Ateismo e scienza
Adempio ad un voto fatto tempo fa a desko credo, sui sondaggi sull'ateismo tra gli scienziati riportando il seguente articolo comparso su Nature 10 anni fa!
Risposte
"Cheguevilla":le religioni cercano di spiegare "perché" avvengono certi fenomeniÈ un discorso già affrontato: assumere l'esistenza di un perchè implica l'esistenza di qualcosa di superiore. L'errore logico è qui.
Chi ha deciso che debba necessariamente esserci un perchè?
Questo è l'esempio metafisico della buca di Keynes.
Nessuno dice che debba esserci un perché. Però già porsi il problema se c'è o non c'è implica l'esistenza di qualcosa di superiore (utilizzando una tua espressione).
Non so cosa sia la buca di Keynes. Mi piacerebbe molto che mi illustrassi questo esempio (sempre dietro lauto compenso, ovviamente, come al solito

"Cozza Taddeo":
le religioni cercano di spiegare "perché" avvengono certi fenomeni.
Supponiamo anche che la religione si occupi del "perché dei fenomeni". E allora? Il pensiero religioso non ha alcun fondamento, non ha l'ombra di alcun metodo per garantire la correttezza delle proprie asserzioni, non si fonda sull'osservazione del mondo, assume ipotesi arbitrarie e non supportate da alcuna evidenza, è dogmatico e chiuso al dialogo.
Il pensiero religioso è una collezione arbitraria di affermazioni estratte dal cilindro senza alcun tipo di giustificazione. Lo scienziato dimostra, il religioso asserisce. Qualunque sia lo scopo della religione, con il suo metodo non garantisce la verità.
Proprio per questo io di tutto mi stupisco a parte del fatto che la maggioranza degli scienziati rifiuti i dogmi religiosi.
E sono convinto che il "credere" sia un sentimento dettato dalle regioni istintive del nostro cervello e che molti individui non riescono a filtrare attraverso la logica.
@CozzaTaddeo: a me l'espressione "il perché dei fenomeni" non suggerisce nessun significato. E' come se avessi scritto "xyz". Una definizione sarebbe appropriata!

PS: amel, secondo me linguisticamente piazzare un prefisso $i-qualcosa$ significa esattamente negare. Vedi: immortale, incredibile, inesatto, insostenibile, introvabile, irreale, illogico... Con tutto il rispetto per il tuo prof di Analisi, mi sembra che ciò che dice non sta in piedi.
Io non ho mai sentito un religioso affermare che "la religione spiega..."
Una religione si basa su una rivelazione, come può dare spiegazioni? Che rivelazione sarebbe?
Una religione si basa su una rivelazione, come può dare spiegazioni? Che rivelazione sarebbe?
"La mia religione consiste di un'umile ammirazione per l'illimitato Spirito superiore che rivela se stesso nei leggeri dettagli che siamo capaci di percepire con la nostra mente gracile e debole"
Cheguevilla non mi stancherò mai di dire che mi lasci senza parole... Certo che leggi dei libretti impegnativi...

le religioni cercano di spiegare "perché" avvengono certi fenomeniÈ un discorso già affrontato: assumere l'esistenza di un perchè implica l'esistenza di qualcosa di superiore. L'errore logico è qui.
Chi ha deciso che debba necessariamente esserci un perchè?
Questo è l'esempio metafisico della buca di Keynes.
"fields":
"non mortale" e "immortale" hanno il medesimo significato. Mi sembra che sia la stessa cosa anche per "non razionale" e "irrazionale". Basta pensare che un reale $a$ e' irrazionale sse $a\notin QQ$
Beh non è proprio così... a proposito di questo discorso un prof. di Analisi a lezione ci diceva di parlare di numeri non razionali piuttosto che irrazionali proprio per sottolineare che non sono affatto irrazionali

A parte gli scherzi, mi sbaglierò, ma mi risulta che non razionale significa proprio "ciò che non ha riscontro oggettivo razionale" mentre irrazionale ciò che va contro la ragione e che può essere in un certo qual modo confutata da questa.

Mi esprimo per aforismi (io sono un grande ammiratore di Nietzsche, a suo tempo ho letto tutte le sue opere, mi piaceva oltremodo la profonda ammirazione che egli nutriva per Gesù Cristo [ma non per i suoi miseri seguaci, ovviamente] e la sua potentissima azione critica nei confronti della divinizzazione della ragione).
La scienza si occupa di spiegare il "come" avvengono certi fenomeni, le religioni cercano di spiegare "perché" avvengono certi fenomeni. Il loro ambito di indagine è distinto e, finché ognuna si mantiene all'interno dei propri confini, non ci può essere conflitto.
La scienza poggia su dei dogmi chiamati "assiomi" e da questi trae le sue conclusioni utilizzando il solo metodo deduttivo (matematica) o un mix opportuno di osservazioni empiriche e metodo deduttivo (fisica, chimica e scienze applicate in generale). Quindi anche la scienza (matematica compresa) non è scevra da dogmi.
La religione poggia su dogmi accettati in base al principio di autorità e trae le sue conclusioni utilizzando un opportuno mix di opinioni autorevoli (rivelazioni di persone ritenute vicine al soprannaturale [profeti, santi, ecc.], uomini di grande fede, ecc.) e ragionevolezza.
Posto che queste due attività umane hanno scopi diversi non c'è da stupirsi se utilizzano anche metodi di indagine diversi.
L'etica esce completamente dall'ambito scientifico. L'indagine etica può essere condotta su basi religiose, atee o agnostiche. In ogni caso, con buona pace dell'anima dell'ottimo Spinoza, il metodo deduttivo a poco serve in questioni di carattere etico, dove pesano di più considerazioni di carattere arazionale. Quindi, posto anche di non volersi interessare al "perché" accadono certi avvenimenti, comunque l'uomo nell'interagire con le altre persone è costretto ad uscire da un ambito di pura razionalità deduttiva e deve cercare dei dogmi (ovvero i principi morali) in base ai quali impostare la propria condotta.
In sintesi: la scienza è uno strumento fantastico e sarebbe bello che tutte le persone se ne interessassero e partecipassero delle sue scoperte, tuttavia è uno strumento che risolve solo una parte dei problemi dell'uomo. Per il resto la ragione può davvero pochino...
La scienza si occupa di spiegare il "come" avvengono certi fenomeni, le religioni cercano di spiegare "perché" avvengono certi fenomeni. Il loro ambito di indagine è distinto e, finché ognuna si mantiene all'interno dei propri confini, non ci può essere conflitto.
La scienza poggia su dei dogmi chiamati "assiomi" e da questi trae le sue conclusioni utilizzando il solo metodo deduttivo (matematica) o un mix opportuno di osservazioni empiriche e metodo deduttivo (fisica, chimica e scienze applicate in generale). Quindi anche la scienza (matematica compresa) non è scevra da dogmi.
La religione poggia su dogmi accettati in base al principio di autorità e trae le sue conclusioni utilizzando un opportuno mix di opinioni autorevoli (rivelazioni di persone ritenute vicine al soprannaturale [profeti, santi, ecc.], uomini di grande fede, ecc.) e ragionevolezza.
Posto che queste due attività umane hanno scopi diversi non c'è da stupirsi se utilizzano anche metodi di indagine diversi.
L'etica esce completamente dall'ambito scientifico. L'indagine etica può essere condotta su basi religiose, atee o agnostiche. In ogni caso, con buona pace dell'anima dell'ottimo Spinoza, il metodo deduttivo a poco serve in questioni di carattere etico, dove pesano di più considerazioni di carattere arazionale. Quindi, posto anche di non volersi interessare al "perché" accadono certi avvenimenti, comunque l'uomo nell'interagire con le altre persone è costretto ad uscire da un ambito di pura razionalità deduttiva e deve cercare dei dogmi (ovvero i principi morali) in base ai quali impostare la propria condotta.
In sintesi: la scienza è uno strumento fantastico e sarebbe bello che tutte le persone se ne interessassero e partecipassero delle sue scoperte, tuttavia è uno strumento che risolve solo una parte dei problemi dell'uomo. Per il resto la ragione può davvero pochino...
Non ho detto che Nietzsche sia da assumere come modello unico.
Ho semplicemente detto che l'Anticristo è un'opera molto interessante.
Aggiungo ora, mi trovo in sintonia con buona parte delle cose dette da Nietzsche in quest'opera.
Da un punto di vista ancora più alto, preferisco la visione di Feuerbach.
Ho semplicemente detto che l'Anticristo è un'opera molto interessante.
Aggiungo ora, mi trovo in sintonia con buona parte delle cose dette da Nietzsche in quest'opera.
Da un punto di vista ancora più alto, preferisco la visione di Feuerbach.
Però Nietzsche è anche quello del serpente che si morde la coda.....
@fields
attenzione, la razionalità non è un concetto assoluto come vuoi far passare tu, è relativo alla società ai tempi alle convenzioni; voglio dire, finché parliamo della società moderna italiana, sia io che tu siamo perfettamente d'accordo che venerare la madonna che piange è irrazionale mentre calcolare le turbolenze su un ala di aereo è razionale.
Quando però andiamo accanto a realtà così diverse dalla nostra come quella greca, società profondamente religiosa, bisogna un po' rivedere le definizioni, voglio dire, pensare che i mali del mondo vengano da un vaso aperto da una donna curiosa è pur sempre un modo di sottrarre al caso gli accidenti umani.
@fields
attenzione, la razionalità non è un concetto assoluto come vuoi far passare tu, è relativo alla società ai tempi alle convenzioni; voglio dire, finché parliamo della società moderna italiana, sia io che tu siamo perfettamente d'accordo che venerare la madonna che piange è irrazionale mentre calcolare le turbolenze su un ala di aereo è razionale.
Quando però andiamo accanto a realtà così diverse dalla nostra come quella greca, società profondamente religiosa, bisogna un po' rivedere le definizioni, voglio dire, pensare che i mali del mondo vengano da un vaso aperto da una donna curiosa è pur sempre un modo di sottrarre al caso gli accidenti umani.
Nietzsche ha descritto molto bene simili concetti nell'Anticristo.
Tuttavia, la sua "indulgenza" nei confronti del Buddismo, mi spingerebbe ad interessarmi, quantomeno per conoscerlo come pseudoreligione.
L'anticristo è un opera molto interessante che merita di essere letta (non è lunghissimo ed è scritto principalmente per aforismi).
Tuttavia, la sua "indulgenza" nei confronti del Buddismo, mi spingerebbe ad interessarmi, quantomeno per conoscerlo come pseudoreligione.
L'anticristo è un opera molto interessante che merita di essere letta (non è lunghissimo ed è scritto principalmente per aforismi).
"Gaal Dornick":
[quote="Luc@s"] come Nietzche, sono l'oppio del popolo.
non era Nietzche quello dell'oppio dei popoli[/quote]
anche se la frase è di Marx, lo stesso concetto è più o meno ripreso da Nietzche nel suo ideale dell'oltreuomo...


"Luc@s":
come Nietzche, sono l'oppio del popolo.
non era Nietzche quello dell'oppio dei popoli
"non mortale" e "immortale" hanno il medesimo significato. Mi sembra che sia la stessa cosa anche per "non razionale" e "irrazionale". Basta pensare che un reale $a$ e' irrazionale sse $a\notin QQ$

Occhio che ciò che non ha riscontro oggettivo razionale è "non razionale" e non "irrazionale" (non è un sofisma, ma più o meno è come identificare la frase "io non sono amico di Paolo" con "io sono nemico di Paolo")...
"Maxos":
@fields
Io però non direi che la religione sia in toto una manifestazione di irrazionalità, cioè, Platone era irrazionale? Eppure lui la religione la coltivava eccome e nei suoi scritti il mito la fa da padrone.
Intendo questo: dare per vere le asserzioni religiose è un atteggiamento irrazionale. Se Platone faceva questo, era irrazionale.
Le teorie religiose sono pur sempre costruzioni mentali, quindi chiaro che non dico che sia irrazionali. Il punto è che credere in una teoria, che non ha in nessun modo alcun riscontro oggettivo razionale, è certamente irrazionale. Meglio ammettere la propria ignoranza e cercare una risposta seria alla domanda.
"Maxos":
Vabbè allora non dire agnostico, dì confusionario, eheheheh
non è confusionario... ho gia detto cosa penso del rapporto religione-scienza [ a scienza studia(matematica, fisicam biologia, chimica) come funziona il mondo... il perchè non interessa e non è il suo campo... ritengo che una divinita esista.... ma non ha senso la declinazione delle religioni che, come Nietzche, sono l'oppio del popolo.
Il tutto è una mia idea, maturata nel corso degli anni..]
Vabbè allora non dire agnostico, dì confusionario, eheheheh
"Maxos":
@Luc@s
Se ritieni che una divinità esista non sei agnostico.
non ho detto se sia dio, materia, o nulla... cmq non lo sono nel senso comune della parola ma alla fine, come gia detto, non m importa
@fields
Io però non direi che la religione sia in toto una manifestazione di irrazionalità, cioè, Platone era irrazionale? Eppure lui la religione la coltivava eccome e nei suoi scritti il mito la fa da padrone.
La religione è una maniera non-empirica di razionalizzare la realtà, quindi è in parte razionale, il punto sta nel non essere passibile nemmeno in via ipotetica di esperimento.
Io una volta ho chiesto alla mia prof. di religione:
Mi faccia un esempio di cosa dovrebbe succedere perché lei smetta di credere.
Naturalmente non c'è stata risposta.
Comunque sugli effetti sociali della raligione invito tutti a leggere Tacito, come al solito una società complessa come quella romana è ciò che ci assomiglia di più e ci è più vicino.
@Luc@s
Se ritieni che una divinità esista non sei agnostico.
Io però non direi che la religione sia in toto una manifestazione di irrazionalità, cioè, Platone era irrazionale? Eppure lui la religione la coltivava eccome e nei suoi scritti il mito la fa da padrone.
La religione è una maniera non-empirica di razionalizzare la realtà, quindi è in parte razionale, il punto sta nel non essere passibile nemmeno in via ipotetica di esperimento.
Io una volta ho chiesto alla mia prof. di religione:
Mi faccia un esempio di cosa dovrebbe succedere perché lei smetta di credere.
Naturalmente non c'è stata risposta.
Comunque sugli effetti sociali della raligione invito tutti a leggere Tacito, come al solito una società complessa come quella romana è ciò che ci assomiglia di più e ci è più vicino.
@Luc@s
Se ritieni che una divinità esista non sei agnostico.