Terzo suono
Su un pianoforte ho fatto questo esperimento: suonando contemporanente de note, si percepisce un terzo suono. Per esempio:
se suono Mi4 e Si4, sento il Mi3,
se suono Mi4 e La4, sento il La3,
se suono Mi4 e Sol#4, sento il Si3, e
se suono Mi4 e Sol4, sento il Do4;
In tutti questi casi, risulta che se suono contemporaneamente due suoni di frequenza $f_1$ e $f_2$ ($f_1
Secondo la terminologia di questo articolo quello che ho sentito nell'esperimento è un prodotto di intermodulazione di ordine 3.
Per le formule di prostaferesi, se compio l'esperimento con suoni perfettamente sinusoidali ottengo solamente i prodotti di intermodulazione di ordine 2.
Se invece i suoni non sono sinusoidali allora posso ottenere prodotti di intermodulazione di ordine superiore al secondo. L'ampiezza dei prodotti di intermodulazione immagino si possa calcolare sviluppando in serie di Fourier i due suoni iniziali.
Correggetemi se sbaglio..
se suono Mi4 e Si4, sento il Mi3,
se suono Mi4 e La4, sento il La3,
se suono Mi4 e Sol#4, sento il Si3, e
se suono Mi4 e Sol4, sento il Do4;
In tutti questi casi, risulta che se suono contemporaneamente due suoni di frequenza $f_1$ e $f_2$ ($f_1
Risposte
ti posto quanto detto in una lezione....
una corda vibrante possiede dei “modi spontanei” (detti modi stazionari) di vibrazione
a frequenze multiple di una frequenza fondamentale....[]
se pizzichiamo una corda, a meno che non lo si
faccia esattamente nel punto centrale della corda, e con grandissima attenzione, `e
probabile che che si vada ad eccitare più di un modo stazionario di vibrazione della
1
corda contemporaneamente: il suono che giungerà al nostro orecchio sarà quindi
la somma di una vibrazione alla frequenza fontamentale, più un’altra (probabilmente
con minore ampiezza) alla frequenza doppia, una alla frequenza tripla e così
via. Una cosa analoga succede quando tocchiamo un tasto del pianoforte, quando
passiamo l’archetto su una corda di violino, o quando immettiamo aria compressa
in una canna d’organo: in ogni caso otteniamo una sovrapposizione di sinusoidi
con frequenze multiple di quella fondamentale che caratterizza la nota che abbiamo
scelto: per esempio, il La centrale del pianoforte “contiene” una sinusoide alla
frequenza fondamentale di 440 Hz, cui si sommano vibrazioni sinusoidali (dette
armoniche) a frequenza doppia, tripla, quadrupla etc...
una corda vibrante possiede dei “modi spontanei” (detti modi stazionari) di vibrazione
a frequenze multiple di una frequenza fondamentale....[]
se pizzichiamo una corda, a meno che non lo si
faccia esattamente nel punto centrale della corda, e con grandissima attenzione, `e
probabile che che si vada ad eccitare più di un modo stazionario di vibrazione della
1
corda contemporaneamente: il suono che giungerà al nostro orecchio sarà quindi
la somma di una vibrazione alla frequenza fontamentale, più un’altra (probabilmente
con minore ampiezza) alla frequenza doppia, una alla frequenza tripla e così
via. Una cosa analoga succede quando tocchiamo un tasto del pianoforte, quando
passiamo l’archetto su una corda di violino, o quando immettiamo aria compressa
in una canna d’organo: in ogni caso otteniamo una sovrapposizione di sinusoidi
con frequenze multiple di quella fondamentale che caratterizza la nota che abbiamo
scelto: per esempio, il La centrale del pianoforte “contiene” una sinusoide alla
frequenza fondamentale di 440 Hz, cui si sommano vibrazioni sinusoidali (dette
armoniche) a frequenza doppia, tripla, quadrupla etc...
"giuseppe87x":
Credo sia dovuto ai battimenti.
Vedi qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Battimenti_(musica)
Secondo la terminologia di questo articolo quello che ho sentito nell'esperimento è un prodotto di intermodulazione di ordine 3.
Per le formule di prostaferesi, se compio l'esperimento con suoni perfettamente sinusoidali ottengo solamente i prodotti di intermodulazione di ordine 2.
Se invece i suoni non sono sinusoidali allora posso ottenere prodotti di intermodulazione di ordine superiore al secondo. L'ampiezza dei prodotti di intermodulazione immagino si possa calcolare sviluppando in serie di Fourier i due suoni iniziali.
Correggetemi se sbaglio..

L'osservazione di ficus è esatta: si tratta proprio di intermodulazione di terzo ordine. Se $f_1$ ed $f_2$ sono le 'note' del pianoforte 'attivate', per intermodulazione di terzo ordine di producono anche le seguenti altre note...
$2*f_1+f_2$
$2*f1-f_2$
$2*f_2+f_1$
$2*f_2-f_1$
$3*f_1$
$3*f_2$
Dal momento che si ha intermodulazione quando si è in presenza di 'non linearità' , sarebbe interessante sapere il 'meccanismo fisico' che produce questo fenomeno all'interno del pianoforte...
cordiali saluti
lupo grigio
An old wolf may lose his teeth, but never his nature
$2*f_1+f_2$
$2*f1-f_2$
$2*f_2+f_1$
$2*f_2-f_1$
$3*f_1$
$3*f_2$
Dal momento che si ha intermodulazione quando si è in presenza di 'non linearità' , sarebbe interessante sapere il 'meccanismo fisico' che produce questo fenomeno all'interno del pianoforte...
cordiali saluti
lupo grigio

An old wolf may lose his teeth, but never his nature
Ho fatto un esperimento utilizzando un generatore di suoni sinusoidali ed ho ottenuto un risultato analogo. In particolare, ho osservato che se produco contemporaneamente due suoni di frequenze $f_1$, $f_2$ (commensurabili) allora riesco a sentire altri suoni di frequenza multipla di $f$ dove $f$ è il numero reale (positivo) tale che $f_1 ZZ+f_2 ZZ = f ZZ$.
Per esempio, producendo due suoni di frequenza $f_1=440Hz$, $f_2=5/4*f1=550Hz$, sento altri tre suoni di frequenza
$f=f_1 /4=-f_1+f_2=110 Hz$
$2*f=f_1 /2=-2*f_1+2*f_2=220Hz$
$3*f=3*f_1 /4=2*f_1-f_2=330Hz$.
Quello di frequenza $f$ ha ampiezza maggiore; quello di frequenza $2*f$ ha ampiezza minore. Presumo che vengano generati anche tutti gli altri multipli di $f$, ma con ampiezza molto minore (quindi impercettibile).
A questo punto non mi torna più il ragionamento che avevo fatto nel mio precedente post. Ho ottenuto prodotti di intermodulzione di ordine $>2$ pur utilizzando suoni sinusoidali.
Per esempio, producendo due suoni di frequenza $f_1=440Hz$, $f_2=5/4*f1=550Hz$, sento altri tre suoni di frequenza
$f=f_1 /4=-f_1+f_2=110 Hz$
$2*f=f_1 /2=-2*f_1+2*f_2=220Hz$
$3*f=3*f_1 /4=2*f_1-f_2=330Hz$.
Quello di frequenza $f$ ha ampiezza maggiore; quello di frequenza $2*f$ ha ampiezza minore. Presumo che vengano generati anche tutti gli altri multipli di $f$, ma con ampiezza molto minore (quindi impercettibile).
A questo punto non mi torna più il ragionamento che avevo fatto nel mio precedente post. Ho ottenuto prodotti di intermodulzione di ordine $>2$ pur utilizzando suoni sinusoidali.
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