Fisici e astrofisici che credono in Dio?

nicholas1987-votailprof
Vorrei chiederVi se esistono fisici e astrofisici che credono in Dio.
Grazie

Risposte
ninì2
La MQ è succeduta nel tempo alla Meccanica classica. La fase di passaggio -qui si può senz'altro discutere- non è stato istantaneo (benchè ad un secolo di distanza potrebbe sembrare proprio così) ma una transizione lunghetta ma soprattutto tormentata perchè richiese un cambiamento di prospettiva di pensiero iper-radicale: non considerare più la così detta "prova oggettiva della realtà" una prova assolutamente iniscutibile in generale.
Questo tipo di considerazioni possono essere lette, fra l'altro, proprio negli scritti di Heisenberg (cfr., per esempio, W.Heisenberg "Fisica e filosofia" , ed. Il Saggiatore-tascabili, Milano 2008). Il travglio della transizione potrei riassumerla nella crisi del pasaggio da una visione realista dell'universo ad una idealista; tale passaggio, tuttavia, non è stato -e non poteva esserlo- completo perchè neppure il più astratto ed assoluto filosofo idealista sarebbe incapace di comportarsi, nella sua quotidianità pratica, molto diversamente da un qualsiasi imbianchino o da una casalinga nei suoi mestieri di casa. La differenza tra il comportamento dell'idealista da quello del realista sta solo nel fatto che il primo è coscente del fatto che il suo inevitabile operare il senso relistico lo limiterà inevitabilmente almeno quando il suo lavoro si spingerà in certe aree della ricerca scienifica (penso a qualcosa come, per esempio, il principio di indeterminazione). I fisici successivi al completamento del quadro teorico di base della MQ, ancorchè ricercatori ineccepibili e validissimi nel loro campo professionale, avendo ereditato tutto il quadro della MC, proprio per questo lo hanno reso "oggettivo" come oggettivo è un palazzo o un ponte visto dal loro progettista e realizzatore.
Nel mondo di questi uomini di scienza, tuttavia, non si possono escludere pensatori eccezionali, che potenzialmente conservano eccese piccole fiammelle che, prima o dopo, produrranno salti di pensiero come quello che portarrono allo sviluppo della MC partendo da una ricerca del realista Plank sulla radiazione termica del corpo nero (Cfr. Thomas S. Kuhn, Alle origini della fisica contemporanea - La teoria del corpo nero e la discontinuità quantica- Ed. IL MULIMO Bologna 1981). Speriamo bene.

ninì2
Da molto non entro in questa discussione ma ora, ma ora lo faccio dopo aver letto tutti gli interventi che l'anno costutuita.
Vedrei la questione in oggetto secondo questo duplice distinguo:

1) Per uno scienziato che, in accordo colla stragrande maggioranza delle persone, vede il mondo il chiave realista (=oggettivista), che significa che il mondo è fuori dall'IO, la questione di credere il Dio è possibile ma irrilevante. Per un tale scienziato oggettivista il credere in Dio significherebbe crederLo nel mondo e come tale provabile scientificamente, ma non potendolo ha ragione di non credere.

2) Per uno scienziato idealista (=soggettivista), per il quale il mondo è una struttura logica tutta dentro di sé, cioè, nel suo IO, credere il Dio è molto più facile, direi, inevitabile, infatti nell'IO egli vede la singolarità origine delle struttura logica dell'universo della quale, tuttavia, riconosce di avere una conoscenza (=un dominio) molto debole. Il credere nell'IO è ad un passo dal credere ad un'altra Singolarità a monte della prima; ciò detto, il non cedere in Dio equivale ad ammettere l'assurdità di non credere nell'IO, in barba al punto forte dell' Ego di Cartesio.

Va detto che anche uno scienziato idealista ha, pur esso, una quotidianità di tipo realista perchè è più facile gestirla, ma sa anche bene che esistono momenti in cui l'esercizio del suo stesso mestiere di ricercatore diventerebbe arduo rimaner rigidamente oggettivista, sdto pensando ai primi passi della meccanica quantistica.
Ma allora per uno scienziato realista la meccanica quatistica sarebbe preclusa? No certamente, ma il suo lavoro viene a valle del lavoro del suo collega idealista, che è più agevolato nei salti di fantasia necessari per sbloccare certe difficoltà logiche e di sperimentazione -mi viene in mente il tramestio intellettuale sofferto dal Planck-. Il realista, per lavorare, deve forzare l'oggettivazione di enti quantistici e relative proprietà. :idea:

Richard_Dedekind
Mi pare incredibile che questioni di questa entità vadano a colpire così tanto la gente da indurla a dissotterrare una discussione vecchia di un anno e iniziata ancora prima.

mariodic
Questione di opionioni.

Deckard1
"mariodic":
l'importanza di Heisember

Per riconoscerne l'importanza si potrebbe iniziare ad esempio scrivendo correttamente il suo cognome.

mariodic
Risposta a Sergio.

Si, l'evoluzione della MQ è stata relativamente lunga, dal 1900 ad Heisemberg, ma è stata una rivoluzione del pensiero scientifico e filosofico, della stessa importanza (o quasi) della rivoluzione copernicana. Persionalmente ritengo che l'importanza di Heisember, che ha visstuto praticammente tutta l'epoca dello sviluppo e dell'assesatmento sistemico della MQ, stia nel fatto di aver vissuto non solo lo sviluppo teorico più maturo ma anche le profonde implicazioni filosofiche che già si annidarono ai tempi di Copenaghen; insomma, Heisemberg è nato da fisico ed è morto da filosofo della scienza.

mariodic
"Lorenzo Pantieri":
[quote="alfabeto"]Mi sarei sospreso di più sentire da Patrone Si sono interessato!!. Il mio discorso non era indirizzato agli "Uomini di buona volonta" e neanche a quelli " di cattiva volontà", il mio intervento era rivolto a tutti quelli che non appartengono ne ad una schiera ne all'altra, rivolto a quelli che non hanno preconcetti di ateismo o di fideismo, a quelli che osservano e cercano di analizzare ciò che ci circonda lasciando aperta qualsiasi soluzione. Perchè si considera Vera la teoria evoluzionistica senza prendere in considerazione le obiezioni che pongono esperti del settore? Probabilmente la teoria evoluzionistica è più semplice è più gestibile ma lascia dei punti non risolti ma è la teoria che soddisfa gli atei e questo da una veste particolare di verità.

Scusa ma... che accidenti c'entrano la "buona volontà", i "preconcetti" e l'evoluzionismo con la domanda (ben precisa) oggetto di questa discussione? :shock:[/quote]Non capisco il perchè della risata :!:

Sk_Anonymous
"GPaolo":
Posso darti un nome sicuro: Antonio Zichichi. Esempio di elevato valore scientifico, illuminato ricercatore, insignito di titoli accademici ed esegeta di Galileo. Non ha mai nascosto la sua fede nel Creatore di tutte le cose e nel primato di Cristo e del Cristianesimo. Scrittore e divulgatore della scienza come prodotto della volontà divina, è spesso intervenuto in trasmissioni televisive nelle quali, con parole semplici, ha spiegato complicati concetti scientifici. Se conosci il prof. Zichichi e la sua nobilissima umiltà, che lo rende così simile ad Einstein, anche lui credente, tutti gli altri scienziati, atei o agnostici, ti appariranno brutti ceffi animati da una volontà negazionista ed evoluzionista condannata e smentita dalla Sacra Bibbia, unico VERO libro, direttamente ispirato da Dio Creatore.


LOL, mi sono spaparanzato sulla sedia dalle risate :-D

mariodic
Quanto a questa vecchia discussione, che impatta con la spinosa storica diatriba filosofica tra realisti e idealisti -cioè tra oggettivisti e soggettivisti-, discussione sulla quale casualmente mi è caduto l'occhio dopo 4 mesi di assenza da casa e dal mio computer, mi rendo conto che la mia pretesa di svilupparla convenientemente, con tutte le sue complesse articolazioni in un forum ancorchè interessante ed utile quanto questo di "matematicamente", era velleitaria.
Ad ogni modo ringrazio prima di tutto chi ne ha suggerita l'apertura col suo post e poi gli autori degli altri interventi interessantemente critici.
Chi eventualmente ne fosse interessato potrebbe veicolare un suo messaggio nello spazio dei messaggi privati appositamente previsto in questo forum.

Cmax1
http://chemistry.fas.nyu.edu/object/robertshapiro.html
http://www.storialibera.it/controevoluz ... ca_02.html


Robert Shapiro è abbastanza noto, ha scritto diversi libri di carattere divulgativo, ma ne conoscevo un argomento diverso, ripreso da Hoyle (un famoso astrofisico) sul calcolo di generazione spontanea di un batterio, non di una singola proteina, in riferimento all'ipotesi della panspermia. Nessuno dei due , a quanto ricordo, è un creazionista, ed in ogni caso di trattava di argomenti divulgativi e non sottoposti a peer review, che è il tipo di documentazione che mi manca sull'argomento della probabilità di generazione (per essere preciso: sono veramente curioso di leggere un working scientist eseguire un calcolo del genere nel proprio campo di applicazione).
Il secondo indirizzo è un sito fondamentalista creato dalla parrocchia di Santa Maria dell'Arco di Castellammare di Stabia (non so ora da chi sia gestito), ma non lo classificherei proprio refereed printing.

Fioravante Patrone1
"alfabeto":
il mio intervento era rivolto a tutti quelli che non appartengono ne ad una schiera ne all'altra, rivolto a quelli che non hanno preconcetti di ateismo o di fideismo
Ciao, solo perché sono ateo ho un preconcetto? O sono io che sono preconcettuoso per definizione?

Comunque, mi defilo e lascio spazio agli indecisi.

Lorenzo Pantieri
"alfabeto":
Mi sarei sospreso di più sentire da Patrone Si sono interessato!!. Il mio discorso non era indirizzato agli "Uomini di buona volonta" e neanche a quelli " di cattiva volontà", il mio intervento era rivolto a tutti quelli che non appartengono ne ad una schiera ne all'altra, rivolto a quelli che non hanno preconcetti di ateismo o di fideismo, a quelli che osservano e cercano di analizzare ciò che ci circonda lasciando aperta qualsiasi soluzione. Perchè si considera Vera la teoria evoluzionistica senza prendere in considerazione le obiezioni che pongono esperti del settore? Probabilmente la teoria evoluzionistica è più semplice è più gestibile ma lascia dei punti non risolti ma è la teoria che soddisfa gli atei e questo da una veste particolare di verità.

Scusa ma... che accidenti c'entrano la "buona volontà", i "preconcetti" e l'evoluzionismo con la domanda (ben precisa) oggetto di questa discussione? :shock:

alfabeto2
Mi sarei sospreso di più sentire da Patrone Si sono interessato!!. Il mio discorso non era indirizzato agli "Uomini di buona volonta" e neanche a quelli " di cattiva volontà", il mio intervento era rivolto a tutti quelli che non appartengono ne ad una schiera ne all'altra, rivolto a quelli che non hanno preconcetti di ateismo o di fideismo, a quelli che osservano e cercano di analizzare ciò che ci circonda lasciando aperta qualsiasi soluzione. Perchè si considera Vera la teoria evoluzionistica senza prendere in considerazione le obiezioni che pongono esperti del settore? Probabilmente la teoria evoluzionistica è più semplice è più gestibile ma lascia dei punti non risolti ma è la teoria che soddisfa gli atei e questo da una veste particolare di verità.

A.B.

Lorenzo Pantieri
Se si scoprisse che la media degli astrofisici e scienziati in genere che hanno la barba è inferiore alla media dei barbuti rispetto alla popolazione mondiale questo non dimostrerebbe nulla riguardo alle proprietà benefiche o meno della barba [...].


La domanda principale alla quale la scienza non ha dato risposta è guardacaso quella che piu ci sta a cuore [...].

Resto sempre un po' sconcertato da osservazioni di questo genere.

Ricapitoliamo. La domanda che ha inaugurato la discussione è stata: "esistono fisici e astronomi credenti?". La risposta è (vedi l'articolo di Nature): "sì, esistono, ma sono pochissimi (3%), in percentuale enormemente inferiore alla media (70%)".

A questo dato si risponde con una prima obiezione: "e perché proprio fisici e astronomi? prendiamo i biologi, loro sì che non possono non essere credenti!". A parte il fuori tema (la domanda era su fisici e astronomi), si scopre che l'obiezione è infondata: tra i pochi scienziati credenti (Nature docet), i biologi sono (guarda un po') i meno credenti di tutti...

Seconda obiezione: "beh, e che vorreste dire con questo? che tutti i credenti sono stupidi?". No, ovviamente: si vuol dire solo che tra gli scienziati ci sono pochi credenti, tutto qui.

Poi è la volta della penultima obiezione: "e a che serve mai sapere la percentuale di scienziati credenti'?". Serve eccome, perché se voglio sapere il numero di scienziati (fisici, astronomi, biologi, ...) credenti, è una statistica che devo fare (fermo restando che i dati sono tutti da interpretare: per esempio, Zichichi potrebbe dire che gli scienziati della Royal Society sono una manica di mezze tacche, oppure che Nature, notoriamente una rivista al servizio del bolscevismo internazionale, ha taroccato i dati).

Infine, si propone l'osservazione (peraltro ovvia) che "la scienza non risponde a tutte le domande". Bella forza: per esempio, la scienza è forse in grado di dirmi chi vincerà la prossima Champions League? Ma che c'entra con il numero di scienziati credenti?

Bah. :roll:

GIBI1
"Quando avremo esaurito le domande, quando la scienza avrà dato tutte le risposte allora la fede scomparirà e solo allora potremmo chiederci con stupore "come mai ci sono ancora scienziati che credono?"

Quando avrete esaurite le domande e soprattutto avrete dato tutte le risposte, avvisatemi, mi iscriverò anch'io al "covo [degli] atei, agnostici e miscredenti".



ps ... mi accontento anche della probabilità di 1 su $10^50$.

Fioravante Patrone1
"rsdp":

Se si scoprisse che la media degli astrofisici e scienziati in genere che hanno la barba è inferiore alla media dei barbuti rispetto alla popolazione mondiale questo non dimostrerebbe nulla riguardo alle proprietà benefiche o meno della barba, come nulla dimostra la statistica sulla fede.

Benvenuto [size=75]in questo covo di atei, agnostici e miscredenti[/size].

Volevo segnalarti che si era già parlato di questo aspetto, in un thread che verteva grosso modo sullo stesso argomento di questo:
https://www.matematicamente.it/forum/ate ... tml#165649

rsdp
Premessa: sono ateo.

Se si scoprisse che la media degli astrofisici e scienziati in genere che hanno la barba è inferiore alla media dei barbuti rispetto alla popolazione mondiale questo non dimostrerebbe nulla riguardo alle proprietà benefiche o meno della barba, come nulla dimostra la statistica sulla fede. Cosa centra la barba con la forma mentis scientifica e cosa centra la fede con la forma mentis scientifica? Se qualcuno, anche in buona fede, vorrebbe "dimostrare" che la fede cozza con la scienza, bhè, ha fatto la scoperta dell'acqua calda: La scienza è l'antitesi della fede.
Su quest ultima affermazione qualcuno avrebbe da ridire: "come mai allora, molti scienziati dall'indubbia intelligenza e valore scientifico hanno una fede?" (scartando i disonesti, parlo solo di quelli con una fede autentica).
Questo anche se può sembrare paradossale ha, forse, una spiegazione logica. L'uomo da sempre si pone domande su questioni a lui sconosciute e da sempre in un modo o nell'altro ha dato una risposta a queste domande, se l'intelletto non bastava pur di rispondere ha fatto ricorso alla fede. Eolo per esempio ha egregiamente spiegato per anni l'origine del vento, cosi come atlante ci ha sorretti nel vuoto per evitare che cadessimo per un bel po' di tempo prima di andare in pensione...potrei continuare.
Il metodo scientifico ha superato i limiti del pensiero logico ma è troppo giovane rispetto al pensiero logico e all'attitudine umana alla fede, in altre parolela scienza non ha ancora risposto a tutte le domande, e non è detto che mai riuscirà a farlo.
La domanda principale alla quale la scienza non ha dato risposta è guardacaso quella che piu ci sta a cuore: c'è qualcosa dopo la morte? Potrebbe riassumersi nel bisogno di immortalità comune a tutti noi e questo bisogno a tutt'oggi ci viene soddisfatto non dalla scienza ma dalla fede. Solamente la fede è in grado di prometterci la vita eterna e non c'è forma mentis che tenga che riesca a soffocare questo bisogno.

Quando avremo esaurito le domande, quando la scienza avrà dato tutte le risposte allora la fede scomparirà e solo allora potremmo chiederci con stupore "come mai ci sono ancora scienziati che credono?"

Fioravante Patrone1
A proposito di link, qui:
http://www.storialibera.it/controevoluz ... ca_02.html

si dice:
In matematica, le probabilità inferiori a 1 su $10^50$ sono considerate "probabilità zero"

Dovrebbe essere evidente a chiunque frequenti questo forum l'abissale ignoranza che si intravvede dietro una frase come questa (per i deboli di cuore, non sto dicendo l'ovvio, ovvero che $10^-50$ è diverso da 0).
L'uso spensierato, poi, della definizione classica di probabilità, come numero di casi favorevoli su numero di casi possibili! Senza un minimo di consapevolezza critica sulla adeguatezza del modello che si sta proponendo.
Buffo anche che uno non si domandi quale è la probabilità che tutto quanto sia stato creato da un signore anziano con la barba :lol:
D'altronde, da "storialibera" non è che ci si possa aspettare un granché...


PS: alfabeto dice: "E' chiaro che sono veri quelli che dicono una cosa e falso quelli che dicono il contrario..... sta ad ogni singolo utente partecipare ad un gruppo o a un altro.."
A parte il fatto che non mi sento "in gara", noto che potrebbe benissimo essere che entrambe le "fazioni" (inclusa la "mia"!) dicano il falso :-D

Lorenzo Pantieri
Penso che il problema dell'esistenza o meno di un Essere superiore possa interessare anche altri campi, campi in cui la spiegazione della non esistenza di un dio dovrebbe essere più difficile da accettare. Prendiamo la biologia, secondo esperti del settore la possibilità per generazione spontanea di una proteina dovrebbe essere 1 su 10^600. cioè pari a nulla. C***o il CASO ha lavorato da DIO! Io sono convinto che alla fine di questa discussione le percentuali dei credenti e dei non credenti non si sposteranno.


Ma è proprio vero che, tra gli scienziati, i biologi sono quelli che hanno una percentuale più alta di credenti?

L'articolo di Nature citato in precendenza smentisce anche questa affermazione :

Biological scientists had the lowest rate of belief (5.5% in God, 7.1% in immortality), with physicists and astronomers slightly higher (7.5% in God, 7.5% in immortality).

Tra i biologi abbiamo riscontrato la più bassa percentuale di credenti (5.5% in Dio, 7.1% nell’immortalità), con fisici e astronomi poco sopra (7.5% in Dio, 7.5% nell’immortalità).


http://www.stephenjaygould.org/ctrl/news/file002.html

Ma trovo che molte volte gli scienziati vogliano essere precisi o non precisi a seconda della convenienza.

A volte è così. Ecco perché è importante cercare di documentare le proprie posizioni. :wink:

Ciao,
L.

Lorenzo Pantieri
"alfabeto":
Ma forse non vi fa venire qualche dubbio questa complessità per la costruzione delle strutture viventi?

In realtà, ricordo di aver letto che la percentuale dei biologi "credenti" è la più bassa, fra quelle (già basse) degli scienziati credenti.

Ciao,
L.

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