Corporazioni, professori, tamarri e fischi.
Da un po' non scrivo su questo forum sperando di non imbattermi più nella sezione generale con le varie polemiche politiche o religiose su questioni di lana caprina (Babbo Natale sì o no?). Non voglio fare lo snob e sminuire questi argomenti, la lana caprina ha degli aspetti molto interessanti, specie quando mette in luce le varie culture di cui siamo portatori.
Un' ultima notizia però mi ha sconcertato, ovvero la minaccia dei professori universitari di escludere i ministri dal loro "quartiere" (vedi editoriale del Corriere della sera di oggi).
Avrei sopportato volentieri e con divertimento qualsiasi mugugno (memorabili gli avvocati in piazza, costretti ad evadere ancora più tasse di prima), avrei sopportato altri fischi e cori da stadio di quattro tamarri sbarbati che hanno bigiato la scuola e che hanno riempito le pagine dei giornali.
Tutto questo poteva essere un segnale paradossalmente positivo di un governo che colpisce nel segno, che rischia tutto in un processo di modernizzazione che matematicamente (questa volta sì) non poteva far altro che generare malcontento.
Uno stato corporativo non è uno stato moderno, questa è un'eredità del fascismo, di un sistema vecchio, cristallizzato, pieno di polvere che non vuole competere col mondo.
Rigurdo all'università e ricerca non vi è un piano riformatore vero, il risanamento è la priorità, scioccare i bilancio in positivo è la specialità di Prodi, ma riformare un sistema non vuol dire solo "tagliare" o "finanziare".
Vorrei mettere in evidenza queste due ultime parole: tagliare e finanziare che sembrano le uniche due parole presenti sul vocabolario di politici e giornalisti. Prendere e non prendere più, cuccare o avere il due di picche, mangiare o non mangiare. Questo è il problema, non l'istruzione e la ricerca che potrebbe andare meglio anche con le risorse già disponibili. Il bilancio dello stato equivale all' 48% del PIL...questo è un altro problema...questa volta serio. Significa che metà dei redditi prodotti in un anno proviene dalle casse pubbliche e quindi da decisioni politiche. A ognuno la sua fetta di torta a prescindere dal merito, anzi guai al merito, che non entri nel nostro vocablario questa parolaccia!
Che dire quindi di questi professori che fanno muso duro? Perchè chiedono soldi e non riforme?
Probabilmente ora scrivo queste cose solo perchè sono un giovinastro fuori dal mondo...da grande anche io vorrei partecipare al declino dell'Italia!
Ciao
Un' ultima notizia però mi ha sconcertato, ovvero la minaccia dei professori universitari di escludere i ministri dal loro "quartiere" (vedi editoriale del Corriere della sera di oggi).
Avrei sopportato volentieri e con divertimento qualsiasi mugugno (memorabili gli avvocati in piazza, costretti ad evadere ancora più tasse di prima), avrei sopportato altri fischi e cori da stadio di quattro tamarri sbarbati che hanno bigiato la scuola e che hanno riempito le pagine dei giornali.
Tutto questo poteva essere un segnale paradossalmente positivo di un governo che colpisce nel segno, che rischia tutto in un processo di modernizzazione che matematicamente (questa volta sì) non poteva far altro che generare malcontento.
Uno stato corporativo non è uno stato moderno, questa è un'eredità del fascismo, di un sistema vecchio, cristallizzato, pieno di polvere che non vuole competere col mondo.
Rigurdo all'università e ricerca non vi è un piano riformatore vero, il risanamento è la priorità, scioccare i bilancio in positivo è la specialità di Prodi, ma riformare un sistema non vuol dire solo "tagliare" o "finanziare".
Vorrei mettere in evidenza queste due ultime parole: tagliare e finanziare che sembrano le uniche due parole presenti sul vocabolario di politici e giornalisti. Prendere e non prendere più, cuccare o avere il due di picche, mangiare o non mangiare. Questo è il problema, non l'istruzione e la ricerca che potrebbe andare meglio anche con le risorse già disponibili. Il bilancio dello stato equivale all' 48% del PIL...questo è un altro problema...questa volta serio. Significa che metà dei redditi prodotti in un anno proviene dalle casse pubbliche e quindi da decisioni politiche. A ognuno la sua fetta di torta a prescindere dal merito, anzi guai al merito, che non entri nel nostro vocablario questa parolaccia!
Che dire quindi di questi professori che fanno muso duro? Perchè chiedono soldi e non riforme?
Probabilmente ora scrivo queste cose solo perchè sono un giovinastro fuori dal mondo...da grande anche io vorrei partecipare al declino dell'Italia!
Ciao
Risposte
Si, certo karl.
Ora non piangere più, prendi le macchinine e i lego e vai a giocare in autostrada...
Ora non piangere più, prendi le macchinine e i lego e vai a giocare in autostrada...
"Rinnovo l'invito di Davide11 ad argomentare le tue idee e dirci cosa ti lascia perplesso della finanziaria;sono apertissimo a parlarne e a dire dove, secondo me, poteva essere perfettibile. Ma finchè l'accusa è "la gente protesta" oppure "Red Ronnie dice che c'era tanta gente che fischiava", il discorso ha lo stesso valore di una pisciata sul muro."
Saranno secoli che metto in evidenza le orrende e antipopolari magagne di questa finanziaria.
Non si e' mai vista una tale concentrazione di bastonate per la gente comune ,in stridente
contrasto con le promesse elettorali.Lo stesso Schiappa ha ,qualche tempo addietro, asserito che
la finanziaria si poteva fare entro i piu' ragionevoli limiti di 15 miliardi di euro.
Come dice il diessino salvi ,una finanziaria cosi' son buoni a farla tutti ,anche qualche
"economista" da strapazzo.Gia' che c'erano potevano farla da 100 miliardi di euro
e risanare di botto il bilancio.Ma erano queste le promesse prima del 9 aprile 2006?
Vatti a fidare e c'e' da chiedersi cosa succedera' in seguito.Gia' la Ue ha messo le mani avanti
sulla riforma delle pensioni:che faranno allora Epifani&C ? Rimarrano sdraiati ai piedi di
un governo "amico" o cercheranno di evitare altre rivolte come a Mirafiori?
Risposta abbastanza facile:basta vedere come si sono comportati col Governo Berlusconi.
Ed invece non fu Epifani che ,a suo tempo,defini' questa finanziaria una buona premessa per i futuri
lavori di Prodi ?(Sic e poi risic !!! Forse voleva dire "per le prossime trappole").
Ancora una volta faccio notare la delicatezza di espressione sopra riportata (per chi non capisce
quello che dico ,mi riferisco alla frase in grassetto della citazione).
Questo e' anche conseguenza della evidente e colpevole connivenza di altri personaggi
che fanno passare sotto silenzio tali comportamenti, alimentandone di fatto la scurrile protervia.
Per molto meno il sottoscritto fu avvertito di moderare i toni!!!!
karl
P.S. Apprendo ora che e' stata approvata la composizione delle Commissioni di Maturita':
meta' esterni e meta' interni.Inoltre i candidati dovranno superare lo scoglio (letterale!!!!) del giudizio
di ammissione.Se queste sono le novita' della Scuola Italiana,non si sa se piangere o ridere!!!
karl
Saranno secoli che metto in evidenza le orrende e antipopolari magagne di questa finanziaria.
Non si e' mai vista una tale concentrazione di bastonate per la gente comune ,in stridente
contrasto con le promesse elettorali.Lo stesso Schiappa ha ,qualche tempo addietro, asserito che
la finanziaria si poteva fare entro i piu' ragionevoli limiti di 15 miliardi di euro.
Come dice il diessino salvi ,una finanziaria cosi' son buoni a farla tutti ,anche qualche
"economista" da strapazzo.Gia' che c'erano potevano farla da 100 miliardi di euro
e risanare di botto il bilancio.Ma erano queste le promesse prima del 9 aprile 2006?
Vatti a fidare e c'e' da chiedersi cosa succedera' in seguito.Gia' la Ue ha messo le mani avanti
sulla riforma delle pensioni:che faranno allora Epifani&C ? Rimarrano sdraiati ai piedi di
un governo "amico" o cercheranno di evitare altre rivolte come a Mirafiori?
Risposta abbastanza facile:basta vedere come si sono comportati col Governo Berlusconi.
Ed invece non fu Epifani che ,a suo tempo,defini' questa finanziaria una buona premessa per i futuri
lavori di Prodi ?(Sic e poi risic !!! Forse voleva dire "per le prossime trappole").
Ancora una volta faccio notare la delicatezza di espressione sopra riportata (per chi non capisce
quello che dico ,mi riferisco alla frase in grassetto della citazione).
Questo e' anche conseguenza della evidente e colpevole connivenza di altri personaggi
che fanno passare sotto silenzio tali comportamenti, alimentandone di fatto la scurrile protervia.
Per molto meno il sottoscritto fu avvertito di moderare i toni!!!!
karl
P.S. Apprendo ora che e' stata approvata la composizione delle Commissioni di Maturita':
meta' esterni e meta' interni.Inoltre i candidati dovranno superare lo scoglio (letterale!!!!) del giudizio
di ammissione.Se queste sono le novita' della Scuola Italiana,non si sa se piangere o ridere!!!
karl
Scusami lore, ma quelle che hai addotto non sono argomentazioni, sono solo mugugni.
Il problema è che non puoi dire che una finanziaria è negativa perchè la gente si lamenta.
Inoltre, che il crollo sia una cosa inedita, va associato al fatto che la situazione economica lasciata dal precedente governo lo sia ancora di più.
Gli organismi internazionali non sono stati così cattivi con questa finanziaria.
Diciamo che tra tutti gli intervenuti, l'OCSE è proprio l'ultimo in ordine di rilevanza istituzionale.
Joaquin Almunia
Moritz Kramer
Jean Claude Trichet
Alessandro Leipold
Per quanto riguarda le critiche degli economisti, non ne sarei molto sicuro:
Ugo Colombino
Massimo Baldini e Paolo Bosi
Per quanto riguarda l'indulto, ti prego di fare bene attenzione: l'indulto è un provvedimento parlamentare e non governativo. Necessitando dei due terzi dei voti favorevoli in entrambe le camere, considerando che una parte dell'Unione non l'ha votato...
Non so se l'hai dimenticato volontariamente o no, ma anche Forza Italia e UDC votarono favorevolmente quell'indulto, che altrimenti non avrebbe mai visto la luce.
Vedi lore, il problema non è l'introduzione di nuove imposte. Il governo non introduce nuove imposte per "punire" i cittadini. Ma, i soldi che mancano al pareggio di bilancio da dove li prendiamo, visto che di tagli non se ne vuol sentir parlare?
Quella dei pagamenti sopra i cento euro è una questione che forse hai frainteso: prestazioni a professionisti il cui valore supera i cento euro non possono essere pagate in contanti. Dal 2008. Mentre dal 2007 la soglia sarà 1000 euro. Vista la effettiva comodità della moneta elettronica, la ragione per voler effettuare simili pagamenti in contanti è una sola, cioè la non documentabilità della prestazione.
Statisticamente, l'impatto del pagamento in contanti su prestazioni (registrate) del valore oltre-soglia è praticamente nullo.
Avanti con le deduzioni.
Ovviamente, manovre di questo tipo suscitano forti proteste da parte di certe categorie, ma ben lungi dall'essere queste proteste legittime.
La politica zapateriana sulla famiglia per me è sacrosanta, purtroppo la colpa di questa sinistra è di non avere forza a sufficienza. Ma queste sono mere considerazioni soggettive che non possono costituire critica ad una formazione che anche in forza di ciò è stata eletta.
Sulla lotta alle radici cristiane, stai facendo un po' confusione. Non credo proprio che Margherita e UDEUR abbiano mai fatto nulla di simile.
Sulla questione della violenza, oramai i tuoi sono discorsi puramente propagandistici, visto che tutte le forze politiche della sinistra hanno preso le distanze e condannato il ricorso alla protesta violenta in ogni caso. A destra non si può dire lo stesso, viste le fortunate dichiarazioni di Bossi, Calderoli e altri leghisti così come Tilgher, Fiore e i neofascisti.
Sul perchè sia difesa, la risposta è semplice: raggiunge gli obiettivi minimi di politica economica richiesti ad una finanziaria e fa qualcosina di più.
Se può sembrare poco, è sufficiente ricordare che il precedente governo non è mai riuscito a fare ciò; con le conseguenze ovvie facilmente riscontrabili dalla situazione attuale dei conti pubblici e dell'economia nel suo complesso.
Abbiamo l'enorme fortuna che questo governo non governi guardando i sondaggi, come il precedente. Speriamo che continui così.
Rinnovo l'invito di Davide11 ad argomentare le tue idee e dirci cosa ti lascia perplesso della finanziaria; sono apertissimo a parlarne e a dire dove, secondo me, poteva essere perfettibile. Ma finchè l'accusa è "la gente protesta" oppure "Red Ronnie dice che c'era tanta gente che fischiava", il discorso ha lo stesso valore di una pisciata sul muro.
Il problema è che non puoi dire che una finanziaria è negativa perchè la gente si lamenta.
Inoltre, che il crollo sia una cosa inedita, va associato al fatto che la situazione economica lasciata dal precedente governo lo sia ancora di più.
Gli organismi internazionali non sono stati così cattivi con questa finanziaria.
Diciamo che tra tutti gli intervenuti, l'OCSE è proprio l'ultimo in ordine di rilevanza istituzionale.
Joaquin Almunia
Moritz Kramer
Jean Claude Trichet
Alessandro Leipold
Per quanto riguarda le critiche degli economisti, non ne sarei molto sicuro:
Ugo Colombino
Massimo Baldini e Paolo Bosi
Per quanto riguarda l'indulto, ti prego di fare bene attenzione: l'indulto è un provvedimento parlamentare e non governativo. Necessitando dei due terzi dei voti favorevoli in entrambe le camere, considerando che una parte dell'Unione non l'ha votato...
Non so se l'hai dimenticato volontariamente o no, ma anche Forza Italia e UDC votarono favorevolmente quell'indulto, che altrimenti non avrebbe mai visto la luce.
Vedi lore, il problema non è l'introduzione di nuove imposte. Il governo non introduce nuove imposte per "punire" i cittadini. Ma, i soldi che mancano al pareggio di bilancio da dove li prendiamo, visto che di tagli non se ne vuol sentir parlare?
Quella dei pagamenti sopra i cento euro è una questione che forse hai frainteso: prestazioni a professionisti il cui valore supera i cento euro non possono essere pagate in contanti. Dal 2008. Mentre dal 2007 la soglia sarà 1000 euro. Vista la effettiva comodità della moneta elettronica, la ragione per voler effettuare simili pagamenti in contanti è una sola, cioè la non documentabilità della prestazione.
Statisticamente, l'impatto del pagamento in contanti su prestazioni (registrate) del valore oltre-soglia è praticamente nullo.
Avanti con le deduzioni.
Ovviamente, manovre di questo tipo suscitano forti proteste da parte di certe categorie, ma ben lungi dall'essere queste proteste legittime.
dall’inserimento di ex terroristi in Parlamento o in incarichi istituzionali, alla politica zapateriana-nichilista sulla famiglia, dalla lotta ideologica contro le radici cristiane del nostro popolo, fino agli irrisolti nodi della violenza e dell’ideologia di certe frange estreme della Sinistra (che si manifestano con slogan aberranti come “dieci, cento, mille Nassirija!” o con atti di teppismo e intolleranza inaccettabili).Nessun ex-terrorista è tra le file della sinistra in parlamento o in incarichi istituzionali. Lo stesso non si può dire della destra che invece candidò Gaetano Saya, Marcello dell'Utri e Totò Cuffaro presidente della Regione Sicilia.
La politica zapateriana sulla famiglia per me è sacrosanta, purtroppo la colpa di questa sinistra è di non avere forza a sufficienza. Ma queste sono mere considerazioni soggettive che non possono costituire critica ad una formazione che anche in forza di ciò è stata eletta.
Sulla lotta alle radici cristiane, stai facendo un po' confusione. Non credo proprio che Margherita e UDEUR abbiano mai fatto nulla di simile.
Sulla questione della violenza, oramai i tuoi sono discorsi puramente propagandistici, visto che tutte le forze politiche della sinistra hanno preso le distanze e condannato il ricorso alla protesta violenta in ogni caso. A destra non si può dire lo stesso, viste le fortunate dichiarazioni di Bossi, Calderoli e altri leghisti così come Tilgher, Fiore e i neofascisti.
Sul perchè sia difesa, la risposta è semplice: raggiunge gli obiettivi minimi di politica economica richiesti ad una finanziaria e fa qualcosina di più.
Se può sembrare poco, è sufficiente ricordare che il precedente governo non è mai riuscito a fare ciò; con le conseguenze ovvie facilmente riscontrabili dalla situazione attuale dei conti pubblici e dell'economia nel suo complesso.
Abbiamo l'enorme fortuna che questo governo non governi guardando i sondaggi, come il precedente. Speriamo che continui così.
Rinnovo l'invito di Davide11 ad argomentare le tue idee e dirci cosa ti lascia perplesso della finanziaria; sono apertissimo a parlarne e a dire dove, secondo me, poteva essere perfettibile. Ma finchè l'accusa è "la gente protesta" oppure "Red Ronnie dice che c'era tanta gente che fischiava", il discorso ha lo stesso valore di una pisciata sul muro.
Ma insomma, chi se ne frega di difendere la finanziaria, io aspetto i risultati, se mi prendono in giro non li voto più, fine.
"lore":
Per quanto riguarda la chiusura di topic, è stato per il fatto che si era generato il solito ping-pong cheguevilla-karl.
Non è stato solo per quello. Il mio invito, sempre rivolto a tutti, è quello di attenersi al tema (altrimenti detto topic).
Se invece queste emozioni derivano da un ragionamento allora dovresti argomentare meglio le tue idee, perchè solo in questo modo assumono dignità.
Giusto. Io, sicuramente, non ho la capacita di analisi che ha un laureato in economia come cheguevilla; da cittadino, ecco quali sono le mie impressioni:
Un tale fallimento politico in così poco tempo non si era mai visto. In genere ogni nuovo governo gode di un annetto di fiducia popolare, invece questo governo – dopo solo sei mesi – si è così screditato da risultare sinceramente detestato dalla maggioranza degli italiani.
E’ pur vero che l’Unione aveva prevalso per un’inezia (24 mila voti), quindi non partiva da un largo consenso, ma oggi sembra aver perduto anche quello che aveva.
Il crollo degli ultimi mesi è cosa tanto inedita che – secondo le cronache – ha fatto mettere le mani nei capelli ai leader del centrosinistra.
E’ innanzitutto un fallimento personale di Romano Prodi, che oltre a essersi dimostrato incapace di interpretare questo Paese e di cogliere il momento per agguantare la ripresa, non dà mai segni di revisione critica, nemmeno davanti alle piazze stracolme e alle critiche di organismi internazionali come l’Ocse o a quelle degli economisti della sua area.
L’Unione ha difeso questa Finanziaria vessatoria, ingiusta, sgangherata e punitiva talora con argomenti propagandistici, come se a protestare fossero evasori fiscali e nababbi, ma anche questo argomento si dissolve dopo che ieri gli operai di Mirafiori hanno sonoramente fischiato e bacchettato Epifani e Angeletti perché il sindacato si è messo a fare “la stampella del governo” come ha detto un lavoratore durante l’assemblea.
“Ritengo - ha aggiunto anche Vincenzo Tripodi, delegato Fiom - che ci sia un appiattimento di Cgil, Cisl e Uil sulle posizioni di questo governo. Noi non abbiamo nessun governo amico o nemico”.
La leadership del centrosinistra – che risulta assai allarmata – ritiene di poter correre ai ripari immaginando una fantomatica “fase due” in cui verrebbero varate mirabolanti riforme, capaci di diminuire l’impopolarità del governo. Ma non si capisce quale possa essere la bacchetta magica e tutto appare alquanto fatuo e improbabile.
L’Unione dovrebbe avere piuttosto il coraggio di riflettere criticamente sul messaggio di fondo che il governo trasmette agli italiani. Ai cittadini, che mostrano di saper ragionare molto bene di politica, partendo dalla loro vita concreta, il messaggio che arriva è disastroso: questa maggioranza è clemente con i delinquenti, mentre criminalizza i cittadini normali che considera potenziali evasori da sorvegliare e tartassare o ricchi da punire o incivili da rieducare e guidare.
Basta mettere in fila alcune delle iniziative “qualificanti” del centrosinistra che più hanno scandalizzato gli italiani.
Si vara un indulto che di fatto, così com’è stata realizzato, rimette in libertà migliaia di soggetti pericolosi (mentre le forze di polizia sono trascurate e costrette disperatamente, con un’iniziativa senza precedenti, a manifestare in piazza).
Poi si continua a tentare di scardinare o a delegittimare ogni limitazione all’immigrazione clandestina. Quindi si allargano le maglie strette sulla droga col raddoppio della quantità di cannabis consentita, ma col controsenso logico di chi poi propone ticket per sanzionare i cittadini che fanno una dieta poco sana.
Insomma si è “libertari” con i soggetti e i problemi su cui lo Stato dovrebbe dare un segnale di rigore e invece si è implacabili, vessatori e dirigisti sulle vita e i beni dei cittadini di fronte ai quali lo Stato dovrebbe invece fare un passo indietro.
I nemici da combattere per la cultura unionista sembrano essere i normali cittadini.
I delinquenti sono messi in libertà, ma i cittadini si vogliono sorvegliare e punire, si tartassano con 70 nuove imposte (rimangiandosi vergognosamente gli impegni presi in campagna elettorale) e con trovate vessatorie dalle conseguenze ingiustamente punitive (come quella dei pagamenti sopra i cento euro da fare tramite bonifico bancario).
Si potrebbero aggiungere altri inquietanti segnali che arrivano ora dalla Sinistra di lotta ora dalla Sinistra di governo: dall’inserimento di ex terroristi in Parlamento o in incarichi istituzionali, alla politica zapateriana-nichilista sulla famiglia, dalla lotta ideologica contro le radici cristiane del nostro popolo, fino agli irrisolti nodi della violenza e dell’ideologia di certe frange estreme della Sinistra (che si manifestano con slogan aberranti come “dieci, cento, mille Nassirija!” o con atti di teppismo e intolleranza inaccettabili).
http://www.antoniosocci.it/Socci/index. ... 418&id=419
Insomma, come ho già detto, so che lavoro fa cheguevilla, le sue qualifiche, e non penso la sua opinione sia equivalente a quella del primo che trovi per strada. Ma lo stesso mi chiedo come può una manovra criticata da tutti, compreso Montezemolo e il Financial Times (e anche loro non sono i primi ritrovati per strada) a essere difesa, oltretutto dopo aver provocato un crollo di consensi così devastante.
Davide: io invece penso che la distinzione tra estremisti e moderati ci sia da fare, sia a destra che a sinistra. Bisogna distinguere un Rutelli da un Caruso in qualche modo. Per quanto riguarda la chiusura di topic, è stato per il fatto che si era generato il solito ping-pong cheguevilla-karl. A questo punto consiglerei ai due di ignorarsi a vicenda, o almeno di farsi un topic personale.
voler difendere una finanziaria del genere è assurdo.Il valore di un'affermazione simile è pari a dire: "Piove, governo ladro".
La finanziaria è un complesso insieme di norme di cui il 99% della popolazione non è in grado di comprenderne il significato.
Sinceramente, non riesco proprio a spiegarmi come tu possa dire che sia assurdo difendere una finanziaria del genere.
Se lo dici sulla base dei fischi del motor show, allora non ho nulla di che preoccuparmi, la mia laurea in economia è servita a qualcosa.
Casomai, una finanziaria "del genere" ha proprio bisogno di essere difesa, proprio perchè è di un "genere" diverso da quelle populiste a cui eravamo abituati.
Nonostante io per primo abbia delle critiche serie ad alcuni punti di questa finanziaria, devo riconoscere che certamente non è negativa.
Purtroppo, il malato di diabete non si cura con le caramelle.
Ma il punto principale del discorso non è la finanziaria in sè, che è un primo passo necessario, quanto le riforme nel senso in cui le ha intese Davide11 finora.
Perchè, anche con una finanziaria gratuita, la buca Keynesiana è sempre in agguato, in Italia più che altrove.
Leggo ora l'intervento di lore.
Con le frasi che hai citato dai miei messaggi tu scrivi che hanno suscitato in te emozioni negative.
Se queste emozioni provengono dal midollo non hanno nulla di interessante, rientrano nella normale paura del futuro.
Se invece queste emozioni derivano da un ragionamento allora dovresti argomentare meglio le tue idee, perchè solo in questo modo assumono dignità.
Il problema è che il tuo è un presupposto (o pregiudizio) sbagliato: pensi che io sia qui a difendere una finanziaria?
Pensi che uno che studia economia valuti una finanziaria a seconda dei fischi?
Il tema centrale sono le reazioni di quelle che in tv o sui giornali chiamano "parti sociali", ma che in altri paesi chiamano lobby.
Nello specifico si parlava di alcuni professori e rettori universitari e se sia giusto che, a quanto mi sembra, badino di più ai loro interessi che allo sviluppo generale di un'istituzione fondamentale per la crescita del paese.
Con le frasi che hai citato dai miei messaggi tu scrivi che hanno suscitato in te emozioni negative.
Se queste emozioni provengono dal midollo non hanno nulla di interessante, rientrano nella normale paura del futuro.
Se invece queste emozioni derivano da un ragionamento allora dovresti argomentare meglio le tue idee, perchè solo in questo modo assumono dignità.
Il problema è che il tuo è un presupposto (o pregiudizio) sbagliato: pensi che io sia qui a difendere una finanziaria?
Pensi che uno che studia economia valuti una finanziaria a seconda dei fischi?
Il tema centrale sono le reazioni di quelle che in tv o sui giornali chiamano "parti sociali", ma che in altri paesi chiamano lobby.
Nello specifico si parlava di alcuni professori e rettori universitari e se sia giusto che, a quanto mi sembra, badino di più ai loro interessi che allo sviluppo generale di un'istituzione fondamentale per la crescita del paese.
Il confine fra estremisti e moderati credo sia un'altra invenzione mediatica per creare separazioni o ricercare identità e marchi di partiti politici creati a tavolino.
Il problema è discutere di problemi reali disintossicandoci dalle campagne elettorali continue, da slogan e luoghi comuni.
Quindi discutere sul piano dei contenuti e delle idee, cosa più difficile ma estremamente più interessante che recitare canovacci già scritti interpretando personaggi da commedia goldoniana (o meglio di Guareschi).
Questo intendo con idee nuove che dovrebbero avere i giovani ed imporle con violenza (in senso figurato).
Abbandonare lo schema del battibecco televisivo spesso rappresentato nelle "discussioni" della sezione generale, le quali ,se non portano alla chiusura del topic, portano sicuramente alla nausea reciproca e all'esclusione di soggetti che vorrebbero dire la loro e non riescono atrovare una collocazione in questo caos molto vicino alla chiacchiera isterica delle vecchie comari della piazzetta.
Ho visto che nessun professore del forum ha espresso un commento, ovviamente non è obbligato a farlo. So che estrapolare un fatto di cronaca per aprire una discussione può sembrare insulso, ma se questi fatti sono l'immagine di situazioni che si vivono ogni giorno credo valga la pena di spendere due parole.
Ciao
Il problema è discutere di problemi reali disintossicandoci dalle campagne elettorali continue, da slogan e luoghi comuni.
Quindi discutere sul piano dei contenuti e delle idee, cosa più difficile ma estremamente più interessante che recitare canovacci già scritti interpretando personaggi da commedia goldoniana (o meglio di Guareschi).
Questo intendo con idee nuove che dovrebbero avere i giovani ed imporle con violenza (in senso figurato).
Abbandonare lo schema del battibecco televisivo spesso rappresentato nelle "discussioni" della sezione generale, le quali ,se non portano alla chiusura del topic, portano sicuramente alla nausea reciproca e all'esclusione di soggetti che vorrebbero dire la loro e non riescono atrovare una collocazione in questo caos molto vicino alla chiacchiera isterica delle vecchie comari della piazzetta.
Ho visto che nessun professore del forum ha espresso un commento, ovviamente non è obbligato a farlo. So che estrapolare un fatto di cronaca per aprire una discussione può sembrare insulso, ma se questi fatti sono l'immagine di situazioni che si vivono ogni giorno credo valga la pena di spendere due parole.
Ciao
Ho quotato solo una delle tre frasi che mi hanno colpito in negativo; completandomi:
Ora spero si sia inteso meglio il senso del mio intervento: voler difendere una finanziaria del genere è assurdo. Qualche giorno fa a Striscia la Notizia, è stato intervistato Red Ronnie, presente al Motor Show, che ha affermato che quando è salito Prodi sul palco i fischi erano generali, non di qualche gruppo organizzato. E non dimentichiamoci che sono arrivati a protestare persino i carabinieri...
So che la tua voleva essere un'introduzione al discorso riguardante i finanziamenti alla ricerca... ma suona terribilmente stonata.
Tutto questo poteva essere un segnale paradossalmente positivo di un governo che colpisce nel segno, che rischia tutto in un processo di modernizzazione che matematicamente (questa volta sì) non poteva far altro che generare malcontento.
avrei sopportato altri fischi e cori da stadio di quattro tamarri sbarbati che hanno bigiato la scuola e che hanno riempito le pagine dei giornali.
Ora spero si sia inteso meglio il senso del mio intervento: voler difendere una finanziaria del genere è assurdo. Qualche giorno fa a Striscia la Notizia, è stato intervistato Red Ronnie, presente al Motor Show, che ha affermato che quando è salito Prodi sul palco i fischi erano generali, non di qualche gruppo organizzato. E non dimentichiamoci che sono arrivati a protestare persino i carabinieri...
So che la tua voleva essere un'introduzione al discorso riguardante i finanziamenti alla ricerca... ma suona terribilmente stonata.
Infatti, sono d'accordo con la tua precisazione.
Per altro, mi dispiace constatare che solo noi estremisti abbiamo capito il senso della tua battuta, mentre questi moderati non si sbilanciano mai con le opinioni.
Per loro, per garantire il pluralismo, accanto ad uno che dice cose sensate, ci deve essere un idiota che spara cazzate. (s'è capita questa?)
Povr'Italia! (Come dice mia nonna)
Per altro, mi dispiace constatare che solo noi estremisti abbiamo capito il senso della tua battuta, mentre questi moderati non si sbilanciano mai con le opinioni.
Per loro, per garantire il pluralismo, accanto ad uno che dice cose sensate, ci deve essere un idiota che spara cazzate. (s'è capita questa?)
Povr'Italia! (Come dice mia nonna)
Il testo citato da lore era una battuta ironica che mette in luce la natura corporativa della società italiana. In piazza, questi professionisti, non si sono presentati come movimento, partito o libera associazione di cittadini. Essi si sono presentati come "avvocati" ovvero come categoria corporativa che non ha specificato di essere a favore o contro il governo, ma di essere contro delle norme atte a liberalizzare le loro professioni da qualsiasi governo queste siano proposte.
Ammetto di aver usato il luogo comune dell'avvocato evasore per rafforzare il post, ma di questo credo non si sia offeso nessuno.
Ed è questo il nocciolo della questione da me espressa quando mi sono scandalizzato alla lettura della notizia che alcuni professori o rettori universitari non avrebbero concesso ai rappresentanti del governo di presenziare ufficialmente nelle facoltà e tutto questo giustificato dal famoso taglio ai fondi univesitari. Come se l'università fosse cosa loro e non un luogo pubblico di apertura e discussione, come se la priorità fossero sempre i soldi e non le riforme.
Questa è stata la tipica reazione di una lobby che vede sottrarsi parte della spesa pubblica e vede lesa non gli interessi dell'istituzione che rappresentano, ma della loro specifica categoria.
Maxos, non si tratta di fare rivoluzioni, siamo ben lontani da un ipotesi di questo genere. Come scrivi l'Italia è un paese profondamente conservatore (nozione trasversale sia alla destra che alla sinistra) e come si evince dal tuo post fa paura qualsiasi modifica allo status quo. Ed è proprio la paura la prima molla del dissenso trasversale in presenza di un governo riformatore.
Per quanto riguarda i giovani io non me li immagino certo come degli pseudo rivoluzionari, ma nemmeno voglio immaginarmeli come Michele, il protagonista degli Indifferenti di Moravia.
Ammetto di aver usato il luogo comune dell'avvocato evasore per rafforzare il post, ma di questo credo non si sia offeso nessuno.
Ed è questo il nocciolo della questione da me espressa quando mi sono scandalizzato alla lettura della notizia che alcuni professori o rettori universitari non avrebbero concesso ai rappresentanti del governo di presenziare ufficialmente nelle facoltà e tutto questo giustificato dal famoso taglio ai fondi univesitari. Come se l'università fosse cosa loro e non un luogo pubblico di apertura e discussione, come se la priorità fossero sempre i soldi e non le riforme.
Questa è stata la tipica reazione di una lobby che vede sottrarsi parte della spesa pubblica e vede lesa non gli interessi dell'istituzione che rappresentano, ma della loro specifica categoria.
Maxos, non si tratta di fare rivoluzioni, siamo ben lontani da un ipotesi di questo genere. Come scrivi l'Italia è un paese profondamente conservatore (nozione trasversale sia alla destra che alla sinistra) e come si evince dal tuo post fa paura qualsiasi modifica allo status quo. Ed è proprio la paura la prima molla del dissenso trasversale in presenza di un governo riformatore.
Per quanto riguarda i giovani io non me li immagino certo come degli pseudo rivoluzionari, ma nemmeno voglio immaginarmeli come Michele, il protagonista degli Indifferenti di Moravia.
Avrei sopportato volentieri e con divertimento qualsiasi mugugno (memorabili gli avvocati in piazza, costretti ad evadere ancora più tasse di prima)
[OT]Bah, che tutti quelli che hanno contestato finora Prodi siano o fascisti o evasori o magari "pazzi"... dev'essere la maggioranza degli Italiani ad assumere tali sembianze, visti gli ultimi sondaggi.... vabbuò. Neanche venissimo annessi al terzo mondo, ammettereste falle in questo governo? O magari aspettereste una futura ripresa?[/OT]
Come volevasi dimostrare.
E il danno più doloroso è quando si pongono in parlamento le cosiddette "questioni di coscenza", per la serie, "adesso decido io e il mio bagaglio culturale", con buona pace dei giovani.
Comunque non ho detto che voglio sostituire idee vecchie con le nuove; le rivoluzioni, in un paese conservatore come l'Italia mi fanno molta paura, semplicemente i fari della cultura devono essere i giovani.
Questo implica anche che non si abbia alcuna garanzia qualitativa, perché un giovane non ha esperienza, però è necessario che questo succeda.
I vecchi che mi piacciono sono quelli alla Claudio Abbado, immenso direttore d'orchestra che in questi anni sta portando avanti progetti stupendi in tutto il mondo per i giovani musicisti.
E il danno più doloroso è quando si pongono in parlamento le cosiddette "questioni di coscenza", per la serie, "adesso decido io e il mio bagaglio culturale", con buona pace dei giovani.
Comunque non ho detto che voglio sostituire idee vecchie con le nuove; le rivoluzioni, in un paese conservatore come l'Italia mi fanno molta paura, semplicemente i fari della cultura devono essere i giovani.
Questo implica anche che non si abbia alcuna garanzia qualitativa, perché un giovane non ha esperienza, però è necessario che questo succeda.
I vecchi che mi piacciono sono quelli alla Claudio Abbado, immenso direttore d'orchestra che in questi anni sta portando avanti progetti stupendi in tutto il mondo per i giovani musicisti.
Il problema riguarda anche la classe politica.
Infatti, il parlamento italiano è quello con l'età media più alta nell'UE.
Guardiamo un po' le età degli ultimi tre primi ministri italiani:
Romano Prodi: 67 anni.
Silvio Berlusconi: 70 anni.
Giuliano Amato: 69 anni.
I primi ministri della maggior parte degli altri stati sono molto più giovani:
Danimarca: Anders Fogh Rasmussen, 53 anni.
Svezia: John Fredrik Reinfeldt, 41 anni.
Norvegia: Matti Vanhanen, 51 anni.
Spagna: José Luis Rodrìguez Zapatero, 46 anni.
Inghilterra: Tony Blair, 53 anni.
Francia: Dominique de Villepin, 53 anni.
Germania: Angela Merkel, 52 anni.
Lussemburgo: Jean-Claude Juncker, 52 anni.
Olanda: Jan Peter Balkenende, 50 anni.
Belgio: Guy Verhofstadt, 53 anni.
Portogallo: José Sócrates Carvalho Pinto de Sousa, 49 anni.
Grecia: Kóstas Karamanlís, 50 anni.
Non me ne vogliano i cittadini degli stati che non ho preso in considerazione, ma può essere sufficiente questa lista.
Infatti, il parlamento italiano è quello con l'età media più alta nell'UE.
Guardiamo un po' le età degli ultimi tre primi ministri italiani:
Romano Prodi: 67 anni.
Silvio Berlusconi: 70 anni.
Giuliano Amato: 69 anni.
I primi ministri della maggior parte degli altri stati sono molto più giovani:
Danimarca: Anders Fogh Rasmussen, 53 anni.
Svezia: John Fredrik Reinfeldt, 41 anni.
Norvegia: Matti Vanhanen, 51 anni.
Spagna: José Luis Rodrìguez Zapatero, 46 anni.
Inghilterra: Tony Blair, 53 anni.
Francia: Dominique de Villepin, 53 anni.
Germania: Angela Merkel, 52 anni.
Lussemburgo: Jean-Claude Juncker, 52 anni.
Olanda: Jan Peter Balkenende, 50 anni.
Belgio: Guy Verhofstadt, 53 anni.
Portogallo: José Sócrates Carvalho Pinto de Sousa, 49 anni.
Grecia: Kóstas Karamanlís, 50 anni.
Non me ne vogliano i cittadini degli stati che non ho preso in considerazione, ma può essere sufficiente questa lista.
Maxos ha toccato un argomento molto importante: l'emarginazione sociale e politica dei giovani.
I giovani contano solo se fanno ancora parte del nucleo famigliare di origine, fuori da quello sono degli emarginati nel vero senso della parola. Vi si aggiunge la disaffezione alla politica per cui "Rossi e neri...sono tutti uguali" piena zeppa di pregiudizi e di luoghi comuni.
Maxos scrive di sostituire alle idee vecchie idee nuove, ma con questi presupposti quali sono le idee nuove?
Come scrive qualche economista italiano la famiglia è il più grande strumento di redistribuzione della ricchezza: gli over 60 hanno appartementi e pensioni, i giovani hanno difficoltà a prendere casa o a trovare un lavoro che assecondi le loro aspettative. Ma dentro la grande famiglia italiana tutto si ribalancia perchè il giovane potrà essere mantenuto fino a 30 anni grazie e per colpa della ricchezza dei vecchi.
Due generazioni fa era l'inverso, i giovani più istruiti e ricchi con lavori fisicamente meno faticosi davano una mano ai loro genitori vecchi e stanchi che prendevano il minimo di pensione. Ora una pensione che supera uno stipendio di un giovane nei suoi primi 5-6 anni lavorativi è considerata da fame.
Le idee nuove non cerscono nel salotto del babbo e di mammà e nemmeno nella casa in montagna del nonno.
I giovani contano solo se fanno ancora parte del nucleo famigliare di origine, fuori da quello sono degli emarginati nel vero senso della parola. Vi si aggiunge la disaffezione alla politica per cui "Rossi e neri...sono tutti uguali" piena zeppa di pregiudizi e di luoghi comuni.
Maxos scrive di sostituire alle idee vecchie idee nuove, ma con questi presupposti quali sono le idee nuove?
Come scrive qualche economista italiano la famiglia è il più grande strumento di redistribuzione della ricchezza: gli over 60 hanno appartementi e pensioni, i giovani hanno difficoltà a prendere casa o a trovare un lavoro che assecondi le loro aspettative. Ma dentro la grande famiglia italiana tutto si ribalancia perchè il giovane potrà essere mantenuto fino a 30 anni grazie e per colpa della ricchezza dei vecchi.
Due generazioni fa era l'inverso, i giovani più istruiti e ricchi con lavori fisicamente meno faticosi davano una mano ai loro genitori vecchi e stanchi che prendevano il minimo di pensione. Ora una pensione che supera uno stipendio di un giovane nei suoi primi 5-6 anni lavorativi è considerata da fame.
Le idee nuove non cerscono nel salotto del babbo e di mammà e nemmeno nella casa in montagna del nonno.
Ogni volta che parliamo di queste cose dobbiamo ripeterci un fatto: "In italia metà della popolazione ha almeno 60 anni"
Si è di fatto formata una classe sociale dei vecchi, il problema è che questa classe è trasversale, appartiene tanto alla conservazione di destra che a quella di sinistra e di conseguenza blocca l'italia.
Siamo gestiti nelle più minime cose da persone che hanno maturato una visione del mondo negli anni '60-'70, questa è la dura verità.
L'unica speranza di uscirne, sempre che esista, è esautorarli almeno dal punto di vista culturale, e in ciò non dico sostituire i vecchi idoli con nuovi, ma impadronirci dei vecchi idoli e cominciare da ciò a imporre la nostra visione del mondo, che, anche fosse sbagliata, deve necessariamente essere quella di riferimento.
Si è di fatto formata una classe sociale dei vecchi, il problema è che questa classe è trasversale, appartiene tanto alla conservazione di destra che a quella di sinistra e di conseguenza blocca l'italia.
Siamo gestiti nelle più minime cose da persone che hanno maturato una visione del mondo negli anni '60-'70, questa è la dura verità.
L'unica speranza di uscirne, sempre che esista, è esautorarli almeno dal punto di vista culturale, e in ciò non dico sostituire i vecchi idoli con nuovi, ma impadronirci dei vecchi idoli e cominciare da ciò a imporre la nostra visione del mondo, che, anche fosse sbagliata, deve necessariamente essere quella di riferimento.
Hai ragione kinder; io lavoro per una compagnia danese e loro sono diversi da noi nella mentalità.
Non potremmo diventare come loro solo con le riforme.
Ma è anche vero che senza delle serie riforme...
Non potremmo diventare come loro solo con le riforme.
Ma è anche vero che senza delle serie riforme...
condivido i vostri interventi, ma ho una seria riserva sulla fiducia che riponete nelle riforme: queste non cambiano la testa delle persone, da cui dipende significativamente l'andazzo generale. E' vero, comunque, che se ben fatte possono produrre un qualche effetto. Ricordiamoci, però, che siamo maestri nell'aggiramento, elusione ed infrazione delle norme e questo è un problema culturale, che con le riforme non si mette a posto. Ci vuole tempo, molto tempo, forse troppo tempo.
Davide, a parte dire che mi trovi in completo accordo con il tuo intervento, aggiungerei la cosa preoccupante non è l'impatto della spesa pubblica sul PIL, ma l'economicità di questa spesa pubblica.
Per intenderci, stati come la Svezia, in cui la spesa pubblica è maggior parte del PIL, in cui l'imposizione fiscale supera il 50% del reddito, hanno il massimo livello di benessere individuale, collettivo e pubblico.
Principalmente perchè la gestione delle risorse avviene in condizioni di elevata economicità.
In Italia il tutto avviene ad un infimo livello di efficienza ed efficacia, questo comporta l'effettiva neutralizzazione di parte (anche cospicua) delle risorse impiegate.
Le riforme che intendi sono, naturalmente, l'unica soluzione al problema che non è di natura numeraria ma economica. Non si tratta infatti di spendere di più o di meno, ma di farlo meglio.
Il problema è che l'attuale diseconomicità del sistema è data fondamentalmente da fattori consolidati quali la presenza di forti rendite di posizione attribuite alle corporazioni, contro le quali la lotta è dura. Come hai ricordato, fanno testa gli scioperi dei professionisti che sono costretti ad evadere di più.
Ma possiamo notare quali siano le reazioni ai tentativi di sbloccare anacronistiche protezioni alle categorie in questione.
Siamo in Italia, paese in cui il paladino delle libertà è contrario alle liberalizzazioni e favorevole al protezionismo.
Paese in cui i liberisti propongono dazi e protezioni mentre i socialdemocratici fanno le privatizzazioni.
Per intenderci, stati come la Svezia, in cui la spesa pubblica è maggior parte del PIL, in cui l'imposizione fiscale supera il 50% del reddito, hanno il massimo livello di benessere individuale, collettivo e pubblico.
Principalmente perchè la gestione delle risorse avviene in condizioni di elevata economicità.
In Italia il tutto avviene ad un infimo livello di efficienza ed efficacia, questo comporta l'effettiva neutralizzazione di parte (anche cospicua) delle risorse impiegate.
Le riforme che intendi sono, naturalmente, l'unica soluzione al problema che non è di natura numeraria ma economica. Non si tratta infatti di spendere di più o di meno, ma di farlo meglio.
Il problema è che l'attuale diseconomicità del sistema è data fondamentalmente da fattori consolidati quali la presenza di forti rendite di posizione attribuite alle corporazioni, contro le quali la lotta è dura. Come hai ricordato, fanno testa gli scioperi dei professionisti che sono costretti ad evadere di più.
Ma possiamo notare quali siano le reazioni ai tentativi di sbloccare anacronistiche protezioni alle categorie in questione.
Siamo in Italia, paese in cui il paladino delle libertà è contrario alle liberalizzazioni e favorevole al protezionismo.
Paese in cui i liberisti propongono dazi e protezioni mentre i socialdemocratici fanno le privatizzazioni.