Potenziale di due conduttori
Ho una difficoltà con il punto $b)$ di questo esercizio.
Avevo calcolato $V2 = (q1 +q2)/ (4piepsilonR2)$ e successivamente $V3 = (q1 +q2)/ (4piepsilonR3)$ visto che dovevo trovarli rispetto all'infinito. Quindi
$V= V2+V3 = (q1 +q2)/ (4piepsilon) * (1/(R2) + 1/(R3))$.
Il libro però porta come risultato
$V= (q1 +q2)/ (4piepsilon) * (1/(R2+R3))$. Dove sbaglio?
Avevo calcolato $V2 = (q1 +q2)/ (4piepsilonR2)$ e successivamente $V3 = (q1 +q2)/ (4piepsilonR3)$ visto che dovevo trovarli rispetto all'infinito. Quindi
$V= V2+V3 = (q1 +q2)/ (4piepsilon) * (1/(R2) + 1/(R3))$.
Il libro però porta come risultato
$V= (q1 +q2)/ (4piepsilon) * (1/(R2+R3))$. Dove sbaglio?

Risposte
C2 e C3, una volta in contatto sono un unico conduttore e quindi sono allo stesso potenziali e la carica q2 che prima era su C2 adesso è ridistribuita tra C2 e C3. Chiama $q$ la quantità di carica che da C2 è passata su C3, dato che C2 e C3 sono equipotenziali deve valere V2=V3 e quindi:
$(q_1+q_2-q)/(4piepsilon_0R_2)=q/(4piepsilon_0R_3)$
Risolvi questa equazione e trovi q e quindi da li il potenziale delle due sfere.
$(q_1+q_2-q)/(4piepsilon_0R_2)=q/(4piepsilon_0R_3)$
Risolvi questa equazione e trovi q e quindi da li il potenziale delle due sfere.
scusa Vulplasir non mi fa vedere la formula che hai scritto, esce scritto [Math processing error]
Ora si dovrebbe vedere.
Si, trovo $q$, sostituisco e mi trovo.
Però non ho ben capito la logica. Perchè nella prima equazione c'è $-q$ e nella seconda equazione non ci sono $q_1 $ e $q_2 $ e il segno di $q$ è positivo?
Però non ho ben capito la logica. Perchè nella prima equazione c'è $-q$ e nella seconda equazione non ci sono $q_1 $ e $q_2 $ e il segno di $q$ è positivo?
Sulla sfera 2 è presente la carica q2 in superficie e la carica q1 dentro di essa. Quando si mettono in contatto la sfera 2 e la sfera 3, si ha che la carica q2 presente sulla sfera 2 si ridistribuisce tra la sfera 2 e la 3, mentre la carica q1 resta li dov'è dato che non è in contatto con le altre due sfere. Pertanto se si chiama q la parte di carica che dalla sfera 2 passa alla sfera 3, si ha che la carica totale presente sulla sfera 3 è q, mentre sulla superficie della sfera 2 è rimasta una carica q2-q (ossia q2 meno la parte di carica che si è trasferita sulla sfera 3, ossia q).
Per calcolare il potenziale rispetto all'infinito delle sfere 2 e 3 si calcola il campo elettrico da loro generato e se ne fa l'integrale da r all'infinito. Per calcolare il campo elettrico generato dalle sfere 2 e 3 usi il teorema di gauss e poi quindi calcoli il potenziale.
Per calcolare il potenziale rispetto all'infinito delle sfere 2 e 3 si calcola il campo elettrico da loro generato e se ne fa l'integrale da r all'infinito. Per calcolare il campo elettrico generato dalle sfere 2 e 3 usi il teorema di gauss e poi quindi calcoli il potenziale.
Quello che non mi è chiaro è perchè c'è questa nuova carica $q$. Riferendomi alla prima equazione, se ragiono per induzione ho che sulla sfera 3 si ha (riguardo alla carica $q_1$) : $q_1 - q_1 + q_1 - q_1 + q_1 $ cioè $q_1$ sommando algebricamente.
Per la carica $q_2$ invece $q_2 - q_2 + q_2$ cioè $q_2$
Quindi sulla sfera 3 ho $q_1 + q_2$ .. uffa.. sto facendo confusione.. perchè poi mi troverei uguale anche all'altra equazione, solo con i raggi diversi al denominatore
Per la carica $q_2$ invece $q_2 - q_2 + q_2$ cioè $q_2$
Quindi sulla sfera 3 ho $q_1 + q_2$ .. uffa.. sto facendo confusione.. perchè poi mi troverei uguale anche all'altra equazione, solo con i raggi diversi al denominatore
Non c'entra niente l'induzione. Tu hai due sfere, se le metti a contatto esse diventano un UNICO CONDUTTORE e quindi la carica che era sulla superficie della prima sfera si ridistribuisce tra le due sfere
Ti posto un esempio svolto del libro : due sfere conduttrici, di raggi $R_1$ e $R_2$ sono poste a distanza molto grande rispetto a $R_1$ e $R_2$ e sono collegate tramite un filo conduttore. Su $R_1$ è presente carica $q_1$ e su $R_2$ carica $q_2$.
Si ha che $q_1/ (4piepsilon_0 R_1) = V_1 = V_2 = q_2/(4piepsilon_0 R_2)$.
Nel mio caso io non so quale carica ci sia su $R_3$... se lo sapessi, ragionando come l'esempio del libro, avrei scritto (nel caso in cui su $R_3$ ci fosse carica $q_3$):
$(q_1+ q_2)/ (4piepsilon_0 R_2) = V_2 = V_3 = q_3/(4piepsilon_0 R_3)$.
Si ha che $q_1/ (4piepsilon_0 R_1) = V_1 = V_2 = q_2/(4piepsilon_0 R_2)$.
Nel mio caso io non so quale carica ci sia su $R_3$... se lo sapessi, ragionando come l'esempio del libro, avrei scritto (nel caso in cui su $R_3$ ci fosse carica $q_3$):
$(q_1+ q_2)/ (4piepsilon_0 R_2) = V_2 = V_3 = q_3/(4piepsilon_0 R_3)$.
Su R3 c'è la carica q! Perché R3 è in contatto con la superficie di R2 e la carica q2 presente sulla superficie di R2 si RIDISTRIBUISCE tra R2 e R3 in modo che il conduttore formato da R2 e R3 sia equipotenziale. Quindi se prima che fossero in contatto sulla superficie di R2 c'era q2 e sulla superficie di R3 non c'era niente, DOPO che sono state messe in contatto una parte di q2 si è trasferita su R3, questa parte la chiamiamo q, quindi sulla superficie di R2 è rimasta una carica q2-q (ossia la differenza tra la carica q2 iniziale e quella che si è trasferita su R3). Per determinare q usi quell'equazione di prima.
Quindi, correggi in base a quello che ti ho detto quello che hai scrtto, ossia:
Sapendo che $q3=q$ e che quindi $q2$ è diminuito ed è diventato $q2-q$
$(q1+q2)/(4πε0R2)=V2=V3=(q3)/(4πε0R3)$
Sapendo che $q3=q$ e che quindi $q2$ è diminuito ed è diventato $q2-q$
Perfetto, se però su $R_3$ ci fosse stato PRIMA DEL COLLEGAMENTO la carica $q_3$ allora dovevo scrivere l'ultima equazione che ho scritto nel commento precedente,e non quella da te citata qualche commento fa,giusto?
Ho capito,grazie mille

Anche se su R3 ci fosse stato, prima del collegamento, una carica q3, quando si collegavano R2 e R3 le loro cariche si sarebbero ridistribuite lo stesso, e quindi non potevi scrivere l'equazione che hai scritto prima perché non sai quale carica effettiva c'è su R2 e su R3 dopo che le cariche si sono ridistribuite.
E perché nell'esempio del mio libro che ti ho citato prima non fa questo ragionamento? Scrive semplicemente $(q_1)/(4piepsilon_0 R_1)= (q_2)/(4piepsilon_0R_2)$...
Perché nell'esempio le sfere sono già collegate e già si sa che su di loro sono presenti le cariche q1 e q2 (ossia q1 e q2 dell'esempio sono le cariche DOPO la ridistribuzione, infatti dice " due sfere sono poste a distanza molto grande tra loro e sono collegate da un filo conduttore, su una è presente q1 e sull'altra q2" lasciando intendere come il collegamento avvenga prima di sapere le cariche che ci sono su di loro.). Nel nostro problema invece è diverso, sappiamo quali sono le cariche prima del collegamento, ma quando si collegano queste cariche poi si ridistribuiscono.
OK allora mi è già più chiara la cosa. Ultima domanda, dopo non ti disturbo più visto che mi hai aiutato molto finora. Se avessi avuto prima del collegamento una carica $q_3$ su $R_3$, l'equazione come varia?
Dovevi risolvere un sistema:
Chiami $Q_2$ la carica sulla superficie di $R_2$ dopo il collegamento, $Q_3$ la carica sulla superficie di $R_3$ dopo il collegamento, $q_2$ la carica sulla superficie di $R_2$ prima del collegamento e $q_3$ la carica sulla superficie di $R_3$ prima del collegamento.
Quando avviene il collegamento, le cariche $q_2$ e $q_3$ si ridistribuiscono tra $R_2$ e $R_3$ formando $Q_2$ e $Q_3$, ma dato che vale il principio di conservazione della carica, si deve avere:
$q_2+q_3=Q_2+Q_3$ (ossia la carica totale iniziale sulle superfici è uguali alla carica totale finale sulle superfici delle due sfere che si collegano perché la carica totale si deve conservare dato che siamo in un sistema isolato).
Il potenziale $V_2$ è:
$V_2=(q_1+Q_2)/(4piepsilonR_2)$
Il potenziale $V_3$ è:
$V_3=Q_3/(4piepsilonR_3)$
Dato che R_2 e R_3 sono collegati, allora essi formano un unico conduttore, e una delle proprietà dei conduttori è che le loro superfici sono equipotenziali, ossia $V_2=V_3$
$(q_1+Q_2)/(4piepsilonR_2)=Q_3/(4piepsilonR_3)$
Hai un sistema di due equazioni in due incognite ($Q_2$ e $Q_3$) che va risolto.
Chiaramente ponendo $q_3=0$ si ottiene il risultato dell'esercizio che hai proposto qui.
Chiami $Q_2$ la carica sulla superficie di $R_2$ dopo il collegamento, $Q_3$ la carica sulla superficie di $R_3$ dopo il collegamento, $q_2$ la carica sulla superficie di $R_2$ prima del collegamento e $q_3$ la carica sulla superficie di $R_3$ prima del collegamento.
Quando avviene il collegamento, le cariche $q_2$ e $q_3$ si ridistribuiscono tra $R_2$ e $R_3$ formando $Q_2$ e $Q_3$, ma dato che vale il principio di conservazione della carica, si deve avere:
$q_2+q_3=Q_2+Q_3$ (ossia la carica totale iniziale sulle superfici è uguali alla carica totale finale sulle superfici delle due sfere che si collegano perché la carica totale si deve conservare dato che siamo in un sistema isolato).
Il potenziale $V_2$ è:
$V_2=(q_1+Q_2)/(4piepsilonR_2)$
Il potenziale $V_3$ è:
$V_3=Q_3/(4piepsilonR_3)$
Dato che R_2 e R_3 sono collegati, allora essi formano un unico conduttore, e una delle proprietà dei conduttori è che le loro superfici sono equipotenziali, ossia $V_2=V_3$
$(q_1+Q_2)/(4piepsilonR_2)=Q_3/(4piepsilonR_3)$
Hai un sistema di due equazioni in due incognite ($Q_2$ e $Q_3$) che va risolto.
Chiaramente ponendo $q_3=0$ si ottiene il risultato dell'esercizio che hai proposto qui.
Sei stato gentilissimo, ho capito il concetto. Grazie mille e buonanotte

Sto avendo problemi anche con il punto $d)$ dell'esercizio. Sapendo che $U_e = 1/2 qDelta V$, trovo prima $DeltaV$ del sistema iniziale:
$ DeltaV_i = V_1 - V_2 = int_(R_1)^(R_2) E(R1
Quindi $U_i = 1/2 q_1 DeltaV_i = 9 * 10^-6 J$, completamente fuori strada rispetto alla soluzione del libro che porta
$U_i = 1/2 (q_1+q_2) (q_1+q_2)/(4piepsilon_0R_2) =20,25 muJ $.
Perchè esce una cosa del genere? Non mi trovo poi neanche nel calcolo dell'energia elettrostatica del sistema finale, ma meglio chiarire una cosa alla volta...
$ DeltaV_i = V_1 - V_2 = int_(R_1)^(R_2) E(R1
Quindi $U_i = 1/2 q_1 DeltaV_i = 9 * 10^-6 J$, completamente fuori strada rispetto alla soluzione del libro che porta
$U_i = 1/2 (q_1+q_2) (q_1+q_2)/(4piepsilon_0R_2) =20,25 muJ $.
Perchè esce una cosa del genere? Non mi trovo poi neanche nel calcolo dell'energia elettrostatica del sistema finale, ma meglio chiarire una cosa alla volta...

La sfera interna a R2 è isolata e non ci interessa calcolare la sua energia dato che non varia ne prima ne dopo il collegamento, pertanto l'unica energia iniziale è quella posseduta da R2, ossia $1/2(q1+q2)^2/(4piepsilonR2)$