Dubbio sulla forza di attrito viscoso
Sto studiando per l' orale sul Mazzoldi, sul libro porta che "dato che la velocità iniziale è nulla il moto ha luogo soltanto lungo l' asse verticale z , per cui l' equazione del moto viene proiettata su z", sui miei appunti ho che la velocità iniziale non è nulla e quindi proietta l' equazione sia sull' asse z sia sull' asse x, il mio dubbio è perchè l' equazione viene proiettata su due assi quando ha velocità iniziale è non nulla, non dovrebbe essere proiettata sempre solo su un asse? Aiutatemi...
Risposte
Merlino,
francamente non ho capito di che cosa stai parlando. Il titolo del topic parla genericamente di forza di attrito viscoso: suppongo si tratti di un corpo che si muove in un fluido reale, nel quale incontra una resistenza di tipo viscoso.
Ora , vorresti per favore chiarire i termini della questione e i tuoi dubbi?
Hai un corpo che si muove in un fluido, con una certa velocità: bene.
Devi riferire il moto a degli assi: bene.
Non sai come mettere gli assi? Di solito, un asse si mette in direzione parallela al vettore velocità, l'altro lo si mette in direzione perpendicolare.
E di solito, quando si introduce la resistenza di attrito viscoso, si considerano due lastre piane, parallele, tra le quali c'è il fluido. Una lastra è ferma, l'altra è in moto parallelamente alla prima. E poi si scrive l'equazione di Newton ( ammesso che il fluido sia appunto "newtoniano" : non spaventarti. Se mi spieghi il dubbio ti spiego il significato).
francamente non ho capito di che cosa stai parlando. Il titolo del topic parla genericamente di forza di attrito viscoso: suppongo si tratti di un corpo che si muove in un fluido reale, nel quale incontra una resistenza di tipo viscoso.
Ora , vorresti per favore chiarire i termini della questione e i tuoi dubbi?
Hai un corpo che si muove in un fluido, con una certa velocità: bene.
Devi riferire il moto a degli assi: bene.
Non sai come mettere gli assi? Di solito, un asse si mette in direzione parallela al vettore velocità, l'altro lo si mette in direzione perpendicolare.
E di solito, quando si introduce la resistenza di attrito viscoso, si considerano due lastre piane, parallele, tra le quali c'è il fluido. Una lastra è ferma, l'altra è in moto parallelamente alla prima. E poi si scrive l'equazione di Newton ( ammesso che il fluido sia appunto "newtoniano" : non spaventarti. Se mi spieghi il dubbio ti spiego il significato).
Adesso spiego subito: abbiamo la forza di attrito viscoso $\vecF_V=beta \vec v$ , la forza peso $\vec P$ e il corpo in un gas scrivo la legge di newton: $\vec F_V+\vec P=m\vec a$ , il mio dubbio è perchè la devo proiettare lungo l' asse orizzontale x e quella verticale y non dovrebbe essere proiettata sempre solo sull' asse verticale? Il moto non si svolge solo lungo una direzione????
Dipende dai dati del problema, Merlino.
Supponi che un corpo venga lanciato con velocità $\vecV$ , inizialmente diretta non lungo la verticale discendente, ma in direzione obliqua rispetto a questa : ad esempio, dalla cima di una torre, alta $h$ , lanci una pietra verso un bersaglio che si trova sul prato, distante $d$ dai piedi della torre. Non la lanci certo in verticale verso il basso, se no col cavolo che colpisci il bersaglio! Quindi, devi considerare il moto, con resistenza viscosa in aria, sia in orizzontale che in verticale.
Ora però devo chiudere, se vuoi posta il tuo esercizio, potrò guardarlo solo stasera forse.
Se poi interviene qualcun altro, ben venga.
Supponi che un corpo venga lanciato con velocità $\vecV$ , inizialmente diretta non lungo la verticale discendente, ma in direzione obliqua rispetto a questa : ad esempio, dalla cima di una torre, alta $h$ , lanci una pietra verso un bersaglio che si trova sul prato, distante $d$ dai piedi della torre. Non la lanci certo in verticale verso il basso, se no col cavolo che colpisci il bersaglio! Quindi, devi considerare il moto, con resistenza viscosa in aria, sia in orizzontale che in verticale.
Ora però devo chiudere, se vuoi posta il tuo esercizio, potrò guardarlo solo stasera forse.
Se poi interviene qualcun altro, ben venga.