*coff coff* teoria delle categorie *coff coff*

Indrjo Dedej
Viste di recente le smanie di alcuni che credono che certi si sentono offesi o perseguitati o sminuiti, iniziamo una discussione che vuole essere almeno un po' seria e magari risolutiva. Polemiche a parte, iniziamo.
Vista l'ignoranza (nessuna offesa, pure io ignoro tante cose e sto imparando) e i "pregiudizi" (ma sì, usiamo pure questo nome) voglio provare in un altro modo. Visto che usare di mia iniziativa l'approccio categoriale, mi fa sembrare sgarbato, rude o violento, chiedo a voi: cosa volete che io faccia per introdurre nella maniera più produttiva e soft questa teoria qua dentro? Poi potrete scegliere voi di odiarla e disprezzarla definitivamente, e dopo averla un minimo conosciuta sarete giustificati in questa scelta.

Principio a cui mi atterrò in questa discussione. I suggerimenti sono ben accetti, naturalmente. Ogni intervento che esula da questo principio o dalla mia domanda verrà ignorata: facile costruire conflitti inutili... Io aspetto proposte, invece.

Detto questo, sono aperto a varie proposte. Non siate timidi...

Risposte
otta96
Comunque io avrei una richiesta: quando arrivi alla definizione di categoria poi concentrarti particolarmente sugli aspetti insiemistici che non sono mai riuscito a trovare qualcuno che li trattasse in modo per me soddisfacente?

vict85
@Epimenide93: concordo a pieno e bentornato.

Fioravante Patrone1
Epimenide93, non so cosa dire del tuo intervento. In sintesi: grazie.
Hai espresso concisamente un punto di vista che mi piace moltissimo (forse perché è molto affine alla mia opinione :-D ). Ma, al di là dei gusti personali, credo che tu abbia ragione, e complimenti vivissimi per essere riuscito in una così mirabile e concisa sintesi.

Per me, senza aver mai studiato la teoria delle categorie, ma da umile travet della matematica più ordinaria e dozzinale è sempre stato evidente, a semplice "intuito", che ci fossero i funtori o che "i 15 teoremi" fossero invece un unico teorema. Ben venuto quindi a chi ha avuto la voglia di andare oltre l'intuizione, contribuendo a chiarire magari fin dove l'intuizione funzionava e dove faceva cilecca. Diciamo che ha trasformato "intuitions of the working mathematician" in "categories for the working mathematician".

Grazie quindi a chi si occupa profittevolmente di categorie, ma lascerei perdere deliri di superiorità. Lasciamoli ai batteri, che sono davvero fondamentali, loro

gugo82
"Indrjo Dedej":
Se non l'avete capito, ci tengo a chiarirlo: non sono io l'autore di quel post, ho solo prestato la mia voce. Indovinate a chi.



"Indrjo Dedej":
Che situazione soffocante.

Chi va con lo zoppo… Anzi: chi presta il proprio account allo zoppo…

"Indrjo Dedej":
Dissi nel mio primo post "troppo facile innescare un conflitto". QED

Quale conflitto?

Se questo è conflitto, quando ho letto cose davvero offensive nei miei riguardi da parte dello “zoppo” che dovevo fare? Chiamare gli osservatori dell’ONU?
Per favore, non drammatizzare.

"Indrjo Dedej":
Devo trovare un modo per iniziare bene; stando male non sono riuscito a crearmi un piano sufficientemente preciso, una tabella di marcia, le modalità. Chiedo perdono per quelli che dall'inizio si sono mostrati interessati. Mi farò sentire presto, fuori da questo topic.

Guarda che a me farebbe solo piacere leggere cose ben scritte in merito.
È stata una richiesta che ho fatto più volte, poi mi sono ritrovato davanti o uno schema della torta meringata al limone o una bibliografia sterminata di citazioni altrui o un testo che dopo i primi capitoli mi portava insistentemente la domanda: “Sì, vabbè, e allora…?”
Il suggerimento che chiedevi l’ho dato.
Quindi mi siedo ed aspetto…

[xdom="gugo82"]… E tralascio la violazione del [regolamento]Reg1[/regolamento], cfr. 2.5, 4.11 e 4.13.

Ma tutto rimane archiviato.[/xdom]

axpgn
Ciao Epimenide, ben tornato :D

Epimenide93
Salve! Torno dopo tanto, tanto tempo su questo forum, perché mi è stato segnalato questo thread, ed è un topic su cui penso di aver qualcosa da dire.

Premessa d'obbligo, per lo più non sono uno che fa teoria delle categorie, ma sono uno che la usa, e anche parecchio, in quanto buona parte dei miei interessi matematici sarebbero, nei fatti, informulabili senza di essa.

Quel che vorrei dire in merito alla teoria, è che, basandomi sulla mia seppur limitata comprensione della "big picture" della Matematica, trovo bisognerebbe smettere di darle una connotazione diversa (in qualche senso) dal resto delle teorie matematiche. Provo a spiegarmi meglio. Come in molti altri casi, c'è una grossa differenza tra l'essere specializzati in una teoria, ed il mero usarla. Da matematici, usiamo su base quotidiana (una quantità minuscola di nozioni inerenti) la teoria degli insiemi e la topologia generale, ad esempio. Eppure, la maggior parte di noi non è direttamente interessata a questioni riguardanti la consistency strength dei cardinali inaccessibili, né sa a memoria risultati esoterici di topologia generale. Se una persona usa parlare di "funzione continua", "compattezza", o "numerabilità" in un contesto di analisi, algebra, geometria(, ...) nessuno pensa mai "ecco, è arrivato il tizio della teoria degli insiemi" o "ecco il topologo generale". Esiste un nocciolo duro di CT che andrebbe trattato allo stesso modo. Se una roba è un'aggiunzione, è un'aggiuzione, c'è poco da dire o da fare; si tratta puramente di linguaggio, la stessa cosa che permette di dire "compattezza" senza dover stare a ripetere ogni volta una delle diecimila formulazioni equivalenti della definizione. Similmente, credo sarebbe il caso di smetterla di trattare CT come una roba 0-100, per cui o si è degli esperti, o non si sanno neanche le definizioni di base. Non è una roba esoterica, specie nei suoi aspetti fondamentali, le basi son roba che uno studente di magistrale (indipendentemente dal suo indirizzo) può digerire in un paio di pomeriggi. Non tutti necessitano degli aspetti più raffinati della teoria, ma sono certo che tutti trarrebbero profitto dal capire la nozione di aggiunzione (tanto per dirne una). Le ragioni per cui la nozione di funtore non fa parte del bagaglio fondamentale di ogni matematico, come lo fa la nozione di funzione iniettiva, o di insieme chiuso, credo si trovi puramente nell'inerzia, e in qualche sfortuna storica, ma non è mai troppo tardi per rimediare.

Una cosa utile è capire a cosa, e a chi serva CT, e secondo me la risposta è facile eppure raramente considerata: CT separa le parti della matematica che sono vere "per motivi formali", da quelle vere "in virtù di tecniche specifiche inerenti gli oggetti trattati". Esistono teoremi che, in qualche senso, sono veri "perché davvero non potrebbe essere altrimenti", mentre esistono teoremi che sono veri perché "le definizioni e le tecniche proprie della teoria [bla] sono cucite in modo tale da far funzionare il tutto". CT separa in maniera molto pulita i primi teoremi dai secondi, permettendo di distinguere il "formal nonsense" dalla grana fine di una teoria. Tra i guadagni, oltre ad una certa pulizia concettuale, c'è l'evitare di ridimostrare per la quindicesima volta un teorema vero per "formal nonsense", scambiandolo per un risultato profondo che ha bisogno di chissà quali risultati tecnici. Il che non vuol dire che CT può banalizzare tutto. I teoremi non strutturali esistono, e sono in ultima istanza i risultati su cui tutta la matematica fa perno. Ma impiegare gli sforzi tipici di risultati profondi per dimostrare l'ennesima istanza del lemma di Yoneda è miope se non stupido.

La messa è finita, andate in pace :P

vict85
"Martino":
[...] Una "teoria del tutto" non mi sembra plausibile. E' certamente affascinante, e merita di essere studiata, ma secondo me è sbagliato imporla come se la teoria delle categorie fosse più fondamentale della teoria degli insiemi (sembra uno scherzo, ma c'è chi ne è convinto). E' ovvio che la teoria delle categorie viene dopo la teoria degli insiemi perché uno introduce le categorie per "generalizzare" gli insiemi e non viceversa. [...]


Concordo su tutto tranne che su questo. Sicuramente, storicamente, è venuta dopo, ma entrambe si basano su concetti primitivi pressoché equivalenti (ovvero un qualche concetto di "collezione di oggetti"). Se fai prima il concetto di categoria allora un insieme è un oggetto di una qualche categoria con determinate proprietà. Tutto qui. Ci sono libri che studiano la logica dal punto di vista algebrico, direi che è ammissibile usare la teoria della categorie alla base della teoria degli insiemi, non ci vedo nulla di male. In fondo è una questione di poca importanza: non è che cambi qualcosa per la teoria dei gruppi o per la topologia.
Tra l'altro, non si può richiedere che la collezione degli oggetti di una categoria sia un insieme.

gabriella127
Indrjo, vai avanti nel tuo progetto, interessante, secondo i tuoi propri principi, e ti risentiremo quando avrai un tuo piano.

Io ti seguirò volentieri. Ho il vantaggio che 'l'ignoranza mi rende libera', (come diceva Ugo Gregoretti), :) libera di non avere alcuna opinione sulla teoria delle categorie.

Indrjo Dedej
Se non l'avete capito, ci tengo a chiarirlo: non sono io l'autore di quel post, ho solo prestato la mia voce. Indovinate a chi. E Martino riteneva la cosa costruttiva, avendo letto preventivamente la bozza dell'intervento. Evidentemente, non devo farlo più.

Che situazione soffocante.

Dissi nel mio primo post "troppo facile innescare un conflitto". QED

Devo trovare un modo per iniziare bene; stando male non sono riuscito a crearmi un piano sufficientemente preciso, una tabella di marcia, le modalità. Chiedo perdono per quelli che dall'inizio si sono mostrati interessati. Mi farò sentire presto, fuori da questo topic.

Bremen000
Quando dico questo
"Bremen000":
[...] capaci di sorvolare sempre, si parte da un commentino, un altro, una frecciatina e poi finisce in caciara.
[...]

intendo anche cose come questa
"gugo82":
[...]
@ Indrjo: Cioè, mi stai esplicitamente dicendo che riuscite a “fare i talebani” anche tra di voi e non solo con gli “altri”… Ma che bello. :roll:

, purtroppo.

gugo82
@ solaàl: Ah, non ti era chiaro penilunghismo, allora!
Spiego, a mo’ di dizionario.
[ot]Penilunghismo: (lett) atteggiamento tipico di molti maschi in età puberale, che consiste nel pavoneggiarsi esibendo le proprie sviluppande pudenda (questo è latino: se c’è bisogno di traduzione chiedi pure) a coetanei che essi suppongono avere un minor grado di maturazione dei caratteri sessuali secondari; (est) atteggiamento tipico di chi vuole solo mostrare di saperla lunga, che consiste nel tirare in ballo nozioni o concetti o esempi inutilmente complessi rispetto a o molto lontanamente correlati a o totalmente scorrelati dall’argomento di una discussione. Sinonimo: “giocare a chi ce l’ha più lungo”.[/ot]

Per il resto: ho letto il primo ed il terzo articolo. Simpatici e si capisce anche l’idea che c’è sotto.
Tuttavia, l’approccio non mi piace perché nasconde delle costruzioni che sono fondamentali per capire come fare “a fare i conti”[nota]Espressione gergale, ma che rende bene l’idea.[/nota] in casi più generali.


@ Indrjo: Cioè, mi stai esplicitamente dicendo che riuscite a “fare i talebani” anche tra di voi e non solo con gli “altri”… Ma che bello. :roll:

Indrjo Dedej
Ho aperto la discussione, ma mi sono eclissato da quasi subito. Scusate sono un po' male e mi sono scordato. Mi fa piacere comunque questa varietà di interventi e il confronto.

(Messaggio non mio, mi sono limitato a prestare la mie credenziali.)

solaàl
[ot]
È semplicemente una considerazione su quanto sia sbagliato credere che tutti possano fare in uno stesso modo

Credo che se avessi voluto dire questo sarebbe bastato dire questo, alludere al fatto che leggere un libro ti ha ricordato uno studente dalla carriera fallimentare è un po' un'offesa al libro (e a chi lo legge), no? E un libro che di matematica non ha nulla, poi... è un po' capzioso, sembra quasi tu scelga degli argomenti che in apparenza ti danno ragione...

Non mi risulta di averti dato dell’arrogante altrove, né di averti mai rivolto apprezzamenti sprezzanti.

Beh, insomma... hai cercato di spiegarmi l'inglese quando l'osservazione che ti avevo fatto era una completamnte diversa :) Comunque perché dovrei prendermela? Succede di non capirsi. Ma... Perché ogni volta che qualcuno ti ha dato una risposta che entra nel merito l'hai ignorata e hai preferito concentrarti su altro (proprio sulle cose che sai rischiano di fare da miccia a un litigio)? Vedo che lo fai spesso...[/ot]

gugo82
@ solaàl: [ot]
"solaàl":
Ho dato più di uno sguardo al testo introduttivo di CT, segnalato più volte su queste pagine, quello che comincia con un bello schema di come si prepari la torta meringata al limone…
Mi sono ricordato di un mio studente dell’università, che pretendeva di imparare quel po’ di Analisi che viene illustrata nel corso di Analisi I (definizioni, teoremi, dimostrazioni ed esercizi) mettendosi a fare schemi simili.
Ha abbandonato.

Cos'è, questa, se non una analogia, non-educated (nel tuo senso, che ho trovato una risposta un po' arrogante e verbosa...), tra il fallimento dell'uno e dell'altra, una allusione, che qualcuno potrebbe trovare fastidiosa? Verso tante persone vedo che rispondi quasi prendendole in giro.

È semplicemente una considerazione su quanto sia sbagliato credere che tutti possano fare in uno stesso modo, o che tutto si possa fare allo stesso modo, “ideologia” che criticavo qui:
"gugo82":

@ gabriella127 (ed altri): Nessuno ha mai pensato di contestare la voglia di “pensare in grande”.
Tuttavia, è capitato che chi “pensasse in grande” fosse talmente piccolo da pretendere di imporre il proprio pensiero come l’unico possibile ed accettabile […]



P.S.: Non mi risulta di averti dato dell’arrogante altrove, né di averti mai rivolto apprezzamenti sprezzanti.
Quindi certe parole farebbero meglio a rimanerti nella tastiera… Please, be polite and behave.[/ot]

solaàl
Mettici qualche esempio tratto dall’Analisi (dopotutto, Grothendieck era un analista funzionale).

A quanto ho capito leggendo qua e là, mi sembra che il problema sia che non si possono introdurre degli esempi che vengono dall'analisi all'inizio, poco dopo la definizione di categoria; perché l'analisi parla di oggetti che è difficile rendere in maniera categoriale, è una teoria "difficile" (e chi la fa, solitamente è un matematico con abilità di problem solving a uno che fa algebra o logica, che tende più al costuire teorie). Quindi ha bisogno di oggetti molto raffinati. Ma introducendo il linguaggio giusto si può fare

- teoria della misura http://www.tac.mta.ca/tac/volumes/23/12/23-12abs.html
- teoria della misura senza assioma della scelta https://www.andrew.cmu.edu/user/awodey/ ... ackson.pdf (ho letto che la definizione di fascio, che è quella che definisce i "topos" dell'altro thread e di Olivia Caramello, l'ha data un analista, Jean Leray. Una brava persona!)
- spazi Lp https://www.maths.ed.ac.uk/~tl/cambridg ... 4_talk.pdf
- analisi stocastica (?) https://arxiv.org/abs/1808.09898
- teoria della probabilità https://www.chrisstucchio.com/blog_medi ... y_giry.pdf
- analisi funzionale https://bookstore.ams.org/mmono-233

Chiaramente non sono in grado di spiegarti cosa c'è scritto dentro, non subito. Dai tempo anche a me.
Ma se ti fidi che la matematica in questi lavori sia corretta (mi sembra che venga da dei ricercatori abbastanza bravi), c'è qualcosa da cui studiare, che ha dei nomi e delle definizioni a cui puoi, se vuoi, muovere delle critiche. E spero ne farai: si cresce attraverso le critiche.

Magari è anche un buon modo per te per collaborare a questo progetto che sta nascendo? Non c'è ragione tu ne stia fuori, puoi fare domande sulla teoria o tradurre esercizi in questo linguaggio e proporli.

solaàl
“pregiudizialità” nello sminuire la CT (ma quando mai!?!)

Ho dato più di uno sguardo al testo introduttivo di CT, segnalato più volte su queste pagine, quello che comincia con un bello schema di come si prepari la torta meringata al limone…
Mi sono ricordato di un mio studente dell’università, che pretendeva di imparare quel po’ di Analisi che viene illustrata nel corso di Analisi I (definizioni, teoremi, dimostrazioni ed esercizi) mettendosi a fare schemi simili.
Ha abbandonato.

Stai paragonando un libro (che non è un libro di matematica: credo che ti è stato consigliato lo stesso libro che è stato consigliato a me: https://arxiv.org/abs/1612.09375 commenta su questo, non su un libro divulgativo...) alla carriera fallimentare di un tuo ex-studente. Lo stai facendo in maniera polite, ma...

Cos'è, questa, se non una analogia, non-educated (nel tuo senso, che ho trovato una risposta un po' arrogante e verbosa...), tra il fallimento dell'uno e dell'altra, una allusione, che qualcuno potrebbe trovare fastidiosa? Verso tante persone vedo che rispondi quasi prendendole in giro.

gabriella127
@Gugo. Ma sì , gugo, figurati, ho visto perfettamente quello che hai visto tu negli atteggiamenti, e sono d'accordo con te che erano insopportabili e denotavano una mentalità 'piccola piccola', nun se reggevano. (Non Indrjo, of course)

Mi riferivo a Olivia Caramello, citata da Martino, lontana da noi e dalle nostre beghe de' noantri, e a coloro che studiano queste cose e sono separati da noi dall'oceano.
Nota bene: le beghe de' noantri non le fai tu, ma i categoristi de' noantri ( Indrjo non c'entra niente, anzi, ha solo diciotto anni, credo, per cui: chapeaux!).

Indrjo ha molti meriti, non addossiamogli colpe di categoristi che non si sopportano.
Lasciamolo lavorare, che ha intelligenza da vendere.

gugo82
@ Indrjo: Dalle mie parti si dice Lassa fa’ a Marònna!
Mettici qualche esempio tratto dall’Analisi (dopotutto, Grothendieck era un analista funzionale).

@ Martino: Condivido.
Da profano, di gran lunga più profano di te, ovviamente.
Se posso permettermi un’analogia (e correggimi pure se non la trovi adeguata), sembra il classico dualismo tra scrittore e traduttore. Ci sono scrittori che riescono a comporre meraviglie nella propria lingua, ma non riescono a rendere ciò che hanno scritto in altre; ci sono traduttori che conoscono le chiavi per esprimere capolavori in dieci lingue diverse, ma che di proprio non hanno scritto mai nulla. Entrambi, grandi scrittori ed ottimi traduttori, sono necessari alla Letteratura; e ridurre la comunicazione letteraria ad uno solo di tali aspetti è impensabile (e sbagliato, ed inaudito).

@ gabriella127 (ed altri): Nessuno ha mai pensato di contestare la voglia di “pensare in grande”.
Tuttavia, è capitato che chi “pensasse in grande” fosse talmente piccolo da pretendere di imporre il proprio pensiero come l’unico possibile ed accettabile, da denigrare chi non era d’accordo insinuando pubblicamente la sua “inferiorità” o “deformazione” culturale, la sua “inadeguatezza” a svolgere attività professionali, la sua “pregiudizialità” nello sminuire la CT (ma quando mai!?!) e la sua “volontà di estromettere” dal forum chiunque parli di CT.
Ecco, questi atteggiamenti miserabili e non la CT hanno causato ciò di cui si discettava ieri con i soliti noti ella stanza Geometria ed Algebra lineare, in coda a questo thread (che ha avuto l’unico merito di far intavolare, e finalmente, un discorso serio su come queste cose possano essere proposte).


P.S.: Ho dato più di uno sguardo al testo introduttivo di CT, segnalato più volte su queste pagine, quello che comincia con un bello schema di come si prepari la torta meringata al limone…
Mi sono ricordato di un mio studente dell’università, che pretendeva di imparare quel po’ di Analisi che viene illustrata nel corso di Analisi I (definizioni, teoremi, dimostrazioni ed esercizi) mettendosi a fare schemi simili.
Ha abbandonato.

gabriella127
@ Martino, Otta Non posso esprimermi sulla teoria delle categorie perché non la conosco. Ma istintivamente tendo a essere d'accordo con voi che la pretesa di unificare la matematica sotto qualche teoria sovraordinata sia poco fondata.
E forse anche una pretesa con un vizio idealistico di fondo (idealistico in senso filosofico, volere ricondurre la realtà molteplice a un pensiero unificante, non so).
Ma mi viene in mente che molte conquiste nella scienza si sono ottenute dal porsi obiettivi troppo ambiziosi, anche irrealistici, anche sbagliati, ma dal 'pensare in grande'. Proprio di età più 'auree', più fiduciose ed entusiaste della nostra (anche se adesso si vedono cose in senso contrario, più 'visionarie', con l'informatica, l'intelligenza artificiale etc., ma è un discorso a parte). Il novecento è stato il secolo della crisi, della frammentazione, della specializzazione, del frantumarsi dell'Io e del 'solo questo possiamo dire, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo' (Montale).
Forse la matematica ha fatto eccezione perché il novecento è stato il secolo delle generalizzazioni. E forse la scienza in generale.
Scusate la filosofia da strapazzo.

Quindi è probabile che questo tentativo, forse velleitario, dei categoristi porti cose buone.

gabriella127
@ Indrjo Comunque voglio ribadirti che la tua idea di far emergere i concetti della teoria della categorie da cose ordinarie, tipo prodotto cartesiano, funzioni, classi di equivalenza, kernel è molto carina.
Sarebbe parecchio user friendly per chi ci si accosta per la prima volta e potrebbe spaventarsi per l'eccessiva astrazione.

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