ENERGIA

IgnoranteInMate
Salve a tutti..L'ultimo numero di "LeScienze" parla di energia, di quanto c troveremo nei guai se non colmiamo il gap energetico che c costringe a importare combustibili ed energie dall'estero e robe del genere..
C'è anche un articolo sulla fusione nucleare, sulle possibilità che offre e su una centrale che stano realizzando in Francia grazie alla collaborazione di varii stati.
innanzitutto vorrei vorrei sapere cosa ne pensate, se siamo così carenti nella ricerca di nuove fonti energetiche, se l'effetto serra è realmente causato dall'utilizzo di combustibili inquinanti(io lo penso, ma c sono opinioni discordanti,soprattutto faziose..), etc..MA soprattutto mi preme saper:CHE FACOLTA' BISOGNA SCEGLIERE X POI POTER AFFRONTARE IL PROBLEMA ENERGETICO?ed in particolare qllo della fusione Nucleare??(Fisica o Ingegneria??)

ps:chiedo scusa se c sono inesattezze nel mio post.. :roll:

Risposte
tecnos1
"kinder":
La verità è che la preparazione di base degli ingegneri e dei fisici ha sufficienti elementi in comune da consentire ad ognuno di invadere il campo dell'altro, richiedendo al limite qualche integrazione, facilmente superabile per entrambi.



E' ciò che intendo dire, nel caso specifico SOLO ingegneri nucleari e ingegneri fisici, non di certo un ingegnere edile/architetto, per l'amor di Dio. E saranno di certo una minoranza, come i fisici nel settore dell'ingegneria. Lo stesso per la chimica e le altre scienze, biologia a parte...

tecnos1
Vedi, se tu non lo sapessi i politecnici permettono agli studenti di ingegneria (compresa ing. fisica e matematica) di ottenere la doppia laurea in atenei come il politecnico di Losanna e l' Ecole Polytechnique ( restando in Europa e citando solo 2 dei numerosi atenei ) dove vi sono non solo dipartimenti di fisica ( e di tutte le altre scienze ) con gruppi di ricerca che spaziano dalla fisica teorica a quella applicata, ma veri e propri istituti di fisica dedicati ( per la teorica...)! A questo punto rimarrai scandalizzato se ti dico che un ingegnere fisico può sostituire un anno della laurea megistrale con 2 nei corsi graduate di fisica o ingegneria fisica negli atenei all'estero convenzionati!
Perchè non guardi anche i gruppi di ricerca del MIT sulla fisica nucleare e dei plasmi, ci sono anche ingegneri nucleari..

kinder1
Propongo di non fare risse inutili sul tema e sul confronto, perché non avrebbero fondamento. Se può interessare la mia esperienza, io sono un ingegnere nucleare che per i primi 10 anni della vita ha fatto ricerca nell'ambito dell'energia, circondato da fisici. Non mi sono sentito, e non lo sono stato, handicappato. Da circa 10 anni lavoro in un'azienda che opera nel settore delle telecomunicazioni radiomobili, in cui c'è anche qualche fisico (in verità in minoranza). Questi colleghi (i fisici) non hanno nessun problema a lavorare alla pari nel nostro settore, anzi. La verità è che la preparazione di base degli ingegneri e dei fisici ha sufficienti elementi in comune da consentire ad ognuno di invadere il campo dell'altro, richiedendo al limite qualche integrazione, facilmente superabile per entrambi.
Quando mi riferisco all'accesso al mercato del lavoro più favorevole per gli ingegneri, mi riferisco al fatto che le aziende, nel processo di reclutamento, fanno le prime scremate dei curricula basandosi sulla "carta", e sui titoli. L'aver scritto Laurea in Fisica può precludere l'opportunità ad un ragazzo solo per il titolo, se un'azienda cerca ingegneri, al di la del fatto che invece potrebbe essere un ottimo dipendente, a volte anche migliore di tanti ingegneri. Io ne ho conosciuti.

wedge
in quanto aspirante Fisico senza l'Ing davanti ho davvero da preoccuparmi allora, visto che vengono toccati anche argomenti da Progress of Theoretical Physics (come diceva qualcuno in un altro post?) e visto che c'è qualcuno che distingue particelle e antiparticelle tanto da precisarlo nel nome di un curriculum.

comunque qui trovi i gruppi di ricerca del Cern
http://graybook.cern.ch/programmes/expe ... /LHCB.html
http://atlas.web.cern.ch/Atlas/Manageme ... tions.html
http://aliceinfo.cern.ch/Collaboration/ ... index.html
http://cms.cern.ch/iCMS/jsp/page.jsp?mo ... key=CMS_CB

se hai tempo cerca quanti ingegneri ci sono!

tecnos1
Obiezione concettuale : non puoi non considerare che hanno alle spalle una laurea in ingegneria, per il semplice motivo che anche i numerosi concorrenti al premio sono dei geni!

Bianchini si sarà anche distaccato dall'ingegneria nucleare ma la formazione che ha ricevuto nel corso di ingegneria nucleare di certo non lo ha ostacolato!

Van Der Meer non è un ingegnere fisico, bensi' un nucleare e credimi che non è l'unico ingegnere del CERN ad occuparsi di fisica!
Che gli ingegneri siano in minoranza nella ricerca puramente scientifica sono perfettamente daccordo,e in molti casi la professione o l'impiego in azienda è ben più redditizia, ma come vedi non ne sono esclusi come alcuni vogliono far credere, anzi...

Dove si colloca un ingegnere fisico nel contesto che hai descritto? C'è più di un utente del forum che ti può rispondere con più precisione di me.
Sicuramente ha una preparazione sperimentale ed applicativa, con un'alta dose di matematica ,qualche corso di ingegneria ( a Torino ) ed esami del gruppo fis/02. Il dottorato comprende i seguenti indirizzi :

•Ottica;
• Ferromagnetismo e proprietà magnetiche della materia;
• Superconduttività;
• Fisica dei semiconduttori;
• Proprietà di trasporto;
• Fisica delle mesofasi;
• Fisica delle nanostrutture;
• Tecniche di simulazione mediante supercomputer nel campo della fisica della materia condensata;
• Transizione di fase;
• Fisica teorica interazioni fondamentali;
• Meccanica statistica;
• Meccanica statistica non estensiva e applicazioni;
• Meccanica quantistica non lineare;
• Computazione quantistica;
• Fisica delle particelle e delle antiparticelle;
• Danno da radiazione;
• Relatività generale;
• Effetti geomagnetici e raggi cosmici.

wedge
obiezione metodologica: non puoi considerare il campione dei premi Nobel come significativo. stai parlando di gente fuori dal comune! inoltre Stefano Bianchini si è staccato nettamente dall'ingegneria*, ha un Phd in Matematica alle spalle e penso rientri pure lui nelle persone "fuori dal comune".

domanda: dove si colloca esattamente un ingegnere fisico? per fare un esempio: al Cern lavorano tre categorie di persone, vale a dire quelli del gruppo teorico, i fisici sperimentali che conducono gli esperimenti, e ingegneri prevalentemente elettronici, che spesso di quello che avviene fattualmente nel laboratorio non se ne interessano e non ne sanno. il padre di un mio amico, ingegnere elettronico, aveva lavorato a dei cablaggi al Laboratorio del Gran Sasso, ma mi ha sempre detto che per lui quel lavoro è stato equivalente ad uno svolto al casello autostradale di Melegnano o decine di altri!
ecco: un ingegnere fisico dove si piazza in tale struttura?
so che dai tuoi mirabilia exempla trarrai Van Der Meer, ma ribadisco che bisogna concentrarsi non sull'uno ma sulla comunità di ricercatori.

ciao!

*come Boncinelli (direttore Sissa) che dopo la laurea in fisica è passo alla genetica!

tecnos1
Continuando con i buoni propositi di Kinder :

Non a caso ci sono ingegneri nucleari (e non) premi nobel per la fisica....
Ingegneria fisica rappresenta un'ottima soluzione..anche se non sarai proprio un ingegnere, a parte il nome che sta davanti a fisica...lo sarai più a Milano ( ing ) e moltooo meno al politecnico di Torino.
Inoltre un "errore" che alcuni fanno è quello di non considerare negli ingegneri i ricercatori che molto spesso non si limitano solo all'ingegneria ma che nei dipartimenti universitari affrontano branche della matematica, fisica, chimica e anche della geologia...
L'ingegnere che tu classifichi come semplice applicatore è riconducibile più che altro al libero professionista che manda avanti il suo studio tecnico risolvendo problemi oramai noti da tempo con metodologie standard. Il discorso cambia se fai ricerca universitaria o se operi in aziende che non si limitano alla produzione ma investono nella ricerca e in questi casi è un po' difficile non sforzarsi di comprendere nuovi fenomeni, studiare e sviluppare nuove reazioni, materiali e algoritmi.
Non per ripetere sempre le stesse cose ma se l'unico premio Nobel per la chimica ( in Italia ) è stato un ingegnere chimico non sarà proprio un caso ( senza nulla togliere ai chimici italiani e agli altri ingegneri chimici che prima o poi raggiungeranno l'obbiettivo)...come non è un caso che, (restando negli ingegneri "tradizionali" ed escludendo i nuovi entrati di IMS, ing.fisici, matematica...) non pochi chimici, elettronici, aerospaziali e nucleari siano apprezzati nei settori di ricerca.
Un esempio, restando in tema con il forum ?

http://www.sissa.it/download/pressroom/ ... -10-12.pdf


Detto questo fai ciò che ti piace di più, ovviamente..

kinder1
IgnoranteInMate

lungi da me l'idea di trasformare questi post sui tuoi dubbi in polemica, ma come ingegnere vorrei correggere leggermente il tiro sulla tua riduzione del nostro lavoro alla mera applicazione di strumenti inventati da altri (che è anche vero). Esemplifico il mio pensiero con un esempio, una proporzione: l'ingegnere sta al falegname come la trasformata di Laplace sta alla pialla. Penso che sia riduttivo descrivere il lavoro del falegname come mero uso della pialla, dimenticando i manufatti che ne deriva. Mi sembra più corretto descrivere il falegname come quello che costruisce mobili, piuttosto che come utente della pialla.
Lo stesso vale per l'ingegnere.
Alla fine ciò che conta è cosa ti piace di più fare, insieme con ciò per cui sei maggiormente portato. E' a questo che devi pensare. Non dimenticherei, comunque, anche riflessioni sulle opportunità di lavoro che, sebbene da giovani siano pesate poco, quando poi ci andrai a sbattere contro scoprirai che sono importanti, a meno che non potrai vivere di rendita. Io amo la fisica, ma penso che ingegneria sia un canale di accesso ad un mercato del lavoro più ampio.

IgnoranteInMate
"Fioravante Patrone":

e, come regalino:

Εὕρηκα

ηὕρηκα


:lol: tnx fioravante!!
(sxo che nessuno conosca il greco se no t bacchettano...)
scelgo al prima ke è + corretta^^

La preparazione che intendevo io è legata alle università d'eccellenza (tipo la normale, che dà anche ageolazioni economiche, tipo vitto, alloggio, tasse universitarie...).
Spero di decidere del mio futuro il prima possibile..speriamo per una materia scientifica..speriamo x fisica..speriamo di prendere il nobel..(forse ho esagerato :oops: )

Fioravante Patrone1
io ho fatto (un po' di tempo fa...) lo scientifico
ma non ti preoccupare per aver fatto il classico
non è di impedimento alcuno a fare una qualsivoglia facoltà scientifica
puoi fare tranquillamente matematica o fisica
patisci un po' all'inizio, ma poi vai più veloce di quelli che, provenendo dallo scientifico, si illudevano di sapere tante cose


e, come regalino:

Εὕρηκα

ηὕρηκα

IgnoranteInMate
"kinder":
IgnoranteInMate

se ti piace la fisica (in realtà la devi amare) e vuoi cimentarti in una sfida challanging, potresti provare ad entrare alla scuola Normale Superiore di Pisa, per il corso di laurea in fisica. Avresti illustri predecessori, del calibro di Fermi, e non solo.


sinceramente ci ho pensato e non sarebbe anche male poichè non dovrei neanche gravare sui miei.ma il problema è che,
provenendo da un liceo classico, non basta solo meravigliarsi di fronte alla perfezione della natura, ma bisogna avere solide conoscenze di base che purtroppo io non ho. Mi chiedevo però se frequentare l'Uni di pisa non sia completamente differente, dato che cmq qlli della Normale frequentano lì (escludendo seminarii ed altro che sono la peculiarità di qsta scuola).
Credo che comunque sceglierò più fisica che ingegneria, poichè vorrei che il mio lavoro sia pensare.non che gli ingegneri non pensino, ma mi piacerebbe scoprire tosto che applicare relazioni, algoritmi inventati dagli altri. Il problema è: sono capace?
"ai posteri l'ardua sentenza" :)

tecnos1
Davvero, non scendiamo in dettagli che farebbero sfociare il tutto in un OT.
Riduciamo il tutto ad una particolare simpatia che ho per la città di Torino ...

giacor86
non hai risposto alla seconda domanda... sai scusa ma mi sento punzecchiato nel vivo.. faccio ing fis al polimi :D:D:D

tecnos1
Perchè hanno un dipartimento sulla fusione nucleare considerato di eccellenza.

giacor86
perchè tecnos ci tieni a specificare ingegneria fisica (TORINO)? che hai contro milano?

kinder1
IgnoranteInMate

se ti piace la fisica (in realtà la devi amare) e vuoi cimentarti in una sfida challanging, potresti provare ad entrare alla scuola Normale Superiore di Pisa, per il corso di laurea in fisica. Avresti illustri predecessori, del calibro di Fermi, e non solo.

tecnos1
"IgnoranteInMate":
Quindi Ingegneria(cn indirizzo nucleare) a Pisa e Fisica (dei plasmi) al Polito?
giusta sta sintesi?se avete altri suggerimenti postateli^^


Al polito intendevo ingegneria fisica e magari la specialistica in ingegneria energetica-nucleare, nella teriennale affronti molta fisica e matematica di base mentre nella laurea magistrale troverai esami come Fisica dei reattori a fissione , Fisica dei reattori a fusione, teoria del trasporto, ingegneria dei reattori nucleari, radiazioni per applicazioni biomediche ( nel primo anno )....ma la formazione comprende anche i sistemi energetici tradizionali ( e il loro impatto ambientale ),le tecnologie all'idrogeno,la meccanica strutturale, la sicurezza e l'analisi del rischio..
Inoltre i politecnici hanno il vantaggio di possedere un vasto programma di doppia laurea ( specialistica di 3 anni, il primo dei quali in Italia, almeno a Torino ) in prestigiose università dell'Europa e degli USA. In questo modo potresti inserirti in una realtà del nucleare sicuramente più sviluppata di quella italiana. Inoltre sono numerosi i politecnici con ottimi dipartimenti di ingegneria, fisica e matematica che concorrono allo sviluppo di grandi progetti, ad esempio la KTH(Stoccolma), l'Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne, l'Institut National Polytechnique de Grenoble,l'Ecole Nationale Supérieure d'Electricité.
Per la Spagna : l'Universitat Politècnica de Catalunya (Barcellona) e l'Universidad Politécnica de Madrid .
Questo potrebbe sicuramente darti un vantaggio, visto che in Italia il settore del nucleare è poco considerato...

GIOVANNI IL CHIMICO
Io non credo che un fisico da solo possa progettare un un impianto nucleare più sicuro, al massimo starà sviluppando un processo più efficiente, più controllabile e più "pulito", gran parte della sicurezza di un impianto nucleare è data dal lavoro ingegneristico per progettare un reattore (inteso nel senso di guscio metallico che racchiude il nocciolo) adeguato alle sollecitazioni termiche e meccaniche, schermature capaci di arginare effiacemente il flusso neutronico, per realizzare una logica di controllo flessibile ed efficace sopratutto nel contrastare le situazioni critiche, e per costruire un sistema di scambio termico efficiente siua dal punto di vista del calore scambiato, sia nel limitare la contaminazione radioattiva.

IgnoranteInMate
Quindi Ingegneria(cn indirizzo nucleare) a Pisa e Fisica (dei plasmi) al Polito?
giusta sta sintesi?se avete altri suggerimenti postateli^^

Xqnto riguarda Rubbia, leggevo su una rivista che stava progettando un reattore nucleare più sicuro o qlcs del genere. E' ovvio che debba andarsene dato che in Italia(grazie alla pregressa lungimiranza della "nostra" classe dirigente) il Nucleare è proibito...

Cheguevilla
la mina energetica sarà scoppiata o ormai sarà conclamato che starà sul punto di scoppiare.
Sono curioso di sapere come andrà a finire questo inverno. :?
Prodi ha detto, giustamente, che è necessaria una commissione energetica europea, ma nonostante ciò è necessario che il governo si dedichi ad un piano energetico nazionale, così come fanno gli altri paesi industrializzati.
Purtroppo, in questa direzione, non ho ancora sentito nessuna spinta da parte di nessun politico, di nessuno schieramento.
Nel 2006 appare abbastanza inquietante.

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