Conflitto Israele/Palestina

utente__medio11
Apro il topic riproponendo quanto scritto nell'altra discussione:

A rischio di apparire ingenuo, ma qualcuno potrebbe spiegarmi come mai i media e i rappresentanti occidentali non condannano Israele e/o adottano sanzioni nei suoi confronti a causa dei bombardamenti indiscriminati e dell'interruzione di rifornimenti di acqua, cibo ed energia che stanno colpendo anche (e soprattutto) i civili palestinesi?

L'obiettivo è Hamas e il resto sono "effetti collaterali" (al momento si parla di circa 1600 morti tra cui 500 bambini e 300 donne)? Oppure come detto dal ministro della difesa israeliano: <>?
Senza dimenticare l'assenza di corridoi e aiuti umanitari...

Illuminatemi.

Risposte
utente__medio11
Vista la gravità delle cose riportate nel mio precedente post, qualche replica me la sarei aspettata, ma vabbè...

In ogni caso, giusto per restare in tema di "democrazia", riporto un interessante articolo (traduzione effettuata con google translate):

"IlFattoQuotidiano":2vkcrr56:


Un giornalista britannico rischia anni di prigione per essersi rifiutato di consegnare le sue password alla polizia

Richard Medhurst è il primo reporter arrestato e sotto inchiesta ai sensi della Sezione 12 del Terrorism Act del 2000. La polizia britannica ha cercato di ottenere le password dei suoi telefoni, tra cui un telefono altamente sicuro con un sistema operativo Graphene. Se le autorità britanniche prevarranno, nessun giornalista in viaggio verso Londra sarà più al sicuro per quanto riguarda la protezione delle fonti


È un caso senza precedenti. E rischia di innescare una minaccia senza precedenti per il giornalismo. La polizia britannica ha ripetutamente cercato di ottenere le password dei telefoni del giornalista indipendente britannico Richard Medhurst, il primo reporter arrestato a Londra ai sensi della Sezione 12: le sue analisi e i suoi commenti sul bagno di sangue di Israele a Gaza, che Amnesty International ha definito genocidio, sono stati interpretati dalla polizia come sostegno a organizzazioni bandite dal Regno Unito, come Hamas e Hezbollah.

Figlio di due peacekeeper dell'ONU, Medhurst è stato arrestato lo scorso agosto all'aeroporto di Heathrow a Londra: appena atterrato, è stato prelevato da sei poliziotti. In un'intervista a Il Fatto Quotidiano , Medhurst ha dichiarato di essere diretto al Beautiful Days Festival, dove avrebbe dovuto parlare con l'ex ambasciatore britannico Craig Murray e il rapper britannico Lowkey. Trattenuto per quasi un giorno intero, interrogato per due ore, sequestrati i suoi due telefoni, cuffie, cavi, microfoni, sim card. Da allora Richard Medhurst è indagato per terrorismo, se verrà incriminato e condannato ai sensi dell'articolo 12, rischia quattordici anni di carcere.

Il sindacato dei giornalisti britannici, la NUJ, e la Federazione Internazionale dei Giornalisti (IFJ) hanno pubblicamente condannato il suo arresto e l'uso delle leggi antiterrorismo contro i giornalisti "semplicemente per aver svolto il loro lavoro".

Richard Medhurst portava con sé un iPhone e un Google Pixel con sistema operativo Graphene, incentrato sulla privacy e considerato particolarmente sicuro. Si rifiuta di consegnare le password perché, come tutti i telefoni dei giornalisti, contengono informazioni che potrebbero identificare le sue fonti. Spesso per un giornalista consegnare le password alla polizia significa consegnare i nomi e i contatti delle sue fonti. Il diritto a proteggerle è riconosciuto a ogni giornalista nel mondo libero e confermato da numerose sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo, perché se noi giornalisti non proteggiamo chi ci parla in modo confidenziale, nessuno ci parlerà più in modo confidenziale.

Gli esperti interpellati da Il Fatto Quotidiano , come Steven Murdoch, professore di ingegneria della sicurezza all'University College di Londra, ritengono che, sulla base delle informazioni disponibili al pubblico a partire dallo scorso luglio, la polizia non abbia alcuna possibilità di estrarre le informazioni dal telefono con sistema operativo Graphene, utilizzando la nota tecnologia dell'azienda israeliana Cellebrite. E con gli altri? Murdoch cita il software XRY di MSAB: "Si sa meno pubblicamente di XRY, quindi è difficile dire se avrebbe consentito alla polizia di estrarre dati".

Le autorità britanniche potrebbero anche fare ricorso alla corte e ottenere che un giudice ordini al giornalista di consegnarle. Se Richard Medhurst non lo facesse, rischierebbe da due a cinque anni di carcere. Il Fatto Quotidiano ha cercato di scoprire se ci sono altri casi nelle democrazie occidentali in cui i giornalisti rischiano la prigione se non consegnano le loro password. Purtroppo, né la Federazione Internazionale dei Giornalisti né Reporters Sans Frontières (RSF) hanno statistiche in merito. Ma Rebecca Vincent, che dirige le campagne di RSF, non ha dubbi: “Abbiamo monitorato casi di autorità che hanno costretto i giornalisti a rivelare le password o che hanno interferito in altro modo con i loro dispositivi in ​​ogni regione del mondo, dalle democrazie occidentali ai regimi più autoritari”, racconta al nostro quotidiano, “l’impatto è lo stesso: nella migliore delle ipotesi intimidisce i giornalisti che lavorano su argomenti sensibili e nella peggiore compromette la protezione delle fonti giornalistiche”.

La polizia britannica non contesta che Medhurst sia un giornalista e che i telefoni sequestrati siano strumenti utilizzati nella professione giornalistica, il problema è che pretendono comunque l'accesso ai dati in una procedura come questa: il reporter rivela le password, le informazioni contenute nei telefoni vengono messe nelle mani di un agente di polizia o di un avvocato "indipendente", che sono incaricati di esaminarle e decidere quali devono essere protette dalla riservatezza della fonte giornalistica e quali no. Fondamentalmente un modo per servire informazioni sensibili al governo britannico su un piatto d'argento. Se le autorità britanniche prevarranno, nessun giornalista in viaggio verso Londra sarà al sicuro.

utente__medio11
Visto che a proposito di Israele c'è ancora chi straparla di "diritto alla difesa" contro i terroristi, come il nostro indegno presidente della repubblica (che invece come capo delle forze armate non ha avuto una sola parola di condanna verso Israele per gli attacchi ai militari italiani nelle basi Unifil), sarebbe meglio chiarire alcuni punti...

Partiamo dal fatto che la maggior parte dei Paesi al mondo, e anche la stessa ONU, non considera Hamas un'organizzazione terroristica. E poi a questo punto dovremmo considerare terroristi anche gli USA e tutta la NATO per tutte le guerre e la morte che hanno esportato nel mondo, la stessa Ucraina per tutti i bombardamenti verso la popolazione civile del Donbass a partire dal 2014, e per non parlare poi di Israele che è uno Stato canaglia per antonomasia.

Se invece vogliamo parlare di terrorismo per i fatti specifici del 7 ottobre, allora se ne può anche discutere, ma a tal proposito bisogna anche dire varie cose di cui la stragrande maggioranza dell'opinione pubblica è all'oscuro.
Partiamo dal fatto che il rafforzamento e il finanziamento di Hamas è stato voluto e perseguito da Netanyahu con l'obiettivo di indebolire l’Autorità nazionale palestinese a favore di una frangia più violenta e meno presentabile, in modo che, senza un interlocutore credibile, Netanyahu avesse una scusa per non sedersi al tavolo negoziale per la soluzione dei due Stati. Nel 2019 Netanyahu disse:
«chiunque voglia ostacolare la creazione di uno stato palestinese deve sostenere il rafforzamento di Hamas. Questo fa parte della nostra strategia, isolare i palestinesi di Gaza dai palestinesi di Giudea e Samaria».

Poi va detto che la barriera difensiva lungo il confine con Gaza, finita di costruire nel 2021 e chiamata "smart fence" o "iron wall", è stata definita la barriera tecnologicamente più avanzata del mondo. Essa è dotata di radar, telecamere ad infrarossi e sensori di movimento; praticamente nulla può nemmeno avvicinarsi senza che i servizi di sicurezza israeliani non lo vengano a sapere. Peccato però che il 7 ottobre, tra telecamere fuori servizio e allarmi ignorati, non ha funzionato nulla, senza contare che quel giorno il 70% delle milizie della striscia di Gaza erano state spostate in Cisgiordania per una presunta insurrezione che non c'è mai stata.
Dopo l'irruzione, i miliziani hanno potuto agire a lungo indisturbatamente tornando indietro con parecchi prigionieri; l'esercito israeliano è intervenuto con carrarmati ed elicotteri dopo ben 5 ore dall'irruzione, sparando tra l'altro indiscriminatamente sui kibbutz e sul rave party e causando buona parte delle vittime israeliane di quella giornata.
Inoltre, per quanto riguarda il rave party, va detto che esso fino a due giorni prima doveva tenersi da tutt'altra parte, ma poi improvvisamente il luogo prestabilito è diventato indisponibile e guarda caso il festival è stato spostato proprio in un luogo a meno di 5Km dalla Striscia di Gaza...
E ciò risulta ancora più grave se si tiene conto del fatto che Israele era a conoscenza dei piani di Hamas da un anno prima degli attacchi...
Infine vale la pena ricordare che la notizia dei bambini decapitati e degli stupri di massa per mano di quei cattivoni di Hamas si è rivelata alla fine solo una gigantesca bufala propagandata dai media occidentali...
Per me il 7 ottobre israeliano è stato un po' l'11 settembre americano, e più precisamente una LIHOP (Let It Happen On Purpose) per giustificare quello che poi ne è seguito.


Uno dei primi giornali a parlare di queste cose è stata la testata israeliana Haaretz, che negli ultimi giorni è stata messa all'indice da Netanyahu. È lo stesso quotidiano a renderlo noto con un articolo:
“L’esecutivo israeliano ha approvato oggi una proposta del ministro delle Comunicazioni, Shlomo Karhi, che impone a qualsiasi ente finanziato dal governo di astenersi dal comunicare con Haaretz o dal pubblicare annunci pubblicitari sul giornale”.
Alla faccia della democrazia...

utente__medio11
A proposito di propaganda, ecco i media mainstream dopo i fatti di Amsterdam relativi alle aggressioni subite dai tifosi israeliani:

"laRepubblica":m9gnwt6e:


Amsterdam, è caccia all’ebreo. “Un nuovo pogrom in Europa”

In centinaia braccano i tifosi del Maccabi dopo il match con l’Ajax. Botte e agguati a piazza Dam e lungo i canali: decine di feriti e 62 arresti

"IlMessaggero":m9gnwt6e:


Amsterdam, caccia all’ebreo: «Un’altra notte dei cristalli»

"adnkronos":m9gnwt6e:


Tifosi israeliani aggrediti dopo Ajax-Maccabi.

Netanyahu invia aerei per soccorsi. Tel Aviv: "Centinaia colti in un'imboscata". Il premier olandese: "Attacco antisemita, inorridito"

"CorriereDellaSera":m9gnwt6e:


Amsterdam, i racconti della caccia agli israeliani: «Sono scesi in 8 da un Van, hanno detto "ebrei di m." e si sono messi a picchiare»

Le indagini sull'assalto ai tifosi dopo Ajax-Maccabi. Il re Guglielmo Alessandro: «Abbiamo fallito come ai tempi della Shoah». La sindaca Halselma «Azioni di matrice sicuramente antisemita»

"QuotidianoNazionale":m9gnwt6e:


La vergogna nella città di Anna Frank

Antisemitismo nel calcio europeo: l'aggressione ai tifosi del Maccabi Tel Aviv ad Amsterdam solleva preoccupazioni sull'escalation della violenza e dell'odio


Ovviamente le violenze vanno condannate e bla bla bla, ma come direbbero i nostri "cari" fact-checkers: CONTESTO MANCANTE! :D
Partiamo dal fatto che il bilancio è di 10 feriti non gravi, di cui 5 portati all'ospedale e dimessi dopo qualche ora.
Va poi detto che i tifosi israeliani del Maccabi, noti per le loro derive di ultra-destra e la loro inclinazione alla violenza (non per nulla si definiscono "Fanatics"), hanno fatto di tutto per infiammare gli animi dei cittadini arabi locali (che ad Amsterdam sono circa il 15%). Hanno aggredito un tassista arabo e altre persone per strada, hanno violato la proprietà privata strappando le bandiere palestinesi appese alle abitazioni della città, hanno apertamente intonato in pieno centro cori violenti e razzisti contro gli arabi e la popolazione di Gaza ("Morte agli arabi", "Lasciate che l'IDF fotta tutti gli arabi", "Non ci sono più scuole a Gaza perché non restano più bambini", ...), e hanno anche inscenato rumorose contestazioni durante il minuto di silenzio chiesto prima della partita per rendere omaggio alle vittime delle alluvioni in Spagna (invisa per la sua vicinanza alla causa palestinese). Ci sono molti video in rete che mostrano quanto appena detto.

Che poi vorrei capire perché i russi devono essere esclusi da tutte le competizioni, mentre Israele, con tutti i crimini di guerra che sta compiendo e il suo disprezzo verso tutte le leggi internazionali e le stesse organizzazioni dell'ONU, no?! E vista la situazione vorrei anche capire perché concedere le trasferte a questi ultras violenti, obbligando i governi a blindare le nostre città, mentre le manifestazioni per la Palestina della società civile autoctona devono essere impedite?!

Al netto di tutto ciò, i titoli e i paragoni scomodati dai giornaloni per 5 feriti lievi diventano ancora più ridicoli, soprattutto se si tiene conto del fatto che dopo almeno 50.000 morti a Gaza (e si tratta per molti di una stima pesantemente al ribasso, in quanto i morti sarebbero come minimo il doppio), di cui il 70% sono donne e bambini secondo un recente rapporto dell'ONU, i rappresentanti politici del sedicente Occidente "democratico" si limitano nel migliore dei casi a balbettare un po' di indignazione, i media si limitano a passare qualche notizia controvoglia (ovviamente in modo asettico), e c'è ancora chi blatera di legittima difesa da parte di Israele o si scandalizza se qualcuno utilizza il termine "genocidio" in riferimento a quello che sta avvenendo a Gaza.
E ovviamente di sanzioni contro Israele o embarghi sulle armi, nemmeno l'ombra...

utente__medio11
Di seguito riporto alcuni passaggi di una lettera aperta che un gruppo di 99 medici, chirurghi e infermieri specializzati statunitensi, che ha prestato volontariamente servizio nella Striscia di Gaza, ha inviato il 2 ottobre al presidente americano Joe Biden e alla sua vice Kamala Harris:

"Lettera completa":3ocep83v:


Siamo 99 medici, chirurghi, infermieri specializzati, infermiere e ostetriche americani che hanno fatto volontariato nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. In totale, abbiamo trascorso 254 settimane di volontariato negli ospedali e nelle cliniche di Gaza. Abbiamo lavorato con varie organizzazioni non governative e con l’Organizzazione mondiale della sanità in ospedali e cliniche in tutta la Striscia.
[...]
Siamo tra i soli osservatori neutrali a cui è stato permesso di entrare nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre. Data la nostra vasta competenza e l’esperienza diretta di lavoro in tutta Gaza, siamo in una posizione unica per commentare diverse questioni di importanza per il nostro Governo mentre decide se continuare a sostenere l’attacco e l’assedio di Israele nella Striscia di Gaza.
[...]
Sia questa lettera che l’appendice sono disponibili elettronicamente su GazaHealthcareLetters.org. Questo sito web ospita anche lettere di operatori sanitari canadesi e britannici ai rispettivi governi, che fanno molte osservazioni simili a quelle qui contenute. Questa lettera e l’appendice mostrano prove evidenti che il bilancio delle vittime a Gaza da ottobre è molto più alto di quanto si creda negli Stati Uniti. È probabile che il bilancio delle vittime di questo conflitto sia già superiore a 118.908, uno sbalorditivo 5,4% della popolazione di Gaza. Il nostro Governo deve agire immediatamente per prevenire una catastrofe ancora peggiore di quella che è già capitata alla popolazione di Gaza e Israele. Un cessate il fuoco deve essere imposto alle parti in guerra, negando il supporto militare a Israele e sostenendo un embargo internazionale sulle armi a Israele e a tutti i gruppi armati palestinesi. Crediamo che il nostro Governo sia obbligato a farlo, sia in base alla legge americana che al diritto umanitario internazionale. Crediamo anche che sia la cosa giusta da fare.
[...]
«Non ho mai visto ferite così orribili, su così vasta scala, con così poche risorse. Le nostre bombe stanno falciando donne e bambini a migliaia. I loro corpi mutilati sono un monumento alla crudeltà» (dott. Feroze Sidhwa, chirurgo traumatologico e di terapia intensiva, chirurgo generale del Veterans Affairs). Con solo marginali eccezioni, tutti a Gaza sono malati, feriti o entrambi. Ciò include ogni operatore umanitario nazionale, ogni volontario internazionale e probabilmente ogni ostaggio israeliano: ogni uomo, donna e bambino. Mentre lavoravamo a Gaza abbiamo visto una malnutrizione diffusa nei nostri pazienti e nei nostri colleghi sanitari palestinesi. Ognuno di noi ha perso peso rapidamente a Gaza nonostante avesse un accesso privilegiato al cibo e avesse portato con sé il proprio cibo supplementare ricco di nutrienti. Abbiamo prove fotografiche di malnutrizione pericolosa per la vita nei nostri pazienti, in particolare nei bambini, che siamo ansiosi di condividere con voi. Praticamente ogni bambino di età inferiore ai cinque anni che abbiamo incontrato, sia dentro che fuori dall’ospedale, aveva sia tosse che diarrea acquosa.
[...]
La malnutrizione ha portato ad aborti spontanei diffusi, neonati sottopeso e all’incapacità delle neo mamme di allattare al seno. Ciò ha lasciato i loro neonati ad alto rischio di morte data la mancanza di accesso all’acqua potabile in qualsiasi parte di Gaza. Molti di quei bambini sono morti. A Gaza abbiamo visto madri malnutrite nutrire i loro neonati sottopeso con latte artificiale fatto con acqua inquinata. Non potremo mai dimenticare che il mondo ha abbandonato queste donne e questi bambini innocenti.
[...]
Vi esortiamo a rendervi conto che a Gaza imperversano epidemie. Il continuo e ripetuto spostamento da parte di Israele della popolazione malnutrita e malata di Gaza, metà della quale è composta da bambini, verso aree senza acqua corrente o persino servizi igienici disponibili è assolutamente traumatico. Era e rimane destinato a causare una morte diffusa per malattie diarroiche virali e batteriche e polmoniti, in particolare nei bambini di età inferiore ai cinque anni.
[...]
I bambini sono universalmente considerati innocenti nei conflitti armati. Tuttavia, ogni singolo firmatario di questa lettera ha visto bambini a Gaza che hanno subito violenze che devono essere state deliberatamente dirette contro di loro. In particolare, ognuno di noi che ha lavorato in un pronto soccorso, in terapia intensiva o in un ambiente chirurgico ha curato bambini preadolescenti che sono stati colpiti alla testa o al petto regolarmente o addirittura quotidianamente. È impossibile che una sparatoria così diffusa di bambini piccoli in tutta Gaza, sostenuta nel corso di un anno intero, sia accidentale o sconosciuta alle massime autorità civili e militari israeliane. Presidente Biden e vicepresidente Harris, vorremmo che poteste vedere gli incubi che affliggono così tanti di noi da quando siamo tornati: sogni di bambini mutilati e mutilati dalle nostre armi e delle loro madri inconsolabili che ci implorano di salvarli. Vorremmo che poteste sentire le grida e le urla che le nostre coscienze non ci faranno dimenticare. Non riusciamo a capire perché continuate ad armare il paese che sta deliberatamente uccidendo questi bambini in massa.
[...]
Israele ha distrutto più della metà delle risorse sanitarie di Gaza e ha ucciso quasi mille operatori sanitari palestinesi, più di uno su 20 operatori sanitari di Gaza. Allo stesso tempo, le esigenze sanitarie sono aumentate enormemente a causa della combinazione letale di violenza militare, malnutrizione, malattie e sfollamento. Gli ospedali in cui lavoravamo erano privi di forniture di base, dal materiale chirurgico al sapone. Erano regolarmente tagliati fuori dall’elettricità e dall’accesso a Internet, negavano acqua pulita e operavano con quattro o sette volte la loro capacità di posti letto.
[...]
Sebbene continuassero a lavorare con un programma massacrante, [gli operatori sanitari palestinesi] non venivano pagati dal 7 ottobre. Tutti erano perfettamente consapevoli che il loro lavoro come operatori sanitari li aveva segnati come obiettivi per Israele. Ciò rende una presa in giro lo status protetto concesso agli ospedali e agli operatori sanitari dalle più antiche e ampiamente accettate disposizioni del diritto internazionale umanitario. Abbiamo incontrato personale sanitario a Gaza che lavorava in ospedali che erano stati saccheggiati e distrutti da Israele. Molti di questi nostri colleghi sono stati arrestati da Israele durante gli attacchi. Ci hanno tutti raccontato una versione leggermente diversa della stessa storia: durante la prigionia venivano a malapena nutriti, continuamente abusati fisicamente e psicologicamente e infine abbandonati nudi sul ciglio di una strada. Molti ci hanno detto di essere stati sottoposti a finte esecuzioni e altre forme di maltrattamento e tortura. Troppi dei nostri colleghi sanitari ci hanno detto che stavano semplicemente aspettando di morire. I 99 firmatari di questa lettera hanno trascorso complessivamente 254 settimane all’interno dei più grandi ospedali e cliniche di Gaza. Vogliamo essere assolutamente chiari: nessuno di noi ha mai visto alcun tipo di attività militante palestinese in uno qualsiasi degli ospedali o altre strutture sanitarie di Gaza. Vi esortiamo a vedere che Israele ha sistematicamente e deliberatamente devastato l’intero sistema sanitario di Gaza e che Israele ha preso di mira i nostri colleghi a Gaza per torturarli, farli sparire e ucciderli.


E ovviamente ricordiamo anche i ripetuti attacchi di Israele contro le forze di interposizione dell'ONU, compresi quelli alle basi italiane in Libano.
Ma di sanzioni contro Israele nemmeno l'ombra... non dico sanzioni economiche, ma almeno un embargo sulle armi...
E c'è ancora gente che straparla di "complottismo" quando si parla dell'ipocrita doppiopesismo dell'occidente (sedicente) democratico o del fatto che Israele non è altro che una propaggine militare degli USA in Medio Oriente.


EDIT:
Per tutti quelli che danno la colpa solo a Netanyahu:

https://www.lanotiziagiornale.it/sondag ... u-israele/

https://contropiano.org/news/internazio ... io-0174991

https://www.gennarocarotenuto.it/6689-l ... a-piccoli/

utente__medio11
Sui crimini commessi da Israele nell'ultimo periodo c'è poco da discutere... però vorrei soffermarmi sull'episodio dei cercapersone esplosi.

Inizialmente i media hanno parlato di un avanzato attacco hacker da parte dell'intelligence israeliana, che avrebbe provocato un'esplosione in seguito a un non ben chiaro surriscaldamento delle batterie. La notizia mi è sembrata fin dall'inizio un'enorme super****la (anche in considerazione del fatto che le esplosioni sono avvenute praticamente in contemporanea), e infatti poi si è venuto a sapere che con ogni probabilità i cercapersone contenessero delle piccole cariche esplosive che sono state fatte detonare grazie ad un innesco attivabile a distanza, anche questo inserito in fase di costruzione.
Le riflessioni al riguardo sono molteplici:

- i media hanno parlato dell'accaduto in toni quasi entusiastici, tessendo le lodi dell'intelligence israeliana e ignorando completamente i risvolti etici di quello che definisco senza mezze misure un attentato terroristico. Innanzitutto vanno specificate le modalità con cui si è consumato l'attentato, infatti prima dell'esplosione i cercapersone hanno emesso un particolare suono per fare in modo che le persone, incuriosite, avvicinassero l'aggeggio al viso. Poi va detto che tra i circa 40 morti e i più di 3200 feriti (molti dei quali rimasti ciechi) non c'erano solo "cattivi terroristi", ma anche donne e bambini... in pratica questa vicenda ha portato la narrazione sulle "vittime collaterali" ad un livello superiore...
Che poi sarei curioso di sapere chi ha deciso che Hezbollah sia un'organizzazione terroristica tout court?!

- un'altra questione fondamentale è come ci sia finito l'esplosivo in quei cercapersone. Da quello che ho letto mi sembra di capire che il modello sia stato brevettato dall'azienda taiwanese Gold Apollo, la quale ha concesso i diritti di produzione all'azienda BAC Consulting, con sede in Ungheria. Com'è che nessuna istituzione ha aperto una seria indagine per capire chi è coinvolto nella produzione di quegli aggeggi e se esistono altri dispositivi dormienti? Soprattutto se si considera che il giorno seguente allo scoppio dei cercapersone sono esplosi anche dei walkie-talkie!?

Inoltre è interessante rilevare che l'amministratrice delegata della suddetta azienda ungherese sia un'italiana, una certa Cristiana Barsony-Arcidiacono. E la cosa si fa ancora più inquietante se si guardano i profili seguiti dalla tizia su Instagram, infatti tra i soli 187 profili seguiti compaiono più di una figura legata all'ambiente del finto dissenso in Italia: Pasquale Bacco, il partito Ancora Italia e Francesco Amodeo.



E comunque, tornando ad Israele, continua il massacro col tacito assenso dell'occidente "democratico"; qualcuno ogni tanto fa finta di dire qualcosina, ma di sanzioni nemmeno l'ombra, mentre le portaerei USA si sono spostate in medio oriente.
L'unica cosa positiva in tutto ciò è il fatto che agli occhi del mondo gli israeliani stiano finalmente perdendo il credito morale che gli era stato indebitamente attribuito a causa di quello che hanno dovuto sopportare i loro avi.

Faussone
Riflessioni sul tema in oggetto per me interessanti (vabbè pure qui c'è Stirpe... mannaja a me).
Qui.

Ne cito solo un paragrafo (ma andrebbe letto tutto), perché spiega in bella copia quello che avevo cercato di dire precedentemente in questa discussione.



Israele e Hamas sono sullo stesso piano?

Hamas è un’organizzazione terroristica, ma è anche il governo de facto di Gaza, votato dai palestinesi nel 2006. Prima del 7 ottobre, infatti, l’area era un territorio non occupato da Israele. Di converso, Israele è l’unica democrazia del Medio Oriente, ma è anche responsabile di numerose violazioni dei diritti umani nei territori occupati. Anche per questo, molte persone mettono sullo stesso piano Israele e Hamas e, di riflesso, fanno altrettanto tra gli attacchi del 7 ottobre e la conseguente risposta militare. Cosa che richiama un’argomentazione nazista usata durante il processo di Norimberga, ossia che non ci sarebbe differenza tra ammazzare gli ebrei nei lager e bombardare deliberatamente i civili, come a Dresda. È un evidente straw man argument, una fallacia logica che consiste nel sostituire l’argomento di cui si sta discutendo con uno simile ma diverso, quel tanto che basta per rendere meno credibile l’argomento originario.

Per Parsi, «nel caso di Hamas c’è la volontà di uccidere i civili. Nel caso di Israele c’è la volontà di colpire obiettivi che sono protetti a forza dalla popolazione, senza una sufficiente attenzione ai danni collaterali. Possono configurarsi entrambi come crimini di guerra e, entro certi limiti, crimini contro l’umanità. Tuttavia, le modalità e le intenzioni sono diverse e questo non è affatto irrilevante dal punto di vista del giudizio politico né da quello del diritto».

Faussone
Molto significativo del clima che c'è in Italia e fuori, il modo in cui è stata trattata la notizia di cui si parla in questo ottimo resoconto su valigiablu.

Faussone

Faussone
"gabriella127":

Se la Cina dice a un paese della sua area di influenza: 'Statte bono', quello lo fa, anche se la Cina non è occidentale e democratica.
La Cina in questo momento è probabilmente uno dei paesi più stabilizzanti, perché ha ormai interessi economici tali ovunque, a cominciare dall'Africa, che non vuole destabilizzazioni.

Ok ma evidenziamo però che non è la stessa cosa: i Paesi occidentali hanno una opinione pubblica a cui dar conto, oltre ai puri interessi economici che ovviamente pure ci sono. Se continuassero le atrocità israeliane come in questi giorni o aumentassero, le opinioni pubbliche occidentali continuerebbero a far pressione sempre maggiore sui propri Paesi e questi su Israele, certo non è condizione sufficiente affinché poi tutto abbia una svolta decisiva rapida in un certo senso, ma un effetto lo ha eccome, unito ad altri fattori di interesse e di opportunità spiccia ovviamente.
Questo fa una enorme differenza e va sottolineato.
La Cina è contraria "all'operazione speciale" russa in Ucraina per motivi economici, ma al di là di qualche moderata prudentissima uscita ha fatto ben poco per sbloccare la situazione, e invece in modo certamente poco incisivo comunque in pratica sta supportando la Russia anche militarmente seppure abbastanza sottobanco.

"gabriella127":

Non dico che i motivi umanitari non contano nulla, ma non ne farei monopolio dell'Occidente.
in fondo l'ONU sarà di scarsa incisività, ma ne fanno parte tanti paesi.

L'Onu si basa come funzionamento su criteri democratici prettamente occidentali (e direi anche su valori soprattutto occidentali ma questo è su un piano diverso per quello che mi preme adesso dire), anche questo non va dimenticato.

Non che voglia sminuire le conseguenze di quello che sta accadendo in seguito alla azione israeliana su Gaza, ma il razzo sull'ospedale sembrerebbe dalle ultime notizie che ho sentito non sia di responsabilità israeliana, non sarebbe dirimente per nulla (benché comunque non sarebbe del tutto insignificante) se così fosse, e anche se così non fosse, lo sottolineo solo perché ne ho accennato prima.
Il fatto che l'azione di rappresaglia israeliana sia di per sé gravida di conseguenze nefaste è una ovvietà.

gabriella127
"Faussone":
@gabriella
È quello che cercavo di dire: Israele è alla fin fine un Paese occidentale e certamente una reazione al di là di certi limiti non dico non possa farla, ma per farla deve tirare molto la corda coi suoi alleati e questo ha dei contraccolpi notevoli, anche su Israele stesso.
.

Sì, questo è vero, ma non perché è occidentale, anche un paese non occidentale, se i suoi, più potenti, alleati gli dicono di darsi una calmata, lo fa.
Se la Cina dice a un paese della sua area di influenza: 'Statte bono', quello lo fa, anche se la Cina non è occidentale e democratica.
La Cina in questo momento è probabilmente uno dei paesi più stabilizzanti, perché ha ormai interessi economici tali ovunque, a cominciare dall'Africa, che non vuole destabilizzazioni.
Credo che una delle cose più temute in caso di allargamento del conflitto sia la chiusura dello stretto di Suez.

Diciamo che è un intrico di interessi e di rapporti di forza. Anche il Qatar adv esempio è importante per una soluzione in questo momento, anche se è quello che è, perché può mediare e fare pressione su Hamas, in particolare per la liberazione degli ostaggi (e pur di salvarli è ovvio che vanno fatto patti anche con il diavolo.)

Non dico che i motivi umanitari non contano nulla, ma non ne farei monopolio dell'Occidente.
in fondo l'ONU sarà di scarsa incisività, ma ne fanno parte tanti paesi.

Oltre ai raid e l'invasione di Gaza, c'è la possibile catastrofe umanitaria se continua il blocco dei rifornimenti a Gaza: niente luce, acqua, cibo, ospedali e donne partorienti comprese, fonte ONU:
https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/1 ... a/7323267/
(e non è che lo dice l Fatto Quotidiano, lo scrivono e dicono tutti, a cominciare da Borrell, solo che su Il Fatto Quotidiano sono cose più in evidenza ed è facile trovare gli articoli)

Faussone
"Faussone":

Già quei limiti li ha "forzati" parecchio nei giorni scorsi purtroppo, anche se in parte, ma solo in parte per come la vedo io, comprensibilmente.
Vediamo, anche io mi auguro che queste pressioni da parte dei più stretti alleati portino a più miti consigli.

Ecco appunto, adesso le notizie di una bomba su un ospedale a Gaza, Israele negherebbe e parla di un missile di Hamas.

Faussone
@gabriella
È quello che cercavo di dire: Israele è alla fin fine un Paese occidentale e certamente una reazione al di là di certi limiti non dico non possa farla, ma per farla deve tirare molto la corda coi suoi alleati e questo ha dei contraccolpi notevoli, anche su Israele stesso.
Già quei limiti li ha "forzati" parecchio nei giorni scorsi purtroppo, anche se in parte, ma solo in parte per come la vedo io, comprensibilmente.
Vediamo, anche io mi auguro che queste pressioni da parte dei più stretti alleati portino a più miti consigli.

gabriella127
Pare che le pressioni di Biden etc. siano riuscite a scongiurare l'invasione di Gaza:


https://www.corriere.it/esteri/diretta- ... af03.shtml

https://www.ilfattoquotidiano.it/live-p ... a/7325547/

Speriamo che non ci sia escalation.

Il che mi interessa anche egoisticamente dato che abito a due palazzi di distanza da una Sinagoga, e di fronte a altro luogo religioso e di riunione ebraico, ho le camionette dell'esercito a fianco e di fronte casa. :)
In zona ci sono tanti negozianti ebraici, che conosco bene e con cui ho un rapporto cordiale, e sono molto dispiaciuta anche per loro.

gabriella127
Ti esprimi benissimo e si capisce benissimo quello che dici.

Le domande che facevo erano in realtà una espressione non di polemica, ma di stima per chi partecipa a questo thread, e caso mai ne sa di più di me sull'argomento (quello dell'intervento dell'Iran, che trovo davvero preoccupante) e sui possibili scenari, perché, al di là di opinioni diverse e qualche scaramuccia :D , vale la pena ascoltare quello che dite.

Faussone
"gabriella127":
@ Faussone Ma no che non era rivolto a te! Hai preso il primo mezzo rigo di un messaggio di dodici righe :D

E infatti avevo scritto che avrei commentato solo a quello, è che ho sempre l'impressione di essere frainteso, so che scrivo abbastanza male (ho un eloquio scritto faticoso ...ma sempre migliore del parlato :shock: ), spero che a forza di scrivere si capisce quello che voglio dire, almeno :P Anche se il rischio è di essere iper-ripetitivo.

Sul resto che hai scritto mi riservo forse di rispondere qualcosa più in là, adesso non ho comunque moltissimo da dire e osservare sinceramente, e non crede di essere uno che ne sa di più di te.

gabriella127
@ Faussone Ma no che non era rivolto a te! Hai preso il primo mezzo rigo di un messaggio di dodici righe :D , il senso erano le domande sotto sull'Iran. E non mi riferivo a nessuno qui sul Forum, infatti ho specificato 'in Italia'.

Volevo solo ricordare che mentre si discute (e continua da qualche parte (giornali) l'abitudine a dividere la lavagna tra buoni e cattivi, di qua, lato buoni, io, Aldo Grasso, di là Basile, il solito Orsini, e Ovadia, etc.etc., ma vabbe', in questo caso facevo solo un invito a alzare il naso dalle vicende nostrane) ci sono enormi pericoli che incombono.

Il mio scopo era sinceramente chiedere, caso mai voi ne sapete di più, quali sono gli scenari immaginabili nella sciagurata ipotesi l'Iran volesse intervenire, per mia ignoranza e complessità incasinatissima della situazione non lo so.

Faussone
"gabriella127":
Piccola chiosa (anche se non volevo più intervenire :) ): mentre qui in Italia discutiamo su buoni e cattivi (senza nulla togliere a tanti discorsi che sono validissimi, da ogni parte, in primis dal punto di vista umanitario)


Solo su questo, magari non era rivolto a me, ma nel dubbio lo ribadisco: neanche per me ha senso parlare di chi ha ragione e chi ha torto, oltretutto l'ho scritto nell'ultimo messaggio quanto non abbia senso per me neanche fare classifiche di cattiveria. Fare certi distinguo non implica voler dire chi siano i buoni e chi i cattivi.

gabriella127
Piccola chiosa (anche se non volevo più intervenire :) ): mentre qui in Italia discutiamo su buoni e cattivi (senza nulla togliere a tanti discorsi che sono validissimi, da ogni parte, in primis dal punto di vista umanitario) L'Iran minaccia di intervenire se Israele invade Gaza.

Gli inviti a Israele alla moderazione e a non travalicare il diritto internazionale da varie parti, in primis dagli USA, ha anche, e penso soprattutto, questo senso, di non far saltare una polveriera.

Io non so valutare che avverebbe perché là la situazione e la storia lì è un casino, e ci capisco poco, ma è certo che sarebbe una cosa pericolosissima e dalle conseguenze non prevedibili.
Che può succedere?
Si chiederà a Putin di mediare? (questa è un'ipotesi che circola, paradossi della storia).
Una guerra Iran-USA? Credo che sia l'ultima cosa che gli USA desiderano, perché, a sentire esperti, il fronte importante per gli USA è la Cina e Taiwan, e su più fronti non ce la fanno.
(Uno dei motivi dell'impegno USA in Ucraina è anche mostrarsi forti, perché se l'Ucraina cade i cinesi pensano che gli USA sono mosci e non difenderebbero Taiwan.)

E' talmente un intrico di cose che si va in confusione mentale.

Faussone
"utente__medio":
@Faussone stavolta ti sei proprio superato, sei riuscito a scrivere una serie di cose talmente raffazzonate e senza senso da risultare davvero imbarazzanti, IMHO...

Commento sprezzante senza alcuna funzione, anzi no, forse una funzione ce l'ha, e secondo me più che quella di offendere l'interlocutore ci leggo un volere indirizzare chi legge a avere la tua visione, un atteggiamento quindi infantile e insicuro alla fin fine.
In ogni caso non è un modo elegante di rispondere, questo sicuro.

"utente__medio":

Cioè pretendi che ribadisco l'ovvio dicendo che Hamas ha commesso un atto terroristico orrendo e ingiustificabile!? Il punto è che i cattivi fanno i cattivi, ma quello che sta premendo il grilletto contro i civili palestinesi è Israele, che a mio modo di vedere si sta macchiando di una strage ancora peggiore, il che è indiscutibile dal punto di vista numerico.

Io non pretendo proprio nulla da te. Ho rilevato un fatto, che quello è stato da parte tua l'unico commento verso Hamas, ripeto che lo trovo molto sintomatico.
Sul resto non è mia intenzione né mi interessa fare classifiche di cattiveria, ribadisco solo per l'ennesima volta che la radice non è la stessa: non è equivalente un'azione che ha come obiettivo civili inermi, con violenze atroci che sono non un sottoprodotto ma il fine dell'azione violenta stessa, e l'azione di ritorsione israeliana che si sta traducendo in questo attacco su Gaza. E questo non significa non poter e dover criticare le azioni israeliane e indignarsi per quelle. Per me è del tutto legittimo farlo e mi trova persino d'accordo, se vengono fatte le giuste distinzioni però, e non si sfrutta questi eventi orribili per il solito anti-occidentalismo col paraocchi.

Lo dico pure in un altro modo, io potrei partecipare anche a manifestazioni di solidarietà verso i palestinesi (già fatto in passato), il problema è che non posso farlo se in quelle manifestazioni si incita all'uccisione degli israeliani, quando non degli ebrei tutti, e si dimenticano del tutto le recenti innocenti vittime israeliane. Oltretutto ho sentito che a proposito del concerto di sabato molti giovani vittime fossero pure simpatizzanti della causa palestinese, non se se sia una notizia confermata, ma certamente è possibilissimo sia così, e lo troverei molto emblematico oltre che triste.

"utente__medio":

In riferimento all'Egitto si parla di un corridoio umanitario per bambini, donne e disabili, quindi perché non potrebbe farsene carico anche Israele? Visto anche che sono loro ad aver creato il problema e a perpetrare il massacro di civili palestinesi con bombardamenti indiscriminati?
Sono tutto orecchi.

Il tema che ho posto è sul confine verso l'Egitto che sarebbe una via di fuga sicura, verso un Paese che sulla carta dovrebbe essere solidale e accogliente verso i palestinesi di Gaza. Questo è il punto.
Tu hai risposto a questo con un argomento che non c'entra nulla non volendo ammettere il banalissimo fatto che gli arabi di Egitto hanno i loro interessi e i loro egoismi, come è pure normale, almeno in una certa misura, ma se questi interessi e egoismi non sono da parte occidentale ti rifiuti di ammetterli e di indignarti per quelli.

A differenza tua io non ho di questo tipo di remore da parte opposta e ti rispondo: sì gli israeliani se ne dovrebbero far carico in qualche modo, sarebbe giusto, ma non mi pare che quella sia considerata un'opzione possibile da quei palestinesi stessi per primi.


"utente__medio":

[quote="Faussone"](Quindi dal tuo ragionamento pure i londinesi nei primi anni 40 bastava abbandonassero Londra per non rischiare di morire, vero?)

Ma che significa? Che c'entra questa minchiata con quello che stavamo dicendo?
In ogni caso ti faccio notare che nel caso attuale è Israele che con un ultimatum pretende che tutti i palestinesi abbandonino Gaza City...
[/quote]
C'entra, visto che implicitamente di sicuro, ma forse non solo, hai sostenuto che gli ucraini muoiono sotto i bombardamenti russi per colpa soprattutto del fatto che resistono e non abbandonano la loro nazione.
Singolare che questo non valga per i palestinesi, e io non sto affermando che allora la colpa è dei palestinesi come fai tu lato ucraino, sto semplicemente applicando il tuo "ragionamento" mutatis mutandis.


"utente__medio":

Per forza, Gaza è una prigione a cielo aperto... in ogni caso quello che tu dici in chiave ironica è assolutamente vero: l'indifferenza di Israele nei confronti dei palestinesi non ha eguali.


L'atteggiamento israeliano è stato colpevolmente indifferente alla causa palestinese, soprattutto da quando la destra israeliana è al governo, verissimo, e pure è vero tutto il discorso delle occupazioni israeliane di territori con l'applicazione della legge marziale e con un apartheid di fatto verso gli arabi. Tutto vero e sacrosanto. E no, non c'è nessun però qui, forse ci sei rimasto male.
...vabbè dai un però lo metto, il però è che io ho usato quella espressione iperbolica verso le azioni israeliane in chiave vagamente ironica per sottolineare l'assurdità del tuo ragionamento quando fai il parallelo con i russi.

utente__medio11
@Faussone stavolta ti sei proprio superato, sei riuscito a scrivere una serie di cose talmente raffazzonate e senza senso da risultare davvero imbarazzanti, IMHO...

"Faussone":
[quote="utente__medio"][quote="Faussone"]occorrerebbe sottolineare pure che Hamas sta impedendo di fatto alla popolazione di fuggire verso zone non considerate bersaglio da Israele

Eh sì, purtroppo non tutti i terroristi sono buoni![/quote]
Notevole che questa è l'unica frase che sei riuscito a scrivere contro Hamas, davvero. La dice lunga secondo me sul modo "intellettualmente onesto" in cui sostieni le tue idee qui, e non solo su questo tema.[/quote]
Cioè pretendi che ribadisco l'ovvio dicendo che Hamas ha commesso un atto terroristico orrendo e ingiustificabile!? Il punto è che i cattivi fanno i cattivi, ma quello che sta premendo il grilletto contro i civili palestinesi è Israele, che a mio modo di vedere si sta macchiando di una strage ancora peggiore, il che è indiscutibile dal punto di vista numerico.

"Faussone":
[quote="utente__medio"]
[quote="Faussone"]senza contare l'atteggiamento del vicino Egitto che dovrebbe essere solidale con i palestinesi che col cavolo che ha intenzione di aprire il proprio confine per aiutare profughi.
Fatto da un Paese occidentale altroché se non indignerebbe.

Mi sembra che la striscia di Gaza "confini" anche con Israele. Per dire eh...
[/quote]
E secondo te il problema sarebbe che si impedisce la fuga verso Israele?[/quote]
In riferimento all'Egitto si parla di un corridoio umanitario per bambini, donne e disabili, quindi perché non potrebbe farsene carico anche Israele? Visto anche che sono loro ad aver creato il problema e a perpetrare il massacro di civili palestinesi con bombardamenti indiscriminati?
Sono tutto orecchi.

"Faussone":
(Quindi dal tuo ragionamento pure i londinesi nei primi anni 40 bastava abbandonassero Londra per non rischiare di morire, vero?)

Ma che significa? Che c'entra questa minchiata con quello che stavamo dicendo?
In ogni caso ti faccio notare che nel caso attuale è Israele che con un ultimatum pretende che tutti i palestinesi abbandonino Gaza City...

"Faussone":
Che poi paragonare la striscia di Gaza come densità all'Ucraina è assurdo. L'ultima frase neanche serve commentarla per quanto è ridicola: i russi sì che erano chirurgici, mica come questi sanguinari assassini dell'esercito israeliano...

Per forza, Gaza è una prigione a cielo aperto... in ogni caso quello che tu dici in chiave ironica è assolutamente vero: l'indifferenza di Israele nei confronti dei palestinesi non ha eguali.

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