San Giovanni Rotondo: il mio piccolo sfogo.
Ciao a tutti.
Di solito mi arrabbio difficilmente se non per casi estremi, ma qui un piccolo sfogo ci vuole. Premetto che in famiglia ho un genitore con il tumore. Si pensava fosse stato sconfitto ma in realtà questo male è tornato quest'anno e in maniera più aggressiva. Le chemioterapie non hanno funzionato. Sono tre anni di inferno.
Ora tra i vari ospedali che ho visitato, Roma, Avellino, Napoli, San Giovanni Rotondo, quello che più mi ha deluso è stato l'ultimo. Non è tanto l'ospedale in se, la struttura o la qualità dell'ospedale, perché so bene che la sanità in italia è disastrosa (morire di parto in un paese "teoricamente" sviluppato non è molto accettabile, visto gli ultimi casi di cronaca), ma come sia TUTTO schifosamente finalizzato a fare un guadagno.
Il discorso andrebbe ampliato, ma sono davvero troppo deluso, schifato e arrabbiato. Dalla mia esperienza credo proprio che non tornerò MAI più a San Giovanni Rotondo.
Buonasera a tutti.
Di solito mi arrabbio difficilmente se non per casi estremi, ma qui un piccolo sfogo ci vuole. Premetto che in famiglia ho un genitore con il tumore. Si pensava fosse stato sconfitto ma in realtà questo male è tornato quest'anno e in maniera più aggressiva. Le chemioterapie non hanno funzionato. Sono tre anni di inferno.
Ora tra i vari ospedali che ho visitato, Roma, Avellino, Napoli, San Giovanni Rotondo, quello che più mi ha deluso è stato l'ultimo. Non è tanto l'ospedale in se, la struttura o la qualità dell'ospedale, perché so bene che la sanità in italia è disastrosa (morire di parto in un paese "teoricamente" sviluppato non è molto accettabile, visto gli ultimi casi di cronaca), ma come sia TUTTO schifosamente finalizzato a fare un guadagno.
Il discorso andrebbe ampliato, ma sono davvero troppo deluso, schifato e arrabbiato. Dalla mia esperienza credo proprio che non tornerò MAI più a San Giovanni Rotondo.
Buonasera a tutti.
Risposte
Certamente io non nego il fatto che la situazione della nostra sanità (soprattutto in alcune regioni) sarebbe parecchio da migliorare. Non voglio sostenere che sia perfetta. Più che altro volevo controbilanciare i giudizi spesso fatti da molti sulla sanità italiana sottolineandone anche gli aspetti positivi (in primis la copertura universale). Inoltre vorrei spezzare quello che secondo me è un mito: ovvero che all'estero la situazione sia molto migliore che in Italia, perché secondo me non è vero (almeno per la buona parte dei paesi sviluppati). Casi di problemi con la sanità ce ne sono anche in paesi la cui sanità è parecchio più blasonata della nostra... ad esempio negli USA, dove una visita di controllo da un oculista costa 450\$, ammalarsi vuol dire quasi certamente andare in banca rotta e c'è sempre il rischio, non indifferente, che le compagnie di assicurazione si rifiutino di pagare le cure in tutto o in parte. Cito:
http://www.economist.com/blogs/democrac ... nce_bankru
In America, on the other hand, it depends. A 2006 survey by the Kaiser Family Foundation and the Harvard School of Public Health found that 25% of cancer patients and their families had used up "all or most" of their savings paying for treatment; 11% said they had been unable to get health insurance again afterwards; 6% said they had actually lost their insurance because of having cancer. In all, 12.5% had been uninsured for at least some of the time since they were diagnosed. Better hope that doesn't happen to you: 46% of them reported they had at some point been unable to pay for necessities like food, housing, or heating. Overall, 10% of cancer patients said they had maxed out their insurer's cap on total reimbursements, meaning they had to start paying for everything themselves.
This is the system that explains America's high level of medical bankruptcies. Another Harvard study released in May found that in 2007, 65% of personal bankruptcies had involved high medical bills. Most of those people had insurance. But even with insurance, their annual out-of-pocket medical bills averaged over $17,000. Yup, that'll do it.
http://www.economist.com/blogs/democrac ... nce_bankru
"Cheguevilla":
david_e alcune cose mi suonano strane. Mio cugino vive in Germania da 15 anni e mi ha sempre detto che tutto è gratis, inclusi i dentisti.
Non è così, vedi ad esempio:
http://www.howtogermany.com/pages/healthinsurance2.html
devi avere un'assicurazione sanitaria, altrimenti non hai nessuna copertura. L'assicurazione è obbligatoria per tutti i lavoratori (confrontare col caso Italiano dove il solo fatto di essere residenti è sufficiente ad avere l'assicurazione). Nel caso di lavoratore dipendente con regolare contratto di lavoro, l'assicurazione è statale e la rata è sottratta automaticamente dallo stipendio. Se non sei un lavoratore dipendente (ad esempio libero professionista o, ad esempio nel mio caso, se hai un assegno di ricerca per fare il dottorato..) non hai diritto all'assicurazione statale e quelle private sono o carissime (e tra l'altro, cosa curiosa, costano di più se sei donna in età fertile!!!) o coprono poche cose. In caso di disoccupazione la situazione è abbastanza borderline e non sono sicuro di come funzioni.
I dentisti poi non sono coperti: l'assicurazione statale di cui sopra copre *alcuni* interventi di tipo dentistico, ma ha una portata molto ridotta: forse (non sono sicuro) copre piccoli interventi come non so la devitalizazione di un dente, ma sicuramente non copre non so una protesi dentistica. Per quello serve l'assicurazione dentistica.
Tra l'altro per stare sicuri occorrerebbe fare anche un altro tipo di assicurazione: quella contro l'invalidità, perché, in caso di incidente con consequente invalidità, l'assicurazione ordinaria copre solo le spese mediche immediate e lo stato eroga la pensione solo se l'invalidità ti impedisce qualunque lavorare (e anche li non è per tutti: io, ad esempio, non avrei diritto ad alcuna pensione): i.e. non solo il tuo. Esempio stupido un informatico che diventasse parzialmente ceco (e che quindi non potrebbe più continuare come informatico 20h al giorno davanti a un monitor) potrebbe venirsi veder rifiutare il pagamento di un assegno mensile se dovesse essere ancora in grado di svolgere un qualche altro tipo di lavoro (ad esempio manuale).
Per finire anche quando hai l'assicurazione la visita dal medico non è gratis. Devi pagare un ticket (la krankenkarte), che ad onore del vero è abbastanza economico (costa qualche cosa come 10 euro e dura un mese, nel senso che le visite successive sono gratuite).
Comunque la copertura è tutt'altro che universale e infatti io ho una copertura veramente minima (praticamente solo le emergenze). Per tutto il resto dovrei tornare in Italia.
Poi, se proprio non mi credi, in qualità di moderatore non dovrebbe esserti molto difficile vedere che il mio IP è registrato a Berlino...

...
...
Il fatto che siano PhD non significa che siano studenti. PhD è un titolo. Comunque, nel report spiegano il perchè delle loro valutazioni, e non mi pare tirato in aria.
Per quanto riguarda newsweek, se vai a vedere le componenti dei singoli elementi, trovi i criteri che li compongono.
Vedi giacor, il problema è la norma, non la singola eccellenza.
Ora posto le semplici differenze che ho riscontrato nella mia esperienza.
Io soffro di una malattia cronica (non rara) per cui può capitare che debba essere ricoverato.
In Italia hanno impiegato 6 anni per diagnosticarmela, dopo due ricoveri, e decine di visite mediche presso tre ospedali diversi. Quindi non sto parlando di un caso singolo.
Dopo che mi è stata diagnosticata, ho ottenuto l'esenzione totale per gli esami e le prestazioni connesse con questa malattia. Tuttavia, ogni volta che andavo a fare le analisi del sangue, dovevo pagare comunque il ticket.
Ogni volta che dovevo fare una visita di controllo, il primo appuntamento disponibile era in media tre mesi dopo.
Quando sono stato ricoverato nel 2006, era sotto natale, ho chiesto di essere dimesso il 22 dicembre, in modo da poter fare natale a casa. Mi è stato detto che se venivo dimesso, nel caso in cui mi fossi sentito male di nuovo, non sarebbero stati in grado di garantirmi il letto in ospedale.
Poi sono emigrato.
La prima volta che mi son sentito male qui in Danimarca sono andato dal mio medico curante a spiegare il problema e la mia storia. In 15 minuti avevo un letto pronto nel reparto specializzato per questo tipo di malattie.
Ho un servizio email, ovvero posso scrivere allo specialista in questione quando mi pare per domande di ogni genere o problemi. In caso di urgenza posso anche telefonare direttamente.
L'appuntamento mi viene dato con sei mesi di anticipo (sono visite semestrali, mi danno appuntamento di volta in volta) ma se qualche giorno prima scopro di non poter andare, chiamo e mi viene spostata la visita senza nessun problema e senza attese.
Tutti gli esami e le analisi sono interamente gratis.
Un'altra cosa interessante è il sistema di ricette. Niente carta. Il medico fa la ricetta sul sistema informatico, e immediatamente in tutte le farmacie c'è la mia ricetta. Io mi presento con la tessera sanitaria ed il gioco è fatto.
Quando ho bisogno di medicine, scrivo una mail o se è urgente telefono, entro in farmacia e le ho.
Naturalmente, se vai al pronto soccorso a mezzanotte con una caviglia slogata, non puoi pretendere che ti ricoverino d'urgenza, e magari ci passi qualche ora anche qui.
Naturalmente, quanto detto sopra vale per il settore pubblico. Non ho esperienza per il privato.
david_e alcune cose mi suonano strane. Mio cugino vive in Germania da 15 anni e mi ha sempre detto che tutto è gratis, inclusi i dentisti.
Per quanto riguarda newsweek, se vai a vedere le componenti dei singoli elementi, trovi i criteri che li compongono.
Vedi giacor, il problema è la norma, non la singola eccellenza.
Ora posto le semplici differenze che ho riscontrato nella mia esperienza.
Io soffro di una malattia cronica (non rara) per cui può capitare che debba essere ricoverato.
In Italia hanno impiegato 6 anni per diagnosticarmela, dopo due ricoveri, e decine di visite mediche presso tre ospedali diversi. Quindi non sto parlando di un caso singolo.
Dopo che mi è stata diagnosticata, ho ottenuto l'esenzione totale per gli esami e le prestazioni connesse con questa malattia. Tuttavia, ogni volta che andavo a fare le analisi del sangue, dovevo pagare comunque il ticket.
Ogni volta che dovevo fare una visita di controllo, il primo appuntamento disponibile era in media tre mesi dopo.
Quando sono stato ricoverato nel 2006, era sotto natale, ho chiesto di essere dimesso il 22 dicembre, in modo da poter fare natale a casa. Mi è stato detto che se venivo dimesso, nel caso in cui mi fossi sentito male di nuovo, non sarebbero stati in grado di garantirmi il letto in ospedale.
Poi sono emigrato.
La prima volta che mi son sentito male qui in Danimarca sono andato dal mio medico curante a spiegare il problema e la mia storia. In 15 minuti avevo un letto pronto nel reparto specializzato per questo tipo di malattie.
Ho un servizio email, ovvero posso scrivere allo specialista in questione quando mi pare per domande di ogni genere o problemi. In caso di urgenza posso anche telefonare direttamente.
L'appuntamento mi viene dato con sei mesi di anticipo (sono visite semestrali, mi danno appuntamento di volta in volta) ma se qualche giorno prima scopro di non poter andare, chiamo e mi viene spostata la visita senza nessun problema e senza attese.
Tutti gli esami e le analisi sono interamente gratis.
Un'altra cosa interessante è il sistema di ricette. Niente carta. Il medico fa la ricetta sul sistema informatico, e immediatamente in tutte le farmacie c'è la mia ricetta. Io mi presento con la tessera sanitaria ed il gioco è fatto.
Quando ho bisogno di medicine, scrivo una mail o se è urgente telefono, entro in farmacia e le ho.
Naturalmente, se vai al pronto soccorso a mezzanotte con una caviglia slogata, non puoi pretendere che ti ricoverino d'urgenza, e magari ci passi qualche ora anche qui.
Naturalmente, quanto detto sopra vale per il settore pubblico. Non ho esperienza per il privato.
david_e alcune cose mi suonano strane. Mio cugino vive in Germania da 15 anni e mi ha sempre detto che tutto è gratis, inclusi i dentisti.
..
Non volevo rispondere perché attualmente la mia situazione non è delle migliori. Non credo nei link che postate (anche perché andrebbero analizzati i parametri utilizzati per stilare tale classifica), non credo nella televisione in trasmissioni come le iene, report, striscia la notizia, non credo nei telegiornali e nei giornali, che spesso, se non sempre sono solo uno strumento politico, ma credo e crederò sempre e solo a quello che vedo e ho visto con i miei occhi.
Negli ultimi anni non sapete quanti ospedali e quante medici ho visto. Per quanti km ho viaggiato, per quanti altri ho vissuto solo, quante ne ho passate.
Non voglio dilungarmi troppo, la voglia non c'è ma voglio fare una sintesi del calvario:
2007: inziano i primi problemi, viene effettuata la prima visita responso, scompenso cardiaco
fine 2008: le medicine sembravano funzionare improvvisamente si ripresentano i malori peggio di prima
2009: altra visita, nel 2007 la diagnosi era sbagliata, il responso è tumore; si aspetta per un'altra visita, ma nel frattempo la situazione si aggrava corsa d'urgenza in uno dei tanti ospedali in cui sono stato, codice verde (una sciocchezza si direbbe), arrivano le analisi altro che codice verde, trasfusione di sangue (il responso delle analisi è 0 ferro, anche guardando in viso il paziente si capiva che non poteva essere un semplice codice verde). Mandato di nuovo a casa. Nemmeno due settimante dopo altro ospedale, il ricovero è necessario, una trasfusione di sangue non può durare meno di due settimane. Operazione. (L'operazione non posso dire che sia andata bene al 100%, non viene rimosso completamente il tumore).
2009-2010: inizio delle chemioterapie, altro ospedale, (sapete come avvengono le chemio? In stanze, non sempre le sedie sono disponibili e l'ambiente è freddo, i termosifoni non funzionano)
metà 2010: la chemio non va, il medico si dilegua. Iniziano altre visite, tra cui una privata che chiede 25.000 euro. Altro ospedale, con parcheggio a 3 km di distanza a pagamento, inzia la mia maratona (non posso pagare per più di un'ora! E il vigile gira sperando in qualcuno che non ce la faccia in tempo) a piedi e si conclude al bar che per una bottiglia d'acqua piccola si prende 1,50 euro. Si cambia e si torna nell'ospedale in cui è stata fatta la prima operazione, per poter operare è necessario estrarre un pezzettino e analizzare. Altro e ultimo ospedale operazione (dopo il post scritto) riuscita sembrerebbe.
novembre 2010: giunge la raccomandata del penultimo ospedale dove si scrive che dalle analisi è necessaria una operazione urgente (nota: l'ultimo ospedale ha detto che senza l'operazione sarebbero stati solo 3 mesi di vita, l'operazione è durata dalle 6 di mattina alle 17.30-18.00).
Ho saltato molte cose anche di altri ospedali visitati e dico che:
l'ospedale più pulito che ho visitato era quello che aveva meno sporcizia a terra (e sono passato sempre in orari differenti);
l'ospedale con la struttura migliore era quello che cadeva meno a pezzi;
queste non sono chiacchiere da bar, queste sono esperienze purtroppo vissute in prima persona.
Negli ultimi anni non sapete quanti ospedali e quante medici ho visto. Per quanti km ho viaggiato, per quanti altri ho vissuto solo, quante ne ho passate.
Non voglio dilungarmi troppo, la voglia non c'è ma voglio fare una sintesi del calvario:
2007: inziano i primi problemi, viene effettuata la prima visita responso, scompenso cardiaco
fine 2008: le medicine sembravano funzionare improvvisamente si ripresentano i malori peggio di prima
2009: altra visita, nel 2007 la diagnosi era sbagliata, il responso è tumore; si aspetta per un'altra visita, ma nel frattempo la situazione si aggrava corsa d'urgenza in uno dei tanti ospedali in cui sono stato, codice verde (una sciocchezza si direbbe), arrivano le analisi altro che codice verde, trasfusione di sangue (il responso delle analisi è 0 ferro, anche guardando in viso il paziente si capiva che non poteva essere un semplice codice verde). Mandato di nuovo a casa. Nemmeno due settimante dopo altro ospedale, il ricovero è necessario, una trasfusione di sangue non può durare meno di due settimane. Operazione. (L'operazione non posso dire che sia andata bene al 100%, non viene rimosso completamente il tumore).
2009-2010: inizio delle chemioterapie, altro ospedale, (sapete come avvengono le chemio? In stanze, non sempre le sedie sono disponibili e l'ambiente è freddo, i termosifoni non funzionano)
metà 2010: la chemio non va, il medico si dilegua. Iniziano altre visite, tra cui una privata che chiede 25.000 euro. Altro ospedale, con parcheggio a 3 km di distanza a pagamento, inzia la mia maratona (non posso pagare per più di un'ora! E il vigile gira sperando in qualcuno che non ce la faccia in tempo) a piedi e si conclude al bar che per una bottiglia d'acqua piccola si prende 1,50 euro. Si cambia e si torna nell'ospedale in cui è stata fatta la prima operazione, per poter operare è necessario estrarre un pezzettino e analizzare. Altro e ultimo ospedale operazione (dopo il post scritto) riuscita sembrerebbe.
novembre 2010: giunge la raccomandata del penultimo ospedale dove si scrive che dalle analisi è necessaria una operazione urgente (nota: l'ultimo ospedale ha detto che senza l'operazione sarebbero stati solo 3 mesi di vita, l'operazione è durata dalle 6 di mattina alle 17.30-18.00).
Ho saltato molte cose anche di altri ospedali visitati e dico che:
l'ospedale più pulito che ho visitato era quello che aveva meno sporcizia a terra (e sono passato sempre in orari differenti);
l'ospedale con la struttura migliore era quello che cadeva meno a pezzi;
queste non sono chiacchiere da bar, queste sono esperienze purtroppo vissute in prima persona.
Cheguevilla, mi sembra una posizione un po' scorretta. Prima linki un articolo con dei numeri che misurano i sistemi sanitari, dicendo a David_e: "Ti sbagli di grosso". Dpodichè dici che il sistema sanitario non è oggettivamente misurabile. Poi dici che il tuo articolo misura bene e il mio misura male (cosa che non ritengo vera, da quello che ho capito io invece, non si basa solo sull'aspettativa di vita, e comunque ripeto che non ci sono chissá quali fattori esogeni che rendono l'aspettativa di vita in Italia maggiore che in francia et similia molto diversi dal sistema sanitario). Dici che fattori politici influenzano queste valutazioni, ma non mi pare che nessuno dei 2 abbia un particolare motivo per piazzare l'Italia avanti o indietro Infine dici che il tuo è redatto da professionisti, che peró, dall'intestazione, si legge essere studenti PhD. Certo questo non pregiudica a priori la qualitá dell'articolo eh, sia chiaro. Peró quantomeno si puó parlare di professionisti con esperienza limitata ed in divenire..
Detto ció, mi piacerebbe sapere quindi perchè affermi con estrema sicurezza "sfatiamo il mito che l'Italia è uno dei paesi con la sanitá migliore al mondo". Dalla tua personale esperienza del ricovero in Italia e in Danimarca? O dalle notizie dei tg? Non ti pare un po' limitante? Beh dalla mia ti dico che anche io ho avuto bisogno degli ospedali Italiani e sicneramente non ci ho trovato molto da lamentarmi.
Ad ogni modo io non lo so, anche la mia esperienza è limitata. Io parlo per i dati che ho visto nel mio (e anche nel tuo) articolo e per quello che è la mia vita. Quindi magari hai ragione tu. La sanitá italiana non sará la migliore del mondo. Ma quello che piú mi preme (ed è il motivo di tutte queste mie risposte) è sottolineare per la 3 volta (e mi piacerebbe sentire qualche parere su questo invece che continuare a discutere se il posto giusto dell'italia è 4, 5, 7, 10 o 15) è che dire <> è del tutto inutilmente dispregiativo, catastrofista, per nulla costruttivo e figlio di chiacchiere da bar e per nulla supportabile da prove. Posizione che spesso accomuna molti (per me troppi) Italiani, e dannosa tanto quanto quella che sottolinei tu.
Detto ció, mi piacerebbe sapere quindi perchè affermi con estrema sicurezza "sfatiamo il mito che l'Italia è uno dei paesi con la sanitá migliore al mondo". Dalla tua personale esperienza del ricovero in Italia e in Danimarca? O dalle notizie dei tg? Non ti pare un po' limitante? Beh dalla mia ti dico che anche io ho avuto bisogno degli ospedali Italiani e sicneramente non ci ho trovato molto da lamentarmi.
Ad ogni modo io non lo so, anche la mia esperienza è limitata. Io parlo per i dati che ho visto nel mio (e anche nel tuo) articolo e per quello che è la mia vita. Quindi magari hai ragione tu. La sanitá italiana non sará la migliore del mondo. Ma quello che piú mi preme (ed è il motivo di tutte queste mie risposte) è sottolineare per la 3 volta (e mi piacerebbe sentire qualche parere su questo invece che continuare a discutere se il posto giusto dell'italia è 4, 5, 7, 10 o 15) è che dire <
"Cheguevilla":
Apparentemente, il tuo link valuta "health" come la "healthy life expectancy". Mi pare limitante.
Beh considerando che lo scopo della sanità è quello di farci vivere sani e a lungo a me non sembra così limitante. Una delle ragioni per cui negli USA, che hanno la sanità migliore del mondo per chi ha le tasche per permettersela, l'aspettativa di vita media è più bassa che da noi è che in molti non si possono permettere le cure, l'assicurazione si rifiuta di coprire le loro spese e finiscono in banca rotta:
http://www.economist.com/blogs/democrac ... nce_bankru
"Cheguevilla":
@david_e e giacor86: io invece credo che il problema dell'Italia invece sia prorpio lo stupido orgoglio nazionalista che impedisce di guardare al di là del proprio naso.
C'è però una differenza fra essere realisti e sputare nel piatto in cui si mangia. Nella mia esperienza ho conosciuto gente di molte nazioni diverse (anche di paesi messi peggio dell'Italia), ma guarda caso sono gli Italiani quelli più pronti a criticare la loro madre patria...
"Cheguevilla":
se non sbaglio nel 2010 siamo risultati secondi solo alla Francia nelle classifiche internazionali.Sbagli. E non di poco.
Non mi ricordo dove ho letto la classifica che ho citato a memoria, ne i criteri usati per stilare i risultati. E potrei anche ricordarmi male. Ma a quanto pare in almeno alcune delle classifiche l'Italia risulta tutt'altro che piazzata male.
"Cheguevilla":
sono stato ricoverato sia in Italia che in Danimarca, per lo stesso problema, posso garantire che la differenza c'è, si vede ed è grossa.
Magari sarà stato un caso...
Già e che criteri hai usato per valutare la differenza? Come hai fatto a valutare la preparazione dei medici o la qualità dei macchinari? C'è una ragione oggettiva per dire che uno sia meglio dell'altro?
Io vivo da 2 anni in Germania e tutta questa differenza non l'ho vista, anzi, ad esempio qui non esiste nulla di paragonabile all'assistenza universale che abbiamo in Italia, che copre tutti i cittadini e gli immigrati (anche irregolari!): senza assicurazione sanitaria sei nei guai. Poi certo se hai l'assicurazione privata ultra-cara e che quindi e' disposta a pagarti i medici e le cure migliori, non dubito che il servizio sia più avanzato di quello garantito al comune cittadino Italiano senza assicurazione privata...
In Italia abbiamo cose come l'accesso alla sanità e all'educazione universali di cui dobbiamo essere fieri. Certo che fra un intervento chirurgico al Sacco di Milano e uno negli USA con annessa spesa di centinaia di migliaia di dollari o una laurea al Polimi (con retta intorno ai 1500 euro l'anno) e una all'MIT (siamo sulle 30000 dollari l'anno) può esserci una certa differenza, però caspita...
Il sistema sanitario non è un qualcosa di oggettivamente misurabile.
Una delle prime cose che ci vengono insegnate all'esame di scienza delle finanze è proprio l'impossibilità di misurare in maniera oggettiva l'output di un servizio pubblico.
Naturalmente, ogni singola organizzazione utilizza criteri diversi per la misurazione.
Quello che posso dire del link che ho fornito è che si tratta di uno studio effettuato da "professionisti" del settore; tuttavia, uno studio basato sugli stessi criteri oggettivi può portare a due risultati diversi a seconda del fatto che si ritenga positivo un output piuttosto che un altro. Ad esempio sulla domanda di Rggb, "chi paga?", due persone con idee politiche diverse arrivano a due risultati diversi.
In generale, leviamoci dalla testa l'idea che l'Italia sia "uno dei paesi migliori al mondo" per quanto riguarda la sanità.
Certo, ogni tanto viene fatto un trapianto di cuore, ma molto più spesso la gente muore per delle idiozie, ad esempio perchè non si trova un letto in ospedale.
La slitta viaggia alla velocità del cane più lento, e questa è una cosa che l'indice che ho riportato tiene in considerazione.
Apparentemente, il tuo link valuta "health" come la "healthy life expectancy". Mi pare limitante.
Una delle prime cose che ci vengono insegnate all'esame di scienza delle finanze è proprio l'impossibilità di misurare in maniera oggettiva l'output di un servizio pubblico.
Naturalmente, ogni singola organizzazione utilizza criteri diversi per la misurazione.
Quello che posso dire del link che ho fornito è che si tratta di uno studio effettuato da "professionisti" del settore; tuttavia, uno studio basato sugli stessi criteri oggettivi può portare a due risultati diversi a seconda del fatto che si ritenga positivo un output piuttosto che un altro. Ad esempio sulla domanda di Rggb, "chi paga?", due persone con idee politiche diverse arrivano a due risultati diversi.
In generale, leviamoci dalla testa l'idea che l'Italia sia "uno dei paesi migliori al mondo" per quanto riguarda la sanità.
Certo, ogni tanto viene fatto un trapianto di cuore, ma molto più spesso la gente muore per delle idiozie, ad esempio perchè non si trova un letto in ospedale.
La slitta viaggia alla velocità del cane più lento, e questa è una cosa che l'indice che ho riportato tiene in considerazione.
Apparentemente, il tuo link valuta "health" come la "healthy life expectancy". Mi pare limitante.
a giudicare questo articolo correlato, che giustifica il primo posto assegnato al giappone, non mi pare che la classifica sia stilata solo in base alla salute della gente:
http://www.newsweek.com/2010/08/16/japa ... -care.html
Quoto: "To gauge a health-care system’s success, it’s standard to consider three points: quality, coverage, and cost. On all three measures, "
Direi che, se davvero gli articoli dicono cose diverse, il mio sta dalla parte dei buoni, no?
Poi, sinceramente non so quanto la genetica e il clima siano meglio da noi che non in francia, in germania, in portogallo.. (o per lo meno, quanto possano fare la differenza, rispetto al sistema sanitario, sulla salute media della gente)..
Però wedge, per favore, non parlare di alimentazione, che poi qualcuno si arrabbia
:D:D:D
http://www.newsweek.com/2010/08/16/japa ... -care.html
Quoto: "To gauge a health-care system’s success, it’s standard to consider three points: quality, coverage, and cost. On all three measures, "
Direi che, se davvero gli articoli dicono cose diverse, il mio sta dalla parte dei buoni, no?
Poi, sinceramente non so quanto la genetica e il clima siano meglio da noi che non in francia, in germania, in portogallo.. (o per lo meno, quanto possano fare la differenza, rispetto al sistema sanitario, sulla salute media della gente)..
Però wedge, per favore, non parlare di alimentazione, che poi qualcuno si arrabbia

"giacor86":
beh Che, non so..linko ancora (continuando dall'altro mio link)
http://www.newsweek.com/2010/08/15/inte ... tries.html
Clicca su Italia. Newsweek non mi sembra una fonte poco affidabile ne tantomeno una fonte "hai chebbello u cafè". Anche perchè negli altri settori non si risparmia certo con le bacchettate allo stivale. Che dire.. diciamo alle 2 fonti di mettersi daccordo! Ad ogni modo il tuo link è un report sul 2009 e il mio è sul 2010... magari questo un po' fa..
più che l'anno di differenza, che non può chiaramente far cambiare le cose così drasticamente, credo state comparando mele e pere.
"Health" è ben diverso da "Sistema sanitario". Nella salute della gente entrano anche fattori genetici, di alimentazione eccetera, che non hanno nulla a che fare con l'efficienza del sistema sanitario.
sbaglio?
beh Che, non so..linko ancora (continuando dall'altro mio link)
http://www.newsweek.com/2010/08/15/inte ... tries.html
Clicca su Italia. Newsweek non mi sembra una fonte poco affidabile ne tantomeno una fonte "hai chebbello u cafè". Anche perchè negli altri settori non si risparmia certo con le bacchettate allo stivale. Che dire.. diciamo alle 2 fonti di mettersi daccordo! Ad ogni modo il tuo link è un report sul 2009 e il mio è sul 2010... magari questo un po' fa..
Non mi sembra di aver risposto con "anche dalle altre parti è così e poi W pizza e colosseo", no?
Detto questo però, insisto con la mia idea NEL CASO SPECIFICO, ovvero quello della sanità. Il commento "so bene che la sanità in Italia è disastrosa" secondo me è un commento molto pesante, del tutto infondato, basato su casi isolati e di grosso eco mediatico, che di certo non riflettono la realtà. Lo ripeto, questo non è dire "in italia c'è un problema", questo è dire "ah i giovani d'oggi", dopo aver visto il servizio di studio aperto su "emo vs truzzi". E il fatto che nell'articolo che ho linkato la volta scorsa ci sia scritto che, riquoto
<< E’ di ieri l’ultimo sondaggio effettuato da Europe Assistance che indica una sostanziale sfiducia degli italiani verso la propria sanità.>>
indica che questo atteggiamento da pensionati al bar sport è diffuso fra gli italiani.
http://www.newsweek.com/2010/08/15/inte ... tries.html
Clicca su Italia. Newsweek non mi sembra una fonte poco affidabile ne tantomeno una fonte "hai chebbello u cafè". Anche perchè negli altri settori non si risparmia certo con le bacchettate allo stivale. Che dire.. diciamo alle 2 fonti di mettersi daccordo! Ad ogni modo il tuo link è un report sul 2009 e il mio è sul 2010... magari questo un po' fa..
Non mi sembra di aver risposto con "anche dalle altre parti è così e poi W pizza e colosseo", no?
Detto questo però, insisto con la mia idea NEL CASO SPECIFICO, ovvero quello della sanità. Il commento "so bene che la sanità in Italia è disastrosa" secondo me è un commento molto pesante, del tutto infondato, basato su casi isolati e di grosso eco mediatico, che di certo non riflettono la realtà. Lo ripeto, questo non è dire "in italia c'è un problema", questo è dire "ah i giovani d'oggi", dopo aver visto il servizio di studio aperto su "emo vs truzzi". E il fatto che nell'articolo che ho linkato la volta scorsa ci sia scritto che, riquoto
<< E’ di ieri l’ultimo sondaggio effettuato da Europe Assistance che indica una sostanziale sfiducia degli italiani verso la propria sanità.>>
indica che questo atteggiamento da pensionati al bar sport è diffuso fra gli italiani.
@Cheguevilla
Interessante classifica, ma che non tiene conto di molti parametri, per esempio "chi paga" e "quanto costa".
Interessante classifica, ma che non tiene conto di molti parametri, per esempio "chi paga" e "quanto costa".
@david_e e giacor86: io invece credo che il problema dell'Italia invece sia prorpio lo stupido orgoglio nazionalista che impedisce di guardare al di là del proprio naso.
Questo è solo per quanto riguarda l'Europa. A pagina 15 c'è la classifica generale.
giacor, il problema non è "i giovani d'oggi", il problema è che ogni volta che si dice "in Italia c'è un problema", gli italiani rispondono "ma tanto è così da tutte le parti". Dopo che gli si dimostra che è falso, gli italiani rispondono "si, ma noi abbiamo il clima migliore, si mangia bene, i monumenti, la cultura, la storia...".
Nel piccolo della mia esperienza, sono stato ricoverato sia in Italia che in Danimarca, per lo stesso problema, posso garantire che la differenza c'è, si vede ed è grossa.
Magari sarà stato un caso...
se non sbaglio nel 2010 siamo risultati secondi solo alla Francia nelle classifiche internazionali.Sbagli. E non di poco.
Questo è solo per quanto riguarda l'Europa. A pagina 15 c'è la classifica generale.
giacor, il problema non è "i giovani d'oggi", il problema è che ogni volta che si dice "in Italia c'è un problema", gli italiani rispondono "ma tanto è così da tutte le parti". Dopo che gli si dimostra che è falso, gli italiani rispondono "si, ma noi abbiamo il clima migliore, si mangia bene, i monumenti, la cultura, la storia...".
Nel piccolo della mia esperienza, sono stato ricoverato sia in Italia che in Danimarca, per lo stesso problema, posso garantire che la differenza c'è, si vede ed è grossa.
Magari sarà stato un caso...
http://www.progettoasco.it/news/?p=339
Pare che abbia ragione david_e. Emblematico è il commento nel link:<< E’ di ieri l’ultimo sondaggio effettuato da Europe Assistance che indica una sostanziale sfiducia degli italiani verso la propria sanità.>>
che conferma quello che penso: lo sport nazionale degli italiani non è il calcio ma la lamentela cronica.
Ahi mi spice molto per la tua situazione familiare, e sono sicuro che all'ospedale di S. Giovanni rotondo abbia incontrato cose che non ti avranno di certo fatto piacere (anche se non conosco assolutmente la realtà). Però perchè dici che la sanità italiana è disastrosa? Cioè addirittura "disastrosa".. è grave.. è un aggettivo pesnte. Da dove viene questa tua convinzione? Certo, a gurdare striscia la notiza sembra che in tutti gli ospedali d'Italia ci sono i topi in corsia, oppure guardndo i tg, che muoia ogni giorno qualcuno per una garza lasciata nell'intestino, dopo un'operazione d'appendicite. Ma siamo sicuri che questo corrisponda alla realtà?
Va bene non essere come Silvio e pensare che sempre tutto vada a gonfie vele, però ritengo negativo anche l'atteggiamento dei pensionati al parchetto: "ah i giovani d'oggi..."
Pare che abbia ragione david_e. Emblematico è il commento nel link:<< E’ di ieri l’ultimo sondaggio effettuato da Europe Assistance che indica una sostanziale sfiducia degli italiani verso la propria sanità.>>
che conferma quello che penso: lo sport nazionale degli italiani non è il calcio ma la lamentela cronica.
Ahi mi spice molto per la tua situazione familiare, e sono sicuro che all'ospedale di S. Giovanni rotondo abbia incontrato cose che non ti avranno di certo fatto piacere (anche se non conosco assolutmente la realtà). Però perchè dici che la sanità italiana è disastrosa? Cioè addirittura "disastrosa".. è grave.. è un aggettivo pesnte. Da dove viene questa tua convinzione? Certo, a gurdare striscia la notiza sembra che in tutti gli ospedali d'Italia ci sono i topi in corsia, oppure guardndo i tg, che muoia ogni giorno qualcuno per una garza lasciata nell'intestino, dopo un'operazione d'appendicite. Ma siamo sicuri che questo corrisponda alla realtà?
Va bene non essere come Silvio e pensare che sempre tutto vada a gonfie vele, però ritengo negativo anche l'atteggiamento dei pensionati al parchetto: "ah i giovani d'oggi..."
"Ahi":
perché so bene che la sanità in italia è disastrosa (morire di parto in un paese "teoricamente" sviluppato non è molto accettabile, visto gli ultimi casi di cronaca)
La sanità Italiana è considerata fra le migliori al mondo: se non sbaglio nel 2010 siamo risultati secondi solo alla Francia nelle classifiche internazionali. E' vero che si sente spesso parlare di malasanità (soprattutto al Sud), ma si tratta di casi che non rappresentano la condizione generale dei nostri ospedali.
"Ahi":Non dici cosa non ti sia piaciuto dell'Ospedale di S.G.Rotondo (Casa Soll. della Sofferenza), sarebbe stato opportuno che avessi detto quali cose che hai visto non ti sono piaciute.
Ciao a tutti.
Di solito mi arrabbio difficilmente se non per casi estremi, ma qui un piccolo sfogo ci vuole. Premetto che in famiglia ho un genitore con il tumore. Si pensava fosse stato sconfitto ma in realtà questo male è tornato quest'anno e in maniera più aggressiva. Le chemioterapie non hanno funzionato. Sono tre anni di inferno.
Ora tra i vari ospedali che ho visitato, Roma, Avellino, Napoli, San Giovanni Rotondo, quello che più mi ha deluso è stato l'ultimo. Non è tanto l'ospedale in se, la struttura o la qualità dell'ospedale, perché so bene che la sanità in italia è disastrosa (morire di parto in un paese "teoricamente" sviluppato non è molto accettabile, visto gli ultimi casi di cronaca), ma come sia TUTTO schifosamente finalizzato a fare un guadagno.
Il discorso andrebbe ampliato, ma sono davvero troppo deluso, schifato e arrabbiato. Dalla mia esperienza credo proprio che non tornerò MAI più a San Giovanni Rotondo.
Buonasera a tutti.
@Ahi Mi spiace tanto per la tua situazione.
I miracolini e i santi vari di questo o quel posto sono un ottimo affare, i miracoli possono essere messi in dubbi ma la montagna di soldi mossi no.
[OT]
Sento un certo disagio quando sento parlare di fede e religione in merito a malattie gravi, che diventa disgusto quando si unisce a grazie, guarigioni miracolose e via dicendo.
Che dio piccolo deve essere quello che guarisce qualcuno (e lascia crepare tantissimi altri migliori), solo perché quel qualcuno ha rivolto una preghiera sentita o perché si è recato in pellegrinaggio in questo o in quel posto o perché ha chiesto l'intercessione di questa o quella madonna, o per altri "misteriosi" motivi.
Che dio piccolo deve essere quello che fa lacrimare questa o quella statuetta o immagine sacra, e accetta la conversione o la devozione e le preghiere di coloro che hanno creduto a quell'evento straordinario, tanto insignificante di fronte all'immensità di ciò che li circonda.
Quando sento parlare di miracoli penso sempre : "spero non sia vero altrimenti sarebbe una ottima ragione per non crederci in quel dio lì".
(Le minuscole non sono a caso).
Spiacente ma non so definirmi né credente, né ateo, né agnostico.
[/OT]
I miracolini e i santi vari di questo o quel posto sono un ottimo affare, i miracoli possono essere messi in dubbi ma la montagna di soldi mossi no.
[OT]
Sento un certo disagio quando sento parlare di fede e religione in merito a malattie gravi, che diventa disgusto quando si unisce a grazie, guarigioni miracolose e via dicendo.
Che dio piccolo deve essere quello che guarisce qualcuno (e lascia crepare tantissimi altri migliori), solo perché quel qualcuno ha rivolto una preghiera sentita o perché si è recato in pellegrinaggio in questo o in quel posto o perché ha chiesto l'intercessione di questa o quella madonna, o per altri "misteriosi" motivi.
Che dio piccolo deve essere quello che fa lacrimare questa o quella statuetta o immagine sacra, e accetta la conversione o la devozione e le preghiere di coloro che hanno creduto a quell'evento straordinario, tanto insignificante di fronte all'immensità di ciò che li circonda.
Quando sento parlare di miracoli penso sempre : "spero non sia vero altrimenti sarebbe una ottima ragione per non crederci in quel dio lì".
(Le minuscole non sono a caso).
Spiacente ma non so definirmi né credente, né ateo, né agnostico.
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