Iscrizione ingegneria (scarsa preparazione in fisica)
salve ragazzi, purtroppo vedendo degli appunti della magistrale di ingegneria meccanica, le mie certezze sul fare questo corso stanno vacillando.. Premetto che vengo da un liceo scientifico, ho buone basi in matematica ad eccezione della matematica di quinto anno, fisica posso dire con certezza assoluta che non so cosa sia, non l'ho praticamente mai studiata.. Ora le mie due scelte per l'università ricadono su chimica o ingegneria meccanica (entrambe le farei a modena da fuorisede). Chimica è una materia che mi piace, che ho studiato bene al liceo e che comprendo senza difficoltà, tuttavia non la trovo interessante come le materie che studierei a ingegneria, soprattutto alla magistrale di ingegneria del veicolo, che è quella che vorrei fare. Molte persone incluso un ragazzo del forum mi stanno aiutando tantissimo dicendomi che magari mi faccio troppe fisse, che è impossibile che io capisca argomenti e tematiche di una magistrale, non avendo ancora fatto la triennale. Sostanzialmente mi ha spaventato parecchio la mole incredibile di formule fisiche, in 200 pagine circa (un solo esame) ho visto cosi tante formule che non avrei neanche immaginato di vedere.. gli appunti in questione sono questi, per chi fosse interessato a dare un occhiata
https://www.dropbox.com/sh/v4gvrqct690h ... V1ZJa?dl=0
Ora il mio dubbio è, se fare chimica, pur non interessandomi tantissimo gli argomenti ed il futuro lavorativo, ma avendo una preparazione nella materia, oppure se fare ingegneria, dove gli argomenti soprattutto quelli degli anni successivi al primo mi interessano tantissimo,cosi come il futuro lavorativo, partendo però con 0 basi in fisica e con una preparazione matematica non eccellente ma buona.. Dite la vostra, grazie a tutti.
https://www.dropbox.com/sh/v4gvrqct690h ... V1ZJa?dl=0
Ora il mio dubbio è, se fare chimica, pur non interessandomi tantissimo gli argomenti ed il futuro lavorativo, ma avendo una preparazione nella materia, oppure se fare ingegneria, dove gli argomenti soprattutto quelli degli anni successivi al primo mi interessano tantissimo,cosi come il futuro lavorativo, partendo però con 0 basi in fisica e con una preparazione matematica non eccellente ma buona.. Dite la vostra, grazie a tutti.
Risposte
Comunque ragazzi, vi vorrei ringraziare tanto per il supporto, per me è parecchio importante. Alle 3 di notte, sto escludendo ingegneria dalla mia lista.. Si, l'argomento autoveicolo mi intriga molto, ma lavorarci con un approccio ingegneristico non mi piacerebbe affatto, e devo ammetterlo. Sarei stato disposto a studiare materie di base per i primi anni, ma non a questo scopo, cioè usarle per sempre e in modo rigoroso, ma d'altronde questa è l'ingegneria. Rimane chimica industriale, e, sto prendendo in considerazione economia aziendale. In realtà non è una scelta che mi viene in mente ora, ma ce l'ho già da tempo. Il marketing, la gestione,l'organizzazione, strategia, sistemi di commercio e di vendita sono argomenti che mi hanno sempre interessato tantissimo, senza escludere una preparazione polivalente in tanti ambiti tra cui matematico-statistico, giuridico,finanziario,commerciale. Insomma, è una laurea che mi piace e non poco, che avevo escluso per via del fatto che fino a 2 mesi fa l'università avrei dovuto farla a catania, e purtroppo in quell'ateneo c'è un corso pessimo di economia. Ma ora la prendo nuovamente in considerazione.
Ovviamente per lavorare l'ingegnere utilizza costantemente matematica e fisica, sistemi matematici e fisici, deve essere a conoscenza delle formule fisiche necessarie al caso e quant'altro, giusto? Già modificare le minuzie sarebbe una buona cosa, non pretenderei mano libera sulla progettazione di un motore intero in ogni caso.
Considera che non si progetta mai nulla ex-novo, si apportano solo piccole modifiche lí dove necessario, o meglio quando il mercato lo richiede. Insomma io mi immagino che un ingegnere possa lavorare ai test di sicurezza per un veicolo da omologare. Puó lavorare a pianificare la deformazione plastica di una lamiera che poi fará parte del telaio. Puó allestire dei sistemi di misura per testare le vibrazioni in punti particolari del telaio.
Insomma, spesso gli ingegneri lavorano a aspetti di processo e produzione, sono pagati per far funzionare bene un'azienda ( ridurre gli sprechi ) e porre rapidi rimedi ai problemi . La progettazione il 99.99 % delle volte non è mai sull'assieme. Non ti ritroverai mai a progettare un motore a combustione interna, ma al massimo a modificare minuzie di quelli giá esistenti. Progettare, per un ingegnere, significa scegliere i parametri del sistema perchè sia adatto ad assolvere alla sua funzione in accordo con l'investimento economico ammissibile. Spesso sceglie da catalogo cosa acquistare secondo le specifiche economiche e tecniche.
Insomma, spesso gli ingegneri lavorano a aspetti di processo e produzione, sono pagati per far funzionare bene un'azienda ( ridurre gli sprechi ) e porre rapidi rimedi ai problemi . La progettazione il 99.99 % delle volte non è mai sull'assieme. Non ti ritroverai mai a progettare un motore a combustione interna, ma al massimo a modificare minuzie di quelli giá esistenti. Progettare, per un ingegnere, significa scegliere i parametri del sistema perchè sia adatto ad assolvere alla sua funzione in accordo con l'investimento economico ammissibile. Spesso sceglie da catalogo cosa acquistare secondo le specifiche economiche e tecniche.
in automotive mi piacerebbe fare un po di tutto. Progettare motori,telai,impianti frenanti, impianti di sicurezza, almeno questo è quello che so sia possibile fare (al momento) ma in generale mi piacerebbe lavorare in questo settore.
In realtá non sai neanche che tipo di lavoro vorresti fare in automotive, o lo sai? Non puoi giá saperlo.
Io studio ingegneria meccanica, tuttavia non ho ben chiaro il lavoro che vorresti fare tu.
Io studio ingegneria meccanica, tuttavia non ho ben chiaro il lavoro che vorresti fare tu.
il cosa vuoi fare, è d'obbligo, ma ci sono tante cose che una persona vuole fare. Bisogna vedere la domanda da due punti di vista diversi.. Cosa voglio fare in ambito lavorativo? lavorare con la mia passione più grande, le auto. Per questo mi direte c'è anche il meccanico, il venditore di auto, il carrozziere, l'assemblatore e avete ragione, ma non sono strade che mi piacerebbe perseguire. Cosa voglio fare in ambito didattico? studiare materie che mi piacciono, in tal caso chimica; O studiare materie che hanno a che vedere con qualcosa che mi piace, in tal caso l'automotive. La chimica non sarebbe affatto un compromesso, un compromesso sarebbe ingegneria gestionale in caso non riuscissi a proseguire con autoveicolo se mi iscrivessi a ingegneria, ma chimica è la risposta alla mia domanda sul cosa voglio fare in ambito didattico.. Sulla confusione ti do pienamente ragione

Ciao, sono uno studente PoliMi al quinto anno in Ingegneria Energetica.
Vorrei darti qualche consiglio.
Mi ha colpito il tuo post perchè mi sembri davvero molto confuso. Da una parte ti dico come è giusto che sia, dall'altra però, percepisco un approccio sbagliato alla questione.
Come prima cosa, penso tu debba lavorare sulla fiducia in te stesso.
Qualunque scelta tu prenda, sappi che l'università costituirà, a tratti, un percorso molto duro. Ti verrà voglia di lasciare e penserai di aver preso la scelta sbagliata. Capita a tutti. E' normale, fa parte del processo formativo. Mettere in dubbio sè stessi è cosa obbligata se si vuole migliorare.
Ma non bisogna lasciare che i dubbi ci sovrastino.
Quindi ti ripeto: qualunque scelta tu prenda è importante che l'approcci con il mood giusto. Che ti impegni, che dai il massimo, ignorando il giudizio degli altri, ascoltando te stesso, lavorando giorno dopo giorno.
Se riuscirai ad entrare in questo circolo positivo, garantito che i risultati arriveranno, presto o tardi che sia.
Quanto detto, naturalmente, è utile una volta dentro il percorso.
Ma per te, ora, si tratta ancora di scegliere.
A questo proposito, la domanda più importante che ti devi porre è una: cosa mi piacerebbe fare? Isola la domanda. Togli tutto il resto: togli la paura, le incertezze, non pensare per un attimo al futuro, alla tua preparazione, ecc.
In questo modo la risposta dovrebbe venirti più naturale.
Il resto è tutto una conseguenza. Potranno esserci delle difficoltà impreviste, sì, ma si può fare tutto con l'impegno.
Personalmente, e ribadisco è personale, non credo nelle scelte di compromesso.
La vita è una: segui i tuoi desideri e dai il massimo per raggiungere gli obiettivi che ti poni. Le paure fanno parte del gioco.
Spero di averti aiutato,
In bocca al lupo
Vorrei darti qualche consiglio.
Mi ha colpito il tuo post perchè mi sembri davvero molto confuso. Da una parte ti dico come è giusto che sia, dall'altra però, percepisco un approccio sbagliato alla questione.
Come prima cosa, penso tu debba lavorare sulla fiducia in te stesso.
Qualunque scelta tu prenda, sappi che l'università costituirà, a tratti, un percorso molto duro. Ti verrà voglia di lasciare e penserai di aver preso la scelta sbagliata. Capita a tutti. E' normale, fa parte del processo formativo. Mettere in dubbio sè stessi è cosa obbligata se si vuole migliorare.
Ma non bisogna lasciare che i dubbi ci sovrastino.
Quindi ti ripeto: qualunque scelta tu prenda è importante che l'approcci con il mood giusto. Che ti impegni, che dai il massimo, ignorando il giudizio degli altri, ascoltando te stesso, lavorando giorno dopo giorno.
Se riuscirai ad entrare in questo circolo positivo, garantito che i risultati arriveranno, presto o tardi che sia.
Quanto detto, naturalmente, è utile una volta dentro il percorso.
Ma per te, ora, si tratta ancora di scegliere.
A questo proposito, la domanda più importante che ti devi porre è una: cosa mi piacerebbe fare? Isola la domanda. Togli tutto il resto: togli la paura, le incertezze, non pensare per un attimo al futuro, alla tua preparazione, ecc.
In questo modo la risposta dovrebbe venirti più naturale.
Il resto è tutto una conseguenza. Potranno esserci delle difficoltà impreviste, sì, ma si può fare tutto con l'impegno.
Personalmente, e ribadisco è personale, non credo nelle scelte di compromesso.
La vita è una: segui i tuoi desideri e dai il massimo per raggiungere gli obiettivi che ti poni. Le paure fanno parte del gioco.
Spero di averti aiutato,
In bocca al lupo
la escludo, non mi attrae questo aspetto della chimica. La scelta purtroppo per me è ostica ragazzi. Se facessi ingegneria e incapperei in esami troppo duri da passare e da studiare, che mi porterebbero via anni di corso, probabilmente mi pentirei di non aver fatto chimica.. Allo stesso modo se facessi chimica, mi pentirei di non aver fatto ingegneria del veicolo in cui trattano la mia passione più grande, e di essermi fatto spaventare dalla fisica..
Ingegneria chimica é focalizzata su processi ed impianti. L'unica eccezione in Italia é rappresentata dal corso del polimi in cui puoi scegliere se impostare il tuo percorso sul lato impiantistico o chimico, non solo strettamente industriale, vedi chimica verde/ ambientale, catalisi, elettrochimica e dei materiali. Giustamente considera anche ingegneria dei materiali sempre a Milano.
ingegneria dei materiali mi sembra interessante, a modena però non trovo nulla alla triennale, ma solo alla specialistica.. Comunque è sempre ingegneria..
Le due figure sono molto lontane. Un ingegnere chimico è un ingegnere con competenze nell'industria di processo, nei fenomeni di trasporto, nei materiali ( metallici in genere ) e negli impianti. La chimica è studiata in 2-3 corsi, ma in misura molto inferiore a un corso di chimica.
Un chimico ha fatto 5 anni di chimica, tra cui molti laboratori che l'ingegnere non fa.
Un chimico ha fatto 5 anni di chimica, tra cui molti laboratori che l'ingegnere non fa.
la soddisfazione nello studiare la chimica ce l'ho,ripeto è una materia che mi attira.. ho visto nel piano studi che ci sono anche matematica e fisica, 1 e 2 rispettivamente ed anche chimica fisica, ma sono subordinate all'utilizzo in campo chimico, non si va di certo ad applicare la fisica su contesti materiali. Visto che la scelta mi ricade su chimica, che differenza c'è tra un chimico ed un ingegnere chimico?
Se le cose stanno cosí iscriviti a chimica.
Il fatto che ti piacciono i motori significa poco.
Io penso che se hai la fortuna, perchè di questo si tratta, di riuscire ad applicati con successo ed avere soddisfazione nello studio di una disciplina, la chimica in questo caso, sai giá cosa fare all'Università. Cosa farai dopo non lo sa nessuno di preciso, questo vale per tutti. I chimici comunque trovano lavoro e sono ben pagati secondo le statistiche.
Il fatto che ti piacciono i motori significa poco.
Io penso che se hai la fortuna, perchè di questo si tratta, di riuscire ad applicati con successo ed avere soddisfazione nello studio di una disciplina, la chimica in questo caso, sai giá cosa fare all'Università. Cosa farai dopo non lo sa nessuno di preciso, questo vale per tutti. I chimici comunque trovano lavoro e sono ben pagati secondo le statistiche.
Se la situazione per cui ti piace ing. dell'autoveicolo è quella allora lascia stare. Il problema è proprio quello di cui parlavi. Ingegneria e i motori non c'entrano nulla! Magari ci lavorerai fra 6/7 anni ma nel frattempo invece dovrai aver a che fare con tutt'altre cose!
PS: Conosco una persona che con ing. chimica ora lavora all'Iveco nel reparto che si occupa dei motori, non vedo perché un chimico non possa fare lo stesso.
PS: Conosco una persona che con ing. chimica ora lavora all'Iveco nel reparto che si occupa dei motori, non vedo perché un chimico non possa fare lo stesso.
lo schizzinoso con i voti non lo farei mai, a me basta laurearmi, certo se il voto è vermaente basso ci riprovo ma non rifiuterei mai un 25,26 ad esempio. La situazione è un po strana e contorta nel mio caso, ci penso continuamente da giorni. A me la chimica piace, piace STUDIARLA, è una materia che oltre a riuscire a studiarla bene, non mi pesa affatto, e con ciò non voglio dire che scegliere chimica perché mi viene facile, ma perché provo piacere nel studiarla e mi piacerebbe avere a che fare con la chimica ogni giorno. L'unico neo di questo CDL è che non so effettivamente cosa andrei a fare dopo, per questo tentenno un po a scegliere. Ingegneria del veicolo di per se mi attrae.Credo che ora che ci penso su, l'unica parte di questo cdl che mi interessa è "dell'autoveicolo". Io ho la passione da sempre per i motori, è una cosa che mi attira tantissimo, mi piace scoprire come funzionano, migliorarli, provarli. Ma dell'approccio ingegneristico, non credo mi interessi molto, infatti vedendo cosa effettivamente andrei a fare dopo non sono convintissimo di questo cdl, poiché l'unica cosa che mi interessa è l'argomento a cui si applica l'ingegneria, ovvero l'autoveicolo, ma non so se il metodo ingegneristico, ovvero applicare continuamente la matematica e la fisica ai motori, mi interesserebbe molto. E non vorrei fare lo stesso errore di molti che si iscrivono a meccanica perché hanno la passione per i motori, ma dell'ingegneria non gliene frega niente. Ora è anche troppo presto per dare un giudizio e capire cosa mi piacerebbe e cosa non mi piacerebbe fare dato che effettivamente non ho ancora le basi per poterlo capire.. ma sostanzialmente dell'ingegneria dell'autoveicolo mi piacerebbe il fatto che posso lavorare con le auto dopo, della chimica mi piacerebbe il fatto di applicare la chimica, la materia. Sono un caso perso

"seven":
Molti lasciano ingegneria per lo sbarramento al primo anno, ma per me la cosa piú difficile da accettare è la perdita di capelli negli anni successivi..
Se sei disposto a perdere qualche capello e studiare sodo, al massimo finirai un anno fuori corso.
In effetti per finire in regola la triennale i capelli mi sono diminuiti...
Comunque se si studia seriamente in 4 anni una triennale la si prende con discreta tranquillità. Soprattutto se non si fa gli schizzinosi con i voti.
Molti lasciano ingegneria per lo sbarramento al primo anno, ma per me la cosa piú difficile da accettare è la perdita di capelli negli anni successivi..
Se sei disposto a perdere qualche capello e studiare sodo, al massimo finirai un anno fuori corso.
Apparte gli scherzi ( tutto vero comunque ), perdere un anno puó capitare, gli imprevisti capitano e devono capitare, piccoli o grandi. Fai un gran respiro e se le cose non dovranno andare sempre lisce non disperare e non mollare. L'universitá è prima di tutto una prova di volontà e non un torneo a gironi.
Se sei disposto a perdere qualche capello e studiare sodo, al massimo finirai un anno fuori corso.
Apparte gli scherzi ( tutto vero comunque ), perdere un anno puó capitare, gli imprevisti capitano e devono capitare, piccoli o grandi. Fai un gran respiro e se le cose non dovranno andare sempre lisce non disperare e non mollare. L'universitá è prima di tutto una prova di volontà e non un torneo a gironi.
Da quello che dici scegliere Chimica non ha senso. Non puoi scegliere una laurea perchè "ti viene facile studiare quella materia". Chimica, come cdl, avrà una marea di esami e sicuramente ce ne saranno alcuni che ti saranno ostici, esattamente come ad ingegneria. Secondo me se sei convinto che ti piaccia ingegneria dell'autoveicolo devi fare quella. Lascia stare ragionamenti vari, fai l'iscrizione e basta. Ad oggi, leggendo quante domande vi ponete, mi stupisco con quanta superficialità e leggerezza io ho scelto ing. Gestionale. Non che abbia fatto bene, ma sono convinto che le perplessità che ho oggi sulla scelta fatta le avrei avute qualsiasi fosse stata la decisione presa. Con questo ti vorrei ancora di più far capire come, qualsiasi sarà la tua scelta, avrai sicuramente dubbi e ripensamenti. Almeno se hai scelto seguendo una passione o un interesse avrai una buona giustificazione.
Pensi mai a cosa ti risponderesti alla domanda "perché ho scelto chimica?" e stai certo che se la scegliessi, prima o poi, questa domanda te la porresti. Le difficoltà le troverai ovunque!
PS: Non capisco il problema del fuoricorso, se tu prevedi di studiare 5 anni, sicuramente almeno la triennale la dovresti riuscire a prendere. Putroppo, essendo noi in Italia, le borse di studio coprono a malapena le tasse quindi di certo non ti basi su quello per mantenerti in un'altra città. Mi sembra difficile pensare che un anno di fuori corso possa avere conseguenze così tragiche dal punto di vista economico. Tra l'altro con il sistema adisu anche se vai fuori corso la borsa di studio la puoi prendere (l'erogazione dipende da reddito, media e numero di cfu dati).
Pensi mai a cosa ti risponderesti alla domanda "perché ho scelto chimica?" e stai certo che se la scegliessi, prima o poi, questa domanda te la porresti. Le difficoltà le troverai ovunque!
PS: Non capisco il problema del fuoricorso, se tu prevedi di studiare 5 anni, sicuramente almeno la triennale la dovresti riuscire a prendere. Putroppo, essendo noi in Italia, le borse di studio coprono a malapena le tasse quindi di certo non ti basi su quello per mantenerti in un'altra città. Mi sembra difficile pensare che un anno di fuori corso possa avere conseguenze così tragiche dal punto di vista economico. Tra l'altro con il sistema adisu anche se vai fuori corso la borsa di studio la puoi prendere (l'erogazione dipende da reddito, media e numero di cfu dati).
poi da alcune statistiche ho visto che ingegneria è solitamente il corso con più abbandoni in italia e con più fuoricorso.. questo mi preoccupa, anche a modena e soprattutto a torino è un dato rilevante, ad ingegneria ci sono tanti fuoricorso rispetto a chimica ad esempio. Se finissi fuoricorso sarebbe una tragedia, in quanto non potrei più pagarmi gli studi e dunque l'esperienza universitaria finirebbe li. A tal proposito chimica, seppur meno interessante,sarebbe n corso più alla mia portata.. su 93 posti a numero chiuso,solo 53 iscritti al momento.. contro i quasi 700 di ingegneria, divisi in 4/5 classi. A questo punto la confusione è ancora più elevata, non so se una classe meno numerosa può essere un vantaggio o uno svantaggio. Sceglierei ingegneria per interesse nei confronti delle materie dal secondo anno in poi, non chè per il futuro lavorativo molto interessante, non la sceglierei per l'alto tasso di fuoricorso e abbandoni, non che per la mole di concetti fisici.
Sceglierei chimica perché è una materia che riesco a studiare bene, per via del minore affollamento, per via del minor tasso di fuoricorso. Non la sceglierei per il minor interesse verso le materie e per il futuro lavorativo che avrei. Insomma, sempre più confusione.
Sceglierei chimica perché è una materia che riesco a studiare bene, per via del minore affollamento, per via del minor tasso di fuoricorso. Non la sceglierei per il minor interesse verso le materie e per il futuro lavorativo che avrei. Insomma, sempre più confusione.
e lo so, mi sono fatto dei problemi inutili su fisica.. La mia prima scelta rimane sempre ingegneria dell'autoveicolo, ma gestionale la terrò comunque in considerazione.