0,1,2-forme differenziali

Frizz1
Sto cercando di capire come pensare le forme differenziali...
Cercando un po' in giro ho trovato questa frase
0-forme (le funzioni, cioè quelle che possiamo pensare come potenziali), le 1-forme (pensabili come campi vettoriali) e le 2-forme (rotori di campi vettoriali),

Ma cosa vuol dire pensare per esempio una 2-forma come rotore di un campo vettoriale? E' corretta? E l'integrale di una 0,1,2-forma come lo penso allora?
Grazie in anticipo :)

Risposte
Raptorista1
Butta via quella robaccia da fisici :D
Assapora questa

Definizione
Una p-forma differenziale è una mappa multilineare alternante \(\alpha : V^p = V \times V \times \cdots \times V \to \mathbb R\).
Multilineare significa che è lineare in ogni argomento; alternante significa che scambiando due argomenti il valore cambia di segno, in formule
\[
\alpha(\mathbf{v}_1, \dots, \mathbf{v}_i, \dots, \mathbf{v}_j, \dots, \mathbf{v}_p) = - \alpha(\mathbf{v}_1, \dots, \mathbf{v}_j, \dots, \mathbf{v}_i, \dots, \mathbf{v}_p).
\]

In parole povere, una p-forma è una funzione che mangia p vettori e restituisce un numero, in modo che rispetti le proprietà di cui sopra.

Per esempio, il differenziale di una funzione \(d f\) è una 1-forma, perché è una mappa multilineare che associa ad un vettore [tipicamente chiamato lo spostamento \(\mathbf{h}\)] il numero \(df(x_0)[\mathbf{h}]\), che poi risulta essere \(<\nabla f(x_0), \mathbf{h}>\).

Purtroppo l'argomento non è facile, ed in un certo senso non credo di averti aiutato, però con una definizione un po' più precisa in mente uno può, andando a cercare i pezzetti mancanti, capire almeno di cosa si parla.


P.s. I matematici veri mi urleranno dietro per aver parlato di forme senza parlare di tensori o di varietà differenziabili. Poco male :D

dissonance
@Frizz: Quella che hai trovato è una identificazione che serve ad inquadrare il calcolo vettoriale classico nel contesto più generale delle forme differenziali. Questo serve a generalizzare alcuni risultati classici ed a introdurre altri miglioramenti di cui non so dirti molto (per esempio mi dicono che questo approccio rende più trasparenti le equazioni di Maxwell, ma non chiedermi perché). Non ti serve a capire meglio le definizioni.

Io penso che la maniera migliore di pensare le forme differenziali semplicemente non esista. Dipende da cosa si fa. Se si sta ragionando in termini fisici, o in termini di calcolo, conviene pensare alle forme differenziali in modo classico, con i $dx$ che rappresentano incrementi infinitesimi e i $dx\wedge dy$ che indicano quadratini infinitesimi, e così via. Se si sta ragionando in termini di topologia algebrica, allora le forme differenziali sono semplicemente una "macchina" algebrica utile perché forma gruppi e spazi vettoriali che ci dicono tante cose sulla topologia della varietà in questione. Eccetera eccetera.

Frizz1
Grazie ad entrambi! Adesso credo di avere le idee più chiare :)

Rispondi
Per rispondere a questa discussione devi prima effettuare il login.