Robivecchi
Dato che la stragrande maggioranza dei frequentatori del forum ha un'età non più da medie, faccio qualche domanda "alla memoria". 
Vi ricordate che cosa avete fatto di matematica alle medie?
C'è qualche cosa in particolare che vi ricordate, che vi aveva colpito? Sia di contenuto che come metodo, o magari semplicemente un aneddoto, sempre legato alla matematica?
Io non mi ricordo quasi nulla. Come metodo, non mi pare fosse diverso da quello poi incontrato al liceo.

Vi ricordate che cosa avete fatto di matematica alle medie?
C'è qualche cosa in particolare che vi ricordate, che vi aveva colpito? Sia di contenuto che come metodo, o magari semplicemente un aneddoto, sempre legato alla matematica?
Io non mi ricordo quasi nulla. Come metodo, non mi pare fosse diverso da quello poi incontrato al liceo.
Risposte
Secondo me la cosa migliore sarebbe introdurre il calcolo letterale e le equazioni non piú tardi dell'inizio seconda media.
Vero.
Quest'anno e quello scorso mi è capitato spesso di aiutare mia sorella (2 e 3 media) a svolgere problemi geometrici o elementari.
Senza equazioni e sistemi, confesso di aver dovuto riflettere per bene e richiamare i vecchi metodi per spiegare soddisfacentemente.
d'accordo, d'accordo...
dopotutto anch'io mi ero persino dimenticato dell'esistenza del 3 semplice e 3 composto!
ma immagino che chi ha scritto i programmi ci avrà un po' riflettuto, quindi ci saranno anche delle ragioni contra
dopotutto anch'io mi ero persino dimenticato dell'esistenza del 3 semplice e 3 composto!
ma immagino che chi ha scritto i programmi ci avrà un po' riflettuto, quindi ci saranno anche delle ragioni contra
"Admin":
probabilmente quelle che hanno una mente 'predisposta' per la matematica amano proprio questi lunghi e misteriosi calcoli, le lunghe espressioni, gli esercizi laboriosi, chissà...
Vi ricordate la sensazione che provavate da piccoli quando, magari visitando un vecchio castello o palazzo, per passare da una sala all'altra eravate costretti a passare per corridoi contorti magari dovendo scendere e salire ogni tanto qualche scalino o passare sotto qualche porticina per cui i vostri genitori dovevano abbassare la testa? Quel misto di inquietudine, meraviglia e trepidante attesa per quello che avreste visto al termine di quel labirinto?
Ecco, da quanto mi ricordo, la sensazione che ho sempre provato e che provo ancora oggi quando svolgo un esercizio particolarmente laborioso a livello di calcoli è molto vicina a questa.
Nel mio singolo caso posso dire che (purtroppo) ciò non è segno di "predisposizione per la matematica": la mia intuizione matematica è pressocché nulla, sono un testone e riesco bene solo se studio molto la materia

Oltretutto la stessa sensazione la provavo quando traducevo un passo di un autore latino un po' piú complicato del solito, oppure dovevo analizzare un brano di Shakespeare o di qualche altro grande autore inglese.
Forse, piú che sintomo di una mentalità predisposta per la matematica, è indice di un atteggiamento mentale prevalentemente "analitico" piuttosto che "sintetico"...
"Fioravante Patrone":
ma immagino che chi ha scritto i programmi ci avrà un po' riflettuto, quindi ci saranno anche delle ragioni contra
Anch'io ho pensato cosí, però, data la limitatezza della mia esperienza, non sono riuscito a trovarne nessuna. Ho messo quel post anche con la segreta speranza che qualcuno di ben piú esperto possa riportare qualcuna di queste ragioni contra, in modo da potermi fare un quadro piú completo sull'argomento.
"Cozza Taddeo":
[quote="Admin"]probabilmente quelle che hanno una mente 'predisposta' per la matematica amano proprio questi lunghi e misteriosi calcoli, le lunghe espressioni, gli esercizi laboriosi, chissà...
Forse, piú che sintomo di una mentalità predisposta per la matematica, è indice di un atteggiamento mentale prevalentemente "analitico" piuttosto che "sintetico"...[/quote]
penso (spero!!!

quanto meno io non amo, per usare un eufemismo, le lunghe espressioni, etc...
Io andavo talmente male in Matematica che non ricordo quasi nulla... ancora oggi infatti non so se so fare una divisione con carta e penna....
"Luca.Lussardi":
Io andavo talmente male in Matematica che non ricordo quasi nulla... ancora oggi infatti non so se so fare una divisione con carta e penna....
Beh, a parte le divisioni con carta e penna, dal tua avatar si intuisce che neanche con le somme con gesso e lavagna ti trovi granché a tuo agio...

Infatti, concordo, a volte sbaglio pure quelle, non per niente ho ripetuto la classe prima media....
"Luca.Lussardi":
Infatti, concordo, a volte sbaglio pure quelle, non per niente ho ripetuto la classe prima media....
Noo! T'hanno bocciato in prima media?
Magari avevi fatto macello, magari avevi corretto troppe volte la professoressa di matematica e quella s'è vendicata.
Altro che le leggende su Einstein capra in matematica... ogni volta che qualcuno si sentirà inadeguato e esprimerà la cosa sul forum, lo manderò quì allora!
"Luca.Lussardi":
Infatti, concordo, a volte sbaglio pure quelle, non per niente ho ripetuto la classe prima media....

"Luca.Lussardi":
Infatti, concordo, a volte sbaglio pure quelle, non per niente ho ripetuto la classe prima media....



Ah, ho capito: siccome passavi il tempo a risolvere sistemi di equazioni differenziali alle derivate parziali durante le ore di educazione tecnica e musica i prof si sono convinti che invece di seguire le lezioni tu scarabocchiassi negligentemente il quaderno...e si sa che niente dà piú fastidio ad un prof che sentirsi non ascoltato (scusate il bisticcio di parole...)
Sarebbe una leggenda carina, stile Gauss....
Scherzi a parte e' tutto vero ovviamente, in prima media andavo bene solo in inglese, che tra l'altro odio, ma la materia in cui andavo peggio era Matematica.
Scherzi a parte e' tutto vero ovviamente, in prima media andavo bene solo in inglese, che tra l'altro odio, ma la materia in cui andavo peggio era Matematica.
Scusa la curiosità, ma come mai andavi male? Non ti piaceva, non la studiavi, ... (escludo che non la capissi)?
Rimane un mistero anche per me, sebbene ritenga di non essere affatto sopra la media come capacita' matematiche. Ricordo solo che in prima media non studiavo nulla, andavo male in tutte le materie inglese escluso, ma in Matematica avevo l'insufficienza grave, i conti in colonna non li sapevo fare, nemmeno le somme, e le frazioni zero...
Andando avanti la situazione e' un po' migliorata ma non troppo, nei 3 anni di medie successivi ero assai altalenante, a volte prendevo anche discreto nelle prove di Geometria, e al successivo di aritmetica insufficiente...
Andando avanti la situazione e' un po' migliorata ma non troppo, nei 3 anni di medie successivi ero assai altalenante, a volte prendevo anche discreto nelle prove di Geometria, e al successivo di aritmetica insufficiente...
"luca.barletta":
[quote="Tipper"]Una cosa insegnata alle medie e che, ancora mi ricordo, è il calcolo con carta e penna della radice quadrata di un numero. Non so perché, ma mi è rimasto impresso l'algoritmo...
Esatto, è rimasto impresso anche a me; mi ricordo anche che io e un mio compagno trovammo un metodo per accorciare l'algoritmo.
Poi ricordo con piacere la geometria e il piano cartesiano.[/quote]
anche a me me l'hanno insegnato... Però l'ho rimosso...
qualcuno mi potrebbe rinfrescare, che è utile quando sei senza calcolatricce..
a.. quando ci si affida troppo a queste macchinette di deviazione morale ci si dimentica tante cose




io delle medie mi ricordo le lunghissime equazioni in cui facevo sempre almeno un errore scambiando un più con un meno e viceversa... Però mi affascinava in particolar modo (ed è una delle cose che mi affascina più di tutte ancora oggi) la geometria, soprattutto i teoremi di eclide sui triangoli rettangoli! Non riuscivo a capacitarmi come avessero pouto scoprirli 3000 anni fa

una cosa che a ripensarci mi fa ridere è il fatto che odiavo gli spunti di chimica e fisica che m'hanno insegnato... quando sono uscito dalle medie avevo sufficiente tirato in scienze e non ci capivo tanto... mi sembrava che scienze fosse una materia con regole brutte e contorte e mai le avrei fatte come lavoro nel mio futuro



"Cozza Taddeo":
Quando ho fatto ripetizioni a qualche ragazzino di seconda-terza media mi sono stupito delle tecniche che vengono insegnate per risolvere algebricamente i problemi di geometria. Poiché un minimo di calcolo letterale e le equazioni di primo grado vengono insegnati soltanto alla fine della terza media, anche la risoluzione di un semplice problema di geometria diventa un'impresa non banale.
Ad esempio il classico problema di determinare la lunghezza dei lati di un rettangolo dati la somma e la differenza richiede la rappresentazione grafica della somma e della differenza mediante dei segmenti, la presa di coscienza che facendo la differenza dei due segmenti si ottiene un segmento che è il doppio dal lato minore (qui sta la difficoltà maggiore!) e da qui poi la divisione per 2.
A seconda poi della "tipologia" dei dati forniti c'è il "trucco" corrispondente da applicare.![]()
Inoltre, non avendo neppure un minimo di abilità nella manipolazione di simboli algebrici, i ragazzi sono costretti ad impararsi oltre alle formule dirette per il calcolo di perimetri, aree e volumi anche una strage di formule inverse. La cosa curiosa è che i piú svegli ricavano empiricamente da sé le regole per ottenere le formule inverse, pur di non doversele imparare a memoria ("se $h$ sta sopra a destra dell'uguale allora invertendo finisce sotto a sinistra", ecc.).
Tutto ciò fa sí che i ragazzi si facciano l'idea che la matematica sia un'accozzaglia di formule e metodi aggrovigliati in modo caotico, senza un chiaro filo conduttore comune e che si debbano mandare a mente un mucchio di formule anche se forse sotto sotto c'è qualche "metodo segreto" che consentirebbe di evitare tale memorizzazione.
Secondo me la cosa migliore sarebbe introdurre il calcolo letterale e le equazioni non piú tardi dell'inizio seconda media. Ciò renderebbe molto piú semplice e organico lo studio della risoluzione algebrica dei problemi geometrici e fornirebbe, nel contempo, un'immagine della matematica come una disciplina ben strutturata e logicamente organizzata (come in realtà è).
Non credo che ci sarebbero grosse difficoltà a far ciò, perché, ripeto, tutti i ragazzini che ho visto approssimativamente intuivano (e applicavano) ben prima che venisse loro spiegato il calcolo letterale le regolette per le inversioni delle formule, e teniamo conto che questi venivano a ripetizioni, per cui con la matematica non andavano tanto d'accordo...
pensa che in prima il mio prof di fisica s'era stupito che quasi nessuno sapesse come ricavare una formula inversa


"fu^2":
pensa che in prima il mio prof di fisica s'era stupito che quasi nessuno sapesse come ricavare una formula inversa![]()
Infatti, questo è un fatto assurdo che capita a chi si trova a fare fisica in prima superiore! È veramente una cosa incredibile: per risolvere i problemini di meccanica serve un minimo di capacità di inversione di formule ma il programma di matematica prevede il calcolo letterale solo nella seconda metà dell'anno e le equazioni praticamente a maggio!!! Cosí gli studenti si dannano perché non sanno ricavarsi la velocità sapendo l'energia cinetica e il prof di fisica generalmente se ne infischia...
Nel frattempo nei primi mesi dell'anno in matematica si fa insiemistica, logica delle proposizioni e le espressioni numeriche di terza media...da non crederci!
"Luca.Lussardi":
Rimane un mistero anche per me, sebbene ritenga di non essere affatto sopra la media come capacita' matematiche. Ricordo solo che in prima media non studiavo nulla, andavo male in tutte le materie inglese escluso, ma in Matematica avevo l'insufficienza grave, i conti in colonna non li sapevo fare, nemmeno le somme, e le frazioni zero...
Andando avanti la situazione e' un po' migliorata ma non troppo, nei 3 anni di medie successivi ero assai altalenante, a volte prendevo anche discreto nelle prove di Geometria, e al successivo di aritmetica insufficiente...



Grazie

Paolo
Alle scuole superiori invece ho cominciato ad andare bene da subito, in modo totalmente inaspettato: primo compito in classe 8. La Matematica comincio' a piacermi e ad interessarmi, nonostante facevo una scuola agraria, quindi di Matematica se ne faceva ben poca, e terminava in 3. In 4 decisi di studiarmi da solo l'Analisi da un libro per licei e mi innamorai dell'Analisi Matematica. Da allora ho avuto le idee chiare su cosa avrei fatto.
Devi sapere quanto è brutto l'inferno, per capire quanto è bello il paradiso hihihhiihi.
Comunque conosco pochissime persone che hanno cominciato ad amare la matematica fin dagli inizi. Io stesso agli inizi delle medie, non è che ci capivo molto, anche perchè mi portavo dietro gli anni delle elementari, dove la maestra dava un esercizio e i primi che lo risolvevano uscivano fuori a giocare. Chiaramente ho giocato pochissime volte
Maledetti!!! Li ucciderò tutti prima o poi
Comunque conosco pochissime persone che hanno cominciato ad amare la matematica fin dagli inizi. Io stesso agli inizi delle medie, non è che ci capivo molto, anche perchè mi portavo dietro gli anni delle elementari, dove la maestra dava un esercizio e i primi che lo risolvevano uscivano fuori a giocare. Chiaramente ho giocato pochissime volte

Maledetti!!! Li ucciderò tutti prima o poi


