Come mai vado bene in matematica ma non in fisica?

Vanessalove
Ciao a tutti, :D

Sono nuova nel forum. Ho appena finito la prima liceo e l'anno prossimo andrò in seconda. :D
Ho sempre amato la matematica dalla prima media, e sono sempre stata curiosa nel capire nuove tecniche di calcolo, nuovi modi di risolvere un esercizio,...
Alle medie ho sempre avuto buoni voti in matematica, ma nonostante ciò mi spaventava iniziare la prima liceo e magari iniziare ad avere le mie prime difficoltà in questa materia.
Invece, quando ho iniziato la prima liceo, ho scoperto che la matematica mi piaceva davvero. La mia prof era bravissima, insegnava in modo chiarissimo, e credo che sia anche grazie a lei che ho approfondito la mia curiosità verso questa materia. Ho concluso l'anno con un ottimo voto. Ero quella che in classe capiva sempre, aiutavo i miei compagni che avevano problemi, e quando c'era un compito scritto puntavo sempre alla nota più alta, perché io quando amo qualcosa pretendo sempre il massimo. :P

Ho scritto questa introduzione per dirvi che purtroppo nonostante riesca in matematica non riesco proprio in fisica. :cry:
Il professore insegnava, e nessuno capiva, me compresa. Tutta la classe era praticamente insufficiente, e noi allievi spesso abbiamo pensato che il problema era nel professore. Ma lasciando stare questa ipotesi, vorrei chiedervi se è possibile ciò, ovvero andare bene in matematica, non avere troppi problemi, ma poi trovarsi in difficoltà con problemi legati alla fisica.
Ho provato a esercitarmi sui libri di fisica, e credevo di aver capito abbastanza i temi, ma purtroppo quando c'era il compito scritto, non sapevo proprio come fare. Solo nell'ultimo test sono riuscita a prendere una sufficienza, e ho finito l'anno con una bocciatura in fisica. Mi dispiace molto, perché è una materia molto bella.
Non capisco come mai. Molti mi hanno chiesto il motivo per cui riesco così bene in matematica, ma poi quando si tratta di fisica non capisco più niente. :(

Vi ringrazio se potete scrivere un vostro parere. :D

Risposte
vict85
È assolutamente possibile. Bisogna inoltre dire che al liceo si comincia a studiare fisica prima che si abbiano i reali strumenti matematici per capirla a fondo. Si comincia a dare un'occhiata a questi strumenti durante l'ultimo triennio, specialmente nel 5 anno. Tra l'altro ci sono molti studenti universitari di matematica che non hanno una grande passione per la fisica e che finiscono per prendere voti bassi in quegli esami.

Comunque esercitandoti con i problemi del libro dovresti riuscire a recuperare anche se purtroppo per una comprensione vera dovrai aspettare di lasciare il liceo (almeno secondo me), oppure darti ad un serio studio autonomo che però ti sconsiglio (per lo meno prima del terzo anno).

Comunque penso che la prima liceo sia sotto secondaria di secondo grado (non preoccuparti di spostare).

@melia
Il problema potrebbe essere legato anche marginalmente al docente: un professore di fisica del liceo, che ha insegnato per anni la fisica al triennio, trova delle difficoltà ad insegnarla a studenti del biennio, ancora privi degli strumenti e della maturità necessaria alla comprensione della disciplina.

Per recuperare l'insufficienza.
Se hai il libro di fisica della Zanichelli, iscriviti al sito myzanichelli, scegli il tuo libro di fisica e vai nel sito dove ci sono moltissimi esercizi anche guidati, test di allenamento e altro materiale.
Se il tuo libro di fisica non è della Zanichelli, ma hai almeno un libro della casa editrice, iscriviti al sito e scegli un libro di fisica del biennio sul quale esercitarti, come il Ruffo, l'Amaldi del biennio o il Romeni.

8alma9
Sono d'accordo con gli altri, ma vorrei aggiungere qualcosa, che è quello che penso dopo la mia esperienza al liceo e all'università. Il problema di cui parli tu non è strettamente legato alla fisica, ma a qualunque altra disciplina scientifica che ti ritroverai a studiare. Che sia fisica, chimica, economia, statistica, teoria dei segnali, poco importa. E il perchè è semplice. Risolvere esercizi di matematica è come risolvere dei giochini di logica. Ci sono delle regole fondamentali, delle proprietà, dei trucchetti, ecc... L'esercizio ce l'hai già davanti, devi solo applicare le regole del gioco. Sto un po' banalizzando ovviamente, ci sono chiaramente esercizi di matematica tutt'altro che semplici, però il concetto è questo.

Le altre discipline invece richiedono una tripla ma anche quadrupla difficoltà. La matematica in questo caso diventa soltanto uno strumento. Il problema sta nel resto. Facciamo l'esempio della fisica. Studiando la fisica ti sarai per esempio accorta che la maggior parte delle cose che uno crede vadano in un certo modo nella realtà si rivelano quasi errate o del tutto errate. E questa è la prima difficoltà: capire come funzionano le cose. La seconda difficoltà è memorizzare ma soprattutto capire le leggi che regolano determinati fenomeni, impararle a memoria non è sempre efficace. Quindi qui non abbiamo delle regole o delle proprietà da imparare, ma leggi su leggi che a loro volta possono poi combinarsi tra loro negli esercizi. Chiaramente queste leggi non valgono sempre ma solo in determinate condizioni, spesso ideali. L'altro problema è che l'esercizio è un testo scritto. Bisogna capire intanto il fenomeno che sta descrivendo, capire quali sono i dati che ci sta fornendo e cosa richiede esattamente. Da notare che almeno nell' 80% dei casi il problema sta proprio nel capire il testo, perchè può non essere molto esplicito e quindi dovrai essere tu a dedurre determinate cose. Detto questo bisogna poi ricordarsi di tutte quelle leggi che ci possono servire alla risoluzione di quel problema, adottare delle strategie di risoluzione e ovviamente conoscere un po' di matematica. ;-)

Vikhr
Il mondo è bello perché è vario. Me l'ha detto il mio professore di Analisi 2 a un colloquio, una persona corretta e anche simpatica.
Non posso che dargli ragione. Nel mio caso specifico durante il liceo (scientifico tecnologico) ho sperimentato l'esatto contrario. Avevo voti mediamente più alti e stabili in Fisica che in Matematica. Il fatto è che la Fisica che facevo si riduceva esclusivamente a formulette da imparare a memoria e da applicare in certe condizioni. A quanto pare riuscivo ad andare quel poco oltre tanto da capire il significato di queste formule e padroneggiarle pur senza conoscere il calcolo integrale e differenziale e il rigore dell'Analisi. In quinta in pratica mi sono fatto l'equivalente di un corso di Fisica 2 affrontato appunto senza i fondamenti del calcolo differenziale, integrale e vettoriale, cioè formulette e giorni interi a memorizzarle e a fare gli esercizi "della prof" fino all'esaurimento nervoso.
Con la Matematica si affrontava un discorso simile ma potevo prendere voti bassi da un momento all'altro (specie con esercizi che mi erano "nuovi") pur studiando in modo costante e con lo stesso impegno (segno che, tralasciando eventuali miei deficit intellettivi o di interesse, quel metodo di insegnamento oppure i libri di testo non funzionavano poi tanto).

Come è andata? Sono indietro di Analisi 2 e Fisica 2 (quelli di primo livello li ho passati, da tempo, con 23 e 27 rispettivamente, neppure con grossa fatica a dire il vero). Per il primo, pochi giorni fa mi sono presentato allo scritto dopo aver studiato 3 mesi di fila e aver fatto solo esercizi (molti dei quali non riuscivo a impostare da solo) per circa un mese e non sono riuscito a fare un solo esercizio (ed erano pure esercizi semplici, per dirti non riuscivo a calcolare la soluzione di un sistema in 3 variabili, neppure cercando di triangolarizzare la matrice tramite l'eliminazione di Gauss Jordan e non riuscivo a separare le variabili di un'ODE di secondo grado neppure tramite sostituzione o giocandoci algebricamente). Per il secondo non ho ancora studiato. Il professore a lezione andava troppo veloce per i miei gusti e avevo problemi con altri esami più importanti.

Probabilmente il problema deriva dal fatto che non studi abbastanza a memoria. Non che sia una strada che ti consiglio di seguire, in ragione dei problemi personali attuali che ho appena esposto, sia chiaro.

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