Legge di Natura Casuale
Salve a tutti,
premetto che al momento non godo delle mie facoltà intellettive al 100% per stanchezza post-influenza e varie... Ma leggendo un articolo mi è sorto un dubbio e volevo chiedervi un chiarimento.
In questo articolo la fisica teorica Sabine Hossenfelder parla di leggi naturali deterministiche e casuali.
Ora mi sorge un dubbio: qual è una legge naturale casuale? Cosa si intende per legge naturale casuale?
Dapprima ho pensato all'approccio statistico della Meccanica newtoniana, ma quella non è forse una strada per migliorare le nostre capacità predittive?
Stessa cosa in fisica quantistica, non mi sembra proprio che lì si possa parlare di casualità.
premetto che al momento non godo delle mie facoltà intellettive al 100% per stanchezza post-influenza e varie... Ma leggendo un articolo mi è sorto un dubbio e volevo chiedervi un chiarimento.
In questo articolo la fisica teorica Sabine Hossenfelder parla di leggi naturali deterministiche e casuali.
Ora mi sorge un dubbio: qual è una legge naturale casuale? Cosa si intende per legge naturale casuale?
Dapprima ho pensato all'approccio statistico della Meccanica newtoniana, ma quella non è forse una strada per migliorare le nostre capacità predittive?
Stessa cosa in fisica quantistica, non mi sembra proprio che lì si possa parlare di casualità.
Risposte
Chiedo scusa ai moderatori se il thread è stato postato qui. Forse era meglio metterlo nella sezione di Fisica, ma essendo il carattere del quesito piuttosto concettuale e discorsivo e poco quantitativo, pensavo fosse meglio questa sezione.
Premetto che in questo messaggio parlo di cose di cui so poco.
Perché non parleresti di casualità in meccanica quantistica? Che io ricordi, ci sono alcuni fenomeni in meccanica quantistica che è accettato avvengano in maniera totalmente casuale. Mi spiace che non riesco a fare un esempio al momento :S
Perché non parleresti di casualità in meccanica quantistica? Che io ricordi, ci sono alcuni fenomeni in meccanica quantistica che è accettato avvengano in maniera totalmente casuale. Mi spiace che non riesco a fare un esempio al momento :S
"Raptorista":
Premetto che in questo messaggio parlo di cose di cui so poco.
Perché non parleresti di casualità in meccanica quantistica? Che io ricordi, ci sono alcuni fenomeni in meccanica quantistica che è accettato avvengano in maniera totalmente casuale. Mi spiace che non riesco a fare un esempio al momento :S
Ciao Raptorista,
innanzitutto ti ringrazio per l'intervento! Avevo paura di aver chiesto qualcosa di talmente basilare che nessuno voleva rispondere.

Sì, sulla meccanica quantistica avevo dei forti dubbi. L'unico motivo per il quale non accetto totalmente di parlare di casualità in meccanica quantistica è dovuto al fatto che questa, in qualche maniera, è una teoria che tenta di superare - o meglio, dovremmo dire ottimizzare - i limiti dello sperimentatore.
Detto in poche parole: se lo sperimentatore non influenza il sistema, quest'ultimo evolverà secondo leggi assolutamente deterministiche? È o non è lo sperimentatore unico e solo a far collassare il sistema in un dato stato, perché lo influenza?
Se le risposte a queste due domande sono affermative, come io credo, allora in ultima istanza si può dire che in linea di principio il sistema fisico evolve secondo leggi deterministiche.
Casca a fagiolo che di recente sto leggendo il libro di MQ edito da matematicamente, http://www.arrigoamadori.com/lezioni/libro2.htm
Nel primo capitolo si cerca di chiarire la questione in almeno due punti diversi, dicendo sostanzialmente che "lo stato di un sistema quantistico è indeterminato di per sé (per il disturbo casuale e continuo prodotto dalle particelle che popolano il vuoto) e non perché si effettua una misura sul sistema".
Dice anche che qui fioriscono interpretazioni secondarie di vario tipo, per cui non c'è unanimità sulla questione.
Seguendo questo approccio, comunque, non è vero che è la misura a generare l'indeterminazione, ma il sistema è indeterminato poiché è quantistico.
Nel primo capitolo si cerca di chiarire la questione in almeno due punti diversi, dicendo sostanzialmente che "lo stato di un sistema quantistico è indeterminato di per sé (per il disturbo casuale e continuo prodotto dalle particelle che popolano il vuoto) e non perché si effettua una misura sul sistema".
Dice anche che qui fioriscono interpretazioni secondarie di vario tipo, per cui non c'è unanimità sulla questione.
Seguendo questo approccio, comunque, non è vero che è la misura a generare l'indeterminazione, ma il sistema è indeterminato poiché è quantistico.
"Raptorista":
Casca a fagiolo che di recente sto leggendo il libro di MQ edito da matematicamente, http://www.arrigoamadori.com/lezioni/libro2.htm
Nel primo capitolo si cerca di chiarire la questione in almeno due punti diversi, dicendo sostanzialmente che "lo stato di un sistema quantistico è indeterminato di per sé (per il disturbo casuale e continuo prodotto dalle particelle che popolano il vuoto) e non perché si effettua una misura sul sistema".
Dice anche che qui fioriscono interpretazioni secondarie di vario tipo, per cui non c'è unanimità sulla questione.
Seguendo questo approccio, comunque, non è vero che è la misura a generare l'indeterminazione, ma il sistema è indeterminato poiché è quantistico.
Ti ringrazio innanzitutto per la risposta.

Il libro non lo trovo in pdf, pare si debba comprare per poterlo consultare, ma andiamo al dunque.
Il vero problema, come qualcuno mi ha detto di recente, è che non possiamo parlare di qualcosa che non siamo in grado di misurare. Il rischio è quello di arrivare ad affermare cose che lasciano a interpretazioni fantasiose. Mi spiego meglio con un esempio.
Il famoso esperimento delle due fenditure. Cosa perturba l'elettrone? Se non agissimo con il detector per individuare la posizione dell'elettrone, esso si comporterebbe come un'onda e si avrebbe una figura di interferenza. Noi, non potendo spiegare questo fenomeno secondo le leggi della Fisica Newtoniana, abbiamo elaborato un nuovo sistema secondo il quale l'elettrone si può descrivere come una sovrapposizione di due stati. Se io però perturbo l'elettrone, modifico l'esperimento.
In altre parole, l'atto di misurazione della posizione è un processo che perturba il sistema (per individuare la posizione di un elettrone dobbiamo sparargli addosso un'onda con frequenza apposita, perché solo a determinate lunghezze d'onda posso beccare l'elettrone). È per questo che osserviamo risultati diversi a seconda che la misurazione sia stata fatta o no.
Ora l'affermazione
il sistema è indeterminato poiché quantistico
È vera ma perché è tautologica e non può esserlo altrimenti: è secondo la teoria quantistica che un sistema è indeterminato finché non si effettua una misura. E ritorniamo al punto di partenza: ciò che noi non possiamo misurare/rilevare, lo abbiamo escluso dalla teoria perché non esiste.
Ma il sistema fisico non è certo magico né possiede chissà quali poteri intrinseci, per questo l'idea che in linea di principio evolva deterministicamente deve essere pensata cercando di andare un po' oltre quello che la fisica quantistica ci suggerisce.
Andando al sodo: ho un sistema fisico X e lo preparo in un determinato stato S. Qualunque copia di X, nello stesso stato S, evolverà sempre nello stesso identico modo?
Se la risposta è affermativa, la Hossenfelder è stata troppo caritatevole con i dadi e il caso.
Cosa ne pensi?
"Black Magic":
Cosa ne pensi?
Penso di non saperne abbastanza per rispondere con cognizione di causa. Sposto nella sezione di fisica però.
Ti ringrazio.
