Polinomi e derivate
Problema:
Siano \(p(x)\) e \(q(x)\) due polinomi a coefficienti reali e \(c\in \mathbb{R}\).
Chiaramente, se è \(p(x)=q(x)\) ovunque, allora sono uguali tra loro tutte le derivate di \(p(x)\) e di \(q(x)\) calcolate in \(c\), cioé si ha:
\[
\begin{split}
p(c) &= q(c)\\
p^\prime (c) &= q^\prime (c)\\
p^{\prime \prime} (c) &= q^{\prime \prime} (c)\\
p^{\prime \prime \prime} (c) &= q^{\prime \prime \prime} (c)
\end{split}
\]
e così via all'infinito.[nota]Si ricordi che, per convenzione, la derivata \(0\)-esima (o di ordine zero) di una funzione è la funzione stessa.[/nota]
Domanda: è vero il viceversa?
In altre parole, se in \(c\) risultano uguali tutte le derivate di \(p(x)\) e \(q(x)\), si può dire che \(p(x)=q(x)\)?
Siano \(p(x)\) e \(q(x)\) due polinomi a coefficienti reali e \(c\in \mathbb{R}\).
Chiaramente, se è \(p(x)=q(x)\) ovunque, allora sono uguali tra loro tutte le derivate di \(p(x)\) e di \(q(x)\) calcolate in \(c\), cioé si ha:
\[
\begin{split}
p(c) &= q(c)\\
p^\prime (c) &= q^\prime (c)\\
p^{\prime \prime} (c) &= q^{\prime \prime} (c)\\
p^{\prime \prime \prime} (c) &= q^{\prime \prime \prime} (c)
\end{split}
\]
e così via all'infinito.[nota]Si ricordi che, per convenzione, la derivata \(0\)-esima (o di ordine zero) di una funzione è la funzione stessa.[/nota]
Domanda: è vero il viceversa?
In altre parole, se in \(c\) risultano uguali tutte le derivate di \(p(x)\) e \(q(x)\), si può dire che \(p(x)=q(x)\)?
Risposte
Conoscendo le derivate in $c$ fino all'ordine $n$ e considerando un generico polinomio di grado $n$ a coefficienti incogniti ottengo un sistema lineare $n+1xn+1$ non omogeneo. Posso ordinare la matrice de coefficienti $n+1xn+1$ del sistema in modo da avere una matrice triangolare superiore. Essendo i termini sulla diagonale non nulli, la matrice ha rango pieno, quindi per Rouché-Capelli ammette una soluzione. Per ipotesi la soluzione esiste. Si verifica che la proprietà vale anche per un polinomio di ordine $n+1$. Per il principio di induzione allora la proprietà si può estendere a tutti i naturali e quindi, per unicità del polinomio, $p(x)=q(x)$. Almeno per me
. Se qualcosa è orrendamente sbagliato, pietà!, che sono uno studente di ingegneria e non di matematica. Ho approfittato per essere battezzato da questa sezione


Avviso: in spoiler è presente un accenno ad una possibile soluzione.
@seven
@seven
Ciao,
In spoiler una mia soluzione:
Non so se è giusto...però ci ho provato.
In spoiler una mia soluzione:
Non so se è giusto...però ci ho provato.

@grimx
Io proporrei un rilancio.
Dimostrare o confutare che le ipotesi del problema (esiste un punto \( c \in \mathbb{R} \) tale che le derivate in \( c \) dal primo ordine in poi sono uguali per le due funzioni polinomiali) sono sufficienti per dire che le due funzioni polinomiali sono identiche a meno di una costante additiva. Ovvero dimostrare o confutare che, detti \(\displaystyle p(x) \) e \(\displaystyle q(x) \) due polinomi a coefficienti reali \[ \displaystyle \exists c \in \mathbb{R} \ \forall i \in \mathbb{N} \setminus \{ 0 \} : p^{(i)}(c) = q^{(i)}(c) \iff \exists b \in \mathbb{R} : p(x) = q(x) + b \]
Io proporrei un rilancio.
Dimostrare o confutare che le ipotesi del problema (esiste un punto \( c \in \mathbb{R} \) tale che le derivate in \( c \) dal primo ordine in poi sono uguali per le due funzioni polinomiali) sono sufficienti per dire che le due funzioni polinomiali sono identiche a meno di una costante additiva. Ovvero dimostrare o confutare che, detti \(\displaystyle p(x) \) e \(\displaystyle q(x) \) due polinomi a coefficienti reali \[ \displaystyle \exists c \in \mathbb{R} \ \forall i \in \mathbb{N} \setminus \{ 0 \} : p^{(i)}(c) = q^{(i)}(c) \iff \exists b \in \mathbb{R} : p(x) = q(x) + b \]
Gugo aveva imposto anche \(p(c) = q(c)\). Dovreste leggere bene il testo prima di confutare con un controesempio.
@vict85 Cavoli hai ragione! Scusate! Allora la risposta alla domanda è si.
"vict85":
Gugo aveva imposto anche \(p(c) = q(c)\). Dovreste leggere bene il testo prima di confutare con un controesempio.
+1 per me

Comunque io propongo qualcosa di piu elementare.
"vict85":
Gugo aveva imposto anche \(p(c) = q(c)\). Dovreste leggere bene il testo prima di confutare con un controesempio.
Vero, chiedo scusa, avevo ignorato completamente la nota

Si può considerare il polinomio $d(x) = p(x)-q(x)$
Supponendo che $d(x)$ abbia grado $n > 0$, si ottiene che la sua derivata $n-esima$ è costante. Ma questa costante vale $0$. Di conseguenza il coefficiente del termine di grado massimo di $d(x)$ è $0$, visto che non si può annullare derivando fino a $n$ volte. Quindi $d(x)$ non è di grado $n>0$. Di conseguenza $d(x)$ ha grado $0$ e vale $d(x) = d(c) = p(c)-q(c)=0$.
Quindi $p(x)=q(x)$.
Supponendo che $d(x)$ abbia grado $n > 0$, si ottiene che la sua derivata $n-esima$ è costante. Ma questa costante vale $0$. Di conseguenza il coefficiente del termine di grado massimo di $d(x)$ è $0$, visto che non si può annullare derivando fino a $n$ volte. Quindi $d(x)$ non è di grado $n>0$. Di conseguenza $d(x)$ ha grado $0$ e vale $d(x) = d(c) = p(c)-q(c)=0$.
Quindi $p(x)=q(x)$.
@xXStephXx: bella dimostrazione.