Laurea a 11 anni

austalopitechio
Stavo leggendo un articoletto su varie testate: https://www.orizzontescuola.it/laurent- ... a-11-anni/

a parte le capacità individuali e soggettive che rendono possibile apprendere nozioni complesse di fisica a 11 anni, non comprendo come sia temporalmente possibile aver gettato solide basi in molti ambiti; nel senso che alla fine questi prodigi hanno sempre 6 anni di apprendimento alle spalle e temporalmente anche studiando 12 ore al giorno mi pare difficile aver già studiato programmi di medie e superiori con varie discipline.

Come è quindi possibile laurearsi già a 11 anni mantenendo un bagaglio culturale completo?
Mi sento abbastanza inutile :|

Risposte
12provaCiao
Io quest'anno ho avuto in terza liceo scientifico ordinario un ragazzo con tutti 10 in pagella.

xXStephXx
"austalopitechio":
alla percentuale su ragazzi nella media, ossia capire se anche il 25% dei ragazzi normodotati va incontro a sottorendimento e abbandono.


Confido, con discrezione, che queste domande se le siano poste gli esperti del settore. Per come la vedo io un normodotato che abbandona potrebbe anche farlo perché non riesce.
Troverei interessante il paragone sull'abbandono scolastico tra quei ragazzi che invece sono ritenuti pienamente adeguati alla scuola ma senza eccessi, non troppo adeguati da annoiarsi.

E io sono uno che in realtà parte con molto scetticismo, so che quella non è una scienza esatta (con diversi gradini sotto la medicina) e che possono esserci casi dove semplicemente uno che "può fare di più" non fa di più. So anche che a volte gli psicologi fanno da difensori a questi ultimi, quindi la questione potrebbe avvolgere tanti terreni scivolosi in cui non oso addentrarmi :-D

austalopitechio
Io non conosco l'argomento ma mi sono informato su cosa dicono gli esperti e su quali sono le attuali linee guida


Infatti non ho detto che non se ne può parlare se non esperti, ma invitavo semplicemente a bandire i pareri personali. Cercavo appunto delle fonti e ti ringrazio per i links.

Sarei ora curioso di comparare

Circa il 25% di alunni e studenti plusdotati va incontro a sottorendimento scolastico e rinuncia a studiare perché demotivato dal programma didattico e dalle valutazioni del comportamento e del profitto


alla percentuale su ragazzi nella media, ossia capire se anche il 25% dei ragazzi normodotati va incontro a sottorendimento e abbandono.

xXStephXx
"austalopitechio":
mi sembrano solo pareri tra chi ha ammesso (tutti) di non saperne nulla sull'argomento.

Non saper nulla sull'argomento non implica pure non sapere come operano gli esperti. Io non conosco l'argomento ma mi sono informato su cosa dicono gli esperti e su quali sono le attuali linee guida.
Il parere che ho espresso non è il mio ma è in realtà quello più aggiornato, maggioritario in molti Paesi (in USA da decenni, in EU solo in tempi più recenti). In Italia lo sta diventando adesso, visto che da qualche anno è stato istituito un BES per gestire questi casi particolari.

Ecco alcune fonti:
https://www.aistap.org/ufficio-stampa/1 ... scolastico
https://labottegadellapedagogista.com/2017/07/05/4024/
https://neuropsicolab.blogspot.com/2019 ... zione.html
https://cronacabianca.eu/comunicato/scu ... nita-foto/
https://www.stateofmind.it/2019/10/plusdotazione-bes/

Non mi metto a citare articoli scientifici perché non mi è mai piaciuto citare articoli di settori su cui non si ha nessun titolo.


___
Tra parentesi si parla di uno laureato ad 11 anni, mentre il bes riguarda in realtà casi ben più normali. Se andiamo a leggere la rarità richiesta ci accorgiamo che coinvolgerebbe anche casi che, a differenza del laureato ad 11 anni, sono facilmente reperibili. Chi insegna alle scuole sicuramente ha avuto casi come quelli di cui si parla negli articoli, senza esserne consapevole (o senza averne la certezza). Si tratterebbe di... uno ogni due classi? Chiediamolo agli insegnanti se, alla luce degli articoli, vi quadra che un ragazzo/a ogni due classi necessita di qualcosa in più :-)

austalopitechio
"xXStephXx":
Apprendere insieme lato emotivo è possibile, ma se ciò implica pure fare la stessa didattica e le stesse attività lo sbocco sarà l'abbandono scolastico precoce.


Ma dai... ma hai delle statistiche alla mano? Perché finora mi sembrano solo pareri tra chi ha ammesso (tutti) di non saperne nulla sull'argomento. Esporre le porprie convinzioni come certezze mi sembra piuttosto rischioso.

xXStephXx
"@melia":
Un bambino che si laurea a 11 anni è stato privato della crescita evolutiva personale, della compagnia dei coetanei, di tutto quello che serve perché non sia un disadattato a 20 anni.


Purtroppo a volte è stato privato dalla natura, non da cause ambientali che si possono modificare durante la vita.
Uno che si laurea ad 11 anni può conoscere i coetanei nelle ore di educazione fisica, avendo uno sviluppo fisico normale. Ma apprendere in una classe dove si parla per alzata di mano e scambiando idee con i compagni potrebbe essere tanto noioso quanto se noi adesso venissimo obbligati a ripetere 5 anni di scuole elementari.
Il problema è che i suoi compagni non esistono nel modo in cui la scuola vorrebbe. Apprendere insieme lato emotivo è possibile, ma se ciò implica pure fare la stessa didattica e le stesse attività lo sbocco sarà l'abbandono scolastico precoce.

@melia
Non ne so niente di neuroscienze, né ho guardato i filmati linkati. Io penso che sia assolutamente fondamentale la crescita della persona insieme a quella culturale. Un bambino che si laurea a 11 anni è stato privato della crescita evolutiva personale, della compagnia dei coetanei, di tutto quello che serve perché non sia un disadattato a 20 anni.
La scuola non è solo imparare a leggere, scrivere e far di conto, lo abbiamo visto con il lock down, è anche socialità, stare insieme, confrontarsi con gli altri. Capisco che il ragazzo possa bruciare le tappe e si trovi avvantaggiato di qualche anno, una laurea a 18 o 20 anni la posso capire. Una mente geniale può impiegare pochi giorni a capire, imparare, approfondire argomenti che io ho imparato, magari capito, forse poco approfondito, in mesi di lavoro, ma non c'è solo questo, creare relazioni stabili, avere empatia con il mondo, confrontarsi con gli altri, sono cose che richiedono tempo e la loro assenza crea disadattamento, incapacità ad affrontare situazioni anomale.
Avevo uno studente abbastanza bravo, sempre da 9 in su nei compiti e nelle interrogazioni, in un compito ha avuto una insufficienza. Parlandone con la madre ho detto che mi dispiaceva dell'insufficienza, lei mi ha risposto che no, non le dispiaceva, perché il ragazzo aveva bisogno di qualche ostacolo e che era ora che cominciasse ad affrontarli, perché la vita gliene avrebbe creati molti altri più impegnativi.

xXStephXx
Chiediamo a Terence Tao se prima dei 14 anni non era intelligente a sufficienza :-D

Non andrebbe specificato ma lo specifico giusto casomai dovesse leggere pure qualcuno che non sa com'è un oro IMO (com'è a 13 anni poi sarebbe tutto da scoprire...). Se metti un prof universitario affermatosi nella ricerca a fare quei problemi li troverebbe estremamente difficili nel timeframe che ha a disposizione. Non risulterebbe competitivo. Ed è uno dei motivi per cui quel tipo di abilità viene talvolta sminuito. La tabula rasa non deve far testo...

axpgn
"Luca.Lussardi":
...trovare una nuova dimostrazione del teorema di Pitagora è abbastanza facile e non richiede essere Einstein, ...

Trovarne una nuova quando ce n'erano in giro già trecento, non mi pare proprio banale, a 12 anni poi e comunque prima dei 14 che citi e due anni di differenza a quell'età contano, parecchio (nel '600 o giù di lì, per avere un master in Matematica dovevi presentare una nuova dimostrazione del teorema di Pitagora :D)

"Luca.Lussardi":
..., anche io in prima superiori trovai da solo dimostrazioni nuove di teoremi celebri di geometria, ...

Questa più che una conferma mi sembra una smentita, matematicamente parlando tu non sei certo un uomo medio :-D

Sicuramente avrai ragione tu e le Neuroscienze ma mi risulta difficile capire perché Messi, LeBron o Bolt abbiano un talento innato mentre Gauss, Eulero e Archimede no :-k

Cordialmente, Alex

Luca.Lussardi
Sì certo, lo sviluppo dell'intelligenza musicale è solo il substrato su cui costruire una maturazione musicale e pure fisica in questo caso.

Zero87
"Luca.Lussardi":
La musica è diversa, infatti l'intelligenza "musicale" è una delle prime a formarsi, già a 4/5 anni, non è un caso che Mozart componesse a 5 anni.

Forse è chiaro o forse ti ho frainteso, ma puntualizzo solo che io nel mio post parlavo di capacità di esecuzione e di elasticità delle mani per quanto riguarda la musica e non di composizione.

Luca.Lussardi
"axpgn":

Ma questo mi pare c'entri poco in quanto ti stai riferendo alla gente "normale" non a quella "eccezionale" ... o si vuol sostenere, come qui mi sembra, che siamo tutti "uguali?
Nessuno diventa Messi solo con tanto allenamento, duro lavoro e ferrea volontà: per diventare Messi bisogna nascere Messi (poi, certo, occorre anche tutto ciò che ho detto prima, non è sufficiente nascere ... :wink: ).
E a proposito di Einstein: a 12 anni trovò una nuova dimostrazione del teorema di Pitagora.

Parto dal fondo: trovare una nuova dimostrazione del teorema di Pitagora è abbastanza facile e non richiede essere Einstein, anche io in prima superiori trovai da solo dimostrazioni nuove di teoremi celebri di geometria, e non sono Einstein, semplicemente adoro la geometria. Sul calcio il discorso è diverso, il talento per il calcio esiste, quello per la matematica no, almeno secondo me, ma gli studi di neuroscienze sembrano appoggiare questa mia opinione.

gabriella127
Ma infatti penso che debbano essere aiutati a assecondare le loro inclinazioni e capacità.
Immagino che questo Gabriele sia un ragazzo di intelligenza non comune, e delle sue doti si sperà farà quanto di meglio per lui.

A vederlo fa un po' sorridere, è un misto di imitazione del professore maturo, e di imbranamento intermittente.

Lo avevo visto tempo fa in un altro video, dove anche prendeva questa veste professorale, e di tanto in tanto si passava la mano sul mento a lisciarsi la barba, che non ha :-D

xXStephXx
Ok, concordo pienamente.

Anche andando a vedere cos'è che non fanno, cosa manca, cos'è che non capiscono, a me sembrano casi eccezionali già dai livelli di Gabriele (e mi accontenterei anche di meno in realtà). Io li farei andare a ruota libera, penso che pure chi di loro non dovesse laurearsi affatto avrebbe comunque abilità che un laureato non sviluppa neanche con la laurea e che può mettere da qualche parte...

gabriella127
Infatti io mi riferivo alla dimostrazione. L'enunciato del teorema dei valori intermedi lo può fare il primo che passa, visto che sembra autoevidente ricorrendo alla intuizione geometrica.
Se uno dice 'Una funzione continua su un intervallo che assume valore negativo in un estremo e positivo nell'altro a un certo punto diventa zero', la risposta spontanea è "Grazie al cavolo".
E il salto concettuale è stato passare da questo 'Grazie al cavolo', alla idea della esigenza di una dimostrazione analitica, di uno svincolamento dalla geometria, ancora prima che la dimostrazione.
Non credo nemmeno che abbia richiesto secoli, è che è proprio cambiata la prospettiva, si è andati verso una idea di rigore matematico che prima non c'era (è stato Bolzano, in questo caso).

Ecco, una cosa del genere non la vedo proprio alla portata di un ragazzino.

Interessante il paragone che fai con l'assioma della scelta, usato inconsapevolemente prima che venisse formulato rigorosamente.

xXStephXx
"gabriella127":
E non credo solo per mancanza di competenze, nemmeno un teorema che richiede non così tante nozioni avanzate, come ad esempio il teorema dei valori intermedi, sia alla portata di un dodicenne.


In casi molto estremi possono fare lavori di qualità che richiedono astrazione.
https://it.wikipedia.org/wiki/Jacob_Barnett

Il teorema dei valori intermedi è un caso particolare perché è uno di quelli che a livello intuitivo era chiaro secoli prima che venisse formalizzato. Arrivare alla formulazione&dimostrazione rigorosa di quel problema ha richiesto secoli. Se ci si aspetta questo sì, è impossibile.

Per fare un paragone avventato, lo vedo un po' come le conseguenze dell'assioma della scelta prima che esso venisse formulato rigorosamente. Intuitive in molti casi sì, ma come fanno a pensarci?

gabriella127
"Luca.Lussardi":
. E' stato dimostrato che l'intelligenza "matematica" è l'ultima a svilupparsi, attorno ai 14 anni,


Credo che soprattutto il pensiero astratto cominci a svilupparsi più tardi. Un ragazzino è possibile che trovi formule o abbia abilità aritmetiche, non credo che mai niente di simile a un teorema di Hahn-Banach sia mai stato fatto da un dodicenne.
E non credo solo per mancanza di competenze, nemmeno un teorema che richiede non così tante nozioni avanzate, come ad esempio il teorema dei valori intermedi, sia alla portata di un dodicenne.

Questo è comunque campo delle neuroscienze.

xXStephXx
Io mi sono appassionato a 16 anni, prima la vedevo come una materia qualsiasi.
Penso che lo sviluppo dell'intelligenza matematica sia molto più rapido nei casi eccezionali. Anche ammesso che la sviluppino solo a 14 anni, l'intelligenza di cui erano già dotati da prima fa sì che riescano a capire, studiare e risolvere problemi didattici già da prima. A me Gabriele sembra uno con l'intelligenza già formata che non ha mai frequentato un dipartimento e forse gli mancano dei tasselli. D'altro canto il laureato medio con voti alti mi pare non sviluppi un'intelligenza maggiore neanche al momento della cerimonia di laurea (forse ho una visione distorta su alcune cose).

Comunque pur non essendo io un caso particolare, a 16 anni potevo dare un'occhiata ad argomenti universitari e risolverne i relativi problemi didattici, pure se non ero attratto dalle nozioni avanzate e preferivo altri tipi di matematica. Peccavo solo di linguaggio e forma. Ad esempio il concetto di limite e continuità sui reali lo affrontavo in maniera intuitiva, ancorché di fatto corretta. Sapevo risolvere problemi di probabilità senza sapere la definizione formale di spazio di probabilità, variabili aleatorie, valore atteso e probabilità condizionata. Il primo anno di università rimasi allibito nel vedere quanto background fosse necessario prima di risolvere problemi che però sapevo già risolvere. Ero proprio l'immaturità fatta persona :-)
A posteriori però si dice impara l'arte e mettila da parte, perché al secondo anno di università (assimilate le definizioni) la continuità sui reali ritorna ad essere intuitiva e anche per risolvere problemi di Probabilità I non è necessario usare un lessico da automa... (quindi non è che sbagliassi in toto, non ero mai entrato in un dipartimento).

axpgn
"Luca.Lussardi":
E' una questione di età, non di ambiente universitario. E' stato dimostrato che l'intelligenza "matematica" è l'ultima a svilupparsi, attorno ai 14 anni, ...

Ma questo mi pare c'entri poco in quanto ti stai riferendo alla gente "normale" non a quella "eccezionale" ... o si vuol sostenere, come qui mi sembra, che siamo tutti "uguali?
Nessuno diventa Messi solo con tanto allenamento, duro lavoro e ferrea volontà: per diventare Messi bisogna nascere Messi (poi, certo, occorre anche tutto ciò che ho detto prima, non è sufficiente nascere ... :wink: ).
E a proposito di Einstein: a 12 anni trovò una nuova dimostrazione del teorema di Pitagora.


Cordialmente, Alex

Luca.Lussardi
E' una questione di età, non di ambiente universitario. E' stato dimostrato che l'intelligenza "matematica" è l'ultima a svilupparsi, attorno ai 14 anni, e invero non è raro trovare persone (per esempio il sottoscritto) che in età da scuola elementare/media non andavano bene in matematica mentre successivamente hanno iniziato a capirla. La musica è diversa, infatti l'intelligenza "musicale" è una delle prime a formarsi, già a 4/5 anni, non è un caso che Mozart componesse a 5 anni.

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