Dinamica aiuto
Su un ripiano orizzontale e appoggiata una piastra di massa m2 ferma. Il coefficiente di attrito piastra-piano è µ2. Sulla piastra viene posto un corpo di massa m1, a cui viene impressa una velocità iniziale v0 orizzontale. Il coefficiente di attrito corpo-piastra è µ1.
1. Che relazione deve esistere tra m1, m2, µ1, µ2 e V0 affinchè la piastra si muova?
Posto m1 = 2 Kg, m2 = 3 Kg, µ1 = 0,6, µ2 = 0,2, V0 = 3m/s, si determini:
2. la distanza x percorsa dal corpo m1 rispetto alla piastra prima di fermarsi;
3. la distanza d percorsa dalla piastra m2 sul ripiano prima di fermarsi.
Potreste spiegarmi come risolvere questo problema, non saprei da dove cominciare.
Grazie
1. Che relazione deve esistere tra m1, m2, µ1, µ2 e V0 affinchè la piastra si muova?
Posto m1 = 2 Kg, m2 = 3 Kg, µ1 = 0,6, µ2 = 0,2, V0 = 3m/s, si determini:
2. la distanza x percorsa dal corpo m1 rispetto alla piastra prima di fermarsi;
3. la distanza d percorsa dalla piastra m2 sul ripiano prima di fermarsi.
Potreste spiegarmi come risolvere questo problema, non saprei da dove cominciare.
Grazie
Risposte
Provo a dirti come cominciare. Il movimento del corpo sulla piastra genera delle forze di attrito: quella applicata al corpo è diretta indietro, quella applicata alla piastra, avanti. Il valore lo potrai trovare... Che forza è necessario applicare alla piastra perchè si muova? Metti insieme le due cose...
Ok, grazie, quindi per il primo punto avrò che la forza di attrito di m1 su m2 meno forza attrito col piano è pari all’accelerazione della piastra per massa della piastra.
È corretto? Poi come proseguo?
È corretto? Poi come proseguo?
Una volta determinata l’accelerazione della massa è corretto calcolare la distanza che il corpo compie rispetto alla massa come se esso stesse compiendo un moto uniformemente accelerato in cui oltre alla sua decelerazione influisce anche l’accelerazione della piastra che lo rallenta?
E per quanto riguarda l’ultimo punto ha senso determinare la distanza percorsa dalla piastra+m1 utilizzando come accelerazione quella trovata al punto 1 e poi considerare l’ultimo tratto percorso prima di fermarsi, dopo che la massa m1 si è già fermata, tenendo quindi conto solo della decelerazione dovuta all’attrito dinamico?
"AndretopC0707":
per il primo punto avrò che la forza di attrito di m1 su m2 meno forza attrito col piano è pari all’accelerazione della piastra per massa della piastra.
Guarda che il primo punto ti chiede le condizioni perchè la piastra si muova. Si deve perciò superare l'attrito statico piastra/pavimento. C'è il problema che viene dato solo un coefficiente di attrito: statico o dinamico? Di sicuro, per il primo punto occorre quello statico, vorrà intendere che sono uguali, mah...
Intanto scriviti il bilancio delle forze in generale, per il blocco e per la piastra. Poi ci pensi
"mgrau":
[quote="AndretopC0707"]per il primo punto avrò che la forza di attrito di m1 su m2 meno forza attrito col piano è pari all’accelerazione della piastra per massa della piastra.
Guarda che il primo punto ti chiede le condizioni perchè la piastra si muova. Si deve perciò superare l'attrito statico piastra/pavimento. C'è il problema che viene dato solo un coefficiente di attrito: statico o dinamico? Di sicuro, per il primo punto occorre quello statico, vorrà intendere che sono uguali, mah...[/quote]
Anche io avevo un dubbio riguardo a quello, penso di sì, perché questo problema io lo ho preso da un tema d’esame e lo ho copiato e incollato senza modificare nulla.
Io avrei scritto :
$ mg-f_a+N_1-N_2=ma_1 $
E per il blocco 2:
$ f_a+mg+N_2=ma_2 $
$ mg-f_a+N_1-N_2=ma_1 $
E per il blocco 2:
$ f_a+mg+N_2=ma_2 $
"Lucacs":
Io avrei scritto :
$ mg-f_a+N_1-N_2=ma_1 $
E per il blocco 2:
$ f_a+mg+N_2=ma_2 $
Ok grazie mille, intendi per il primo punto?
Be ora devi proiettare bene in un sistema di riferimento
E smanettare
Quando avrai le accelerazioni ti calcoli lo spazio e il tempo
Mi sembra tanto un esercizio del Mazzoldi, classico ma un po' modificato come fa lui
E smanettare
Quando avrai le accelerazioni ti calcoli lo spazio e il tempo
Mi sembra tanto un esercizio del Mazzoldi, classico ma un po' modificato come fa lui