Forza di attrito

chiaramc1
Salve, sto studiando la teoria della forza di attrito.
La forza di attrito è una forza non conservativa, applicata sia ad un sistema isolato che non.

Essendo una forza esercita un lavoro pari alla forza * lo spostamento del punto di applicazione della forza; lo spostamento non è uguale allo spostamento della massa; se infatti la massa ha spostamento d quello della forza di attrito 2d.

Non possiamo calcolare il lavoro della forza di attrito e lo spostamento del punto di applicazione della forza, si procede così.
Nel sistema non isolato, si ha che la variazione di energia cinetica è uguale alla somma del lavoro di tutte le forze - la forza d'attrito * d (lunghezza del percorso).

Nel sistema isolato, si ha che la variazione di energia interna è uguale alla forza di attrito* distanza del percorso.

Ho compreso bene?
Grazie
chiaramc
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Messaggio: 2139 di 2139
Iscritto il: 23/01/2014, 23:54

Risposte
Capitan Harlock1
Chiara, questo dice il seraway, non penso proprio
Leggiti il libro e cerca di capire meglio
Prova a spostare un foglio senza alzarlo tirandolo, se lo sposti di d, l'attrito e il lavoro si calcolerà rispetto a d, lo spostamento del foglio
Che sarebbe questo 2d?

chiaramc1
Dal libro c'è scritto precisamente così: Immagina che il libro scorra di un piccolo tratto d verso destra, poiché i denti sono identici, la giunzione si muove verso destra di un tratto d/2. Quindi lo spostamento del punto di applicazione della forza di attrito è d/2 mentre lo spostamento del libro è d.
Se ho compreso bene lo spostamento del libro non è uguale allo spostamento del punto di applicazione della forza di attrito, ma vale la metà; corretto?

gugo82
@ chiaramc: Ho un Serway, Principi di Fisica, 2° edizione - volume I davanti e non trovo nulla che assomigli a qualche scrivi... Mi daresti un riferimento preciso?

Inoltre, non ha alcun senso dire che "la forza di attrito ha uno spostamento"; una forza non è un oggetto che si muove.

In generale, se non capisci il libro consigliato dal docente, nulla ti vieta di prenderne un altro.

chiaramc1
Il mio è quinta edizione, ho riletto ed è scritto così

Faussone
"chiaramc":
il mio è quinta edizione, comunque ho riletto ed è scritto proprio così

Riporta qui quel passaggio, magari anche facendo capire il contesto.
Come hai scritto tu, senza un contesto chiaro, non significa nulla.

chiaramc1
Precisamente è scritto nel paragrafo intitolato "SITUAZIONI CON ATTRITO DINAMICO".
Ora riporto ciò che è scritto nel paragrafo: Consideriamo il libro che scivola verso destra sulla superficie di un pesante tavolo e rallenta a causa della forza d'attrito. La forza d'attrito fa lavoro, perché c'è una forza ed uno spostamento.
Ricorda, però che le nostre equazioni per il lavoro riguardano lo spostamento del punto di applicazione della forza.
Abbiamo rappresentato l'intera forza d'attrito tra il libro e la superficie come se fosse dovuta a 2 denti identici che si sono localmente fusi insieme. Un dente è proiettato verso l'alto, l'altro verso il basso dal libro, saldati l'uno all'altro dove si toccano. Immagina che il libro scorra di un piccolo tratto d verso destra, poiché i denti sono identici, la giunzione si muove verso destra di un tratto d/2. Quindi lo spostamento del punto di applicazione della forza di attrito è d/2 mentre lo spostamento del libro è d.

massimino's
Credo stia semplicemente cercando di dirti, con un esempio, un fatto generale ovvero che il lavoro delle forze non conservative (quale è la forza d'attrito) dipende dalla lunghezza del percorso. Per le forze conservative no: il lavoro svolto dalla forza dipende solo da posizione iniziale e finale (per questo puoi introdurre l'energia potenziale).

Insomma in questo caso specifico per calcolare il lavoro della forza d'attrito devi valutare tutto d, però lo spostamento è d/2, se (tale lavoro di una F non conservativa) dipendesse solo da posizione iniziale e finale avresti una espressione contenente $x_2-x_1=d/2$, cosa che non hai.

Purtroppo non ho il libro, sarebbe da vedere il disegno (che credo ci sia), ma la situazione mi sembra che sia di uno spostamento del libro di d/2, ma una lunghezza del percorso d (ad esempio lo sposta facendo una curva).

chiaramc1
chiaro

Faussone
massimino's ha spiegato benissimo.

Aggiungo solo un parere personalissimo: trovo molto poco utile a uno studente quanto riportato in quella parte dal libro, rischia solo di creare confusione.
Bisogna solo ricordare chiaramente che il lavoro è dato dal prodotto scalare della forza per lo spostamento del punto di applicazione delle forza medesima (che può non coincidere con lo spostamento del corpo considerato).

gugo82
Ma infatti... Vorrei capire perché alcuni docenti si ostinano a consigliare testi anglosassoni (che mediamente fanno schifo) al posto di tanti testi elementari italiani.

Capitan Harlock1
Perché hanno tanti esempi e esercizi fattibili, mentre quelli italiani precisi si, ma con esercizi medio difficili.

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