Ingegneria e nuovo ordinamento
Vorrei un vostro parere sulle attuali lauree in ingegneria. Molti ritengono che con il nuovo ordinamento ingegneria sia stata colpita in modo duro. Sinceramente guardando altre lauree non sembra una situazione pesante solo per gli ingegneri . Se confrontiamo scienze chimiche con ingegneria chimica scopriremo che mediamente la quantità di chimica teorica (intendo senza laboratori) è superiore ad ingegneria per non parlare della preparazione in matematica ( circa il doppio di crediti ed oltre nei 3+2 ) e in fisica. Ovviamente tralasciando gli esami di impianti chimici di ingegneria. Nella specialistica i chimici hanno una tesi di 40-50 crediti e mi sembra eccessiva!
Questo è soltanto un esempio ma se guardiamo l’offerta formativa del politecnico di Torino noteremo corsi di matematica per le scienze dell’ingegneria-ingegneria matematica e ingegneria fisica che permettono dottorati di ricerca in rami anche teorici della matematica e diversi curriculum in fisica compresa fisica teorica.
Il polimi è apparentemente orientato verso problematiche maggiormente applicative ma di grande livello sempre in matematica,fisica,chimica e materiali.
Con il precedente ordinamento l’ingegnere non aveva queste possibilità.
Cosa ne pensate?
Questo è soltanto un esempio ma se guardiamo l’offerta formativa del politecnico di Torino noteremo corsi di matematica per le scienze dell’ingegneria-ingegneria matematica e ingegneria fisica che permettono dottorati di ricerca in rami anche teorici della matematica e diversi curriculum in fisica compresa fisica teorica.
Il polimi è apparentemente orientato verso problematiche maggiormente applicative ma di grande livello sempre in matematica,fisica,chimica e materiali.
Con il precedente ordinamento l’ingegnere non aveva queste possibilità.
Cosa ne pensate?
Risposte
E' curioso che scrivano di corsi che non esistono! Al polito non c'è ingegneria gestionale! Esiste un corso di ingegneria logistica e della produzione, ed è un po' diverso se permettete! In pratica hanno considerato i peggiori corsi universitari delle rispettive classi. Anche ing. civile a Torino è pessima, il livello è basso, ed è confermato da un mio amico che si è trasferito in Piemonte e conseguentemente ha cambiato università da Genova a Torino!Bellissima anche quella su IMS!
Ragazzi, anche qui si parla
di questi nuovi corsi... Una cosa che non capisco
è che è stato detto che IMS è nato da un ramo
dell'Ingegneria Informatica!
di questi nuovi corsi... Una cosa che non capisco
è che è stato detto che IMS è nato da un ramo
dell'Ingegneria Informatica!



Le condivido in parte,potrebbero introdurre un corso di ingegneria diciamo generico come fanno in certe università USA,comunque non considera affatto la distinzione fra percorso metodologico-formativo e professionale,questo a mio parere non è del tutto corretto visto che proprio a ingegneria elettrica (triennale) fra i due percorsi ci sono 25 crediti di matematica di differenza e non mi sembrano proprio pochi!
A proposito di Nuovo Ordinamento e Ingegneria.
Un mio amico mi ha fatto notare questo blog:
http://www.elet.polimi.it/upload/mandri ... ttica.html
http://www.elet.polimi.it/upload/mandri ... spoli.html
di un professore del Politecnico di Milano. Parla dei problemi del Poli, ma anche, piu' in generale delle cose che non vanno nel 3+2 ad ing.
Sono note molto interessanti e che condivido in larga misura per cui ho deciso di portarle alla vostra attenzione...
Un mio amico mi ha fatto notare questo blog:
http://www.elet.polimi.it/upload/mandri ... ttica.html
http://www.elet.polimi.it/upload/mandri ... spoli.html
di un professore del Politecnico di Milano. Parla dei problemi del Poli, ma anche, piu' in generale delle cose che non vanno nel 3+2 ad ing.
Sono note molto interessanti e che condivido in larga misura per cui ho deciso di portarle alla vostra attenzione...
Un esame come economia (il mio era da 4 crediti) per un ingegnere è una cretinata,a giurisprudenza un esame simile viene visto come una difficoltà unica...
Sono daccordo con entrambi,con wedge per il fatto che ci stanno tutti visto il tipo di tesi,con david_e per la questione degli architetti,non a caso i calcoli delle strutture vengono svolti dagli ingegneri. Con ingengeria edile-architettura sei in grado di svolgere tutti i calcoli strutturali e in più riesci a inserire l'edificio in un contesto urbano-storico e ambientale,cioè a colmare le lacune delle rispettive professioni.
"david_e":
In ogni caso 35CFU per la tesi mi sembra un po' troppo: come a nascondere l'imbarazzo di non avere corsi da mettere nel piano di studi!
A Milano i CFU per la tesi sono 10 alla triennale e 30 alla specialistica.
Non è affatto come dici tu david_e, i 30/35 CFU per una tesi finale di Scienze MMFFNN ci stanno tutti. Conosco ragazzi che stanno preparando la loro tesi nel gruppo di ricerca di Merate-Brera sui Gamma Ray Bursts (uno dei settori più "fighi" dell'astrofisica di oggi), e leggo bandi di tesi che prevedono viaggi per osservazioni con i telescopi andini, lavori al Gran Sasso eccetera. Ad Ingegneria non so come stiano le cose ma questa è VERA RICERCA e merita di essere premiata, nessun imbarazzo da nascondere.
ciao

Interessante, ma c'e' da dire che i CFU in realta' non sono una misura molto obbiettiva della "quantita' di studio": io ho avuto corsi da 7.5CFU per i quali ho studiato tantissimo (Analisi D) e altri da 10CFU per i quali ho aperto il libro 3 giorni prima dell'esame (Economia).
In ogni caso 35CFU per la tesi mi sembra un po' troppo: come a nascondere l'imbarazzo di non avere corsi da mettere nel piano di studi!
PS: La conoscenza matematica di un architetto medio e' scandalosa. Mi chiedo come facciano a fare costruzioni che rimangono in piedi!
In ogni caso 35CFU per la tesi mi sembra un po' troppo: come a nascondere l'imbarazzo di non avere corsi da mettere nel piano di studi!

PS: La conoscenza matematica di un architetto medio e' scandalosa. Mi chiedo come facciano a fare costruzioni che rimangono in piedi!
Rialacciandomi al discorso delle materie teoriche credo che molte volte la poca informazione
sui piani di studio causi un po di confusione. Parlo di Genova(ma anche,se pur indirettamente dei politecnici di Milano e Torino) : se confronto i piani di
studio di fisica e ingegneria scopro che gli ingegneri gestionali hanno gli stessi crediti
in matematica dei fisici ( indirizzo teorico ),mentre gli ingegneri informatici sono sopra
di 8 crediti e dal 2006/2007 con il nuovo piano anche gli elettronici ( ereditato dalgi
informatici ). Ma anche rispetto alla statale di Milano ( fisica ) di 5.Stesso discorso per
gli ingegneri navali mentre gli ingegneri fisici di Torino eguagliano i fisici. Gli
ingegneri IMS sono addirittura in attivo di 40 crediti. Se confronto matematica per le
scienze dell'ingegneria-ingegneria matematica ( Torino) con scienze matematiche alla statale
scopro che i crediti in matematica sono gli stessi e con il biennio al polimi siamo sopra di
2 crediti. Bisogna considerare che una tesi di matematica e fisica vale 35 crediti a
ingegneria a volte non supera i 10 e lascia più spazio ad altri esami matematici a
scelta,forse perchè nel vecchio ordinamento matematica e fisica erano di 4 anni e ingegneria
di 5...
Con questo,ci sono altri categorie di ingegneri che non hanno tutto questo bagaglio
teorico,ad esempio gli ingegneri edili-architetti sono i più carenti ma fanno il triplo,in
crediti,della matematica svolta ad architettura. In alcuni campi le conoscenze matematiche
sono importantissime,in altri meno e per esperienza personale sono più che sufficienti per
comprendere al meglio i problemi ingegneristici del proprio settore.
sui piani di studio causi un po di confusione. Parlo di Genova(ma anche,se pur indirettamente dei politecnici di Milano e Torino) : se confronto i piani di
studio di fisica e ingegneria scopro che gli ingegneri gestionali hanno gli stessi crediti
in matematica dei fisici ( indirizzo teorico ),mentre gli ingegneri informatici sono sopra
di 8 crediti e dal 2006/2007 con il nuovo piano anche gli elettronici ( ereditato dalgi
informatici ). Ma anche rispetto alla statale di Milano ( fisica ) di 5.Stesso discorso per
gli ingegneri navali mentre gli ingegneri fisici di Torino eguagliano i fisici. Gli
ingegneri IMS sono addirittura in attivo di 40 crediti. Se confronto matematica per le
scienze dell'ingegneria-ingegneria matematica ( Torino) con scienze matematiche alla statale
scopro che i crediti in matematica sono gli stessi e con il biennio al polimi siamo sopra di
2 crediti. Bisogna considerare che una tesi di matematica e fisica vale 35 crediti a
ingegneria a volte non supera i 10 e lascia più spazio ad altri esami matematici a
scelta,forse perchè nel vecchio ordinamento matematica e fisica erano di 4 anni e ingegneria
di 5...
Con questo,ci sono altri categorie di ingegneri che non hanno tutto questo bagaglio
teorico,ad esempio gli ingegneri edili-architetti sono i più carenti ma fanno il triplo,in
crediti,della matematica svolta ad architettura. In alcuni campi le conoscenze matematiche
sono importantissime,in altri meno e per esperienza personale sono più che sufficienti per
comprendere al meglio i problemi ingegneristici del proprio settore.
Ho capito quello che vuoi dire.....
Potremmo continuare dicendo:
"Credi che il tecnico dei computer sotto casa conosca la teoria dell'algebra Booleana ? "
Ebbene no, come succede anche nei casi citati da te. Ma questo credi sia un bene?
Quando ci sono problemi "seri", un tecnico informatico non fare altro che togliere e sostituire, e questo a lui gli conviene visto che poi le componenti te le fà pagare. Anni fà portai il pc in riparazione perchè non funzionava bene. Il tecnico mi sostitui le RAM e la batteria della scheda madre, dicendo che era colpa delle RAM che non funzionavano più bene.
Io adesso quelle stesse RAM le stò usando, insieme alle altre comprate dal tecnico. E' bastato impostare dei valori nel bios.......
Morale della favola? La pratica non è tutto. Anzi la pratica non è niente da sola. Così come la teoria non è niente da sola. Quindi la teoria non và mai lasciata senza pratica e viceversa.
Mi sembra che il concetto lo esponevi anche tù dicendo che c'è bisogno di preparazione e pratica.
Ma prima di fare la pratica, ebbene conoscere a fondo la teoria che ti permette di agire nel modo corretto.
Io non stò dicendo che quando faccio sesso mi metto a fare le equazioni di secondo grado. Ma semplicemente dico che ci vuole una teoria prima di fare la "pratica".
Se seguiamo semplicemente l'istinto, non agiamo in modo così diverso da un cinghiale ingrifato o da un cane voglioso. Il sesso è molto più bello e complicato di un semplice "accoppiamento".....
....io sono contrario ad usare puramente l'istinto. Questo deve essere sempre accompagnato dal sapere umano e il sapere animale che geneticamente portiamo, non può prendere il sopravvento. Se ci viene fame dopo mangiato bisogna evitare di sgranocchiarsi un pacchetto di bondì, perchè noi sappiamo al contrario dell'istinto, che questo ci può far male.
Questo è un mio modo di pensare, che mi porta a Pensare prima di Agire, evitando che l'istinto da solo mi faccia agire in modo sbagliato.
Tu hai la tua teoria e io la mia, tutto quì. Se ritieni giusta la tua per la tua vita, allora continua così, e così farò anch'io.
CIAO!
Potremmo continuare dicendo:
"Credi che il tecnico dei computer sotto casa conosca la teoria dell'algebra Booleana ? "
Ebbene no, come succede anche nei casi citati da te. Ma questo credi sia un bene?
Quando ci sono problemi "seri", un tecnico informatico non fare altro che togliere e sostituire, e questo a lui gli conviene visto che poi le componenti te le fà pagare. Anni fà portai il pc in riparazione perchè non funzionava bene. Il tecnico mi sostitui le RAM e la batteria della scheda madre, dicendo che era colpa delle RAM che non funzionavano più bene.
Io adesso quelle stesse RAM le stò usando, insieme alle altre comprate dal tecnico. E' bastato impostare dei valori nel bios.......
Morale della favola? La pratica non è tutto. Anzi la pratica non è niente da sola. Così come la teoria non è niente da sola. Quindi la teoria non và mai lasciata senza pratica e viceversa.
Mi sembra che il concetto lo esponevi anche tù dicendo che c'è bisogno di preparazione e pratica.
Ma prima di fare la pratica, ebbene conoscere a fondo la teoria che ti permette di agire nel modo corretto.
Io non stò dicendo che quando faccio sesso mi metto a fare le equazioni di secondo grado. Ma semplicemente dico che ci vuole una teoria prima di fare la "pratica".
Se seguiamo semplicemente l'istinto, non agiamo in modo così diverso da un cinghiale ingrifato o da un cane voglioso. Il sesso è molto più bello e complicato di un semplice "accoppiamento".....
....io sono contrario ad usare puramente l'istinto. Questo deve essere sempre accompagnato dal sapere umano e il sapere animale che geneticamente portiamo, non può prendere il sopravvento. Se ci viene fame dopo mangiato bisogna evitare di sgranocchiarsi un pacchetto di bondì, perchè noi sappiamo al contrario dell'istinto, che questo ci può far male.
Questo è un mio modo di pensare, che mi porta a Pensare prima di Agire, evitando che l'istinto da solo mi faccia agire in modo sbagliato.
Tu hai la tua teoria e io la mia, tutto quì. Se ritieni giusta la tua per la tua vita, allora continua così, e così farò anch'io.
CIAO!

"A che mi serve costruire un circuito elettrico se non conosco le leggi che lo governano?"
Credi che l'elettricista che ti ha fatto l'impianto di casa conosca le equazioni di Maxwell?
Credi che per progettare l'impianto idraulico di una casa serva conoscere in dettaglio le equazioni di Navier Stokes?
Per quanto mi riguarda, io adoro la teoria, ma ritengo che il mondo economico abbia estremo bisogno sia di gente teoricamente preparata che di gente molto "pratica". Per questo ritengo che il nuovo ordinamento sia da giudicarsi positivamente.
"Tutto stà dietro ad una teoria che sia il cucinare o fare sesso, per ogni cosa c'è un metodo preciso per farla"
MI spiace che nella tua vita tu faccia tutto seguendo una "teoria". Se permetti, su certe cose preferisco decisamente agire d'istinto...
P.S.
Concordo sul fatto che la distinzione tra chi può seguire un corso più teorico e chi invece è meglio che ne segua uno più pratico non si può basare sulla media.
Ritengo molto più sensato affrontare un esame di ammissione serio dopo il primo anno. Diciamo sul genere ecole Politecnique francese.
Credi che l'elettricista che ti ha fatto l'impianto di casa conosca le equazioni di Maxwell?
Credi che per progettare l'impianto idraulico di una casa serva conoscere in dettaglio le equazioni di Navier Stokes?
Per quanto mi riguarda, io adoro la teoria, ma ritengo che il mondo economico abbia estremo bisogno sia di gente teoricamente preparata che di gente molto "pratica". Per questo ritengo che il nuovo ordinamento sia da giudicarsi positivamente.
"Tutto stà dietro ad una teoria che sia il cucinare o fare sesso, per ogni cosa c'è un metodo preciso per farla"
MI spiace che nella tua vita tu faccia tutto seguendo una "teoria". Se permetti, su certe cose preferisco decisamente agire d'istinto...
P.S.
Concordo sul fatto che la distinzione tra chi può seguire un corso più teorico e chi invece è meglio che ne segua uno più pratico non si può basare sulla media.
Ritengo molto più sensato affrontare un esame di ammissione serio dopo il primo anno. Diciamo sul genere ecole Politecnique francese.
La Mia media è del 23-24......
figurati .......non arriverò mai a 30.
Però mi piace molto la teoria.
Ecco quindi un esempio in cui uno studente non bravissimo, apprezza la teoria.
Quindi Bassa Media $!=$ Studente Svogliato
...ad esempio quando ho studiato il "C" (è un linguaggio di programmazione)ci è stato insegnato tutto meccanicamente, nel senso che ad esempio il prof ci diceva, per fare questo scrivete così o colà.
Il risultato è stato che io come tanti non sapevamo che cosa facesse realmente un comando, cioè lo scrivevamo perchè sapevamo che aveva un ipotetico comportamento, ma poi non sapevamo come la macchina lo gestiva quel comando, e questo non è un problemino da niente. Mi capitava infatti spessisimo di fare un programmino per esercizio e alla compilazione appariva il solito "Segmentation Fault". Cioè avevo scritto su una zona di memoria protetta, perchè non avevo capito il reale comportamento del programma.
Questo per dirvi quanto sia importante la teoria....

Però mi piace molto la teoria.
Ecco quindi un esempio in cui uno studente non bravissimo, apprezza la teoria.
Quindi Bassa Media $!=$ Studente Svogliato
...ad esempio quando ho studiato il "C" (è un linguaggio di programmazione)ci è stato insegnato tutto meccanicamente, nel senso che ad esempio il prof ci diceva, per fare questo scrivete così o colà.
Il risultato è stato che io come tanti non sapevamo che cosa facesse realmente un comando, cioè lo scrivevamo perchè sapevamo che aveva un ipotetico comportamento, ma poi non sapevamo come la macchina lo gestiva quel comando, e questo non è un problemino da niente. Mi capitava infatti spessisimo di fare un programmino per esercizio e alla compilazione appariva il solito "Segmentation Fault". Cioè avevo scritto su una zona di memoria protetta, perchè non avevo capito il reale comportamento del programma.
Questo per dirvi quanto sia importante la teoria....
Io non sono certo uno studente da tutti 30 e lode.
Come avrai notato dai miei post la mia tendenza a infarcire di c.. quello che scrivo e' abbastanza spiccata....
Ti do ragione sul fatto che non si deve costringere nessuno a fare forzosamente "pratica". Piu' che mettere barriere all'ingresso sarebbe inteligente tenere un livello molto alto facendo esami difficili: cosi' non si impedisce a nessuno di provare (chi vuole farlo poi alla fine riesce comunque a darli tutti gli esami), ma al contempo non si penalizzano gli studenti brillanti costringendoli a seguire corsi di basso livello.
Pero' e' anche vero che non si puo' costringere tutti gli studenti a farsi 5 anni di corsi pieni di teoria se a loro interessa solo la "pratica".
Il sistema a Y "libero" sarebbe il migliore possibile: si permette a chiunque di fare quello che vuole.
Come avrai notato dai miei post la mia tendenza a infarcire di c.. quello che scrivo e' abbastanza spiccata....
Ti do ragione sul fatto che non si deve costringere nessuno a fare forzosamente "pratica". Piu' che mettere barriere all'ingresso sarebbe inteligente tenere un livello molto alto facendo esami difficili: cosi' non si impedisce a nessuno di provare (chi vuole farlo poi alla fine riesce comunque a darli tutti gli esami), ma al contempo non si penalizzano gli studenti brillanti costringendoli a seguire corsi di basso livello.
Pero' e' anche vero che non si puo' costringere tutti gli studenti a farsi 5 anni di corsi pieni di teoria se a loro interessa solo la "pratica".
Il sistema a Y "libero" sarebbe il migliore possibile: si permette a chiunque di fare quello che vuole.
Non ha nessun senso che chi intende fare solo 3 anni si riempia la testa di tanta fisica e analisi che non gli servira' mai...
Io non credo che faccia male imparare qualcosa che comunque fà parte del nostro repertorio di conoscenza umana. Il Sapere al contrario di altro, non è mai troppo.
Io non sò le specifiche della Y ma credo questo rientri nel discorso <<"pratica" o "teoria" ?>>.
Da come la avete esposta voi sembra che debba essere l'università a gestire la formazione di uno studente. Questo non mi sembra giusto anche perchè ognuno deve essere "libero" di scegliere il corso che più gli piace, e non ritrovarsi in un corso perchè non ha tutti i 30 e la teoria non la può studiare.
Si è vero alcuni ragazzi non riescono ad avere voti alti ma questo non significa che quello che studiano non gli piaccia, semplicemente magari hanno delle carenza in matematica o fisica o altre materie.
Si è vero alcuni ragazzi si annoiano alla vista della teoria ma perchè non comprendono il vero valore di quel sapere, e sono più attenti all'atto pratico a quello che gli servirà nel lavoro. Tutto stà dietro ad una teoria che sia il cucinare o fare sesso, per ogni cosa c'è un metodo preciso per farla.
A che mi serve imparare il Java se non conosco la filosofia dell'Object Oriented?
A che mi serve imparare a costruire un circuito se non sò le leggi fisiche che mi permetto di usarlo?
etc....
Cioè se ci metto 20 anni a laurearmi io devo essere libero di farlo. Capisco il vostro punto di vista, e quel tipo di sitema, la Y, renderebbe forse più brevi i tempi di laurea per una persona che ha difficoltà, ma non gli si può negare a questa il diritto allo studio solo perchè non riesce ad imporsi.
Sono con voi quando dite che impariamo cose inutili, che poi nel lavoro non le ritroviamo, e queste non fanno altro che allungare la nostra carriera accademica.
Ma a me per esempio piace impararle quelle cose che voi reputate "inutili". In primo luogo perche non le sò, e questo già mi basterebbe per stimolare la curiosità. E poi nessuna può dire realmente che queste cose sono "totalmente" inutili.
Ad una cosa servono di sicuro, ad arricchire il nostro bagaglio culturale.
...se in 8 anni si producono risultati di un certo spessore la possibilità di diventare professore e continuare le proprie ricerche è tutt'altro che remota.
Con i fondi che hanno ora le università, e ciò che si investe in ricerca, io non mi sentirei proprio sicuro del fatto che vedro rinnovato il mio contratto.
Che dire...Speriamo che non sia così.
Il dottorato di ricerca non scomparirà mai perchè anche se l'industria non ne assumerà la totalità vorrà sempre disporre di una preparazione superiore di certi professionisti,anche se in minima parte.
Sono d'accordo con Marco83. Al 100%!
Anche io sono un acerrimo sostenitore del sistema a Y che permetterebbe veramente di creare percorsi alternativi validi. Non ha nessun senso che chi intende fare solo 3 anni si riempia la testa di tanta fisica e analisi che non gli servira' mai e che chi vuole farne 5 si veda costretto a imparare prima la "tecnica spicciola" e poi la teoria conoscendo la quale avrebbe potuto apprendere la parte tecnica ad un livello decisamente superiore.
Piu' che uno sbarramento con esame di ammissione io farei semplicemente in modo da calibrare i corsi del ramo "5 anni" ad un livello superiore rispetto a quelli del 3 per mantenere comunque un livello alto senza impedire ad alcuno di accedervi.
Per finire non sono stato mai a contatto con l'ambiente della ricerca italiana, ma molto probabilmente quello che dice Marco83 e' vero: mi pare impossibile che le colpe per la pessima situazione scientifica italiana siano tutte dei vari governi che si sono alternati nella storia....
Anche io sono un acerrimo sostenitore del sistema a Y che permetterebbe veramente di creare percorsi alternativi validi. Non ha nessun senso che chi intende fare solo 3 anni si riempia la testa di tanta fisica e analisi che non gli servira' mai e che chi vuole farne 5 si veda costretto a imparare prima la "tecnica spicciola" e poi la teoria conoscendo la quale avrebbe potuto apprendere la parte tecnica ad un livello decisamente superiore.
Piu' che uno sbarramento con esame di ammissione io farei semplicemente in modo da calibrare i corsi del ramo "5 anni" ad un livello superiore rispetto a quelli del 3 per mantenere comunque un livello alto senza impedire ad alcuno di accedervi.
Per finire non sono stato mai a contatto con l'ambiente della ricerca italiana, ma molto probabilmente quello che dice Marco83 e' vero: mi pare impossibile che le colpe per la pessima situazione scientifica italiana siano tutte dei vari governi che si sono alternati nella storia....
Io sinceramente non criticherei eccessivamente le varie riforme 3+2 e moratti.
Sicuramente se si fa una media delle conoscenze di tutti i laureati si scopre che essa è più bassa rispetto a quella che poteva essere con il vecchio ordinamento. Tuttavia questa "media" non la dice tutta; secondo me il numero di persone ben preparate è rimasto sostanzialmente invariato, mentre il numero di persone "sufficientemente" preparate è salito. Questo porta ad un abbassamento del livello medio, ma non ad una perdita di laureati di alto livello.
Per quel che riguarda le varie riforme io continuo a sostenere che sarebbe meglio utilizzare un sistema a Y nella laurea di primo livello, ossia, dopo il primo anno si permette ai migliori di proseguire verso un percorso più teorico che li preparerà ad affrontare problemi con maggiore livello di astrazione, mentre gli altri possono essere convogliati in un percorso che mira a dar loro conoscenze pratiche facilmente spendibili.
Più di una volta, dicendo quanto sopra, sono stato tacciato di illiberalismo e mi è stato detto che così l'istruzione non è più per tutti. Secondo me non è così, perchè non vi è nessuna discriminazione; semplicemente si passa da un sistema "buonista" ad uno meritocratico.
Tra l'altro ho molti amici che al 3° anno non sono stati ammessi all'orientamento propedeutico e hanno dovuto seguirne uno professionalizzante. Risultato: si sono trasformati da gente che soffriva a stare in aula in appassaionati studenti. Perchè? Perchè quello che gli veniva proposto era molto più vicino alle loro aspettative di qualsiasi corso di analisi o fisica matematica.
Secondo argomento: ricercatori.
Credo che la ricerca in italia sia un punto nodale. Se ne fa troppo poca e spesso non di vera avanguardia. Inoltre i ricercatori sono pagati una miseria e a causa del panorama piuttosto low tech presente in italia, uno studente con un dottorato è solo un laureato più vecchio.
Detto cio aggiungo che comunque non me la sento di discolpare totalmente i ricercatori e l'ambiente universitario.
Avendo lavorato in questo ambiente ho potuto notare come vi sia gente che nei centri di ricerca VEGETA, prendendo si uno stipendio piuttosto basso ma facendo quasi nulla.
Come è stato fatto notare, con la riforma un ricercatore non puo rimanere tale per più di 6 anni.
Facciamo bene i conti: dottorato, 3 anni. Diciamo almeno 2 concentrati su un ben determinato progetto. ricercatore: 6 anni. Totale almeno 8 anni per sviluppare un progetto. Mi sembrano PIU' che sufficienti, tenuto conto anche del fatto che se i 8 anni si producono risultati di un certo spessore la possibilità di diventare professore e continuare le proprie ricerche è tutt'altro che remota.
Sicuramente se si fa una media delle conoscenze di tutti i laureati si scopre che essa è più bassa rispetto a quella che poteva essere con il vecchio ordinamento. Tuttavia questa "media" non la dice tutta; secondo me il numero di persone ben preparate è rimasto sostanzialmente invariato, mentre il numero di persone "sufficientemente" preparate è salito. Questo porta ad un abbassamento del livello medio, ma non ad una perdita di laureati di alto livello.
Per quel che riguarda le varie riforme io continuo a sostenere che sarebbe meglio utilizzare un sistema a Y nella laurea di primo livello, ossia, dopo il primo anno si permette ai migliori di proseguire verso un percorso più teorico che li preparerà ad affrontare problemi con maggiore livello di astrazione, mentre gli altri possono essere convogliati in un percorso che mira a dar loro conoscenze pratiche facilmente spendibili.
Più di una volta, dicendo quanto sopra, sono stato tacciato di illiberalismo e mi è stato detto che così l'istruzione non è più per tutti. Secondo me non è così, perchè non vi è nessuna discriminazione; semplicemente si passa da un sistema "buonista" ad uno meritocratico.
Tra l'altro ho molti amici che al 3° anno non sono stati ammessi all'orientamento propedeutico e hanno dovuto seguirne uno professionalizzante. Risultato: si sono trasformati da gente che soffriva a stare in aula in appassaionati studenti. Perchè? Perchè quello che gli veniva proposto era molto più vicino alle loro aspettative di qualsiasi corso di analisi o fisica matematica.
Secondo argomento: ricercatori.
Credo che la ricerca in italia sia un punto nodale. Se ne fa troppo poca e spesso non di vera avanguardia. Inoltre i ricercatori sono pagati una miseria e a causa del panorama piuttosto low tech presente in italia, uno studente con un dottorato è solo un laureato più vecchio.
Detto cio aggiungo che comunque non me la sento di discolpare totalmente i ricercatori e l'ambiente universitario.
Avendo lavorato in questo ambiente ho potuto notare come vi sia gente che nei centri di ricerca VEGETA, prendendo si uno stipendio piuttosto basso ma facendo quasi nulla.
Come è stato fatto notare, con la riforma un ricercatore non puo rimanere tale per più di 6 anni.
Facciamo bene i conti: dottorato, 3 anni. Diciamo almeno 2 concentrati su un ben determinato progetto. ricercatore: 6 anni. Totale almeno 8 anni per sviluppare un progetto. Mi sembrano PIU' che sufficienti, tenuto conto anche del fatto che se i 8 anni si producono risultati di un certo spessore la possibilità di diventare professore e continuare le proprie ricerche è tutt'altro che remota.
Dipende perchè alcuni dicono che il dottorato non interessa alle aziende in quanto cerca soprattutto neo laureati, se poi c'è un laureato con il dottorato e molta esperienza, non gli importa alle imprese, perchè tanto il settore di ricerca non e qasi mai lo stesso di quello che il ricercatore svolge all'università. Così dicono ....... io sono del parere che sia un titolo onorevole per un laureato, e cioè un dottorando non solo sà usare la scienza per costruire qualcosa di benefico, ma sà anche arricchire il suo patrimonio e appunto ricercare nuove soluzioni.
Il fatto che ci sarà poca ricerca nelle università credo poi che non sia dovuto alla mancanza di tempo, o meglio la mancanza di tempo è dovuta al fatto che i ricercatori non ricercheranno più nelle università perche sono assunti a tempo determinato e pagati con un misero stipendio. Pensa che un ricercatore prende meno di un professore associato. E che però il ricercatore oltre a fare ricerca per l'università si accolla anche di alcune ore di didattica (giustissimo e profiquo), ma tu pensi che gliele pagano quelle ore ?
Ritornando al 3+2 confermo anch'io che le materie sono state un pò dimagrite ma sono comunque quasi le stesse, anche se alcune sono cambiate di nome. Quello che è cambiato è il ritmo di studio. Un ragazzo della laurea quinquennale, mi ha detto che quando ha iniziato lui non c'erano questi ritmi, e tu potevi apporfondire un argomento se ti piaceva. Adesso invece alcuni argomenti sono stati tolti ed altri non hai tempo di studiarli a dovere. Risultato [ +pratica ] [ -teoria ].
E a questo punto allora mi domando una cosa.....
...Se sarò più prestante sul lavoro, in ogni caso riuscirò ad imparare, lavorando, cose nuove di carattere teorico ?
Un prof mi ha detto che quando faceva Informatica lui la teoria era la base di tutto, però forse era un potroppa visto che uscivano dalla laurea senza saper costruire realmente un software, ma conoscendo i meccanismi della computazione e le soluzioni algoritmiche alla perfezione.
Quindi da una parte la +pratica di adesso è positiva, ma ho paura che questa offuscherà la teoria. A questo punto diventeremmo solo dei portatori passivi di sapere scientifica, senza sentire il sapore e la potenza di una formula di un algoritmo di un architettura, ... insomma delle macchine che svolgono fedelmente il proprio lavoro.
Ma voi vi siete iscritti all'università per soldi ?
...spero di no, io lo fatto in primo luogo perchè sapevo mi avrebbe acculturato molto di più di quanto non ero, sia come esperienza umana che didattica. E credo che molti oggi invece scelgano di fare il giudice, il chirurgo, il commercialista, solo per soldi, fregandosene dei valori che portano.
E' un tema cruciale questo, perchè è così che nascono truffe, corruzioni, affari loschi etc....
Ma ora simo di nuovo $off-topic$
CIAO!
Il fatto che ci sarà poca ricerca nelle università credo poi che non sia dovuto alla mancanza di tempo, o meglio la mancanza di tempo è dovuta al fatto che i ricercatori non ricercheranno più nelle università perche sono assunti a tempo determinato e pagati con un misero stipendio. Pensa che un ricercatore prende meno di un professore associato. E che però il ricercatore oltre a fare ricerca per l'università si accolla anche di alcune ore di didattica (giustissimo e profiquo), ma tu pensi che gliele pagano quelle ore ?
Ritornando al 3+2 confermo anch'io che le materie sono state un pò dimagrite ma sono comunque quasi le stesse, anche se alcune sono cambiate di nome. Quello che è cambiato è il ritmo di studio. Un ragazzo della laurea quinquennale, mi ha detto che quando ha iniziato lui non c'erano questi ritmi, e tu potevi apporfondire un argomento se ti piaceva. Adesso invece alcuni argomenti sono stati tolti ed altri non hai tempo di studiarli a dovere. Risultato [ +pratica ] [ -teoria ].
E a questo punto allora mi domando una cosa.....
...Se sarò più prestante sul lavoro, in ogni caso riuscirò ad imparare, lavorando, cose nuove di carattere teorico ?
Un prof mi ha detto che quando faceva Informatica lui la teoria era la base di tutto, però forse era un potroppa visto che uscivano dalla laurea senza saper costruire realmente un software, ma conoscendo i meccanismi della computazione e le soluzioni algoritmiche alla perfezione.
Quindi da una parte la +pratica di adesso è positiva, ma ho paura che questa offuscherà la teoria. A questo punto diventeremmo solo dei portatori passivi di sapere scientifica, senza sentire il sapore e la potenza di una formula di un algoritmo di un architettura, ... insomma delle macchine che svolgono fedelmente il proprio lavoro.
Ma voi vi siete iscritti all'università per soldi ?
...spero di no, io lo fatto in primo luogo perchè sapevo mi avrebbe acculturato molto di più di quanto non ero, sia come esperienza umana che didattica. E credo che molti oggi invece scelgano di fare il giudice, il chirurgo, il commercialista, solo per soldi, fregandosene dei valori che portano.
E' un tema cruciale questo, perchè è così che nascono truffe, corruzioni, affari loschi etc....
Ma ora simo di nuovo $off-topic$
CIAO!
Sinceramente non credo che i corsi del dottorato di ricerca scompariranno dal panorama universitario italiano,semplicemente i ricercatori avranno meno tempo a disposizione per le ricerche nelle varie università. Il dottorato di ricerca non serve solo per intraprendere la strada del ricercatore universitario,ma può essere molto utile anche nell'industria e in molti altri campi ( vedi Ross Brown,direttore tecnico F1 ).
Per quello che riguarda il "taglio" degli argomenti del 3+2 rispetto al vecchio ordinamento mi sembra vero solo in parte. Confrontando i miei esami con quelli del corso quinquennale posso dire che i testi consigliati sono gli stessi,ma si riducono gli argomenti trattati a lezione per la solita carenza di ore a disposizione. Nulla vieta allo studente di approfondire la materia e all'esame te ne accorgi... A mio avviso un problema grande è quello di avere esami da 5 crediti con programmi enormi che di certo non velocizzano più di tanto la carriera universitaria.
Per quello che riguarda il "taglio" degli argomenti del 3+2 rispetto al vecchio ordinamento mi sembra vero solo in parte. Confrontando i miei esami con quelli del corso quinquennale posso dire che i testi consigliati sono gli stessi,ma si riducono gli argomenti trattati a lezione per la solita carenza di ore a disposizione. Nulla vieta allo studente di approfondire la materia e all'esame te ne accorgi... A mio avviso un problema grande è quello di avere esami da 5 crediti con programmi enormi che di certo non velocizzano più di tanto la carriera universitaria.
No la riforma Moratti la conosco un pochino, non mi tornava il "20"! 
Comunque da noi lo sbarramento per la specialistica c'era gia'... indipendentemente dalla bonta' o meno (su questo non mi pronuncio) della riforma appena introdotta.

Comunque da noi lo sbarramento per la specialistica c'era gia'... indipendentemente dalla bonta' o meno (su questo non mi pronuncio) della riforma appena introdotta.