Verifiche...
Io non sono mai andato bene come voto. Oggi riflettevo che comunque qualsiasi risultato io abbia raggiunto attraverso le verifiche, non sono mai stato contento del voto ottenuto. La verifica è una valutazione istantanea e non assoluta pertanto come può essere attendibile?
Risposte
Paolo, posso farti una domanda? Se prendi un voto basso ad un esame o ad una verifica, cosa pensi di te stesso?
Io non sto giudicando e non sto mettendo in discussione nulla. Sto affermando i miei limiti, masoprattutto la constatazione che alle verifiche non ho mai reso al 100% come avrei voluto, con i voti più alti e a parte essermi impegnato poco poco la media del 6,5 alla scuola superiore cosa identifica sulla mia persona? Sapendolo posso lavorarciper migliorare. Sono stato sempre un tipo emotivo, un tipo in soggezione anche per via del proprio aspetto estetico. Vi sto dicendo che pretenderei da me stesso impegno, ma soprattutto preparazione che non venga influenzata dal tempo almeno per numerose materie che mi interessano.
"Per quanto riguarda i voti, il più delle volte il voto riflette la preparazione o le potenzialità del candidato."
La preparazione del momento, non quella che ne rimarrà tra 5, 10 o 100 giorni. Sulle potenzialità posso essere pure d'accordo.
"Per quanto riguarda i voti, il più delle volte il voto riflette la preparazione o le potenzialità del candidato."
La preparazione del momento, non quella che ne rimarrà tra 5, 10 o 100 giorni. Sulle potenzialità posso essere pure d'accordo.
Luca parlava di medie.
Ad ogni modo, dico la mia e mi taccio, perché ancora non hai perso il vizio (quello sì deleterio) di autocommiserarti, quindi non ho voglia di discutere con te.
La vita è fatta di prove da affrontare e superare; ad ogni età, le proprie.
Gli esami sono la tipica prova che aspetta agli esseri umani in età scolare. Tutta l'attività scolastica è fatta (o dovrebbe essere fatta) in modo da preparare gli studenti, non solo culturalmente ma anche (e soprattutto) psicologicamente, a sostenere prove del genere.
Gli studenti che, dopo anni di pratica, si fanno ancora prendere dall'emozione* quando devono sostenere un esame, o non hanno imparato nulla nella loro carriera scolastica o hanno seri problemi di autostima. Nel primo caso, farebbero meglio a dedicarsi ad altro e a non studiare finché non ritengano di essere pronti per affrontare gli esami; nel secondo, farebbero meglio a meditare sui propri problemi ed a cercare di risolverli prima di continuare gli studi.
Per quanto riguarda i voti, il più delle volte il voto riflette la preparazione o le potenzialità del candidato.
Quando non lo fa o è per grosse botte di c**o o sf**ga (che capitano, ma l'incidenza di questo fattore è inversamente proporzionale alla preparazione culturale/psicologica), o è perché il candidato è talmente pieno di sé/talmente privo di autostima da non sapersi valutare correttamente.
__________
* Intendo proprio non riuscire a controllarsi, a ragionare, etc... Lo stress da esame capita a tutti; ma dopo anni di scuola lo si deve riuscire a controllare.
Ad ogni modo, dico la mia e mi taccio, perché ancora non hai perso il vizio (quello sì deleterio) di autocommiserarti, quindi non ho voglia di discutere con te.
La vita è fatta di prove da affrontare e superare; ad ogni età, le proprie.
Gli esami sono la tipica prova che aspetta agli esseri umani in età scolare. Tutta l'attività scolastica è fatta (o dovrebbe essere fatta) in modo da preparare gli studenti, non solo culturalmente ma anche (e soprattutto) psicologicamente, a sostenere prove del genere.
Gli studenti che, dopo anni di pratica, si fanno ancora prendere dall'emozione* quando devono sostenere un esame, o non hanno imparato nulla nella loro carriera scolastica o hanno seri problemi di autostima. Nel primo caso, farebbero meglio a dedicarsi ad altro e a non studiare finché non ritengano di essere pronti per affrontare gli esami; nel secondo, farebbero meglio a meditare sui propri problemi ed a cercare di risolverli prima di continuare gli studi.
Per quanto riguarda i voti, il più delle volte il voto riflette la preparazione o le potenzialità del candidato.
Quando non lo fa o è per grosse botte di c**o o sf**ga (che capitano, ma l'incidenza di questo fattore è inversamente proporzionale alla preparazione culturale/psicologica), o è perché il candidato è talmente pieno di sé/talmente privo di autostima da non sapersi valutare correttamente.
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* Intendo proprio non riuscire a controllarsi, a ragionare, etc... Lo stress da esame capita a tutti; ma dopo anni di scuola lo si deve riuscire a controllare.
"gugo82":
Ma la media non è uno stimatore attendibile e corretto?
e la media non è la somma di tanti voti di tante valutazioni prese singolarmente in tempi diversi?
Ma la media non è uno stimatore attendibile e corretto?
direi che bado alla sostanza e non al numero che valuta una persona. Tu vuoi ridurre una persona ad un titolio con un numero?
Quindi per te non fa differenza se uno ha la media del 3 o ha la media dell'8 in una materia, tanto è solo una valutazione che non conta...
Seven, l'esempio che mi riporti a parte il riferimento alla memoria è perfettamente attinente, quella è preparazione ad hoc.
Luca, come il voto può valutare la preparazione dal momento in cui non è meritevole a distanza di tempo senza alcun ripasso?
A maggior ragione se l'argomento ci appassiona non c'è proprio alcuna giustificazione nel dire "devo rinfrescare la memoria" deve essere naturale disquisirlo sempre, ricordare tutti gli argomenti sempre e accrescere la propria cultura in merito.
Luca, come il voto può valutare la preparazione dal momento in cui non è meritevole a distanza di tempo senza alcun ripasso?
A maggior ragione se l'argomento ci appassiona non c'è proprio alcuna giustificazione nel dire "devo rinfrescare la memoria" deve essere naturale disquisirlo sempre, ricordare tutti gli argomenti sempre e accrescere la propria cultura in merito.
"Paolo86":
che il voto non conta niente perchè si è peparati solo in quel determinato momento, ma soprattutto sapere significa essere preparati sempre. Io conosco un argomento e prendo un voto alto poi a distanza di mesi o anni devoo saperlo esporre senza necessariamente ripassaro, ma capisco che per far questo bisogna rinfrescarlo sempre e ripetere anche il superfluo di un argomento anche ciò che magari fa riferimento ad altre materia tipo ad esempio mi viene in mente adesso la teermodinamica che fa riferimento alla chimica con il numero di moli o massa atomica ecco ricordare anche quello dell'argomento.
I professori del dipartimento di matematica della facoltà di ingegneria (almeno dove studio)
tengono diversi corsi, tra questi: analisi 1,2, meccanica razionale, fisica matematica, metodi matematici per l'ingegneria.... etc
Spesso capita che a un professore venga assegnato un nuovo corso;
lui sicuramente non ricorda tutti i teoremi e le dimostrazioni a memoria (credo), sicuramente ha ben saldi i concetti
(mi riferisco in particolare ai corsi di meccanica razionale e fisica matematica, penso che tutti i matematici ricercatori non abbiano bisogno di rivedersi analisi 1 e 2).
Tuttavia riesce a fare delle dispense provvisorie e a riprendere tutte quelle nozioni in un tempo minimo;
roba che tu non riusciresti a fare la stessa cosa in 5 anni.
A questo sono serviti gli esami, o sbaglio?
Il voto conta poco se tu lo intendi come valutazione della tua conoscenza, è questo che secondo me non concepisci. Conta invece se viene concepito come risultato di una preparazione e di un allenamento. È quindi sbagliato dire che non conta, va contestualizzato nel modo giusto.
che il voto non conta niente perchè si è peparati solo in quel determinato momento, ma soprattutto sapere significa essere preparati sempre. Io conosco un argomento e prendo un voto alto poi a distanza di mesi o anni devoo saperlo esporre senza necessariamente ripassaro, ma capisco che per far questo bisogna rinfrescarlo sempre e ripetere anche il superfluo di un argomento anche ciò che magari fa riferimento ad altre materia tipo ad esempio mi viene in mente adesso la teermodinamica che fa riferimento alla chimica con il numero di moli o massa atomica ecco ricordare anche quello dell'argomento.
"Paolo86":
[quote="Luca.Lussardi"]La differenza non è in quello che resta nella testa, la differenza è come la testa viene formata. Io ricordo forse il 5% di quello che ho studiato, ma la mia mente è formata in modo tale per cui appena vado a riprendere le cose che ho studiato in meno di 15 minuti tutto torna a galla: questo vuol dire avere il cervello allenato.
Non mi permetto di discutere su questo. Quella di cui parli è la forma mentis, essa consente la flessibilità di riprendere degli argomenti studiati in passato e non più ripresi, di essere richiamati e quindi rinfrescati, ma necessitano comunque di un ripasso Luca, quel ripasso che ti permette di saperli esporre.[/quote]
Posso sbagliarmi, ma per esperienza personale mi vien difficile pensare che si possa fare un'esposizione efficace ed approfondita senza un minimo di preparazione specifica.
Mi basta pensare a qualche mio docente che sapeva rispondere a domande precise ma non era in grado di condurre una lezione come si deve...
"Paolo86":
A mio avviso essere padroni dell'argomento significa impegnarsi a conservare a mente quanto studiato non in vista di un interrogazione, di una verifica o di un esame, ma averne una fotografia che permetta una disquisizione degli argomenti e soprattutto degli strumenti pratici.
Questo però è possibile, sempre per mia esperienza personale, solo con argomenti di cui si fa un uso molto frequente.
Impensabile che valga per tutto il contenuto di un corso di laurea e, mi sento di dire, a volte anche di un esame intero.
In ogni caso, quel che mi sfugge è a quale conclusione tu voglia arrivare.
Che il voto di un esame non conta niente?
Che il voto di laurea non vuol dire niente?
Che i metodi di valutazione usati sono sbagliati?
Altro?

"Luca.Lussardi":
La differenza non è in quello che resta nella testa, la differenza è come la testa viene formata. Io ricordo forse il 5% di quello che ho studiato, ma la mia mente è formata in modo tale per cui appena vado a riprendere le cose che ho studiato in meno di 15 minuti tutto torna a galla: questo vuol dire avere il cervello allenato.
Non mi permetto di discutere su questo. Quella di cui parli è la forma mentis, essa consente la flessibilità di riprendere degli argomenti studiati in passato e non più ripresi, di essere richiamati e quindi rinfrescati, ma necessitano comunque di un ripasso Luca, quel ripasso che ti permette di saperli esporre. A mio avviso essere padroni dell'argomento significa impegnarsi a conservare a mente quanto studiato non in vista di un interrogazione, di una verifica o di un esame, ma averne una fotografia che permetta una disquisizione degli argomenti e soprattutto degli strumenti pratici.
Gli strumenti di misura ad esempio, è facile saperli usare e non si dimenticano però diverso è esporli ad una persona che non li conosce, non freschi di studio, ma a distanza di tempo.
Il cervello umano a non poter detenere molto materiale a distanza di tempo anche perchè si aggiungono nuove conoscenze alle vecchie conoscenze però essere in grado di saperle esprimere esaustivamente a distanza di tempo da quando sono stati trattati.
In conclusione, allenamento a parte, non è sufficiente che tornino a galla gli argomenti ma è indispensabile o no saperli argomentare? Per questo non basta semplicemente richiamarli, ma bisogna ripassarli per riacquisire tutti quelli elementi oramai accantonati e trattarli nuovamente per poterli argomentare anche se non servono nella realtà di tutti i giorni.
Un esempio può essere uno strumento di misura, ci si concentra su come si usa, ma è di quali materiale è fatto, delle parti che lo compongono e saperlo usare che fanno la differenza e se le prime vengono considerate orpelli allora si manca di esaustività.
Forse pretendo che si ricordi tutto di un dato argomento che ci interessa, saperlo argomentare esaustivamente a distanza di tempo e non solo ricordare le cose più importanti.
Se tratto esaustivamente i calibri oggi, fra 6 mesi devo conoscerli perfettamente come ora (ammesso che io li impari perfettamente, ovvio)
La differenza non è in quello che resta nella testa, la differenza è come la testa viene formata. Io ricordo forse il 5% di quello che ho studiato, ma la mia mente è formata in modo tale per cui appena vado a riprendere le cose che ho studiato in meno di 15 minuti tutto torna a galla: questo vuol dire avere il cervello allenato.
"Luca.Lussardi":
Non hai colto la mia osservazione: non importa se uno si ricorda o no a distanza di anni il 5 maggio a memoria o le formule di prostaferesi, ma averli studiati ha allenato la mente, che si è formata per apprendere. Si dice anche, non a caso, che l'università insegna ad imparare, ed è vero, non sono i contenuti che ci fanno delle persone capaci. Prendere un voto basso vuol quindi dire che hai allenato poco il tuo cervello, e prenderlo alto vuol dire che lo hai allenato bene, in ogni caso dopo 2 mesi dall'interrogazione potresti anche aver dimenticato quasi tutto, ma il cervello lo hai comunque fatto lavorare e hai tratto beneficio.
Giusto. Ma tu non hai colto nemmeno la mia, una persona può avere il cervello allenato, ma se non ricorda nulla, non sa nulla, ma ha saputo in passato. La differenza la fa quello che rimane nella testa, non un voto di un determinata giornata.
Non mi venite a dire che uno laureato con 110 e lode e bravissimo e ricorda TUTTO quello che ha studiato o comunque lo sa esporre anche a distanza di mesi o anni. Una persona preparata lo è indipendentemente dai voti. Lo conosco poco, ma potrei fare l'esempio di navigatore e di altra gente conosciuta in rete.
Dico che una persona valutata brillantemente con un numero potrebbe essere non altrettanto brillante nella pratica, così come per gli strumenti esiste la ripetibilitàò, se una persona viene valutata 100 giorno x sulla materia y allora dovrebbe essere 100 l'anno successivo sulla stessa materia senza ripetere nulla. Questo è il punto.
C'è chi non dimentica come si prende la forchetta, come si va in bici, come si guida così dovrebbe essere nellacultura, titoli e valutazioni lasciano il tempo che trovano a mio avviso.
Non hai colto la mia osservazione: non importa se uno si ricorda o no a distanza di anni il 5 maggio a memoria o le formule di prostaferesi, ma averli studiati ha allenato la mente, che si è formata per apprendere. Si dice anche, non a caso, che l'università insegna ad imparare, ed è vero, non sono i contenuti che ci fanno delle persone capaci. Prendere un voto basso vuol quindi dire che hai allenato poco il tuo cervello, e prenderlo alto vuol dire che lo hai allenato bene, in ogni caso dopo 2 mesi dall'interrogazione potresti anche aver dimenticato quasi tutto, ma il cervello lo hai comunque fatto lavorare e hai tratto beneficio.
"Luca.Lussardi":
Diciamo che più che relativo è locale. Se uno studia alla perfezione per la verifica di storia e sa tutto prenderà sicuramente un voto molto alto, così come prendi 30 o 30 e lode se ti presenti ad un esame e hai studiato alla perfezione ogni riga del materiale da portare, il tutto a meno di colpi di fortuna o di sfortuna, ma io non credo nella fortuna. Credo invece che il voto sia localizzato nel contesto in cui viene dato: uno prende 8 nell'interrogazione? bene, questo vuol "solo" dire che era preparato al momento, ma vuol anche dire ha studiato e la sua mente ne ha tratto beneficio ed è più allenata. Il cervello è come un muscolo, più lo si allena e più diventa potente.
Ma quel voto alto indica la preparazione dell'alliveo in quel momento. Il cervello non è un archivio illimitato e distanza di giorni non è detto che l'allievo se ripete la stessa verifica ottenga lo stesso voto sugli argomenti già studiati.
Direi che la votazione non dice poi tanto sulla cultura, la preparazione benchè meno sull'intelligenza di ognuno.
Un conto è conoscere gli argomenti esclusivamente per una data verifica o un dato esame, un altro è ripeterli, ripassarli ogni giorni ed averli a mente così come saper mangiare, saper andare in bicicletta.
Diciamo che più che relativo è locale. Se uno studia alla perfezione per la verifica di storia e sa tutto prenderà sicuramente un voto molto alto, così come prendi 30 o 30 e lode se ti presenti ad un esame e hai studiato alla perfezione ogni riga del materiale da portare, il tutto a meno di colpi di fortuna o di sfortuna, ma io non credo nella fortuna. Credo invece che il voto sia localizzato nel contesto in cui viene dato: uno prende 8 nell'interrogazione? bene, questo vuol "solo" dire che era preparato al momento, ma vuol anche dire ha studiato e la sua mente ne ha tratto beneficio ed è più allenata. Il cervello è come un muscolo, più lo si allena e più diventa potente.
"Luca.Lussardi":
Dipende anche da come uno studia questo, io credo nel motto che dice che la cultura è tutto ciò che resta dopo che uno ha dimenticato ciò che ha studiato. Aforisimi a parte, la cosa importante non è mai il contenuto di ciò che si studia, ma farsi una forma mentale che renda la mente adatta per apprendere: solo con una mente così uno velocemente va a ripassarsi quanto ha studiato per l'esame o la verifica quando gli serve. Quindi gli esami e le verifiche servono sì, anche se sono istantanee, il voto preso è del tutto relativo se uno forma correttamente la propria mente.
Qui volevo arrivare. La votazione è un'invenzione ignorante dell'uomo per giudicare una persona e come si può giudicare una persona dal momento in cui la sua preparazione è diversa, l'apprendimento è diverso, noi stessi ci evolviamo ogni giorni, non posso non tirare in causa la teoria della relatività di Einstein. La votazione è un concetto relativissimo.
Dipende anche da come uno studia questo, io credo nel motto che dice che la cultura è tutto ciò che resta dopo che uno ha dimenticato ciò che ha studiato. Aforisimi a parte, la cosa importante non è mai il contenuto di ciò che si studia, ma farsi una forma mentale che renda la mente adatta per apprendere: solo con una mente così uno velocemente va a ripassarsi quanto ha studiato per l'esame o la verifica quando gli serve. Quindi gli esami e le verifiche servono sì, anche se sono istantanee, il voto preso è del tutto relativo se uno forma correttamente la propria mente.