Elettrotecnica: valore efficace e valore massimo
Buongiorno a tutti, vorrei chiedervi dei chiarimenti in merito a questo esercizio:

La premessa è che il mio prof, nello svolgimento, ha applicato il principio di sovrapposizione degli effetti; non mi interessano i risultati effettivi, ma vorrei capire la logica. Descrivo tutto il procedimento per poi arrivare alla mia domanda.
Per rispondere alla prima richiesta ha innanzitutto riconosciuto che il ramo centrale va in corto circuito per risonanza serie (cosa che vale anche per rispondere alle altre 2 richieste), successivamente ha calcolato la corrente che percorre il corto circuito (I'cc; fasore); avendo il fasore ne ha calcolato il valore massimo (è giusto dire "valore massimo"?) mediante teorema di Pitagora applicato alle componenti Re e Im; infine ha riportato il valore massimo nel dominio del tempo moltiplicando 0,89 per la radice di 2. La componente in continua della corrente ha valore 0A. Riporto il procedimento:

Per rispondere alla seconda richiesta ha calcolato il fasore della tensione, poi il valore massimo mediante teorema di Pitagora, successivamente ha riportato il risultato nel dominio del tempo e infine ha moltiplicato il valore per la radice di 2, ottenendo 2,52 * (sen 100t - 1,55) V. La componente in continua della tensione vale 0V. Riporto il procedimento:

A questo punto, perchè ha applicato lo stesso metodo per calcolare due cose diverse (nella prima richiesta bisogna calcolare il valore efficace, mentre nella seconda il valore massimo)? Non credo di aver capito bene la differenza tra valore massimo e valore efficace; ho provato a documentarmi, ma niente.
Qualcuno mi potrebbe dare una delucidazione in merito a ciò, riferendosi all'esercizio in questione?

La premessa è che il mio prof, nello svolgimento, ha applicato il principio di sovrapposizione degli effetti; non mi interessano i risultati effettivi, ma vorrei capire la logica. Descrivo tutto il procedimento per poi arrivare alla mia domanda.
Per rispondere alla prima richiesta ha innanzitutto riconosciuto che il ramo centrale va in corto circuito per risonanza serie (cosa che vale anche per rispondere alle altre 2 richieste), successivamente ha calcolato la corrente che percorre il corto circuito (I'cc; fasore); avendo il fasore ne ha calcolato il valore massimo (è giusto dire "valore massimo"?) mediante teorema di Pitagora applicato alle componenti Re e Im; infine ha riportato il valore massimo nel dominio del tempo moltiplicando 0,89 per la radice di 2. La componente in continua della corrente ha valore 0A. Riporto il procedimento:

Per rispondere alla seconda richiesta ha calcolato il fasore della tensione, poi il valore massimo mediante teorema di Pitagora, successivamente ha riportato il risultato nel dominio del tempo e infine ha moltiplicato il valore per la radice di 2, ottenendo 2,52 * (sen 100t - 1,55) V. La componente in continua della tensione vale 0V. Riporto il procedimento:

A questo punto, perchè ha applicato lo stesso metodo per calcolare due cose diverse (nella prima richiesta bisogna calcolare il valore efficace, mentre nella seconda il valore massimo)? Non credo di aver capito bene la differenza tra valore massimo e valore efficace; ho provato a documentarmi, ma niente.
Qualcuno mi potrebbe dare una delucidazione in merito a ciò, riferendosi all'esercizio in questione?
Risposte
Nessuno può aiutarmi?
