Coeff. di autoinduzione
Si dia la definizione di coefficiente di autoinduzione, specificando il significato fisico e discutendo le condizioni di validità della definizione.
quali sarebbero le condizioni di validità?
quali sarebbero le condizioni di validità?
Risposte
Intanto prova ad esporre la definizione ed il significato fisico. Le condizioni di validità vengono da sé, se hai consapevolezza di quello che andrai a scrivere.
io dire:
Il coefficiente di autoinduzione L del circuito è il rapporto tra il flusso del campo magnetico concatenato e la corrente.
L dipende dalla forma del circuito e dalle proprietà magnetica del mezzo ed è costante se il circuito è indeformabile. quando la corrente non è costante o il circuito viene deformato , il flusso concatenato cambia e nel circuito compare una fem indotta.
quindi: $ fem_L=-L(di)/dt $ e $ phi(B)=Li $
Il coefficiente di autoinduzione L del circuito è il rapporto tra il flusso del campo magnetico concatenato e la corrente.
L dipende dalla forma del circuito e dalle proprietà magnetica del mezzo ed è costante se il circuito è indeformabile. quando la corrente non è costante o il circuito viene deformato , il flusso concatenato cambia e nel circuito compare una fem indotta.
quindi: $ fem_L=-L(di)/dt $ e $ phi(B)=Li $
Se il circuito è deformato cambia anche L.

"RenzoDF":
Se il circuito è deformato cambia anche L.
si, tu hai capito cosa si intende per "condizioni di validità"?
Quindi qualcosa sta venendo fuori insomma. La corrente deve variare nel tempo. Inoltre per scriverla così è bene che la permeabilità magnetica non dipenda dal campo magnetico e quindi dalla corrente, quindi la si prende costante.
ma quando nella domanda fa riferimento al significato fisico, è sufficiente dire che "il coefficiente di autoinduzione è il rapporto tra il flusso del campo magnetico concatenato e la corrente"?
Beh in modo molto stringato, sì. Potresti dire che è quella quantità che dà una misura dell'effetto della variazione della corrente rispetto al circuito stesso, in termini di flusso e correnti indotte. Insomma più o meno quello che hai detto, facendo attenzione a come lo dici (vedi la puntualizzazione di Renzo).
"FabioA_97":
... tu hai capito cosa si intende per "condizioni di validità"?
No, non riesco a capire cosa la domanda intenda, dipende dal contesto nel quale viene effettuata; ad ogni modo, rimanendo nel campo dei sistemi tempo invarianti, lineare a non lineare che sia il bipolo, in generale, il coefficiente di autoinduzione può non risultare una semplice costante di proporzionalità, e quindi una definizione migliore potrebbe essere la seguente
$L(i)=(\text{d}\phi(i))/(\text{d}i)$
ma, sempre in generale, il flusso $\phi$ e la corrente $i$ saranno legate da una funzione implicita $f(\phi,i)=0$ che a seconda dei casi potrà essere esplicitata in $i=i(\phi)$ e/o in $\phi=\phi(i)$, di conseguenza, solo nel secondo caso la nostra definizione porterebbe ad un valore determinato per il coefficiente di autoinduzione[nota]Mentre nel primo si potrebbe invece (dualmente) definire una inertanza $\Gamma(\phi)=(\text{d}i(\phi))/(\text{d}\phi)$.[/nota]; questa potrebbe essere una condizione di validità
Andando invece a considerare sistemi tempo varianti [nota]Per esempio la deformazione alla quale accennavi, oppure il movimento di un'ancora mobile del suo nucleo ferromagnetico.[/nota], ovvero una $f(\phi,i,t)=0$ il discorso si complicherebbe ulteriormente ma, sotto opportune ipotesi permetterebbe di scrivere
$L(t)=(\phi(t))/(i(t))$.
Poi, per sapere veramente cosa aveva in mente chi ha scritto quella domanda, ... ci vorrebbe una sfera di cristallo.

grazie mille !