Parafrasi poesia di Isabella Morra
Or del suo cieco error l’alma si pente,
che in tai doti non scorge gloria alcuna.
e se de’ beni suoi vive digiuna.
spera arricchirsi in Dio chiara e lucente.8
Né tempo o morte il bel tesoro eterno,
né predatrice e vïolenta mano
ce lo torrà davanti al Re del cielo.11
Ivi non nuoce già state né verno,
ché non si sente mai caldo né gielo.
Dunque ogni altro sperar, fratello, è vano.
che in tai doti non scorge gloria alcuna.
e se de’ beni suoi vive digiuna.
spera arricchirsi in Dio chiara e lucente.8
Né tempo o morte il bel tesoro eterno,
né predatrice e vïolenta mano
ce lo torrà davanti al Re del cielo.11
Ivi non nuoce già state né verno,
ché non si sente mai caldo né gielo.
Dunque ogni altro sperar, fratello, è vano.
Miglior risposta
Ora l'anima si pente del suo errore cieco/ e in quelle doti non scorge nessuna gloria./ Dai suoi beni non riceve niente/ e per questo spera di arricchirsi con la chiara luce di Dio./ Nè il tempo e la morte potranno toglierci/il bel tesoro eterno davanti a Dio/nè una mano predatrice e violenta.
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