Ingegneri ignoranti?
Il titolo è ironico ovviamente, non mi permetterei mai dal basso della mia inesperienza da liceale
.
Il fatto è che ultimamante ho letto una cosa che mi ha un tantino sbalordito.
Navigando su un altro forum di matematica, ho letto un commento di uno studente (quasi sicuramente di matematica o fisica) nel quale affermava di conoscere diversi "quasi ingegneri" (ovvero che stanno per terminare l'università) che hanno dimenticato la maggior parte dell'analisi studiata precedentemente, anche perchè poi serve molto poco.
Si dice però in compenso per ingegneri elettronici e informatici questa regola vale già di meno.
Questa visione mi ha sorpreso non poco, perchè ho sempre sentito (anche qui nel forum) invece che l'ingegnere è una figura con una discreta cultura scientifica.
Ringrazio chi contribuirà con la propria opinione, specialmente gli ingegneri ovviamente
Ciao a tutti.

Il fatto è che ultimamante ho letto una cosa che mi ha un tantino sbalordito.
Navigando su un altro forum di matematica, ho letto un commento di uno studente (quasi sicuramente di matematica o fisica) nel quale affermava di conoscere diversi "quasi ingegneri" (ovvero che stanno per terminare l'università) che hanno dimenticato la maggior parte dell'analisi studiata precedentemente, anche perchè poi serve molto poco.
Si dice però in compenso per ingegneri elettronici e informatici questa regola vale già di meno.
Questa visione mi ha sorpreso non poco, perchè ho sempre sentito (anche qui nel forum) invece che l'ingegnere è una figura con una discreta cultura scientifica.
Ringrazio chi contribuirà con la propria opinione, specialmente gli ingegneri ovviamente

Ciao a tutti.
Risposte
Non saprei, a giudicare dai costumi direi le ragazze di psicologia....
Ma il mio era un gioco etimologico.......
Ma il mio era un gioco etimologico.......
"Maxos":
Vome no, Camillo, hai ragione.
Ma io non voglio denigrare nessuno: anzi l'ingegnere per me sarà sempre il PONTIFEX MAXIMVS della nostra società...........
Addirittura! E le vergini Vestali chi sarebbero?
Vome no, Camillo, hai ragione.
Ma io non voglio denigrare nessuno: anzi l'ingegnere per me sarà sempre il PONTIFEX MAXIMVS della nostra società...........
Ma io non voglio denigrare nessuno: anzi l'ingegnere per me sarà sempre il PONTIFEX MAXIMVS della nostra società...........
"Camillo":
@Wedge
Un ingegnere può svolgere un lavoro interessante,coinvolgente ( e aggiungo anche di grande responsabilità) anche se non è un lavoro squisitamente tecnico, ma orientato a uno degli altri settori che avevo indicato nel mio post precedente.
Non dimentichiamo poi funzioni di Management intese come
guida di un gruppo di lavoro
responsabilità ( anche economiche ) dei risultati di una unità operativa e via via ..
Personalmente ritengo che una delle sfide più intriganti sia quella di avere la responsabilità di una Divisione ( che produca apparati ad alto valore tecnologico) .
Questa funzione assomma responsabilita di :
Sviluppo prodotto ( quindi funzione tecnica e di ricerca )
Vendita e marketing
Fabbrica
Gestione del personale
E' un bel mix !!
Non vediamo l'ingegnere come quello col regolo che calcola gli sforzi in una struttura e non vede al di là dei suoi calcoletti.
Naturalemnte poi ognuno ha le sue passioni che si possono esplicare in ambiti differenti , ma non sminuiamo le inclinazioni degli altri.
Sono tutte utili e concorrono a formare i risultati di una azienda operativa .
Ben venga anche la Ricerca avanzata naturalemnte ( ne vedo poca oggi ) che dovrà fare da motore primo per gli sviluppi futuri .
La penso come Camillo e aggiungo che è molto gratificante anche la libera professione. L'ingegneria è una delle poche discipline che apre le porte a differenti carriere, dalla ricerca alla libera professione.
Detto questo, a mio parere il più grosso errore in questa discussione è quello di non considerare quanto l'ingegneria sia cambiata. Ha senso paragonare un ingegnere edile-architetto ad un ingegnere dei modelli e dei sistemi, oppure un ambientale ad un gestionale? Non dico che è come confrontare un biologo ed un geologo, ma ci manca poco!
@Wedge
Un ingegnere può svolgere un lavoro interessante,coinvolgente ( e aggiungo anche di grande responsabilità) anche se non è un lavoro squisitamente tecnico, ma orientato a uno degli altri settori che avevo indicato nel mio post precedente.
Non dimentichiamo poi funzioni di Management intese come
guida di un gruppo di lavoro
responsabilità ( anche economiche ) dei risultati di una unità operativa e via via ..
Personalmente ritengo che una delle sfide più intriganti sia quella di avere la responsabilità di una Divisione ( che produca apparati ad alto valore tecnologico) .
Questa funzione assomma responsabilita di :
Sviluppo prodotto ( quindi funzione tecnica e di ricerca )
Vendita e marketing
Fabbrica
Gestione del personale
E' un bel mix !!
Non vediamo l'ingegnere come quello col regolo che calcola gli sforzi in una struttura e non vede al di là dei suoi calcoletti.
Naturalemnte poi ognuno ha le sue passioni che si possono esplicare in ambiti differenti , ma non sminuiamo le inclinazioni degli altri.
Sono tutte utili e concorrono a formare i risultati di una azienda operativa .
Ben venga anche la Ricerca avanzata naturalemnte ( ne vedo poca oggi ) che dovrà fare da motore primo per gli sviluppi futuri .
Un ingegnere può svolgere un lavoro interessante,coinvolgente ( e aggiungo anche di grande responsabilità) anche se non è un lavoro squisitamente tecnico, ma orientato a uno degli altri settori che avevo indicato nel mio post precedente.
Non dimentichiamo poi funzioni di Management intese come
guida di un gruppo di lavoro
responsabilità ( anche economiche ) dei risultati di una unità operativa e via via ..
Personalmente ritengo che una delle sfide più intriganti sia quella di avere la responsabilità di una Divisione ( che produca apparati ad alto valore tecnologico) .
Questa funzione assomma responsabilita di :
Sviluppo prodotto ( quindi funzione tecnica e di ricerca )
Vendita e marketing
Fabbrica
Gestione del personale
E' un bel mix !!
Non vediamo l'ingegnere come quello col regolo che calcola gli sforzi in una struttura e non vede al di là dei suoi calcoletti.
Naturalemnte poi ognuno ha le sue passioni che si possono esplicare in ambiti differenti , ma non sminuiamo le inclinazioni degli altri.
Sono tutte utili e concorrono a formare i risultati di una azienda operativa .
Ben venga anche la Ricerca avanzata naturalemnte ( ne vedo poca oggi ) che dovrà fare da motore primo per gli sviluppi futuri .
"+Steven+":
Io pensavo invece che nelle lezioni (e esami) successive alle classiche Analisi1, Analisi2 ecc si continuasse a usare la matematica (applicata, ovviamente). Ma se mi dite che uno studente alla fine del suo CDL può trovarsi in quelle condizioni, devo dedurre che l'ausilio della matematica negli altri argomenti è scarso, o al massimo limitato a pochissi argomenti.
Confermate?
No.
"cavallipurosangue":
è vero, io non sono ancora un ingegnere, questo sì... ma, anche se magari non avrò la competenza matematica di un matematico, o il senso fisico di un fisico... su una cosa sono STRA-CERTO... io AMO ciò che faccio, e non è che sono gasato, ma stragasato, vedendo quello che i miei studi mi danno.
Infatti, è ovvio che il matematico abbia più competenza dell'ingegnere nella propria materia, la matematica. Altrimenti non avrebbero senso i corsi di ingegneria matematica ( classe n°32 - 50/S ) con l'obbiettivo di formare matematici in grado di dialogare con gli ingegneri.
"wedge":
leggendo il topic ho faticato a trattenere le risate![]()
![]()
nessuno parla dei politecnici stranieri e di Alinghi?
E perchè no? Alcuni politecnici ( anche italiani ) eccellono nella matematica e nelle altre scienze, non credi che sia positivo per la scienza stessa se più gruppi di ricerca si concentrano nella ricerca di base?
Alinghi? Forse non ti ricordi ma tempo fa alcuni matematici si vantavano del "fatto" che Luna Rossa fosse stata progettata da Quarteroni!





"wedge":
dall'altra parte c'è anche gente che è destinata a portare avanti lo studio del paparino oppure ha cercato una strada con una buona retribuzione
Questo è vero e sono il primo ad ammettere che laurearsi esclusivamente per ragioni economiche è sbagliato, ma nelle lauree che consentono di esercitare una professione purtroppo è frequente ; succede anche a medicina, economia ecc...
Considerando le fantasiose statistiche di Maxos ( a mio parere errate ed inventate ) sarebbero sempre di più gli ingegneri preparati rispetto ai fisici, viste le iscrizioni.
"+Steven+":
[quote="Cozza Taddeo"]La maggior parte dei laureati in ingegneria ha dimenticato quasi tutta la matematica studiata perché ciò su cui si concentrano i corsi successivi sono delle applicazioni fisico-tecniche di carattere matematico che sono poi quelle utilizzate per la tesi e nel lavoro successivo.
Questa "dimenticanza" della matematica, riguarda anche la fisica?[/quote]
Certo.
In generale riguarda tutto ciò che è particolarmente astratto e che quindi trova scarso riscontro nella pratica.
Per intenderci: un ingegnere molto probabilmente non sa disquisire sulle sottigliezze o sulle particolarità della sviluppabilità in serie di Taylor delle funzioni, però sa scrivere (o almeno dovrebbe) lo sviluppo di McLaurin delle funzioni piú note e sa fermarsi all'ordine di approssimazione piú adatto per la sua applicazione.
Quello che è molto importante per un ingegnere, non è tanto ricordarsi tutto ciò che si è studiato, ma aver acquisito sia la coscienza dell'esistenza di determinate problematiche che la capacità di reperire le informazioni utili per affrontare quelle problematiche al meglio.
Ad esempio, io non mi ricordo in modo preciso la differenza tra la convergenza puntuale, assoluta e totale di una serie di funzioni. Però mi ricordo bene che ci sono diversi modi in cui una serie può convergere e so dove andare a vedere per recuperare i dettagli di quelle differenze.
Oppure, non so risolvere su due piedi alcuni tipi di equazioni differenziali che invece risolvevo ad occhi chiusi prima dell'esame di Analisi II però so come riconoscerli e so cercare le informazioni per poterle risolvere.
"+Steven+":
In ultimo: immagino che dimenticare ciò che si è studiati, è causato dalla mancanza di allenamento, dall'abbandono insomma.
In parte è vero. Certi argomenti si vedono solo nei corsi di matematica e poi mai piú (ad esempio le funzioni olomorfe o l'algebra dei gruppi e degli anelli).
In parte è dovuto al fatto che il cervello umano ha una certa limitata capacità ricettiva, è come un cassetto. Ad un certo punto, se si vuole farci entrare ancora qualcosa, necessariamente qualcos'altro deve uscirci, c'è poco da fare. La selezione su ciò che esce dipende appunto dalle attitudini dell'individuo e dai suoi gusti, ma, che lo si voglia o no, qualcosa prima o poi esce (personalmente devo riconoscere che il mio cervello tendeva a mantenere piú volentieri le informazioni matematiche e a scartare quelle applicative, ad esempio quelle di elettronica

"+Steven+":
Io pensavo invece che nelle lezioni (e esami) successive alle classiche Analisi1, Analisi2 ecc si continuasse a usare la matematica (applicata, ovviamente). Ma se mi dite che uno studente alla fine del suo CDL può trovarsi in quelle condizioni, devo dedurre che l'ausilio della matematica negli altri argomenti è scarso, o al massimo limitato a pochissi argomenti.
Per quel che mi riguarda io ho usato la matematica in tutti i corsi che ho seguito ad ingegneria, solo che nei corsi applicativi la prospettiva è diversa rispetto a quelli strettamente matematici.
Ad esempio, nel corso di Geometria ho studiato il teorema spettrale e imparato il significato di autovalori e autovettori nell'algebra lineare. In molti corsi successivi questa abilità serviva per ragionare su aspetti applicativi: ad un certo punto accade che si acquisice un'ottima capacità di sfruttare quelle conoscenze per affrontare problemi pratici ma se ne smarriscono, per cosí dire, le radici teoriche e le giustificazioni rigorose, che, nella maggior parte dei casi, sono inutili a fini pratici. Ovvero, si sa che per ottenere un certo risultato si devono svolgere alcuni calcoli in un determinato modo, ma non ci si ricorda proprio bene perché ma si è confortati dal fatto che poi tutto funziona nel modo atteso...
Qualche rarissima volta, il problema che si incontra è particolarmente tosto e quindi può accadere che i metodi utilizzati usualmente non siano piú applicabili. In tal caso si è costretti a ritornare alle radici matematiche della questione e a vedere se ci sono vie alternative di soluzione...
è vero, io non sono ancora un ingegnere, questo sì... ma, anche se magari non avrò la competenza matematica di un matematico, o il senso fisico di un fisico... su una cosa sono STRA-CERTO... io AMO ciò che faccio, e non è che sono gasato, ma stragasato, vedendo quello che i miei studi mi danno.
Per esperienza personale, però, devo dire che non tutti la pensano come me, anzi penso di essere più parte di una minoranza. In più, mi sento di dire, che un ingegnere, potrà in alcuni casi perdere un po' di conoscenza matematiche (quelle che non applica), ma a dire il vero trovo difficile che possa dimenticarsi la "fisica" (tra l'altro materia di lavoro), visto che quasi tutti i piani di studio (o almeno il mio) è incentrato sulla fisica in genere (o sulla meccanica).
Per esperienza personale, però, devo dire che non tutti la pensano come me, anzi penso di essere più parte di una minoranza. In più, mi sento di dire, che un ingegnere, potrà in alcuni casi perdere un po' di conoscenza matematiche (quelle che non applica), ma a dire il vero trovo difficile che possa dimenticarsi la "fisica" (tra l'altro materia di lavoro), visto che quasi tutti i piani di studio (o almeno il mio) è incentrato sulla fisica in genere (o sulla meccanica).
"elgiovo":
Io la penso così: per esercitare la professione di ingegnere non è necessario conoscere la matematica
e la fisica oltre l'indispensabile (ci si può fermare a derivate e integrali). Dopotutto un ingegnere conosce
tecniche che matematici e fisici non conoscono, altrimenti sarebbe solo una sottospecie di fisico-matematico.
Come in tutte le cose, però, nessuno vieta di compiere quel "salto", quell'"approfondimento" in più che permette
di andare a fondo e di gustarsi oltremodo una professione che, vissuta così, non può che essere gratificante.
E' ovvio che non ci si può limitare allo studio dei libri universitari, ma si deve studiare (e capire) da soli,
e credo che questo valga anche per fisici e matematici.
Degli esempi molto incoraggianti per me sono questi ingegneri:
http://en.wikipedia.org/wiki/Claude_Shannon
http://en.wikipedia.org/wiki/John_Bardeen
(il secondo è l'unico ad aver vinto il premio Nobel per la fisica due volte)
EDIT: Corretto.
E ce ne sono molti altri.
"Maxos":
Steven, sei un insinuante Pilato che aspetta che ti serva la testa di tecnos sul piatto d'argento!
Eheheh!
Devo trattenermi!!!!!!!!!!!!!
Diciamo che solitamente il Fisico crede in media a quello che fa più della media degli studenti di ingegneria, non degli ingegneri.
Sforzo titanico di autocontenimento.
Fai bene a lasciar perdere, con me saresti decapitato in partenza, ma ti libereresti delle tue frustrazioni, vista la bassezza dei tuoi interventi provocatori. uahhahaha
Mi allineo alla posizione di Cheguevilla, sono discorsi che lasciano il tempo che trovano, di esempi pietosi ce ne sono parecchi e coinvolgono tutte le facoltà, alle superiori di professori di matematica ( matematici ) incapaci di risolvere quesiti fuori dal programma ne ho visti parecchi.
"Cozza Taddeo":
- Mentalità rigorosa e scientifica nell'affrontare i problemi pratici...
- Attitudine a modellizzare aspetti significativi della realtà in modo da poter risolvere i problemi incontrati appoggiandosi a tecniche e procedimenti già acquisiti.
- Ci sono ingegneri a cui la matematica studiata è piaciuta e quindi se la ricordano...
A mio parere un Ingegnere o un laureato in Ingegneria DEVE possedere tali caratteristiche, potrei capire, al limite, gli edili-architetti. Ricordiamo che in quasi tutti i 3+2 gli esami di matematica sono presenti in tutti i 5 anni.
Ecco, infatti.
anche se è una questione media, voglio dire mettiamo pure che il 20 % dei laureati in Fisica non conosca bene la matematica alla fine della carriera universitaria, quelli di ingegneria saranno almeno il 60%, a spanne.
insomma, noi fisici un po' gasati li siamo, un ingegnere gasato per l'ingegneria è raro da trovare, diciamo che l'ingegnere applica il concetto di ironia romantica...........
@Sandokan
Sì sì, un miscuglio biblico intenzionale.
anche se è una questione media, voglio dire mettiamo pure che il 20 % dei laureati in Fisica non conosca bene la matematica alla fine della carriera universitaria, quelli di ingegneria saranno almeno il 60%, a spanne.
insomma, noi fisici un po' gasati li siamo, un ingegnere gasato per l'ingegneria è raro da trovare, diciamo che l'ingegnere applica il concetto di ironia romantica...........
@Sandokan
Sì sì, un miscuglio biblico intenzionale.
leggendo il topic ho faticato a trattenere le risate

nessuno parla dei politecnici stranieri e di Alinghi?
pure Linus Pauling ne ha presi due, Chimica e Pace. (ora nessuno dica che il secondo non vale ai fini del computo
)
non è mia intenzione interpretare il pensiero di Maxos, ma dico la mia:
sicuramente, difficilmente troverai uno studente di Fisica che non abbia una passione mostruosa verso ciò che studia. dall'altra parte c'è anche gente che è destinata a portare avanti lo studio del paparino oppure ha cercato una strada con una buona retribuzione, che come dicevano Camillo e Taddeo talvolta non si identificano con un lavoro pieno di fascino.



nessuno parla dei politecnici stranieri e di Alinghi?
"Luca.Lussardi":
Precisazione: l'unico ad aver vinto il Nobel due volte nella stessa disciplina (Fisica). Anche Marie Curie ha vinto due premi Nobel.
pure Linus Pauling ne ha presi due, Chimica e Pace. (ora nessuno dica che il secondo non vale ai fini del computo

"+Steven+":
Questo parallelo con il fisico mi interessa.
Ma cosa intendi precisamente con "crede più"? E' più motivato?
non è mia intenzione interpretare il pensiero di Maxos, ma dico la mia:
sicuramente, difficilmente troverai uno studente di Fisica che non abbia una passione mostruosa verso ciò che studia. dall'altra parte c'è anche gente che è destinata a portare avanti lo studio del paparino oppure ha cercato una strada con una buona retribuzione, che come dicevano Camillo e Taddeo talvolta non si identificano con un lavoro pieno di fascino.
Precisazione: l'unico ad aver vinto il Nobel due volte nella stessa disciplina (Fisica). Anche Marie Curie ha vinto due premi Nobel.
Io la penso così: per esercitare la professione di ingegnere non è necessario conoscere la matematica
e la fisica oltre l'indispensabile (ci si può fermare a derivate e integrali). Dopotutto un ingegnere conosce
tecniche che matematici e fisici non conoscono, altrimenti sarebbe solo una sottospecie di fisico-matematico.
Come in tutte le cose, però, nessuno vieta di compiere quel "salto", quell'"approfondimento" in più che permette
di andare a fondo e di gustarsi oltremodo una professione che, vissuta così, non può che essere gratificante.
E' ovvio che non ci si può limitare allo studio dei libri universitari, ma si deve studiare (e capire) da soli,
e credo che questo valga anche per fisici e matematici.
Degli esempi molto incoraggianti per me sono questi ingegneri:
http://en.wikipedia.org/wiki/Claude_Shannon
http://en.wikipedia.org/wiki/John_Bardeen
(il secondo è l'unico ad aver vinto il premio Nobel per la fisica due volte)
EDIT: Corretto.
e la fisica oltre l'indispensabile (ci si può fermare a derivate e integrali). Dopotutto un ingegnere conosce
tecniche che matematici e fisici non conoscono, altrimenti sarebbe solo una sottospecie di fisico-matematico.
Come in tutte le cose, però, nessuno vieta di compiere quel "salto", quell'"approfondimento" in più che permette
di andare a fondo e di gustarsi oltremodo una professione che, vissuta così, non può che essere gratificante.
E' ovvio che non ci si può limitare allo studio dei libri universitari, ma si deve studiare (e capire) da soli,
e credo che questo valga anche per fisici e matematici.
Degli esempi molto incoraggianti per me sono questi ingegneri:
http://en.wikipedia.org/wiki/Claude_Shannon
http://en.wikipedia.org/wiki/John_Bardeen
(il secondo è l'unico ad aver vinto il premio Nobel per la fisica due volte)
EDIT: Corretto.
"Maxos":
Sforzo titanico di autocontenimento.
Ti ringrazio infinitamente, esprimo la mia vicinanza spirituale allo sforzo

Il rischio di flame tra ingegneri e matematici era altino in un topic simile, specialmente se c'è tecnos nei paraggi.
"Maxos":
Diciamo che solitamente il Fisico crede in media a quello che fa più della media degli studenti di ingegneria, non degli ingegneri.
Questo parallelo con il fisico mi interessa.
Ma cosa intendi precisamente con "crede più"? E' più motivato?
"Cozza Taddeo":
Rispondo all'appello!
Eccolo!
Aspettavo proprio te e Camillo.
"Cozza Taddeo":
La maggior parte dei laureati in ingegneria ha dimenticato quasi tutta la matematica studiata perché ciò su cui si concentrano i corsi successivi sono delle applicazioni fisico-tecniche di carattere matematico che sono poi quelle utilizzate per la tesi e nel lavoro successivo.
Questa "dimenticanza" della matematica, riguarda anche la fisica?
In ultimo: immagino che dimenticare ciò che si è studiati, è causato dalla mancanza di allenamento, dall'abbandono insomma.
Io pensavo invece che nelle lezioni (e esami) successive alle classiche Analisi1, Analisi2 ecc si continuasse a usare la matematica (applicata, ovviamente). Ma se mi dite che uno studente alla fine del suo CDL può trovarsi in quelle condizioni, devo dedurre che l'ausilio della matematica negli altri argomenti è scarso, o al massimo limitato a pochissi argomenti.
Confermate?
Stefano
"Maxos":
Steven, sei un insinuante Pilato che aspetta che ti serva la testa di tecnos sul piatto d'argento!
Quella era Salome', non Pilato!
Breve OT: su questo non sono molto d'accordo, da ing. elettronico.
"Cozza Taddeo":
È molto raro che un ingegnere nel proprio lavoro abbia bisogno di utilizzare [...] l'analisi complessa

Concordo con quanto dice Taddeo.
Aggiungo che un ingegnere nella vita professionale non è detto che si dedichi esclusivamente alla Ricerca e Progettazione : anzi una minoranza sceglie questa strada .
In una azienda molte altre strade si aprono per un ingegnere in campi differenti quali :
Marketing
Vendite
Produzione
Impianti
Pianificazione nuovi prodotti (Product planning)
Logistica e distribuzione (Supply chain)
E' chiaro che lavorando in questi settori la consuetudine con la matematica si riduce quasi a zero.
Resta o dovrebbe restare quello che dice Taddeo , mentalità " quadrata" , che io preferisco chiamare approccio serio e approfondito ai problemi .
Aggiungo che un ingegnere nella vita professionale non è detto che si dedichi esclusivamente alla Ricerca e Progettazione : anzi una minoranza sceglie questa strada .
In una azienda molte altre strade si aprono per un ingegnere in campi differenti quali :
Marketing
Vendite
Produzione
Impianti
Pianificazione nuovi prodotti (Product planning)
Logistica e distribuzione (Supply chain)
E' chiaro che lavorando in questi settori la consuetudine con la matematica si riduce quasi a zero.
Resta o dovrebbe restare quello che dice Taddeo , mentalità " quadrata" , che io preferisco chiamare approccio serio e approfondito ai problemi .