[Scienza delle Costruzioni] domanda teorica sul lavoro virtuale
ciao
ieri ho preso parte a un ricevimento di SdC in cui ho potuto togliermi qualche dubbio...
tuttavia, da un dubbio me ne sono tirato un altro, precisamente circa il lavoro virtuale.
per definizione, il lavoro virtuale si definisce come prodotto scalare tra forza fittizia e spostamento reale o viceversa, giusto?
tuttavia, ho posto al docente la domanda: perchè negli esercizi si fa sempre prodotto scalare tra forze fittizie e spostamenti reali, e mai viceversa?
il docente mi ha ripreso dicendomi che, date le ipotesi e il teorema di minimo dell'energia potenziale totale, la scrittura del prodotto scalare tra forza reale e spostamento fittizio non ha alcun significato.
ho rivisto il teorema sopraddetto, però non sono giunto alla conclusione che il prodotto scalare tra forza reale e spostamento fittizio non ha senso . Qualcuno potrebbe darmi un suggerimento? grazie

ieri ho preso parte a un ricevimento di SdC in cui ho potuto togliermi qualche dubbio...
tuttavia, da un dubbio me ne sono tirato un altro, precisamente circa il lavoro virtuale.
per definizione, il lavoro virtuale si definisce come prodotto scalare tra forza fittizia e spostamento reale o viceversa, giusto?
tuttavia, ho posto al docente la domanda: perchè negli esercizi si fa sempre prodotto scalare tra forze fittizie e spostamenti reali, e mai viceversa?
il docente mi ha ripreso dicendomi che, date le ipotesi e il teorema di minimo dell'energia potenziale totale, la scrittura del prodotto scalare tra forza reale e spostamento fittizio non ha alcun significato.
ho rivisto il teorema sopraddetto, però non sono giunto alla conclusione che il prodotto scalare tra forza reale e spostamento fittizio non ha senso . Qualcuno potrebbe darmi un suggerimento? grazie

Risposte
grazie TeM, bravissimo come sempre
