Odifreddi santo subito!
Nel fine settimana ho letto (divorato):
Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici)
di Pergiorgo Odifreddi
e lo consiglio caldamente a tutti.
ciao a tutti
Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici)
di Pergiorgo Odifreddi
e lo consiglio caldamente a tutti.
ciao a tutti
Risposte
"Cozza Taddeo":
Tieni presente però che anche i non credenti hanno dei dogmi.
Ad esempio, un cristiano crede che esista un ente superiore con determinate caratteristiche che chiama Dio. Un ateo crede che non esista tale ente superiore.
Un matematico crede che la matematica sia coerente.
In effetti l'atteggiamento poco serio della Dandini è sicuramente da considerarsi un atto di autentica blasfemia...come ha osato in presenza di un Dio..mah
Comunque per intenderci io non ce l'ho con il contenuto del libro (anche se qualcosa è parecchio discutibile), non è il primo che leggo con tesi opposte a quelle cristiane e non sarà nemmeno l'ultimo.
Mi sta invece sulle balle proprio Odifreddi: è di una spocchiosità intollerabile, lo dimostrano le prime pagine oppure quando dice che "metà della popolazione è degna di leggere i suoi libri" ecc.
Ormai sparare a zero sulla religione cristiana si capisce rende parecchio, l'ha dimostrato anche Dan Brown. Mi piacerebbe però che ci fosse una certa deontologia professionale e la stessa parsimoniosa ricerca delle illogicità delle altre religioni, che sò mi piacerebbe leggere un libro dal titolo: "Perchè non possiamo essere islamici" e via dicendo.
Odifreddi vi benedica tutti:
Benedicat vos omnipotens Logos: Pater Pythagoras
Filius Archimedes, et Spiritus Sanctus Newtonius.
Comunque per intenderci io non ce l'ho con il contenuto del libro (anche se qualcosa è parecchio discutibile), non è il primo che leggo con tesi opposte a quelle cristiane e non sarà nemmeno l'ultimo.
Mi sta invece sulle balle proprio Odifreddi: è di una spocchiosità intollerabile, lo dimostrano le prime pagine oppure quando dice che "metà della popolazione è degna di leggere i suoi libri" ecc.
Ormai sparare a zero sulla religione cristiana si capisce rende parecchio, l'ha dimostrato anche Dan Brown. Mi piacerebbe però che ci fosse una certa deontologia professionale e la stessa parsimoniosa ricerca delle illogicità delle altre religioni, che sò mi piacerebbe leggere un libro dal titolo: "Perchè non possiamo essere islamici" e via dicendo.
Odifreddi vi benedica tutti:
Benedicat vos omnipotens Logos: Pater Pythagoras
Filius Archimedes, et Spiritus Sanctus Newtonius.
In questo momento su Annozero da Santoro...
Quando non si hanno ragioni valide per criticare i contenuti si ricorre all'ironia e all'insulto dell'autore.
Quando le tesi non piacciono si 'argomenta' sostenendo che l'autore è antipatico, indipendentemente dal fatto 'marginale' che abbia torto o ragione.
Le modalità con cui è effettuato l'attacco all'autore sono condizionate dai tempi e dalle consuetudini e dalla legge.
Comunque per intenderci io non ce l'ho con il contenuto del libro (anche se qualcosa è parecchio discutibile), non è il primo che leggo con tesi opposte a quelle cristiane e non sarà nemmeno l'ultimo.
Mi sta invece sulle balle proprio Odifreddi: è di una spocchiosità intollerabile, lo dimostrano le prime pagine oppure quando dice che "metà della popolazione è degna di leggere i suoi libri" ecc.
Ormai sparare a zero sulla religione cristiana si capisce rende parecchio, l'ha dimostrato anche Dan Brown. Mi piacerebbe però che ci fosse una certa deontologia professionale e la stessa parsimoniosa ricerca delle illogicità delle altre religioni, che sò mi piacerebbe leggere un libro dal titolo: "Perchè non possiamo essere islamici" e via dicendo.Right.
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Someday, the Flying Spaghetti Monster will have your souls, you poors!
Cozza Taddeo, io mi ritrovo talmente tanto nei tuoi discorsi che... avevo detto esattamente, spaccatamente e precisamente le stesse cose in una discussione qualche mese fa (magari Cheguevilla se la ricorda ancora)!
"V per Vendetta":
Mi sta invece sulle balle proprio Odifreddi: è di una spocchiosità intollerabile, lo dimostrano le prime pagine oppure quando dice che "metà della popolazione è degna di leggere i suoi libri" ecc.
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Ormai sparare a zero sulla religione cristiana si capisce rende parecchio, l'ha dimostrato anche Dan Brown.
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Odifreddi vi benedica tutti:
Benedicat vos omnipotens Logos: Pater Pythagoras
Filius Archimedes, et Spiritus Sanctus Newtonius.
Credo che il tuo parere sull'autore sia stato chiaro già dall'inizio. Tuttavia, al di là dell'acrimonia, è evidente che non hai fornito un solo elemento oggettivo per 'rintuzzare' le sue affermazioni.
Inoltre, lascerei stare Dan Brown che con la critica (storica e sociologica) alla religione non c'entra un tubo. Se siamo in questo forum credo infatti sia necessario convenire che: un conto è un romanzo (tra l'altro piuttosto poverello) un altro è un saggio critico, un conto è un logico-matematico un altro uno scrittore di storielle, un conto sono fatti storici e fenomeni sociali e un altro una 'fiction' alla fine della quale si può scrivere che 'ogni riferimento a fatti o persone reali è del tutto casuale....'.
Infine permettimi di dire che non sento alcuna necessità, e soprattutto non mi piace, di essere benedetto (con la minuscola per carità!) ne da te ne da chiunque altro.
ad maiora
Credo che il tuo parere sull'autore sia stato chiaro già dall'inizio. Tuttavia, al di là dell'acrimonia, è evidente che non hai fornito un solo elemento oggettivo per 'rintuzzare' le sue affermazioni.
E' vero, ma vedi Lui la butta molto sull'esegesi. Ora, capisco che il Nostro Onniscente Tuttologo sappia anche interpretare i testi, ma io (anche se qualcosina so) non ho la presunzione di intavolare una discussione approfondita sull'argomento per evitare di dire possibili castronerie.
Qua si chiede poi un commento al Libro. Secondo me non ha niente di originale se non la premessa iniziale e l'arroganza con cui è scritta, peraltro presente sempre. E' preferibile a questo punto il sito dell'amico Alfredo Alì che Cheguevilla ha indicato oppure un' Inchiesta su Gesù di Corrado Augias che godono di buona oggettività.
D'altronde il Nostro disse un giorno che: "Sostanzialmente, io vedo una incompatibilità tra l'atteggiamento scientifico e quello cattolico (sia chiaro, non quello religioso in generale) a dimostrazione che è la religione cristana cattolica il suo chiodo fisso.
Odifreddi si dimostra molto machiavellico: missione distruggere 2000 anni di Cristianesimo e come tutti sappiamo il fine giustifica i mezzi...
Odifreddi si dimostra molto machiavellico: missione distruggere 2000 anni di Cristianesimo e come tutti sappiamo il fine giustifica i mezzi...No, i 2000 anni passati ormai sono passati.
L'importante è che l'inganno non continui...
"Cozza Taddeo":[/quote]
[quote="Ivan"]
Ora tu puoi prendermi in giro per questa mia affermazione, però non puoi dimostrare con certezza che non esistono.
Scusa se banalizzo, ma che discorso e'?
Non possiamo dimostrare un'affermazione del tipo "Dio (non) esiste" semplicemente
perche' non e' un teorema. Cosa vuol dire per te "dimostrare"?
Lo stesso discorso puo' essere fatto per i "folletti verdi e con il naso blu". Esistono?
In questo contesto le dimostrazioni non centrano proprio niente.
Semplicemente si cerca di dire che il "Dio" di cui si parla nei Vangeli e nella Bibbia e' una
creazione dell'Uomo, sviluppatasi nel corso dei secoli, tra l'altro, seguendo
i canoni delle costruzioni letterarie antiche.
Chiaramente ognuno puo' credere in quello che preferisce, se questo lo fa sentire piu'
sereno e felice.
No, i 2000 anni passati ormai sono passati.
L'importante è che l'inganno non continui...
Allora di' a Odifreddi di impegnarsi di più perchè ci sono ancora un miliardo e 322 milioni di musulmani, un miliardo e 115 milioni di cattolici e via dicendo...
"vl4d":
[quote="Cozza Taddeo"][quote="Ivan"]
Ora tu puoi prendermi in giro per questa mia affermazione, però non puoi dimostrare con certezza che non esistono.
Scusa se banalizzo, ma che discorso e'?
Non possiamo dimostrare un'affermazione del tipo "Dio (non) esiste" semplicemente
perche' non e' un teorema. Cosa vuol dire per te "dimostrare"?
Lo stesso discorso puo' essere fatto per i "folletti verdi e con il naso blu". Esistono?
In questo contesto le dimostrazioni non centrano proprio niente.[/quote]
Precisamente quello che volevo mettere in evidenza. Assumere che Dio esista o assumere che non esista è in ogni caso una presa di posizione che contiene un nocciolo di irrazionalità, per quanto si possano portare delle argomentazioni a favore dell'una o dell'altra opinione.
"vl4d":[/quote]
Semplicemente si cerca di dire che il "Dio" di cui si parla nei Vangeli e nella Bibbia e' una
creazione dell'Uomo, sviluppatasi nel corso dei secoli, tra l'altro, seguendo
i canoni delle costruzioni letterarie antiche.
Il mio intervento non intendeva assolutamente controbattere a questo tipo di obiezioni, nel merito delle quali non entro per incompetenza nella materia.
"V per Vendetta":
E' vero, ma vedi Lui la butta molto sull'esegesi. Ora, capisco che il Nostro Onniscente Tuttologo sappia anche interpretare i testi, ma io (anche se qualcosina so) non ho la presunzione di intavolare una discussione approfondita sull'argomento per evitare di dire possibili castronerie.
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Mi sembra che siamo alle solite. Quando uno scrive un libro e lo pubblica si espone alle critiche per quello che ha sostenuto. Le critiche possono essere di tipo estetico (del tipo 'non mi piace' oppure 'l'autore è antipatico') e sono quelle tipiche da rotocalco rosa (ma anche da molte pagine 'culturali' di giornali e settimanali), oppure sono critiche di tipo sostanziale ('quella affermazione è falsa' oppure 'in quella affermazione l'autore interpreta in modo arbitrario') e queste sono sicuramente ben accette, penso anche dall'autore che potrà correggersi.
Se dovessimo giudicare le opere dalla simpatia dell'autore saremmo veramente nei guai (ben pochi avrebbero accettato le opere di Newton e di Chauchy, per fare solo due esempi di persone non certo simpatiche).
Insisto che le critiche di tipo estetico e le accuse gratuite all'autore in questo caso e in questo contesto mi sembrano del tutto fuori luogo!
ciao
Insisto che le critiche di tipo estetico e le accuse gratuite all'autore in questo caso e in questo contesto mi sembrano del tutto fuori luogo!Quando altro non rimane...
Non mi trovo per niente d'accordo con i vostri 'osanna' a Oddifreddi. Nel mio piccolo direi di andarsi a leggere, per esempio, i Pensieri di Pascal (lui sì, grande matematico davvero!!!). Cretino anche lui, secondo Oddifreddi? e Newton, Michelangelo, Galileo, S. Agostino, S. Tommaso d'Aquino? Tutti cretini? Meno male che è venuto lui ad aprirci la mente!!!!! Oddifreddi si improvvisa esegeta biblico senza sapere neanche cosa sia la Bibbia, e tutti a pendere dalle sue labbra? Si improvvisa filologo, linguista, senza sapere un'h di tutto questo. Visto che qualcuno sopra ha detto che non si può criticare un testo senza averlo letto, mi chiedo quanti di voi hanno ultimamente letto, non dcio tutta la Bibbia, ma per lo meno i Vangeli (e, possibilmente, anche meditati). Prima di sentenziare, sul cristianesimo, mi pare sarebbe serio documentarsi alle sue fonti.
Ciao a tutti
Ciao a tutti
Mi permetto, inoltre di postare questo articolo, trovato su internet, un po' lungo ma esprime chiaramente, anche se in modo ironico il pensiero non solo mio, ma di tante altre persone (ovviamente tutte cretine)
E' uscito il libro del Millennio.
S'intitola «Perché non possiamo essere cristiani» (e meno che mai cattolici), di Piergiorgio Odifreddi, Longanesi editore.
Il libro, in continua frenetica ristampa, contiene una Rivelazione esplosiva: «il cristianesimo è una religione per letterali cretini... la fede cristiana pretende di continuare a propinare all'uomo occidentale contemporaneo stantii miti mediorientali e infantili superstizioni medioevali».
Papa Ratzinger è preoccupato, mentre il mondo assiste attonito allo smascheramento della più grande mistificazione della storia.
Cristianesimo «indegno dell'uomo»
I cristiani avrebbero fondato la civiltà moderna insegnando ai popoli a leggere e a scrivere?
Cretinate!
Il monachesimo avrebbe attuato il salvataggio della civiltà classica consegnandola alla modernità?
Macché.
Per dimostrare che «il cristianesimo è indegno della razionalità e dell'intelligenza dell'uomo», il nostro professore è costretto ad improvvisarsi esegeta della Bibbia.
Per nulla intimidito della immensa letteratura scientifica che si è accumulata nei secoli, la ignora semplicemente come viziata in radice.
Il Rifondatore della Filologia ci fa edotti, tanto per cominciare, che «Bibbia» viene dal greco «biblia» che vuol dire «libri». Impressionante.
Poi passa in rassegna tutto, dal «Genesi» al «Catechismo», passando per il «Vangelo» (dal greco «eu angelion» «buona novella»! Ma vah!).
Una teoria interminabile di personaggi, da quel poveretto di Francesco d'Assisi a quel burino di Benedetto da Norcia, da quel cretino di Dante Alighieri a quel credulone di Tommaso d'Aquino, milioni, miliardi di persone hanno perso il loro tempo a pregare, immersi com'erano nell'ignoranza.
Veramente qualche perplessità rimane nel comune mortale, che scienziato non è: come facevano, ad esempio, quei cretini di Galileo, Campanella, Bruno, ecc., che incapparono nei rigori della Chiesa, a credere in Dio?
E, dopotutto, lo stesso Aristotele non era credente?
Ad ogni modo, la lettura di queste pagine illuminate incute riverenza: è chiaro che l' Autore è un essere superiore, uno Scienziato che sa di tutto, dalla fisica alla biologia, dalla filosofia alla linguistica, dalla logica alla matematica, dalla storia alla teologia, dalla genetica all'esegesi biblica, dal greco all'ebraico, dalla mitologia all'archeologia, e via di seguito.
Non arretra davanti a nessun settore scientifico-disciplinare, che rifonda ab ovo.
Spregiudicato, versatile, brillante.
Incute timore la vastità del suo sapere; una girandola spumeggiante di autori, teorie, aneddoti, etimologie sconcertanti, tutto volto a mettere in luce per il volgo ignorante e allocco (circa «la metà del genere umano» secondo i suoi calcoli) le palmari verità che lui scoprì precocemente, già da ragazzo sui banchi dell'Istituto Tecnico.
Ma anche l'altra metà del genere umano avrà tutto da imparare, mentre preti e cardinali avranno pane per i loro denti.
Una rivoluzione, a confronto della quale Copernico fa ridere i polli: per tremila anni e più l'umanità si è lasciata turlupinare dai preti.
Oramai l'Odifreddi-pensiero circola vittorioso e salutare per tutto il pianeta: il blog è alla portata di tutti.
Basta un rapido cabotaggio nella Rete per vedere che il mondo è diviso tra chi è pro (laici sensati) e chi è contro (integralisti insensati).
Poi ci sono le case editrici che fiutano l'affare e fanno ressa per accaparrarselo.
Dopo duemila anni di inganni e di violenze qualcuno doveva pur sobbarcarsi la fatica di processare la storia e sbugiardare la Chiesa.
E chi poteva farlo se non Lui, Premio Peano della Mathesis?
Finalmente Ratzinger ha il fatto suo.
Ebraismo e cristianesimo sono smascherati e distrutti, «Mosè, Cristo e il papa sono nudi» (dal risvolto di copertina)
Bertrand Russel non fu che un precursore, un Mosè, «umbra» di Colui che doveva venire: Piergiorgio Odifreddi.
Avevamo bisogno di questa Rivelazione.
Una Summa per il terzo millennio.
L'etimologia e la verità
Non essendo io tuttologo, anzi facendo fatica a studiare la mia materia, non posso che rimanere soggiogato dalla vastità dei saperi che il Nostro mostra di dominare con tanta disinvoltura.
Poiché però il suo verbo rivoluzionario si pronuncia anche su temi che mi affaticano da una vita, come la natura, le funzioni e la storia delle lingue, vorrei esprimere il mio stupore nell'apprendere che Aristotele era per l'isomorfismo tra lingua e mondo.
Tanti studiosi sono ancora convinti che per Aristotele il segno linguistico è convenzionale («katà sunthéken»); qualcuno li dovrà avvertire che hanno sbagliato tutto.
Ecco una frase «albo signanda lapillo»: «la conoscenza del mondo è riducibile alla conoscenza del linguaggio, e quindi il sapere è riducibile alla linguistica».
Io veramente sapevo che cercare la verità stando dietro alle parole è come inseguire gli uccelli.
Lo disse Aristotele nella Metafisica, io non c'entro.
Il nostro Professore di Tuttologia si avventura poi impavido nelle sabbie mobili dell'etimologia.
Qualunque mortale ne rimarrebbe impantanato.
Apprendiamo così che «christos» significa «unto», «laicismo» viene da «laikos» «popolare» (per cui «i comuni cittadini devono farsi carico della difesa della laicità»)...!
Ignorante come sono, e subornato dai preti, ho sempre creduto che parole come laico riassumessero in maniera eccellente ciò che è avvenuto nella cultura occidentale in questi ultimi duemila anni: che «laos» «popolo» non fosse il popolo dei No-Global, ma il «popolo di Dio», cioè la Chiesa; giacché, se la lingua è il precipitato delle culture e dà forma al pensiero, la cultura e il pensiero dell'Europa hanno un DNA cristiano, come dire, sono «infettati» dal Vangelo.
Poi, alla lunga cristianizzazione delle parole seguì la loro secolarizzazione, o risemantizzazione laicista, diciamo dall'Illuminismo in poi, fino a Odifreddi.
Dove trova quel satanasso le numerose etimologie che farciscono il libro?
La fonte è una sola, come l'Enciclopedia Britannica per i Testimoni di Geova: è Wikipedia: l'uovo di Colombo!
E quale dizionario etimologico compulsa il Nostro per i doverosi approfondimenti? Il Pokorny? Il Frisk?
Lo Chantraine? Il Walde-Hofmann? L'Ernout-Meillet? Il von Wartburg? Il Mayrhofer? Il Cortelazzo-Zolli? Lo Pfister? E chi erano costoro? La fonte la scopriamo tra le righe: è il famigerato Pianigiani del 1907, che è in rete; ma Lui lo cita solo per gli approfondimenti (si fa per dire), dato che non consente il copia-incolla.
Cristiani e cretini
L'etimologia come calembour, divertissement per conferenzieri arguti, è vezzo antico.
Ma lui, assalitore di razza, ne fa un'arma micidiale contro il cristianesimo.
Vuoi vedere che il professore ha preso sul serio la sentenza di Isidoro di Siviglia: «omnis rei inspectio, etymologia cognita, planior est» (I,29,2)?
Ma come ha potuto? Isidoro era un vescovo!
Tuttavia, quanto alla sentenza terribile «cristiani = cretini», che riassume il giudizio ormai definitivo sulla civiltà di questi ultimi venti secoli, e che sarebbe «confermata anche dall'etimologia», mi sorge un dubbio, e di ciò chiedo venia ai miei quattro lettori.
Non sulla verità dell'asserzione, che - essendo uscita dalla laica e loica Mente del Sullodato - non può essere che vera, ma sul proclamato richiamo alla conferma etimologica.
Proviamo a leggere la spiegazione che il Pianigiani dà della parola italiana «cretino»: è un prestito dal francese «crétin» «stupido», a sua volta penetrata nel francese standard dal dialetto del basso Vallese, dove «crétin» significa «cristiano».
Ora io credevo, nella mia ingenuità, che la singolare vicenda semantica di questa parola segnalasse la grandezza del cristianesimo, che ha trasformato le umane belve in esseri dotati di mente e di cuore: per chi segue Gesù un ammalato di cretinismo è un «essere umano» come gli altri, cioè un «cristiano».
Citiamo il testo del Pianigiani: «Crétin è il nome che si dà ad ognuna di quelle misere creature, di piccola statura, mal conformate, con gran gozzo e affatto stupide, le quali si trovano specialmente nelle valli delle Alpi occidentali: per alcuni dal latino 'christianus' (francese 'chrétien') perché cotali individui erano considerati come persone semplici ed innocenti, ovvero perché, stupidi ed insensati quali sono, sembrano quasi assorti nella contemplazione delle cose celesti; e difatti nelle Prealpi lombarde dicesi addirittura 'christiàn' un cretino, un povero di spirito».
Qui, stranamente, il Pianigiani ci azzecca, o quasi, allorché pensa che una «persona semplice ed innocente», ovvero una persona «assorta nella contemplazione delle cose celesti» possa essere scambiato - tout court - per un cristiano.
Ma il nostro Esegeta, omettendo la prima parte della frase, che contiene il referente, il topic, della predicazione, ci lascia intendere lucciole per lanterne.
In definitiva l'etimologia insegna che non i cristiani sono da considerare cretini, ma i cretini sono da considerare cristiani, cioè esseri umani (in questo senso possiamo dire che Odifreddi è un cristiano a pieno titolo).
Come vanno altrimenti definiti questi infelici?
Handicappati non sta bene; oggi li chiamiamo con laica ipocrisia «diversamente abili».
La pietà popolare, deviata dall'influsso di quel «sedicente cristo» che era Gesù, li definì cristiani.
Il buon Pianigiani, evocando le parole evangeliche «Beati i poveri di spirito...» gli offre poi il destro per svelare al mondo la «stupidità» delle Beatitudini.
I soliti malevoli diranno che è operazione sporca, se non addirittura cialtronesca; io dico che è geniale.
La stessa origine del nome «Europa», su cui si sono profusi fiumi di studi e che è rimasta tuttora - a quanto mi constava - oscura, non ha misteri per il nostro Professore, che sciorina una graziosa interpretazione etimologica: Europei dal greco «eurys ops» «faccia larga»; il tutto per argomentare argutamente che «siamo anche letteralmente dei 'faccioni', ma questo non ci basta per dedurre che allora abbiamo tutti un'espressione cretina e dunque come Europei non possiamo non dirci Cristiani...»!
Non c'è che dire.
Un pozzo di scienza.
La linguistica di Odifreddi
Ma la vera inapprezzabile perla è quella di pagina 95: «Un minimo di linguistica basta a smascherare l'anacronismo della fede in Dio Padre»!
Come?
Siccome il latino «deus», il greco «theos» e il sanscrito «dyaus» derivano da un'unica radice che significa «cielo luminoso» (e qui con mezza riga il Nuovo Filologo distrugge le fatiche di 200 anni di indoeuropeistica), e siccome i cristiani pregano il dio che sta nei cieli, questa è la prova provata che essi adorano Giove.
L'etimologia non scherza!
Così nessuno osi pensare che il monstrum grammaticale di pagina 37 («sarkos heteros»), possa attestare ignoranza elementare del greco: è certo un deplorevole refuso.
Quel che conta è la schiacciante argomentazione odifreddiana che la sodomia non è affatto contro natura, dato che la praticherebbero pure topi e balene.
Uno studente di linguistica del I anno che sostenesse la parentela etimologica di latino «deus» e greco «theos» sarebbe bocciato con ignominia.
Ma Lui, Premio Galilei dei Rotary italiani, è al di sopra del bene e del male.
Lui la Linguistica la crea (stavolta a portare fuori strada il nostro Etimologo è il Pianigiani, che cita un abbaglio del grande Ascoli).
Odifreddi, dunque, è geniale.
Chi avrebbe pensato di cavalcare l'anticlericalismo estremo per sfondare nella grande palude dell'editoria? Crepino i malpensanti, che se la prendono con chi ha messo in rete il Pianigiani.
Odifreddi ha studiato in Unione Sovietica e, «of corse», negli States.
I malevoli (e gli invidiosi) parleranno di sicumera, di infantile euforia per le magnifiche sorti e progressive della scienza e della morale, evocheranno la «boria dei dotti» di vichiana memoria, diranno che in questo profluvio di scritti manca qualcosa, manca l'anima.
Ma il nostro Copernico continuerà impavido la sua battaglia, dacché l'anima non esiste, e comunque non può trovar posto in un corpo ingombrato da tanta Ragione.
Immaginiamo per un attimo (è fanta-storia) che la flotta di Mehmet Alì abbia avuto la meglio nelle acque di Lepanto nel 1571.
Oggi a Cuneo si parlerebbe arabo.
E il Nostro si vedrebbe costretto ad appuntare i suoi strali contro Maometto e l'Islam.
A proposito, perché la sua destrutturazione si limita a Gesù e Budda e non se la prende con Allah?
La battaglia altamente intellettuale di Odifreddi fa il paio con quella di un partitino internazionalista com'è il Radicale, che si batte strenuamente per liberare la donna in Italia.
Ma perché, internazionalisti e libertari, non vanno a liberare la donna in Arabia Saudita?
Strana democrazia l'Italia, fondata sulla dittatura di minoranze sparute ma combattive e sugli umori di chi confeziona i palinsesti televisivi.
Paese postmoderno, dove ogni intolleranza è bandita, ad eccezione di quella contro i cattolici.
Paese democratico, dove le maggioranze silenziose non contano un fico secco.
Il teorema Odifreddi
Perché Odifreddi è così smaccatamente falso e irritante?
Ma perché solo così si buca lo schermo e si fa il colpaccio.
Un anticlericalismo moderato passerebbe inosservato.
Penso alla legittima soddisfazione della mamma, specie dopo l'accredito delle prime tranches dei diritti d'autore: ma quanto è intelligente questo figlio mio!
Il fatto è che sparare a zero rende.
«Codice da Vinci» docet.
Inutilmente quei talebani del Vaticano protestano: la colpa non è di Odifreddi, ma della lobby mass-mediale massonica che gonfia il «caso» del grande genio matematico; la colpa è degli imbonitori radiotelevisivi che hanno decretato il pensionamento delle barbose agenzie educative tradizionali, la Chiesa e la Scuola, e hanno portato in cattedra «maîtres à penser» nuovi di zecca, come Platinette, Busi, Sgarbi, Luxuria, i nuovi educatori dei giovani e bla bla bla.
Quel che conta è che la Rivoluzione è in atto: la corona di spine del Galileo s'è salvata, per ora, dalla Spada di Allah, ma nulla può contro l'Etimologia di Odifreddi.
Ora, il libro di Dan Brown è un romanzo; il Libro di Odifreddi è invece la quintessenza delle Scienze, e le scienze sono tutte ancelle della Matematica, il nuovo Dio.
Infatti, all'umanità che soffre le vertigini dopo la liquidazione del vecchio Jahvè, Egli risponde tranquillizzante in una intervista: «la Matematica è dio».
Compie così con successo l'impresa in cui tal Nicolò Cusano, un suo antico predecessore, matematico e «cretino», fallì miseramente: la quadratura del cerchio.
Il Divulgatore
Meritatissimo il Premio Italgas per la divulgazione.
La divulgazione è attività nobile.
L'opinione che il Nostro ha del popolo è scolpita nella nota a pagina 229: siccome l'era cristiana è detta anche «era volgare», la sua sentenza è: «e poiché volgare è, Volgare sia»!
Alla fine del libro, l'Incursore, la Spada del Logos, che ha distrutto il cristianesimo e tutte le religioni a colpi di etimologie, rivela ai fedeli la sua vera natura: lui non è il paladino della scienza, lui «è» la Scienza.
Nella fremente attesa del prossimo Volume, pieghiamo ora il capo per la benedizione (pagina 227):
Benedicat vos omnipotens Logos: Pater Pythagoras Filius Archimedes, et Spiritus Sanctus Newtonius.
Amen.
«Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi»: l'aforisma, attribuito erroneamente a un certo Albert Einstein, sembra - stando a fonti agiografiche ben informate - partorito invece dalla Mente del Nostro, che in altri passi del Libro esprime la sua opinione sulle masse che comprano i suoi libri: «metà del genere umano ha un'intelligenza media(na) inferiore».
E anche noi cadiamo nella trappola.
Perché è importante che quella folla immensa di mediocri con un'intelligenza inferiore, cristiani, cattolici, clericali e benpensanti, abbocchino e si straccino le vesti.
Così le vendite salgono.
Travolto dalle sue folgoranti tournées, il Professore Tuttologo non leggerà certo queste righe, nelle quali, per dirla col Pascarella, c'è sicuramente «lo zampino de li preti, nimici de la Patria e der Progresso».
Wittgenstein non aveva torto: su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere.
Per ora ci fermiamo qui – «sat prata biberunt» -, ma il discorso rimane, ovviamente, aperto.
Come bocca di lupo.
Professor Paolo Martino
(Per gentile concessione di Lumsa News, mensile d'informazione dell' Università Lumsa)
E' uscito il libro del Millennio.
S'intitola «Perché non possiamo essere cristiani» (e meno che mai cattolici), di Piergiorgio Odifreddi, Longanesi editore.
Il libro, in continua frenetica ristampa, contiene una Rivelazione esplosiva: «il cristianesimo è una religione per letterali cretini... la fede cristiana pretende di continuare a propinare all'uomo occidentale contemporaneo stantii miti mediorientali e infantili superstizioni medioevali».
Papa Ratzinger è preoccupato, mentre il mondo assiste attonito allo smascheramento della più grande mistificazione della storia.
Cristianesimo «indegno dell'uomo»
I cristiani avrebbero fondato la civiltà moderna insegnando ai popoli a leggere e a scrivere?
Cretinate!
Il monachesimo avrebbe attuato il salvataggio della civiltà classica consegnandola alla modernità?
Macché.
Per dimostrare che «il cristianesimo è indegno della razionalità e dell'intelligenza dell'uomo», il nostro professore è costretto ad improvvisarsi esegeta della Bibbia.
Per nulla intimidito della immensa letteratura scientifica che si è accumulata nei secoli, la ignora semplicemente come viziata in radice.
Il Rifondatore della Filologia ci fa edotti, tanto per cominciare, che «Bibbia» viene dal greco «biblia» che vuol dire «libri». Impressionante.
Poi passa in rassegna tutto, dal «Genesi» al «Catechismo», passando per il «Vangelo» (dal greco «eu angelion» «buona novella»! Ma vah!).
Una teoria interminabile di personaggi, da quel poveretto di Francesco d'Assisi a quel burino di Benedetto da Norcia, da quel cretino di Dante Alighieri a quel credulone di Tommaso d'Aquino, milioni, miliardi di persone hanno perso il loro tempo a pregare, immersi com'erano nell'ignoranza.
Veramente qualche perplessità rimane nel comune mortale, che scienziato non è: come facevano, ad esempio, quei cretini di Galileo, Campanella, Bruno, ecc., che incapparono nei rigori della Chiesa, a credere in Dio?
E, dopotutto, lo stesso Aristotele non era credente?
Ad ogni modo, la lettura di queste pagine illuminate incute riverenza: è chiaro che l' Autore è un essere superiore, uno Scienziato che sa di tutto, dalla fisica alla biologia, dalla filosofia alla linguistica, dalla logica alla matematica, dalla storia alla teologia, dalla genetica all'esegesi biblica, dal greco all'ebraico, dalla mitologia all'archeologia, e via di seguito.
Non arretra davanti a nessun settore scientifico-disciplinare, che rifonda ab ovo.
Spregiudicato, versatile, brillante.
Incute timore la vastità del suo sapere; una girandola spumeggiante di autori, teorie, aneddoti, etimologie sconcertanti, tutto volto a mettere in luce per il volgo ignorante e allocco (circa «la metà del genere umano» secondo i suoi calcoli) le palmari verità che lui scoprì precocemente, già da ragazzo sui banchi dell'Istituto Tecnico.
Ma anche l'altra metà del genere umano avrà tutto da imparare, mentre preti e cardinali avranno pane per i loro denti.
Una rivoluzione, a confronto della quale Copernico fa ridere i polli: per tremila anni e più l'umanità si è lasciata turlupinare dai preti.
Oramai l'Odifreddi-pensiero circola vittorioso e salutare per tutto il pianeta: il blog è alla portata di tutti.
Basta un rapido cabotaggio nella Rete per vedere che il mondo è diviso tra chi è pro (laici sensati) e chi è contro (integralisti insensati).
Poi ci sono le case editrici che fiutano l'affare e fanno ressa per accaparrarselo.
Dopo duemila anni di inganni e di violenze qualcuno doveva pur sobbarcarsi la fatica di processare la storia e sbugiardare la Chiesa.
E chi poteva farlo se non Lui, Premio Peano della Mathesis?
Finalmente Ratzinger ha il fatto suo.
Ebraismo e cristianesimo sono smascherati e distrutti, «Mosè, Cristo e il papa sono nudi» (dal risvolto di copertina)
Bertrand Russel non fu che un precursore, un Mosè, «umbra» di Colui che doveva venire: Piergiorgio Odifreddi.
Avevamo bisogno di questa Rivelazione.
Una Summa per il terzo millennio.
L'etimologia e la verità
Non essendo io tuttologo, anzi facendo fatica a studiare la mia materia, non posso che rimanere soggiogato dalla vastità dei saperi che il Nostro mostra di dominare con tanta disinvoltura.
Poiché però il suo verbo rivoluzionario si pronuncia anche su temi che mi affaticano da una vita, come la natura, le funzioni e la storia delle lingue, vorrei esprimere il mio stupore nell'apprendere che Aristotele era per l'isomorfismo tra lingua e mondo.
Tanti studiosi sono ancora convinti che per Aristotele il segno linguistico è convenzionale («katà sunthéken»); qualcuno li dovrà avvertire che hanno sbagliato tutto.
Ecco una frase «albo signanda lapillo»: «la conoscenza del mondo è riducibile alla conoscenza del linguaggio, e quindi il sapere è riducibile alla linguistica».
Io veramente sapevo che cercare la verità stando dietro alle parole è come inseguire gli uccelli.
Lo disse Aristotele nella Metafisica, io non c'entro.
Il nostro Professore di Tuttologia si avventura poi impavido nelle sabbie mobili dell'etimologia.
Qualunque mortale ne rimarrebbe impantanato.
Apprendiamo così che «christos» significa «unto», «laicismo» viene da «laikos» «popolare» (per cui «i comuni cittadini devono farsi carico della difesa della laicità»)...!
Ignorante come sono, e subornato dai preti, ho sempre creduto che parole come laico riassumessero in maniera eccellente ciò che è avvenuto nella cultura occidentale in questi ultimi duemila anni: che «laos» «popolo» non fosse il popolo dei No-Global, ma il «popolo di Dio», cioè la Chiesa; giacché, se la lingua è il precipitato delle culture e dà forma al pensiero, la cultura e il pensiero dell'Europa hanno un DNA cristiano, come dire, sono «infettati» dal Vangelo.
Poi, alla lunga cristianizzazione delle parole seguì la loro secolarizzazione, o risemantizzazione laicista, diciamo dall'Illuminismo in poi, fino a Odifreddi.
Dove trova quel satanasso le numerose etimologie che farciscono il libro?
La fonte è una sola, come l'Enciclopedia Britannica per i Testimoni di Geova: è Wikipedia: l'uovo di Colombo!
E quale dizionario etimologico compulsa il Nostro per i doverosi approfondimenti? Il Pokorny? Il Frisk?
Lo Chantraine? Il Walde-Hofmann? L'Ernout-Meillet? Il von Wartburg? Il Mayrhofer? Il Cortelazzo-Zolli? Lo Pfister? E chi erano costoro? La fonte la scopriamo tra le righe: è il famigerato Pianigiani del 1907, che è in rete; ma Lui lo cita solo per gli approfondimenti (si fa per dire), dato che non consente il copia-incolla.
Cristiani e cretini
L'etimologia come calembour, divertissement per conferenzieri arguti, è vezzo antico.
Ma lui, assalitore di razza, ne fa un'arma micidiale contro il cristianesimo.
Vuoi vedere che il professore ha preso sul serio la sentenza di Isidoro di Siviglia: «omnis rei inspectio, etymologia cognita, planior est» (I,29,2)?
Ma come ha potuto? Isidoro era un vescovo!
Tuttavia, quanto alla sentenza terribile «cristiani = cretini», che riassume il giudizio ormai definitivo sulla civiltà di questi ultimi venti secoli, e che sarebbe «confermata anche dall'etimologia», mi sorge un dubbio, e di ciò chiedo venia ai miei quattro lettori.
Non sulla verità dell'asserzione, che - essendo uscita dalla laica e loica Mente del Sullodato - non può essere che vera, ma sul proclamato richiamo alla conferma etimologica.
Proviamo a leggere la spiegazione che il Pianigiani dà della parola italiana «cretino»: è un prestito dal francese «crétin» «stupido», a sua volta penetrata nel francese standard dal dialetto del basso Vallese, dove «crétin» significa «cristiano».
Ora io credevo, nella mia ingenuità, che la singolare vicenda semantica di questa parola segnalasse la grandezza del cristianesimo, che ha trasformato le umane belve in esseri dotati di mente e di cuore: per chi segue Gesù un ammalato di cretinismo è un «essere umano» come gli altri, cioè un «cristiano».
Citiamo il testo del Pianigiani: «Crétin è il nome che si dà ad ognuna di quelle misere creature, di piccola statura, mal conformate, con gran gozzo e affatto stupide, le quali si trovano specialmente nelle valli delle Alpi occidentali: per alcuni dal latino 'christianus' (francese 'chrétien') perché cotali individui erano considerati come persone semplici ed innocenti, ovvero perché, stupidi ed insensati quali sono, sembrano quasi assorti nella contemplazione delle cose celesti; e difatti nelle Prealpi lombarde dicesi addirittura 'christiàn' un cretino, un povero di spirito».
Qui, stranamente, il Pianigiani ci azzecca, o quasi, allorché pensa che una «persona semplice ed innocente», ovvero una persona «assorta nella contemplazione delle cose celesti» possa essere scambiato - tout court - per un cristiano.
Ma il nostro Esegeta, omettendo la prima parte della frase, che contiene il referente, il topic, della predicazione, ci lascia intendere lucciole per lanterne.
In definitiva l'etimologia insegna che non i cristiani sono da considerare cretini, ma i cretini sono da considerare cristiani, cioè esseri umani (in questo senso possiamo dire che Odifreddi è un cristiano a pieno titolo).
Come vanno altrimenti definiti questi infelici?
Handicappati non sta bene; oggi li chiamiamo con laica ipocrisia «diversamente abili».
La pietà popolare, deviata dall'influsso di quel «sedicente cristo» che era Gesù, li definì cristiani.
Il buon Pianigiani, evocando le parole evangeliche «Beati i poveri di spirito...» gli offre poi il destro per svelare al mondo la «stupidità» delle Beatitudini.
I soliti malevoli diranno che è operazione sporca, se non addirittura cialtronesca; io dico che è geniale.
La stessa origine del nome «Europa», su cui si sono profusi fiumi di studi e che è rimasta tuttora - a quanto mi constava - oscura, non ha misteri per il nostro Professore, che sciorina una graziosa interpretazione etimologica: Europei dal greco «eurys ops» «faccia larga»; il tutto per argomentare argutamente che «siamo anche letteralmente dei 'faccioni', ma questo non ci basta per dedurre che allora abbiamo tutti un'espressione cretina e dunque come Europei non possiamo non dirci Cristiani...»!
Non c'è che dire.
Un pozzo di scienza.
La linguistica di Odifreddi
Ma la vera inapprezzabile perla è quella di pagina 95: «Un minimo di linguistica basta a smascherare l'anacronismo della fede in Dio Padre»!
Come?
Siccome il latino «deus», il greco «theos» e il sanscrito «dyaus» derivano da un'unica radice che significa «cielo luminoso» (e qui con mezza riga il Nuovo Filologo distrugge le fatiche di 200 anni di indoeuropeistica), e siccome i cristiani pregano il dio che sta nei cieli, questa è la prova provata che essi adorano Giove.
L'etimologia non scherza!
Così nessuno osi pensare che il monstrum grammaticale di pagina 37 («sarkos heteros»), possa attestare ignoranza elementare del greco: è certo un deplorevole refuso.
Quel che conta è la schiacciante argomentazione odifreddiana che la sodomia non è affatto contro natura, dato che la praticherebbero pure topi e balene.
Uno studente di linguistica del I anno che sostenesse la parentela etimologica di latino «deus» e greco «theos» sarebbe bocciato con ignominia.
Ma Lui, Premio Galilei dei Rotary italiani, è al di sopra del bene e del male.
Lui la Linguistica la crea (stavolta a portare fuori strada il nostro Etimologo è il Pianigiani, che cita un abbaglio del grande Ascoli).
Odifreddi, dunque, è geniale.
Chi avrebbe pensato di cavalcare l'anticlericalismo estremo per sfondare nella grande palude dell'editoria? Crepino i malpensanti, che se la prendono con chi ha messo in rete il Pianigiani.
Odifreddi ha studiato in Unione Sovietica e, «of corse», negli States.
I malevoli (e gli invidiosi) parleranno di sicumera, di infantile euforia per le magnifiche sorti e progressive della scienza e della morale, evocheranno la «boria dei dotti» di vichiana memoria, diranno che in questo profluvio di scritti manca qualcosa, manca l'anima.
Ma il nostro Copernico continuerà impavido la sua battaglia, dacché l'anima non esiste, e comunque non può trovar posto in un corpo ingombrato da tanta Ragione.
Immaginiamo per un attimo (è fanta-storia) che la flotta di Mehmet Alì abbia avuto la meglio nelle acque di Lepanto nel 1571.
Oggi a Cuneo si parlerebbe arabo.
E il Nostro si vedrebbe costretto ad appuntare i suoi strali contro Maometto e l'Islam.
A proposito, perché la sua destrutturazione si limita a Gesù e Budda e non se la prende con Allah?
La battaglia altamente intellettuale di Odifreddi fa il paio con quella di un partitino internazionalista com'è il Radicale, che si batte strenuamente per liberare la donna in Italia.
Ma perché, internazionalisti e libertari, non vanno a liberare la donna in Arabia Saudita?
Strana democrazia l'Italia, fondata sulla dittatura di minoranze sparute ma combattive e sugli umori di chi confeziona i palinsesti televisivi.
Paese postmoderno, dove ogni intolleranza è bandita, ad eccezione di quella contro i cattolici.
Paese democratico, dove le maggioranze silenziose non contano un fico secco.
Il teorema Odifreddi
Perché Odifreddi è così smaccatamente falso e irritante?
Ma perché solo così si buca lo schermo e si fa il colpaccio.
Un anticlericalismo moderato passerebbe inosservato.
Penso alla legittima soddisfazione della mamma, specie dopo l'accredito delle prime tranches dei diritti d'autore: ma quanto è intelligente questo figlio mio!
Il fatto è che sparare a zero rende.
«Codice da Vinci» docet.
Inutilmente quei talebani del Vaticano protestano: la colpa non è di Odifreddi, ma della lobby mass-mediale massonica che gonfia il «caso» del grande genio matematico; la colpa è degli imbonitori radiotelevisivi che hanno decretato il pensionamento delle barbose agenzie educative tradizionali, la Chiesa e la Scuola, e hanno portato in cattedra «maîtres à penser» nuovi di zecca, come Platinette, Busi, Sgarbi, Luxuria, i nuovi educatori dei giovani e bla bla bla.
Quel che conta è che la Rivoluzione è in atto: la corona di spine del Galileo s'è salvata, per ora, dalla Spada di Allah, ma nulla può contro l'Etimologia di Odifreddi.
Ora, il libro di Dan Brown è un romanzo; il Libro di Odifreddi è invece la quintessenza delle Scienze, e le scienze sono tutte ancelle della Matematica, il nuovo Dio.
Infatti, all'umanità che soffre le vertigini dopo la liquidazione del vecchio Jahvè, Egli risponde tranquillizzante in una intervista: «la Matematica è dio».
Compie così con successo l'impresa in cui tal Nicolò Cusano, un suo antico predecessore, matematico e «cretino», fallì miseramente: la quadratura del cerchio.
Il Divulgatore
Meritatissimo il Premio Italgas per la divulgazione.
La divulgazione è attività nobile.
L'opinione che il Nostro ha del popolo è scolpita nella nota a pagina 229: siccome l'era cristiana è detta anche «era volgare», la sua sentenza è: «e poiché volgare è, Volgare sia»!
Alla fine del libro, l'Incursore, la Spada del Logos, che ha distrutto il cristianesimo e tutte le religioni a colpi di etimologie, rivela ai fedeli la sua vera natura: lui non è il paladino della scienza, lui «è» la Scienza.
Nella fremente attesa del prossimo Volume, pieghiamo ora il capo per la benedizione (pagina 227):
Benedicat vos omnipotens Logos: Pater Pythagoras Filius Archimedes, et Spiritus Sanctus Newtonius.
Amen.
«Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi»: l'aforisma, attribuito erroneamente a un certo Albert Einstein, sembra - stando a fonti agiografiche ben informate - partorito invece dalla Mente del Nostro, che in altri passi del Libro esprime la sua opinione sulle masse che comprano i suoi libri: «metà del genere umano ha un'intelligenza media(na) inferiore».
E anche noi cadiamo nella trappola.
Perché è importante che quella folla immensa di mediocri con un'intelligenza inferiore, cristiani, cattolici, clericali e benpensanti, abbocchino e si straccino le vesti.
Così le vendite salgono.
Travolto dalle sue folgoranti tournées, il Professore Tuttologo non leggerà certo queste righe, nelle quali, per dirla col Pascarella, c'è sicuramente «lo zampino de li preti, nimici de la Patria e der Progresso».
Wittgenstein non aveva torto: su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere.
Per ora ci fermiamo qui – «sat prata biberunt» -, ma il discorso rimane, ovviamente, aperto.
Come bocca di lupo.
Professor Paolo Martino
(Per gentile concessione di Lumsa News, mensile d'informazione dell' Università Lumsa)
"Blaise":
Il libro, in continua frenetica ristampa, contiene una Rivelazione esplosiva: «il cristianesimo è una religione per letterali cretini... la fede cristiana pretende di continuare a propinare all'uomo occidentale contemporaneo stantii miti mediorientali e infantili superstizioni medioevali».
Come ho già scritto in alcuni post precedenti, non ho letto il libro di Odifreddi: ma davvero ha scritto quella frase?



Non ci posso credere...

Da un matematico sinceramente mi aspettavo un atteggiamento piú equilibrato e critico, pur nel vigore delle proprie argomentazioni (di cui non entro nel merito). Il guaio è che non è un'esclamazione in un momento di rabbia: è una frase meditata e scritta su un'opera da pubblicare.
Non mi pare la manifestazione di uno spirito votato alla razionalità, sembra piú lo sfogo di un tifoso allo stadio...
Triste.
Triste davvero.
"Cozza Taddeo":
[quote="Blaise"]Il libro, in continua frenetica ristampa, contiene una Rivelazione esplosiva: «il cristianesimo è una religione per letterali cretini... la fede cristiana pretende di continuare a propinare all'uomo occidentale contemporaneo stantii miti mediorientali e infantili superstizioni medioevali».
Come ho già scritto in alcuni post precedenti, non ho letto il libro di Odifreddi: ma davvero ha scritto quella frase?



Non ci posso credere...

Da un matematico sinceramente mi aspettavo un atteggiamento piú equilibrato e critico, pur nel vigore delle proprie argomentazioni (di cui non entro nel merito).[/quote]
Ovviamente Odifreddi è una mente razionale, e non porterebbe mai argomentazioni etimologiche per concludere che il cristianesimo è da cretini. In effetti, nella seconda pagina del libro Odifreddi dice che ovviamente la critica etimologica NON fa concludere che il cristianesimo è una religione "da cretini", e scopo del libro è appunto portare argomentazioni razionali alla critica del cristianesimo.
Quanto al lungo articolo citato da Blaise, naturalmento esso è spazzatura, senza un briciolo di argomentazione razionale. E' appunto la diversità di impostazione che distingue un vero matematico da un ciarliero.


Forse, la cosa più patetica è che l'articolo riportato si appiglia a banali stupidate legate alla linguistica, senza affrontare nel merito la questione.
No, ma è interessante, si vede che è scritto da un uomo di scienza...
Allora, invito tutti alla scientifica quaresima da vivere come suggerito dalla LUMSA.
No, ma è interessante, si vede che è scritto da un uomo di scienza...
Allora, invito tutti alla scientifica quaresima da vivere come suggerito dalla LUMSA.
Mi sa che alla fine 'sto libro me lo devo leggere, altrimenti non avrò mai chiari i termini della questione...
"Cozza Taddeo":
[quote="Blaise"]Il libro, in continua frenetica ristampa, contiene una Rivelazione esplosiva: «il cristianesimo è una religione per letterali cretini... la fede cristiana pretende di continuare a propinare all'uomo occidentale contemporaneo stantii miti mediorientali e infantili superstizioni medioevali».
Come ho già scritto in alcuni post precedenti, non ho letto il libro di Odifreddi: ma davvero ha scritto quella frase?



Non ci posso credere...

Da un matematico sinceramente mi aspettavo un atteggiamento piú equilibrato e critico, pur nel vigore delle proprie argomentazioni (di cui non entro nel merito). Il guaio è che non è un'esclamazione in un momento di rabbia: è una frase meditata e scritta su un'opera da pubblicare.
Non mi pare la manifestazione di uno spirito votato alla razionalità, sembra piú lo sfogo di un tifoso allo stadio...
Triste.
Triste davvero.[/quote]
Ciao, permettimi di dirti che questa volta sei fuori strada. Quella dei cristiani/cretini è solo una battuta, un gioco di parole. Una cosa da polemista, insomma, come Galilei che chiama Simplicio l'aristotelico, o che chiama Saggiatore il suo libro scritto in polemica con la Libra del gesuita Grassi.
Il libro di Odifreddi l'ho letto, non mi ha entusiasmato, in quanto è un libro "a tesi": se non sei credente, trovi conferme, ma se sedi credente, non per questo cambi idea.
Modestamente, credo che un'analisi puramente razionale di una religione lasci il tempo che trova: per definizione, una religione si basa su presupposti che non sono tutti razionali!
Quanto alle etimologie, ho letto l'articolo (che è anche citato sul sito di Odifreddi). Non credo che un'etimologia sia una certezza "matematica". Per esempio, esistono parole per cui non non si conosce con esattezza l'etimologia, si possono fare ipotesi, più o meno plausibili, ma magari si è incerti fra due o pù versioni.
My two cents,
L.