La 'epocale' riforma Gelmini

_admin
Mi sono letto l'annuncio sul sito del ministero
La riforma è stata approvata dal consiglio dei ministri... ma c'è solo una pagina di propaganda
http://www.pubblica.istruzione.it/minis ... 0609.shtml
un comunicato stampa si chiama
che è lo stesso che i giornalisti RAI hanno recitato a memoria al TG, poveri giornalisti... bisogna essere giornalisti ora per leggere i proclami del ministero.
Dov'è la critica? l'interpretazione? chi ci aiuta a capire? i pro e i contro?
Come fanno ad approvare una riforma se ancora la devono scrivere?
Finirà come il voto in condotta del primo quadrimestre che dopo che abbiamo messo i voti la ministra si è presa la briga di dare delucidazioni sui criteri per assegnare il voto in condotta.
Forse nel 2013 sapremo che riforma voleva fare.
Per ora di epocale c'è che ha cambiato per l'ennesima volta il nome dell'ex magistrale, prima si chiamava liceo psicopedagogico ora si chiamerà liceo delle scienze umane... scusate se è poco... mica vine a tutti un nome così.
Aspettiamo di capire

Risposte
ing.pietro
quanto ha influito la riforma gelmini sulla mia facoltà: Parma, ingegneria ambiente e territorio..
io mi sono iscritto nell anno accademico 2005 /2006 eravamo iscritti circa in 50.. i primi tre anni gli esami che ho sostenuto sono stati circa uguali( il primo anno esattamente uguale il secondo e il terzo anno circa uguali (cmq se siete curiosi andate a vedere il sito unipr.it)) a quelli che dovevano affrontare i colleghi ingegneri civili che erano circa 3 volte piu di noi (quindi circa 150). Per fare un esempio dopo la laurea triennale di ingegneria ambientale per ottenere anche quella in ingegneria civili mi bastava integrare di 6 esami da cinque crediti..Gia a quel tempo mi chiedevo ; ma perchè non facciamo lezione di chimica , o fisica o analisi o scienza delle costruzione etc insieme ai civili (tra l altro c era anche piu gnocca :wink: ) ? A me sinceramente questo mi sembrava un GROSSO SPRECO..insomma pagavamo le ore ad un ordinario per ripetere pari pari una lezione che aveva fatto appena 2 ore prima e questo per quasi tutte le materie quando benissimo poteva insegnare tranquillamente in un unica aula sia a noi che a loro..
Con la specialistica abbiamo lo stesso problema amplificato ulteriormente .. seguiamo lezione in 10 persone!! ok di seguire lezione in 10 persone ci può anche stare ma se il corso e proprio relativo al mio corso di laurea no che ci spiegano una cosa che potevano benissimo spiegarci in concomitanza con un altro corso di laurea( ing civile).
Dopo la RIFORMA GELMINI la solfa è cambiata ..dal prossimo anno infatti avremo un unico corso di laurea di durata tre anni chiamato Ingegneria civile e ambientali, ottenuta la laurea triennale lo studente potrà decidere se fare nel biennio specialstico lo strutturista l idraulico il geotecnico l edile oppure l ambientale. inoltre il numero di esami è ritornato ai circa trenta che prevedeva il vecchio ordinamento, (gli esami da pochi crediti sono stati uniti in esami da 10 o 12 crediti..oltre a questo che sicuramente ridurrà gli sprechi di cui prima ho parlato viene anche introdotto il numero chiuso (fatto molto positivo perchè io credo che la competizione ci deve essere fin dal principio)

CONCLUSIONE : nella mia facoltà la riforma gelmini porterà cose buone e a me dispiace non rientrare in questo progetto

avanti con i nomi
saluti

Cheguevilla
Leonardo, io non parlo di esperienza personale, ma di dati significativi che riguardano centinaia di migliaia di persone.
Certo, ci saranno le eccezioni, ma se la correlazione è strettamente positiva, qualcosa vorrà pur dire.
Ti assicuro che se non avessi iniziato a lavorare quando avevo 16 anni, la laurea non l'avrei mai presa, perchè le borse di studio non consentono assolutamente di studiare.

Leonardo891
@Cheguevilla
Non sono d'accordo.
Dalla mia personale esperienza scolastica (in scuole e università pubbliche) ho visto che se un ragazzo vuole studiare, povero o ricco, ed è meritevole ovviamente, ci riesce grazie alle borse di studio.
Il problema, naturalmente, è se vuole e se qualcuno gli ha fatto capire che studiare è importante.

GPaolo1
La riforma è stata già fatta da Maria De Filippi e dai suoi incredibili personaggi che affollano le sue trasmissioni. Sono stato costretto, mio malgrado, ad assistere ad una di esse e, in meno di 2 minuti, una ragazza è riuscita a pronunciare l'avverbio "comunque" (a sproposito) almeno una dozzina di volte, senza contare le coniugazioni dei condizionali e dei congiuntivi posizionati alla rinfusa tanto che, scompisciandomi dalle risate, sono stato zittito dalla figlia della mia compagna, perché il rumore delle mie risate copriva quello della risposta della ragazza!

Cheguevilla
"Leonardo89":
[quote="Cheguevilla"]Il guaio è che l'attuale sistema consente di studiare solo a coloro che hanno i mezzi per farlo (genitori benestanti), e non a chi avrebbe le possibilità.

Questa non la capisco proprio!
Mi spiegheresti perché?[/quote]Credo che l'articolo che ho linkato nel mio ultimo intervento lo spieghi in maniera più che sufficiente.
Se proprio sei curioso, magari prova a calcolare l'indice di Pearson tra le variabili "Giovani laureati" e "Figli di benestanti".

Leonardo891
"Cheguevilla":
Il guaio è che l'attuale sistema consente di studiare solo a coloro che hanno i mezzi per farlo (genitori benestanti), e non a chi avrebbe le possibilità.

Questa non la capisco proprio!
Mi spiegheresti perché?

Cheguevilla
"Camillo":
Purtroppo è il nostro governo ma non è anche il tuo ? a meno che tu abbia cambiato nazionalità ...
No, per ora non è ancora possibile, ma come diceva Gaber, io non mi sento italiano. E credo di avere tante buone ragioni per farlo.

Se una persona non vuole studiare è inutile mandarla avanti forzatamente, quindi ben venga una scuola selettiva (a patto che i docenti siano degni di questo nome).
Anche io la penso come te.
Il problema è che questo funzionerebbe se ci fosse piena consapevolezza e libertà di scelta.
Come detto nell'articolo, l'attuale sistema non fa che riproporre la divisione classista esistente.
A me sta più che bene che un ragazzo che non ha ambizioni e non vuole studiare, conscio delle conseguenze, non studi.
Il guaio è che l'attuale sistema consente di studiare solo a coloro che hanno i mezzi per farlo (genitori benestanti), e non a chi avrebbe le possibilità.
Inoltre, l'idea di puntare alla bassa specializzazione è pessima, se si vuole puntare ad essere un paese avanzato.
Certo, i paesi emergenti stanno facendo soldi a palate perchè la manodopera costa poco e producono a livelli di costo bassissimi, ma non credo che fare concorrenza sul costo del lavoro sia la strada giusta. Più che altro, perchè il valore della produzione (il famoso PIL) crollerebbe, soprattutto in un ambiente europeo, quindi gli italiani si troverebbero in uno stato assai peggiore di quello già pessimo in cui si trovano.
Ma, a quanto pare, sono contenti di ciò.

Smt_1033
Boh ripeto su questo argomento mi trovo stranamente in accordo col governo. Se una persona non vuole studiare è inutile mandarla avanti forzatamente, quindi ben venga una scuola selettiva (a patto che i docenti siano degni di questo nome).

IMHO

Camillo
Purtroppo è il nostro governo ma non è anche il tuo ? a meno che tu abbia cambiato nazionalità ...

Cheguevilla

Smt_1033
Mah, io la penso in maniera diversa. Secondo me, se uno vuole una certa preparazione culturale, lo stato deve dargliela, se non la vuole è una scelta sua. Obbligare i ragazzi a proseguire gli studi per me è una perdita di tempo e risorse, io l'obbligo scolastico lo manterrei fino alla terza media... poi se uno vuole fare il bracciante e non ha voglia di studiare perchè costringerlo? (nessun disprezzo nei confronti dei braccianti, sia chiaro, anzi io conosco gente umile molto più rispettabile di fallocefali col famoso pezzo di carta....)Poi ovvio che ci si ritrova al famoso bivio: bocciatura di massa o promozione facile?

clara921
Mah allora ... Provo a dire la mia :D ( basandomi sulla mia piccolissima esperienza da studentessa al terzo anno di liceo scientifico ) .. Non credo che questa riforma risolverà i problemi della scuola italiana.
Ci sono comunque alcuni punti che mi sembrano abbastanza positivi ( come per esempio l'insegnamento in lingua straniera di una materia non linguistica nei licei linguistici )ma secondo me è da riformare più che altro il modo di affrontare le materie .
Per esempio , parlando delle materie scientifiche :

- la matematica è spesso insegnata come semplice insieme di passaggi ... insomma è raro che si ci soffermi sul significato di cio' che si fa o sulla logica ( che , se non si vuole studiare la matematica come una serie di passaggi meccanici , credo sia fondamentale). La matematica deve essere secondo me invece una materia che aiuti e stimoli la mente , il ragionamento .Ma molto raramente è percepita cosi , sia dagli insegnati (parlo sempre della mia esperienza personale , puo' anche darsi che non abbia avuto molta fortuna con gli insegnanti di matematica ... tra tutti quelli che ho avuto ne ho apprezzata solo una ) che dagli studenti...
Io allora proporrei anche l' insegnamento della programmazione ( anche se non capisco un fico secco di informatica , per quel po' che ne so c'è bisogno del ragionamento logico ) o qualcosa di simile a un corso di scacchi , o un altro gioco simile , che insomma richieda il ragionamento ... In poche parole , la scuola deve anche insegnare a ragionare ...

- la fisica viene affrontata in maniera esclusivamente teorica. Io apprezzerei molto delle ore di laboratorio , che penso ci siano in alcuni licei ma non credo siano obbligatorie ... Io invece le metteri obbligatorie , perchè noi studenti dobbiamo renderci conto che cio' che stiamo studiando è un qualcosa di reale.Insomma, dobbiamo vederla nella realtà la fisica ...

- per la chimica vale lo stesso discorso fatto per la fisica ... Metterei delle ore di laboratorio obbligatorie ...

Per le lingue , poi , ci si sofferma troppo sulla grammatica( che comunque rimane fondamentale) e poco sull'ascolto e sulla conversazione...Questo in realtà è secondo me un difetto dell'insegnamento della lingua straniera non solo delle scuole superiori , ma anche delle scuole medie ...
Le lingue si imparano ascoltando , parlando, non solo eseguendo noiosi esercizi ...Le lingue sono vive , noi cosi le ammazziamo .

Insomma , riassumendo il mio pensiero, la scuola italiana è secondo me troppo nozionistica e poco formativa ...

fu^2
Io penso, magari sbagliando, che prima di diventare lavoratori noi dobbiamo diventare uomini (donne :D). Il formarsi come uomo deve venire prima del formarsi come lavoratore!

è giusto dare la possibilità di scegliere tra diverse sfumature (se uno a 18 anni vuole lavorare, allora è giusto che trovi scuole che li insegnino anche il lavoro) però io rimarrò sempre dell'idea che ogni scuola deve (dovrebbe) fondarsi su quattro materie cardine: italiano, inglese, filosofia e matematica, cosa che nessuno sta facendo.

Perchè quando uno uscirà dalla scuola, appena entra nel mondo del lavoro, dimenticherà dopo un pò di tempo tutte le nozioni prese in 5 anni di scuola (ovviamente, non usandole è impensabile che uno si ricordi tutto), quello che rimarrà è la formazione critica - mentale che la scuola gli ha saputo dare e questa non è data semplicemente dalle nozioni.

Questo intervento l'ho fatto sull'onda degli ultimi tre post.


"Admin":
Circa i docenti non è questione di reclutamento, è una questione di formazione. Nel caso specifico della matematica o fisica, una volta che un ragazzo si è fatto 4 anni di esami di matematica con tanto impegno, sforzo e selezione, cos'altro può fare? Le SISS in questi anni sono state una macchina da soldi per le università.


Secondo me non basta per fare l'insegnante fare 5 anni di università o meglio Se uno vuole insegnare deve anche saper trasmettere il suo sapere, esso non può essere solo saputo come bisogna saperlo per un esame. Penso che quello che manca all'università sia il tempo di far parlare gli studenti, penso che spesso al posto di fare esami solo basati su quello detto al crso sarebbe più bello (e formativo) fare esami in cui pesa ancheuna parte di approfondimento e rielaborazione, in modo da tenere una sorta di lezione. Solo sforzandosi a comunicare si impara a comunicare.

Su questo principio penso si dovrebbero ispirare i concorsi per diventare professori (io propendo di più per i concorsi come si facevano 30 anni fa piuttosto che le SISS dell'anno scorso :D ).

stepper1
Io penso che la principale funzione della scuola in una democrazia dovrebbe essere quella di preparare il cittadino a formarsi una sua autonoma opinione e votare con nozione di causa senza lasciarsi troppo condizionare dai "tam tam" propagandistici. Per questo ben venga in tutte le scuole di ogni ordine e grado lo studio dei fondamenti del diritto e dell'economia, ma non solo. Andrebbe studiata anche la psicologia e la comunicazione per riconoscere i subdoli tentativi di abbindolarci. La matematica dovrebbe ripartire dalle sue evidenze più elementari, come dall'aritmetica, ma tutto questo potrebbe essere alquanto pericoloso per un governo che si regge su meno del 50% dei consensi e sbraita contro la libertà di stampa chiamando gossip quello che tutta la stampa internazionale chiama "domande a cui si attende risposta da parte del presidente del Consiglio dei ministri italiano". Per non parlare poi dello studio dell'italiano, ma è ovvio che per fare una riforma della scuola bisogna prima essere stati istruiti e questa è una contraddizione in termini :-D

Fioravante Patrone1
"turtle87":
Dopo essere andati per decenni nella direzione della scuola 'formativa' dell'uomo si torna indietro a preparare l'uomo lavoratore.


Ben detto. Ma questa è ancora una questione più profonda, che fa parte del cambiamento dei costumi evidente.

Solo poche persone riescono ad essere sufficientemente indipendenti da concepire la scuola e l'insegnamento in generale come una ricchezza ben più profonda della mera creazione dell'uomo lavoratore. Queste persone appartengono a tutte le categorie, eh, insegnanti, studenti, dirigenti, ma anche genitori e simili.


Ah, mi sembra di tornare giovane (se non altro perché mi trovo in grande minoranza):
https://www.matematicamente.it/forum/pol ... tml#201790
Mi viene in mente persino Gramsci!

turtle87crociato
Dopo essere andati per decenni nella direzione della scuola 'formativa' dell'uomo si torna indietro a preparare l'uomo lavoratore.


Ben detto. Ma questa è ancora una questione più profonda, che fa parte del cambiamento dei costumi evidente.

Solo poche persone riescono ad essere sufficientemente indipendenti da concepire la scuola e l'insegnamento in generale come una ricchezza ben più profonda della mera creazione dell'uomo lavoratore. Queste persone appartengono a tutte le categorie, eh, insegnanti, studenti, dirigenti, ma anche genitori e simili.

simfanc
"Admin":


Circa la ministra Gelmini, se fosse un po' più modesta e parlasse di impegno a migliorare la scuola sia dal punto di vista dei bilanci economici sia da quello del funzionamento globale sarebbe un parlare corretto e accettabile. Dire invece che la sua manovra è epocale, che risolverà tutti i problemi della scuola non solo è pretenzioso ma significa anche che al di là dei proclami non combinerà nulla di buono.


Il fatto è che mentre Giovanni Gentile era un uomo di cultura, la Gelmini è una che per poter superare l'esame di avvocato ha cambiato furbescamente la propria residenza.

La riforma Gentile era figlia di un certo periodo storico e anche allora aveva dei limiti intrinseci dovuti al fatto che tutta la cultura scientifica veniva relegata in secondo piano, ritenendo erroneamente che per formare la classe dirigente bastasse un'eccellente preparazione in ambito umanistico. Tutti comunque riconoscono che essa era animata da una logica culturale ben definita e di tutto rispetto.

La riforma Gelmini invece si basa su due pilastri:

- il contenimento della spesa pubblica;
- un drastico ridimensionamento del valore formativo degli istituti tecnici per scimmiottare maldestramente Gentile per quel che riguarda la netta separazione fra licei e altre scuole;

Il primo punto è evidente a tutti. Il secondo necessita di qualche riflessione ulteriore.
Il governo del PDL ama definirsi di centro destra. Secondo me non è un governo di destra, ma piduista. Le cose sono ben diverse. Loro però, nell'autodefinirsi di destra, prendono a modello il fascismo. Essendo ignoranti però non conoscono e non capiscono realmente il pensiero di Giovanni Gentile, tuttavia siccome fu un ministro del Fascismo, si atteggiano a loro eredi.

In realtà la riforma Gentile fu la meno fascista delle riforme, e infatti i successori di Gentile durante il ventennio finirono per attenuare la rigida separazione fra licei e istituti tecnici, in particolare per quel che riguarda gli accessi all'Università.
Ad esempio la Carta della Scuola del ministro Giuseppe Bottai, approvata dal Gran Consiglio del fascismo nel 1939 e rimasta inattuata a causa della guerra, andava proprio nella direzione di limare questa dicotomia presente nell'impianto gentiliano, restando all'interno del quadro gentialiano stesso.
il motivo di tale inversione di rotta è evidente, dato che le classi medie che sostenevano il fascismo e che grazie agli studi tecnici avevano assunto ruolo dirigenziali (pensate a un geometra degli anni 30), si vedevano preclusa ogni prospettiva di ascesa ulteriore a causa di uno sbarramento che impediva loro l'accesso a quasi tutte le facoltà universitarie.
Ecco perchè dico che Gentile fece la meno fascista delle riforme. Ma mica la Gelmini lo ha capito.

Tra l'altro il concetto gentialiano di istruzione tecnica è ben diverso da quello gelminiano.
Per Gentile l'istruzione tecnica doveva formare i quadri intermedi, e li doveva formare seriamente (anche se la formazione d'élite restava quella di tipo liceale).
Per la Gelmini invece essa è sinonimo di mero addestramento professionale.

simfanc
"Leonardo89":
[quote="enomis"]Riguardo alla riforma Gelmini sugli istituti tecnici, non si tratta di un mero cambiamento di denominazione dei corsi. La questione è più sostanziale. Nell'ottica gelminiana "tecnico" è sinonimo di "pratico", inteso però nel senso di "manuale" ed "esecutivo".

In questo contesto aumentano i laboratori (anche se non è ben chiaro se verranno mantenute le compresenze con gli ITP), ma diminuiscono le ore destinate alle materie culturali di base, come la matematica.

Secondo la Gelmini, un futuro geometra può studiare costruzioni, topografia e impianti facendo solo un'ora di matematica alla settimana per tutto il triennio.

E' chiaro quindi che la volontà è quella di orientare gli studenti verso un sapere puramente esecutivo e manuale, e quindi non consapevole.

Altra perla è l'istituzione della disciplina "scienze integrate", che dovrebbe vedere accorpati gli insegnamenti di chimica, fisica, biologia e scienze della terra.

Secondo la Gelmini questo sarebbe un bene perchè presenterebbe le discipline scientifiche in "forma integrata".

Purtroppo spiegare queste banalità ad un Ministro che per riuscire a superare l'esame di avvocato ha dovuto cambiare furbescamente la residenza è solo tempo perso, anche volendo non potrebbe capirlo, troppa è infatti la sua ignoranza.

Enomis ciò che dici mi preoccupa. Dove lo hai letto? Hai fonti/prove/link?
Mi sembra strano che la Gelmini voglia distruggere gli istituti tecnici... :?[/quote]

http://www.orizzontescuola.it/articoli3 ... e+2008.zip

Leonardo891
"enomis":
Riguardo alla riforma Gelmini sugli istituti tecnici, non si tratta di un mero cambiamento di denominazione dei corsi. La questione è più sostanziale. Nell'ottica gelminiana "tecnico" è sinonimo di "pratico", inteso però nel senso di "manuale" ed "esecutivo".

In questo contesto aumentano i laboratori (anche se non è ben chiaro se verranno mantenute le compresenze con gli ITP), ma diminuiscono le ore destinate alle materie culturali di base, come la matematica.

Secondo la Gelmini, un futuro geometra può studiare costruzioni, topografia e impianti facendo solo un'ora di matematica alla settimana per tutto il triennio.

E' chiaro quindi che la volontà è quella di orientare gli studenti verso un sapere puramente esecutivo e manuale, e quindi non consapevole.

Altra perla è l'istituzione della disciplina "scienze integrate", che dovrebbe vedere accorpati gli insegnamenti di chimica, fisica, biologia e scienze della terra.

Secondo la Gelmini questo sarebbe un bene perchè presenterebbe le discipline scientifiche in "forma integrata".

Purtroppo spiegare queste banalità ad un Ministro che per riuscire a superare l'esame di avvocato ha dovuto cambiare furbescamente la residenza è solo tempo perso, anche volendo non potrebbe capirlo, troppa è infatti la sua ignoranza.

Enomis ciò che dici mi preoccupa. Dove lo hai letto? Hai fonti/prove/link?
Mi sembra strano che la Gelmini voglia distruggere gli istituti tecnici... :?

simfanc
"@melia":
Ho trovato questo sulla fusione delle classi di concorso http://www.orizzontescuola.it/orizzonte ... 23093.html

Il resto che c'è in giro lo si può leggere qui http://www.orizzontescuola.it/orizzonte ... t-143.html

Sono d'accordo con quanto detto da enomis, dissento su un particolare: forse non si è accorto, ma le ore di matematica del triennio ai tecnici sono 4 4 3, perché all'ora di complementi di matematica si devono aggiungere le 3 (o 2) del corso base per tutti i tecnici.
Tuttavia sono del parere che non si possono fare le nozze con i fichi secchi, se si vuole fare una riforma come si deve bisogna spenderci un po' di soldini sopra.


Grazie per avermelo fatto notare.
In effetti l'indirizzo COSTRUZIONI, AMBIENTE E TERRITORIO (l'attuale istituto tecnico per geometri) prevede un'ora alla settimana di complementi di matematica, però poichè tale indirizzo fa parte del settore tecnologico, dovrebbe prevedere 3 ore settimanali di matematica.
Non è ben chiaro, ma probabilmente le cose stanno come dici tu, ossia le due attività si sommano (3 +1 ).

Questo dettaglio comunque non cambia il giudizio globale sulla riforma, che resta invariato.

Rispondi
Per rispondere a questa discussione devi prima effettuare il login.