Ben tornato Presidente
Sarà una cosa banale e fuori moda, ma voglio ringraziare Giorgio Napolitano di avere accettato la candidatura al Quirinale, un peso non indifferente. Conto su di Lei.
Risposte
@Gi8
Ti ringrazio per il rispetto per me e per le mie opinioni, dovresti estendere lo stesso rispetto anche a chi ricopre la carica istituzionale di Presidente della Repubblica però...
@vict85
Non mi pare di aver detto cose in contrasto con quanto hai scritto. Infatti non ho nulla da aggiungere su quello che hai scritto, che condivido in toto.
Ti ringrazio per il rispetto per me e per le mie opinioni, dovresti estendere lo stesso rispetto anche a chi ricopre la carica istituzionale di Presidente della Repubblica però...
@vict85
Non mi pare di aver detto cose in contrasto con quanto hai scritto. Infatti non ho nulla da aggiungere su quello che hai scritto, che condivido in toto.
"Faussone":Siamo d'accordo
Siamo arrivati all' "invece sì" e stiamo ormai procedendo come un disco rotto.
Le reciproche posizioni sono ben chiare e anche chi ci legge può capirle bene.
Quindi possiamo chiuderla qui.

Aggiungo solo che è per rispetto per te e per le tue opinioni se ho continuato a rispondere e a cercare di spiegarmi.
Buona continuazione, e buon 25 aprile!
@vict85: probabilmente la verità sta nel mezzo, come dici tu.
@Gi8 & Faussone: Costituzionalmente parlando e limitandosi all’interpretazione letterale, il presidente possiede il potere di esprimere obiezioni ad una legge e spingere ad un dialogo maggiore su di essa. Di fatto il controllo costituzionale è un potere che si sono dati i presidenti da soli in base ad una più che legittima interpretazione del volere della costituente.
Dire comunque che il presidente ha il compito di controllare la costituzionalità delle leggi è al contempo esagerato e riduttivo. Esagerato perché il compito di controllo costituzionale viene dato dalla costituzione alla corte e riduttivo perché il presidente può respingere una legge per qualsiasi ragione egli ritenga legittima, indipendentemente dalla costituzionalità o meno dell'atto. Di fatto non vi sono limiti a questo potere se non il buon senso. È evidente però che una legge che passa con una percentuale notevole del parlamento ha poco senso rimandarla indietro.
Dire comunque che il presidente ha il compito di controllare la costituzionalità delle leggi è al contempo esagerato e riduttivo. Esagerato perché il compito di controllo costituzionale viene dato dalla costituzione alla corte e riduttivo perché il presidente può respingere una legge per qualsiasi ragione egli ritenga legittima, indipendentemente dalla costituzionalità o meno dell'atto. Di fatto non vi sono limiti a questo potere se non il buon senso. È evidente però che una legge che passa con una percentuale notevole del parlamento ha poco senso rimandarla indietro.
@Gi8
Siamo arrivati all' "invece sì" e stiamo ormai procedendo come un disco rotto.
Le reciproche posizioni sono ben chiare e anche chi ci legge può capirle bene.
Quindi possiamo chiuderla qui.
Siamo arrivati all' "invece sì" e stiamo ormai procedendo come un disco rotto.
Le reciproche posizioni sono ben chiare e anche chi ci legge può capirle bene.
Quindi possiamo chiuderla qui.
"Faussone":Invece sì che ce l'ha.
Ti ripeto che il Presidente non ha il ruolo di dirimere se una legge sia incostituzionale o meno
"Faussone":Se è stata approvata più volte non può. Se è stata approvata una sola volta può.
e persino se secondo lui una legge fosse incostituzionale non può bloccarla, se è stata approvata dal parlamento più volte.
@Gi8
Ti ripeto che il Presidente non ha il ruolo di dirimere se una legge sia incostituzionale o meno, e persino se secondo lui una legge fosse incostituzionale non può bloccarla, se è stata approvata dal parlamento più volte.
Nei casi in cui la incostituzionalità non sia chiara è pertanto giusto che sia la Corte Costituzionale a pronunciarsi, anche se il Presidente non fosse intervenuto (anche perché non è sempre in grado né potrebbe da solo esprimere inappellabili giudizi di incostituzionalità).
Il ruolo del Presidente è quello di spingere ad ulteriori riflessioni il parlamento, se lo ritiene necessario, e questo dipende solo da lui. Proprio il fatto di non aver in passato mai abusato del propro ruolo ha fatto sì che un'ammonizione del Presidente ha di prassi l'effetto di modificare una legge su cui il Presidente ha fatto delle osservazioni critiche.
Poi è ovvio che il Presidente è un uomo (e speriamo possa essere presto anche una donna) che pertanto, in buona fede, può commettere errori di valutazione o più semplicemente può vedere le cose in maniera diversa da te e da chiunque altro.
Ripeti sempre che per tale o tal'altro comportamento non è il tuo presidente, questo è sbagliato, Napolitano si è attenuto al suo ruolo e lo ha esercitato in maniera corretta, benché in modo da te non condiviso in alcune decisioni, pertanto è anche il tuo Presidente. Questo è il fondamento della democrazia, altrimenti si cade nalla totale anarchia. Puoi contestare e fare sentire il tuo dissenso a voce alta, ma non puoi rifiutarti di riconoscerlo come tuo Presidente, altrimenti tu sei il primo che non rispetta la Costituzione (Art.1 già citato in precedenza).
(Come ho già detto peraltro non sono un superfan di Napolitano che giudica corretto tutto quello che fa, per esempio non sono affatto convinto del modo in cui sta forzando la nascita del prossimo governo.)
Ti ripeto che il Presidente non ha il ruolo di dirimere se una legge sia incostituzionale o meno, e persino se secondo lui una legge fosse incostituzionale non può bloccarla, se è stata approvata dal parlamento più volte.
Nei casi in cui la incostituzionalità non sia chiara è pertanto giusto che sia la Corte Costituzionale a pronunciarsi, anche se il Presidente non fosse intervenuto (anche perché non è sempre in grado né potrebbe da solo esprimere inappellabili giudizi di incostituzionalità).
Il ruolo del Presidente è quello di spingere ad ulteriori riflessioni il parlamento, se lo ritiene necessario, e questo dipende solo da lui. Proprio il fatto di non aver in passato mai abusato del propro ruolo ha fatto sì che un'ammonizione del Presidente ha di prassi l'effetto di modificare una legge su cui il Presidente ha fatto delle osservazioni critiche.
Poi è ovvio che il Presidente è un uomo (e speriamo possa essere presto anche una donna) che pertanto, in buona fede, può commettere errori di valutazione o più semplicemente può vedere le cose in maniera diversa da te e da chiunque altro.
Ripeti sempre che per tale o tal'altro comportamento non è il tuo presidente, questo è sbagliato, Napolitano si è attenuto al suo ruolo e lo ha esercitato in maniera corretta, benché in modo da te non condiviso in alcune decisioni, pertanto è anche il tuo Presidente. Questo è il fondamento della democrazia, altrimenti si cade nalla totale anarchia. Puoi contestare e fare sentire il tuo dissenso a voce alta, ma non puoi rifiutarti di riconoscerlo come tuo Presidente, altrimenti tu sei il primo che non rispetta la Costituzione (Art.1 già citato in precedenza).
(Come ho già detto peraltro non sono un superfan di Napolitano che giudica corretto tutto quello che fa, per esempio non sono affatto convinto del modo in cui sta forzando la nascita del prossimo governo.)
"Faussone":Invece secondo me ha detto che l'articolo 74 è inutile. Quindi secondo me non è il garante della costituzione.
Impiccare Napolitano alle parole dette durante una reazione a caldo contro un contestatore mi pare eccessivo.
Secondo me lì voleva dire che secondo lui non c'erano elementi sufficienti per non firmare la legge e che non firmando quindi avrebbe rischiato di essere poi costretto a firmare la legge così come era la seconda volta e questo non sarebbe stato produttivo e utile dal punto di vista della concordia costituzionale.
"Faussone":Se stanno così le cose, possiamo dice che è un analfabeta della costituzione? Cavolo, la legge è uguale per tutti o no?
Semplicemente ha ritenuto di non poter additare la legge come incostituzionale, perché secondo lui non c'erano elementi immediati di incostituzionalità.
"Faussone":Se stessero così le cose sarebbe ancora più grave! Cioè. lui riteneva la legge incostituzionale ma l'ha firmata lo stesso. Cioè, se l'è fatta passare davanti. Ma che garante della costituzione è una persona del genere?
Io sono d'accordo con te e ritengo che il Lodo Alfano fosse evidentemente incostituzionale, ma chissà, forse alla lunga ha avuto ragione lui, firmando la legge e lasciandola giudicare alla Corte Costituzionale (che è l'organo preposto per questo), ha ottenuto il medesimo risultato e ha evitato di essere accusato di parzialità; alla lunga magari avrebbe potuto (e infatti può ancora) sfruttare meglio questa sua incontestata imparzialità.
Tra l'altro, non è che la corte si esprime su ogni legge che viene votata.
Se durante un processo viene utilizzata quella legge e il magistrato ritiene che sia incostituzionale, solleva domanda di costituzionalità... e a quel punto la legge viene sottoposta alla corte costituzionale. Ovviamente con molta calma.
La legge è entrata in vigore nell'agosto del 2008, ed è stata abrogata dalla corte ad inizio ottobre 2009.
Se, come dici tu, Napolitano ha firmato la legge sperando che poi venisse bocciata dalla corte... allora Napolitano ha consapevolmente garantito l'impunità a Berlusconi per più di un anno. Una persona così non è il mio presidente della Repubblica.
"Faussone":Io non volevo che Napolitano gridasse o alzasse barricate, volevo che Napolitano non firmasse una legge incostituzionale.
Essere uomini politici saggi è anche questo, non è detto che urlare e alzare barricate sia il modo migliore per ottenere qualcosa (fermo restando che in alcuni casi le barricate sono l'unica soluzione, ma ancora nonostante tutto secondo me per fortuna siamo lontani da ciò).
I miei nonni mi dicevano: "A non far niente non si sbaglia mai."
"Gi8":
[...]non ha detto che non firmava perché non era opportuno dal punto di vista politico (questo ci poteva anche stare: la legge sullo scudo fiscale è una legge ignobile ma non anticostituzionale, credo), ma perchè era inutile. Per questo, a mio parere, ha calpestato l'articolo 74 della Costituzione.
Impiccare Napolitano alle parole dette durante una reazione a caldo contro un contestatore mi pare eccessivo.
Secondo me lì voleva dire che secondo lui non c'erano elementi sufficienti per non firmare la legge e che non firmando quindi avrebbe rischiato di essere poi costretto a firmare la legge così come era la seconda volta e questo non sarebbe stato produttivo e utile dal punto di vista della concordia costituzionale.
"Gi8":
Il Lodo Alfano era una legge palesemente incostituzionale. [...]
Napolitano l'ha firmata subito. Invece avrebbe dovuto fare come dici tu : non firmarla e rimandare il testo alle camere.
Poi la corte costituzionale ha bocciato il Lodo Alfano per incostituzionalità.
Quindi delle due l'una: o Napolitano non è stato capace di essere garante della costituzione, o ha sbagliato la corte costituzionale ad annullare il Lodo Alfano. Io propendo per la prima ipotesi.
Semplicemente ha ritenuto di non poter additare la legge come incostituzionale, perché secondo lui non c'erano elementi immediati di incostituzionalità. Io sono d'accordo con te e ritengo che il Lodo Alfano fosse evidentemente incostituzionale, ma chissà, forse alla lunga ha avuto ragione lui, firmando la legge e lasciandola giudicare alla Corte Costituzionale (che è l'organo preposto per questo), ha ottenuto il medesimo risultato e ha evitato di essere accusato di parzialità; alla lunga magari avrebbe potuto (e infatti può ancora) sfruttare meglio questa sua incontestata imparzialità.
Essere uomini politici saggi è anche questo, non è detto che urlare e alzare barricate sia il modo migliore per ottenere qualcosa (fermo restando che in alcuni casi le barricate sono l'unica soluzione, ma ancora nonostante tutto secondo me per fortuna siamo lontani da ciò).
"Faussone":Sono assolutamente d'accordo. A questo proposito ri-cito (per l'n-esima volta) l'episodio della sfuriata di napolitano col cittadino che chiedeva di non firmare: lì Napolitano ha detto "se non firmo, poi la legge torna indietro uguale e devo firmare".
Chiarisco ancora meglio: il Presidente ha il potere di non firmare una legge e rimandarla alle camere, ma non è opportuno che lo faccia in base ad un giudizio meramente politico, senza elementi oggettivi (vizi di forma o incostituzionalità, come detto). Proprio per questo i costituenti hanno predisposto che una legge riapprovata deve essere poi firmata dal Presidente necessariamente, questo ribadisce ciò che i costituenti volevano: far sì che neanche il Presidente abusi dei suoi poteri.
Cioè, non ha detto che non firmava perchè non era opportuno dal punto di vista politico (questo ci poteva anche stare: la legge sullo scudo fiscale è una legge ignobile ma non anticostituzionale, credo), ma perchè era inutile. Per questo, a mio parere, ha calpestato l'articolo 74 della Costituzione.
"Faussone":Il Lodo Alfano era una legge palesemente incostituzionale. Su questo siamo d'accordo, spero.(*)
L'esempio fatto neil filmato non c'entra nulla, una legge che si prefigge di punire l'omicidio in base all'etnia di appartenenza è palesamente incostituzionale (articolo 3, ma anche 2 forse, della Costituzione), il Presidente non dovrebbe firmarla, dovrebbe rimandarla alle Camere e dovrebbe ammonire il parlamento per averla votata, se poi il parlamento si ostinasse a riapprovarla il Presidente non potrebbe far nulla, ma per fortuna ci sarebbe la Corte costituzionale che provvederebbe ad annullarla per palese incostituzionalità.
A ognuno il suo ruolo. "La sovranità appartiene al Popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione".
Napolitano l'ha firmata subito. Invece avrebbe dovuto fare come dici tu : non firmarla e rimandare il testo alle camere.
Poi la corte costituzionale ha bocciato il Lodo Alfano per incostituzionalità.
Quindi delle due l'una: o Napolitano non è stato capace di essere garante della costituzione, o ha sbagliato la corte costituzionale ad annullare il Lodo Alfano. Io propendo per la prima ipotesi.
Quindi, per me, un presidente della Repubblica che non è garante della costituzione non è degno del mio rispetto.
____________________________________________________________________
(*) idem la legge sul legittimo impedimento
"vict85":
Bisogna comunque dire che, a quanto ricordi dal mio corso di diritto costituzionale, finora non è mai successo che una legge rimandata alle camere ritornasse dal presidente identica.
Beh, non mi pare poi tanto strano, significa che finora lo strumento costituzionale è stato utilizzato con sufficiente saggezza da entrambe le parti, no?
Mmmm... Sembra strano, in effetti

Bisogna comunque dire che, a quanto ricordi dal mio corso di diritto costituzionale, finora non è mai successo che una legge rimandata alle camere ritornasse dal presidente identica.
"Faussone":
Chiarisco ancora meglio: il Presidente ha il potere di non firmare una legge e rimandarla alle camere, ma non è opportuno che lo faccia in base ad un giudizio meramente politico, senza elementi oggettivi (vizi di forma o incostituzionalità, come detto). Proprio per questo i costituenti hanno predisposto che una legge riapprovata deve essere poi firmata dal Presidente necessariamente, questo ribadisce ciò che i costituenti volevano: far sì che neanche il Presidente abusi dei suoi poteri.
Quoto. Cioè, hai detto come stanno le cose e come un Presidente della Repubblica con le maiuscole al posto giusto si deve comportare, c'è poco da quotare

"Faussone":
@vict85 e retrocomputer
Secondo me ci si dovrebbe accordare sulle regole generali e su poco altro e rivotare il prima possibile.
Non capisco come un governo sostenuto da Berslusconi possa fare una politica di lotta all'evasione e alla corruzione con quella che farebbe la sinistra. E non mi si dica che quello non è un aspetto primario della politica di un governo, o che non ha importanza.
Faussone sono d'accordo e l'ho già accennato altrove: legge elettorale, gestione dell'emergenza sociale, costi della politica, rilancio dell'economia, cambiamento di rotta a livello europeo. Due anni al massimo e si torna al voto.
Le cose importanti che elenchi (e io aggiungo il conflitto di interessi) avremmo potuto farle con un'altra maggioranza, ma chi avrebbe potuto e dovuto sostenerla ha preferito arroccarsi all'opposizione. Le faremo (spero senza bisogno di aiuto esterno) nella prossima legislatura.
@vict85 e retrocomputer
Secondo me ci si dovrebbe accordare sulle regole generali e su poco altro e rivotare il prima possibile.
Non capisco come un governo sostenuto da Berslusconi possa fare una politica di lotta all'evasione e alla corruzione con quella che farebbe la sinistra. E non mi si dica che quello non è un aspetto primario della politica di un governo, o che non ha importanza.
Secondo me ci si dovrebbe accordare sulle regole generali e su poco altro e rivotare il prima possibile.
Non capisco come un governo sostenuto da Berslusconi possa fare una politica di lotta all'evasione e alla corruzione con quella che farebbe la sinistra. E non mi si dica che quello non è un aspetto primario della politica di un governo, o che non ha importanza.
"Gi8":
@Zilpha e @Faussone: (dal minuto 4.15 fino a 5.25)
[...]
Quoto quello che ho già scritto.
"Faussone":
Il Presidente rappresenta la costituzione e sebbene abbia il potere di non firmare una legge, non può non firmarla in base ad un giudizio politico che non gli spetta, ma solo in base a vizi di forma o di incostituzionalità.
Chiarisco ancora meglio: il Presidente ha il potere di non firmare una legge e rimandarla alle camere, ma non è opportuno che lo faccia in base ad un giudizio meramente politico, senza elementi oggettivi (vizi di forma o incostituzionalità, come detto). Proprio per questo i costituenti hanno predisposto che una legge riapprovata deve essere poi firmata dal Presidente necessariamente, questo ribadisce ciò che i costituenti volevano: far sì che neanche il Presidente abusi dei suoi poteri.
Il Presidente della Repubblica nella nostra Costituzione non deve aver alcun ruolo politico diretto infatti, ma solo ruolo di garanzia. Per esprimere giudizi politici dovrebbe avere un mandato elettorale diretto cosa che ad oggi non ha, perché la nostra è una Repubblica parlamentare e non presidenziale (per fortuna, secondo me).
L'esempio fatto neil filmato non c'entra nulla, una legge che si prefigge di punire l'omicidio in base all'etnia di appartenenza è palesamente incostituzionale (articolo 3, ma anche 2 forse, della Costituzione), il Presidente non dovrebbe firmarla, dovrebbe rimandarla alle Camere e dovrebbe ammonire il parlamento per averla votata, se poi il parlamento si ostinasse a riapprovarla il Presidente non potrebbe far nulla, ma per fortuna ci sarebbe la Corte costituzionale che provvederebbe ad annullarla per palese incostituzionalità.
A ognuno il suo ruolo. "La sovranità appartiene al Popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione".
"retrocomputer":
[quote="Faussone"]
Premetto che non sono affatto un fan del governo di compromesso proposto da Napolitano, che preferirei le elezioni anticipate, (ma con una legge elettorale diversa per non ritrovarsi nella stessa situazione di adesso), che avrei preferito di gran lunga che fosse stato eletto Rodotà o Prodi, per smuovere questa situazione di immobilità.
...e che infine ritengo le scelte fatte da Bersani e il comportamento del PD assurde in questa ultima settimana.
E' deprimente che si debbano fare simili premesse prima di discutere di qualcosa. Io penso esattamente quello che hai detto tu, ma ciò non ha nulla a che vedere con il rispetto dovuto alle istituzioni dello Stato.
Credo che anche il Presidente preferirebbe le elezioni anticipate (e soprattutto avrebbe preferito occuparsi dei nipotini!), ma chi ha un minimo di cervello dovrebbe usarlo per rendersi conto che in queste condizioni andare nuovamente al voto, seppur attraente come idea, sarebbe inutile per non dire dannoso. Rivotare senza una legge elettorale decente e senza prima un intervento urgente sull'emergenza sociale, significherebbe perdere tempo e ritrovarsi il prossimo autunno al punto di partenza, ma con l'emergenza sociale aggravata. Questo è ciò che vuole chi chiede le elezioni? E sottolineo chi le chiede, perché tra chi le vorrebbe, in condizioni normali, ci sono anch'io.[/quote]
Concorso, i programmi di tutti, tenuto conto di alcune differenze metodologiche, hanno vari aspetti in comune. In una situazione come questa dovrebbero guardare a quelle e portarle a termine e poi chiedere in coro nuove elezioni con il nuovo sistema.
"Faussone":
Premetto che non sono affatto un fan del governo di compromesso proposto da Napolitano, che preferirei le elezioni anticipate, (ma con una legge elettorale diversa per non ritrovarsi nella stessa situazione di adesso), che avrei preferito di gran lunga che fosse stato eletto Rodotà o Prodi, per smuovere questa situazione di immobilità.
...e che infine ritengo le scelte fatte da Bersani e il comportamento del PD assurde in questa ultima settimana.
E' deprimente che si debbano fare simili premesse prima di discutere di qualcosa. Io penso esattamente quello che hai detto tu, ma ciò non ha nulla a che vedere con il rispetto dovuto alle istituzioni dello Stato.
Credo che anche il Presidente preferirebbe le elezioni anticipate (e soprattutto avrebbe preferito occuparsi dei nipotini!), ma chi ha un minimo di cervello dovrebbe usarlo per rendersi conto che in queste condizioni andare nuovamente al voto, seppur attraente come idea, sarebbe inutile per non dire dannoso. Rivotare senza una legge elettorale decente e senza prima un intervento urgente sull'emergenza sociale, significherebbe perdere tempo e ritrovarsi il prossimo autunno al punto di partenza, ma con l'emergenza sociale aggravata. Questo è ciò che vuole chi chiede le elezioni? E sottolineo chi le chiede, perché tra chi le vorrebbe, in condizioni normali, ci sono anch'io.
@Zilpha e @Faussone: (dal minuto 4.15 fino a 5.25)
"Zilpha":
Comunque non è assolutamente vero che un presidente può rinviare una legge solo perchè a lui non piace. Lo può confermare chiunque studi diritto.
Assolutamente si. Addiritura può farlo anche con i ministri. Per esempio Scalfaro rifiutò Previti come Ministro della Giustizia nel I governo Berlusconi.
@Gi8
Premetto che non sono affatto un fan del governo di compromesso proposto da Napolitano, che preferirei le elezioni anticipate, (ma con una legge elettorale diversa per non ritrovarsi nella stessa situazione di adesso), che avrei preferito di gran lunga che fosse stato eletto Rodotà o Prodi, per smuovere questa situazione di immobilità.
...e che infine ritengo le scelte fatte da Bersani e il comportamento del PD assurde in questa ultima settimana.
Detto questo non condivido affatto le critiche che muovi a Napolitano.
Il Presidente rappresenta la costituzione e sebbene abbia il potere di non firmare una legge, non può non firmarla in base ad un giudizio politico che non gli spetta, ma solo in base a vizi di forma o di incostituzionalità. Se firma subito non vuol dire affatto che quella legge lo aggrada, ma semplicemente che non ravvisa elementi per rigettarla. Questo è stato, volenti o nolenti (e io sono nolente fortemente, per inciso quella legge mi fa schifo) il caso della legge sullo scudo fiscale. Non c'erano elementi per rimandarla alle camere, sebbene fosse una legge orribile secondo me (e forse anche secondo Napolitano chi lo sa).
Il Presidente della Repubblica nella nostra costituzione non dovrebbe interferire col lavoro del governo e del parlamento anche se quel governo e quel parlamento adotta politiche secondo lui sbagliate.
Esiste affinché il Presidente possa vigilare sul parlamento e sul governo ed abbia uno strumento per far sentire la propria voce e il proprio monito nel caso questi adottassero azioni viziate da elementi contrari alla costituzione. Non certo per fare politica diretta.
Mi ricordo benissimo il caso, l'ho citato proprio per dire che in quel caso Napolitano ha ravvisato dei vizi in quanto si trattava di una legge ad hoc per interferire su una precisa situazione in atto, con un percorso quindi non equilibrato e viziato dall'emozione del momento, pertanto del tutto fuori luogo per un tema così delicato.
Il monito del Presidente, come ricordi, è addirittura arrivato prima che la legge fosse votata dal parlamento e ne ha di fatto bloccato il percorso. In quel caso il Presidente ha fatto valere il suo diritto di rigetto addirittura soltanto enunciando che non avrebbe firmato una tale legge. Quindi non è vero che Napolitano non è mai intervenuto, lo ha fatto eccome quando lo ha ritenuto opportuno.
Quelle leggi avevamo dei vizi che Ciampi ha prontamente fatto notare, non ha mai giustificato il suo intervento ponendosi su un piano politico.
Trovo il clima da stadio del tutto fuori luogo i questo tipo di dibattiti (non mi riferisco tanto a questa frase che di per se non ha nulla di grave, ma al continuo atteggiamento da curva sud che contraddistingue molti italiani che discutono di politica).
Premetto che non sono affatto un fan del governo di compromesso proposto da Napolitano, che preferirei le elezioni anticipate, (ma con una legge elettorale diversa per non ritrovarsi nella stessa situazione di adesso), che avrei preferito di gran lunga che fosse stato eletto Rodotà o Prodi, per smuovere questa situazione di immobilità.
...e che infine ritengo le scelte fatte da Bersani e il comportamento del PD assurde in questa ultima settimana.
Detto questo non condivido affatto le critiche che muovi a Napolitano.
"Gi8":
[...] Se il presidente firma subito, vuol dire che non ha nulla in contrario con quella legge, che non gli dispiace. Napolitano ha detto che ha firmato subito perchè se avesse rimandato il testo alle camere glielo avrebbero riproposto uguale. Questa frase è contro il principio dell'articolo 74 della Costituzione.
Il Presidente rappresenta la costituzione e sebbene abbia il potere di non firmare una legge, non può non firmarla in base ad un giudizio politico che non gli spetta, ma solo in base a vizi di forma o di incostituzionalità. Se firma subito non vuol dire affatto che quella legge lo aggrada, ma semplicemente che non ravvisa elementi per rigettarla. Questo è stato, volenti o nolenti (e io sono nolente fortemente, per inciso quella legge mi fa schifo) il caso della legge sullo scudo fiscale. Non c'erano elementi per rimandarla alle camere, sebbene fosse una legge orribile secondo me (e forse anche secondo Napolitano chi lo sa).
Il Presidente della Repubblica nella nostra costituzione non dovrebbe interferire col lavoro del governo e del parlamento anche se quel governo e quel parlamento adotta politiche secondo lui sbagliate.
"Gi8":
... ma allora perchè esiste questo articolo 74 della costituzione?
Esiste affinché il Presidente possa vigilare sul parlamento e sul governo ed abbia uno strumento per far sentire la propria voce e il proprio monito nel caso questi adottassero azioni viziate da elementi contrari alla costituzione. Non certo per fare politica diretta.
"Gi8":
[...] Evidentemente non ti ricordi molto bene la vicenda. Lì Napolitano non ha rispettato quelli che erano i suoi compiti. Infatti ha dichiarato che non avrebbe firmato la legge-Englaro (chiamiamola così) prima che venisse votata. Il presidente della Repubblica non può intervenire prima (non c'è scritto da nessuna parte), può intervenire dopo.
La legge alla fine non è stata nemmeno votata (e non per Napolitano, ma perchè è morta Eluana e dunque sarebbe stata inutile).
In generale funziona così: il parlamento discute la legge; il parlamento vota la legge; se la legge passa, va in mano al presidente della Repubblica (che fino a quel momento non può intervenire) ,il quale decide se firmare o no.
Mi ricordo benissimo il caso, l'ho citato proprio per dire che in quel caso Napolitano ha ravvisato dei vizi in quanto si trattava di una legge ad hoc per interferire su una precisa situazione in atto, con un percorso quindi non equilibrato e viziato dall'emozione del momento, pertanto del tutto fuori luogo per un tema così delicato.
Il monito del Presidente, come ricordi, è addirittura arrivato prima che la legge fosse votata dal parlamento e ne ha di fatto bloccato il percorso. In quel caso il Presidente ha fatto valere il suo diritto di rigetto addirittura soltanto enunciando che non avrebbe firmato una tale legge. Quindi non è vero che Napolitano non è mai intervenuto, lo ha fatto eccome quando lo ha ritenuto opportuno.
"Gi8":
Tanto per fare capire: Carlo Azeglio Ciampi, durante il Governo Berlusconi (2001-2006) ha non firmato alcune delle leggi votate dalla maggioranza di centro-destra, tra cui quella sui tribunali minorili, quella sulla tv (legge Gasparri), la Castelli sugli ordinamenti giudiziari e la Pecorella che voleva abolire l’appello contro le assoluzioni. E così si è beccato del "ribaltonista", del "comunista mascherato", è diventato un nemico da abbattere.
Quelle leggi avevamo dei vizi che Ciampi ha prontamente fatto notare, non ha mai giustificato il suo intervento ponendosi su un piano politico.
"Gi8":
VIva Carlo Azeglio Ciampi, abbasso Napolitano
Trovo il clima da stadio del tutto fuori luogo i questo tipo di dibattiti (non mi riferisco tanto a questa frase che di per se non ha nulla di grave, ma al continuo atteggiamento da curva sud che contraddistingue molti italiani che discutono di politica).