Differenza di potenziale (Tensione)

Piex89
Salve ragazzi, ho questo dubbio che ultimamente mi attanaglia. Non riesco a capire il significato fisico della differenza di potenziale. Mi spiego meglio: se per esempio connetto una batteria (o un qualsiasi generatore) ad un circuito, esso garantirà una differenza di potenziale fissa. Cosa significa fisicamente o "praticamente" ciò che ho appena detto?
Spero che qualcuno di voi possa aiutarmi, vi ringrazio in anticipo.

Risposte
Summerwind78
Ciao

Cerco di risponderti nel modo migliore:

applicare una differenza di potenziale significa spostare delle cariche elettriche da un punto ad un certo potenziale, in un punto con un potenziale più alto

Applicando una differenza di potenziale non deformazioni meccaniche, o azioni di qualche tipo, semplicemente fai muovere delle cariche elettriche nella direzione "opposta" a quella che loro seguono naturalmente.

Le cariche elettriche per loro natura si portano, quando possibile, nel punto in cui il potenziale è più basso. Spostandosi verso questo punto, liberano una quantità di energia che è proporzionale all'energia potenziale persa muovendosi

Per riportarle in un punto a potenziale più alto bisogna invece fornire dell'energia in modo che loro ne abbiano nuovamente a disposizione per muoversi al punto con potenziale più basso.

Spero di averti aiutato

Piex89
Grazie per aver risposto... Quindi se ho capito bene, quando viene applicata una differenza di potenziale c'è un flusso di cariche? E invece per esempio la differenza di potenziale ai capi di un condensatore come può essere definita?

Summerwind78
Beh qui bisogna fare una distinzione

una cosa è una differenza di potenziale "applicata", quindi creata da un generatore, come nella tua domanda

un'altra cosa è una differenza di pontenziale che si crea quando c'è un elemento che genera una caduta di tensione ai capi del quale abbiamo due punti con due diversi potenziali, quindi tra di loro c'è una differenza di potenziale

Piex89
credo di aver capito... Grazie

Summerwind78
di nulla figurati

orazioster
Non è detto che una differenza di potenziale generi un moto di cariche,
cioè una corrente: per esempio se non chiudo il circuito non vi è corrente, ma vi è d.d.p. ai capi del generatore.

L'idea di potenziale è semplice: è energia potenziale a meno di una carica, siccome
il campo elettrico è una forza a meno di una carica.

Puoi completamente considerare l'analogo dell'energia potenziale peso:
un punto a potenziale maggiore di un altro è come un punto a maggiore quota di un altro.
Così una carica POSITIVA libera di muoversi lo farebbe verso un punto a minore potenziale; viceversa
per una carica negativa: a differenza della massa, la carica ha segno.

Allora anche il potenziale, come l'energia potenziale, è definito a meno di una costante arbitraria.
Nella differenza di potenziale, che è quella che interessa, la costante sparisce.

La d.d.p. tra due punti è l'integrale di linea cambiato di segno del campo elettrostatico tra i due punti.

Se il campo fosse un campo di forze (conservativo) , l'integrale di linea cambiato di segno ti darebbe la variazione di energia potenziale, cioè il lavoro compiuto dal campo, cambiato di segno.

bedevil_90
Quindi una ddp può esistere solamente con una restistenza R ed un'intensità di corrente I,come la legge di Ohm ci insegna, giusto?
E se io attacco SOLAMENTE un cavo di rame ai 2 poli di una batteria, in questo caso non vi sarà ddp perchè manca R? O bisogna cmq considerare la termodinamica e quindi dell'energia viene utilizzata per riportare gli elettroni alla ddp più alta e si crea in ogni caso una piccola ddp?
Spero di non aver fatto casino :P
in ultimo: cosa comporta una differenza di potenziale particolarmente alta rispetto ad una particolarmente bassa? Indica solamente l'energia da fornire per far si che l'intensità di corrente completi il circuito?

Grazie e spero vi divertiate nel rispondere :)

Lele0012
Suppongo che la situazione creatasi collegando i due capi di un generatore di forza elettromotrice attraverso un connettore privo di resistenza sia un caso ideale ed irrealizzabile dal punto di vista sperimentale; anche un cavo di rame presenta una propria resistenza, generalmente trascurabile rispetto a quella di resistori più "pesanti", ma distribuita lungo tutto il filo. Considera che in un ipotetico caso ideale con R=0, in teoria sì, tra due punti A e B del filo dovrebbe esservi una d.d.p. nulla. So che alcuni materiali sono definiti, in particolari condizioni, dei "superconduttori", cioè materiali a resistenza nulla (o quasi nulla?) ma lascio la trattazione a chi ne sa più di me :)

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