Diventare insegnante
Salve, sono uno studente di matematica al terzo anno e mi piacerebbe capire qual é l'iter per diventare insegnanti della scuola secondaria:
- serve la specialistica ?
- presa la laurea necessaria, servono corsi di formazione o basta provare il concorso?
- in che periodo vi sono i bandi per accedere alla scuola? come funzionano le graduatorie?
grazie mille per le vostre risposte
- serve la specialistica ?
- presa la laurea necessaria, servono corsi di formazione o basta provare il concorso?
- in che periodo vi sono i bandi per accedere alla scuola? come funzionano le graduatorie?
grazie mille per le vostre risposte
Risposte
"ronti":
Voglio specificare che questa è solo una mia opinione, da bar, se vuoi.
Appunto, soprattutto vista la quantità di luoghi comuni di cui essa è infarcita.
[E con tutto il rispetto per le opinioni da bar espresse nel luogo ad esse più congeniale...]
"ronti":
E' un discorso lungo, mi limito soltanto a dire che (secondo me) ciò che tu dici vale solo per chi lo fa come mestiere stabile. E non "soprattutto".
Capisco...
Quindi una mia amica ingegnere, che lavora ogni anno con le supplenze dalla terza fascia su Informatica perché ha i bimbi a cui badare, automaticamente non ha le competenze per insegnare?
Spiegami, sono tutto orecchie.
"ronti":
Se una persona X laureata in economia insegnasse per 10 anni matematica e dopo 10 anni vincesse un concorso, in quei 10 anni cosa ci dice che fosse effettivamente preparata?
In teoria, secondo il MIUR, la sua laurea.
E secondo me la laurea di un economista non è sufficiente per insegnare matematica. [...]
Perché? Perché le conoscenze matematiche che vengono acquisite in un corso di laurea in economia, a mio avviso, non sono sufficienti a fornire una cultura tale da formare un professionista che possa insegnare matematica.
Accanto alle competenze specifiche disciplinari, che sono ritenute sufficienti dal legislatore[nota]Ciò non vuol dire che questa situazione sia immutabile. Se la cosa ti sta tanto a cuore, potresti pensare ad una bell'iniziativa di legge popolare per espungere le lauree del ramo economico dall'insegnamento della Matematica.

In particolare, un insegnate -qualsiasi insegnante- impara ad insegnare insegnando. Ciò significa che durante il proprio lavoro deve imparare tutto quel che gli serve, se non lo conosce già.
Dunque, probabilmente o non hai ben chiaro il ruolo della formazione universitaria e della professione di docente o ti sei trovato davanti gente che ne aveva capito meno di te... In ogni caso, fossi in te, non eleverei questo tipo di pregiudizi ad unico metro di giudizio.
In verità, il problema è questo: non i laureati in Economia, ma la gente che non ci capisce un tubo e pretende pure di insegnare qualcosa a qualcuno. Casomai esprimendo proprie "opinioni" maturate a forza di 'l'ho visto sul mio pianerottolo, quindi è vero in generale!' e giustificandole al grido di 'perché? perché sì!'.
"ronti":
Così come una laurea in matematica non è sufficiente per insegnare filosofia.
Infatti la norma non lo prevede... Purtuttavia, ho un collega che insegna Storia e Filosofia con un background, guarda un po', anche matematico!
Ma vedi tu, alle volte, il caso.

"gugo82":
[quote="ronti"]E' un discorso lungo, mi limito soltanto a dire che (secondo me) ciò che tu dici vale solo per chi lo fa come mestiere stabile. E non "soprattutto".
Capisco...
Quindi una mia amica ingegnere, che lavora ogni anno con le supplenze dalla terza fascia su Informatica perché ha i bimbi a cui badare, automaticamente non ha le competenze per insegnare?
Spiegami, sono tutto orecchie.
[/quote]
(Qui mi riferivo solo e unicamente agli economisti che insegnano matematica)
Hai ragione gugo, mi sbaglio.
Tutto ciò che ho detto è superficiale e stupido.
"ronti":
Hai ragione gugo, mi sbaglio.
Tutto ciò che ho detto è superficiale e stupido.
Sì, decisamente.
"@melia":
[quote="Gio9"]Riprendo la domanda, con una laurea in economia non c'è possibilità di insegnare matematica alle superiori?
Puoi insegnare nella A047 Scienze matematiche applicate, ma ormai è utilizzata in poche scuole, giusto al triennio dei tecnici commerciali e pochissimo altro. Inoltre è una classe di concorso che fino ad un paio di anni fa era in esubero nazionale.[/quote]Nel senso che ci sono pochi posti disponibili?

Di solito non è una materia a differenza dell'Italiano in cui c'è carenza?
"ronti":
Anche se non ritengo che la mia affermazione fosse offensiva (perché sono dell'idea che gli economisti "debbano" insegnare materie economico/giuridiche e i matematici e fisici matematica e fisica), riconosco che il modo in cui l'ho scritto è antipatico e spocchioso, quindi chiedo venia.
L'ho fatto perché alcuni miei cari hanno avuto pessimi insegnanti di matematica, i quali erano appunto economisti. Però mi rendo conto che sono casi singoli e che potevo essere più moderato.
Guarda che vedendo in giro i miei colleghi economisti in effetti certe volte gli mancano proprio le basi elementari della materia

Personalmente la matematica alle superiori (liceo scientifico) è sempre stata una delle mie materie preferite e nella quale avevo il voto più alto, ed infatti venivo sempre segnalato per partecipare alle olimpiadi provinciali,purtroppo poi però ho scelto una strada diversa (comunque soddisfacente)...
"Gio9":
[quote="@melia"][quote="Gio9"]Riprendo la domanda, con una laurea in economia non c'è possibilità di insegnare matematica alle superiori?
Puoi insegnare nella A047 Scienze matematiche applicate, ma ormai è utilizzata in poche scuole, giusto al triennio dei tecnici commerciali e pochissimo altro. Inoltre è una classe di concorso che fino ad un paio di anni fa era in esubero nazionale.[/quote]Nel senso che ci sono pochi posti disponibili?

Di solito non è una materia a differenza dell'Italiano in cui c'è carenza? [/quote]
Scienze Matematiche Applicate è l’unica classe di concorso scientifica di cui non c’è carenza di insegnanti, vuoi perché le cattedre sono poche, vuoi perché ci sono molte lauree che ne permettono l’insegnamento.
"Gio9":
Guarda che vedendo in giro i miei colleghi economisti in effetti certe volte gli mancano proprio le basi elementari della materia![]()
Se è per questo, ci sono anche molti matematici cui mancano proprio le basi...

Come ho detto sopra, non si tratta del tipo di laurea o di background, ma di colleghi che non hanno capito una cosa fondamentale: se vogliono fare gli insegnanti, devono studiare.
Sinceramente non sono d'accordo, gugo.
Io ho vinto un concorso ordinario per A27, e conseguentemente ho ottenuto l'abilitazione su A47. Il problema, però, è che non ho mai studiato niente di matematica applicata all'economia, e trovo assurdo dare per scontato che, qualora mi trovassi ad insegnare in un ITE, io vada a studiare cose mai viste, e soprattutto che le capisca con la profondità tale da trasmetterle a qualcuno.
Nel sistema di accesso alla professione c'è qualcosa che non funziona, mi sembra evidente!
Io ho vinto un concorso ordinario per A27, e conseguentemente ho ottenuto l'abilitazione su A47. Il problema, però, è che non ho mai studiato niente di matematica applicata all'economia, e trovo assurdo dare per scontato che, qualora mi trovassi ad insegnare in un ITE, io vada a studiare cose mai viste, e soprattutto che le capisca con la profondità tale da trasmetterle a qualcuno.
Nel sistema di accesso alla professione c'è qualcosa che non funziona, mi sembra evidente!
"giuliofis":
Sinceramente non sono d'accordo, gugo.
Io ho vinto un concorso ordinario per A27, ... qualora mi trovassi ad insegnare in un ITE, io vada a studiare cose mai viste, e soprattutto che le capisca con la profondità tale da trasmetterle a qualcuno.
D'accordo Giulio, ma guarda che insegneresti Matematica, non applicazione della matematica all'economia, cosa di cui si occupano i docenti di Economia.
Oltre al programma standard di equazioni, disequazioni, funzioni, si tagliano in toto le funzioni goniometriche e al loro posto si fa un po' di Statistica e di Probabilità anche applicata alle assicurazioni e un po' di calcolo del montante e dei ratei. Queste cose non richiedono molte nozioni di economia, solo un po' di linguaggio.
Ho insegnato per 24 anni in un Tecnico per Ragionieri e Geometri. Io avevo le classi dei Geometri, ma allo sportello capitava spesso che ci fossero anche Ragionieri, non ho mai avuto problemi con i loro esercizi e tanto meno con la teoria, anche se non mi sono spesa più di tanto perché il mio lavoro era quello con i Geometri.
Matematica Applicata era insegnata sia da matematici che da economisti, ho visto spesso in crisi gli economisti, mai i matematici.
"giuliofis":
e trovo assurdo dare per scontato che ... io vada a studiare cose mai viste, e soprattutto che le capisca con la profondità tale da trasmetterle a qualcuno.
C'è pur sempre il life-long learning meanwhile.
"giuliofis":
Sinceramente non sono d'accordo, gugo.
Io ho vinto un concorso ordinario per A27, e conseguentemente ho ottenuto l'abilitazione su A47. Il problema, però, è che non ho mai studiato niente di matematica applicata all'economia, e trovo assurdo dare per scontato che, qualora mi trovassi ad insegnare in un ITE, io vada a studiare cose mai viste, e soprattutto che le capisca con la profondità tale da trasmetterle a qualcuno.
Nel sistema di accesso alla professione c'è qualcosa che non funziona, mi sembra evidente!
Non è che si dà "per scontato": è così. Da sempre.
C'è chi lo capisce e chi no, e ciò fa la differenza tra un docente buono ed uno meno buono.
Tanto per dire...
"gugo82":
è così. Da sempre.
C'è chi lo capisce e chi no, e ciò fa la differenza tra un docente buono ed uno meno buono.
Mi sembra, sinceramente, assurdo. Io non sono stato minimamente testato su questi argomenti, proprio zero!
"gugo82":
Mia madre ha insegnato una vita alle elementari, per circa 30 anni da maestra unica (e gli ultimi 10 anni circa in team), col solo diploma dell'istituto magistrale poiché prima non serviva la laurea per insegnare ai bimbi.
Da studentessa, fin da bambina, non le è mai piaciuta la Matematica, non la capiva ed aveva risultati mediocri; tuttavia, da maestra, doveva insegnare anche quella materia lì.
Riflettendo, capì che voleva una cosa: i suoi alunni non dovevano avere gli stessi problemi con la Matematica che aveva avuto lei quando era tra i banchi. Perciò si mise a studiare anche quello che non le piaceva e non capiva.
In questo modo è riuscita ad insegnare (anche) Matematica, molto bene, a tanti bambini per tanti anni.[/spoiler]
Va bene, ma in teoria il diploma magistrale certifica che la matematica l'ha studiata. La mia laurea in fisica e il mio concorso ordinario invece non certificano che io abbia mai studiato alcunché su montanti e compagnia.
"giuliofis":
Va bene, ma in teoria il diploma magistrale certifica che la matematica l'ha studiata. La mia laurea in fisica e il mio concorso ordinario invece non certificano che io abbia mai studiato alcunché su montanti e compagnia.
"@melia":
[...]si fa un po' di Statistica e di Probabilità anche applicata alle assicurazioni e un po' di calcolo del montante e dei ratei. Queste cose non richiedono molte nozioni di economia, solo un po' di linguaggio.
Ho insegnato per 24 anni in un Tecnico per Ragionieri e Geometri. Io avevo le classi dei Geometri, ma allo sportello capitava spesso che ci fossero anche Ragionieri, non ho mai avuto problemi con i loro esercizi e tanto meno con la teoria, anche se non mi sono spesa più di tanto perché il mio lavoro era quello con i Geometri.
Matematica Applicata era insegnata sia da matematici che da economisti, ho visto spesso in crisi gli economisti, mai i matematici.
Ha ragione @melia, se per matematica applicata si intendono le cose che cita.
Sono nozioni di matematica finanziaria, che c'entrano poco con l'economia, richiedono giusto un po' di nozioni e di inguaggio. Non serve niente di economia, e non è matematica per l'economia.
Quest'ultima è un'altra cosa, che richiede effettivamente delle conoscenze di economia che non si fanno in poco tempo e che un matematico non può veicolare, a meno ovviamente che non si metta a studiare economia per un periodo.
Quindi è normale che nelle cose che dice @melia i matematici non abbiano difficoltà.
"giuliofis":
[quote="gugo82"]è così. Da sempre.
C'è chi lo capisce e chi no, e ciò fa la differenza tra un docente buono ed uno meno buono.
Mi sembra, sinceramente, assurdo. Io non sono stato minimamente testato su questi argomenti, proprio zero!
"gugo82":
Mia madre ha insegnato una vita alle elementari, per circa 30 anni da maestra unica (e gli ultimi 10 anni circa in team), col solo diploma dell'istituto magistrale poiché prima non serviva la laurea per insegnare ai bimbi.
Da studentessa, fin da bambina, non le è mai piaciuta la Matematica, non la capiva ed aveva risultati mediocri; tuttavia, da maestra, doveva insegnare anche quella materia lì.
Riflettendo, capì che voleva una cosa: i suoi alunni non dovevano avere gli stessi problemi con la Matematica che aveva avuto lei quando era tra i banchi. Perciò si mise a studiare anche quello che non le piaceva e non capiva.
In questo modo è riuscita ad insegnare (anche) Matematica, molto bene, a tanti bambini per tanti anni.
Va bene, ma in teoria il diploma magistrale certifica che la matematica l'ha studiata. La mia laurea in fisica e il mio concorso ordinario invece non certificano che io abbia mai studiato alcunché su montanti e compagnia.[/quote]
Veramente, la prima cosa che una laurea certifica è che tu sai studiare in maniera autonoma argomenti (anche tecnici) contigui al settore disciplinare del titolo.
Più tecnicamente, tra i descrittori delle competenze in uscita da una laurea magistrale/specialistica ci sono questi due:
I titoli finali di secondo ciclo possono essere conferiti a studenti che:
[*:o22xui7a] [...]
[/*:m:o22xui7a]
[*:o22xui7a] siano capaci di applicare le loro conoscenze, capacità di comprensione e abilità nel risolvere problemi su tematiche nuove o non familiari, inserite in contesti più ampi (o interdisciplinari) connessi al proprio settore di studio;
[/*:m:o22xui7a]
[*:o22xui7a] [...]
[/*:m:o22xui7a]
[*:o22xui7a] abbiano sviluppato quelle capacità di apprendimento che consentano loro di continuare a studiare per lo più in modo auto-diretto o autonomo.[/*:m:o22xui7a][/list:u:o22xui7a]

[ot]
La difficoltà cominciano quando ci sono parecchi 'mbuti
[/quote]
O troppi subbacqui![/ot]
"gabriella127":
[quote="gugo82"]
La difficoltà cominciano quando ci sono parecchi 'mbuti

O troppi subbacqui![/ot]
[ot]:-D
[/ot]


"gugo82":
Veramente, la prima cosa che una laurea certifica è che tu sai studiare in maniera autonoma argomenti (anche tecnici) contigui al settore disciplinare del titolo.
Certamente, ma dare per scontato che un assunto a tempo indeterminato lo faccia ex novo, sinceramente, lo trovo assurdo. Sto dicendo questo, non che un laureato medio non sappia farlo: se non sapesse farlo magari la laurea non l'ha presa davvero e mente.

"gabriella127":
Sono nozioni di matematica finanziaria, che c'entrano poco con l'economia, richiedono giusto un po' di nozioni e di inguaggio. Non serve niente di economia, e non è matematica per l'economia.
Sì, certo, quando ero agli IeFP me li sono dovuti studiare, sì con grande semplicità, ma per conto mio.
Nel mio percorso di studi non ho mai visto niente di simile, e neanche al concorso per A27 c'era nulla di nulla...
Non sto assolutamente dicendo che sia difficile, sto dicendo che un docente di ruolo, ormai quasi intoccabile, potrebbe tranquillamente non saperne niente, non avere voglia di studiarsi quelle quattro cose, e fare un pessimo lavoro in ciò che differenzia A47 da A26/A27. Se almeno l'abilitazione in A47 fosse concessa a condizione di passare un esamino stupido dopo il concorso, o cose simili, penso sarebbe meglio.
"giuliofis":
[quote="gugo82"]
Veramente, la prima cosa che una laurea certifica è che tu sai studiare in maniera autonoma argomenti (anche tecnici) contigui al settore disciplinare del titolo.
Certamente, ma dare per scontato che un assunto a tempo indeterminato lo faccia ex novo, sinceramente, lo trovo assurdo.[/quote]
Il punto è questo: deve farlo, perché è parte della sua professione.
"giuliofis":
[...] sto dicendo che un docente di ruolo, ormai quasi intoccabile, potrebbe tranquillamente non saperne niente, non avere voglia di studiarsi quelle quattro cose, e fare un pessimo lavoro in ciò che differenzia A47 da A26/A27.
Riassumendo: "etica professionale, questa sconosciuta"... Andiamo bene.

"giuliofis":
Se almeno l'abilitazione in A47 fosse concessa a condizione di passare un esamino stupido dopo il concorso, o cose simili, penso sarebbe meglio.
Dopo il concorso??? Questa è una bestialità.
Al massimo, durante il concorso... Ma nemmeno.
P.S.: IeFP? Che roba è?
"gugo82":
Il punto è questo: deve farlo, perché è parte della sua professione.[..]
Riassumendo: "etica professionale, questa sconosciuta"... Andiamo bene.
Eh, sì... io ho diversi colleghi che non sanno cosa sia..!
"gugo82":
Dopo il concorso??? Questa è una bestialità.
Per me no. Per me, se vinci il concorso su A27, dovresti essere abilitato su A20, A26 e A27 perché condividono lo stesso programma concorsuale. Se vuoi quella su A47, che ha un programma concorsuale decisamente diverso (non differisce solo su matematica ed economia, tutt'altro!), o vinci il relativo concorso, o ti fai un percorso di abilitazione (molto snello) dopo essere già abilitato su A26 o A27. Sinceramente, non trovo corretto far corrispondere abilitazioni su classi di concorso che non condividono il medesimo programma concorsuale.
"gugo82":
P.S.: IeFP? Che roba è?
Istruzione e formazione professionale, uno dei canali dell'istruzione italiana, gestito dalle Regioni.
"giuliofis":
[quote="gugo82"]
Il punto è questo: deve farlo, perché è parte della sua professione.[..]
Riassumendo: "etica professionale, questa sconosciuta"... Andiamo bene.
Eh, sì... io ho diversi colleghi che non sanno cosa sia..![/quote]
Beh, allora è questo il punto, non la formazione iniziale.
"giuliofis":
[quote="gugo82"]Dopo il concorso??? Questa è una bestialità.
Per me no. Per me, se vinci il concorso su A27, dovresti essere abilitato su A20, A26 e A27 perché condividono lo stesso programma concorsuale. Se vuoi quella su A47, che ha un programma concorsuale decisamente diverso (non differisce solo su matematica ed economia, tutt'altro!), o vinci il relativo concorso, o ti fai un percorso di abilitazione (molto snello) dopo essere già abilitato su A26 o A27. Sinceramente, non trovo corretto far corrispondere abilitazioni su classi di concorso che non condividono il medesimo programma concorsuale.[/quote]
"Bestialità" perché nel rispetto delle norme vigenti non si può proprio fare.
Sinceramente, poi, non mi pare che i programmi differiscano di molto
Il programma di A-47 (Matematica Applicata) è una "versione ridotta" di A-26 (Matematica) con una parte in più, cioè:
Matematica ed economia
Applicazioni della matematica in campo economico. Preferenza, utilità; problemi di massimo e problemi di optimum paretiano.
Nozioni sui modelli macroeconomici. Nozioni di programmazione lineare.
Matematica finanziaria e problemi connessi (leggi di capitalizzazione, di sconto, tassi equivalenti; rendite certe; ammortamento in genere, di prestiti, in particolare con obbligazioni).
Applicazioni assicurative nel campo consueto dell'assicurazione vita e per le assicurazioni in generale; premi puri e caricamenti, riserve matematiche, rischio, riassicurazione; nozioni di tecnica delle assicurazioni.
Informatica
Modi di funzionamento e applicazione di calcolatrici elettroniche ed elaboratori di dati (sia per
l'esecuzione di calcoli che per lavori amministrativi, organizzativi, tecnico-scientifici); logica di
Boole, principi di programmazione, metodi di iterazione, simulazione.
Conoscenza e utilizzo di un applicativo di foglio elettronico, con particolare riferimento alle
funzioni statistiche e finanziarie.
La parte di informatica si recupera in poco (soprattutto un fisico, che dovrebbe essere abituato ad usare le funzioni del foglio elettronico, no?!?) e credo che anche le nozioni di base delle applicazioni in ambito economico siano alla portata di un laureato specialistico che si metta a studiare dopo il concorso (anche confrontandosi coi colleghi anziani e reperendo informazioni sicure sui soliti altri canali).
"giuliofis":
[quote="gugo82"]P.S.: IeFP? Che roba è?
Istruzione e formazione professionale, uno dei canali dell'istruzione italiana, gestito dalle Regioni.[/quote]
Ok... Mai usato l'acronimo.