La scuola va male perché siamo veramente così?
ho cercato conferma nel sito di Repubblica, ma non sono stata brava a trovarne.
vi giro copia integrale di un "invito alla riflessione" pubblicato nel sito dello SNALS di Rieti.
ciao a tutti.
vi giro copia integrale di un "invito alla riflessione" pubblicato nel sito dello SNALS di Rieti.
ciao a tutti.
25/10/2008-NON MI INTERESSA
dissero che volevano licenziare tutti i precari… pensai, non mi interessa, sono di ruolo!
poi dissero che volevano ridurre l’orario della scuola d’infanzia e tornare alla maestra unica nella scuola elementare… pensai, non mi interessa, non ho figli!
poi dissero che volevano tagliare il 17% del personale a.t.a…. pensai, non mi interessa, sono docente!
poi dissero che volevano ridurre l’orario della scuola media… pensai, non mi interessa, insegno alle superiori!
poi dissero che volevano ridurre i docenti di sostegno… pensai, non mi interessa, insegno lettere!
poi dissero che volevano cancellare le scuole con meno di 500 alunni… pensai, non mi interessa, lavoro in una scuola con piu’ di 600 alunni!
poi dissero che volevano ridurre l’orario della scuola superiore… pensai, non mi interessa, sono di ruolo da vent’anni!
poi dissero che volevano colpire i malati immaginari… pensai, non mi interessa, non mi ammalo mai!
poi dissero che volevano aumentare gli alunni per classe fino a 35 unita’… pensai, non mi interessa, in fondo insegnare a 30 o a 35 studenti e’ lo stesso!
poi dissero che volevano affidare ai dirigenti scolastici le assunzioni e i licenziamenti del personale della scuola… pensai, non mi interessa, dopo 25 anni di insegnamento…!
poi dissero che volevano intensificare la privatizzazione delle scuole con istituti-fondazione in mano ai privati… pensai, non mi interessa, tra 10 anni vado in pensione!
poi dissero che c’era una proposta di legge che avrebbe cancellato i diritti acquisiti per andare in pensione… pensai, non mi interessa, chissà, quando l’approveranno!
cosi' quando poi ebbero finito di distruggere la scuola pubblica statale ed ebbero licenziato anche me… pensai… e adesso che si fa?... non c’era rimasto piu’ nessuno a protestare
da “ repubblica” fonte anonima
Risposte
Dal sito:
http://www.nazioneindiana.com/2007/04/0 ... i-zingari/
Riporto questo:
gianni biondillo
Pubblicato 6 Aprile 2007 alle 00:20
Girolamo,
tu fai riferimento alle parole del pastore evangelico (deportato, appunto, a Dachau) Martin Niemoeller, per capirci queste:
Prima vennero per gli ebrei e io non dissi nulla perché non ero ebreo.
Poi vennero per i comunisti e io non dissi nulla perché non ero comunista.
Poi vennero per i sindacalisti e io non dissi nulla perché non ero sindacalista.
Poi vennero a prendere me. E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa.
Parole che hanno influenzato la coscienza di una nazione, che si rileggono anche in Henrich Böll:
«Quando Hitler andò al potere, i primi che andò a prendere furono sindacalisti, comunisti e socialisti. Ma io non ero né sindacalista, né comunista, né socialista e quindi dissi: “Che me ne frega?”. Poi mandò a prendere i cristiani, protestanti e cattolici e io non ero né protestante né cattolico e dissi: “Che me ne frega?”. Quando andarono a prendere gli ebrei dissi: “Ma io non sono mica ebreo e quindi perché mai mi dovrebbero detestare?”. Il risultato fu che quando vennero a prendere me non c’era più nessuno che potesse protestare per la mia cattura».
Ma io, da vero fanatico, facevo riferimento, parlando di poeta, a Bertold Brecht, il quale ne ha fatto una sintesi, come dire, universale:
Prima di tutti vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendermi e non c’era rimasto nessuno a protestare…
Detto ciò, l’angolo del filologo chiude i battenti. Fra 4 ore sveglio la famiglia e la porto dai parenti in meridione. Conviene che dormicchi un po’ anch’io.
Fate i bravi in mia assenza e buone feste.

http://www.nazioneindiana.com/2007/04/0 ... i-zingari/
Riporto questo:
gianni biondillo
Pubblicato 6 Aprile 2007 alle 00:20
Girolamo,
tu fai riferimento alle parole del pastore evangelico (deportato, appunto, a Dachau) Martin Niemoeller, per capirci queste:
Prima vennero per gli ebrei e io non dissi nulla perché non ero ebreo.
Poi vennero per i comunisti e io non dissi nulla perché non ero comunista.
Poi vennero per i sindacalisti e io non dissi nulla perché non ero sindacalista.
Poi vennero a prendere me. E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa.
Parole che hanno influenzato la coscienza di una nazione, che si rileggono anche in Henrich Böll:
«Quando Hitler andò al potere, i primi che andò a prendere furono sindacalisti, comunisti e socialisti. Ma io non ero né sindacalista, né comunista, né socialista e quindi dissi: “Che me ne frega?”. Poi mandò a prendere i cristiani, protestanti e cattolici e io non ero né protestante né cattolico e dissi: “Che me ne frega?”. Quando andarono a prendere gli ebrei dissi: “Ma io non sono mica ebreo e quindi perché mai mi dovrebbero detestare?”. Il risultato fu che quando vennero a prendere me non c’era più nessuno che potesse protestare per la mia cattura».
Ma io, da vero fanatico, facevo riferimento, parlando di poeta, a Bertold Brecht, il quale ne ha fatto una sintesi, come dire, universale:
Prima di tutti vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendermi e non c’era rimasto nessuno a protestare…
Detto ciò, l’angolo del filologo chiude i battenti. Fra 4 ore sveglio la famiglia e la porto dai parenti in meridione. Conviene che dormicchi un po’ anch’io.
Fate i bravi in mia assenza e buone feste.

purtroppo è abbastanza vero e umano preoccuparci di qualcosa, solo quando ci tocca più da vicino... in un mondo ideale, tutti si dovrebbero sollevare solo per giungere all'obiettivo finale: costruire una scuola migliore, basata su criteri di ottimizzazione del servizio lasciato in mano a persone competenti del settore... e invece, io per prima, credo che se non fossi una precaria, non mi senterei così coinvolta da ciò che sta succedendo, anche se forse, vista la gravità dei fatti che non riguardano solo il mondo della scuola, sarebbe difficile non sentirsi convolti... Protestare è giusto, ma invece di andare CONTRO quello che dicono gli altri, sarebbe più sensata (ma forse più utopica) una protesta costruttiva, armata di una CONTROPROPOSTA concreta e circostanziata da riscontri con i fatti e con gli esperti, se milioni scendono in piazza con le idee un pò confuse, fanno solo rumore... ma se si è davvero motivati e organizzati... si fa la differenza
Nella mia esperienza nella nostra "categoria insegnanti" si trova di tutto, acnhe gente che fa male il proprio lavoro. Però questo capita anche negli altri mestieri e non mi piace che si facciano accuse generiche del tipo "siete tutti fannulloni" o robe del genere. Quindi protesto. Magari difendendo anche quelli che non sarebbero da difendere....
E poi cerco di credere ancora nei principi democratici, anche se i tempi non sono dei migliori.
E poi cerco di credere ancora nei principi democratici, anche se i tempi non sono dei migliori.