Reticolo di diffrazione, dubbi teorici
Buonasera, sto studiando la diffrazione e tra le altre cose sono inciampato in alcune dispense che mi lasciano perplesso. Mi scuso in anticipo per la tremenda grafia (non è la mia).
Nel primo problema, che chiede di determinare il numero di fenditure di un reticolo, viene riportata questa formula dell'intensità:

Nel problema successivo, che invece chiede il passo e la larghezza delle fenditure:

E qui mi perdo. In primo luogo perchè le due espressioni sono evidentemente diverse e non capisco perchè. In secondo luogo perchè non c'è alcuna spiegazione su cosa siano $a$ e $d$. Mi rendo conto che fanno parte di espressioni che sono differenze di fase, suppongo uno sia la larghezza delle fenditure, ma la seconda? Nei dati dei problemi non c'è alcun riferimento all'una o all'altra. Ciò che so è che non si tratta della lunghezza del reticolo (perchè viene chiamata $L$). Purtroppo tra il libro che uso e le dispense fornite dal professore c'è una gran differenza in termini di formule, e non riesco a ritrovarmi.
Grazie
Nel primo problema, che chiede di determinare il numero di fenditure di un reticolo, viene riportata questa formula dell'intensità:

Nel problema successivo, che invece chiede il passo e la larghezza delle fenditure:

E qui mi perdo. In primo luogo perchè le due espressioni sono evidentemente diverse e non capisco perchè. In secondo luogo perchè non c'è alcuna spiegazione su cosa siano $a$ e $d$. Mi rendo conto che fanno parte di espressioni che sono differenze di fase, suppongo uno sia la larghezza delle fenditure, ma la seconda? Nei dati dei problemi non c'è alcun riferimento all'una o all'altra. Ciò che so è che non si tratta della lunghezza del reticolo (perchè viene chiamata $L$). Purtroppo tra il libro che uso e le dispense fornite dal professore c'è una gran differenza in termini di formule, e non riesco a ritrovarmi.
Grazie
Risposte
è davvero illeggibile quella grafia
c'è qualcuno che scrive peggio di me!!!
bando alle ciance... non hanno specificato il significato dei termini forse perchè sono notazioni piuttosto convenzionali: a indica in genere la larghezza delle fenditure mentre d la distanza tra le fenditure.
venendo invece all'altro dubbio: le due formule invece sono perfettamente uguali e forse te ne saresti accorto se non scrivesse così male.
nella seconda formula ha usato la funzione sinc, ovvero la funzione seno cardinale che è definita come $\text{sinc}(x):=(sinx)/x$ dove nel nostro caso $x=delta /2$



bando alle ciance... non hanno specificato il significato dei termini forse perchè sono notazioni piuttosto convenzionali: a indica in genere la larghezza delle fenditure mentre d la distanza tra le fenditure.
venendo invece all'altro dubbio: le due formule invece sono perfettamente uguali e forse te ne saresti accorto se non scrivesse così male.
nella seconda formula ha usato la funzione sinc, ovvero la funzione seno cardinale che è definita come $\text{sinc}(x):=(sinx)/x$ dove nel nostro caso $x=delta /2$
Ecco, questa è una di quelle esperienze che mi ricordano i trucchi degli illusionisti: quando ti viene mostrato il segreto (la c in quel seno scomposto), diventa tutto ovvio. Grazie mille, non ti dico la voglia che ho di studiare un'intera dispensa di esercizi scritti così... ora mi tocca decifrare la derivazione del potere risolutivo.
