Condanna a morte ancora peggio della morte stessa
Ieri sera al TG3 nazionale è stata data la notizia di un'esecuzione di pena di morte nello stato dell'Ohio. La cosa sconcertante (oltre al fatto che avvenganoancora cose simili in Paesi che si definiscono civili e democratici) è che il condannato abbia dovuto patire un'agonia durata ben due ore.
Eh sì ragazzi, perchè i medici che avrebbero dovuto iniettargli il veleno letale hanno tentato di trovare una vena, inserendo più volte l'ago della siringa, diciotto volte. DICIOTTO..una quantità mostruosa. E dopo averlo torturato per tutto quel tempo, i medici-boia hanno dichiatato forfait, e l'esecuzione è stata rimandata alla settimana prossima. Il calvario di quel povero disgraziato continua.
Come dicevano i latini "ERRARE HUMANUM EST". Quest'uomo ha sbagliato nella sua vita (uccise una ragazzina di quattordici anni) e stava pagando per ciò che aveva fatto, era anche pronto a morire per questo, ma non meritava questo supplizio.
La pena di morte non è un metodo per fare giustizia. Uccidere chi a sua volta aveva ucciso no riporta in vita i nostri cari.
Eh sì ragazzi, perchè i medici che avrebbero dovuto iniettargli il veleno letale hanno tentato di trovare una vena, inserendo più volte l'ago della siringa, diciotto volte. DICIOTTO..una quantità mostruosa. E dopo averlo torturato per tutto quel tempo, i medici-boia hanno dichiatato forfait, e l'esecuzione è stata rimandata alla settimana prossima. Il calvario di quel povero disgraziato continua.
Come dicevano i latini "ERRARE HUMANUM EST". Quest'uomo ha sbagliato nella sua vita (uccise una ragazzina di quattordici anni) e stava pagando per ciò che aveva fatto, era anche pronto a morire per questo, ma non meritava questo supplizio.
La pena di morte non è un metodo per fare giustizia. Uccidere chi a sua volta aveva ucciso no riporta in vita i nostri cari.
Risposte
Intanto se dici contradditorio e non ipocrita già la tua posizione cambia.
In effetti anche io non so fare un esempio di un colpevole, che già catturato possa nuocere alla vita di altre persone... però così c'è scritto, e bisogna discutere su quello. Quello che sicuramente non c'è scritto lì è che in tutti gli altri casi la pena di morte sia la linea di condotta da seguire.
Era solo una questione di precisione la mia, per evitare generalizzazioni quali "la Chiesa è favorevole alla pena di morte", che converrai sono inesatte.
Se dici che il cristianesimo non è compromesso sono più che d'accordo con te. Ti garantisco che anche a me non piacciono le linee di condotta dubbie. Preferisco di gran lunga che una cosa sia bianca o nera e che non ci siano mille eccezioni.
Però dei casi limite possono capitare ed è difficile valutare in quel caso cosa sia più vicino al meglio per tutti. E l'ipocrisia non c'entra nulla.
P.S.:Se dovessimo parlare dello stato vegetativo, del testamento biologico e dell'aborto... davvero non finiremmo più e andremmo ancora più OT di quanto forse un po' già siamo.
Velocemente ti dico solo che secondo me non sono situazioni tutte sullo stesso piano.
In effetti anche io non so fare un esempio di un colpevole, che già catturato possa nuocere alla vita di altre persone... però così c'è scritto, e bisogna discutere su quello. Quello che sicuramente non c'è scritto lì è che in tutti gli altri casi la pena di morte sia la linea di condotta da seguire.
Era solo una questione di precisione la mia, per evitare generalizzazioni quali "la Chiesa è favorevole alla pena di morte", che converrai sono inesatte.
Se dici che il cristianesimo non è compromesso sono più che d'accordo con te. Ti garantisco che anche a me non piacciono le linee di condotta dubbie. Preferisco di gran lunga che una cosa sia bianca o nera e che non ci siano mille eccezioni.
Però dei casi limite possono capitare ed è difficile valutare in quel caso cosa sia più vicino al meglio per tutti. E l'ipocrisia non c'entra nulla.
P.S.:Se dovessimo parlare dello stato vegetativo, del testamento biologico e dell'aborto... davvero non finiremmo più e andremmo ancora più OT di quanto forse un po' già siamo.
Velocemente ti dico solo che secondo me non sono situazioni tutte sullo stesso piano.
"Phoenyx":
la Chiesa non "dice" uccidiamo il criminale perchè merita di morire. Nè rinnega i comandamenti o gli insegnamenti di Gesù. Al contrario, tutta quella pagina che a te non interessa è in difesa della dignità della vita.
Tuttavia, si ipotizza anche una situazione in cui il criminale è un pericolo per le altre vite della comunità, altrettanto importanti e dignitose di vivere.
Si sceglie il male minore.
Mah... non capisco.... si parla di pena di morte da infliggere a un colpevole quindi a una persona già catturata e resa in grado di non nuocere. Che significa allora "in una situazione di pericolo per altre vite"?
Trovo in ogni caso molto grave che, mentre per situazioni limite come lo stato vegetativo e il testamento biologico o l'aborto non si accettano deroghe (giustamente dal punto d vista cristiano, poi resta da vedere se quella è vita o no ma è un discorso a parte), in caso di pena di morte sì. Non so come definire questo approccio se non ipocrita o, a voler essere contenuti, contraddittorio. Il fatto che poi sia scritto in una pagina dedicata alla difesa della vita è un'aggravante.
La pena di morte o è accettabile o non lo è. Il cristianesimo non è compromesso, la vita e la morte di Gesù e di tanti martiri cristiani lo dimostra bene.
Al di là di quelle che sono le mie idee, e che ho già più volte ripetuto...
Il mio intervento era solo per precisare questo: la Chiesa non "dice" uccidiamo il criminale perchè merita di morire. Nè rinnega i comandamenti o gli insegnamenti di Gesù. Al contrario, tutta quella pagina che a te non interessa è in difesa della dignità della vita.
Tuttavia, si ipotizza anche una situazione in cui il criminale è un pericolo per le altre vite della comunità, altrettanto importanti e dignitose di vivere.
Si sceglie il male minore.
Non mi sembra un atteggiamento ipocrita.
Il mio intervento era solo per precisare questo: la Chiesa non "dice" uccidiamo il criminale perchè merita di morire. Nè rinnega i comandamenti o gli insegnamenti di Gesù. Al contrario, tutta quella pagina che a te non interessa è in difesa della dignità della vita.
Tuttavia, si ipotizza anche una situazione in cui il criminale è un pericolo per le altre vite della comunità, altrettanto importanti e dignitose di vivere.
Si sceglie il male minore.
Non mi sembra un atteggiamento ipocrita.
Non è questione di rispettare le idee o no. Spero che sia un dato di fatto che ci si confronta rispettando le idee dell'altro, finché non si passa alle offese ovviamente.
A me non interessa parlare del catechismo della chiesa nè mi interessa affatto quello che la chiesa e il Papa sostiene essere giusto o meno (per inciso sottolineo che essere anticlericale non implica non essere cristiano).
Questo non mi sembra offensivo per nessuno.
Dico solo che se nel vangelo è espresso un concetto un cristiano che fa altro e dice che è accettabile non è coerente con l'insegnamento di Gesù. Punto.
E' una contraddizione e in un forum di matematica mi pare opportuno sottolinearlo. Ma vedo che questo punto a te non interessa. Ok chiudiamola qui allora.
Anch'io speravo in un dialogo più intelligente.
A me non interessa parlare del catechismo della chiesa nè mi interessa affatto quello che la chiesa e il Papa sostiene essere giusto o meno (per inciso sottolineo che essere anticlericale non implica non essere cristiano).
Questo non mi sembra offensivo per nessuno.
Dico solo che se nel vangelo è espresso un concetto un cristiano che fa altro e dice che è accettabile non è coerente con l'insegnamento di Gesù. Punto.
E' una contraddizione e in un forum di matematica mi pare opportuno sottolinearlo. Ma vedo che questo punto a te non interessa. Ok chiudiamola qui allora.
Anch'io speravo in un dialogo più intelligente.
Ok speravo in un dialogo più intelligente. Peccato!
Con questa frase,
hai chiuso ogni mia possibilità di argomentare.
Rispetto la tua idea.
A me interessano invece i ragionamenti che la Chiesa fa...e prima di eventualmente criticarla mi informo. Bye!
Con questa frase,
Il catechismo della chiesa cattolica è l'interpretazione cattolica del cristianesimo e non mi interessa grazie.
hai chiuso ogni mia possibilità di argomentare.
Rispetto la tua idea.
A me interessano invece i ragionamenti che la Chiesa fa...e prima di eventualmente criticarla mi informo. Bye!
"Phoenyx":
L'uso del condizionale, dei punti interrogativi e il "mi sembra" suggeriscono che così sicuro di quello che dici non sei.
Si chiamano domande retoriche....

"Phoenyx":
Citare versetti a caso non basta per sparare sentenze. E non porta frutto alla conversazione. Leggiti la pagina del Catechismo (più volte citata) che molti partecipanti a questa discussione spero abbiano letto... e discutiamo su quello!
Versetti a caso?
Ho citato uno dei più rivoluzionari concetti espressi da Gesù e che è alla base del cristianesimo.
Ho citato uno dei 10 comandamenti.
Quindi un cristiano può comportarsi in maniera contraria a questi principi e definirsi cristiano?
Certo le sentenze le può sparare solo il Papa che si sa è infallibile per dogma.
Il catechismo della chiesa cattolica è l'interpretazione cattolica del cristianesimo e non mi interessa grazie.
"Phoenyx":
Mi hanno insegnato che se uno non conosce bene una cosa deve astenersi dal giudicarla.
Anzi, perfino conoscendola è meglio non giudicare... che ne dici?
Conoscere non conoscere cosa? L'insegnamento di Gesù è chiaro, poi certo ognuno lo interpreta per motivi contingenti come fa più comodo , mi riferisco alla chiesa cattolica principalmente..
Suonerò antipatico ma insisto:
L'uso del condizionale, dei punti interrogativi e il "mi sembra" suggeriscono che così sicuro di quello che dici non sei.
Citare versetti a caso non basta per sparare sentenze. E non porta frutto alla conversazione. Leggiti la pagina del Catechismo (più volte citata) che molti partecipanti a questa discussione spero abbiano letto... e discutiamo su quello!
Mi hanno insegnato che se uno non conosce bene una cosa deve astenersi dal giudicarla.
Anzi, perfino conoscendola è meglio non giudicare... che ne dici?
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Lo capisco anche io che sia un problema. Ma a un pluriomicida qualcosa deve pur succedere qualcosa no? Se affermi che non è giustizia sbatterlo in galera per un po'...mi chiedevo solo che alternative avessi...
"Faussone":
Mi sembra che nel vangelo è scritto "ama il tuo nemico", questo significa ammazzarlo?
Poi un cristiano non dovrebbe seguire anche i 10 comandamenti? Non è scritto "non uccidere"?
L'uso del condizionale, dei punti interrogativi e il "mi sembra" suggeriscono che così sicuro di quello che dici non sei.
Citare versetti a caso non basta per sparare sentenze. E non porta frutto alla conversazione. Leggiti la pagina del Catechismo (più volte citata) che molti partecipanti a questa discussione spero abbiano letto... e discutiamo su quello!
Mi hanno insegnato che se uno non conosce bene una cosa deve astenersi dal giudicarla.
Anzi, perfino conoscendola è meglio non giudicare... che ne dici?
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"VINX89":
Cosa propongo? Non ne ho la più pallida idea! E nessuno ce l'ha, se escludiamo i facili buonismi sull'educazione e la prevenzione che chiunque può proporre. Questo è il problema!
Lo capisco anche io che sia un problema. Ma a un pluriomicida qualcosa deve pur succedere qualcosa no? Se affermi che non è giustizia sbatterlo in galera per un po'...mi chiedevo solo che alternative avessi...
"Phoenyx":
Credo che nessuno abbia il diritto, la capacità e le competenze per dire chi è o chi non è un cristiano.
Perché no? Chi ritiene giusto l'opposto di quello che dice la propria religione come può definirsi seguace di quella religione?
Mi sembra che nel vangelo è scritto "ama il tuo nemico", questo significa ammazzarlo?
Poi un cristiano non dovrebbe seguire anche i 10 comandamenti? Non è scritto "non uccidere"?
Non mi sembra ci siano deroghe.
Consiglio di leggere Kierkegaard che ai suoi tempi ha condotto una battaglia contro i "falsi cristiani" che secondo me basta a dire che i cattolici non sono cristiani coerenti, quest'ultima è una mio opinione il resto no.
"Phoenyx":
Provo solo un pizzico di fastidio quando si liquidano in poche battute le posizioni della Chiesa di oggi, paragonandola (in maniera a mio avviso ridicola) a quella senza dubbio incoerente e terribilmente in errore della Santa Inquisizione...
Non liquido niente, ma l'incoerenza rimane tutta e a quella mi riferivo, per fortuna siamo lontani dai tempi dell'inquisizione questo non credo sia in discussione....
"VINX89":
Hai confermato in pieno quello che ho detto prima: vendetta, non giustizia (che vuol dire "non merita"?)
Allora, stando al tuo ragionamento sarebbe da rivedere anche la "giustizia divina"....perchè secondo quello che noi sappiamo se uno compie "peccati gravi" (e quale può essere più grave di un omicidio), dopo morto dovrà subire per tutta l'eternità, le torture e le sofferenze dell'inferno...perchè allora Dio non concede dignità anche a questo tipo di peccatori "gravi" e dopo la morte salva tutti, facendo loro scontare solo un "periodo" al purgatorio???? Evidentemente c'è qualcuno che non è degno dello "sguardo" di Dio e di essere salvato......in ugual modo anche io ritengo che ci sia qualcuno che non sia degno di vivere una vita come nulla fosse, dopo che ha compiuto atti del genere!!! Ciao
"Phoenyx":
Sono daccordo nel cercare di avere definizioni condivise all'interno di uno scambio di vedute.
Ti rilancio, dunque, la domanda: cosa vuol dire giustizia?
Se, come dici, è privo di senso che una persona debba pagare per i crimini commessi, cosa proponi di alternativo e sensato?
Cosa propongo? Non ne ho la più pallida idea! E nessuno ce l'ha, se escludiamo i facili buonismi sull'educazione e la prevenzione che chiunque può proporre. Questo è il problema!
"EnderWiggins":
Non trovo che la pena di morte sia un modo per "regolare i rapporti umani". Trovo che macchiarsi dello stesso crimine del criminale che si punisce sia una via contro Ragione, in quanto non pone una norma che permetta di uscire dal circolo vizioso del "occhio per occhio" (cosa che ritengo invece la Giustizia dovrebbe fare), ma semplicemente perpetua un cammino di sangue non volto a rieducare ma a intimorire; per me i rapporti tra le persone non si regolano col "timore" di una punizione, ma con la "comprensione" e la "espiazione" del crimine commesso per fare di un criminale una persona migliore utile alla società.
Anche io approvo in toto queste affermazioni. Sono ragionevoli e per questo vanno al di là dei sentimenti che si potrebbero provare "vestendo" mentalmente i panni dei parenti di una vittima o quelli del criminale.
Dissento invece con:
"Faussone":
..un cristiano che accetta la pena di morte non è un cristiano, solo un grandissimo ipocrita
Credo che nessuno abbia il diritto, la capacità e le competenze per dire chi è o chi non è un cristiano.
Se la pena di morte è un tema dibattuto all'interno della Chiesa, non è sicuramente per l'ipocrisia o meno dei suoi partecipanti.
E' scritto a chiare lettere:
"Catechismo della Chiesa Cattolica, parte terza, sezione seconda, articolo V":
L'insegnamento tradizionale della Chiesa non esclude, supposto il pieno accertamento dell'identità e della responsabilità del colpevole, il ricorso alla pena di morte, quando questa fosse l'unica via praticabile per difendere efficacemente dall'aggressore ingiusto la vita di esseri umani.
Si elimina una persona per salvarne delle altre. Si sceglie una sorta di male minore. Si pensa al bene della comunità. Si lotta per difendere altre vite.
Si può ovviamente discutere su quanto sia giusto, ma non è una posizione del tutto priva di senso.
Con tutto questo ribadisco il mio essere totalmente contrario alla pena di morte.
Provo solo un pizzico di fastidio quando si liquidano in poche battute le posizioni della Chiesa di oggi, paragonandola (in maniera a mio avviso ridicola) a quella senza dubbio incoerente e terribilmente in errore della Santa Inquisizione...
Condivido a pieno la posizione di EnderWiggins (a proposito "La critica della ragion pratica di Kant" secondo me è un'opera molto più rivoluzionaria di quello che che sembra ai più).
Alcune riflessioni.
Essere contrari alla pena di morte per il rischio di mandare a morire un innocente non è essere contrari alla pena di morte.
Non a caso una della associazioni contrarie alla pena di morte si chiama "Nessuno tocchi Caino", Caino, omicida del proprio fratello. Ho sempre trovato geniale e perfetta la scelta di quel nome.
La Legge non deve essere scritta mettendosi nei panni di chi è coinvolto e quindi decide con l'istinto e non con la ragione: quindi la posizione di chi dice "se fossi il padre della vittima allora....." non è accettabile. Va bene se fossi coinvolto vorrei anch'io la morte del carnefice più di tutto, ma questo è normale e non c'entra nulla con la correttezza o meno della pena di morte.
Chi vuole la pena di morte è solo per vendetta, non c'è altra motivazione, non è neanche un deterrente, uno stato che usa la pena di morte non è giustificabile. Mai per nessuna ragione.
..un cristiano che accetta la pena di morte non è un cristiano, solo un grandissimo ipocrita. Una papa che scrive che in alcuni casi può essere accettata dimostra che la chiesa cattolica di oggi non è molto più coerente di quella della santa inquisizione.... Mi viene il voltastomaco. Quella frase non è giustificabile in nessun modo.
Alcune riflessioni.
Essere contrari alla pena di morte per il rischio di mandare a morire un innocente non è essere contrari alla pena di morte.
Non a caso una della associazioni contrarie alla pena di morte si chiama "Nessuno tocchi Caino", Caino, omicida del proprio fratello. Ho sempre trovato geniale e perfetta la scelta di quel nome.
La Legge non deve essere scritta mettendosi nei panni di chi è coinvolto e quindi decide con l'istinto e non con la ragione: quindi la posizione di chi dice "se fossi il padre della vittima allora....." non è accettabile. Va bene se fossi coinvolto vorrei anch'io la morte del carnefice più di tutto, ma questo è normale e non c'entra nulla con la correttezza o meno della pena di morte.
Chi vuole la pena di morte è solo per vendetta, non c'è altra motivazione, non è neanche un deterrente, uno stato che usa la pena di morte non è giustificabile. Mai per nessuna ragione.
..un cristiano che accetta la pena di morte non è un cristiano, solo un grandissimo ipocrita. Una papa che scrive che in alcuni casi può essere accettata dimostra che la chiesa cattolica di oggi non è molto più coerente di quella della santa inquisizione.... Mi viene il voltastomaco. Quella frase non è giustificabile in nessun modo.
"Phoenix":
Sono daccordo nel cercare di avere definizioni condivise all'interno di uno scambio di vedute.
Ti rilancio, dunque, la domanda: cosa vuol dire giustizia?
Se, come dici, è privo di senso che una persona debba pagare per i crimini commessi, cosa proponi di alternativo e sensato?
Mi trovo d'accordo con Phoenix, ritengo che chiarire questo concetto a questo punto ci possa aiutare ad arrivare a una idea condivisa, quindi oltre che riproporre la domanda provo a dare la mia di definizione appoggindomi al Devoto Oli e al dizionario di filosofia:
giustizia: 1) La virtù rappresentata dalla volontà di riconoscere e rispettare il diritto di ognuno mediante l'attribuzione di quanto gli è dovuto secondo la ragione e la legge...2) il potere di realizzare il diritto con provvedimenti aventi forza esecutivaIl dizionario della lingua italiana, Devoto-Oli, edizione 2000-2001
Giustizia. In generale, l'ordine dei rapporti umani o la condotta di chi si adegua a quest'ordine. Si possono distinguere due principali significati:Dizionario di Filosofia, Nicola Abbagnano, tea, 1998
1) quello per cui la giustizia è la conformità della condotta a una norma
2) quello per cui la giustizia costituisce l'efficienza di una norma intendendosi per efficienza di una norma una certa misura della sua capacità di rendere possibili i rapporti tra gli uomini
Detto questo, ritengo di riassumere il significato che ne ho io dicendo che la giustizia è quel concetto astratto che esprime il desiderio di regolare i rapporti umani secondo la Ragione. Non trovo che la pena di morte sia un modo per "regolare i rapporti umani". Trovo che macchiarsi dello stesso crimine del criminale che si punisce sia una via contro Ragione, in quanto non pone una norma che permetta di uscire dal circolo vizioso del "occhio per occhio" (cosa che ritengo invece la Giustizia dovrebbe fare), ma semplicemente perpetua un cammino di sangue non volto a rieducare ma a intimorire; per me i rapporti tra le persone non si regolano col "timore" di una punizione, ma con la "comprensione" e la "espiazione" del crimine commesso per fare di un criminale una persona migliore utile alla società.
Per quanto riguarda gli errori commessi dalla giustizia (con la g minuscola..) questi sono legati al "legno storto di cui è fatta l'umanità" e, ahimè, non sarà uccidere un criminale a impedirci di commetterli ancora..
"VINX89":
Chi siamo noi per giudicare? Chi è il giudice per rovinare la vita di una persona chiudendola in una gabbia, anche fino alla morte? Cosa vuol dire giustizia?
Sono daccordo nel cercare di avere definizioni condivise all'interno di uno scambio di vedute.
Ti rilancio, dunque, la domanda: cosa vuol dire giustizia?
Se, come dici, è privo di senso che una persona debba pagare per i crimini commessi, cosa proponi di alternativo e sensato?
"Alexp":
Ragazzi, voi avrete anche ragione (non è mia intenzione sollevare una polemica, visto anche il ruolo che ricopro nel forum), ma purtroppo io non la penso come voi......una persona del genere, non merita di farsi solo qualche annetto in cella, perchè considerato non capace di intendere e di volere...e poi a seguito di indulti e buone condotte tornare in libertà come nulla fosse!
Hai confermato in pieno quello che ho detto prima: vendetta, non giustizia (che vuol dire "non merita"?)
"EnderWiggins":
A volte è meglio essere chiari e decisi ma perdere consensi che non restare senza prendere posizione e dare un po' di ragione a tutti..
Questa volta mi trovo pienamente daccordo con te e chiedo scusa se prima ho frainteso.
Vorrei ribadire che dal mio punto di vista la pena di morte sarebbe assolutamente da abolire, al di là del credo religioso e della sacralità della vita della quale sono convinto.
Chi commette atti gravi deve essere punito. Ma la punizione a mio modo di vedere deve servire a qualcosa, e la funzione "deterrente" nei confronti di altri potenziali criminali non mi sembra valida.
Qualsiasi condanna, giusta o sbagliata, non riporta in vita chi ha subito i delitti del colpevole.
Per cui la punizione, se deve servire a qualcosa, deve servire al condannato.
La morte toglie ogni possibilità di recupero. Invece con il tempo le persone cambiano. In venti-trenta anni si può essere completamente delle altre persone, che hanno pagato per un loro errore e che possono rifarsi una vita. Certo si può rimanere anche incalliti criminali e non cambiare di una virgola... ma non si può sapere a priori.
"Alexp":
una persona del genere, non merita di farsi solo qualche annetto in cella, perchè considerato non capace di intendere e di volere...e poi a seguito di indulti e buone condotte tornare in libertà come nulla fosse!
Che poi in Italia possano accadere queste cose, direi che è un problema diverso... è trasferire il discorso da un piano ideologico a uno pratico. Andrebbe rivista la concessione di indulti e buone condotte semmai... e su questo non possiamo non essere tutti daccordo.
Ragazzi, voi avrete anche ragione (non è mia intenzione sollevare una polemica, visto anche il ruolo che ricopro nel forum), ma purtroppo io non la penso come voi......una persona del genere, non merita di farsi solo qualche annetto in cella, perchè considerato non capace di intendere e di volere...e poi a seguito di indulti e buone condotte tornare in libertà come nulla fosse!
"Tatina Ciuk":
Ma ad ogni modo, come ho già detto all'inizio del topic, la pena di morte non riporta in vita chi ci è stato tolto. E poi anche l' "essere schifoso" ha diritto di avere una morte dignitosa dato che si tratta sempre di un essere umano. L'odio non porta da nessuna parte, e neanche la vendetta, e soprattutto, una volta avvenuta l'esecuzione, non ci si sente meglio. Si continua a rimanere senza una persona cara, si continua ad avere un vuoto inncolmabile che solo il tempo potrà riempire.
è ovvio che niente può riportare in vita i morti, ma cosa ha questo a che fare con la pena di morte??
non è che se un ladro svaligia una banca e fa sparire i soldi, metterlo in prigione li fa magicamente tornare al loro posto...
Quello che voglio dire è che la pena non serve ad alleviare le sofferenze di chi conosceva la vittima, in nessun caso!!
la pena, come detto serve per punire, rieducare, riabilitare, scoraggiare..
Sono altre le motivazioni per cui essere contrari alla pena di morte, questa mi pare un po' senza senso, secondo il tuo ragionamento neanche mettere un assassino in prigione è corretto, perchè non allevia le sofferenze..
"Alexp":
Beh ragazzi, a volte però si parla anche perchè queste disgrazie non ci toccano da vicino, ma io provo ad immaginare che un uomo possa violentare e uccidere mia figlia (magari minorenne)....è ovvio che vorrei che quest'uomo subisca prima la più atroce delle pene ed infine venga ammazzato!!!!
Mettetevi nei panni delle vittime...pensate al terrore subito, pensate che, magari in certi casi, restano anche ore agonizzanti prima di morire......e dite poverino ad un essere schifoso solo perchè è stato bucato 18 volte con una siringa?????
La cosa seria su cui si può discutere è (ahimè può capitare) se il condannato, in realtà è un innocente.......ma altrimenti.....
Istintivamente sono d'accordo con Alexp, non ci posso fare niente.
Non provo pena per questo tizio come non provavo pena per i condannati fotografati Da Oliviero Toscani in una campagna pubblicitaria di una decina (e forse piú) di anni fa.
È vero che uccidere un assassino non riporta in vita le sue vittime, ma neppure lasciarlo in vita le beneficia. Quindi tra le due possibilità, istintivamente io sceglierei per l'eliminazione, possibilmente nello stesso modo con cui sono state uccise le sue vittime.
Vi sono però due ragioni che mi fanno respingere l'idea della pena di morte:
1) Il fatto che la pena di morte può essere comminata, per errore, ad un innocente;
2) Il fatto che nei 10 comandamenti è scritto NON UCCIDERE (la vita non è a disposizione dell'uomo).
Dal punto di vista puramente razionale invece trovo che l'eliminazione di un assassino sia un'azione legittima per qualsiasi società che voglia autoconservarsi.
"Alexp":
Beh ragazzi, a volte però si parla anche perchè queste disgrazie non ci toccano da vicino, ma io provo ad immaginare che un uomo possa violentare e uccidere mia figlia (magari minorenne)....è ovvio che vorrei che quest'uomo subisca prima la più atroce delle pene ed infine venga ammazzato!!!!
Mettetevi nei panni delle vittime...pensate al terrore subito, pensate che, magari in certi casi, restano anche ore agonizzanti prima di morire......e dite poverino ad un essere schifoso solo perchè è stato bucato 18 volte con una siringa?????
La cosa seria su cui si può discutere è (ahimè può capitare) se il condannato, in realtà è un innocente.......ma altrimenti.....
Ma ad ogni modo, come ho già detto all'inizio del topic, la pena di morte non riporta in vita chi ci è stato tolto. E poi anche l' "essere schifoso" ha diritto di avere una morte dignitosa dato che si tratta sempre di un essere umano. L'odio non porta da nessuna parte, e neanche la vendetta, e soprattutto, una volta avvenuta l'esecuzione, non ci si sente meglio. Si continua a rimanere senza una persona cara, si continua ad avere un vuoto inncolmabile che solo il tempo potrà riempire.