Verifiche...

Paolo861
Io non sono mai andato bene come voto. Oggi riflettevo che comunque qualsiasi risultato io abbia raggiunto attraverso le verifiche, non sono mai stato contento del voto ottenuto. La verifica è una valutazione istantanea e non assoluta pertanto come può essere attendibile?

Risposte
Paolo861
Esatto. Bisogna proprio fare esercizio su se stessi, veramente tanto esercizio e per uno introverso come me la cosa comincia a farsi difficile. Il segreto potrebbe essere nell'evitare di concentrarsi sugli altri.

Luca.Lussardi
Beh devi imparare l'autocontrollo e la concentrazione. Tieni conto che le verifiche scolastiche sono un fac-simile di quello che la vita professionale ti metterà davanti continuamente: solo che a scuola se va male prendi un 3, se sul lavoro comincia ad andare male la cosa diventa più seria.

Paolo861
"giuliofis":
[quote="Paolo86"]come ho detto non ho mai reso oltre la sufficienza nelle verifiche e di questo un pò mi dispiace. Ma oltre alla scarsa preparazioe, variabili come l'emotività e quindi la scarsa concentrazione, attenzione possono essere determinanti?

Dopo cento e passa situazioni simili dovrebbe essere migliorata, e di molto, la cosa.[/quote]

Non tanto.

Sk_Anonymous
"Paolo86":
come ho detto non ho mai reso oltre la sufficienza nelle verifiche e di questo un pò mi dispiace. Ma oltre alla scarsa preparazioe, variabili come l'emotività e quindi la scarsa concentrazione, attenzione possono essere determinanti?

Dopo cento e passa situazioni simili dovrebbe essere migliorata, e di molto, la cosa.

Paolo861
come ho detto non ho mai reso oltre la sufficienza nelle verifiche e di questo un pò mi dispiace. Ma oltre alla scarsa preparazioe, variabili come l'emotività e quindi la scarsa concentrazione, attenzione possono essere determinanti?
Io renderei di più ad essere interrogato o fare una verifica scritta in un clima a me familiare piuttostoche davanti a persone che conosco per vie informali. E' un handicap.

Paolo861
io volevo evidenziare che non rendo nell verifiche. L'ultima su un questionario di 20 domande su tecniche di comunicazione alla clientela.

DavideGenova1
La prima cosa che ho pensato leggendo il primo messaggio del thread è che la risposta la dà la statistica matematica: come dice Gugo, la media è uno stimatore attendibile e l'errore commesso nella valutazione in un campione di $n$ verifiche tenderà a 0 per \(n\to+\infty\). Una singola verifica non dice granché, ma molte sì.
Rimbocchiamoci le maniche e studiamo con passione e interesse per dare il meglio di noi, impiegando meglio il tempo che a farci tante p***e mentali... no?

Paolo861
"seven":
[quote="Paolo86"][quote="seven"]Inevitabilmente quello che non si usa si dimentica.
Bisogna lavorare sulle proprie capacità, sulla mole di lavoro in grado di produrre,
sulle qualità che rimangono.


Ma sono nozioni e conoscenze che fanno parte della preparazione di un Tecnico e quindi se no le si vuol dimenticare bisogna ripassarle continuamente?[/quote]

Credo che buon tecnico è quello che ha una grande esperienza,
che ha lavorato parecchio nel settore e che si è tenuto sempre aggiornato.
Avrà dovuto studiare per acquisiredelle nozioni basilari.
Tuttavia le nozioni e le conoscenze più preziose per un tecnico dovrebbero essere quelle
apprese direttamente sul campo, o da un corso di aggiornamento.
Parere totalmente insignificante perchè non mi riferisco a nessun caso particolare,
ma alla semplice idea di tecnico.[/quote]

La preparazione indipendentemente dall'esperienza fa la differenza sempre.
Io cerco sempre la sicurezza e capisco che io non posso ricevere un giudizio assoluto, ma se non sono mai stato brillante a scuola una spiegazione c'è. Ricordo di aver fatto uno splendido esame di terza media, fui impeccabile agli orali però superai l'esame con buono evidentemente agli scritto non fui tanto brillante.

E' solo mancanza di metodo? Secondo me non rendo in maniera efficace durante le verifiche.

fab_mar9093
"Paolo86":
[quote="seven"]Inevitabilmente quello che non si usa si dimentica.
Bisogna lavorare sulle proprie capacità, sulla mole di lavoro in grado di produrre,
sulle qualità che rimangono.


Ma sono nozioni e conoscenze che fanno parte della preparazione di un Tecnico e quindi se no le si vuol dimenticare bisogna ripassarle continuamente?[/quote]

Credo che buon tecnico è quello che ha una grande esperienza,
che ha lavorato parecchio nel settore e che si è tenuto sempre aggiornato.
Avrà dovuto studiare per acquisiredelle nozioni basilari.
Tuttavia le nozioni e le conoscenze più preziose per un tecnico dovrebbero essere quelle
apprese direttamente sul campo, o da un corso di aggiornamento.
Parere totalmente insignificante perchè non mi riferisco a nessun caso particolare,
ma alla semplice idea di tecnico.

Paolo861
"seven":
Inevitabilmente quello che non si usa si dimentica.
Bisogna lavorare sulle proprie capacità, sulla mole di lavoro in grado di produrre,
sulle qualità che rimangono.


Ma sono nozioni e conoscenze che fanno parte della preparazione di un Tecnico e quindi se no le si vuol dimenticare bisogna ripassarle continuamente?

fab_mar9093
Inevitabilmente quello che non si usa si dimentica.
Bisogna lavorare sulle proprie capacità, sulla mole di lavoro in grado di produrre,
sulle qualità che rimangono.

Paolo861
io prendevo come esempio una tipica verifica su di una materia x come ad esempio "sicurezza sul luoghi di lavoro" che ho fatto. Mi sono preparato discretamente però non ricordo molto eppure sono andato benissimo e vabbè che ci ha aiutati visto che prima di farla ci ha fatto leggere le domande però non è che le ho riportate per iscritto in vista del giorno dopo.
Io sono uscito con 60 e vi dirò che forse è quello che merito a volte mi sento stupido, altre meno però non sono sicuro di essere intelligente.

A me interessa proprio prepararmi e conservare tutto il materiale appreso, sia che io tratti il moto rettilineo uniforme e non serva se bisogna sostituire una candela, io voglio comunque che sia parte della mia preparazione che peraltro fa parte della preparazione di un Tecnico.

Ryukushi1
Io credo che il voto sia un modo discretamente attendibile per valutare la preparazione, ed è difficile che, alla fine, una persona realmente preparata possa andare male in un compito od in un esame.

Inoltre non condivido nemmeno il tuo discorso secondo cui dopo un esame si dovrebbe fare tabula rasa delle proprie conoscenze: non credo che dopo un esame una persona dimentichi tutto ciò che ha studiato, al di là della forma mentis che può dare la preparazione di un esame; mi riferisco precisamente alle conoscenze, che secondo me in gran parte permangono dopo un esame universitario, e soprattutto, qualora lo si dimenticasse, ci vorrebbe molto poco a riprenderlo in mano.

Anche perché se il tuo discorso fosse vero, un laureato in matematica dovrebbe avere la stessa conoscenza di matematica di un diplomato in un liceo, cosa evidentemente falsa.

Benny24
"Paolo86":
Potrei essere preparatissimo e andare male ad una verifica e magari conservare la mia preparazione anche dopo la verifica.

Sì, vero, ma questo può succederti una volta, due, o tre, per la tensione, per distrazione o per problemi esterni allo studio. Come dicevamo prima però una singola verifica non determinerà il tuo voto sul diploma.
Se il problema è persistente allora il problema è ancora il tuo metodo, perchè significa che non ti garantisce la sicurezza per affrontare una prova.
Non siamo tutti uguali come studenti.

"Paolo86":
In sintesi non raggiungere delle alte votazioni o degli alti punteggi cosa dovrebbe dire di me?

Solo che studi male o poco, relativamente alle tue capacità ed al tuo interesse.

"Paolo86":
Benny, il discorso è generale non riguarda l'università che peraltro neanche frequento

Ok, all'università c'eravamo arrivati per estensione, forse impropriamente.
In ogni caso tu hai intitolato il topic "Verifiche", quindi, come ti avevo chiesto fin da subito, si dovrebbe parlare di scuola superiore.
Quindi nel momento in cui mi dici...
"Paolo86":
Considera un Tecnico di Moto che non svolge solo quella professione per lavorare, ma ne è appassionato

...ti dico che c'entra poco con la scuola superiore, nel senso che, ottenuta la qualifica, la formazione professionale che ne segue è essenzialmente nozionistica.
Con questo voglio dire che si finisce con l'apprendere, per lo più, conoscenze che sono approfondimenti rispetto a quanto visto durante lo studio, che, se fatto bene, ti permette, soprattutto se sei appassionato, di farti restare in testa le cose o con la pratica continua e l'esperienza o semplicemente sentendo/leggendo un determinato concetto una volta sola.

Diverso è l'approccio a livello universitario, dove vengono privilegiati i concetti rispetto alle nozioni, dando per scontato che uno possa autonomamente colmare questa lacuna individualmente, avendo le conoscenze necessarie alla comprensione degli argomenti supplementari.

Paolo861
non mi riferisco solo alla matematica. Considera un Tecnico di Moto che non svolge solo quella professione per lavorare, ma ne è appassionato e desidera prepararsi ed essere sempre preparato, completare la propria preparazione con integrazioni più o meno interessanti. Sono d'accordo sull'esempio inerente alla percentuale di conoscenze conservate nella mente peraltro simpatico.

Rigel1
Per quella che è la mia esperienza, essere preparati è una condizione sufficiente per ottenere una buona valutazione agli esami.
Riguardo alla questione del ricordarsi a menadito ciò che si è studiato: se devi ricordare \(3\) (tre) cose, non ci sono particolari problemi; se ne devi ricordare \(3\times 10^9\) (tre miliardi), la stima del 5% fornita da Luca è già ottimistica. Ciò che è importante è sapere dove trovare ciò che ti serve quando ti serve. Tutto il resto, come diceva un mio vecchio professore, è roba da ragionieri (con tutto il rispetto per la categoria).

Paolo861
"JoJo_90":
Essere critici e consapevoli delle proprie possibilità e soprattutto delle condizioni in cui ci si è presentati ad un esame va bene. Stai solo attento a non eccedere e cadere in una inutile e controproducente critica verso te stesso.
Come hai detto il voto è un'istantanea, quindi non ha senso andare oltre quella che è una normale autovalutazione di se; dai tuoi post precedenti però, mi è sembrato che da un lato pensi che il voto ha una importanza relativa, dall'altro però sei molto autocritico e se vai male ad una prova, pensi quanto hai scritto su.
Non credi ci sia un pizzico di contraddizione? Ovviamente potrei aver interpretato male il tuo pensiero e se è così me ne scuso.

Ciao.


Potrei essere preparatissimo e andare male ad una verifica e magari conservare la mia preparazione anche dopo la verifica. Fatta questa breve premessa non è un autovalutazione bensì la valutazione che potrebbero fare gli altri di me.
In sintesi non raggiungere delle alte votazioni o degli alti punteggi cosa dovrebbe dire di me? Ho superato l'esame di stato con 60/100 devo dedurre che non sono meritevole o cosa?

Benny, il discorso è generale non riguarda l'università che peraltro neanche frequento, ottimo spunto quello degli strumenti di autovalutazione.

Benny24
Premetto che condivido parola per parola l'intervento di gugo82, esclusa la frase sull'autocommiserazione, dato che non ho avuto precedenti occasioni per conversare con Paolo.
"Paolo86":
direi che bado alla sostanza e non al numero che valuta una persona. Tu vuoi ridurre una persona ad un titolio con un numero?

Che c'entra? Stiamo parlando della persona limitatamente al suo status di studente. Spero che nessuno qua dentro scelga i propri amici in base al voto di laurea :-D .
"Paolo86":
constatazione che alle verifiche non ho mai reso al 100% come avrei voluto

Ecco, vedi, se mi stessi parlando di un paio di prove andate male, ti direi semplicemente di metterti sotto e rifarti alla prossima.
Visto però che riferisci di insuccessi frequenti (così mi par di capire, se non è così mi scuso e ti chiedo di correggermi), la cosa verosimile era che ci fosse qualcosa da rivedere nel tuo metodo di preparazione ed esecuzione delle verifiche e/o esami.

"Paolo86":
Vi sto dicendo che pretenderei da me stesso [...] preparazione che non venga influenzata dal tempo

Mettiamola così: superare brillantemente un esame dovrebbe ragionevolmente assicurarti di aver raggiunto una buona padronanza di un argomento in una certa data. Farla perdurare nel tempo è compito tuo, non del voto che ti dà il docente.
Nel caso in cui il voto iniziale sia stato basso e tu abbia dovuto accettarlo (per un qualsiasi motivo), niente ti vieta di proseguire lo studio della materia e verificare la preparazione a prescindere da un appello universitario. Puoi svolgere temi d'esame o andare a sentire orali altrui.
In sintesi, come diceva anche gugo82, devi essere tu il miglior giudice di te stesso, possibilmente il più critico.

peppe.carbone.90
Essere critici e consapevoli delle proprie possibilità e soprattutto delle condizioni in cui ci si è presentati ad un esame va bene. Stai solo attento a non eccedere e cadere in una inutile e controproducente critica verso te stesso.
Come hai detto il voto è un'istantanea, quindi non ha senso andare oltre quella che è una normale autovalutazione di se; dai tuoi post precedenti però, mi è sembrato che da un lato pensi che il voto ha una importanza relativa, dall'altro però sei molto autocritico e se vai male ad una prova, pensi quanto hai scritto su.
Non credi ci sia un pizzico di contraddizione? Ovviamente potrei aver interpretato male il tuo pensiero e se è così me ne scuso.

Ciao.

Paolo861
"JoJo_90":
Paolo, posso farti una domanda? Se prendi un voto basso ad un esame o ad una verifica, cosa pensi di te stesso?


Non mi sono preparato abbastanza oppure non sono portato sufficientemente verso lo studio e la comprensione di quella materia fattori che molto spesso dipendono dall'impegno personale. Ancora che non sono eccelso, non sono meritevole.
Sono molto critico e obbiettivo verso me stesso però a volte le votazioni vanno oltre le proprie doti.

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