Per i fisici (o chi è appassionato)

zorn1
Cari amici di matematicamente, come molti probabilmente sanno ho covato per molti anni una certa avversione verso i fisici perché ritenevo invadente la loro presenza ai corsi di matematica.

Dopo quanto sta accadendo alla Sapienza, ovvero che i fisici sono stati I PRIMI IN ITALIA ad avere il coraggio di opporsi al potentissimo Papa (da cui sono venuti a strisciare persone del calibro di Sarkozy), che non mancherà di esercitare ritorsioni contro di loro, non posso che esprimere verso la categoria il mio più sincero e grato apprezzamento.

Come ogni scienziato libero e laico, a differenza del clero, so mettermi in discussione e dire di avere ecceduto in certe circostanze.

Viva la scienza, viva la libertà!

Risposte
alvinlee881
"david_e":

Ma forse, più probabilmente, si odia la Chiesa semplicemente perché da fastidio avere qualcuno che ci costringe a fare i conti con la nostra coscienza. Una voce che si oppone all'appiattimento cerebrale di una visione a senso unico del mondo.

Posso capire tutto il tuo discorso, pur non condividendolo, ma non questo punto.
Secondo te si odia le Chiesa perchè "ci costringe a fare i conti con la nostra coscienza"? Io parlo per me, ovviamente: i conti con la mia coscienza li faccio da solo, in base a parametri di giudizio e valori morali imparati nel corso deli miei studi e soprattutto della mia vita in senso più generale. Ho smesso di farmi giudicare dalla Chiesa quando mi sono reso conto che le mie confessioni finivano inevitabilmente con "due padre nostro e un ave maria", qualunque cosa dicessi prima, sempre se fossi ascoltato veramente. Secondo me il papa dovrebbe fare i conti con la sua di coscienza: mi chiedo come faccia a dormire la notte sapendo che non avendo pubblicamente urlato "usate il preservativo!!" nemmeno quel giorno altre centinaia di persone si ammaleranno di AIDS. Il papa dovrebbe fare i conti con la sua di coscienza quando la Santa Sede ha licenziato un'insegnate di religione perchè ragazza-madre!!! Cosa doveva fare la povera ragazza? Abortire? Non sia mai!! Si è tenuta il filgio, da sola, e ora è anche senza lavoro. Questo non dovrebbe far dormire il papa. E' l'ultima persona che possa farmi fare i conti con la coscienza.
Come seconda cosa, hai detto: "La Chiesa è una voce che si oppone all'appiattimento cerebrale di una visione a senso unico del mondo": confesso di aver pensato a una battuta leggendo questa frase.
La visione a senso unico del mondo, fino a prova contraria, (e le vedo sempre più lontane queste prove, purtroppo, e quanto sarebbero benvolute!) è quella della Chiesa, delle Verità assolute, dei dogmi. L'appiattimento cerebrale è quello che la Chiesa ha causato in milioni di italiani, che spesso prendono per oro colato le parole del papa senza il minimo senso critico. E non possono essere biasimati: la Chiesa ha avuto nella storia, soprattutto in Italia, un potere e un'influenza fortissimi, e checchè se ne dica, continua ad averlo tutt'oggi.
Come ho già detto non voglio polemizzare con te, david_e, o con nessun altro in particolare, solo ti chiedo di spiegare meglio queste due righe sopra quotate perchè devo evidentemente averle fraintese, poichè non riesco a concepire come si possano fare certe affermazioni, specie la seconda.

Fioravante Patrone1
Chiedevo, vari post fa, se qualcuno avesse qualcosa di più di smozziconi di citazioni del Pastore tedesco.

Nessuno ha segnalato nulla.
Io la cosa migliore che ho trovato (linkata dalle "notiziole" di.mau.) è questa:
http://www.culturanuova.net/filosofia/t ... zinger.php

La copio direttamente qui, tanto è corta.
Se qualcuno ha di meglio, ripeto, grazie.

Il mio commento è meglio che non lo faccio. Sarebbe troppo offensivo. Mi spiace, david_e. Non si dissocia minimamente da Feyerabend (detto per inciso, l'unico suo libro che ho letto mi ha lasciato una pessima impressione su di lui, ma probabilmente non era il suo miglio libro).

°°°°°°°°°° copia dal sito sopra indicato °°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Joseph RATZINGER
La crisi della fede nella scienza
tratto da Svolta per l'Europa? Chiesa e modernità nell'Europa dei rivolgimenti, Paoline, Roma 1992, p. 76-79.

"Nell'ultimo decennio, la resistenza della creazione a farsi manipolare dall'uomo si è manifestata come elemento di novità nella situazione culturale complessiva. La domanda circa i limiti della scienza e i criteri cui essa deve attenersi si è fatta inevitabile. Particolarmente significativo di tale cambiamento del clima intellettuale mi sembra il diverso modo con cui si giudica il caso Galileo.

Questo fatto, ancora poco considerato nel XVII secolo, venne -già nel secolo successivo- elevato a mito dell'illuminismo. Galileo appare come vittima di quell'oscurantismo medievale che permane nella Chiesa. Bene e male sono separati con un taglio netto. Da una parte troviamo l'Inquisizione: il potere che incarna la superstizione, l'avversario della libertà e della conoscenza. Dall'altra la scienza della natura, rappresentata da Galileo; ecco la forza del progresso e della liberazione dell'uomo dalle catene dell'ignoranza che lo mantengono impotente di fronte alla natura. La stella della Modernità brilla nella notte buia dell'oscuro Medioevo (1).

Secondo Bloch, il sistema eliocentrico -così come quello geocentrico- si fonda su presupposti indimostrabili. Tra questi, rivestirebbe un ruolo di primo piano l'affermazione dell'esistenza di uno spazio assoluto; opzione che tuttavia è stata poi cancellata dalla teoria della relatività. Egli scrive testualmente: «Dal momento che, con l'abolizione del presupposto di uno spazio vuoto e immobile, non si produce più alcun movimento verso di esso, ma soltanto un movimento relativo dei corpi tra loro, e poiché la misurazione di tale moto dipende dalla scelta del corpo assunto come punto di riferimento, così ?qualora la complessità dei calcoli risultanti non rendesse impraticabile l'ipotesi? adesso come allora si potrebbe supporre la terra fissa e il sole mobile» (2).

Curiosamente fu proprio Ernst Bloch, con il suo marxismo romantico, uno dei primi ad opporsi apertamente a tale mito, offrendo una nuova interpretazione dell'accaduto.

Il vantaggio del sistema eliocentrico rispetto a quello geocentrico non consiste perciò in una maggior corrispondenza alla verità oggettiva, ma soltanto nel fatto che ci offre una maggiore facilità di calcolo. Fin qui, Bloch espone solo una concezione moderna della scienza naturale. Sorprendente è invece la valutazione che egli ne trae:

«Una volta data per certa la relatività del movimento, un antico sistema di riferimento umano e cristiano non ha alcun diritto di interferire nei calcoli astronomici e nella loro semplificazione eliocentrica; tuttavia, esso ha il diritto di restar fedele al proprio metodo di preservare la terra in relazione alla dignità umana e di ordinare il mondo intorno a quanto accadrà e a quanto è accaduto nel mondo» (3).


Se qui entrambe le sfere di conoscenza vengono ancora chiaramente differenziate fra loro sotto il profilo metodologico, riconoscendone sia i limiti che i rispettivi diritti, molto più drastico appare invece un giudizio sintetico del filosofo agnostico-scettico P. Feyerabend. Egli scrive:

«La Chiesa dell'epoca di Galileo si attenne alla ragione più che lo stesso Galileo, e prese in considerazione anche le conseguenze etiche e sociali della dottrina galileiana. La sua sentenza contro Galileo fu razionale e giusta, e solo per motivi di opportunità politica se ne può legittimare la revisione» (4).


Dal punto di vista delle conseguenze concrete della svolta galileiana, infine, C. F. Von Weizsacker fa ancora un passo avanti, quando vede una «via direttissima» che conduce da Galileo alla bomba atomica.

Con mia grande sorpresa, in una recente intervista sul caso Galileo non mi è stata posta una domanda del tipo: «Perché la Chiesa ha preteso di ostacolare lo sviluppo delle scienze naturali?», ma esattamente quella opposta, cioè: «Perché la Chiesa non ha preso una posizione più chiara contro i disastri che dovevano necessariamente accadere, una volta che Galileo aprì il vaso di Pandora?».

Sarebbe assurdo costruire sulla base di queste affermazioni una frettolosa apologetica. La fede non cresce a partire dal risentimento e dal rifiuto della razionalità, ma dalla sua fondamentale affermazione e dalla sua inscrizione in una ragionevolezza più grande. [...] Qui ho voluto ricordare un caso sintomatico che evidenzia fino a che punto il dubbio della modernità su se stessa abbia attinto oggi la scienza e la tecnica".

(1) Cfr. W. Brandmüller, Galilei und die Kirche oder das Recht auf Irrtum, Regensburg 1982.
(2) E. Bloch, Das Prinzip Hoffnung, Frankfurt/Main 1959, p. 920; Cfr F. Hartl, Der Begriff des Schopferischen. Deutungsversuche der Dialektik durch E. Bloch und F. v. Baader, Frankfurt/Main 1979, p. 110.
(3) E. Bloch, Das Prinzip Hoffnung, Frankfurt/Main 1959, p. 920s.; F. Hartl, Der Begriff des Schopferischen. Deutungsversuche der Dialektik durch E. Bloch und F. v. Baader, Frankfurt/Main 1979, p. 111.
(4) P. Feyerabend, Wider den Methodenzwang, FrankfurtM/Main 1976, 1983, p. 206.

david_e1
@ Sergio

No non sono d'accordo su niente di quello che hai detto.

In nessuna delle affermazioni che hai citato appare evidente che il Papa fosse d'accordo con Von Weizsacker su Galileo, quando lui, anzi, dice esplicitamente il contrario. Si cerca di far dire al Papa quello che si vuole, senza attenersi minimamente a quello che è il discorso fatto dal Papa, ma tagliando-incollando qui e li in modo da far intendere significati che non esistono nella minima maniera.

Per tanto questa polemica è veramente pretestuosa. Come lo fu quella sul discorso di Ratisbona: totalmente campata in aria.

Anche considerando il fatto che, anche se il Papa avesse detto che la Chiesa fece bene con Galileo, io non capirei comunque questa polemica, soprattutto da parte di persone di Scienza e, quindi portate al dialogo.

Io vedo solo una reazione di odio pregiudiziale verso chi la pensa diversamente (o per chi si vuol far pretendere che la pensi in un certo modo!), cui si porta sostegno solo attraverso una visione "dogmatica" della storia, in cui si dimenticano le varie atrocità dei maestosi Stati Laici del passato, dalla bella ghigliottina nel periodo del terrore, passando per le morbide mani dei tribunali civili del '300, alle gioie dell'esperienza sovietica, per concentrarsi e puntare il dito solo sulla Chiesa (che pure ne avrà fatti di errori, ma certamente meno degli stati laici). Questa "dogmatizzazione" della storia, questo dover prendere per oro colato quello che scrissero fonti a dir poco di parte nel passato e riportano oggi storici a dir poco di parte, lo trovo assurdo.

Ma forse, più probabilmente, si odia la Chiesa semplicemente perché da fastidio avere qualcuno che ci costringe a fare i conti con la nostra coscienza. Una voce che si oppone all'appiattimento cerebrale di una visione a senso unico del mondo.

Fioravante Patrone1
Titolo sul Corriere online:

L'ira di Sandra:
«Noi colpiti perché cattolici»


E, visto che dei titoli non c'è mai da fidarsi, riporto il virgolettato:

«Credo che anche questo sia l'amaro prezzo che, insieme a mio marito, stiamo pagando per la difesa dei valori cattolici in politica, dei principi di moderazione e tolleranza contro ogni fanatismo ed estremismo. Affronto tranquilla anche questa battaglia»


NB: Se qualcuno non l'avesse capito, Sandra à la moglie di Mastella

wedge
manlio, tu chi sei per fare ironia su alcuni fra i migliori fisici del paese virgolettando "illustri fisici"? temo proprio tu non abbia voce in merito.

Sk_Anonymous
Mi fa piacere leggere che qualcuno consideri scalmanati gli "studenti" che protestavano contro il Papa.
Significa che un certo ravvedimento, su questa vergognosa pagina di una Italia al declino, si sta facendo strada.
Anche se allo "scalmanati" avrei sostituito qualcosa di più forte ,ma va bene così:in seguito potrà andar meglio.Sugli "illustri " fisici che vengono nominati si sa come vanno queste cose.Quando uno e' negli ingranaggi di una certa retorica della pace a senso unico e della laicità obbligatoria per gli italiani ma assolutamente facoltativa per gli islamici presenti nel nostro paese ,e' difficile tirarsene fuori in un momento scabroso come questo.
Se non con qualche dichiarazione (fatta ,mi pare ,dal Cini in televisione) in cui si parla di "cattiva gestione"
della cosa da parte del Rettore.Grandioso ( ed anche un po' vigliacco) eufemismo per cercare di cavarsi d'impaccio.
Ora vorrei ricordarvi la storia di quell'extracomunitario islamico che ,nei pressi di Padova,ha murato una statua della Madonna posta di fronte casa sua,perchè nell'uscire gli dava fastidio.Piccola cosa si dirà ,ma essa insieme a tante altre sta ad indicare una intolleranza che non è laicismo ma l'intento di imporre nel paese ospitante una religiosità che ,vista nell'ottica degli illustri fisici di cui sopra,dovrebbe risultare condannabile almeno quanto quella della Chiesa Cattolica.Orbene quanti di quei 67 "fisici" hanno mai protestato per questa islamizzazione strisciante ?
Penso di non sbagliare se rispondo: nessuno.Forse perché in Italia è assai facile protestare contro il Papa e riempirlo di insulti ma è maledettamente difficile e pericoloso farlo contro l'islamismo.Una bella "fatwa" ( si dice così ?) e sei bello che fritto !!! :-D :-D :-D
Concludo dicendo che il paragone con i fascisti io lo vedo ben posto specie se ricordo tutte le guerre scatenate dai "ragazzi scalmanati" in varie parti del mondo.
Ciao

david_e1
"Sergio":

4. Il 22 novembre, 67 docenti della Sapienza scrivono una lettera privata al Rettore, nella quale affermano di condividere quanto scritto da Cini, ricordano la presa di posizione di Ratzinger contro Galileo nel '90, gli chiedono di recedere dalla sua iniziativa di invitare Ratzinger all'inaugurazione dell'anno accademico.

Se qualcuno avesse letto questa famosa presa di posizione... non è affatto vero che Ratzinger prese posizione contro Galileo nel '90, ma semplicemente citò un altro autore, il quale aveva preso posizione contro Galileo, dicendo al con tempo di non essere d'accordo con tale autore.

Questa è un altra polemica pretestuosa e completamente campata in aria. Non posso che stupirmi *** di questi "Professoroni".

--- EDIT ---
Un po' di autocensura... :-D

Eredir
Complimenti a Sergio per aver riportato i fatti in maniera chiara e concisa.
Per inciso mi trovo d'accordo con quanto ha espresso e trovo davvero risibile porre sullo stesso piano la protesta dei professori con la protesta organizzata dai collettivi. Non vedo proprio come in virtù dei fatti esposti sia possibile affermare che siano della stessa natura.

Divulgo anche i nomi dei firmatari, facendo così un grande favore a Gasparri:
Gabriella Augusti Tocco, Luciano M. Barone, Carlo Bernardini, Maria Grazia Betti, Enrico Bonatti, Maurizio Bonori, Federico Bordi, Bruno Borgia, Vanda Bouchè, Marco Cacciani, Francesco Calogero, Paolo Calvani, Paolo Camiz, Mario Capizzi, Antonio Capone, Sergio Caprara, Marzio Cassandro, Claudio Castellani, Flippo Cesi, Guido Ciapetti, Giovanni Ciccotti, Guido Corbò, Carlo Cosmelli, Antonio Degasperis. Francesco De Luca, Francesco De Martini, Giovanni Destro-Bisol, Carlo Di Castro, Carlo Doglioni, Massimo Falcioni, Bernardo Favini, Valeria Ferrari, Fernando Ferroni, Andrea Frova, Marco Grilli, Maria Grazia Ianniello, Egidio Longo, Stefano Lupi, Maurizio Lusignoli, Luciano Maiani, Carlo Mariani, Enzo Marinari, Paola Maselli, Enrico Massaro, Paolo Mataloni, Mario Mattioli, Giovanni Organtini, Paola Paggi, Giorgio Parisi, Gianni Penso, Silvano Petrarca, Giancarlo Poiana, Federico Ricci Tersenghi, Giovanni Rosa, Enzo Scandurra, Massimo Testa, Brunello Tirozzi, Rita Vargiu, Miguel A. Virasoro, Angelo Vulpiani, Lucia Zanello.

Jazz_lover
"wedge":
eccoli qua i difensori della libertà e della tolleranza!

21:09 Gasparri: "Divulgare i nomi dei professori"

"E' stato ripugnante vedere nel telegiornale tossici e terroristi alla Sapienza per festeggiare la rinuncia del Papa" dice maurizio Gasparri (An). "E' gente da mandare in galera insieme ai professori che li hanno guidati. I loro nomi vanno divulgati affinchè l'Italia sappia chi è nemico della libertà e promotore dell'odio e del terrore".

tutti in galera!
Giorgio Parisi, Marcello Cini, Carlo Bernardini! a far conti tra le sbarre!


per non parlare di Calderoli
"'Dopo questo exploit dei 67 'cervelli' firmatari dell'appello contro il Papa credo che l'Universita' La Sapienza di Roma possa essere tranquillamente ribattezzata l'Universita' L'Ignoranza''. Lo afferma Roberto Calderoli, Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord e Vice Presidente del Senato"
trovo sconcertante il clima politico in atto...

SnakePlinsky
"manlio":


Terzo. Questi 67 tuttavia non nascono dal nulla. Alla faccia di quel che dicono i Flores d’Arcais e le Bonino («C’è un’egemonia clericale sulla nostra cultura»), in Italia è vietatissimo urtare la sensibilità dei fedeli delle altre religioni, magari anche solo con una fetta di salame nelle mense scolastiche: ma è lecito, lecitissimo sputare addosso alla Chiesa in nome della libertà. Certe volgarità al Gay Pride, le prime pagine sul «pastore tedesco» e le battute grevi dei matematici-scrittori («Ratzinger avrebbe dovuto chiamarsi Adolfo I») sono permesse, anzi applaudite nei salotti bene.

Quarto. Non si invochi la libertà di critica. Quella è fuori discussione. Ma i barricadieri della Sapienza non volevano «criticare», volevano impedire al Papa di parlare. Come i fascisti - lo ha ricordato Galli della Loggia sul Corriere - che nel ’23-24 impedirono a Salvemini e Calamandrei di far lezione."


Punto terzo: è lievemente esagerato e fazioso. "Chi è causa del suo male pianga per sè" In uno stato dove si riconoscono privilegi ad una religione, ed è neccessario mascherare ciò in virtù di una tanto dichiarata quanto assente (de facto) laicità dello stato, si maschera ciò concedendo gli stessi privilegi alle altre religioni. Così come si sovvenzionano le costruzioni delle chiese, si è obbligati a sovvenzionare la costruzione delle moschee. Obbligati dal quel sistema che si è creati per mantenere una facciata di laicità. Ora appare quindi difficile potersi lamentare...

Punto quarto: in una democrazia non basta che un gruppo di "scalmanati" manifesti perchè si debba fermare tutto. Le forze dell'ordine servono appunto a questo. Paragoni col fascismo, sopprattutto quando vengono da un editorialista di proffessione, riguardo a gente che non ha usato la violenza fisica, fanno più ridere che altro.

Mi era venuto poi un altro pensiero: scoperto che è stato il rettore a invitare il Papa, cioè a comportarsi in maniera inusuale, ho pensato: come mai sono così pochi i professori che si lamentano, e soprattutto perchè la protesta viene da un professore di fisica in pensione? La risposta che mi sollettica la testa (ma che ovviamente non posso provare) è che come al solito sia tutta una farsa all'italiana: il barone-rettore ordina, c'è possibilità di critica, allora il barone-fisica gli fa il dispetto.

Diciamo che il "magnifico" è come tutti (o quasi) i "magnifici" d'italia, ovvero ha situazioni di potere non chiarissime (per essere eufemistico).

Sono le stesse facce che vedo agli esami elemosinare un 18, le stesse facce che si illuminano solo quando si può far bordello.

Non sono ne i primi ne gli ultimi, a partire dal '68...ma non tutti quelli che protestano sono fancazzisti universitari di professione.

wedge
eccoli qua i difensori della libertà e della tolleranza!

21:09 Gasparri: "Divulgare i nomi dei professori"

"E' stato ripugnante vedere nel telegiornale tossici e terroristi alla Sapienza per festeggiare la rinuncia del Papa" dice maurizio Gasparri (An). "E' gente da mandare in galera insieme ai professori che li hanno guidati. I loro nomi vanno divulgati affinchè l'Italia sappia chi è nemico della libertà e promotore dell'odio e del terrore".

tutti in galera!
Giorgio Parisi, Marcello Cini, Carlo Bernardini! a far conti tra le sbarre!

Jazz_lover
IL TESTO - «Magnifico Rettore - si legge nella lettera -, con queste poche righe desideriamo portarLa a conoscenza del fatto che condividiamo appieno la lettera di critica che il collega Marcello Cini Le ha indirizzato sulla stampa a proposito della sconcertante iniziativa che prevedeva l'intervento di papa Benedetto XVI all'Inaugurazione dell'Anno Accademico alla Sapienza. Nulla da aggiungere agli argomenti di Cini, salvo un particolare. Il 15 marzo 1990, ancora cardinale, in un discorso nella città di Parma, Joseph Ratzinger ha ripreso un'affermazione di Feyerabend: "All'epoca di Galileo la Chiesa rimase molto più fedele alla ragione dello stesso Galileo. Il processo contro Galileo fu ragionevole e giusto". Sono parole che, in quanto scienziati fedeli alla ragione e in quanto docenti che dedicano la loro vita all'avanzamento e alla diffusione delle conoscenze, ci offendono e ci umiliano. In nome della laicità della scienza e della cultura e nel rispetto di questo nostro Ateneo aperto a docenti e studenti di ogni credo e di ogni ideologia, auspichiamo che l'incongruo evento possa ancora essere annullato». «Non abbiamo voluto le firme dei colleghi che hanno incarichi direttivi, ma le adesioni sono arrivate numerose e superano di dieci volte il numero dei firmatari», spiega il fisico Andrea Frova. «La lettera - aggiunge - era un documento interno, poi finito nelle mani della stampa». Non c'è alcune legame con la protesta studentesca che si sta organizzando in queste ore in vista della cerimonia di giovedì 17.


sono completamente daccordo con le ragioni espresse dai 67 docenti, tutte plausibili e oggettive. Siccome siamo in democrazia hanno fatto bene a pronunciarle, mentre il casino mediatico e politico che ne è uscito fuori è a mio avviso eccessivo, tanto che ora il papa è descritto come vittima, cosa che trovo irritante, deprimente e ridicola.
Secondo me poteva comunque andare alla sapienza, anche perchè non correva alcun pericolo; rifiutando (apposta) ha inasprito ancora di piu la polemica e scatenato un polverone...

GIOVANNI IL CHIMICO
E' stata una figuraccia, a parte la protesta dei professori, che è stata condotta in maniera rispettosa e dignitosa, la protesta volgare degli studenti è stata inscenata da una manica di disadattati che probabilmente non vanno neanche a lezione e pensano solo a far casino.
Sono le stesse facce che vedo agli esami elemosinare un 18, le stesse facce che si illuminano solo quando si può far bordello. Il Papa gli fa un gran dispetto a non andare, infatti gli toglie visibilità e divertimento.
Figurati se la scienza può essere impersonata da quello sparuto gruppo di dementi che oggi andava in giro facendo la "layca processione" come l'hanno chiamata loro, a casa mia si chiama carnevale.

Sk_Anonymous
Interpretazione autentica della giornata della "monnezza".

"Primo. Attenzione a chi parla di «rinuncia». Il Papa non ha rinunciato: è stato costretto a rinunciare. Lo sanno tutti che il ministero degli Interni,malgrado le sue ipocrite assicurazioni, non aveva garantito il tranquillo svolgimento della giornata. Ratzinger se ne infischia della propria incolumità, ma non ha voluto mettere a rischio quella degli altri. Per questo lui ha fatto bene a lasciar perdere, ma al Viminale farebbero bene a vergognarsi.

Secondo. Il ministero degli Interni ha già altre figuracce simili nel proprio cursus honorum: non aveva potuto garantire neppure la sicurezza di Bush a Trastevere. Ma è colpevole solo in seconda battuta. In prima, sono colpevoli i 67 docenti della Sapienza che hanno acceso la miccia. Cominciando con il contestare un discorso del Papa su Galileo che evidentemente non hanno mai letto, come è documentabile ; quindi aizzando le teste calde di tutta Italia; infine ieri, a frittata fatta, facendo pateticamente marcia indietro. Fulgido esempio di hombre vertical, hanno «precisato» che la loro contestazione non era rivolta al Papa ma al rettore. Ha detto bene Casini: «Se questi sono i professori dei nostri figli, c’è da avere paura del futuro».

Terzo. Questi 67 tuttavia non nascono dal nulla. Alla faccia di quel che dicono i Flores d’Arcais e le Bonino («C’è un’egemonia clericale sulla nostra cultura»), in Italia è vietatissimo urtare la sensibilità dei fedeli delle altre religioni, magari anche solo con una fetta di salame nelle mense scolastiche: ma è lecito, lecitissimo sputare addosso alla Chiesa in nome della libertà. Certe volgarità al Gay Pride, le prime pagine sul «pastore tedesco» e le battute grevi dei matematici-scrittori («Ratzinger avrebbe dovuto chiamarsi Adolfo I») sono permesse, anzi applaudite nei salotti bene.

Quarto. Non si invochi la libertà di critica. Quella è fuori discussione. Ma i barricadieri della Sapienza non volevano «criticare», volevano impedire al Papa di parlare. Come i fascisti - lo ha ricordato Galli della Loggia sul Corriere - che nel ’23-24 impedirono a Salvemini e Calamandrei di far lezione.

Quinto. Attenzione anche a chi difende il Papa citando Voltaire. A volte lo scopo ultimo è affermare questo: che se tutti hanno comunque diritto di parola, ce l’ha perfino Ratzinger. Ora, il Papa lo si può condividere o no, ma i «comunque» e i «perfino» si applicano a chi porta idee aberranti. E non è questo il caso.

Insomma quella di ieri è stata una giornata nera. Non per la Chiesa - il cristianesimo anzi è tanto più vincente quanto più è apparentemente perdente - ma per l’Italia. E per la ragione. "

Gaal Dornick
La prima volta che ho sentito la questione al telegiornale mi sono domandato: come mai era stato invitato il Papa all'inaugurazione dell'anno accademico? Era l'unica vera domanda, visto che: il papa è stato invitato; i prof lo contestano; a questo punto, quello che ha invitato avrebbe dovuto convincere i protestanti con opportune spiegazioni. Che però non sono state divulgate. Ma come al solito al telegiornale i servizi mancano di intelligenza, e questo ragionamento non è stato fatto.
Mi era venuto poi un altro pensiero: scoperto che è stato il rettore a invitare il Papa, cioè a comportarsi in maniera inusuale, ho pensato: come mai sono così pochi i professori che si lamentano, e soprattutto perchè la protesta viene da un professore di fisica in pensione? La risposta che mi sollettica la testa (ma che ovviamente non posso provare) è che come al solito sia tutta una farsa all'italiana: il barone-rettore ordina, c'è possibilità di critica, allora il barone-fisica gli fa il dispetto.

Ora: ho insultato persone in questo topic: non voglio farlo, facciamo così: prendetelo come un opera di fantasia..come il codice da vinci, và: ogni riferimento a fatti realmente accaduti è casuale.. Volevo solo ragionare da un punto di vista che non era ancora uscito..

Ivan13
"TomSawyer":
i vari professori che hanno firmato la lettera hanno espresso la loro indignazione per il fatto che sia stato invitato a tenere una lectio magistralis all'inaugurazione dell'anno accademico; se si fosse trattato di un confronto in un qualsiasi altro momento, non avrebbero avanzato questa protesta.


Da studente dell'ateneo romano, superquoto.

tecnos1
"Luca.Lussardi":
Infine sottolineo che trovo vergognoso che il rettore abbia "obbedito" alle proteste di un gruppo di 66 docenti su ben 4000, come è stato sottolineato in post precedente. I professori e gli studenti che dissentono potevano benissimo starsene a casa o starsene in ufficio a lavorare nel frattempo...


Sono d'accordo con te, al 100%.

Al limite, se fossero stati 2000 su 4000 si poteva decidere alla "veccia maniera".

SnakePlinsky
Si trascura il FATTO, per sottolineare l'OPINIONE.

Il fatto è che delle persone hanno legittimamente protestato per un'iniziativa che a loro non piaceva. Chiaro, lineare, semplice.

L'opinione può essere contraria o favorevole, ma non può contestare il diritto alla libera espressione ed alla protesta. In una democrazia è una cosa più che legittima il protestare, anzi è la sua stessa essenza.

Non è stato negato niente a nessuno: semplicemente una minoranza ha manifestato il suo dissenso. Non mi sembra il caso di tirare in ballo i concetti di "laicità", "libertà d'espressione", "reciprocità" e locuzioni di mughiniana memoria ("aborro" :-D). Sono concetti a valle nella scala dei principi democratici, rispetto alla libertà di espressione. Tralascio poi gli argomenti ad personam, tipica espressione di un pensiero fascistoide.

Personalmente penso che una lectio magistralis del Papa dia lustro a qualsiasi università (daltronde ricordo che le uniche 2 cose che funzionano in Italia sono la Fiat e il Vaticano, per cui bisogna tenerseli buoni). Ma non posso biasimare nessuno perchè protesta, è un suo diritto.

Il tutto è molto semplice, ma molta della plebaglia italiota è così rincretinita dai pessimi media nostrani e abituata alla mancanza di diritti che non ci fà più nemmeno caso.

Saluti

gugo82
"TomSawyer":
i vari professori che hanno firmato la lettera hanno espresso la loro indignazione per il fatto che sia stato invitato a tenere una lectio magistralis all'inaugurazione dell'anno accademico; se si fosse trattato di un confronto in un qualsiasi altro momento, non avrebbero avanzato questa protesta.

Finalmene qualcuno che ha esplicitato il problema.

Non si trattava di un'occasione di dialogo, ma di una lezione all'innaugurazione dell'anno accademico.
Scelta inadeguata del rettore, a mio parere: mentre la posizione della Chiesa sulla dottrina della scienza è nota, ci sono molti accademici validi che avrebbero potuto tenere discorsi molto più interessanti sulla dottrina scientifica della Scienza e divulgare posizioni ahimé ancora poco note alla maggioranza degli studenti (soprattutto delle facoltà non scientifiche, ma anche a larghe sacche della popolazione di queste ultime).

germany-votailprof
"Luca.Lussardi":
Secondo il mio parere è la laicità che ha perso in questa vicenda, ed abbiamo fatto, per l'ennesima volta, una brutta figura internazionale. Io ammetto di non essere particolarmente praticante, però è stato negato un confronto aperto, è stata negata la libertà di opinione, è stato negato ad un ex-professore universitario di tenere una lezione introduttiva all'Università più grande d'Europa. E tutto ciò, peggior cosa, è stato fatto da un istituzione universitaria. La Scienza, per definizione, deve essere aperta ad ogni forma di dialogo e dibattito, se no non è più Scienza.


Concordo pienamente.

Volevo aggiungere un ultima cosa: spesso ascoltare e dialogare è meglio che contestare aprioristicamente chiudendosi nella propria idea. Sebbene qualcuno può anche dire che la chiesa, il clero non sono mai stati disponibili ad un dialogo con la comunità scientifica, ritengo espressione di coerenza da parte dei professori universitari di fisica, non abbassarsi a compiere lo stesso errore dell'altro (la Chiesa in questo caso).


P.s.:A mio modestissimo avviso contestare democraticamente vuol dire criticare costuttivamente.

Rispondi
Per rispondere a questa discussione devi prima effettuare il login.