Matematico preferito?

nato_pigro1
Probabilmente questo topic è già stato aperto in passato, ma per tutti i nuovo (me compreso) lo ripropongo.
Qual'è quel matematico di cui avete letto la biografia, ne avete sentito parlare, avete studiato le sue dimostrazioni, avete ultimato una dimostrazione e vi siete accorti che lui vi ha preceduto di 7 secoli, che ammirate per gli aneddoti, per le scoperte rivoluzionarie, per il metodo di dimostrazione, per la personalità... che preferite, tutto sommato?
Qual è il vostro matematico preferito? A chi vi ispirate? anche se si sà, un matematico, per definizione, è unico e ha la suo buona dose di "strambezza"... ^_^

Risposte
Stephen1
Il miglior matematico che conosco? Io! anche perchè conosco solo quello :wink:

desko
Se dovessi dare un solo nome farei fatica, ma sceglierei Archimede; ha anticipato così tante cose che se fose vissuto un paio di millenni dopo chissà cos'avrebbe combinato.
Anche Paolo Ruffini mi piace, ma per motivi infantili di campanilismo, visto che è il matematico più importante nella storia di Modena, ho anche trovato la sua tomba in una chiesa del centro.
Ho letto la biografia di Galois, veramente affascinante, ma è stato un co%&@#ne a farsi ammazzare, con tutto quello che aveva ancora da dire e da fare.
Cantor, mi piace troppo il suo lavoro ed anche Godel mi affascina veramente tanto.

auridevil
Gabriele Lolli... è stato mio docente di logica matematica e ho seguito sempre le sue lezioni a bocca aperta..è il mio preferito perchè è stato lui a farmi appassionare alla matematica...

(però non disdegno nemmeno il buon vecchio Von Neumann!!! :wink: )

abulafia1
"nato_pigro":
[quote="carlo23"][quote="Maxos"]Sì, dal punto di vista della "deduzione", sì


Bah... comunque non usciamo dall'argomento del topic: chi è il vostro matematico preferito?[/quote]

... ed entriamo in un nuovo interessante e possibile topic quale "filosofia della matematica" il cui primo imput potrebbe essere "matematica: scoperta o invenzione"? chi vuole iniziare questo topic?[/quote]
ma anche:No per carità! Che poi ci prende la odifreddite e la giorellite....

Mi domandavo perchè tanta paura della filosofia, o di domande che si impongono da sole.
Un tempo la distinzione non era concepibile, ora mi pare inconcepibile il ghetto degli addetti ai lavori.
la domanda:matematica, scoperta o invenzione? è base epistemologica della disciplina.
Decide peraltro se la matematica è scienza o linguaggio inventato.
Un biologo per esempio non può dire a un fiore "sei sbagliato" perchè non eri previsto, ora ti cambio gli assiomi della biologia così da poterti prevedere.
E, forse, + importante come conseguenza, la distinzione tra scienze empiriche e non.
La matematizzazione di un fenomeno non lo rende scientifico. Es.: l'astrologia
Di contro l'ecologia non è matematizzabile, e vorrei proprio vedere chi non la considera scienza.
Suvvia si apra il topic, e sia dia inizio alla paura delle ciance filosofiche, giorellifreddite e non.
abulafia

Maxos2
No per carità! Che poi ci prende la odifreddite e la giorellite....

nato_pigro1
"carlo23":
[quote="Maxos"]Sì, dal punto di vista della "deduzione", sì


Bah... comunque non usciamo dall'argomento del topic: chi è il vostro matematico preferito?[/quote]

... ed entriamo in un nuovo interessante e possibile topic quale "filosofia della matematica" il cui primo imput potrebbe essere "matematica: scoperta o invenzione"? chi vuole iniziare questo topic?

...148
Il mio matematico preferito è Robert Aumann.

Secondo matematico ad essere nobel per l' economia (2005) dopo il citatissimo Nash.
Ha lavorato anche lui alla teoria dei giochi concentrandosi sul tema del conflitto il quale prende una piega veramente affascinante applicata ai temi di politica internazionale fino alla spiegazione di fenomeni economici come le corporazioni e la criminalità organizzata (temi approfonditi perlopiù da Schelling vincitore anche lui del nobel 2005).

Purtroppo non sono in grado di leggere le sue opere, molto tecniche, difficili da leggere credo anche da un matematico. Ho letto pochissimi articoli e delle sintesi non tecniche scritte e tradotte da altri.

A parte il contenuto delle sue opere per me è proprio l' esempio perfetto di cosa intendo io per essere filosofi, ovvero ricerca del sapere a tutto tondo senza limitazioni e dicotomie (sapere scientifico/sapere umanistico) da intelletualoidi.

A chi si sente in grado di leggere la sua opera (la cui forma è sopratutto in articoli), consiglio di andarselo a cercare.
Per i "non-matematici" consiglio Schelling il quale espone la teoria in modo non tecnico e leggibilissimo.

evariste1
capisco.. ma scoperti e inventati che differenza fa? alla fine potrebbe essere considerata una scoperta se intesa come idea migliore per poter trattare alcuni fenomeni esistenti e quindi scoperti.. ma che differenza fa? la nona di beethoven è stata inventata, la teoria della relatività scoperta, e allora? non ci vuole del genio comunque? e perchè poi perdere tempo dietro a sottigliezze letterali o fisolsofiche? In vero Euler non sopportava perdere tempo a filosofeggiare, ma forse ritenete che sia importante!Se però vi fa piacere.. rettifico:i numeri immaginari sono stati inventati.

carlo232
"Maxos":
Sì, dal punto di vista della "deduzione", sì


Bah... comunque non usciamo dall'argomento del topic: chi è il vostro matematico preferito?

Maxos2
Sì, dal punto di vista della "deduzione", sì

Ma io intendo dal punto di vista della "formulazione"

Che è la cosa davvero importante, ecco perché si inventa e non si scopre.

carlo232
"Maxos":
Beh, l'ipotesi del continuo la formuli con il linguaggio "della matematica ordinaria" però è indecidibile e dà luogo a matematiche diverse.


No, se tu accetti sia vera (e la includi negli assiomi) da luogo a una matematica, se accetti sia falsa ad un altra matematica...

Se tu continui per la tua strada a dedurre dagli assiomi troverai sempre la stessa matematica, certo che se a metà strada cambia gli assiomi... allora è barare!!

Maxos2
Beh, l'ipotesi del continuo la formuli con il linguaggio "della matematica ordinaria" però è indecidibile e dà luogo a matematiche diverse.

carlo232
"Maxos":
Beh, non è vero perché come dimostra Goedel, sotto alcune ipotesi puoi sempre costruire proposizioni indecidibili all'interno di un sistema formale di assiomi e un linguaggio, dunque non la "stessa matematica"


No, quelle proposizioni non vengono dimostrate quindi rimangono congetture... e di queste ne possiamo formulare a migliaia ma non deducendole dagli assiomi di partenza non hanno alcuna influenza.

In ogni caso se ho mal capito fammi un esempio :wink:

Maxos2
Beh, non è vero perché come dimostra Goedel, sotto alcune ipotesi puoi sempre costruire proposizioni indecidibili all'interno di un sistema formale di assiomi e un linguaggio, dunque non la "stessa matematica"

carlo232
"Maxos":
Detto volgarmente: Nietzsche scrisse un'opera dal titolo "Umano, troppo umano", in cui fra l'altro cercava di spiegare come la potenza conoscitiva della scienza era inficiata dalla sua natura di attività umana, insomma, lo scienziato imprime la fua forma mentis sulla realtà mortificandola anche e quindi diciamo non scopre ma inventa.


Intuisco che Nietzsche sia un filosofo...

In qualche senso la meccanica quantistica invera e quantifica questa idea, anche se ovviamente la potenza predittiva della meccanica quantistica è immensa e la sua concettualità è molto più raffinata di quanto Nietzsche non avrebbe potuto immaginarsi.


Si questo può anche essere vero... ma noi parlavamo di matematica non di fisica.

Quello che volevo dire è che sostenere che il matematico scopre e non inventa è risottomettersi ad una critica corretta che però è stata superata in modo definitivo.


Non mi sembra si stata superata, semplicemente un filosofo ha espresso il suo parere (tra l'altro la cosa che viene meglio ai filosofi) poi che la maggior parte della gente si trovi d'accordo non cambia come stanno le cose in realtà.

Quella della matematica inventata è un insieme di malinterpretazioni dei concetti di assioma, definizione ecc.

Seguendo la logica e partendo dagli stessi assiomi ottengo sempre la stessa matematica quindi non mi invento un bel niente, posso inventarmi gli assiomi ma devo comunque seguire qualche regola ad esempio non inventare assiomi tra loro contradditori.

Maxos2
Detto volgarmente: Nietzsche scrisse un'opera dal titolo "Umano, troppo umano", in cui fra l'altro cercava di spiegare come la potenza conoscitiva della scienza era inficiata dalla sua natura di attività umana, insomma, lo scienziato imprime la fua forma mentis sulla realtà mortificandola anche e quindi diciamo non scopre ma inventa.

In qualche senso la meccanica quantistica invera e quantifica questa idea, anche se ovviamente la potenza predittiva della meccanica quantistica è immensa e la sua concettualità è molto più raffinata di quanto Nietzsche non avrebbe potuto immaginarsi.

Spero i nietzscheani non leggano questo messaggio.

Quello che volevo dire è che sostenere che il matematico scopre e non inventa è risottomettersi ad una critica corretta che però è stata superata in modo definitivo.

carlo232
"Maxos":
Carlo non mi cascherai ancora sul nietzscheano


Sembra una malattia cutanea :shock: ... potresti spiegarmi di che concetto si tratta? :D

Maxos2
Carlo non mi cascherai ancora sul nietzscheano "Umano, troppo umano"?

Ne abbiam fatta di strada dall'800

laura.todisco
I numeri immaginari "scoperti"?????????? I numeri si inventano, per sopperire alle difficoltà incontrate in talune operazioni.
Così come i relativi sono stati inventati per poter effettuare le sottrazioni, i razionali per poter eseguire qualsiasi divisione etc etc...
Se non ricordo male "i" l'ha inventato Eulero.

jack110
"carlo23":
i numeri immaginari sono stati scoperti, non inventati...



ahia, qui ci si potrebbe addentrare in un argomento spinosissimo (di natura gnoseologica)...
come dimostra la citazione di laura non tutti la pensano così... :D

ciao

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