Rette sghembe
Durante la correzione del compito di matematica (maturità scientifica 2003) mi è stata contestata la seguente definizione di rette sghembe:
"Si definiscono rette sghembe, rette che stanno su piani diversi".
Secondo il mio prof. avrei dovuto completare dicendo che i piani oltre che diversi fossero paralleli.
Capisco che non è la definizione più rigorosa che sarebbe: "2 rette sono sghembe se non complanari"; ma secondo me la definizione che ho dato non è sbagliata come potrebbe sembrare a prima vista.
Che ne dite?
Ciao a presto Romeo.
"Si definiscono rette sghembe, rette che stanno su piani diversi".
Secondo il mio prof. avrei dovuto completare dicendo che i piani oltre che diversi fossero paralleli.
Capisco che non è la definizione più rigorosa che sarebbe: "2 rette sono sghembe se non complanari"; ma secondo me la definizione che ho dato non è sbagliata come potrebbe sembrare a prima vista.
Che ne dite?
Ciao a presto Romeo.

Risposte
Tu continui a dimenticare che le rette incidenti e le rette parallele sono complanari e complanari non vuol dire che possono stare anche su piani diversi, ma che solamente giacciono sullo stesso piano.
Per dimostrare che le rette incidenti stanno su piani diversi le devi considerare come entità distinte "1+1" ignorando il rapporto di reciprocità implicito nel dire le "2 rette".
Non ho mai dato una definizione di piani diversi, non era questo il mio problema. Io dico solo che se non trovi un piano che le contiene entrambe allora le rette stanno "veramente" (oggettivamente) su piani diversi.
La matematica non è una religione in cui si deve credere.
Bisogna analizzare le cose, no credere a me, credere a te, o al mio prof o al testo di maturità......o a tutti e 4 o a nessuno.
Inoltre per me la tua opinione è autorevole quanto quella del mio prof. (e non interpretarla che non sono autorevoli entrambe).
Quello che io voglio dire è che le cose non sono così lampanti se ci rifletti bene, ed è per questo che avevo citato l'episodio di Leibniz (una cosa lampante!, ma se ci rifletti bene non è lampante manco per niente.....).
Spero di averti fatto assoporare il gusto della confusione
di cui a tua detta ne sono accecato ed inebriato.
Se poi sei convinto di aver dimostrato tutto senza ombra di dubbio, non devi aggiungere altro.
E' per questo che ti avevo detto che avevamo chiarito le nostre posizioni e che ognuno indipendentemete ne poteva trarre le sue conclusioni.
Il mio obiettivo era ed è capire e riflettere, e non devo convincere te, o Gianni o il prof. e quindi non nutro la speranza di averti convinto, non è questo il mio obiettivo.
Spero che questo messaggio tu non voglia interpretarlo come una polemica perchè non lo è assolutamente.
Anzi ti ringrazio di aver avuto la possibilità di discuterne con te, su una cosa che a molti potrà sembrare banale ma secondo me banale non è (ma dipende dai punti di vista).
Ciao Romeo.
Per dimostrare che le rette incidenti stanno su piani diversi le devi considerare come entità distinte "1+1" ignorando il rapporto di reciprocità implicito nel dire le "2 rette".
Non ho mai dato una definizione di piani diversi, non era questo il mio problema. Io dico solo che se non trovi un piano che le contiene entrambe allora le rette stanno "veramente" (oggettivamente) su piani diversi.
La matematica non è una religione in cui si deve credere.
Bisogna analizzare le cose, no credere a me, credere a te, o al mio prof o al testo di maturità......o a tutti e 4 o a nessuno.
Inoltre per me la tua opinione è autorevole quanto quella del mio prof. (e non interpretarla che non sono autorevoli entrambe).

Quello che io voglio dire è che le cose non sono così lampanti se ci rifletti bene, ed è per questo che avevo citato l'episodio di Leibniz (una cosa lampante!, ma se ci rifletti bene non è lampante manco per niente.....).
Spero di averti fatto assoporare il gusto della confusione

Se poi sei convinto di aver dimostrato tutto senza ombra di dubbio, non devi aggiungere altro.
E' per questo che ti avevo detto che avevamo chiarito le nostre posizioni e che ognuno indipendentemete ne poteva trarre le sue conclusioni.
Il mio obiettivo era ed è capire e riflettere, e non devo convincere te, o Gianni o il prof. e quindi non nutro la speranza di averti convinto, non è questo il mio obiettivo.
Spero che questo messaggio tu non voglia interpretarlo come una polemica perchè non lo è assolutamente.
Anzi ti ringrazio di aver avuto la possibilità di discuterne con te, su una cosa che a molti potrà sembrare banale ma secondo me banale non è (ma dipende dai punti di vista).
Ciao Romeo.

Nessuna polemica! Questo forum mi piace per questo!