Potenza di un complesso e potenza di potenza
Ciao!
la formula $(sqrta)^b=sqrt(a^b)$ è definita per $a<0$?
Lo chiedo perchè cominciando a studiare i complessi volevo calcolare $(-i)^10$, con la formula di De Moivre risulta $(-i)^10=-1$ ma poi ho pensato:
$(-i)^10=(-sqrt(-1))^10=(sqrt(-1))^10=((-1)^(1/2))^(10)=(-1)^5=-1$
da qui il dubbio poichè secondo la formula: $(sqrt(-1))^10=sqrt((-1)^10)$, ma $((-1)^(1/2))^(10)ne((-1)^(10))^(1/2)$
la formula $(sqrta)^b=sqrt(a^b)$ è definita per $a<0$?
Lo chiedo perchè cominciando a studiare i complessi volevo calcolare $(-i)^10$, con la formula di De Moivre risulta $(-i)^10=-1$ ma poi ho pensato:
$(-i)^10=(-sqrt(-1))^10=(sqrt(-1))^10=((-1)^(1/2))^(10)=(-1)^5=-1$
da qui il dubbio poichè secondo la formula: $(sqrt(-1))^10=sqrt((-1)^10)$, ma $((-1)^(1/2))^(10)ne((-1)^(10))^(1/2)$
Risposte
Perché complicarsi la vita?
Non pensare all'unità immaginaria come $i=sqrt(-1)$ ma invece come $i^2= -1$, è una definizione migliore (anzi forse è l'unica giusta fra le due
)
Cordialmente, Alex
Non pensare all'unità immaginaria come $i=sqrt(-1)$ ma invece come $i^2= -1$, è una definizione migliore (anzi forse è l'unica giusta fra le due

Cordialmente, Alex
Concordo nel dire che $i^2=-1$ è l'unica formula giusta; da essa si ricava $i=+-sqrt(-1)$. La vera definizione dovrebbe essere "L'unità immaginaria $i$ è una delle radici quadrate di $-1$, quella arbitrariamente scelta come nostra unità". La $i=sqrt(-1)$ è solo un modo di semplificare i calcoli; il suo uso è giustificato dal fatto che il $+-$ compare da solo quando serve.
Questo però non risponde alla domanda di Stillife perché il $+-$ scompare nell'elevazione alla decima; direi che la risposta è che le proprietà delle potenze, ed in particolare la $(a^b)^c=a^(bc)$, sono veramente valide solo per $a>0$, anche se spesso valgono anche con basi negative.
Questo però non risponde alla domanda di Stillife perché il $+-$ scompare nell'elevazione alla decima; direi che la risposta è che le proprietà delle potenze, ed in particolare la $(a^b)^c=a^(bc)$, sono veramente valide solo per $a>0$, anche se spesso valgono anche con basi negative.
Sono del parere che, lavorando nei numeri complessi, non ha senso parlare di maggiore o minore. I complessi non sono ordinabili. Quando si parla di $a>0$ o di $a<0$ significa che si è nei reali, se si lavora nei complessi queste cose non hanno più senso.
"Stillife":Risposta: no.
La formula $(sqrta)^b=sqrt(a^b)$ è definita per $a<0$?
O meglio, non esiste nessuna funzione moltiplicativa $f:RR->CC$ tale che $x=f(x)^2$ per ogni $x in RR$.
(Moltiplicativa vuol dire che $f(ab)=f(a)f(b)$ per ogni $a,b in RR$).
Dimostrazione. Se per assurdo $f$ esistesse allora
$-1 =(f(-1))^2=f((-1)^2)=f(1)$
(Ho usato che $f$ è moltiplicativa). Ma abbiamo anche
$1 =(f(-1))^4=f((-1)^4)=f(1)$.
Quindi $f(1)$ è contemporaneamente uguale a $1$ e a $-1$. Contraddizione.
@ @melia
Hai tutte le ragioni nel dire che con i numeri complessi non si può parlare di maggiore o minore; però nel caso in questione i complessi sono stati solo lo spunto per una difficoltà che si riferisce ai reali e che ti mostro nel seguente esempio.
Sappiamo tutti che $(-a)^5=-a^5$ ma (sbagliando) possiamo anche fare i calcoli così:
$(-a)^5=(-a)^(10/2)=[(-a)^10]^(1/2)=(+a^10)^(1/2)=+a^5$
Noto che l'errore resta qualunque sia il segno di $a$ e quindi la mia risposta precedente va corretta. Forse non devono esserci problemi di segno.
Hai tutte le ragioni nel dire che con i numeri complessi non si può parlare di maggiore o minore; però nel caso in questione i complessi sono stati solo lo spunto per una difficoltà che si riferisce ai reali e che ti mostro nel seguente esempio.
Sappiamo tutti che $(-a)^5=-a^5$ ma (sbagliando) possiamo anche fare i calcoli così:
$(-a)^5=(-a)^(10/2)=[(-a)^10]^(1/2)=(+a^10)^(1/2)=+a^5$
Noto che l'errore resta qualunque sia il segno di $a$ e quindi la mia risposta precedente va corretta. Forse non devono esserci problemi di segno.
Veramente ero di corsa e non avevo letto le risposte. Solo che mi sembrava doveroso chiarire che nei complessi non si può parlare di disequazioni.
Ho ancora meditato sull'esempio del mio ultimo post e credo di aver capito come stanno le cose; se però sbagliassi, chiedo che persone più competenti di me correggano o rettifichino le mie affermazioni.
Con base negativa (cioè con $a>0$) il calcolo fatto è sbagliato fin dall'inizio perché un numero negativo può essere elevato solo ad esponenti interi e quindi non a $10/2$ che è una frazione (frazione apparente ma pur sempre frazione).
Con base positiva (cioè con $a<0$) quel calcolo è lecito, ma l'ultimo passaggio va corretto in $=|a^5|$. Poiché $a^5$ è negativo, per averne il valore assoluto lo cambio di segno e proseguo con $=-a^5$, che è giusto.
Da quanto detto, traggo le seguenti conclusioni:
1) Le proprietà delle potenze sono state pensate per le basi positive e solo per queste hanno piena validità.
2) A condizione di usare solo esponenti interi, la validità può essere estesa anche a basi negative e forse addirittura complesse.
Può capitare che tutto vada bene anche con basi negative ed esponenti frazionari, ma anche in quel caso si tratta di una forzatura. Ad esempio, è vero che $root(3)((-2)^3)=-2$ ma, a stretto rigore, è falso che $[(-2)^3]^(1/3)=-2$ perché il negativo $-8$ non può essere elevato al frazionario $1/3$
Con base negativa (cioè con $a>0$) il calcolo fatto è sbagliato fin dall'inizio perché un numero negativo può essere elevato solo ad esponenti interi e quindi non a $10/2$ che è una frazione (frazione apparente ma pur sempre frazione).
Con base positiva (cioè con $a<0$) quel calcolo è lecito, ma l'ultimo passaggio va corretto in $=|a^5|$. Poiché $a^5$ è negativo, per averne il valore assoluto lo cambio di segno e proseguo con $=-a^5$, che è giusto.
Da quanto detto, traggo le seguenti conclusioni:
1) Le proprietà delle potenze sono state pensate per le basi positive e solo per queste hanno piena validità.
2) A condizione di usare solo esponenti interi, la validità può essere estesa anche a basi negative e forse addirittura complesse.
Può capitare che tutto vada bene anche con basi negative ed esponenti frazionari, ma anche in quel caso si tratta di una forzatura. Ad esempio, è vero che $root(3)((-2)^3)=-2$ ma, a stretto rigore, è falso che $[(-2)^3]^(1/3)=-2$ perché il negativo $-8$ non può essere elevato al frazionario $1/3$
"giammaria":
Ho ancora meditato sull'esempio del mio ultimo post e credo di aver capito come stanno le cose; se però sbagliassi, chiedo che persone più competenti di me correggano o rettifichino le mie affermazioni.
Con base negativa (cioè con $a>0$) il calcolo fatto è sbagliato fin dall'inizio perché un numero negativo può essere elevato solo ad esponenti interi e quindi non a $10/2$ che è una frazione (frazione apparente ma pur sempre frazione).
Con base positiva (cioè con $a<0$) quel calcolo è lecito, ma l'ultimo passaggio va corretto in $=|a^5|$. Poiché $a^5$ è negativo, per averne il valore assoluto lo cambio di segno e proseguo con $=-a^5$, che è giusto.
Da quanto detto, traggo le seguenti conclusioni:
1) Le proprietà delle potenze sono state pensate per le basi positive e solo per queste hanno piena validità.
2) A condizione di usare solo esponenti interi, la validità può essere estesa anche a basi negative e forse addirittura complesse.
Può capitare che tutto vada bene anche con basi negative ed esponenti frazionari, ma anche in quel caso si tratta di una forzatura. Ad esempio, è vero che $root(3)((-2)^3)=-2$ ma, a stretto rigore, è falso che $[(-2)^3]^(1/3)=-2$ perché il negativo $-8$ non può essere elevato al frazionario $1/3$
No!
A parte che credo tu abbia fatto un typo (base negativa e scrivi \(a > 0 \), e viceversa)
Il punto è qui stiamo lavorando nei complessi e non nei reali, e nei complessi puoi benissimo elevare un numero negativo per una potenza non intera, ma devi farlo nel modo corretto e il modo corretto è il seguente:
Per \( x \in \mathbb{R} \) e \(z \in \mathbb{C} \) allora l'elevamento a potenza è dato
\[ z^x := \left| z \right| e^{\operatorname{arg}(z) x i } \]
pertanto se hai \(z=-1 \) e \(x= \frac{10}{2} \) non c'è ambiguità perché
\[ (-1)^{10/2} = \left| - 1 \right| e^{\pi \frac{10}{2} i } = e^{5 \pi i } = - 1 \]
la ragione per cui alcune proprietà della potenza reale non funzionano per la potenza complessa è quella spiegata da Martino. In particolare non esiste la radice quadrata su \( \mathbb{C} \setminus \{ 0 \} \). Infatti si può dimostrare che non esiste alcuna funzione \(f : \mathbb{C} \setminus \{ 0 \} \to \mathbb{C} \setminus \{ 0 \} \) tale che \( f(z)^2 = z \). E la ragione (come quasi tutta l'analisi complessa) è che non esiste un logaritmo complesso su \( \mathbb{C} \setminus \{ 0 \} \), ma dev'essere di un'altra forma. Però puoi benissimo avere delle funzioni moltiplicative non su tutto \( \mathbb{C} \setminus \{ 0 \} \). Nella fattispecie hai due radici di \(1\). Una è \( -1 \) e l'altra è \(1 \) infatti \( \sqrt{1} = \pm 1 \), infatti ti ricordo che \( 1^2 = 1 \) e \( (-1)^2 = 1 \).
Quindi in realtà quando stiamo stiamo facendo una radice in realtà stiamo scegliendo un argomento per definire un logaritmo. Tutti quegli errori tipo \( (-1)^{10/2} = 1 \) sono dovuti al fatto che si moltiplicano radici quadrate differenti come se fossero la stessa radice quadrata. Infatti noi facciamo una scelta dell'argomento, tipicamente \( 0 \leq \operatorname{arg}(z) < 2 \pi \).
Quando ottieni \( 1 = - 1 \) l'errore sta nel fatto che usi simultaneamente sia \( 1 = e^{0i } \) che \(1= e^{2\pi i} \) come se fossero lo stesso oggetto sotto radice... essenzialmente \( \sqrt{e^{i0} } \) e \( \sqrt{e^{2\pi i} } \) sono le due radici di \(1 \) infatti \( \sqrt{e^{i0} } = 1 \) e \( \sqrt{e^{2\pi i} } = - 1 \) (NB: qui abbiamo preso due radici differenti...non sono la stessa radice quadrata)
La prima è con argomento \( 0 \leq \operatorname{arg}(z) < 2 \pi \) la seconda con \( 2 \pi \leq \operatorname{arg}(z) < 4 \pi \).
Non c'è nulla di sbagliato nell'affermare che \( \sqrt{e^{2 \pi i } } = \sqrt{e^{\pi i } } \sqrt{e^{\pi i } } = -1 \), l'errore sta nel dire che \( 1 = \sqrt{e^{2 \pi i } } \). Ma è falso affermare che la radice sia moltiplicativa poiché in realtà stiamo prendendo due radici differenti, una è \( r_1 \) definita con argomento tra \( 2 \pi \leq \operatorname{arg}(z) < 4 \pi \) e l'altra, che chiamiamo \( r_2 \) è con argomento \( 0 \leq \operatorname{arg}(z) < 2 \pi \). Dunque abbiamo che
\[ \sqrt{e^{2 \pi i } }= r_1( e^{2 \pi i } ) = r_2(e^{\pi i }) r_2(e^{\pi i } ) = \sqrt{e^{\pi i } } \sqrt{e^{\pi i } } = -1 \]
Puoi trovare delle radici in modo tale che siano in un certo senso "moltiplicative" nel senso detto da me appena sopra ma bisogna fare attenzione a prendere gli argomenti giusti. Quindi il mio consiglio è calcolare le radici passando in forma polare e non sbagli mai (puoi sostanzialmente invertire gli esponenti etc... facendo attenzione)
\[ \left( \sqrt{ -1 } \right)^{10} = \left( \sqrt{ e^{i \pi } } \right)^{10} = \left( e^{i \pi/2 } \right)^{10} = e^{5 \pi i } = - 1 \]
Mentre
\[ \left( (-1)^{10} \right)^{1/2} = \left( e^{10 \pi i} \right)^{1/2} = e^{5 \pi i } = - 1 \]
devi essere consistente con la scelta di argomenti che hai preso. Non puoi concludere che \( \sqrt{1} = 1 \) perché puoi avere anche che \( \sqrt{1} = -1 \).
"3m0o":
No!
A parte che credo tu abbia fatto un typo (base negativa e scrivi \(a > 0 \), e viceversa)
No, giammaria non ha fatto nessun typo, si stava riferendo a questo
"giammaria":
Sappiamo tutti che $ (-a)^5$ ...
Inoltre, non si stava riferendo neppure ai complessi (vedi qui
"giammaria":quindi si sta facendo solo confusione
... però nel caso in questione i complessi sono stati solo lo spunto per una difficoltà che si riferisce ai reali e ...

A mio parere, l'unico "errore" di @Stillife è nel voler sostituire $i$ con $sqrt(-1)$ invece che $i^2= -1$.
È quella sostituzione che (gli) crea casini


Cordialmente, Alex
Quante risposte! Non ho avuto molto tempo, domattina me le leggo per bene.
Ringrazio axpgn per quanto da lui detto in mia difesa e confermo che
1) non ho fatto alcun typo perché la mia base era $-a$ e quindi è negativa per $a>0$;
2) stavo riferendomi ai numeri reali.
A questo aggiungo che
3) in campo complesso, l'elevazione a potenze non intere è imprudente. Infatti l'argomento di $z$ è definito a meno di multipli di $2pi$ e quindi ci sono $n$ radici ennesime, cioè $n$ valori per l'elevazione a $1/n$.
Ad axpgn dico però che non vedo come l'uso della sola $i^2=-1$ risolva il dubbio di stillife.
1) non ho fatto alcun typo perché la mia base era $-a$ e quindi è negativa per $a>0$;
2) stavo riferendomi ai numeri reali.
A questo aggiungo che
3) in campo complesso, l'elevazione a potenze non intere è imprudente. Infatti l'argomento di $z$ è definito a meno di multipli di $2pi$ e quindi ci sono $n$ radici ennesime, cioè $n$ valori per l'elevazione a $1/n$.
Ad axpgn dico però che non vedo come l'uso della sola $i^2=-1$ risolva il dubbio di stillife.
@giammaria
Credo che axpgn si riferrisse al fatto che, nel calcolo da me considerato, $i^2=-1$ elimini eventuali ambiguità:
$(-i)^10=(i)^10=(i^2)^5=(-1)^5=-1$
Credo che axpgn si riferrisse al fatto che, nel calcolo da me considerato, $i^2=-1$ elimini eventuali ambiguità:
$(-i)^10=(i)^10=(i^2)^5=(-1)^5=-1$
Sì ma non in quel modo
$(-i)^10=[(-i)^2]^5=(i^2)^5=(-1)^5=-1$
Cordialmente, Alex

$(-i)^10=[(-i)^2]^5=(i^2)^5=(-1)^5=-1$
Cordialmente, Alex