Massa inerziale e massa gravitazionale

turtle87crociato
Definiamo la massa inerziale come una grandezza totalmente nuova e la indicheremo con $m_i$.
Essa è proprio il rapporto di una forza applicata ad un corpo, e può essere quindi definita semplicemente come il rapporto di una forza applicata ad un corpo per l'accelerazione che il corpo acquista sotto l'effetto della forza. Ovviamente, la massa inerziale è una grandezza riferita al corpo, in qualsiasi condizione avvenga il moto (cioè non varia al variare delle condizioni in cui il corpo si muove).
La legge che la definisce è la seguente: $\vec f$=$m_i$$*$$\vec a$

Prima esisteva già la grandezza massa gravitazionale, definita operativamente come la grandezza misurata attraverso la bilancia, avente unità di misura (il kg) equivalente a quella del campione del famoso museo di Parigi, che indicheremo con $m_g$.

Era stato anche definito il peso, ossia la forza di gravità con cui Terra attrae i corpi, e pari quindi, essendo una forza ed essendo generatrice di un campo (questo concetto vedremo di chiarirlo in un'altra discussione :-D), al prodotto della massa inerziale del corpo e l'accelerazione di gravità, che seppur dipendente dall'altitudine, era (è) uguale per tutti i corpi soggetti alla forza di gravità (come aveva dimostrato Galileo nei suoi primi esperimenti). La legge esprimente il peso era ed è ancora la seguente (la scrivo perchè così mi esercito con MathML :-D ):

$\vec p$$=$$m_g$$*$$\vec g$

Galileo effettuò il celebre esperimento della torre di Pisa, con il quale stabilì che tutti i gravi soggetti ad un moto di caduta causato dalla sola forza di gravità avevano la stessa legge oraria. Indicando quindi con la forza peso la forza esercitata su un corpo sotto l'effetto della forza di gravità, egli mostrò come

$m_g$$*$$\vec g$= $m_i$$\vec a$ da cui $\vec a$=$m_g$$/$$m_i$$*$ $\vec g$

In un determinato luogo (scelto un luogo, l'accelerazione di gravità non varia), poichè l'accelerazione di un qualsiasi corpo soggetto alla forza di gravità è costante, il rapporto $m_g$$/$$m_i$ è una costante universale, valida per tutti i corpi.

A questo punto, avendo dato le definizioni come le dà il mio libro, quindi avendo scelto una precisa serie di definizioni, pongo due domande che letteralmente mi tormentano come tarli invisibili. Dovrei abbandonare i pregiudizi pregressi, dovrei abbandonare convinzioni alle quali l'essere si è abituato, e abbattere ogni cosa che mi impedisce di conoscere. E' un progresso che uno spirito libero, veramente libero dovrebbe conoscere, ma che io non riesco a fare mio. E' il progresso che significa "regresso", o meglio regredire verso quella purezza intellettuale che ci fa bambini, e quindi più disposti a capire veramente. O meglio, la prima è nata da poco tempo, la seconda ormai da un po'.

1) Nell'equazione che definisce il peso, quella che ho riportato sopra, viene detto che è grazie alle misurazioni statiche della forza effettuate grazie al dinamometro, è possibile esprimere una relazione quantitativa di proporzionalità tra la massa gravitazionale di un corpo e la forza peso. A questo punto, però, non riesco a capire questa cosa. Voi mi confermate quanto segue, e cioè che questa proporzionalità diretta tra peso (ossia la forza che dilata la molla ed è vincolata dalla reazione elastica della molla stessa) e massa inerziale è stata stabilita misurando prima le masse con la bilancia, e poi verificando l'effetto prodotto da queste sulla molla? Si può quindi dire che ha priorità storica il concetto di massa rispetto a quello di peso (mi riferisco al peso misurato per la prima volta con il dinamometro)?

2) Abbiamo detto poi che massa inerziale e massa gravitazionale sono costanti. Il mio libro poi aggiunge che operando opportunamente con le unità di misura, si possono assegnare a queste grandezze, che comunque sono diverse perchè definite diversamente, le stesse dimensioni fisiche.
Cosa vuol dire? Come si fa ad agire in modo opportuno sulle due grandezze (o sui numeri o sulle unità di misura) in modo tale da far sì che il loro rapporto sia 1(perchè è proprio questo che permette di riformulare il secondo principio di inerzia considerando le masse assolute? Qualcuno me lo spiega visivamente, con un'opportuna azione su presunte unità di misura "esempio", se possibile?

Provo a descrivere come io mi immagini la cosa. Comprenderete bene che questo è alla base di tutta la fisica. Questa intima comprensione di questi concetti deve essere pienamente posseduta, visualizzata, ad ogni esperimento cui si assista in maniera diretta o indiretta. Dunque, misuriamo la massa gravitazionale in kg, e la massa inerziale in un altro modo (perchè la misura del N è una derivata di quella di kg, e solo dopo che è stabilita la perfetta sostituibilità-oggetto dei miei dubbi- delle due masse).
Per definire l'unità di misura della massa inerziale che utilizzerò nell'esempio, faccio riferimento alla misura dinamica della forza, che in qualche modo è il primo passo per arrivare alla concezione (newtoniana?) di forza che può esercitare i suoi effetti su un punto in cui passi un corpo(altro dubbio, di cui vi farò partecipi a breve), e quindi alla definizione stessa di massa inerziale. Dunque,la forza, con una grandezza $\mu$. Non importa sapere cosa sia realmente $\mu$, basta che dica che la forza unitaria $\mu$ è la forza di un corpo che provoca un allungamento pari al mio piede. Di conseguenza, la massa inerziale misurerà $\mu$$*$$s^2$$/$$m$. Indico questa grandezza con $\delta$, e vado avanti. Vedete, sono andato alla definizione di massa inerziale per determinare un'unità di misura. Ho cercato di prendere unità pittoresche per il semplice fatto che penso non cambi la sostanza di quello che voglio dire. A questo punto, quindi, la massa inerziale misurerà $\delta$. Il rapporto tra massa gravitazionale e massa inerziale sarà quindi espresso dal seguente schema:

$"numero1"$$*$$kg$/$"numero2"$$*$$\delta$. Se il rapporto tra i valori numeri di queste due grandezze sarà diverso da uno, allo stato attuale delle cose io agirei sulla unità di misura della massa inerziale. Cioè, sarei indotto a prendere $\delta$, a moltiplicarla per un numero (i.e. 1/2 $\delta$), e chiamerei questo prodotto di un numero per un'unità di misura con un nuovo simbolo indicante una nuova unità di misura (la chiamo per comodità $\alfa$). Farei questo in modo da far sì che il coefficiente numerico di entrambe le grandezze sia uguale. Di conseguenza, nel rapporto, si avrebbe $1 kg$$/$$1$$\alfa$.
Potrei quindi sostituire ad alfa l'unità di misura del kg, in virtù di tutta questa dimostrazione (che è tutta da smentire, sia chiaro, io l'ho postata per farvi vedere in che stato sono: è frutto solo della mia corrotta intuizione), cioè in virtù del fatto che si considera pari ad un kg la massa inerziale di misura alfa perchè esse sono proporzionali per tutti i corpi?

Poi, ammettendo che sia vero il fatto che l'interscambiabilità tra le due grandezze ci sia, basta l'analisi fatta da Galileo per giustificare che esista la proporzionalità tra le due grandezze? So che ci sono state anche dimostrazioni sperimentali di questa interscambiabilità, anche da Galileo. Sono state effettuate proprio grazie a questa scoperta teorica?

Risposte
antani2
La prima dimostrazione teorica di equivalenza tra massa inerziale e massa gravitazionale è nella Relatività Generale.

Quelle di cui parli sono osservazioni puramente sperimentali che sono state fatte appunto da chi si occupava all'epoca di Galileo e ancora di più di Newton, della meccanica classica.
Hanno visto sperimentalmente che massa gravitazionale e massa inerziale erano uguali, il loro rapporto era 1 in sostanza.

Per il discorso unità di misura, pensa alla costante di gravitazione universale nella legge di newton. Se tu in quella invece che mettere chilogrammi, mettessi banane come unità di misura, ecco lì che avrei massa gravitazionale e massa inerziale con due unità diverse, il chilogrammo per quella inerziale, le banane per quella gravitazionale.
Chiaramente il rapporto tra m gravitazonale e m inerziale sarebbe una k= banane/chilogrammi. Scegliendo questa costante uguale a 1 e adimensionale, si trova che chilogrammi e banane sono la stessa cosa e perciò teniamo solo chiologrammi e di conseguenza nella legge di newton mettiamo chilogrammi anche nella costante di gravitazione universale.
MA tutte queste sono considerazioni sperimentali fatte all'epoca. Solo sperimentali, non dimentichiamo.

turtle87crociato
Sì, infatti, avevo già letto ieri, mentre aspettavo una risposta, che solo con la teoria di Einstein e con altri esperimenti comunque lontani dagli albori della meccanica era stato possibile "l'identità" (perchè a quanto ho capito proprio di identità si tratterebbe) tra le due grandezze.

Intanto ti ringrazio, antani. Dire quello che hai detto tu (rapporto tra banane e chilogrammi) è più o meno equivalente al giro di parole che invece ho usato io? E' solo per una pura curiosità, perchè quello che mi interessa adesso non è conoscere, ma porre le basi per conoscere, crearmi un metodo, conformare la mente, etc. etc. Sarebbe molto importante per me se mi rispondessi, così come se mi rispondesse qualche altra persona.

Scegliendo questa costante uguale a 1 e adimensionale


Come fai a rendere a-dimensionale questa costante? E' riconducibile il ragionamento a quello che ho detto io nel primo post?Se sì, come?

antani2
beh la rendi tu per convenzione adimensionale. Le costanti hanno unità di misura che le si attribuiscono per rendere coerenti le leggi che le legano. In questo cao la poni adimensionale perchè conviene. In fisica atomica ho visto a volte anche cambiare le dimensioni della costante di planck e altre costanti per fare in modo che energia e quantità di moto abbiano le stesse unità di misura. Sono solo convenzioni per definire il sistema di unità di misura per le realtive grandezze capito?Si tratta di uguaglianza di unità di misura, non di grandezze vcapto? se ci pensi ad esempio l'energia e il momento meccanico hanno le stesse dimensioni, ma questo non significa che siano la stessa grandezza.
Per la massa invece è così. Ma appunto la dimostrazione di ciò è arrivata molto tardi...
Io mi ricordo che quando ho dato il pèrimo esame di laboratorio alla prova scritta ci davano esercizi così appunto: "si ponga la costante G e la costante di planck 1 e adimensionale. Calcolare le nuove unità di misura di velocità massa ecc ecc in questo nuovo sistema"

turtle87crociato
Quindi le costanti non sono vere e proprie "grandezze" (è una questione sottilissima)? O meglio, diventano grandezze (numeri + unità di misura) solo quando servono a legare le grandezze nelle leggi in cui si trovano (di conseguenza, mi pare abbastanza giusto parlare di "grandezze" come "costante elastica", "conduttanza", etc.)?

antani2
sì...penso si possa vedere così:-)

turtle87crociato
Però quello che ancora non capisco è in base a cosa le costanti non siano grandezze. In questo caso la costante è proprio il rapporto tra due grandezze. Quindi il rapporto tra due numeri moltiplicato per il rapporto di due unità di misura associate a quei numeri. Usando l'analogia che hai usato tu, dati due numeri reali, n e m(i numeri associati alle misure banane e kg nelle due grandezze):
$(n/m)*("banane"/ "kg")$. Se si sceglie la grandezza "banane" in modo tale che il suo coefficiente diviso quello della grandezza kg dia come risultato uno, comunque rimane "banane/kg". Il rapporto tra le due grandezze, quindi, sarebbe 1 banana/1 kg, e non semplicemente $1/1$.

Al problema si potrebbe ovviare dando alla massa inerziale l'unità di misura kg, e ridefinendo operativamente la grandezza massa inerziale come quella avente come unità di misura un'unità pari a quella che rapportata ad un kg (e lo si può fare perchè il rapporto $m/m_g$ vale proprio 1) di massa gravitazionale dia come risultato 1. Di conseguenza, $"1 kg"/ "1 kg"$ varrebbe proprio 1, e la scelta arbitraria (della costante uguale a 1) allora verrebbe fatta per poi essere seguita da una ridefinizione operativa della massa inerziale.
Però mi pare un po' strano come approccio.

antani2
LE dimensioni delle costanti le decidi TU per rendere coerenti le leggi tra le grandezze.
Ti faccio un esempio. allora tu immaginati il sistema di unità di misura m kg s ok? per la meccanica...bene, ora immaginati di voler invece definire un nuovo sistema di unità di misura con grandezze base solo il m e il s. Come fai ad esprimere kg in funzione di queste due?

Semplice: prendi una legge fisica che le contenga. La legge di newton: dimensionalmente è ${F}= G {M}^2/{L}^2$
e poini G adimensionale (il valore numerico per semplicità lo poniamo =1, per avere più semplicità coi fattori di conversione tra quelle che saranno le nuove unità di misura e per dimostrarti che posso creare sempre un nuovo sistema di unità di misura cmq "coerente" sbattendomene delel costanti).

Quindi ora abbiamo ${L}*{M}*{T}^-2 = {M}^2{L}^-2$ da cui ${M}= {L}^3{T}^-2$

Visto? ho creto un nuovo sistema di unità di misura in cui dimensionalmente definisco la massa non come una grandezza base, ma come grandezza misurabile in $(m^3)/s^2$ e il ghilogrammo non esiste più.
UN ragionamento simile lo puoi fare con i chili e le banane di cui prima...

turtle87crociato
Io comunque lo vedo come un "volo", come un cancellare "qualcosa" delle grandezze.

E' quindi errato pensarla come la penso io, cioè attribuire alle unità di misura il significato di parte letterale di un monomio, come ho detto nel precedente post? Se così fosse, cioè se le unità di misura associate ai numeri fossero da considerare come monomi, il tuo discorso potrebbe valere se si verificassero i punti del seguente svolgimento:

$"1 banana"/"1 kg"$, potrebbe essere ricondotto alla forma di un rapporto tra monomi: $"1a"/"1b"$.Ponendo $"1a"/ "1b"=1$, sarebbe evidentemente $a=b$. Ma fisicamente mi è impossibile pensare ad una misura di una grandezza mediante le unità di misura di un'altra grandezza. E' come se, scegliendo un rapporto costante (come quello $m_g/m_i$), i. e., tra la misura di un tempo $1s$ e la misura di uno spazio, $1m$, ponessi questo rapporto uguale a 1. Sarebbe, per il discorso fatto prima, $m=s$. Ma ciò è assurdo, perchè non si può misurare un intervallo di tempo con la lunghezza d'onda della radiazione di un atomo di cripton eccitato!O, ancor più assurdamente, con la barra di platino-iridio!

Di conseguenza, è evidente che debba essere riconsiderata la conducibilità della fisica alla matematica, o meglio, che debba essere modificata l'idea che io ho di questa conducibilità. Continuo infatti ad essere convinto (in base a quale pregiudizio atavico, non so) del fatto che la costante $m_g=m_i$ si possa porre non uguale a 1, ma uguale a "banana/kg", perchè queste grandezze non possono essere eliminate magicamente dalla formulazione matematica. Il rapporto tra due grandezze (magari sarò ripetitivo, ma leggi questa mia ripetitività come il tentativo di capire veramente quello che hai scritto), proprio perchè le grandezze sono tali in quanto hanno un'unità di misura, non può NON avere un'unità di misura (salvo che le grandezze siano uguali, ma $m_g$ e $m_i$ per definizione non lo sono, almeno per Galileo :-D). Quindi non può essere uguagliato a 1.

Perciò io ho scritto quel mio post iniziale. In realtà io continuo a vedere la giustezza della possibilità di usare la massa gravitazionale al posto di quella inerziale, "SOLO" nel fatto che scelta un'unità di misura per la massa inerziale in modo che abbia lo stesso coefficiente numerico della massa gravitazionale, e capito che questo rapporto, scelte queste due unità di misura è valido per tutti i corpi, si può usare l'una al posto dell'altra. E' l'unica giustificazione fisica che riesco a dare al fenomeno, l'unica giustificazione che mi possa far stare tranquillo veramente.

C'è ancora una cosa, non biasimarmi. Così facendo io distinguerei le "costanti fisiche" in due gruppi. E questo perchè non ho capito nemmeno in base a cosa si debba realizzare l'omogeneità dimensionale tra i due membri di un'equazione fisica.
Al primo gruppo, apparterrebbero le costanti determinate da rapporti tra grandezze già definite operativamente.
Al secondo gruppo appartengono invece quelle costanti che sono grandezze già definite.

Anche se quello che accade nella fisica, mi dimostra che in realtà le costanti appartengono ad una categoria. Pertanto sono nella confusione metodologica, e spero che qualcuno che abbia passato lo stesso mi venga in aiuto.

Intanto ringrazio Antani per l'enorme pazienza dimostratami! E spero di aver spiegato bene la natura dei miei dubbi.

gravis
Mi fa piacere vedere persone che discutono seriamente di massa gravitazionale e massa inerziale perché nelle scienze ragionevoli, nulla è più importante dei principi fondamentali.
In realtà però, la faccenda massa gravitazionale-massa inerziale, non è affatto cosa seria. Le più grandi idiozie dell'intera storia di Scienza e Matematica infatti, non possono essere cose serie.

Il calcolo "F=m.a" impone che per riprodurre sperimentalmente un moto uniformemente accelerato, occorre imprimere una forza costante ad una massa. Quando non esistevano bilance a molla o dinamometri (ai tempi di Newton, nel Medioevo o nel paleolitico), forse si potevano accettare simili idiozie. Mentre acceleriamo un corpo, la forza misurata è sicuramente incostante perché mentre il cursore del dinamometro si sposta da forza zero a forza "x", non esistono forze costanti. Quando la molla del dinamometro smette di allungarsi, non significa che prende forma un moto accelerato da forza costante; bensì, da energia costante. La molla del dinamometro accumula energia meccanica mentre si estende da forza "0" a forza "x". Per conservare l'energia trattenuta dalla molla, bisogna accelerare spendendo altra energia. Se la molla del dinamometro smette di allungarsi, significa che il moto è alimentato da energia costante nel tempo. Questo fatto impone un aumento di velocità costante nel tempo (moto uniformemente accelerato).

"F=m.a" è un'idiozia assoluta perché nessuno potrà mai riprodurre un moto accelerato servendosi di forza costante. Chi ci prova, si farà deridere in questo modo [mod="Fioravante Patrone"]LINK CANCELLATO[/mod]). Si potrebbe eventualmente discutere di questo " Energia meccanica= massa. accelerazione". Il moto uniformemente accelerato da dispendio energetico costante, si spiega e si dimostra all'asilo ma bisogna capire cos'è la massa.

Se volete sapere cos'è la massa e se volete conoscere i ridicoli imbrogli celati in questo pseudo concetto scientifico dovete andare sul mio sito

Buon divertimento [mod="Fioravante Patrone"]LINK CANCELLATO[/mod]

gravis
"turtle87":

1) Nell'equazione che definisce il peso, quella che ho riportato sopra, viene detto che è grazie alle misurazioni statiche della forza effettuate grazie al dinamometro, è possibile esprimere una relazione quantitativa di proporzionalità tra la massa gravitazionale di un corpo e la forza peso. A questo punto, però, non riesco a capire questa cosa. Voi mi confermate quanto segue, e cioè che questa proporzionalità diretta tra peso (ossia la forza che dilata la molla ed è vincolata dalla reazione elastica della molla stessa) e massa inerziale è stata stabilita misurando prima le masse con la bilancia, e poi verificando l'effetto prodotto da queste sulla molla? Si può quindi dire che ha priorità storica il concetto di massa rispetto a quello di peso (mi riferisco al peso misurato per la prima volta con il dinamometro)?


Complimenti, con questo dubbio che sento mio perché lo ebbi anch'io, hai toccato un punto cruciale della storia della scienza e della ciarlataneria scientifica. Non ti devi chiedere se ha priorità il peso o la massa, bensì, se ha priorità la grandezza unitaria della forza o quella della massa. Prova a stabilire un valore di massa senza grandezza unitaria della forza? Non ci riuscirai mai. La grandezza unitaria della forza invece, la possiamo convenire con la forza di un braccio e la possiamo campionare con una molla, quindi, senza masse e pesi. Con una forza convenuta senza chiedere nulla a masse e pesi, acceleriamo un corpo e misuriamo in qualche modo la resistenza alla variazione di velocità. La resistenza misurata, può esser una forza, ma non sarà mai una massa inerziale! Pesando i corpi accelerati scopriamo che la forza che si opponeva alla variazione di velocità, è proporzionale al peso dei corpi... non alla massa inerziale dei corpi! Ma che centra la massa? Chi l'ha inventata? A che serve? La massa è una quantità fisica irrazionale ed ingiustificabile che serve solo a costruire errori mostruosi!

Una massa di "1 kg" spinta da una forza di "1N" ottiene un'accelerazione "1 m/s^2" sulla Terra ed ottiene un'accelerazione di "6m/s^2" sulla Luna. Sulla Luna quindi, "F=m.a" dice questo: "1N= 1kg. 6 m/s^2". Sulla "6x1" fa "1"... ammazza che teorie scientifiche e matematiche che si insegnano nelle scuole di questo mondo!

Sulla Luna, i corpi si sollevano, si accelerano e spingono con poca forza quindi ottengono un'accelerazione nettamente maggiore se li spingiamo con la forza di "1N". Se non ci credete, chiedetevi perché gli astronauti spiccavano salti di 8 metri sulla Luna. Se vi rimangono dubbi, provate a spingere con la stessa forza due corpi che hanno un peso 6 volte diverso e noterete che il corpo 6 volte più leggero otterrà un'accelerazione 6 volte maggiore. Questo significa che la resistenza all'accelerazione è proporzionale al peso non alla massa che non serve ad analizzare ne a pesare corpi, ne a misurare la resistenza che essi oppongono all'accelerazione.

La difficoltà di definire massa inerziale e massa gravitazionale, nasce dal fatto che tali quantità non servono a nulla, non hanno nulla di scientifico, non hanno nulla di logico e nulla di naturale. Definire fantasmi senza volto, non è facile. L'invenzione della massa, non è solo ingiustificata ed ingiustificabile a livello sperimentale, ma è pure irrazionale perché i chilogrammi di sostanza, non esistono... non hanno un volto! Esistono volumi (metri cubi) di sostanza solida, ma non chilogrammi immaginari di massa.

Se vogliamo inventare un gioco di numeri che non parla di Natura, inventiamo la grandezza della massa e dettiamo le regole di un gioco che non parla di Natura e sperimentazione. Questo gioco fu inventato da Newton che fu il primo a tentare di definire quel fantasma chiamato massa. Se vuoi vedere la ridicola definizione che Newton diede alla massa, la trovi in un documento che si scarica circa a metà di questa pagina del mio sito
[mod="Fioravante Patrone"]LINK CANCELLATO[/mod]

dissonance
"gravis":
Una massa di "1 kg" spinta da una forza di "1N" ottiene un'accelerazione "1 m/s^2" sulla Terra ed ottiene un'accelerazione di "6m/s^2" sulla Luna.
Spaventoso. Spero che tu stia scherzando...

gravis
:-D un utente del forum mi ha scritto in privato dicendo che il moto di caduta libera è regolato da forza ed accelerazione costante quindi "vaneggio".

In realtà, il moto di caduta libera è regolato da accelerazione incostante e crescente; quindi, da forza incostante. Per gestire questo fenomeno, il metodo è lo stesso di quello utilizzato per spiegare l'errore di "F=m.a". Stabilendo quanta energia deve spendere la gravità in 1 secondo per accelerare un corpo, si stabilisce tutto il resto.

A proposito, se volete imparare a svolgere la corretta analisi matematica del moto di caduta libera, dovete andare sul mio sito a questa pagina [mod="Fioravante Patrone"]LINK CANCELLATO[/mod] perché i giganti del pensiero umano hanno cercato di risolvere correttamente il più fondamentale problema della gravità, ma solo io ci sono riuscito.

dissonance
"gravis":
giganti del pensiero umano hanno cercato di risolvere correttamente il più fondamentale problema della gravità, ma solo io ci sono riuscito.
Ah capisco. Paradossalmente questa affermazione mi tranquillizza. Nessuno potrà prenderti sul serio, ora, grazie al cielo.

gravis
"dissonance":
[quote="gravis"]Una massa di "1 kg" spinta da una forza di "1N" ottiene un'accelerazione "1 m/s^2" sulla Terra ed ottiene un'accelerazione di "6m/s^2" sulla Luna.
Spaventoso. Spero che tu stia scherzando...[/quote]

è assolutamente certo che imprimendo 1 N di forza ad una massa di 1 kg ottieni un'accelerazione di 6 m/s^2 sulla Luna.Sei per uno fa sei sulla Luna :-D L'ho spiegato in 2 modi. Gli astronauti, con le stesse gambe che avevano sulla Terra, spiccavano salti di 8 metri sulla Luna. Questo significa che spingere i corpi sulla Luna è più agevole. Ovvio che sia così perché i corpi sono 6 volte più leggeri. Spingendo due corpi di peso 6 volte diverso sulla Terra, otteniamo garanzia che l'accelerazione dipende dal peso. Laddove gli oggetti pesano 6 volte meno (sulla Luna) deve accadere quel che controlliamo sulla Terra con pesi di rapporto 1 a 6.

Tu prova a spiegare almeno in un modo per quale motivo dovremmo usare forza pari per spingere corpi 6 volte più leggeri. Sono tutto orecchi :-D

gravis
"dissonance":
[quote="gravis"] giganti del pensiero umano hanno cercato di risolvere correttamente il più fondamentale problema della gravità, ma solo io ci sono riuscito.
Ah capisco. Paradossalmente questa affermazione mi tranquillizza. Nessuno potrà prenderti sul serio, ora, grazie al cielo.[/quote]

Tranquillizzati... nella caduta dei gravi non c'è n'è più per nessuno. Li ho legnati tutti. Dal primo all'ultimo che ha messo naso nell'analisi dei fenomeni gravitazionali.

Hanno tentato in tanti a dimostrare il contrario ma non hanno avuto scampo. Sai a quanta gente girano le "palle" quando dico che sono il PRIMO ed UNICO uomo al mondo che ha dimostrato di saper svolgere la corretta analisi matematica del moto di caduta libera. Ho cercato lo scontro con questa provocazione scritta in maiuscolo e tanti hanno reagito alla provocazione. Ho il mio dossier in formato Word che dimostra inequivocabilmente che i complicati calcoli integrali pilotati da G sono sbagliati e non approssimati. Ovviamente, i calcoli che trascurano la variazione di gravità sono sbagliati e non approssimati perché solo gli asini possono ancora credere che il moto di caduta sia regolato da accelerazione costante..

Einstein credeva che i gravi cadessero con accelerazione costante perché il principio di equivalenza lo impone. Se vuoi vedere come mi sono divertito ad umiliare l'icona dell'intelligenza umana eccoti servito [mod="Fioravante Patrone"]LINK CANCELLATO[/mod] Chi ha i numeri per umiliare i giganti del pensiero umano, si può divertire come vuole nell'analisi dei fenomeni gravitazionali

La analisi matematica del moto di caduta libera è di genere fondamentale perché immettendo il volume dei corpi che cadono, i risultati cambiano ma il principio è sempre quello. La fascia sferica di gravità attraversata da un corpo che cade divisa con la costante di gravità rilevata da un corpo che cade per 1 secondo, ti da il quadrato del tempo di caduta. Se non ti piacciono le soluzioni semplici e perfette di un problema importantissimo...non è un mio problema.

alle.fabbri
Ciao...
ho letto, devo ammettere un po' di corsa, il tuo link a [mod="Fioravante Patrone"]LINK CANCELLATO, mi scuso con alle.fabbri[/mod] pagina, in cui smentisci il principio di equivalenza. Mi sento di muoverti alcune obiezioni.
Intanto vorrei precisare che l'equivalenza tra massa ed energia è un risultato della relatività ristretta che non è una teoria gravitazionale ed è logicamente distinta da relatività generale, che invece fa del principio di equivalenza (sotto forma di principio di covarianza generale, che ne è un'enunciazione più astratta ma logicamente equivalente, una volta accettata la matematica in questione) uno dei suoi postulati. Quindi mi sembra azzardata la tua conclusione che, anche ammesso che avessi la prova della incosistenza del principio di equivalenza, questa teoria sia destinata al cestino. Le idee della relatività speciale sono fondate dal punto di vista logico e verificate da quello quantitativo. La fisica moderna si basa sulle osservazioni sperimentali fatte su questo tipo di processi...
Per quanto riguarda la tua argomentazione sul principio di equivalenza non so se l'ho capita bene. Cerco di riassumertela per come l'ho intesa io. In pratica tu prendi il principio di equivalenza, enunciato nella forma del razzo (e già qui vorrei ricordarti che il principio di equivalenza esprime un'altra cosa e cioè l'equivalenza tra massa inerziale e massa gravitazionale, l'esperimento mentale del razzo è una conseguenza logicamente connessa) in realtà è falso perchè il razzo, in quanto oggetto fisico, deve necessariamente attraversare un momento di accelerazione variabile e quindi non lo si può considerare in moto ad accelerazione costante, con tutte le conseguenza che esponi. E' così? Se così fosse la prima critica che mi viene da muoverti è che il razzo non è da intendersi come l'oggetto fisico ma piuttosto come un rappresentate concreto di una classe di sistemi di riferimento, cioè quelli in moto uniformemente accelerato rispetto ad un sistema inerziale. Già così non c'è più il problema della fase di incremento dell'accelerazione. Se poi vuoi tenere l'analogia con il razzo, mi pare che anche lì si possa salvare qualcosa. Parliamo di questa fase di accelerazione variabile. Questa chiaramente è fornita dai motori del razzo e questa è una quantità che chiaramente varia nel tempo nella fase iniziale ma tu conosci il modo in cui varia, siccome usi i motori si suppone che tu sappia come funzionano... Conoscendo il modo in cui varia la forza puoi risolvere il problema del moto del razzo e troverai che il momento di accelerazione variabile è solo transitorio e che una volta che l'accelerazione si sia assestata su di un valore costante il moto sarà quello. A te basta aspettare di essere arrivato ad accelerazione costante e poi cominci a fare i tuoi esperimenti....non vedo quale problema ci sia.....
Come ultimo commento vorrei solo ricordarti che la citazione su dio e i dadi non è proprio pertinente all'argomento. E' una bella metafora della concezione del mondo che avevano a quei tempi...e non sto parlando di fede, chiaramente dio è un metafora in questo contesto. Poi Einstein era credente ma, da uomo saggio quale io ritengo che fosse, teneva divisa la sfera scientifica da quella religiosa.
Concludo dicendoti di continuare a studiare questi argomenti perchè le vere peculiarità di questa teoria, intendo la relatività generale, sono nascoste sotto tonnellate di matematica....

Steven11
[mod="Steven"]Le considerazioni fisiche dell'utente gravis in questo topic sono errate, come già fatto intendere dal moderatore Dissonance.

Invito gli utenti a leggerle, per esercitare il proprio spirito critico.
Ma siccome i moderatori di matematicamente.it hanno di che meglio di cui occuparsi (nel forum e fuori), ti chiedo, gravis, di smetterla.
Mi auguro per te che la fisica la conosci e che ti stai divertendo a scrivere per allenare la fantasia, se così non è mi spiace, ma non posso farci niente, se non consigliarti di seguire un normale corso di Fisica1 (anche non per Fisici).

I tuoi interventi possono indurre in errore utenti più giovani e inesperti.
Se scriverai altri messaggi simili, potrebbero essere cancellati e potremmo valutare il tuo allontanamento dal forum.[/mod]

gravis
"alle.fabbri":
Ciao...
ho letto, devo ammettere un po' di corsa, il tuo link a questa pagina, in cui smentisci il principio di equivalenza. Mi sento di muoverti alcune obiezioni.
......

Concludo dicendoti di continuare a studiare questi argomenti perchè le vere peculiarità di questa teoria, intendo la relatività generale, sono nascoste sotto tonnellate di matematica....


La teoria delle relatività come ogni altre branca delle scienze ragionevole, deve essere regolata da principi, certezze, non da tonnellate di matematica. Einstein, come tutti i perdenti che si sono occupati di gravità, ha snaturato le uniche due certezze che si possono usare per analizzare peso, moto di caduta, gravità, forze fondamentali e universo.

CERTEZZA 1 - Il moto di caduta è regolato da accelerazione incostante (crescente).

Se l'unità di misura del tempo fosse l'ora, il giorno o l'anno, soltanto i più beceri pensatori della storia trascurerebbero la variazione dell'accelerazione di caduta. Si è ugualmente beceri, trascurando la variazione dell'accelerazione di caduta analizzando i moti con l'unità di misura del secondo. La morte del principio di equivalenza è questa... e mi meraviglio che non l'hai capita


Per costruire una condizione di equivalenza con la gravità terrena, l'astronave non può procedere con accelerazione costante. Per la gioia dei beceri, l'astronave potrebbe procedere con accelerazione costante, così tutte le bilance poste nella cabina indicherebbero forza costante. La mela che cade nella cabina però, non deve cadere con accelerazione costante perché in nessun luogo dell'universo i gravi cadono con accelerazione costante. Per far cadere la mela con accelerazione incostante e crescente come avviene sulla Terra, l'astronave dovrà aumentare continuamente la sua accelerazione le bilance non potranno MAI indicare forza costante in nessun istante del moto. A casa nostra le bilance indicano un solo un numero. Nell'astronave di Einstein, il peso delle cose aumenta progressivamente fino a quando si rompono le bilance.

CERTEZZA 2 - I mattoni posti ai piedi di una torre sono più pesanti degli stessi mattoni posti in cima alla stessa torre. Questo dato di fatto è conseguenza diretta della "Certezza1"

Tutte le bilance che pesano corpi fatti di atomi, indicano una misura di peso medio. La velocità media di un moto che s sviluppa a velocità incostante, è una grandezza teorica, per certi aspetti discutibile. Il peso medio, invece, è una grandezza fisica reale, controllabile con una bilancia, quindi, una certezza assoluta. Il peso medio di un corpo è di per sé la negazione della massa gravitazionale perché se pesi una massa sferica di 1 kg ottieni un peso medio e se trasformi la sfera in un foglio di lamiera, non otterrai mai lo stesso peso medio. Il peso dei corpi non può obbedire a "m.g" perché questo calcolo impone che la metà inferiore di un corpo pesi quanto la metà superiore. Questa ipotesi è folle perché viola la "certezza 2". Solo se la gravità fosse costante in direzione del raggio della Terra la metà superiore di una sfera peserebbe quanto la metà inferiore. La massa della sfera quindi, non può essere concentrata nel centro di un corpo e non può operare col valore di "g" situato nello stesso punto. La massa gravitazionale "m.g" nuore in virtù di calcoli e ragionamenti infantili... per questo ho detto all'inizio che l'equivalenza massa inerziale- massa gravitazionale... sembra una faccenda seria ma non lo è.

L'astronave di Einstein, se ne infischia anche della "certezza 2", indispensabile ad analizzare le interazioni tra gravità e materia. Nell'astronave di Einstein, le bilance indicano un peso assoluto. Non esiste la possibilità di rilevare differenza di peso tra un oggetto pesato sul fondo della cabina ed un oggetto pesato sul tetto della cabina. Indipendentemente da come accelera l'astronave (accelerazione costante o incostante), non esiste alcuna differenza di peso all'interno della cabina di Einstein. Il principio dell'equivalenza non parla di gravità e di interazioni gravitazionali. Io mi occupo di gravità perché da questa super forza si può ricavare energia infinita e molto altro. Einstein non serve a capire la gravità ma serve a capire perché il mondo va rotoli. Soltanto in una gabbia di matti un asino in materia di gravità può essere trasformato in un'icona dell'intelligenza umana. A qualcuno fa comodo che questo mondo sia una gabbia di matti. Quel "qualcuno", sono i poteri accademici ...

alle.fabbri
Cavolo ma hai proprio scritto un libro!!! Mi pare di capire che anche il povero Galileo non vada tanto a genio... Quindi ricapitolando potremmo dire che per te è assurda tutta la fisica che è stata fatta da Galileo in poi (cioè la fisica, perchè prima di Galileo non la si può chiamare così...)? Inclusa la meccanica quantistica?

Faussone
"gravis":
[....] " Energia meccanica= massa. accelerazione". Il moto uniformemente accelerato da dispendio energetico costante, si spiega e si dimostra all'asilo ma bisogna capire cos'è la massa.

Se volete sapere cos'è la massa e se volete conoscere i ridicoli imbrogli celati in questo pseudo concetto scientifico dovete andare sul mio sito .....


:cry: ...povera fisica classica! .....e pensare che con quelle leggi idiote si è arrivati sulla luna....

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