Entalpia

Batto97
Salve a tutti, sono nuovo del forum, anticipo che è dall'inizio del mio corso di studi che mi porto dietro il problema nella compressione di questa grandezza, mi serve per un corso di macchine in ingegneria, non riesco a capire perché posso equiparare la variazione di entalpia al lavoro prodotto o speso in una adiabatica, visto che dH=dU+d(pv), non riesco inoltre a capire inoltre perché durante l'evaporazione varia l'entalpia nonostante la temperatura resti costante, è per il fatto che il gas non è ideale? Se si come mi calcolo generalmente la variazione di entalpia in un gas non ideale.
Grazie in anticipo

Risposte
dRic
Dal primo principio sai che $du = \delta q - pdv$. Essendo p costante sia in una isobara sia in un cambiamento di fase (che è isotermobarico) allora puoi scrivere $pdv$ come $d(pv)$ in quanto il differenziale di una costante è zero. A questo punto $du = \delta q - d(pv)$ diventa $du + d(pv) = dh = \delta q$.

dRic
Per quanto riguarda l'adiabatica credo che tu intenda per sistema aperti: perché per sistema chiusi vale il primo principio che tutti conosciamo e che ho scritto sopra, e se poni $\delta q=0$ esce che è l'energia interna ad essere uguale al lavoro. Nei sistemi aperti però il primo principio lo puoi riscrivere come $dh = \delta q - pdv$ e se metti $\delta q = 0$ trovi che il lavoro è uguale alla variazione di entalpia.

Batto97
Ho capito grazie mille, matematicamente riesco a capirlo, però mi cozza con la definizione che l'entalpia varia con la temperatura, se la temperatura mi rimane costante nel cambiamento defase come fa a variare l'entalpia? È questa la cosa che non capisco

dRic
Cambia la fase! Prima hai un liquido e poi hai un gas, bella differenza non credi? Quello che dici è giusto, ma se rimani nella stessa fase: i cambiamenti di fase vanno trattati con attenzione.

Batto97
Grazie mille ora ho capito tutto.

Rispondi
Per rispondere a questa discussione devi prima effettuare il login.