Endomorfismi autoaggiunti e diagonalizzabilità

nick_10
Buon pomeriggio a tutti!! Stavo svolgendo questo esercizio di geometria
"Sia V uno spazio vettoriale sul campo $RR$, sia $varphi inPS(V)$ un prodotto scalare definito positivo, sia f un endomorfismo di V e $f^*$ il suo aggiunto. Si defisce $g=f*f^(*)+f^(*)*f$.
a)Dimostrare che $Ker g= Ker f nn Ker f^(*)$
b)g è diagonalizzabile?
c) Nel caso in cui $f^(2)=0$, dimostrare che esiste una base ortonormale di $Im f$ di autovettori per g."

Non so come partire :(. Stavo pensando a qualche risultato sul teorema spettrale. Penso che in questo esercizio sia utile...

Risposte
Shocker1
Ciao,

iniziamo con il primo punto: che $ker(f) nn ker(f^{**}) \subset Ker(g)$ si vede facilmente, per il viceversa se $v \in Ker(g)$ allora $g(v) = 0$ e quindi $\varphi(g(v), v) = 0$, cosa puoi dedurre da questa uguaglianza e dal fatto che il ps è definito positivo?

nick_10
Intanto grazie per la disponibilità. Un inclusione in effetti l'avevo verificata anche io. Poi avevo preso la strada del controllo dimensionale senza buoni risultati però...
Mi sfugge il passaggio da g(v)=0 al prodotto scalare e poi come concludo? Dal fatto che è uguale a zero e che è definito pos.(ovvero maggiore stretto)?

Shocker1
"nick_10":
Intanto grazie per la disponibilità. Un inclusione in effetti l'avevo verificata anche io. Poi avevo preso la strada del controllo dimensionale senza buoni risultati però...
Mi sfugge il passaggio da g(v)=0 al prodotto scalare e poi come concludo? Dal fatto che è uguale a zero e che è definito pos.(ovvero maggiore stretto)?

Una cosa del genere: $\varphi(g(v), v) = \varphi(f(f^{**}(v)) + f^{**}(f(v)), v) = \varphi(f(f^{**}(v)), v) + \varphi(f^{**}(f(v)), v))$, sfruttando le definizioni di aggiunto si arriva a $\varphi(f^{**}(v), f^{**}(v)) + \varphi(f(v), f(v)) = 0$, ecco ma dal fatto che $\varphi$ è definito positivo si deduce che i due addendi devono essere nulli, ovvero $\varphi(f(v), f(v)) = \varphi(f^{**}(v), f^{**}(v))$ ma un ps definito positivo non ammette vettori isotropi non nulli e dunque $f(v) = f^{**}(v) = 0$ ovvero $v \in Ker(f) \nn Ker(f^{**})$.

Il secondo punto come lo faresti? :)

Ciao!

nick_10
Avevo pensato di dimostrare che g fosse autoaggiunto di qualcosa (rispetto al prodotto scalare definito positivo) per concludere con il teorema spettrale

Shocker1
La tua strada è corretta! Prova a dimostrare che \varphi(g(v), w) = \varphi(v, g(w))$.

nick_10
Se iniziassi a svilupparlo come nel punto precedente?
$varphi(g(v),w)=varphi(ff^(*)(v)+f^(*)f(v),w)=varphi(ff^(*)(v),w)+varphi(f^(*)f(v),w)$
Ora però che faccio? Uso qualcosa dell'aggiunto?

Shocker1
Sì, sfrutti il fatto che $f$ è l'aggiunto di $f^{**}$ e viceversa

nick_10
Ok grazie
Quindi dovrebbe risultare $=varphi(f^(*)(v),f^(*)(w))+varphi(f(v),f(w))$
Cosi come l'altro( ovvero $varphi(v,g(w))$)
Quindi posso concludere col teorema spettrale: g è diagonalizzabile

Shocker1
Perfetto. L'ultimo punto comelo faresti?

nick_10
Allora dal punto precedente, per il teorema spettrale dovrei gia sapere che esiste una base ortonormale di autovettori per g.
Dovrei dimostrare che appartengono a $Im f$.
Dal fatto che $f^2=0$ mi viene in mente che $Im f sube Ker f$

Shocker1
Quello è certamente vero, tuttavia devi dimostrare che in $Im(f)$ ci sono autovettori, una possibile via per arrivare alla tesi è dimostrare che $Im(f)$ è $g$ invariante.

nick_10
Quindi devo dimostrare che Im(f) è g-invariante. Prendo un v in Imf e vedo che il rispettivo g(v) appartiene ancora all'immagine e poi?
Perchè in questo modo gli autovettori sono tutti in Im f?

Shocker1
"nick_10":
Quindi devo dimostrare che Im(f) è g-invariante. Prendo un v in Imf e vedo che il rispettivo g(v) appartiene ancora all'immagine e poi?
Perchè in questo modo gli autovettori sono tutti in Im f?

Perché $g$ è diagonalizzabile e quindi anche la sua restrizione ad ogni sottospazio $g$- invariante lo è.
Quindi se dimostri che $Im(f)$ è $g$ invariante allora la restrizione di $g$ a $Im(f)$ è diagonalizzabile, in questo modo recuperi un base di autovettori. Adesso devi dimostrare che ne esiste una ortonormale di autovettori.

nick_10
Ah ok. Ci sono adesso.
Per dimostrare che ne esiste una ortonormale potrei provare a dimostrare che la restrizione di g a Im f è autoaggiunto

Shocker1
Esatto, chiaramente anche la restrizione del prodotto scalare a $Im(f)$ rimane definita positiva e quindi concludi con il th. spettrale reale.

nick_10
Ok perfetto grazie!
Cerco di mettere insieme i pezzi. Per dimostrare che Im f è g-invariante prendo $w in Im f$. Questo vuol dire che esiste $v in V$ tale che $f(v)=w$
Considero g(w); $g(w)=varphi(g(w,w))=varphi(g(f(v),f(v))$. Puo essere la strada giusta?
Poi come dimostro che una restrizione è autoaggiunta?

Shocker1
"nick_10":
Ok perfetto grazie!
Cerco di mettere insieme i pezzi. Per dimostrare che Im f è g-invariante prendo $w in Im f$. Questo vuol dire che esiste $v in V$ tale che $f(v)=w$
Considero g(w); $g(w)=varphi(g(w,w))=varphi(g(f(v),f(v))$. Puo essere la strada giusta?
Poi come dimostro che una restrizione è autoaggiunta?

Non ho ben capito quello che hai fatto, consideri $g(w)$ e questo è $g(f(v)) = ...$.
Se è autoaggiunta rispetto a $\varphi$ su $V$ allora a maggior ragione lo è in un suo sottospazio.

nick_10
Devo dimostrare che g(w) appartiene ancora all'immagine. Quindi stavo passando attraverso il prodotto scalare

Shocker1
"nick_10":
Devo dimostrare che g(w) appartiene ancora all'immagine. Quindi stavo passando attraverso il prodotto scalare

Ok, vediamo cosa ne viene fuori :)

nick_10
Allora ero arrivato a questo punto:
$g(w)=varphi(g(w),w)=varphi(g(f(v),f(v))=varphi(ff^(*)f(v)+f^(*)f(f(v),f(v))$ Ora per ipotesi dovrei sapere che $f(f(v))=0$, dunque mi riduco a $g(w)=varphi(ff^(*)(f(v)),f(v))$
Sono vicino o mi sono allontanato troppo?

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