Esercizio su relazione di equivalenza.

compa90
Buonasera, ho accantonato l'algebra da un pò, ora la sto riprendendo, e ho qualche dubbio su vari passaggi.
Considero il seguente esercizio che sembra racchiudere i miei dubbi

Devo provare che
$ x,y \in NN, \ xRy <=> x+y \in NN_p$ è una relazione di equivalenza e descrivere l'insieme quoziente associato.

Per verificare che la relazione sia di equivalenza, dobbiamo verificare che la relazione $R$ sia riflessiva, simmetrica e transitiva, quindi

-1) Riflessività: Sia $x in NN$ si ha per definizione di moltiplicazione in $NN$ che $ x+x=2x$ pertanto $2x$ è pari, quindi è verificata la riflessività.
-2) Simmetrica: $ x,y \in NN : x+y=2n$, poiché $+$ è un commutativa, segue che $ y+x=2n$
-3) Transitivita': $ x,y,z in NN : x+y=2n, y+z=2m$, pertanto sommando a membro a membro ho
$ x+y+y+z=(x+y)+(y+z)= 2n+2m$, dall'altra parte $ x+y+y+z=x+(y+y)+z=x+2y+z=x+(2y+z)=x+(z+2y)=(x+z)+2y$ quindi combinando si ottiene $ (x+z)+2y=2n+2m$, essendo $ a+b=c -> a=c-b$ , allora $ (x+z)=2n+2m-2y=2(n+m-y)$, quindi $ R$ è anche transitiva.

Mi fermo qui con la discussione, vorrei verificare se ci sono errori su questi passaggi.

Ciao

Risposte
gugo82
Credo, anche se non l'ho mai vista prima come notazione, che $NN_p$ siano i numeri pari, cioè che $NN_p = 2NN$.

Per riflessività e simmetria tutto ok.
Per la transitività ok pure, e ti puoi fermare anche qui $x+z=2n+2m-2y$ se hai già stabilito che $2NN$ è chiuso rispetto alla sottrazione (i.e., che la differenza di due pari è ancora pari).

Per il quoziente, cerca di capire com'è fatta è la classe di $R$-equivalenza di qualche $x in NN$, il che è molto semplice (ad esempio, potresti chiederti chi sono $[0]_R$ ed $[1]_R$?).
Fatto ciò il quoziente lo determini facilmente.

compa90
Ciao, si con il simbolo $NN_p$ intendo l'insieme dei naturali pari, provo che è chiuso rispetto alla sottrazione, perché non sono sicuro di aver compreso la definizione di sottrazione in $NN$, quindi in $2NN$.

Allora, dal libro da cui sto studiando, cioè "Lezioni di algebra di Curzio-Longobardi-Maj", vengono introdotti i principali insiemi numerici, ed in particolare, si parte dalla terne di Peano, che ho se ho ben compreso, la terna $(NN,+,0)$ è una terna di Peano.

In una terna di Peano, si introduce la differenza nel seguente modo:
Siano $x,y in S$ con $x<=y$ si definisce differenza $ d in S : x+d=y$, e tale $ d:=y-x$
Quindi, la differenza $ d$ in una terna di Peano esiste solo quando $y>=x$, quindi anche in $NN$ e in $2NN$.

Se voglio provare che $2NN$ è chiuso rispetto alla sottrazione, devo far vedere che presi comunque $ a,b in 2NN$ allora $ a-b in 2NN$.

Siano $ a,b in 2NN -> a=2n, b=2m$, con $n>=m -> a>=b$, allora dalla definizione segue $ 2n-2m in 2NN$.

gugo82
Che $2NN$ sia chiuso rispetto alla sottrazione segue da un fatto base dell'aritmetica di $NN$: la somma di numeri con stessa parità [nota]Cioè, entrambi pari o entrambi dispari.[/nota][risp. parità differenti [nota]Ossia, uno pari l'altro dispari.[/nota]] è pari [risp. dispari] è un numero pari [risp. dispari].[nota]Ciò si prova, ad esempio, sfruttando la proprietà distributiva della moltiplicazione rispetto all'addizione.[/nota]
Infatti, se $y >= x$ sono pari, allora esiste $d in NN$ tale che $x + d = y$; e se, per assurdo, $d$ fosse dispari, tale sarebbe anche $y$ (somma di numeri con parità diverse), ma ciò è assurdo perché contro l'ipotesi; dunque $d$ è pari.


P.S.: Il libro di Curzio, pur non avendoci mai studiato, lo conosco un po'. Non ricordo di averci mai guardato la definizione di $NN$, quindi non so cosa intenda con "terna di Peano" o come faccia la costruzione assiomatica di $NN$. Tuttavia, passati gli assiomi e cominciata a costruire la teoria, le proprietà fondamentali delle operazioni e le definizioni aritmetiche quelle sono. :wink:

compa90
Grazie per il chiarimento.

Classi di equivalenza

$ [0]={x \in NN \ : x=2n, n \in NN}={0,2,4,6,8,...$
$ [1]={x \in NN \ : x+1=2n, n \in NN}$, essendo che $a,b,c \in NN$ tale che $a+b=c -> b=c-a$, con $c\geb$, allora si ha
$ [1]={x \in NN \ : x=2n-1, n \in NN}={2*1-1,2*2-1,2*3-1,2*4-1,.... = {1,3,5,7,...$

Ora non ho più bisogno di continuare, per via di una proprietà delle classi di equivalenza, quindi, l'insieme quoziente è formato dalle classe di equivalenza i cui rappresentanti sono $[0], [1]$

Come vedi la classe $[1]$ ho esplicitato l'espressione dei termini che la definiscono per mostrare che il valore $n$ varia da $1$ e non da $0$.

Ora, sulle slide vedo che le classi sono $[1], [2]$, questo perché la prof. considera $NN$ senza lo zero ?

Ciao

gugo82
Confrontando le proprietà caratteristiche con cui definisci $[0]$ ed $[1]$ non si capisce se $0 in NN$ o $0 notin NN$: infatti, la prima $x = 2n$ funziona se $0 in NN$, ma la seconda $x = 2n - 1$ funziona solo se $0 notin NN$.

A parte questo dettaglio, che comunque va corretto, il fatto interessante è che $[0] = 2 NN = NN_p$ e $[1]= 1 +2NN = NN_d$ (fondamentalmente, perché vale quel fatto sulla somma di numeri con parità uguale/diversa che citavo sopra), quindi hai finito.

Per quanto riguarda le slide, è chiaro che $[0]=[2]$, quindi di lì non puoi concludere che $0 notin NN$, ma solo che alla tua docente non piace tanto usare lo $0$... Forse perché abituata ad usare gli interi positivi, i.e. $ZZ^+ =\{ 1,2,3,4,...\}$.
Per essere sicuro, conviene chiedere.

compa90
gugo82 io presumo che la professoressa intenda $NN$ l'insieme dei numeri interi positivi $ZZ_+$, perché, con il simbolo $NN_0$ indica l'insieme $ZZ_+ \cup{0}$. Fatta questa precisazione, non so come continuare, cioè, saprei continuare se intendo $ NN={0,1,2....$ perché preso $ x \in NN$ ho che $ [x]={y \in NN \ : x+y=2n, \ n \in NN }$, cioè la classe di equivalenza di $x$ è il sottoinsieme di $NN$ formato termini $y$ la cui somma con $x$ da un numero pari; osservo che $x+y$ è pari sse $x,y$ hanno la stessa parità: Infatti, se $x,y$ pari, allora esistono $h_1,h_2 \in NN \: x=2h_1, y=2h_2 -> x+y=2h_1+2h_2=2(h_1+h_2)$,
se $x,y$ dispari, allora esistono $h_1,h_2 \in NN \: x=2h_1+1, y=2h_2+1 -> x+y=(2h_1+1)+(2h_2+1)=2h_1+(1+2h_2)+1=2h_1+(2h_2+1)+1=2h_1+2h_2+2=2(h_1+h_2+1)$
Viceversa, se $x+y$ è pari, allora esiste un $n \in NN$ tale che $x+y=2n$, suppongo per assurdo che $x,y$ non hanno la stessa parità, pertanto, esistono due naturali $h_1, h_2$ per cui $x=2h_1, y=2h_2+1$ allora si ha
$2n=x+y=2h_1+(2h_2+1)=2(h_1+h_2)+1 ->^1 2n-2(h_1+h_2)=1 ->2(n-h_1-h_2)=1$, cioè $1$ è divisibile per $2$ assurdo.


Quindi, le classe di equivalenza sono $[0], [1]$ per l'osservazione fatta sopra.

Può andare bene ?

In $1$ la differenza è valutabile, perché $2n\ge 2h_1+(2h_2+1) $

megas_archon
La tua relazione è esattamente uguale alla "congruenza modulo 2", sebbene essa sia definita sugli interi e non sui naturali (le congruenze di monoidi sono dei pokémon rari).

Questo significa che due elementi sono in relazione se e solo se sono entrambi pari o entrambi dispari, come ti è stato già detto.

Questo, a sua volta, vuol dire che l'insieme \(S=\{1,2\}\) è un insieme trasversale rispetto alla relazione in questione,[nota]Se $R$ è una relazione su un insieme $X$, \(S\subseteq X\) è un "trasversale" rispetto a $R$ se per ogni \(x\in X\), l'intersezione \(S\cap [x]_R\), dove \([x]_R = \{y\in X\mid xRy\}\), ha esattamente un elemento.[/nota] e come conseguenza l'insieme \(\{[1],[2]\}\) è il tuo quoziente.

Prova a dimostrare questa ultima cosa che ho detto, cioè che \(\{1,2\}\) è un trasversale per la tua relazione.

compa90
megas_archon ti ringrazio per i suggerimenti; mi sembra di averlo dimostrato che la somma di due elementi è pari sse hanno la stessa parità, e questo dovrebbe determinare l'insieme quoziente.


Provo che \( S=\{0,1\} \) è trasversale; $x\in NN -> x=2p \vee x=2p+1, p \in NN $, per cui
$[2p]={0,2,4,...,2p,... \qquad [2p+1]={1,3,5,...,2p+1,...$
dall'intersezione \( S\cap [2p]_R=\{0\} \vee S\cap [2p+1]_R=\{1\} \)

Ora, ci vorrebbe, una proprietà che dice: Se $S\subseteqX$ è trasversale, e $R$ è una relazione di equivalenza in $S$, allora $Q={[x]\:\ x \in S}$

gugo82
"compa90":
Ora, ci vorrebbe, una proprietà che dice: Se $S\subseteqX$ è trasversale, e $R$ è una relazione di equivalenza in $S$, allora $Q={[x]\:\ x \in S}$

Questo mi sembra abbastanza ovvio, non credi?
Quanti elementi di ogni classe di equivalenza ti occorre conoscere per scrivere un quoziente?

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