Errorino in prova "maturità" scientifica ordinaria

Scardanelli
Forse qualcuno l'avrà già notato, ma il testo della seconda prova dell'esame di stato per licei scientifici di ordinamento (che palle sta dicitura) contiene un piccolo piccolo errore che però ad un banale correttore di bozze non sarebbe sfuggito.
Chi lo scopre?

Risposte
fireball1
Ciao Scardanelli, se intendi quell'alfa al posto della freccetta
nel limite del quesito 5 (quello che chiede la funzione g(x) non costante),
allora lo avevo già scoperto da tempo, ma ho preferito
non avvisare Antonio Bernardo, non è fondamentale da correggere:
si capisce che è un semplice errore di stampa...

Scardanelli
Ciao!
Non mi riferivo a ciò di cui tu parli (che nemmeno avevo notato) ma a un qualcosa che, per esempio su un libro scritto e stampato come Dio comanda, non apparirebbe mai.
Pensa che me l'ha fatto notare uno studente la cui preparazione è assolutamente ordinaria e non ho potuto fare altro che dargli ragione.

fireball1
Allora non mi sembra che contenga errori.

Sk_Anonymous
Io, nel leggerlo la prima (e unica) volta mi sono accorto di una cosa strana, pero' non lo chiamerei errore.
Il punto 2 del primo problema, non e' una richiesta, ovvero non esige una risposta. E' semplicemente una costruzione da fare. Forse era piu' elegante metterlo a parte nel testo, e poi elencare le domande.

Luca.

_admin
Ci incuriosci!
Ti riferisci al punto 3 del problema 2?

Antonio Bernardo

Scardanelli
Anch'io sono restato di sasso leggendo l'item 2 del primo problema, dove nulla era richiesto se non l'individuazione, sul piano cartesiano, di due regioni di piano facilmente identificabili.
Dopo aver detto agli studenti, per un anno intero, che avrei diviso, equamente, i nove punti che assegnavo al problema per il numero di item in cui era suddiviso, sono stato spiazzato e la mia personalissima griglia ha dovuto valutare - alla pari - il punto 2 e il più complesso punto 3 del problema. Mi sono un po' consolato pensando che,in un certo senso, tale punto 2 rientrasse, col suo punteggio, nel punto 1 (lo studio di funzione, tra l'altro semplicissimo, senza il quale era impossibile affrontare il punto 2).
Non è comunque al problema che mi riferivo parlandovi dell'errore.
Intendiamoci, è una sottigliezza; una sottigliezza che però non è sfuggita a un mio studente e che nessuno di noi, presumo, ammetterebbe nella pubblicazione di un suo lavoro.
E' sì, probabilmente, un errore di battitura, ma è un errore di battitura nel quale si cela uno sfasamento che va al dì là del proto.

_admin
Di errori ne vedo diversi:
- Il primo quadrante degli assi cartesiani è lecito? forse andrebbe meglio del piano cartesiano
- "Precisamente:" mi sembra orribile andrebbe Precisamente,"
- Nell'elenco puntato, sempre del rpèimo problema, alcuni finiscono con "." altri con ";"
- BC=\/3m: il BC andrebbe indicato con il simbolo di misura (segmento sopra) ma non sempre viene rispettato nelle tracce
- lim per x che tende a 2 - già indicato
- "Quale è" è roba da matematici che non sanno che si scrive "Qual è"
Altro non vedo.
Illuminaci.

Antonio Bernardo

Scardanelli
Nel primo quesito i due numeri a e b sono inizialmente scritti nel corsivo del times new roman, come solitamente si indicano i numeri reali.
Poi, subito dopo, nella condizione a diverso da b, il carattere cambia e passa dal corsivo al normale.
Lo studente che me l'ha fatto notare mi ha detto di aver per un attimo pensato che i due numeri della condizione non fossero gli stessi presenti inizialmente nel testo.
Una piccola cosa che però va al di là dell'ineleganza.

Cheguevilla
Io aggiungerei che sempre nel primo punto, non viene definito che y=f(x). Sembra una stupidata, ma formalmente...

_admin
Dopotutto è una sottigliezza, conoscendo l'approssimazione con la quale vengono trascritte le tracce di matematica.
In tutta la traccia i corsivi sono un po' vaghi: vanno e vengono. In generale, le formule scritte con mathtype hanno caratteri corsivi, per quelle scritte senza bisong aricordarsi di aggiungere i corsivi.
Direri che lo studente è stato particolarmente attento, le due coppie di valori, potrebbero in effetti potrebbero sembrare diversi.

x Cheguevilla
Non vedo la necessità di aggiungere y=f(x). Quale sarebbe il motivo?

Antonio Bernardo

Cheguevilla
Noi convenzionalmente assumiamo che f(x)=y per motivi di rappresentazione, ma se nessuno ce lo dice.
f(x0) è il valore che la funzione f fa corrispondere all'elemento x0 appartenente all'insieme dominio.
Per motivi di rappresentazione, noi attribuiamo ad y0 questo valore, ma y non è funzione di x; y è la rappresentazione grafica di f(x), e solo questa è funzione di x.
Secondo me...

_admin
1.Sia f la funzione definita da f(x)=...
non vedo nessun problema.
Disegnate il grafico G di f.
non vedo perché aggiungere y=f(x). Il grafico è un sottoinsieme di RxR. Nella tua costruzione chiami y il secondo asse e poni y=f(x)


Antonio Bernardo

fireball1
È chiaro che per definizione, y è funzione di x (y = f(x))...
Vorrei proprio sapere come cavolo fai a disegnare il grafico se non sai questo [;)]

_admin
Non è questione di spaerlo Fireball. La questione è se va detto esplicitamente o no. La precisazione, secondo me, va aggiunta nel momento in cui si rappresenta la funzione in un piano cartesiano 0xy, in questo momento va premesso che y=f(x).

Antonio Bernardo

GIOVANNI IL CHIMICO
anche secondo me, perchè nella pratica ti trovi di fronte tanrte situazioni diverse, per esempio in fisica si usa il sistema cartesiano con tre assi in la posizione r(x,y,z)=x(t)i+y(t)j+z(t)k, e allora le traiettorie e i vettori sono funzioni del tempo, a non sono rappresentati relativamente ad esso, oppure grafici spazio tempo dove x=x(t), o x=f(t), sopratutto coi problemi che si risolvono con le eq diff.

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