Chi può fare matematica

GIOVANNI IL CHIMICO
Apro questo post pur sapendo che sarà molto polemico e forse porterà persone ad esprimersi in toni molto accesi nchenei miei confronti, ma ritengo che esso sia funzionale ad una analisi e comprensione della vita di questa comunità virtuale:
La questione è: chi può leggittimamente fare matematica?
Ossia chi ha diritto d esprimersi in merito a questioni di matematica e chi è meglio che non lo faccia...
Secondo me si possono distinguere alcune categorie:
-Matematici, persone laureate in matematica e che a pieno titolo possiedono le capacità di sviluppare questa materia.
-studenti di matematica,idem come sopra, con sfumature che dipendono dal livello degli argomenti e dal livello dei loro studi.
-Fisici, spesso molto abili ed estremamente creativi...
-studenti di fisica, idem come sopra
-Ingegneri e allievi ingegneri, di solito siamo molto rigorosi, e guardiamo con un occhio alla teoria e con l'altro alla pratica, con tutti i vantaggi e gli svantagi del caso, sicuramente non siamo semplici "applicatori" di regole...
-Studenti delle superiori, curiosi e spumeggianti, magari con qualche carenza di rigore, spesso ottimi "solutori".
-appassionati di matematica e fisica, le cui conoscenze non possono essere etichettate ma spesso poichè animati da passione vera estremamente interessanti ed interessati hai discorsi, coloro che da lunga data studiano e divorano libri su libri spesso sono delle vere "macchine"...
-appassionati di pseudofisica convinti di sapere tutto senza avere stuiato niente, rifiutano lo studio delle teorie riconosciute poichè a loro modo di vedere errate, ma incapaci di spiegare il perchè, sia in ambito matematico, in cui spesso mostrano lacune a livello elementare, sia fisico, poichè privi di metodo...ecco questi sarebbero meglio che stessero zitti...[:)]

Risposte
Sk_Anonymous
Purtroppo e' proprio cosi': l'Universita' italiana era forse la migliore in Europa. Pero' ERA, prima della riforma. Ormai non si puo' piu' tornare indietro. Comunque rimane il fatto che uno studente bravo ed appassionato veramente riuscira' comunque ad avere una solida preparazione; quello che l'Universita' italiana oggi non da' piu' e' una solida preparazione a tutti, come prima (bene o male) dava.

Luca.

DRT1
Come un liceo nel senso che non si approfondiscono bene le nozioni, i corsi sono semestrali e non più annuali. Prima facevi 4-5 esami all'anno ora 10-11 all'anno (5 x semetsre). le cose che studi per così poco tempo te le scordi e non ti resta molto; mi pare che valutino più la capacità di QUANTI esami riesci a dare che COME li fai. Nel mio corso ho visto REGALARE dei voti come 28-30/30 a gente che era solo troppo studiosa, poco intelligente (a mio avviso). Prima le cose si imparavano: ora quando esci da qualsiasi facoltà, se non hai AMORE per quel che studi, non ti resta che una preparazione superficiale e forfaittaria.
Il paragone del liceo era anche dovuto al fatto che ora tutti si iscrivono all'università, è diventata come una sorta di scuola superiore di 20 anni fa, quando la gente iniziava a non fermarsi + dopo la terza media e a proseguire. la cosa che + mi da sui nervi è che ai professori (almeno nel mio corso) interessa poco se sai poco, molto, assai.... a loro interessa che ti ''sottometti'' andando a spiegazioni; infatti chi ci va prende sempre voti alti anche con una preparazione discreta, perché viene aiutato agli esami. Chi non ci va, può essere pure bravo ha sempre il ''rischio'' di un'inculat*ra in sede d'esame.. per quanto preparato sia. Ecco questa saccenza di mooolti professori non può far altro che portare sul mercato gente solo troppo volenterosa ma che in fin dei conti è discreta sotto l'aspetto didattico.. mentre gente brava che non si abbassa ai livelli di fare l'elemosina al professore, può venir penalizzata. Nel Vecchio Ordinamento episodi simili non si verificavano o almeno si verificavano in modo minore. Questo appena descritto è il principal motivo per cui ti dico che l'Università sta diventando come un liceo: a mio avviso, il professore deve cercar di fare quanto meno amicizia possibile con gli studenti.. deve essere obiettivo in sede di valutazione: quest'obiettività si perde se ad esempio inizia a dare passaggi con la macchina agli studenti, inizia a scherzare con gli studenti in sede di orario di ricevimento ecc..
Il ragionamento non è scritto in un italiano correttissimo ma..credo di aver trasmesso il concetto.

fireball1
Cos'è questa storia dell'Università che è diventata "come un liceo" ???
Mi auguro con tutto il cuore che l'Università non sia come il Liceo...
Anche perché voglio studiare solo ed esclusivamente
ciò che mi pare e piace, e soprattutto non fare lezione come si fa a scuola!!!

DRT1
Il Nuovo Ordinamento ha reso l'Università come un liceo.

Marco831
Attualmente sono al III anno di Ingegneria Meccanica al Politecnico di Milano e trovo che la riforma dell'ordinamento universitario abbia portato ad una situazione a dir poco scandalosa.
Il livello di buonismo a cui si è scesi al solo fine di regalare titoli e "parificarci" al resto d'Europa (dove tuttavia questa è una pratica fortemente consolidata, ad esclusione di alcuni atenei francesi) ha decisamente superato il limite del tollerabile.
Grazie a dio sento che qualcosa si stà muovendo(per lo meno all'interno della mia facoltà) infatti per coloro che desiderano proseguire per un corso di studi serio (cioè da 5 anni) si è predisposto un terz'anno dedicato dove si riprendono quesgli argomenti sviluppati in maniera lacunosa negli anni precedenti e da parte di molti professori(porto l'esempio del professor Zucca che tiene il corso di Statistica con un tale rigore matematico da suscitare la mia più profonda ammirazione, ma anche lo smarrimento di buona parte degli studenti che hanno solo le basi matematiche ricevute al primo anno) esiste la disponibilità di approfondire in ore extra argomenti di interesse di un gruppo anche ristretto di studenti.
Tuttavia, ciò che maggiormente mi preoccupa è la tendenza all'ignoranza diffusa che serpeggia tra gli studenti di oggi.
Ho sentito gente esultare quando si decide di tagliare parti di programma, gente avere lacune gravi nell'uso della lingua italiana e scherzarci sopra, oltre ad un generalizzato disprezzo verso quei professori che tentano di alzare il livello.
ciò che maggiormente mi preoccupa non è trovarmi a competere un domani con una marmaglia di idio-ingegneri che vanno nel pallone al primo imprevisto, ma trovarmi a vivere in un paese dove il livello intellettuale (e nota bene, non culturale) medio stà precipitando e dove questo declino è incentivato dalle istituzioni che spingono a spendere poco tempo e impegno nello studio, invitando gli studenti a "Laurearsi nel più breve tempo possibile".
Io personalmente credo che una laurea non debba essere una gara a tempo... per quello esiste l'atletica.Penso piuttosto che debba essere un percorso di maturazione interiore che porti lo studente ad un livello mentale elevato, mettendolo nella posizione di affrontare problemi complessi anche di carattere innovativo; per ripetere formule e fare calcoli banali abbiamo i computer!

Tuttavia qualcuno potrebbe pensare che queste sono le perverse elucubrazioni di chissà quale studente modello che-passa-la-vita-in-casa, ma per rassicurarvi, adesso stacco e me ne vado a farmi una serata COME DICO IO!!!

laura832
riallacciandomi a quanto dice camillo non posso che dargli ragione..questo nuovo ordinamento è odiato da insegnanti e professori..a ing a ferrara abbiamo i trimestri:in 8 settimane di lezione,7ore alla settimana, dovrei impararmi un intero corso, naturalmente in parallelo con altri 3 o 4,a volte totalemnte diversi..non si riescono ad apprendere i ragionamenti, si impara approssimativamente per passare l'esame..poi ci si rituffa in altri corsi e il cervello si resetta. non si ha il tempo materiale di comprendere a fondo i concetti, si omettono le dimostrazioni dei teoremi, non si danno le spiegazioni e noi dobbiamo solo applicare le formulette ai vari casi.
il nuovo ordinamento è una gran porcheria.. dare 10 esami all'anno e non ricordarsi niente. è stato fatto per laureare tanta gente nel minor tempo possibile, ma non credo che tale sistema darà buoni frutti..facilissimo indietro. e dare 2 tesi e fare 2 tirocini sembra un inutile perdita di tempo..

Sk_Anonymous
Mi ero ripromesso di non entrare nell'argomento ma,
dal momento che Admin e' intervenuto impostando
correttamente la questione, mi sento autorizzato a dire
la mia.E' vero ,e' proprio la commercializzazione
della cultura che riduce la scuola (ormai con la "s"
minuscola) al livello di una comune fabbrichetta ,non certo di
cervelli, ma di svalutatissimi diplomi.Non che abbia
molta importanza ma e' noto ,su questo forum,il mio
pensiero su chi e che cosa abbia poi provocato un tale
degrado:c'e' stata,da una certa parte politico-sindacale,una
schizzofrenica rincorsa verso una finta liberalizzazione della
scuola a tutti i livelli.Risultato:scioperi e manifestazioni
a piu' non posso,per i motivi i piu' lontano possibili
da una scuola che accanto ai diritti coniughi con egual forza
anche i doveri."Vogliamo contare di piu'" e' il grido
piu' ricorrente;mai che avessi sentito dire "Vogliamo una scuola
dove si studia"! Da qui l'assalto subdolo e demolitorio
della piu' gloriosa delle istituzioni italiane.
Quella scuola dalla quale uscirono ,non tanti anni fa dopotutto,
scienziati ,filosofi e poeti di rinomanza mondiale.Ora che ci resta?
Con le dovute eccezioni,personaggi di accatto
che conoscono l'italiano come io so l'arabo
oppure ragazzotti "a vita bassa" che
masticano rimasugli di politica di bassa lega ,coacervo impressionante di idee gia'abbondantemente condannate dalla storia.Insomma la protesta per la protesta (del resto e' bello filonare la scuola quando fuori
c'e' il sole!).
karl.

_admin
Visto che si parla di insegnanti di matematica delle superiori devo aggiungere che il fatto che vengano diplomati studenti ignoranti in matematica non significa che l'insegnante non sa la matematica. Molto spesso l'insegnante ha messo sempre 3 all'alunno che poi si è regolarmente diplomato, non ha mai recuperato nessun debito, e si è iscritto a ingegneria. Se poi l'insegnante gli ha messo 6 molto spesso è per togliersi davanti l'alunno, i colleghi (quelli di italiano, educazione fisica, disegno, ecc.) e soprattutto i presidi che da qualche anno a questa parte sono diventati venditori di diplomi e si fanno la concorrenza l'un l'altro come i supermercati. Quando gli studenti diventano clienti si sa che il cliente ha sempre ragione.
Purtroppo quest'atteggiamento da supermercato sta entrando anche nelle università: siamo ormai a chi fa più sconti, a chi dà più premi, ecc.

ab

GIOVANNI IL CHIMICO
Per quanto riguarda ingegneria dipende essenzialmente dai corsi, ad esempio le ingegnerie del ramo dell'informazione presenta una mole di matematica ed applicazioni notevole, mentre l'indirizzo gestionale è dvvero povero di analisi, o ancora le ingegnerie di processo, come ing chimica, hanno corsi di fisica molto ben articolati e con lo studio della termodinamica e della modellizzazione dei processi necessitano di una ottima padronanza dello strumento matematicol, per non parlare del corso di fluidodinamica e scambio termico, in cui la teoria dei campi vettoriali è basilare, con relativi teoremi di flusso etc, nonchè Fourier...Modellizzare un processo di scambio osmotico o la diffusione di un inquinante in falda necessitano di strumenti come l'equazione logistica formulata alle derivate parziali, e molti altri...Come credo che il calcolo tensoriale che affrontano i civili non sia per niente "easy"....

_prime_number
E' vero, la disposizione psicologica degli studenti verso la materia e verso se stessi influenza tantissimo il loro comportamento... Ho parecchi compagni/e che non cominciano nemmeno a ragionare, convinti di non riuscirci comunque. Per non parlare di quelli che se non hanno un "metodo fisso e meccanico" non riescono a vivere felici... L'autonomia nella risoluzione dei problemi è un traguardo che si raggiunge solo dopo un certo grado di autostima... E "purtroppo" la Matematica è una materia che richiede un giusto mix di conoscenze e logica, e non basta studiare il giorno prima dell'interrogazione (come invece si può fare in storia ^_-).

Concordo anche sul fatto che sia difficile trovare insegnanti capaci di trasmettere il proprio entusiasmo. Considerate però che non tutti sono capaci di provarlo in prima persona e che molti professori (a mio parere) non sanno nemmeno cosa sia la passione per la materia. In ogni caso il metodo di insegnamento si impara negli anni, e comunque resta sicuramente un obbiettivo difficile per qualsiasi docente.

Riguardo al post iniziale... Forse non è del tutto giusto parlare di legittimità, ma come Giovanni anche io sono terribilmente gelosa della Matematica :D ... Trovo che chi ha passione e curiosità abbia il diritto di studiare/fare Matematica! Questa è l'unica cosa importante!

Paola

Camillo
quote:
Originally posted by Luca77

. Non immagino poi cosa resti a questi studenti dopo un esame del genere.

Luca.


Lo immagino facilmente : quasi niente e quel poco che resta è distorto se non sbagliato.
Ma siamo sicuri che sia tutta colpa degli studenti( che magari studiano poco e male ) e dei prof ( che magari insegnano male, perchè sanno la matematica, ma non la sanno insegnare)e non invece di questi semestri, che poi sono trimestri e si pretenderebbe di condensare il corso di Analisi I in tre mesi e mezzo e subito dopo altri 3 mesi e mezzo di Analisi 2 ?
E molti l'analisi non la studieranno mai più .
Chi insegna all'università dica la sua sull'attuale ordinamento , se è pensabile di continuare così ...
A me sembra che nelle facoltà scientifiche( escluse , spero Matematica e Fisica) sia stato deciso di ridurre significativamente il programma di Analisi, perdendo però così, oltre a molte nozioni matematiche anche il carattere formativo che questa materia ha in maniera spiccata.
Camillo

fireball1
Concordo, DRT. Il fattore psicologico è determinante in Matematica.
Anche per me è stato così fino a due anni fa: credevo a priori
di non saper risolvere i problemi più difficili, ma poi...

DRT1
non c'è da dimenticare che oltre alla bravura matematica molto dipende dall'atteggiamento puramente PSICOLOGICO che uno studente si pone quando risolve un problema.
Se uno è timoroso, pessimista allora può essere anche bravino ma non sarà mai un gran solutore di problemi proprio perché non è ottimista, sciolto e quindi sveglio.

Faccio un esempio banale: alla finale di Cesenatico, gara nazionale delle Olimpiadi (presi un mero argento), è FONDAMENTALE controllare l'emozione... puoi pure saper tutte le tecniche e magari se lo facessi a casa lo finiresti in 2-3 ore. Ma lì è importante mantenere la calma e la serenità come di fronte ad un qualsiasi altro tipo di problema matematico.
Quindi aggiungo che oltre alle capacità logiche e quello che volete, il fattore psicologico è determinante in matematica.

Riguardo alla clausola degli ingegneri, beh, qualche ingegnere bravo.. che veramente può definirsi tale, c'è! Ma uno ogni 100-150 studenti.. è poco.

Sk_Anonymous
Non e' cosi' facile come sembra... anzi, io nella mia vita non ho conosciuto nessuno che fosse in grado di farlo (me compreso).

Luca.

GIOVANNI IL CHIMICO
Secondo me la cosa che rende "povero" l'insegnamento superiore è l'incapacità di portare l'entusiasmo personale nei confronti della materia agli occhi dello studente...

Sk_Anonymous
Hai perfettamente ragione; secondo me ci sono in giro piu' cattivi professori che cattivi studenti. Il problema e' che una cosa e' imparare la Matematica, ed una cosa e' imparare ad insegnarla. Moltissimi insegnanti conoscono la matematica, ma non la sanno insegnare. E questo e' grave.

Luca.

P.S. In realta' la mia storia e' abbastanza complicata; io ho smesso di fare Matematica in terza superiore. Poi, al quinto anno, siccome ero interessato alla Fisica, mi sono messo per conto mio a studiare Analisi per andare a far Fisica all'Universita', e mi sono innamorato perdutamente dell'Analisi matematica; credimi, le stesse emozioni che provavo a leggere su limiti e derivate a 19 anni, le ho ancora quando rileggo quel libro.

GIOVANNI IL CHIMICO
Quello è un problema che deriva dalle scuole superiori...se i professori non avessero paura di dire vino al vino...E poi c'è una cosa di cui non mi capacito: se sei un prof di matematica, devi aver studiato mate, se quando avevi 18 anni hai scelto quella strada, vuol dire che ti affascinava, che ti entusiasmava, allora perchè non provano a trasmettere questo entusiasmo????''

Sk_Anonymous
Io valuto su base statistica, e il 90% degli ultimi orali a cui ho assistito erano da bocciatura, se fossero stati orali di Analisi I come quello che ho affrontato io da studente. Non immagino poi cosa resti a questi studenti dopo un esame del genere. E' certo che una parte di ingegneri non versa in queste condizioni, e sono ben contento, ma sono ben pochi. Comunque ripeto: io valuto per quello che vedo e sento. So che per fortuna sono casi isolati, ma ho visto piu' di una persona semplificare la x nella frazione sen(x)/x: senza parole.

Luca.

Sk_Anonymous
La sapete quella dell'ingegnere del matematico e del fisico?

laura832
da allievo ingegnere immagino che tu abbia letto cose assurde..se insegni analisi probabilmente ti ritrovi con ragazzi del primo anno che non hanno certo un gran rigore e magari hai trovato tanti di quelli che scelgono ingegneria sono per fare soldi..
io sono solo al III anno e se tutto va bene fra un anno mi laureo e posso dirti che un certo rigore metodologico lo dobbiamo avere per forza..dal punto di vista matematico per certi aspetti approssimiamo brutalmente, soprattutto i numeri, usiamo funzioni lineari invece che quadreatiche o di ordine superiore, tronchiamo gli sviluppi di taylor senza pietà, ma in certi ambiti dobbiamo essere rigorosi, dobbiamo sapere i teoremi e applicarli bene, le funzioni vanno conosciute, integrali derivate etc..
penso che un bravo ingegnere debba sapere bene la matematica (sennò non avremmo 8 esami di matematica nei 5 anni) e avvalersene al meglio per i suoi scopi ,che sono altri rispetto ad un matematico
non so se è chiaro il mio pensiero..

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