Evoluzionismo: quanti ci credono?

V1
Alla luce di quanto disquisito in un altro topic, mi preme conoscere in quanti credono all'Evoluzionismo di Darwin. Secondo voi è scientifico o no?

Risposte
Tal1
"kinder":
...L'uomo, però, è anche un essere cosciente. Questo non cancella affatto le caratteristiche che ha in comune cogli altri esseri... ... La paura della morte è senz'altro la rappresentazione psicologica dell'istinto di conservazione. Non è l'unico esempio di ciò. Se ci pensi, vedi che l'uomo ha "trasformato", umanizzanzolo, tutto ciò che, negli animali è istinto.


forse mi sono spiegato male, io non volevo dire che la paura della morte ha soppiantato l'istinto all'autoconservazione, ma che si è affiacata ad esso. essa potrebbe anche essere "la rappresentazione psicologica dell'istinto di conservazione" come dici tu (questa è una cosa molto difficile, bisognerebbe pensarci su un po'), ma di fatto è in ultima analisi una caratteristica dell'uomo che c'è. quello che mi sembra inspiegabile è, alla luce della teoria dell'evoluzione, perché debba esserci.

Cheguevilla
Comunque l'ironia di Cheguevilla non è giustificata perchè è indubbio che fenomeni politici e sociali abbiano contribuito alla diffusione della teoria di Darwin!
Certo, mentre il concilio di Nicea è stato un rave party...

"Maxos":
l'evoluzionismo dawiniano è una teoria così semplice e generale (ecco perché la chiamo "ipotesi", non per sminuirla ma per sottolineare che presa da sola non descrive nessun evento particolare) che non si può rigettare in quattro e quattr'otto.
Qui il problema non è rinnegare l'evoluzionismo perchè ritenuto sbagliato dal punto di vista scientifico.
Lore, come V per Vendetta, come Blondet e molti altri sono integralisti religiosi; come ho già detto in altri post, per il fedele, la verità è presa a priori e quando una teoria confuta la loro verità, si scaglia contro questa con tutti i mezzi a disposizione.
L'evoluzionismo qui non è contestato per mancanza di scientificità, infatti ad esso viene contrapposta una storiella sul "progetto intelligente", che non vedo come possa essere più scientifica.
Il fatto che la loro critica non sia mossa da basi scientifiche solide è dimostrato dal bassissimo livello di conoscenza fin qui dimostrato dai contestatori riguardo la materia. Per cui, come era ovvio attendersi e come dimostrato, la loro critica all'evoluzionismo non ha ne fini scientifici ne tantomeno basi.
Tanto più che il "criticatore" maggiormente scientifico finora citato è stato Blondet, che ha già dimostrato in altri ambienti a me più vicini un'ignoranza spaventosa guidata dalla pretesa della verità religiosa a priori.
Ovviamente, le critiche e le considerazioni di Blondet possono essere considerate positivamente da chi, come lore e V per Vendetta, hanno, allo stesso tempo, una scarsa conoscenza scientifica di ciò che si sta trattando e una fede a priori verso la verità religiosa; insomma, come ho detto in un altro thread, creduloneria supportata dall'ignoranza.

kinder1
Tal, riguardo la tua affermazione "Bisogna fare attenzione a non confondere la paura della morte, cioè il sentimento che nasce dalla consapevolezza che bisogna morire, con l’istinto all’autoconservazione (quello che ci fa fuggire dai pericoli), che è qualcosa di implicito nella stessa definizione di vita. " ho un'opinione un po' diversa.

L'etologia comparata ha messo in evidenza cose interessanti, secondo me soprattutto nell'uomo, che mi sembra non vengano considerate nella tua affermazione.

L'uomo, in quanto essere vivente, ne ha ereditato tutte le caratteristiche fondamentali, altrimenti, forse, si sarebbe estinto. Uno dei drivers fondamentali è proprio l'istino di conservazione, che ha carattere di necessità (più che essere implicito) giacché, qualora venisse a mancare in un essere, questo farebbe brutta fine in poco tempo, esponendosi a pericoli mortali.

L'uomo, però, è anche un essere cosciente. Questo non cancella affatto le caratteristiche che ha in comune cogli altri esseri; semplicemente le fa vivere e percepire in maniera diversa, umana, tipicamente aggiungendo e dando una proiezione psicologica a quasi tutti gli istinti. Questa sofisticazione porta a pensare, secondo me ingenuamente, che la natura stessa di queste cose sia peculiare dell'uomo. La paura della morte è senz'altro la rappresentazione psicologica dell'istinto di conservazione. Non è l'unico esempio di ciò. Se ci pensi, vedi che l'uomo ha "trasformato", umanizzanzolo, tutto ciò che, negli animali è istinto. Esempi facili sono:
1) l'alimentazione: è chiaro che si deve mangiare, ma vedi l'uomo cosa ci ha costruito;
2) la riproduzione: i commenti sono, credo, quasi inutili; mi limito a segnalare l'erotismo, il senso del possesso, l'amore, la gelosia;
3) le cure parentali: nell'uomo si manifesta sotto forma di amore per i figli e forte "istinto" di protezione;
4) istinto di consevazione: abbiamo già detto della paura della morte;
5) la socialità: indubbiamente l'uomo vive la vita da branco in maniera un po' diversa dagli altri animali che conducono tale vita, ma ciò non toglie che, al di la delle sofisticazioni, la vita sociale è una interpretazione umana della vita di branco.

L'elenco può continuare, ma non serve. In forma sintetica si può dire che, e vale per tutti gli animali, ciò che è necessario fare è accompagnato dal piacere, mentre ciò che si deve evitare è accompagnato dal dolore. La rappresentazione psicologica di questi due elementi (piacere/desiderio e dolore/paura) può essere molto sofisticata, ma ciò non ne cancella le origini.

Tal1
Osservazioni sulla diffusione delle specie.
1. Le specie viventi si propagano nel tempo grazie alla riproduzione. Mi è capitato di osservare una gatta che accudisce i suoi cuccioli finché, raggiunta una certa età, li scaccia via, perché sono ormai in grado di sopravvivere da soli. Ho sempre pensato che questo istinto che muove gli animali è molto forte. E’ un istinto connaturato con essi, giacché non si riscontrano differenze tra una gatta e l’altra, si comportano tutte allo stesso modo, quindi non si tratta di qualcosa di appreso. Mi chiedo: perché la gatta fa ciò? Cosa importa alla gatta della propagazione della specie? Un animale che non si vede nel tempo, ma passa la sua vita a cercare di sopravvivere, come tutti gli animali, perché mai dovrebbe assumersi anche dei rischi per mettere al mondo e proteggere altri suoi simili? Per di più è anche sbagliato parlare di amore tra madre e figli: se fosse amore non cesserebbe automaticamente quando i figli raggiungono una certa età. Invece è così, ed è così per tutte le gatte. Allora mi rispondo che è un istinto, qualcosa che è già scritto dentro l’animale. Quindi lui, essendo fatto così, si comporta come si deve comportare, e basta. Ora, le specie viventi hanno subito nel tempo delle evoluzioni, tendendo in genere a strutture più complesse, per adattarsi alle evoluzioni degli altri animali e della natura, e per cercare di procreare in modo sempre più efficiente. Ma la domanda a questo punto è: se andiamo a considerare la prima forma di vita, perché quella cellula si è dovuta sdoppiare e riprodurre? Al primo essere vivente X, cosa gliene torna se genera Y? X non è un essere consapevole, è inutile che andate a spiegare a X che Y, essendo nato dopo di lui, probabilmente sarà vivo dopo di lui, e sarà in grado di generare Z. Quando X muore il sipario si chiude. L’orizzonte di X è la sua morte, quindi la “nascita” dell’istinto di conservazione della specie non ha alcun senso. Il fatto che esso oggi sia riscontrabile in natura è una questione, ma non giustifica il fatto che esso debba essere nato. Si dice che la vita sia nata per caso, e allora anche l’istinto di conservazione della specie potrebbe essere nato per caso. Ma il problema resta, perché anche se X si è riprodotto per caso, non essendo la riproduzione un qualcosa di funzionale alla vita dell’essere, non ha senso il fatto che questo meccanismo si debba trasmettere a Y.
2. Diamo per assodata l’evoluzione della specie e la riproduzione, che è un’evidenza storica. A questo punto la teoria di Darwin ci dice che nel tempo vengono selezionati caratteri che rendono “migliore” l’essere vivente, cioè più adatto a vivere (e anche più adatto a riprodursi, anche se ripeto che la nascita del meccanismo della riproduzione non ha senso in questa ottica). Centrando l’attenzione sull’essere umano, ci si accorge però che in esso sono presenti molti sentimenti (i quali sono a tutti gli effetti delle sue caratteristiche) per niente funzionali alla propagazione della specie. Ad esempio l’angoscia, la paura della morte, ma anche l’amore. Se l’essere umano prima era una scimmia vuol dire che in un certo tempo era un essere non consapevole, quindi viveva come gli altri animali e non si poneva domande sulla sua vita. Gli animali non sanno che devono morire. Come si spiega allora il fatto che l’evoluzione abbia selezionato per l’uomo il sentimento della paura della morte? Nell’ottica della pura e semplice evoluzione, guidata dalla legge del caso, questo non ha senso. Bisogna fare attenzione a non confondere la paura della morte, cioè il sentimento che nasce dalla consapevolezza che bisogna morire, con l’istinto all’autoconservazione (quello che ci fa fuggire dai pericoli), che è qualcosa di implicito nella stessa definizione di vita. Si potrebbe anche dire che la stessa coscienza di sé, la capacità di vedersi nel tempo, di vedersi vivere mentre si vive, tutte le caratteristiche peculiari dell’essere umano non hanno senso nell’ottica dell’evoluzione darwiniana.
Come se ne esce? Intuitivamente mi viene di pensare che un modo per superare queste contraddizioni è ammettere che l’evoluzione sia essa stessa una Vita.

kinder1
Ottimo rimando, Fields. Certe letture sono un ottimo mezzo di profilassi per un igiene mentale costante e per rimanere con la testa sulle spalle, le spalle sul bacino, il bacino sulle gambe, le gambe sui piedi e, finalmente, i piedi a terra.

Aggiungo alle letture utili, soprattutto per Lore, Konrad Lorenz e Jacques Monod.

Propongo una prospettiva diversa per la discussione, che mi sembra incanalata nel confronto ideologico, applicato alla scienza.

Nelle mie intenzioni non c'é, ovviamente, il disconoscere in ognuno il diritto ad avere un'opinione su ogni tema. Anch'io le ho. Quello che suggerisco di fare, però, è di non prendersi troppo sul serio quando il tema trattato esula dall'ambito delle proprie competenze. In questi casi è inevitabile, soprattutto in chi non sa di non sapere, colmare le proprie lacune con la propria creatività, spesso orientata da un obiettivo posto a priori, che fa sì che la costruzione altro non è che un tentativo dialettico di dimostrare la verità della pripria opinione, senza averne i mezzi. Ne viene fuori un pasticcio, quale quello che insiste a proporci Lore. Anche in matematica accade spesso che, alla base di un terema c'é un'intuizione, supposta vera e poi dimostrata. Ma viene dimostrata! E da chi ne ha i mezzi (verosimilmente un matematico), non certo da un avvocato.

Mi chiedo infatti, quanti di coloro che hanno contribuito a questo argomento abbiano un'adeguata e certificata formazione in biologia. Lore è un utile esempio, per il mio discorso. Si capisce infatti che non è un biologo, altrimenti sarebbe lui a spiegarci come funziona l'evoluzionismo.

Ma ve l'immaginate un gruppo di avvocati che, memori di qualche concetto di matematica appreso alle scuole superiori, cominci a dissertare sulla possibile quadratura del cerchio con riga e compasso, ignorando la natura di pi-greco, e magari anche il significato di quadratura?

Lore, cosa studi tu (o hai studiato)? Se me lo dici, ti aiuto a capire l'assurdità di certi approcci lanciando un esempio di scambio di post su un tema di tua competenza, ma sostenuto da persona incompetente (mi propongo per il ruolo dell'incompetente). Ci stai? Non ho inventato io questo gioco, ma i sofisti. Se non hai studiato filosofia, ti suggerisco di dare un'occhiata a questa scuola, scoprirai la banalità di certi approcci.


:P :P :P

fields1
"V per Vendetta":
Permettimi Fields di dissentire sulla tua affermazione: Un Teorema è un'affermazione per definizione dotata di dimostrazione, e dunque vera.Il concetto di verità in matematica non è così intuitivo.
Ti faccio una domanda e poi chiudo sull'argomento.
Nel 1637 Fermat fece la sua affermazione famosa conosciuta come Ultimo Teorema di Fermat. Questo teorema è rimasto per circa 300 anni non confermato fino all'arrivo di Wiles. Ti domando: l'ultimo teorema di Fermat è sempre stato vero?

Ha già detto bene Maxos. Mi limito ad osservare V, che i concetti di "vero" e "dimostrabile", seppur sottili, hanno da tempo trovato una definizione matematica rigorosa. Per capire questi concetti è necessaria un po' di Logica matematica. Se vuoi capire seriamente questi argomenti, e leggere una loro elementare e ottima esposizione, ti rimando a "Il diavolo in cattedra" di Odifreddi.

Maxos2
"V per Vendetta":
Permettimi Fields di dissentire sulla tua affermazione: Un Teorema è un'affermazione per definizione dotata di dimostrazione, e dunque vera. Il concetto di verità in matematica non è così intuitivo.
Ti faccio una domanda e poi chiudo sull'argomento.
Nel 1637 Fermat fece la sua affermazione famosa conosciuta come Ultimo Teorema di Fermat. Questo teorema è rimasto per circa 300 anni non confermato fino all'arrivo di Wiles. Ti domando: l'ultimo teorema di Fermat è sempre stato vero?


Sì, ma non lo si era mai dimostrato fino ad ora.

La verità è un fatto statico, la conseguenza logica di un enunciato da un sistema di enunciati è un fatto statico, non dinamico, sennò cadiamo nel regresso all'infinito e qui non metto bocca perché non sono un logico.

Non capisco il paradosso.

Ovviamente lo si chiamava teorema anche prima perché si pensava, come è vero, che fosse vero e soprattutto che fosse dimostrabile o confutabile all'interno degli assiomi comuni della matematica.

Se poi pensi all'ipotesi di Riemann, come puoi vedere, i matematici hanno acquisito la sensibilità di non esporsi a chiamarla teorema, anche perché non è vero intuitivamente, a differenza del Fermat.

Ivan13
"V per Vendetta":
Nel 1637 Fermat fece la sua affermazione famosa conosciuta come Ultimo Teorema di Fermat. Questo teorema è rimasto per circa 300 anni non confermato fino all'arrivo di Wiles. Ti domando: l'ultimo teorema di Fermat è sempre stato vero?

Infatti, si dovrebbe parlare di "Congettura di Fermat" (beh, ora non più!).


Ivan

Maxos2
"lore":

Quindi se l'evoluzionismo è questa teoria accertata, dove sono gli anelli mancanti?


scusa se non risponderò compiutamente a tutto ciò che hai detto, comunque, rigurdo a questa:
io non so come mai la tazza di caffé che lascio sul tavolo va all'equilibrio termodinamico, nessun calcolatore è in grado nemmeno lontanamente di simularlo e nessun matematico è ora come ora capace di dimostrare davvero qualcosa (teoria ergodica, traiettoria densa nello spazio delle fasi ecc.), però ci va all'equilibrio e io ti so dimostrare che c'è all'equilibrio.

Quindi la smaniosa ricerca degli anelli mancanti rischia di divenire una puerile necessità di vedere un comportamento statistico come un storiella lineare.

Gli anelli mancanti non possono confutare o dimostrare l'evoluzionismo in alcun modo, possono solo suggerire.

E ripeto, l'evoluzionismo dawiniano è una teoria così semplice e generale (ecco perché la chiamo "ipotesi", non per sminuirla ma per sottolineare che presa da sola non descrive nessun evento particolare) che non si può rigettare in quattro e quattr'otto.

V1
Permettimi Fields di dissentire sulla tua affermazione: Un Teorema è un'affermazione per definizione dotata di dimostrazione, e dunque vera. Il concetto di verità in matematica non è così intuitivo.
Ti faccio una domanda e poi chiudo sull'argomento.
Nel 1637 Fermat fece la sua affermazione famosa conosciuta come Ultimo Teorema di Fermat. Questo teorema è rimasto per circa 300 anni non confermato fino all'arrivo di Wiles. Ti domando: l'ultimo teorema di Fermat è sempre stato vero?

fields1
"lore":
Ma infatti ho capito cosa volevi alludere. Però può essere una conferma solo nel caso appunto si trovino i famosi "anelli"... fino a lì, come si può dire che si tratti di un "salto" e non di semplice "somiglianza"?

I resti fossili e i vari "anelli" sono stati trovati, in soddisfacente quantità, altrimenti non saremmo qui a parlare in successione di Australopitecus, Homo habilis, Homo erectus o di Homo di Neandertal, non credi? Essi dimostrano l'evoluzione. Questi "anelli mancanti" non sono altro che miserrimi salti, assolutamente poco significativi per differenze intellettuali. Ma, perché no, di fronte all'evidenza, neghiamo tutto, è più divertente arrampicarsi sugli specchi, cadere in contraddizione e dire sciocchezze come fa Blondet.

"lore":
Penso che invece un pò di differenza la faccia. Cioè penso che cambi l'obiettività di uno scenziato sinceramente in ricerca, da quella di uno, come afferma il precedente link, "arruolato" apposta per trovare una teoria materialistica in cambio di fama...

Cosa c'entra, le teorie scientifiche si fondano sulle prove a loro sostegno, non sulla biografia dello scienziato. Non è che se Pitagora fosse stato un disonesto nella sua vita, allora dovremmo mettere in dubbio il teorema di Pitagora... Se non ti fidi di Pitagora uomo, fidati del ragionamento logico che dimostra il teorema. Non costringermi più, però, a dare risposte banali ad argomentazioni banalmente insensate..
"V per Vendetta":
Non capisco sinceramente dove sbagli Zichichi sulle sue considerazioni nel libro "L'infinito".

1-2) Un Teorema è un'affermazione per definizione dotata di dimostrazione, e dunque vera. Dire che può essere falso è un colossale assurdità. Zichichi fa confusione fra Teoremi in un sistema formale e Teoremi al di fuori di un sistema formale, a scapito degli ignari lettori "medi".
3) La classe di tutte le classi è contraddittoria. Zichichi dice: "Bene, prendiamola come esistente per assioma". Cioè, Zichichi prende un assioma contraddittorio. Assurdo. Qui ha fatto un terribile strafalcione, confondendo l'assioma dell'insieme potenza con il paradosso di Russell. Roba che se uno studente di logica all'esame compie un simile errore, viene rispedito dritto a casa.

Ora, già la Logica è una disciplina matematica estremamente sottile, che bisogno allora c'è di scrivere un libro pieno di imprecisioni-confusioni-assurdità? Se già in matematica Zichichi "cade dal triciclo", le scemenze dell'altro suo libro erano perfettamente prevedibili.

V1
Provo a fare qualche mia solita "assurda" considerazione.
Anzitutto apprezzo Lore che almeno si è posto il problema anche se devo dissentire sul suo utilizzo di Blondet! Quest'ultimo è molto estremo a volte nelle sue esternazioni e quindi non lo prenderei molto ad esempio.
Comunque l'ironia di Cheguevilla non è giustificata perchè è indubbio che fenomeni politici e sociali abbiano contribuito alla diffusione della teoria di Darwin!
Il discorso che fa Fields è globalmente corretto ma non sono d'accordo che sia tutto "provato e riprovato" e soprattutto sulla considerazione che l'uomo si differenzi dall'animale per il cervello.
Se dal punto di vista neuro-biologico le differenze fra il cervello dell'uomo e quello degli altri animali sono nulle non mi spiego come guardando fuori dalla finestra ci sia un impero costruito dall'uomo e non dagli animali.
La superiorità dell'uomo sull'animale è evidente, ma ciò non ha nessun (e non deve avere) tono dispregiativo.
Apro una parentesi. Non capisco sinceramente dove sbagli Zichichi sulle sue considerazioni nel libro "L'infinito". Provo ad interpretare:
1) nella prima citazione (infatti, se potessi dimostrare che un Teorema è vero e falso, sarei dinanzi a una palese contraddizione) pone una possibile condizione se...allora;
2) nella seconda citazione non capisco l'errore. Si parla dei teoremi indicibili cioè che non possono essere dimostrati né veri né falsi mediante un procedimento logico. Esempio: ogni numero pari è la somma di una coppia di numeri primi
-Si sa che è vero, grazie a calcoli fatti anche con numeri lunghi un chilometro ma tale verifica è una prova a posteriori, non una dimostrazione logica, quindi non siamo autorizzati ad estenderla a numeri ancora più grandi.
3)nella terza citazione l'autore fa un discorso poco comprensibile lo ammetto, ma avente una sua coerenza. Praticamente prima giustamente dice che la classe delle classi è contraddittoria e poi asserisce che si potrebbe intenderla come un assioma per evitare il problema logico di fondo.
Non capisco poi cosa ci sia di scandaloso a dimostrare che un Teorema sia falso??
Detto questo non voglio difendere nessuno, Zichichi saprà quel che ha scritto!

Tornando all'evoluzionismo e soprattutto sul discorso del caso lo stesso Darwin non è della vostra opinione!
Lui stesso dice nel 1860 che: "Sono propenso a guardare ad ogni cosa come il risultato di leggi progettuali, e che i dettagli, siano essi buoni o cattivi, risultino invece da ciò che noi possiamo chiamare caso... Non posso pensare che il mondo, così come noi lo vediamo, possa essere il risultato del caso"
Ora capisco che queste non siano considerazioni scientifiche, ma soggettive però scusate sempre Darwin è!

freddofede
La nuova idea è quella portata da Darwin, non quella che si rifa al creazionismo... Prima di parlare di odio e disprezzo che vuoi far credere che ci sia dalla parte di chi difende l'evoluzionismo, che non ha nessun vantaggio a farlo, parlimo piuttosto di opportunismo di chi cerca vanamente di smontarlo... sappiamo benissimo da dove viene tutto questo impegno ed a quale istituzione è riconducibile.


Eheh, caro nonsoxché, mi sa che la famosa "istituzione" qui c'entra ben poco... ti cito a proposito un caso eclatante che casca a fagiuolo:

Il professor Anthony Flew, ottantunenne, dell’Università di Reading, è conosciuto principalmente per la sua difesa filosofica dell’ateismo, resa famosa dalla pubblicazione di God, Freedom and Immortality: A Critical Analysis (1984), dove, nel capitolo intitolato «The Presumption of Atheism» («La presunzione dell’ateismo»), egli asserisce che la posizione ateista deve essere considerata quella iniziale. Mentre la posizione teista richiederebbe un argomento positivo per superare la presunzione dell’ateo. A partire da questa pubblicazione, Flew divenne una figura popolare nel dibattito filosofico sull’esistenza di Dio, e durante gli anni Ottanta e Novanta del Novecento pubblicò molti libri e saggi sostenendo che una persona “ragionevole” non potrebbe accettare l’esistenza di un Essere Supremo, al di sopra di tutto e di tutti; tanto meno l’esistenza di un Dio Creatore come il Dio rivelato nella Bibbia. Per Flew, insomma, non c’erano argomenti razionali capaci di dimostrare l’esistenza di Dio. La sua influenza sul palcoscenico intellettuale mondiale fu molto significativa.
Recentemente sono apparse alcune notizie secondo le quali Flew avrebbe cambiato la propria posizione sull’esistenza di un tipo di Dio. In un bollettino reso pubblico dall’Institute for Metascientific Research (9 dicembre 2004), vi è una dichiarazione molto chiara: «L’Istituto per la ricerca metascientifica (Imr) oggi ha annunciato che uno degli ateisti più noti nel mondo accademico, il prof. Anthony Flew dell’Università di Reading (Regno Unito), si è persuaso dell’esistenza di Dio. In un simposio sponsorizzato all’Università di New York quest’anno, il prof. Flew dichiarò che gli sviluppi della scienza moderna lo hanno condotto a convincersi dell’intervento di una Mente Intelligente nella creazione del mondo. In Has Science Discovered God?, la registrazione del simposio oggi pubblicata, Flew disse che la sua conclusione è stata influenzata dagli sviluppi nella ricerca sul Dna». Altre fonti di tipo giornalistico portarono notizie analoghe. Data l’attenzione dei mass media, lo stesso Flew ha confermato queste “voci”, affermando che non pensa più che l’universo possa essere spiegato razionalmente senza la presenza di qualche tipo di “intelligenza universale”. In termini filosofici, Flew è ora convinto che «non è più possibile costruire una teoria meramente naturalistica degli organismi viventi, capaci di riproduzione».


http://www.ildomenicale.it/approfondime ... dimento=15

Quindi un ateo di quelli tosti, che riconosce l'esistenza di un'Intelligenza superiore proprio dallo studio della biologia! E Flew ora è un sostenitore dell'"Intelligent design"...
Inoltre purtroppo sugli interessi della Chiesa devo ulteriormente deluderti (e deludere me stesso) perché si dà il caso che già da qualche anno diversi esponenti dell'alta gerarchia abbiano "aperto" all'evoluzionismo (pur non essendo Magistero infallibile) e sembrano tutt'altro che interessati quindi a propugnare il "progetto intelligente", che viene sostenuto soprattutto non in Italia (e non in Vaticano) ma in America del Nord...

Fields: i batteri me li lascio come esercizio per casa :wink:... ma volevo chiederti: anche se fosse come dici tu, quante probabilità ci sono che tutti gli anelli intermedi siano spariti?? Anche dandoti ragione e considerando maggiore la frequenza del primo caso, è possibile che proprio non sia sopravvissuto neanche un esponente in un secondo caso, tra tutti gli anelli che ci sarebbero dovuti essere?
Mettiamo pure di sì... e i resti fossili?

Non ho detto che questa è una prova della discendenza: certamente è un'importante conferma. Il mio discorso non era difficile da capire: già fra un mammifero e un uomo non ci sono mostruose differenze cerebrali, figuriamoci fra uno dei tanti ominidi e l'uomo stesso. Il problema degli anelli "non ancora ritrovati" nella storia evolutiva umana non è dunque così grave: nessun salto "miracoloso".


Ma infatti ho capito cosa volevi alludere. Però può essere una conferma solo nel caso appunto si trovino i famosi "anelli"... fino a lì, come si può dire che si tratti di un "salto" e non di semplice "somiglianza"?

Per quanto riguarda gli intrighi politico-filosofici, essi sono un palese e insensato off-topic. Darwin avrebbe potuto essere pure il diavolo in persona, ma chissenefrega. Bisogna discutere le prove scientifiche, non pettegolezzi e episodi di "costume".


Penso che invece un pò di differenza la faccia. Cioè penso che cambi l'obiettività di uno scenziato sinceramente in ricerca, da quella di uno, come afferma il precedente link, "arruolato" apposta per trovare una teoria materialistica in cambio di fama...

Ciao a tutti

Lore

Cheguevilla
"nnsoxke":
sappiamo benissimo da dove viene tutto questo impegno ed a quale istituzione è riconducibile.
No, ne io ne lore lo sappiamo.
Da dove viene?

@lore:
Odio? E perchè?
Le cose che ho detto hanno la stessa base scientifica degli articoli di Blondet.
L'uomo ha anche la libertà che gli animali non hanno...
Sarà, io lavoro, non mi sento così libero come molti animali.
Secondo me, hai uno strano concetto di libertà.
Come del resto, hai uno strano concetto di scienza, ragionamento, realtà...
Ma, il Club X era una discoteca o un Night club con Lap Dance e spogliarelliste?
Se è il secondo, credo di esserci stato...

Ah, se per te il creazionismo è un'idea nuova, non mi stupisce che i tuoi ragionamenti non siano propriamente "attuali".

Gli studiosi moderni più seri e scrupolosi, ormai, rigettano completamente la tesi dell'evoluzione della specie, o si limitano a mantenerla in maniera provvisoria esclusivamente quale mera «ipotesi di lavoro».
Ad esempio chi?
Se, per te, Blondet è uno studioso, ogni frequentatore di questo forum dovrebbe sentirsi indignato, se non offeso.

fields1
"lore":
Le prove su cui tali riletture della storia umana si sarebbero fondate sarebbero consistite, peraltro, in alcuni resti fossili che avrebbero costituito gli anelli di congiunzione di una catena virtuale, la quale ci avrebbe condotto, in linea retta, dagli esemplari più primitivi del genere dei primati fino all'uomo.
Vano il domandarsi come mai - se tali teorie sono realmente attendibili - a parità di latitudine, condizioni climatiche ed ambientali, e via discorrendo, è possibile trovare «evoluti» esemplari di Homo sapiens sapiens accanto a babbuini e scimpanzé, ma in circolazione non s'incontra un Australopiteco neppure a pagarlo oro.
Come è stato autorevolmente osservato, l'estrema rarità delle forme intermedie, anche nella documentazione fossile, continua a rivestire una sorta di «segreto di casta» della Paleontologia. Inutile cercare la ragione dell'estinzione degli esemplari delle fasi intermedie; superfluo più che altro, giacché l'incontestabilità del dogma darwinista è contenuta in quei pochissimi resti fossili a cui si accennava.
Talmente rari da tormentare perfino lo stesso Darwin.

Queste domande sono onorevoli e legittime. Ma è evidente che non contraddicono la teoria dell'evoluzione. Supponiamo che "la rarità delle forme intermedie" sia un dato di fatto. Non penso proprio che un tale fatto sia difficile da spiegare. Anzi mi sembra piuttosto banale. Se una forma di vita A si evolve in B, ci sono due casi: B entra in competizione con A, B non entra in competizione con A. Nel primo caso la capacità di sopravvivenza di B, maggiore di quella di A, provoca spesso l'estinzione di A. Nel secondo caso, entrambe le forme di vita proseguono su strade diverse.
Rappresentativo del primo caso potrebbe essere il rapporto homo sapiens sapiens vs homo di Neandertal. E' ben noto che per un certo periodo di tempo essi hanno co-abitato (e se il tuo autore avesse vissuto a quell'epoca non avrebbe dovuto pagare a peso d'oro il ritrovamente di un fossile, avendo un esemplare di ominide vivente dritto davanti al naso). Le maggiori capacità dell'homo sapiens sapiens hanno prevalso sulle capacità di adattamento dell'homo di Neandertal, che è sparito definitivamente.
Rappresentativo del secondo caso potrebbe essere il rapporto scimmia-primo ominide. Poiché le scimmie vivono nelle foreste, mentre invece gli ominidi hanno incominciato a spostarsi, non ha probabilmente avuto luogo una competizione, ed entrambe le storie evolutive hanno proceduto separatamente, fino ai giorni nostri.
Notare che dovrebbe essere più frequente il primo caso, a causa dell'adiacenza fra A e B, e dunque si spiega perché i gradini intermedi spariscono.


La cosa dei batteri mi sembra invece inaffrontabile senza le conoscenze tecniche adeguate.
"lore":
Nessun sorrisetto, so che gli animali possono essere più o meno intelligenti. Ma questo, ovvero la somiglianza, deve per forza implicare una discendenza?

Non ho detto che questa è una prova della discendenza: certamente è un'importante conferma. Il mio discorso non era difficile da capire: già fra un mammifero e un uomo non ci sono mostruose differenze cerebrali, figuriamoci fra uno dei tanti ominidi e l'uomo stesso. Il problema degli anelli "non ancora ritrovati" nella storia evolutiva umana non è dunque così grave: nessun salto "miracoloso".

Per quanto riguarda gli intrighi politico-filosofici, essi sono un palese e insensato off-topic. Darwin avrebbe potuto essere pure il diavolo in persona, ma chissenefrega. Bisogna discutere le prove scientifiche, non pettegolezzi e episodi di "costume".

Sk_Anonymous
Ma prima di interloquire, molti dei miei interlocutori dovrebbero interrogarsi su se stessi: da dove viene la rabbia, l'odio con cui difendono l'evoluzionismo?
La furia personale, il disprezzo, con cui attaccano chi gli propone (non gli impone) un'altra ipotesi? L'odio non è mai un segno di alta evoluzione.

La nuova idea è quella portata da Darwin, non quella che si rifa al creazionismo... Prima di parlare di odio e disprezzo che vuoi far credere che ci sia dalla parte di chi difende l'evoluzionismo, che non ha nessun vantaggio a farlo, parlimo piuttosto di opportunismo di chi cerca vanamente di smontarlo... sappiamo benissimo da dove viene tutto questo impegno ed a quale istituzione è riconducibile.

freddofede
"cheguevilla":
INCREDIBILE SCOOP!!!
Gesù Cristo fu addestrato negli Stati Uniti e inviato in Medio Oriente dalla CIA sotto copertura per indagare sull'attività di alcune celle di Al-Qaeda.
Dopo l'attentato suicida che ebbe abbattuto la torre di Babele con una biga di linea, sequestrata perchè il metal detector del terminal non funzionava, il presidente della super potenza garantitì: "Li sconfiggeremo nel nome di Dio".
I paramilitari, pare addestrati in Florida, inviati sul terreno hanno svolto attività di proselitismo e portato dalla loro parte una buona fetta di popolazione con la quale guidare la rivoltà per ottenere la democrazia.
Unità speciali, nome in codice "Evangelisti", appositamente addestrate, hanno distruibuito clandestinamente informazioni tendenziose ai cittadini per sensibilizzarli alla causa.
Ecco come cominciò la questione mediorientale.

Credo di aver detto meno palle inventate io in queste righe che il buon Blondet nel suo manifesto all'ignoranza.


Ma prima di interloquire, molti dei miei interlocutori dovrebbero interrogarsi su se stessi: da dove viene la rabbia, l'odio con cui difendono l'evoluzionismo?
La furia personale, il disprezzo, con cui attaccano chi gli propone (non gli impone) un'altra ipotesi? L'odio non è mai un segno di alta evoluzione.
L'odio per le idee nuove e mai sentite prima è un sintomo di involuzione gravissima: che denuncia la discesa dal livello umano - l'uomo che sopravvive è aperto alle idee, la sua «nicchia ecologica» non è la natura, ma la cultura, non il mondo esterno, ma l'interiore, dove progetta, sogna e rinnova - verso quello entomologico.
Le formiche non hanno bisogno di idee nuove, perché fanno tutto sempre allo stesso modo da milioni di anni.
Se una formica volesse dire una cosa diversa, il formicaio la aggredirebbe come un «intruso».
Temo infatti che questo sia il destino dell'uomo ultimo: ci stiamo trasformando in un formicaio, vogliamo diventare api e formiche.
L'involuzione della specie.


http://www.effedieffe.com/rx.php?id=768 ... luzionismo

EDIT:Gli studiosi moderni più seri e scrupolosi, ormai, rigettano completamente la tesi dell'evoluzione della specie, o si limitano a mantenerla in maniera provvisoria esclusivamente quale mera «ipotesi di lavoro».
Le più recenti scoperte in materia di Paleontologia, Sedimentologia, Chimica, Biologia molecolare e Genetica hanno smontato, pezzo per pezzo, il castello di carta su cui si fondava la favola dell'evoluzionismo darwinista.
Del resto, non solo tutte le forme animali conosciute avrebbero avuto origine, quasi contemporaneamente, durante il periodo dell'«esplosione cambriana», ma le ricerche più recenti hanno dimostrato l'incredibile complessità anche di quegli organismi che i vari Piero Angela si ostinano a definire «semplici».
La microscopia elettronica ha infatti messo in risalto come i processi che si svolgono all'interno dell'essere monocellulare siano di una molteplicità inimmaginabile.
Inoltre, come ebbe a riconoscere, già nel 1977, perfino lo stesso professor Stephen Jay Gould, docente di geologia e zoologia presso la prestigiosa Harvard University, nonché darwinista eterodosso e marxista dichiarato, «le testimonianze fossili non supportano in alcun modo il cambiamento graduale».
Sulla stessa linea, il geologo David Schindel, professore all'Università di Yale, il quale, in un articolo apparso nel 1982 sulla rivista «Nature», rivelò che l'ipotizzata graduale «transizione dai presunti antenati ai discendenti […] non esisteva».

Una volta acquisita questa teoria da parte della comunità scientifica, si è imboccata una pericolosa via che gli attuali studiosi temono di abbandonare poiché, forse, ritengono che ciò equivarrebbe, di fatto, a decretare un fallimento di cui potrebbe risentire tutta la classe degli scienziati
contemporanei.
Se così fosse, si tratterebbe di un fatto gravissimo, poiché darebbe conto della debolezza - camuffata sotto all'arroganza - da cui la comunità scientifica è affetta oggigiorno.
Diversamente, si attendono spiegazioni plausibili sul perché non si sia ancora avviato un dibattito serio ed approfondito anche in Italia e per quale strana ragione ci si ostini a presentare un semplice mito come verità acquisita


http://www.effedieffe.com/rx.php?id=784 ... luzionismo

freddofede
Dai, lore, ti hanno spiegato rigorosamente e logicamente che le cose che sostieni sono sbagliate. Poi non mi sembra che tu abbia voglia di "imparare", neanche un po', sinceramente.


E io, come bravo alunno, sto facendo domande al prof per vedere se la logica è davvero tale :wink: se ne siete certi non dovreste aver timore ad approfondire, no? Certe cose non mi sono affatto chiare, ovvero come avrebbe fatto a fare tutto il caso (sarebbe come ammettere che l'orologio nella mia firma, appunti, si è formato "casualmente"!); altre sono ancora da approfondire, come i batteri... sicché :-)...

Si torna al discorso della superiorità dell'uomo sugli altri animali... La superiorità è solo evolutiva, niente di più. Abbiamo la fortuna o la disgrazia (dipende dai punti di vista) di essere la specie più evoluta mentalmente, e basta.


E' questo il punto: ci siamo evoluti :-D? L'uomo ha anche la libertà che gli animali non hanno... comunque il discorso qui può andare OT...

ciao

Lore

Cheguevilla
INCREDIBILE SCOOP!!!
Gesù Cristo fu addestrato negli Stati Uniti e inviato in Medio Oriente dalla CIA sotto copertura per indagare sull'attività di alcune celle di Al-Qaeda.
Dopo l'attentato suicida che ebbe abbattuto la torre di Babele con una biga di linea, sequestrata perchè il metal detector del terminal non funzionava, il presidente della super potenza garantitì: "Li sconfiggeremo nel nome di Dio".
I paramilitari, pare addestrati in Florida, inviati sul terreno hanno svolto attività di proselitismo e portato dalla loro parte una buona fetta di popolazione con la quale guidare la rivoltà per ottenere la democrazia.
Unità speciali, nome in codice "Evangelisti", appositamente addestrate, hanno distruibuito clandestinamente informazioni tendenziose ai cittadini per sensibilizzarli alla causa.
Ecco come cominciò la questione mediorientale.

Credo di aver detto meno palle inventate io in queste righe che il buon Blondet nel suo manifesto all'ignoranza.

freddofede
Rispondo a fields (se avrà voglia di discutere, ovvio :wink:) in quanto l'unico che vedo più aperto ad argomentare il dialogo.

lore, innanzitutto un forum non è la sede per convincerti dell'evoluzionismo. Una sede più appropriata è costituita dall'università oppure dalla stanza di casa tua, possibilmente contenente all'interno una sedia, un manuale serio di biologia, tu stesso/a sopra quella sedia e curvo/a su quel manuale.


Hai perfettamente ragione, ma una cosa fondamentale manca: il tempo. Sto leggendo articolo sia pro che contro l'evoluzionismo, oltre che sostenendo la discussione qui.
E poi posso non essere io quello a rimanere convinto :P ...

Per quanto riguarda l'evoluzione, essa è un fatto, provato e riprovato (basta considerare la nascita della terra e i vari esseri viventi che l'hanno abitata nel corso dei miliardi di anni). Naturalmente non conosciamo ancora tutti i meccanismi con cui essa si sviluppa, e non sappiamo rispondere a tutte le domande, ma ciò non vuol dire che essa sia sbagliata


Provato... da cosa?

Vorrei farti anche notare che gli "anelli mancanti" in realtà non mancano affatto (o almeno non mancano nel senso in cui lo dice l'autore da te citato).


Quindi in che senso, diverso da Blondet, gli anelli non mancano?

L'unica cosa che differenzia l'uomo dagli altri essere viventi è il cervello. Ma dal punto di vista neuro-biologico le differenze fra il cervello dell'uomo e quello degli altri mammiferi sono praticamente nulle. Ci sono i neuroni, le sinapsi, i neuro-trasmettitori, ecc. e il loro funzionamento è perfettamente identico in tutti i mammiferi. Eh, lore, frena il sorrisetto che sta apparendo sul tuo volto, derivante dall'ignoranza che anche le relative prestazione intellettuali non sono "drammaticamente" differenti.
Infatti anche gli animali sono capaci di ragionare e di attuare comportamenti intelligenti. Sono anche capaci di risolvere problemi e inventare comportamenti. Non mi dimenticherò mai un documentario che ho visto su un uccello. Questo uccello, osservando che i pesci tendevano a venire in superficie quando c'era del cibo sulla superficie dell'acqua, inventò il metodo di pesca attraverso l'esca. Andava a recuperare pezzi di cibo (magari piccoli insetti), li buttava sulla superficie dell'acqua, aspettava pazientemente i pesci, e poi... li catturava! E questo non era un comportamento genetico, perché gli altri suoi "colleghi" della stessa specie non attuavano il comportamento in questione. Gli uccelli sono molto intelligenti, non c'è che dire! Si potrebbe anche citare l'esempio di certe cornacchie che per aprire il guscio di certi frutti utilizzavano il traffico stradale! (le ruote delle macchine che rompevano il guscio). Oppure degli avvoltoi che utilizzavano dei sassi per aprire le uova! Per non parlare poi delle scimmie, capaci come noi esseri umani di utilizzare strumenti. Certo a te lore, tutto questo non basterà, perché semplicemente non osservi che se già la differenza fra noi e i mammiferi che ci circondano non è poi così "drammatica", la differenza fra gli anelli intermedi di ominidi (che sono stati ritrovati!) e noi "scimmie nude" è ancora più ridotta, e tendente a zero.


Nessun sorrisetto, so che gli animali possono essere più o meno intelligenti. Ma questo, ovvero la somiglianza, deve per forza implicare una discendenza?

Per quanto riguarda i virus, e l'oziosa e metafisica domanda: sono vivi?, non ha importanza. Se non ti vanno a genio i virus, considera pure i batteri (che sono considerati vivi).


Sui batteri ti avevo appunto chiesto un link con cui approfondire.. comunque lo cerco io appena posso :wink:

Ciò che influenza la patogenicità dei virus e le possibili terapie è lo studio del comportamento dei virus, della loro struttura e dei loro meccanismi. Considerare questi "vita" o "non vita" è solo una questione linguistica, di definizione del termine "vita".


Sul tema che stiamo dibattendo penso possa essere interessante anche questo, no?

Inoltre

L'«agnostico» Darwin (tanto amato da Karl Marx proprio perché aveva inferto a Dio «un colpo mortale») poneva, in tal modo, le fondamenta per affrancare dalla natura divina la nascita di tutte le creature viventi, proponendo una tesi «casuale», costituita dall'intervento di mutevoli condizioni climatiche, di habitat e di relativi bisogni crescenti, i quali avrebbero condizionato quelle specie viventi che si sarebbero dimostrate capaci di mutare insieme a tali elementi e, quindi, di vincere la lotta per la sopravvivenza.
L'oscuro naturalista di Down portava a termine, in tal modo, il compito che gli era stato assegnato. Così, almeno, afferma Giuseppe Sermonti, icona dell' «anti-evoluzionismo scientifico» e - più in generale - della riflessione critica sulla scienza moderna fin da quando, nel 1971, pubblicò per l'editore Rusconi il saggio controcorrente intitolato «Il crepuscolo dello scientismo».
Stando infatti al resoconto del noto genetista, alcuni personaggi avrebbero precedentemente ingaggiato Darwin con lo scopo di elaborare una teoria materialista sull'origine della vita, assicurandogli notevole fama ed un rapido successo editoriale.
Si sarebbe trattato di individui che agivano per conto di un fantomatico Club X, costituitosi ufficialmente a Londra nel 1864.
Tale associazione pare fosse solita riunirsi prima dei meeting della Royal Society per discutere gli indirizzi politico-culturali e mediatici che avrebbe dovuto imboccare la società inglese.
La prima edizione de «L'origine delle specie» si esaurì in un solo giorno.
Dopo un iniziale scherno piuttosto generalizzato da parte dell'opinione pubblica, in soli dieci anni Darwin si aggiudicò il consenso dell'ortodossia scientifica del tempo: il Club X aveva raggiunto il proprio obiettivo e mantenuto le sue promesse.

[...]
Le prove su cui tali riletture della storia umana si sarebbero fondate sarebbero consistite, peraltro, in alcuni resti fossili che avrebbero costituito gli anelli di congiunzione di una catena virtuale, la quale ci avrebbe condotto, in linea retta, dagli esemplari più primitivi del genere dei primati fino all'uomo.
Vano il domandarsi come mai - se tali teorie sono realmente attendibili - a parità di latitudine, condizioni climatiche ed ambientali, e via discorrendo, è possibile trovare «evoluti» esemplari di Homo sapiens sapiens accanto a babbuini e scimpanzé, ma in circolazione non s'incontra un Australopiteco neppure a pagarlo oro.
Come è stato autorevolmente osservato, l'estrema rarità delle forme intermedie, anche nella documentazione fossile, continua a rivestire una sorta di «segreto di casta» della Paleontologia. Inutile cercare la ragione dell'estinzione degli esemplari delle fasi intermedie; superfluo più che altro, giacché l'incontestabilità del dogma darwinista è contenuta in quei pochissimi resti fossili a cui si accennava.
Talmente rari da tormentare perfino lo stesso Darwin.


http://www.effedieffe.com/rx.php?id=784 ... luzionismo

Buona serata

Lorenzo

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