Evoluzionismo: quanti ci credono?
Alla luce di quanto disquisito in un altro topic, mi preme conoscere in quanti credono all'Evoluzionismo di Darwin. Secondo voi è scientifico o no?
Risposte
Quella dell'intelligent design è pseudo-scienza.
La teoria darwiniana sinora è la più attendibile, sicuramente come tutte le teorie scientifiche è perfettibile.
La teoria darwiniana sinora è la più attendibile, sicuramente come tutte le teorie scientifiche è perfettibile.
"kinder":
...4 secoli fa, grazie al fatto che alcune menti brillanti hanno capito che pensare, pensare e solo pensare, cioè fare metafisica, non si era dimostrata una grande via per migliorare la conoscenza. Si cercava la verità, ma non si é trovato niente, eppure ci si è impegnati per circa duemila anni.
Ecco vedi, tu ci parli da revisionista, ci stai spiegando che prima di Galileo erano tutti una braga di deficienti che non avevano capito nulla.
Cerchiamo di semplificare di meno quando questo porta ad affermazioni così inutilmente categoriche.
Dopodiché che Galileo sia il più grande rivolutore intellettuale della modernità sono d'accordo, ma non per questo Angelo Poliziano era un ottuso.
"Ma riflettete ho detto, non informatevi, non leggete nulla di nulla, soltanto pensateci. "
Mah!
A volte informarsi, leggere e suprattutto studiare può essere utile. Per esempio aiuta a capire che il mondo tecnologico in cui viviamo è il risultato di una rivoluzione scientifica iniziata più di 4 secoli fa, grazie al fatto che alcune menti brillanti hanno capito che pensare, pensare e solo pensare, cioè fare metafisica, non si era dimostrata una grande via per migliorare la conoscenza. Si cercava la verità, ma non si é trovato niente, eppure ci si è impegnati per circa duemila anni.
Galileo ha invece detto di osservare, osservare ed osservare, poi riflettere su ciò che si è osservato. Chi ha letto, questo lo sa bene.
Mah!
A volte informarsi, leggere e suprattutto studiare può essere utile. Per esempio aiuta a capire che il mondo tecnologico in cui viviamo è il risultato di una rivoluzione scientifica iniziata più di 4 secoli fa, grazie al fatto che alcune menti brillanti hanno capito che pensare, pensare e solo pensare, cioè fare metafisica, non si era dimostrata una grande via per migliorare la conoscenza. Si cercava la verità, ma non si é trovato niente, eppure ci si è impegnati per circa duemila anni.
Galileo ha invece detto di osservare, osservare ed osservare, poi riflettere su ciò che si è osservato. Chi ha letto, questo lo sa bene.
La religione è puramente un fenomeno sociale.
Il discorso teologico è un discorso antropologico.
C'è chi alla religione crede ciecamente e chi della religione ne fa uno strumento di potere, per coercire e sfruttare coloro che ci credono ciecamente.
Non vedo il motivo di tanto discutere...
Il discorso teologico è un discorso antropologico.
C'è chi alla religione crede ciecamente e chi della religione ne fa uno strumento di potere, per coercire e sfruttare coloro che ci credono ciecamente.
Non vedo il motivo di tanto discutere...
L'ultimo post di kinder mi sembra molto interessante... solo una cosa non ho capito, che cosa si intende per "selezione naturale".
L'aspetto importante della religione quindi se non è il carattere scientifico (che non ha) quale è? cioè in che cosa si manifesta l'intelligenza degli uomini che hanno arricchito le fedi storiche... Forse la religione ha più un carattere pratico, è una questione di motivazioni.
L'aspetto importante della religione quindi se non è il carattere scientifico (che non ha) quale è? cioè in che cosa si manifesta l'intelligenza degli uomini che hanno arricchito le fedi storiche... Forse la religione ha più un carattere pratico, è una questione di motivazioni.
Shoop shoop shoop de-lang de-lang
Shoop shoop shoop de-land de-lang
Shoop shoop shoop de-lang de lang
Shoop shoop shoop de-land de-lang
Shoop shoop shoop de-lang de-lang
Et voila! Monkey madmoiselle gives birth to Sir "ourselves"!
Fermatevi tutti un giorno e non scrivete più in questo topic, riflettete bene sull'evoluzionismo, sul creazionismo e su altre teorie. Ma riflettete ho detto, non informatevi, non leggete nulla di nulla, soltanto pensateci.
Poi scrivete la vostra conclusione.
Shoop shoop shoop de-land de-lang
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Et voila! Monkey madmoiselle gives birth to Sir "ourselves"!
Fermatevi tutti un giorno e non scrivete più in questo topic, riflettete bene sull'evoluzionismo, sul creazionismo e su altre teorie. Ma riflettete ho detto, non informatevi, non leggete nulla di nulla, soltanto pensateci.
Poi scrivete la vostra conclusione.
Sinceramente credo che il "disegno intelligente" sia da ascriversi alle religioni tradizionali, almeno in Europa, piuttosto che a quelle "new age", in quanto queste ultime, riflettendo lo stato alienato dell'individo rispetto alla inumana vita di tutti i giorni, sono molto sensibili a questioni di malesseri psicologici e stati ansiosi o depressivi che ad argomenti di tipo più prettamente filosofico.
Riguardo alle regolarità, queste vanno subito a farsi benedire se prendi un atomo instabile, è un esempio tipico che tutti possono capire, scolarizzati o meno, e vieto a chiunque di portarmi la solita frase di Einstein sui dadi!
Riguardo alle regolarità, queste vanno subito a farsi benedire se prendi un atomo instabile, è un esempio tipico che tutti possono capire, scolarizzati o meno, e vieto a chiunque di portarmi la solita frase di Einstein sui dadi!
incuriosito dal lungo scambio di post mi sono andato a cercare qualcosa sull'Intelligent Design che, mi pare abbia alimentato non poco la discussione. Mi sono imbattuto nei postulati della complessità irriducibile e cose simili ed alla fine mi sono chiesto: come mai nel 2006 c'è ancora chi si lascia abbindolare da paralogismi così mal nascosti? Poi mi sono risposto che se nel 2006 esiste ancora un business ricco fatto di cartomanzia, oroscopi, maghi etc., allora hanno spazio per esistere anche l'intelligent design con annessi e connessi. Non capisco, ma prendo atto della natura dell'umana specie, e mi rassegno.
A chi è interessato, faccio un esempio che, credo, possa stimolare qualche riflessione.
Supponiamo di avere disposti uno sopra l'altro una serie di setacci, a maglia decrescente dall'alto in basso. Supponiamo che per qualche ragione, ci cada sopra una certa quantità di sabbia. Questa si disporrà sui setacci in ordine di granulometria decrescente dall'alto verso il basso. Per capire l'esempio ci si deve concentrare sul sistema fisico, tralasciando per ora le sue origini, su cui tornerò. Supponiamo poi che un essere intelligente osservi la disposizione della sabbia, che riflette il preciso ordinamento determinato dall'ambiente fisico (i setacci) in cui il fenomeno si è sviluppato.
Se costui conosceva la sabbia solo nella sua composizione naturale, sarà portato a credere che un tale ordinamento è reso possibile solo da una mano intelligente; da qualcuno, cioè, che ha preso la sabbia e l'ha separata in base ad un criterio, e poi disposta in ordine. Chi va dietro alle chiacchiere di certi signori e non comprende la selezione naturale, non riesce a capire che la disposizione della sabbia, che agli occhi di un uomo appare ordinata perché vi riconosce uno schema, è una conseguenza necessaria del sistema fisico in cui il fenomeno si è sviluppato. Ciò che era mescolato caoticamente, ha trovato, per selezione naturale (il sistema di setacci), un ordinamento necessario, che sembra un artefatto frutto di una mano intelligente. La sabbia, in realtà, non poteva disporsi diversamente. Ecco la necessità!
A questo punto i più vispi saranno pronti a rilevare che la mano intelligente ha determinato la disposizione dei setacci. Allora spiego meglio il senso dell'esempio, che richiede un piccolo sforzo di astrazione.
Il senso vero dell'esempio è che l'ambiente fisico condiziona necessariamente l'evoluzione (nel senso fisico) di ciò che ne è contenuto, in base alle leggi che regolano l'interazione tra i suoi componenti, e tra questi e l'ambiente. Questo è vero indipendentemente dal numero degli interagenti e dalla complessità del sistema. L'evoluzione del sistema nel tempo può determinare cambiamenti nelle caratteristiche e nelle proprietà dei componenti, di qualsivoglia entità. E' solo una questione di tempo e condizioni che lo permettono.
Il fatto che le interazioni possano condurre a componenti dotati di caratteristiche e proprietà che mappano categorie del pensiero umano conduce, inevitabilmente, l'uomo a riconoscere delle regolarità.
Il riconoscimento di queste regolarità o schemi è il momento fatale, in cui la ragione può inciampare. Questo momento rappresenta una biforcazione che seziona l'uomo in due sottoinsiemi: quelli che riconoscendo uno schema postulano l'esistenza di un disegno intelligente (comunque travestito), e quelli che rimangono meravigliati del legame esistente tra le manifestazioni del pensiero umano e il mondo esterno osservato (tra questi, io).
Esaminiamo un paralogismo che conducone all'errore i primi.
1) io sono un essere intelligente;
2) io riconosco uno schema in ciò che osservo (per esempio la vita);
3) ciò che osservo è determinato da un essere intelligente.
Si capisce bene il perché di questa ingenuità. L'uomo ha esperienza dei suoi manufatti, e stabilisce una relazione di casualità tra manufatto e suo creatore. Gli viene spontaneo poi attribuirne carattere di necessità e generalizzarlo poi all'universo.
A scanso di equivoci, per chi non lo riconosce, l'imbroglio sta nel salto logico dal punto 2 al punto 3.
Il sillogismo sottostante, alimentato dalla conclusione errata del paralogismo, porta alla conclusione errata:
1) ciò che osservo è determinato da un essere intelligente;
2) ma, ciò che osservo non l'ho determinato io;
3) allora ciò che osservo l'ha determinato un altro essere intelligente.
Quest'altro lo si chiama, il più delle volte, Dio. A volte anche Intelligent Design, per non assumersi la responsabilità di dargli un nome, o per vergogna di dichiararsi credente (e perché mai?).
L'Intelligent Design, mi pare di capire, ma confesso la mia ignoranza sul tema, che si alimenta del seguente paralogismo:
1) sulla base delle attuali conoscenze scientifiche non riesco a descrivere/spiegare/modellare compiutamente alcuni fenomeni complessi osservati, e tra questi la vita;
2) poiché esistono sistemi complessi che, se modificati anche poco, perdono la loro funzionalità primaria;
3) allora tutto ciò deve essere frutto di un disegno intelligente.
In questo caso non sono sicuro che si possa parlare di paralogismo, perché non mi sembra che ci sia neanche un tentativo di impostazione logica formale. Mi sembra del tutto sconclusionato. Ma voglio immaginare che ciò sia riconducibile alla mia ignoranza sul tema.
A chi cerca alternative alle fedi storiche, soggerisco di considerare il fatto che queste hanno beneficiato di secoli o millenni di "selezione naturale" e si sono affinate ed arricchite del pensiero di molti uomini, anche molto intelligenti. Le nuove religioni sono, in generale, abbastanza più vuote e di minor spessore, soprattutto se vogliono avere elementi di originalità. Quelle peggiori sono quelle che vogliono far credere di prendere spunto da considerazioni scientifiche: in quanto tali, sono proprio una truffa.
A chi è interessato, faccio un esempio che, credo, possa stimolare qualche riflessione.
Supponiamo di avere disposti uno sopra l'altro una serie di setacci, a maglia decrescente dall'alto in basso. Supponiamo che per qualche ragione, ci cada sopra una certa quantità di sabbia. Questa si disporrà sui setacci in ordine di granulometria decrescente dall'alto verso il basso. Per capire l'esempio ci si deve concentrare sul sistema fisico, tralasciando per ora le sue origini, su cui tornerò. Supponiamo poi che un essere intelligente osservi la disposizione della sabbia, che riflette il preciso ordinamento determinato dall'ambiente fisico (i setacci) in cui il fenomeno si è sviluppato.
Se costui conosceva la sabbia solo nella sua composizione naturale, sarà portato a credere che un tale ordinamento è reso possibile solo da una mano intelligente; da qualcuno, cioè, che ha preso la sabbia e l'ha separata in base ad un criterio, e poi disposta in ordine. Chi va dietro alle chiacchiere di certi signori e non comprende la selezione naturale, non riesce a capire che la disposizione della sabbia, che agli occhi di un uomo appare ordinata perché vi riconosce uno schema, è una conseguenza necessaria del sistema fisico in cui il fenomeno si è sviluppato. Ciò che era mescolato caoticamente, ha trovato, per selezione naturale (il sistema di setacci), un ordinamento necessario, che sembra un artefatto frutto di una mano intelligente. La sabbia, in realtà, non poteva disporsi diversamente. Ecco la necessità!
A questo punto i più vispi saranno pronti a rilevare che la mano intelligente ha determinato la disposizione dei setacci. Allora spiego meglio il senso dell'esempio, che richiede un piccolo sforzo di astrazione.
Il senso vero dell'esempio è che l'ambiente fisico condiziona necessariamente l'evoluzione (nel senso fisico) di ciò che ne è contenuto, in base alle leggi che regolano l'interazione tra i suoi componenti, e tra questi e l'ambiente. Questo è vero indipendentemente dal numero degli interagenti e dalla complessità del sistema. L'evoluzione del sistema nel tempo può determinare cambiamenti nelle caratteristiche e nelle proprietà dei componenti, di qualsivoglia entità. E' solo una questione di tempo e condizioni che lo permettono.
Il fatto che le interazioni possano condurre a componenti dotati di caratteristiche e proprietà che mappano categorie del pensiero umano conduce, inevitabilmente, l'uomo a riconoscere delle regolarità.
Il riconoscimento di queste regolarità o schemi è il momento fatale, in cui la ragione può inciampare. Questo momento rappresenta una biforcazione che seziona l'uomo in due sottoinsiemi: quelli che riconoscendo uno schema postulano l'esistenza di un disegno intelligente (comunque travestito), e quelli che rimangono meravigliati del legame esistente tra le manifestazioni del pensiero umano e il mondo esterno osservato (tra questi, io).
Esaminiamo un paralogismo che conducone all'errore i primi.
1) io sono un essere intelligente;
2) io riconosco uno schema in ciò che osservo (per esempio la vita);
3) ciò che osservo è determinato da un essere intelligente.
Si capisce bene il perché di questa ingenuità. L'uomo ha esperienza dei suoi manufatti, e stabilisce una relazione di casualità tra manufatto e suo creatore. Gli viene spontaneo poi attribuirne carattere di necessità e generalizzarlo poi all'universo.
A scanso di equivoci, per chi non lo riconosce, l'imbroglio sta nel salto logico dal punto 2 al punto 3.
Il sillogismo sottostante, alimentato dalla conclusione errata del paralogismo, porta alla conclusione errata:
1) ciò che osservo è determinato da un essere intelligente;
2) ma, ciò che osservo non l'ho determinato io;
3) allora ciò che osservo l'ha determinato un altro essere intelligente.
Quest'altro lo si chiama, il più delle volte, Dio. A volte anche Intelligent Design, per non assumersi la responsabilità di dargli un nome, o per vergogna di dichiararsi credente (e perché mai?).
L'Intelligent Design, mi pare di capire, ma confesso la mia ignoranza sul tema, che si alimenta del seguente paralogismo:
1) sulla base delle attuali conoscenze scientifiche non riesco a descrivere/spiegare/modellare compiutamente alcuni fenomeni complessi osservati, e tra questi la vita;
2) poiché esistono sistemi complessi che, se modificati anche poco, perdono la loro funzionalità primaria;
3) allora tutto ciò deve essere frutto di un disegno intelligente.
In questo caso non sono sicuro che si possa parlare di paralogismo, perché non mi sembra che ci sia neanche un tentativo di impostazione logica formale. Mi sembra del tutto sconclusionato. Ma voglio immaginare che ciò sia riconducibile alla mia ignoranza sul tema.
A chi cerca alternative alle fedi storiche, soggerisco di considerare il fatto che queste hanno beneficiato di secoli o millenni di "selezione naturale" e si sono affinate ed arricchite del pensiero di molti uomini, anche molto intelligenti. Le nuove religioni sono, in generale, abbastanza più vuote e di minor spessore, soprattutto se vogliono avere elementi di originalità. Quelle peggiori sono quelle che vogliono far credere di prendere spunto da considerazioni scientifiche: in quanto tali, sono proprio una truffa.
"Tal":
Osservazioni sulla diffusione delle specie.
1. Le specie viventi si propagano ...
Tal, il tuo post è molto interessante
Secondo me una qualche idea per rispondere (almeno parzialmente) alla tua domanda 1. si può trovare ad esempio qui (facendo la "tara" al fatto che si tratta di una intervista):
http://www.stnews.org/ts-2611.htm
ciao
In realtà, le cose non sono così semplici. I “composti prebiotici”, sintetizzati negli esperimenti di Miller e in quelli compiuti successivamente da lui e da altri ricercatori, sono solo una minima percentuale dei prodotti ottenuti. Per di più, nessuno di tali esperimenti ha mai prodotto contemporaneamente tutti i venti amminoacidi presenti nelle proteine. Sono stati ottenuti invece – e spesso in quantità maggiore dei primi – anche amminoacidi che non si ritrovano nelle proteine.
Le difficoltà salgono però alle stelle quando si passa alla seconda fase dell’“evoluzione chimica”, quella in cui le “molecole prebiotiche” avrebbero reagito fra loro per formare polisaccaridi, polipeptidi (e poi proteine) e polinucleotidi (e poi acidi nucleici), i quali, unendosi, avrebbero formato i primi organismi. Qui, infatti, il “caso” invocato dagli abiogenisti si rivela molto, molto intelligente.
La risposta a questo credo di poterla dare anche io che sono un ignorante in materia: è semplicemente una questione di tempo, non si possono portare pochi esperimenti come prova dell'impossibilità che certe proteine non siano nate spontaneamente.
Rileggo i miei post indietro e mi chiedo, stupito, dove io o Blondet avremo mai anche solo accennato a un versetto dei testi Sacri. Sembra che abbia tirato fuori chissà quale citazione biblica per controbattere a una teoria che mi solleva dei dubbi...
Eppure c'è l'articolo che postai all'inizio, del famigerato Blondet, che si basa su tutto fuorchè su motivi filosofici.
http://www.effedieffe.com/rx.php?id=734 ... luzionismo
Ma dato che vedo che Blondet vi sta antipatico (cheguevilla sembra averci qualcosa di personale) vi riporto qualcosa di Giulio Dante Guerra
Sull’origine della vita, i manuali scolastici ripetono ancor oggi, sostanzialmente, la teoria elaborata, una ottantina di anni fa, dal biologo sovietico Aleksàndr Ivànovic Oparin (1894-1980): in un’atmosfera primordiale composta di metano, idrogeno, ammoniaca, azoto e vapore acqueo, le radiazioni ultraviolette solari e le scariche elettriche dei fulmini avrebbero provocato la sintesi di composti organici, tra cui amminoacidi, purine e pirimidine.
Tali composti, disperdendosi negli oceani, avrebbero formato il cosiddetto “brodo prebiotico”, nel quale, per reazioni chimiche successive, si sarebbero formate, sempre casualmente, le prime biomolecole – soprattutto proteine, ma anche acidi nucleici – e, infine, i primi organismi viventi.
Successivamente, verso la metà del secolo, il chimico statunitense Stanley Lloyd Miller ne avrebbe trovato le “prove sperimentali” allorché, facendo passare scariche elettriche attraverso miscele gassose di metano, ammoniaca, vapore acqueo e idrogeno, ottenne una miscela di composti organici da cui isolò, tra l’altro, alcuni amminoacidi.
Siccome gli amminoacidi sono i componenti fondamentali delle proteine, di cui sono costituiti i tessuti biologici, l’origine spontanea e casuale della vita dalla materia inorganica verrebbe in questo modo “dimostrata” e gli esperimenti compiuti nel mezzo secolo successivo non sarebbero altro che “conferme”.
In realtà, le cose non sono così semplici. I “composti prebiotici”, sintetizzati negli esperimenti di Miller e in quelli compiuti successivamente da lui e da altri ricercatori, sono solo una minima percentuale dei prodotti ottenuti. Per di più, nessuno di tali esperimenti ha mai prodotto contemporaneamente tutti i venti amminoacidi presenti nelle proteine. Sono stati ottenuti invece – e spesso in quantità maggiore dei primi – anche amminoacidi che non si ritrovano nelle proteine.
Le difficoltà salgono però alle stelle quando si passa alla seconda fase dell’“evoluzione chimica”, quella in cui le “molecole prebiotiche” avrebbero reagito fra loro per formare polisaccaridi, polipeptidi (e poi proteine) e polinucleotidi (e poi acidi nucleici), i quali, unendosi, avrebbero formato i primi organismi. Qui, infatti, il “caso” invocato dagli abiogenisti si rivela molto, molto intelligente.
La prima difficoltà consiste nella chiralità della maggior parte delle sostanze di origine biologica, dovuta alla dissimmetria sterica delle molecole. Ovvero: gran parte delle molecole organiche sono prive di piani di simmetria e dunque possono esistere in due forme distinte (dette enantiomeri), le quali si distinguono per essere l’una l’immagine speculare dell’altra, così come la mano destra lo è della sinistra. Donde, appunto, il nome di “molecole chirali”, dal greco chéir, mano.
l'articolo si intitola "Un caso molto, molto intelligente"... e ora non venitemi a dare dell'integralista
http://www.ildomenicale.it/approfondime ... dimento=15
Ma no, una via di mezzo dico. Mi chiedo perché allora, se questo anello è stato già trovato, si siano simulati falsi su falsi allo scopo di dimostrare il passaggio scimmia-uomo... anche ora non c'è chiarezza assoluta su questo punto, mi pare.
Eppure c'è l'articolo che postai all'inizio, del famigerato Blondet, che si basa su tutto fuorchè su motivi filosofici.
http://www.effedieffe.com/rx.php?id=734 ... luzionismo
Ma dato che vedo che Blondet vi sta antipatico (cheguevilla sembra averci qualcosa di personale) vi riporto qualcosa di Giulio Dante Guerra
Sull’origine della vita, i manuali scolastici ripetono ancor oggi, sostanzialmente, la teoria elaborata, una ottantina di anni fa, dal biologo sovietico Aleksàndr Ivànovic Oparin (1894-1980): in un’atmosfera primordiale composta di metano, idrogeno, ammoniaca, azoto e vapore acqueo, le radiazioni ultraviolette solari e le scariche elettriche dei fulmini avrebbero provocato la sintesi di composti organici, tra cui amminoacidi, purine e pirimidine.
Tali composti, disperdendosi negli oceani, avrebbero formato il cosiddetto “brodo prebiotico”, nel quale, per reazioni chimiche successive, si sarebbero formate, sempre casualmente, le prime biomolecole – soprattutto proteine, ma anche acidi nucleici – e, infine, i primi organismi viventi.
Successivamente, verso la metà del secolo, il chimico statunitense Stanley Lloyd Miller ne avrebbe trovato le “prove sperimentali” allorché, facendo passare scariche elettriche attraverso miscele gassose di metano, ammoniaca, vapore acqueo e idrogeno, ottenne una miscela di composti organici da cui isolò, tra l’altro, alcuni amminoacidi.
Siccome gli amminoacidi sono i componenti fondamentali delle proteine, di cui sono costituiti i tessuti biologici, l’origine spontanea e casuale della vita dalla materia inorganica verrebbe in questo modo “dimostrata” e gli esperimenti compiuti nel mezzo secolo successivo non sarebbero altro che “conferme”.
In realtà, le cose non sono così semplici. I “composti prebiotici”, sintetizzati negli esperimenti di Miller e in quelli compiuti successivamente da lui e da altri ricercatori, sono solo una minima percentuale dei prodotti ottenuti. Per di più, nessuno di tali esperimenti ha mai prodotto contemporaneamente tutti i venti amminoacidi presenti nelle proteine. Sono stati ottenuti invece – e spesso in quantità maggiore dei primi – anche amminoacidi che non si ritrovano nelle proteine.
Le difficoltà salgono però alle stelle quando si passa alla seconda fase dell’“evoluzione chimica”, quella in cui le “molecole prebiotiche” avrebbero reagito fra loro per formare polisaccaridi, polipeptidi (e poi proteine) e polinucleotidi (e poi acidi nucleici), i quali, unendosi, avrebbero formato i primi organismi. Qui, infatti, il “caso” invocato dagli abiogenisti si rivela molto, molto intelligente.
La prima difficoltà consiste nella chiralità della maggior parte delle sostanze di origine biologica, dovuta alla dissimmetria sterica delle molecole. Ovvero: gran parte delle molecole organiche sono prive di piani di simmetria e dunque possono esistere in due forme distinte (dette enantiomeri), le quali si distinguono per essere l’una l’immagine speculare dell’altra, così come la mano destra lo è della sinistra. Donde, appunto, il nome di “molecole chirali”, dal greco chéir, mano.
l'articolo si intitola "Un caso molto, molto intelligente"... e ora non venitemi a dare dell'integralista

http://www.ildomenicale.it/approfondime ... dimento=15
Non puoi trovarlo. Finché ti ostini a pensare che da una scimmia sia nato un uomo, non serve stare a discutere.
Ma no, una via di mezzo dico. Mi chiedo perché allora, se questo anello è stato già trovato, si siano simulati falsi su falsi allo scopo di dimostrare il passaggio scimmia-uomo... anche ora non c'è chiarezza assoluta su questo punto, mi pare.
Niente di scandaloso V per Vendetta, il diritto che mi permette di dire ciò è il contenuto dei vostri interventi.
Ripeto per l'ennesima volta:
Non vedo come sia possibile muovere critiche di scientificità all'evoluzionismo e contrapporre le teorie di Blondet e integralisti affini.
Ho semplicemente detto che per il fedele la verità è assunta come tale a priori, come voi state facendo. Niente di scandaloso.
Le critiche mosse finora all'evoluzionismo sono infondate e dovute ad una cattiva conoscenza da parte vostra della teoria dell'evoluzionismo. Ancora, niente di scandaloso in ciò che ho detto.
La cosa davvero scandalosa è che continuiate a sollevare un polverone insensato.
Del resto, andando dietro a persone come Blondet...
chi attacca Darwin con argomenti scientifici merita di essere ascoltato, chi lo attacca con argomenti filosofici sta facendo il revisionista.Ecco la legittimazione alle mie affermazioni.
Ora, qual'è la differenza tra un revisionista e un riformatore?
Il riformatore ti spiega perché non si può più accettare una cosa e ti spiega perché prima era accettata, il revisionista vuole spiegarti che in passato tutti erano tanto stupidi da accettarla...
Ripeto per l'ennesima volta:
Non vedo come sia possibile muovere critiche di scientificità all'evoluzionismo e contrapporre le teorie di Blondet e integralisti affini.
Ho semplicemente detto che per il fedele la verità è assunta come tale a priori, come voi state facendo. Niente di scandaloso.
Le critiche mosse finora all'evoluzionismo sono infondate e dovute ad una cattiva conoscenza da parte vostra della teoria dell'evoluzionismo. Ancora, niente di scandaloso in ciò che ho detto.
La cosa davvero scandalosa è che continuiate a sollevare un polverone insensato.
Del resto, andando dietro a persone come Blondet...
Lore,
credo che ci sia una questione di fondo in scambi di opinione di questa natura, che forse conviene tirar fuori e mettere sul tavolo, così si indirizza meglio la questione e si eliminano ambiguità.
A me sembra che la discussione sulla solidità dell'evoluzionismo sia uno dei tanti esempi di un gioco a cui ho giocato quando ero adolescente, che aderisce al seguente schema:
1) un credente (ho giocato con cattolici, musulmani, ebrei, testimoni di Geova e Are krisna, ma il prodotto non è mai cambiato) inizia una discorso che mira a mettere in dubbio la validità di una teoria scientifica. Per questo, tutto fa brodo. Si può partire dall'evoluzionismo per arrivare all'origine dell'universo;
2) nel portare avanti il discorso si professa interessato solo a capire ed analizzare le caratteristiche della teoria, e in realtà cerca di metterne in evidenza i limiti;
3) il punto a cui vuole arrivare è quello di avere dall'interlocutore la conferma che la teoria, sebbene accettata al momento, è passibile di revisioni o superamenti, visto che spesso è accaduto in passato. Punta, cioè, a dimostrare che non ha caratteristiche di verità assoluta;
4) non ho mai capito con quale balzo logico (deve essere così difficile ed inarrivabile per le mie limitate capacità intellettive) ne trae la conclusione che, allora, la verità di ciò che è scritto nei testi sacri, oppure affermato dalla chiesa d'appartenenza, ne risulta dimostrata. Sant'Agostino si è impegnato un po' di più per dimostrare l'esistenza di Dio, pur non essendoci riuscito.
Questo gioco è molto ingenuo da ogni punto di vista, e facilmente smontabile. Non proseguo perché non sono certo che quanto dico stia veramente animando la discussione. Magari ne parliamo un'altra volta.
credo che ci sia una questione di fondo in scambi di opinione di questa natura, che forse conviene tirar fuori e mettere sul tavolo, così si indirizza meglio la questione e si eliminano ambiguità.
A me sembra che la discussione sulla solidità dell'evoluzionismo sia uno dei tanti esempi di un gioco a cui ho giocato quando ero adolescente, che aderisce al seguente schema:
1) un credente (ho giocato con cattolici, musulmani, ebrei, testimoni di Geova e Are krisna, ma il prodotto non è mai cambiato) inizia una discorso che mira a mettere in dubbio la validità di una teoria scientifica. Per questo, tutto fa brodo. Si può partire dall'evoluzionismo per arrivare all'origine dell'universo;
2) nel portare avanti il discorso si professa interessato solo a capire ed analizzare le caratteristiche della teoria, e in realtà cerca di metterne in evidenza i limiti;
3) il punto a cui vuole arrivare è quello di avere dall'interlocutore la conferma che la teoria, sebbene accettata al momento, è passibile di revisioni o superamenti, visto che spesso è accaduto in passato. Punta, cioè, a dimostrare che non ha caratteristiche di verità assoluta;
4) non ho mai capito con quale balzo logico (deve essere così difficile ed inarrivabile per le mie limitate capacità intellettive) ne trae la conclusione che, allora, la verità di ciò che è scritto nei testi sacri, oppure affermato dalla chiesa d'appartenenza, ne risulta dimostrata. Sant'Agostino si è impegnato un po' di più per dimostrare l'esistenza di Dio, pur non essendoci riuscito.
Questo gioco è molto ingenuo da ogni punto di vista, e facilmente smontabile. Non proseguo perché non sono certo che quanto dico stia veramente animando la discussione. Magari ne parliamo un'altra volta.
Gurdate io non sono un biologo (sono un mezzo Fisico) e dunque non posso dirmi un conoscitore della teoria darwiniana, comunque ripeto che almeno per quanto ci attiene, la sua importanza si manifesta sul lato culturale e mi sembra che si debba tenerlo sempre ben presente.
Insomma in soldoni, chi attacca Darwin con argomenti scientifici merita di essere ascoltato, chi lo attacca con argomenti filosofici sta facendo il revisionista.
Ora, qual'è la differenza tra un revisionista e un riformatore?
Il riformatore ti spiega perché non si può più accettare una cosa e ti spiega perché prima era accettata, il revisionista vuole spiegarti che in passato tutti erano tanto stupidi da accettarla...
Insomma in soldoni, chi attacca Darwin con argomenti scientifici merita di essere ascoltato, chi lo attacca con argomenti filosofici sta facendo il revisionista.
Ora, qual'è la differenza tra un revisionista e un riformatore?
Il riformatore ti spiega perché non si può più accettare una cosa e ti spiega perché prima era accettata, il revisionista vuole spiegarti che in passato tutti erano tanto stupidi da accettarla...
Il penultimo post di Cheguevilla è a dir poco scandaloso!
Non capisco con quale diritto dica che io, lore e altri abbiamo una scarsa conoscenza scientifica, sono poveri fedeli ecc. ecc.
Io non ho messo in dubbio nulla ci tengo a ripeterlo. L'evoluzionismo di Darwin non è perfetto e i maggiori specialisti sono della mia idea anzi dicono che ormai sia sorpassato. Adesso infatti si parla di salti evoluzionistici e via dicendo. Quello che dico non è mai totalmente assurdo perchè io vi indico anche riflessioni dello stesso Darwin. Se tu Cheguevilla non sai queste cose non puoi fare passare me per l'ignorante! Io a differenza tua rispetto le idee di tutti perchè amo il confronto e il dialogo. Cerca almeno di imparare questo!
Non capisco con quale diritto dica che io, lore e altri abbiamo una scarsa conoscenza scientifica, sono poveri fedeli ecc. ecc.
Io non ho messo in dubbio nulla ci tengo a ripeterlo. L'evoluzionismo di Darwin non è perfetto e i maggiori specialisti sono della mia idea anzi dicono che ormai sia sorpassato. Adesso infatti si parla di salti evoluzionistici e via dicendo. Quello che dico non è mai totalmente assurdo perchè io vi indico anche riflessioni dello stesso Darwin. Se tu Cheguevilla non sai queste cose non puoi fare passare me per l'ignorante! Io a differenza tua rispetto le idee di tutti perchè amo il confronto e il dialogo. Cerca almeno di imparare questo!
Ma capisci che se non si trova l'uomo nato da mamma e papà scimmia, è un pò difficile ritenere certi i meccanismi evolutiviNon puoi trovarlo. Finché ti ostini a pensare che da una scimmia sia nato un uomo, non serve stare a discutere.
Se ci pensi, non si è giunti da Multics a Windows xp in una botta sola...
Eppure il secondo è parente del primo.
Prima di criticare una teoria, bisognerebbe curarsi di conoscerla.
Ovviamente, se hai appreso ciò che sai da Maurizio Blondet, puoi ritenerti quasi fortunato, poteva andarti peggio.
Provo a fare qualche mia solita "assurda" considerazione.
Anzitutto apprezzo Lore che almeno si è posto il problema anche se devo dissentire sul suo utilizzo di Blondet! Quest'ultimo è molto estremo a volte nelle sue esternazioni e quindi non lo prenderei molto ad esempio.
So cosa vuoi dire. Infatti su altri temi non lo porterei, ma su questo mi trovo d'accordo e lo propongo. Se controllate indietro però, io non ho proposto solo Blondet...
I resti fossili e i vari "anelli" sono stati trovati, in soddisfacente quantità, altrimenti non saremmo qui a parlare in successione di Australopitecus, Homo habilis, Homo erectus o di Homo di Neandertal, non credi? Essi dimostrano l'evoluzione. Questi "anelli mancanti" non sono altro che miserrimi salti, assolutamente poco significativi per differenze intellettuali. Ma, perché no, di fronte all'evidenza, neghiamo tutto, è più divertente arrampicarsi sugli specchi, cadere in contraddizione e dire sciocchezze come fa Blondet.
E quale sarebbe, tra questi, l'uomo nato da due scimmie?
Cosa c'entra, le teorie scientifiche si fondano sulle prove a loro sostegno, non sulla biografia dello scienziato. Non è che se Pitagora fosse stato un disonesto nella sua vita, allora dovremmo mettere in dubbio il teorema di Pitagora... Se non ti fidi di Pitagora uomo, fidati del ragionamento logico che dimostra il teorema.
Ma infatti è sulle evidenze scientifiche che dobbiamo basarci. Però lo stesso non si può prescindere dal fatto che a uno scenziato sarebbe stato commissionato lo sviluppo di una teoria materialistica... che oltretutto non è così solida come il teorema di Pitagora (i lati del triangolo li misuro anche io, ma non ho ancora visto un ometto nascere da due scimmie

Non costringermi più, però, a dare risposte banali ad argomentazioni banalmente insensate..
Non ti costringo a rispondermi.
Maxos: nessun problema, anzi apprezzo molto i tuoi interventi. Ma capisci che se non si trova l'uomo nato da mamma e papà scimmia, è un pò difficile ritenere certi i meccanismi evolutivi (i quali infatti sembrano risultare anche oggi oscuri).
Ciao kinder; capisco perfettamente quello che vuoi dire, anche senza esperimento sofistico. Però suppongo, dato che siamo su matematicamente.it, di non trovare tutti esperti biologi. E d'altronde questo è un tema cruciale su cui ognuno ha il diritto di approfondire. Altrimenti, che ne so, seguendo il tuo filo logico, alle elezioni avrebbero potuto votare solo i politici, al referendum sulla legge 40 solo gli specialisti in biogenetica (e qui c'è chi ha obiettato che forse sarebbe stato meglio, ma è un altro discorso), al referendum sulla costituzione solo chi ha studiato giurisprudenza ecc... oppure solo uno storico potrebbe avere un'idea di cosa sia stata la resistenza... insomma gli esempi si sprecano.
E non è detto che, come dici tu, chi sa di non sapere porti esempi colmando le lacune con la propria "creatività": ho letto delle tesi, le trovo condivisibili, le posto. Senza obiettivi a priori (leggete voi se ho mai parlato di Genesi nei miei post) ma solo a livello scientifico. E in avvallo di ciò, ho già detto che non ci sarebbero problemi per me a riconoscere l'evoluzionismo come una certezza, a patto che ci siano le prove che dimostrino che lo sia.
Penso, come ho già detto, che l'unico male sia ritenere l'evoluzionismo come un granitico dogma e magari anche aggredire chi porta delle ragioni a sfavore di Darwin. Ho fortunatamente trovato persone aperte come fields o Maxos, sennò la discussione penso sarebbe già chiusa. E scommetto la giacca che non sono entrambi biologi

Tal: Il tuo primo post è interessante. Rimane il dubbio di come il puro caso abbia potuto creare meccanismi così complessi e meravigliosamente funzionanti. L'orologio nel deserto si fa sempre più calzante alla situazione.
per trovare una spiegazione a "quello che mi sembra inspiegabile è, alla luce della teoria dell'evoluzione, perché debba esserci.", riferito alla paura della morte, devi fare solo un esperimento mentale molto semplice: prova ad immaginare cosa accardebbe se tale paura (o l'istinto sottostante) venisse a mancare. Banalmente, in pochissimo tempo, la specie si estinguerebbe. Prova ad immaginare te che passeggi in campagni fino ad arrivare in prossimità di uno strapiombo. Perché ti fermi? Perché hai paura di cadere. Ma perché hai paura di cadere? Perché se cadi puoi morire. Supponi di non avere questa paura. Cosa ti impedirebbe di proseguire? Nulla, quindi cadresti e moriresti.
Si ma questo aspetto esula dall'evoluzione o in generale da come si sono originate le specie...
Tal
per trovare una spiegazione a "quello che mi sembra inspiegabile è, alla luce della teoria dell'evoluzione, perché debba esserci.", riferito alla paura della morte, devi fare solo un esperimento mentale molto semplice: prova ad immaginare cosa accardebbe se tale paura (o l'istinto sottostante) venisse a mancare. Banalmente, in pochissimo tempo, la specie si estinguerebbe. Prova ad immaginare te che passeggi in campagni fino ad arrivare in prossimità di uno strapiombo. Perché ti fermi? Perché hai paura di cadere. Ma perché hai paura di cadere? Perché se cadi puoi morire. Supponi di non avere questa paura. Cosa ti impedirebbe di proseguire? Nulla, quindi cadresti e moriresti.
L'unica alternativa sarebbe dotarsi di un meccanismo di riproduzione così potente, da affidare la sopravvivenza della specie alla statistica dei grandi numeri. Ci sono molte specie che hanno trovato questa strada. Ciò non è possibile negli esseri che producono un numero di "figli" limitato, e tra questi i mammiferi (uomo compreso).
per trovare una spiegazione a "quello che mi sembra inspiegabile è, alla luce della teoria dell'evoluzione, perché debba esserci.", riferito alla paura della morte, devi fare solo un esperimento mentale molto semplice: prova ad immaginare cosa accardebbe se tale paura (o l'istinto sottostante) venisse a mancare. Banalmente, in pochissimo tempo, la specie si estinguerebbe. Prova ad immaginare te che passeggi in campagni fino ad arrivare in prossimità di uno strapiombo. Perché ti fermi? Perché hai paura di cadere. Ma perché hai paura di cadere? Perché se cadi puoi morire. Supponi di non avere questa paura. Cosa ti impedirebbe di proseguire? Nulla, quindi cadresti e moriresti.
L'unica alternativa sarebbe dotarsi di un meccanismo di riproduzione così potente, da affidare la sopravvivenza della specie alla statistica dei grandi numeri. Ci sono molte specie che hanno trovato questa strada. Ciò non è possibile negli esseri che producono un numero di "figli" limitato, e tra questi i mammiferi (uomo compreso).
Credo che una differenza molto importante sia che gli uomini non solo vivono con l'istinto all'autoconservazione ma sono anche coscienti di vivere, cioè la vita è anche un contenuto mentale... negli animali a quanto pare questo non succede e credo che sia il motivo per cui un animale non potrà mai arrivare a disprezzare la sua vita, perchè in testa ha solo l'istinto che lo porta ad autoconservarsi non ha l'idea di essa e non può associare ad essa piacere o dispiacere in base alla sua esperienza passata.(queste ovviamente sono solo mie opinioni basate solo su osservazioni)
Visto che oltre a vivere intuiamo la nostra vita viene da domandarsi che cosa sia la non vita, ma questo va oltre la nostra esperienza, ed il fatto che sia qualcosa di ignoto credo che influisca anche su come la vediamo... c'è chi si approfitta di questa e di altre mancanze di conoscenza convincendo di possedere delle verità, ma questo è un altro argomento.
Gli istinti nell'uomo sono molto più complicati e addirittura l'istinto di seguire il proprio piacere ed evitare il proprio dolore (sia fisico che psicologico) può superare quello all'autoconservazione (nel caso estremo i suicidi), cosa che negli animali non accade mai.
Visto che oltre a vivere intuiamo la nostra vita viene da domandarsi che cosa sia la non vita, ma questo va oltre la nostra esperienza, ed il fatto che sia qualcosa di ignoto credo che influisca anche su come la vediamo... c'è chi si approfitta di questa e di altre mancanze di conoscenza convincendo di possedere delle verità, ma questo è un altro argomento.
Gli istinti nell'uomo sono molto più complicati e addirittura l'istinto di seguire il proprio piacere ed evitare il proprio dolore (sia fisico che psicologico) può superare quello all'autoconservazione (nel caso estremo i suicidi), cosa che negli animali non accade mai.
circa l'istinto di autoconservazione che è implicito nella definizione di vita, l'ho scritto perché penso che la vita coincida il perpetuarsi di sé stessa.
beh mo basta che se no mi incarto
beh mo basta che se no mi incarto
