Continuità della funzione inversa, in spazi loc. compatti

dissonance
Se $X$ è uno spazio localmente compatto (nel senso che per ogni punto c'è un compatto contente un aperto contenente il punto stesso), e $f:X\toY$ è continua e invertibile, l'inversa è continua?
Fino adesso ho sempre pensato di sì, ma mi è venuto in mente un fatto che mi pare dimostri il contrario:
se consideriamo l'applicazione ottenuta restringendo l'esponenziale complessa alla striscia $RRtimes[-pi, pi)$, questa è continua e invertibile ma l'inversa non è continua ovunque, mi pare. E però la striscia è localmente compatta... Dov'è l'inghippo?

Risposte
alberto861
su Y che ipotesi hai??..se X fosse compatto e Y di Hausdorff sarebbe automaticamente vero perchè la mappa è chiusa..con Y generico bò!

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Sto pensando invece che qua è tutto falso, mi sa. Certo, quello che dici tu è vero, ma anche prendendo tutti spazi di Hausdorff, non possiamo prescindere dalla compattezza di $X$. Un altro esempio, ancora più ovvio, è questo:
$f:[0, 2pi)\to{"circonferenza unitaria"}, f(t)=e^(it)$. Questa applicazione è continua, invertibile, ma l'inversa non è continua in $(1,0)$. Però $[0, 2pi)$ è localmente compatto e la circonferenza è Hausdorff e tutto. Forse ci vuole qualcosa di più sostanzioso della locale compattezza come l'ho messa io?

alberto861
però localmente è omeomorfismo..quindi al più potrai sperare che sotto le ipotesi date l'inversa è continua localmente

dissonance
Eh ma non è la stessa cosa. Un conto è un omeomorfismo locale, tutta un'altra storia un omeomorfismo. Quindi la proposizione che ho scritto nel primo post è clamorosamente sballata.
Vediamo se si riesce a recuperare almeno qualcosa: facendo un po' di esempi mi sto accorgendo che tutte le funzioni $f:U\subRR^n\toV\subRR^n$, con $U$ e $V$ aperti, continue e invertibili hanno l'inversa continua. E' vero sempre?

ViciousGoblin
Direi che e' ben noto che l'inversa di una funzione continua non e' necessariamente continua.
L'esempio che avevo io ai tempi di analisi 1 era
$f:[0,1[\cup[2,3]\to\RR$ definita da $f(x)=x$ se $0\leq x<1$ e $f(x)=x-1$ se $2\leq x\leq 3$
( e $[0,1[\cup[2,3]$ e' localmente compatto ).
A quanto mi risulta, le ipotesi che garantiscono la continuita' dell'inversa di $f:A\to B$ sono:
1) $A$ intervallo di $\RR$ (per motivi di monotonia)
2) $A$ compatto)

alberto861
su $R^n$ vale come corollario del teorema di escissione che un'applicazione da un aperto di $R^n$ in $R^n$ continua e iniettiva è automaticamente aperta..il problema è che noi stiamo facendo ipotesi molto più generali sia su X che su Y, su Y non stiamo chiedendo nessuna proprietà di separazione e men che meno che X sia T4 come $R^n$, potrebbe anche non essere metrizzabile..secondo me non può valere in generale i due spazi si devono assomigliare topologicamente almeno localmente..per esempio se metti su Y la topologia banale nessuna mappa su Y ha inversa continua a meno che anche X non abbia la topologia banale

dissonance
@V.G.E.: ciao! era da parecchio che non ci incrociavamo in una discussione.
Forse ho capito cosa mi ha indotto in confusione. Non è questione di compattezza locale che non c'entra assolutamente nulla, come ormai è stato dimostrato già tre volte.
Quando prendiamo una funzione $f:U\toV$ con $U, V$ aperti di uno stesso $RR^n$, se $f$ è differenziabile e $f'!=0$, allora $f$ ha l'inversa differenziabile e in particolare ha l'inversa continua. Giusto?

[edit] @alberto: scrivevo contemporaneamente a te.
[riedit] @alberto: cos'è il "teorema di escissione"? non lo conosco e probabilmente è proprio quello il punto che mi serve. mi daresti qualche informazione, se hai tempo? grazie!

alberto861
si ma la differenziabilità uccide tutto..se vuoi omeomorfismo locale ti basta l'iniettività e la continuità, è un corollario del teorema di invarianza del dominio (non di escissione come avevo scritto)

alberto861
il teorema di invarianza del dominio ti dice che se hai $X$ sottoinsieme QUALUNQUE di $R^n$ ed esiste un omeomorfismo tra X ed un aperto di $R^n$ allora X è aperto (non è banale e segue da un teorema ancora meno banale il quale afferma che particolari superfici chiuse (tipo la sfera) dividono $R^n$ in esattamente due componenti connesse )

ViciousGoblin
"dissonance":
@V.G.E.: ciao! era da parecchio che non ci incrociavamo in una discussione.


In effetti avevo un po' abbandonato il forum. E poi sono troppo lento a scrivere ... quando ho finito ci sono gia' altre sei risposte oltre alla mia.

Comunque il teorema di invarianza del dominio e' proprio un bel teorema; io per la verita' l'avevo imparato come applicazione del grado topologico,
per cui partire dai diffeomorfismi puo' non essere sbagliato).

Un appunto - quando dici:

"Quando prendiamo una funzione f:U→V con U,V aperti di uno stesso ℝn, se f è differenziabile e f'≠0, allora f ha l'inversa differenziabile e in particolare ha l'inversa continua. Giusto?"

mi pare che tu debba mettere in ipotesi che $f^{-1}$ esiste (globalmente). O no?

dissonance
Hai ragione: a parte il fatto che volevo dire $det f'(x)!=0$ e non $f'!=0$, sono andato a ripassare il teorema della funzione inversa e in effetti così ottengo una invertibilità solo locale. E quindi un omeomorfismo solo locale.
Però se supponiamo a priori che $f$ sia invertibile penso che funzioni. Alla fine questo è il teorema sulla derivata della funzione inversa, appena appena generalizzato a $RR^n$ credo. No?

ViciousGoblin
"dissonance":
Hai ragione: a parte il fatto che volevo dire $det f'(x)!=0$ e non $f'!=0$, sono andato a ripassare il teorema della funzione inversa e in effetti così ottengo una invertibilità solo locale. E quindi un omeomorfismo solo locale.
Però se supponiamo a priori che $f$ sia invertibile penso che funzioni. Alla fine questo è il teorema sulla derivata della funzione inversa, appena appena generalizzato a $RR^n$ credo. No?


Direi proprio di si'

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