Fisica e Matematica. Alcuni dubbi.

mivax96
Buongiorno, è il mio primo post sul forum quindi comincio con il presentarmi, mi chiamo Michele, ho 21 anni e vengo da un paesino in Piemonte.
Dopo aver mollato ragioneria 5 anni fa al secondo anno per mettermi a lavorare l'anno scorso mi sono innamorato delle fisica e mi sono iscritto di nuovo a ragioneria con l'obbiettivo di finire il prima possibile per poi iscrivermi a fisica; l'anno scorso ho trovato un buon serale (nel senso che ho potuto fare 3 anni in 1, se parliamo di quanto fatto non è stato per niente un buon serale) e quest'anno ho lasciato il serale e mi sono iscritto al mattino per recuperare eventuali lacune in matematica (che in realtà ho scoperto non avere, almeno per quanto riguarda quello che si fa a ragioneria) e mi sono finalmente diplomato con buoni risultati (95).
Il problema e che facendo un istituto come ragioneria dove fisica proprio non c'è la passione è un pò scemata mentre mi sono appassionato molto alla matematica e ora ho fortissimi dubbi sulla scelta perchè certamente preferirei fisica, ma non avendola mai fatta non so se poi mi piaccia realmente o se mi piaccia solo per come l'ho letta nei libri di divulgazione scientifica, mentre per quanto riguarda matematica, so di essere abbastanza portato ma poi non penso che da matematico si possa guadagnare più di tanto, e quanto meno penso che un ingegnere matematico guadagni molto di più, anche se forse il modo di applicare la matematica non è proprio quello che mi piace di più...
In sintesi:
1. Dovrei seguire il motivo per cui ho ripreso gli studi o andare sul sicuro su qualcosa che so riuscirmi bene?
2. Nel caso scegliessi Fisica, ci sono possibilità di trovare un lavoro decente dopo la magistrale e un eventuale dottorato? Intorno ai 2000/2200€ al mese (fisica teorica / delle particelle / astrofisica (Proprio perchè non l'ho mai fatta non so quale preferisco)
3. Nel caso scegliessi matematica, ho visto che ingegneria matematica è praticamente un lavoro garantito, e leggendo sul forum sembra anche un lavoro piuttosto ben retribuito, mentre per matematica le statistiche che ho visto sono molto deprimenti... Mi piacerebbe di più fare matematica semplice ma poi rischio davvero di finire a fare la fame? In questo caso ing. matematica sarebbe un buon compromesso...

Grazie a tutti per l'aiuto e scusate il lungo post.

Risposte
axpgn
"Fare o non fare. Non c'è provare" (cit. Joda) :-D

mivax96
Alla fine ho deciso di provare con fisica. Grazie ancora a tutti.

civamb
"Raptorista":
Rieccomi online, voglio commentare solo una cosa: la citata leggenda per cui un laureato in ing mtm non può fare un dottorato è dovuta al fatto che molta gente non sa dell'esistenza di ambiti caratteristici di un ingegnere matematico. È vero che un laureato ing mtm non è un buon candidato per un dottorato in matematica pura, né per uno in ingegneria hardcore, però ci sono molti ambiti per cui non esiste una ingegneria e che richiedono competenze che solo noi abbiamo. Io stesso faccio un dottorato in cui mi occupo di cose che nessun ingegnere può fare, perché richiedono un misto di conoscenza matematica, di programmazione HPC e di senso fisico che né matematici, né informatici e né fisici posseggono.

Detto ciò, un ingegnere matematico che sceglie un piano di studi personalizzato zeppo di esami di matematica pura può, con qualche sforzo, fare un dottorato in matematica pura, e viceversa con l'ingegneria. Ho visto personalmente casi in cui questo è successo.


In entrambe le LM di Milano e Torino é possibile personalizzare il piano di studi (con gli esami a scelta) sbilanciando i crediti verso l'analisi matematica, la fisica matematica o l'analisi numerica. A Torino il triennio ha decisamente piú crediti di matematica pura e dal corrente anno accademico ci sono esami come analisi superiore, analisi non lineare e istituzioni di analisi. Come ho già scritto e leggendo il forum qualcuno ha fatto, il triennio al polito e la magistrale al polimi può essere una scelta molto valida.
In ogni caso a giudicare dai dati di Torino oltre il 50% dei laureati prosegue con il dottorato, la maggior parte in matematica.

mivax96
Ho ancora una domanda, del politecnico una cosa buona e che avrei ancora un anno per decidere in quanto a vedere dal programma il primo anno è uguale per tutti e potrei facilmente cambiare corso... Per quanto riguarda un passaggio dopo o durante il primo anno ad esempio da fisica a matematica o viceversa o da fisica/matematica a ingegneria, sarebbe una cosa fattibile o dovrei considerare l'anno come perso?

PadreBishop
"civamb":

Lo stesso vale per il politecnico di Milano. Fra l'altro la LM sembra organizzata molto bene e potrebbe essere una valida alternativa per chi ha conseguito il triennio in matematica per l'ingegneria a Torino ; fare esperienza in una realtà differente non fa mai male. Peccato che non ci sia un percorso misto fra i due politecnici come nel caso di ingegneria nucleare.



Si potrebbe sempre ovviare a ció con l'ASP - Alta Scuola Politecnica, dove si caricano 30 cfu in piu' mi sembra di ricordare e si attivano esami e progetti in comune ai due politecnici con tanto di trasferimenti da una sede all'altra.

Raptorista1
Rieccomi online, voglio commentare solo una cosa: la citata leggenda per cui un laureato in ing mtm non può fare un dottorato è dovuta al fatto che molta gente non sa dell'esistenza di ambiti caratteristici di un ingegnere matematico. È vero che un laureato ing mtm non è un buon candidato per un dottorato in matematica pura, né per uno in ingegneria hardcore, però ci sono molti ambiti per cui non esiste una ingegneria e che richiedono competenze che solo noi abbiamo. Io stesso faccio un dottorato in cui mi occupo di cose che nessun ingegnere può fare, perché richiedono un misto di conoscenza matematica, di programmazione HPC e di senso fisico che né matematici, né informatici e né fisici posseggono.

Detto ciò, un ingegnere matematico che sceglie un piano di studi personalizzato zeppo di esami di matematica pura può, con qualche sforzo, fare un dottorato in matematica pura, e viceversa con l'ingegneria. Ho visto personalmente casi in cui questo è successo.

civamb
"PadreBishop":
[quote="civamb"]Sono d'accordo con PadreBishop ma aggiungo solo una cosa. Dallo scorso anno la LM del PoliTo offre due nuovi corsi di analisi matematica (in aggiunta ai precedenti) come Analisi tempo-frequenza, Metodi variazionali e multiscala, con tanto di argomenti di tesi collegati.


Il dipartimento di matematica del Polito ha questo expertise e lo sfrutta aprendo tali corsi, permettendo di tenere aperta una porta (portone, o porticina, questo non so) sulla parte della modellistica che parla strettamente il linguaggio dell'Analisi con teoremi e tutti i crismi del caso.[/quote]

Lo stesso vale per il politecnico di Milano. Fra l'altro la LM sembra organizzata molto bene e potrebbe essere una valida alternativa per chi ha conseguito il triennio in matematica per l'ingegneria a Torino ; fare esperienza in una realtà differente non fa mai male. Peccato che non ci sia un percorso misto fra i due politecnici come nel caso di ingegneria nucleare.

mivax96
Grazie mille a tutti per le risposte esaurienti, ora non mi resta che meditarci su qualche giorno.
Vi faccio sapere :)

PadreBishop
"civamb":
Sono d'accordo con PadreBishop ma aggiungo solo una cosa. Dallo scorso anno la LM del PoliTo offre due nuovi corsi di analisi matematica (in aggiunta ai precedenti) come Analisi tempo-frequenza, Metodi variazionali e multiscala, con tanto di argomenti di tesi collegati.


Il dipartimento di matematica del Polito ha questo expertise e lo sfrutta aprendo tali corsi, permettendo di tenere aperta una porta (portone, o porticina, questo non so) sulla parte della modellistica che parla strettamente il linguaggio dell'Analisi con teoremi e tutti i crismi del caso.

civamb
Sono d'accordo con PadreBishop ma aggiungo solo una cosa. Dallo scorso anno la LM del PoliTo offre due nuovi corsi di analisi matematica (in aggiunta ai precedenti) come Analisi tempo-frequenza, Metodi variazionali e multiscala, con tanto di argomenti di tesi collegati.

PadreBishop
"mivax":

Ma dopo aver fatto ingegneria matematica (la magistrale mi sembra sia ingegneria anche a torino) cosa si può fare? nel senso, si può esclusivamente andare a lavorare in qualche azienda o si può anche accedere al mondo della ricerca? in questo secondo caso non si hanno delle lacune rispetto ai matematici non ingegneri?



Del mio anno di laurea in Ing. Mat., sono quasi di piu' quelli che sono andati a fare il phd che quelli che non ci sono andati.
Spesso la ricerca si fa su quello che le imprese danno da ricercare, (leggasi si ricerca quello per cui si stanzia denaro), e quindi sono assai di piu' i phd di tipo applicativo che quelli di tipo speculativo. Gli ingegneri matematici che conosco popolano i phd di Metrologia, Ing. Aerospaziale, Ing. Matematica , Matematica e Statistica, Psicologia , Finanza...

Ovviamente dopo 2 anni di specialistica dove non tocchi piu' uno spazio funzionale se non fosse per la caratterizzazione di qualche elemento finito, tornare a fare un phd di matematica astratta non lo vedo fattibile a meno che non si tratti di uno studente veramente fuori dal normale.

Piccolo appunto.
Pima di fare l'universita' si ha l'impressione, se si e' stati bravi studenti al liceo, che la matematica non sia cosi' astratta: alla fine sono derivate, integrali, statistica, probabilita', trovare il volume di coni e cose simili... Alla fine dei cinque anni matematica pura diventa astratta come teologia a mio avviso e la maggior parte degli argomenti trattati non ha riscontro agevole nel mondo reale (parlo di un curriculum generale o teorico, se uno si sceglie un percorso ad hoc le cose cambiano e di molto). Ingegneria matematica mantiene un ragguaglio con la realta' un piu' marcato sotto questo aspetto. Per questo nel mio caso specifico ho fatto il passaggio da triennale a specialistica e mi sono trovato bene.

Altro Appunto:

Se sei di natura piu' speculativo, buttati su quello in cui sei bravo / quello in cui puoi spendere ore senza frustrazione. Se alla fine del tuo percorso sei soddisfatto delle tue teorie sui condensati di Bose - Einstein pero' vuoi entrare nel mondo del lavoro non accademico, una scelta oculata di qualche esame opzionale o un corsetto di qualche software o linguaggio di programmazione appena laureato e torni competitivo anche su quel lato.

civamb
"mivax":
[quote="civamb"]Ingegneria matematica triennale per ora é attivata soltanto a Milano e forma ingegneri (industriali o dell'informazione) con una formazione matematica nettamente superiore. Al politecnico di Torino il triennio offerto presso la facoltà di ingegneria é un cdl in scienze matematiche. Sono due impostazioni differenti che hanno punti di forza differenti. Di sicuro nel triennio di Milano non vengono affrontati soltanto esami "operativi". In entrambi i casi gli atenei hanno migliaia di iscritti e, al contrario di altre facoltà, non hanno la necessità di proporre corsi di laurea per attirare qualche studente in più anzi...

Ma dopo aver fatto ingegneria matematica (la magistrale mi sembra sia ingegneria anche a torino) cosa si può fare? nel senso, si può esclusivamente andare a lavorare in qualche azienda o si può anche accedere al mondo della ricerca? in questo secondo caso non si hanno delle lacune rispetto ai matematici non ingegneri?[/quote]

Le lauree magistrali in ingegneria matematica nei due politecnici di Milano e Torino non sono in ingegneria ma in "modellistica matematico fisica per l'ingegneria". Dopo la laurea si può accedere alle selezioni per il dottorato di ricerca, come può farlo qualunque laureato in ingegneria.

mivax96
"civamb":
Ingegneria matematica triennale per ora é attivata soltanto a Milano e forma ingegneri (industriali o dell'informazione) con una formazione matematica nettamente superiore. Al politecnico di Torino il triennio offerto presso la facoltà di ingegneria é un cdl in scienze matematiche. Sono due impostazioni differenti che hanno punti di forza differenti. Di sicuro nel triennio di Milano non vengono affrontati soltanto esami "operativi". In entrambi i casi gli atenei hanno migliaia di iscritti e, al contrario di altre facoltà, non hanno la necessità di proporre corsi di laurea per attirare qualche studente in più anzi...

Ma dopo aver fatto ingegneria matematica (la magistrale mi sembra sia ingegneria anche a torino) cosa si può fare? nel senso, si può esclusivamente andare a lavorare in qualche azienda o si può anche accedere al mondo della ricerca? in questo secondo caso non si hanno delle lacune rispetto ai matematici non ingegneri?

civamb
Ingegneria matematica triennale per ora é attivata soltanto a Milano e forma ingegneri (industriali o dell'informazione) con una formazione matematica nettamente superiore. Al politecnico di Torino il triennio offerto presso la facoltà di ingegneria é un cdl in scienze matematiche. Sono due impostazioni differenti che hanno punti di forza differenti. Di sicuro nel triennio di Milano non vengono affrontati soltanto esami "operativi" (che sono ben pochi). In entrambi i casi gli atenei hanno migliaia di iscritti e, al contrario di altre facoltà, non hanno la necessità di proporre corsi di laurea per attirare qualche studente in più anzi...

matnatale
Rinnovo il consiglio dato ad un altro utente,anche se,probabilmente,altri saranno pronti a sconfessarmi;lascia perdere ingegneria matematica(a milano,almeno la triennale,è il tipico corso di laurea istituito per attirare qualche iscritto in più;se non inutile,sicuramente mooolto dispersivo in termini di contenuti e impostazione),a maggior ragione se vuoi avere un insight "speculativo" (avendo tu parlato di matematica o fisica),e non acquisire strumenti puramente operativi,peraltro meno definiti che in un tradizionale cdl in ingegneria.Se sei interessato a determinati aspetti applicativi della matematica,meglio una triennale in matematica pura seguita da una magistrale affine ad ingegneria matematica(che non è un passaggio ostico,come altri millantano,potresti dover recuperare qualche esame ingegneristico,che sia automatica o elettrotecnica,ma non mi sembra affatto uno scoglio;piuttosto,il passaggio inverso sarebbe decisamente poco fattibile)

borto97
Signor Moderatore, le chiedo scusa. Ho da sempre il vizio di scrivere di fretta, quindi dei piccoli errori scappano.
Questa ingegneria matematica non convince per niente

Chiaramente manca un "mi". Come dice lei, sarebbe un'affermazione davvero troppo azzardata per un poveraccio come me. Davvero mi scuso per il malinteso.

Sarebbe come se domani qualcuno si svegliasse e inventasse cose come la fisica matematica, la chimica quantistica o la biomatematica. Speriamo non succeda mai!

Mi permetta, signor Moderatore, ma io in queste cose non vedo ossimori. E spero che nessuno mi prenda troppo sul serio quando dico che ingegneria matematica è un ossimoro. Quelle che ha citato lei sono tutte scienze cosiddette "pure" se vogliamo, mentre accostando le parole ingegneria e matematica a qualcuno potrebbe suonare piuttosto strano, mi piacerebbe sapere cosa ne pensa un matematico.

mi piacerebbe che elencassi cinque di questi [o anche tre, per quel che cambia].

Signor Moderatore, ho letto il file specifico delle statistiche occupazionali del politecnico di Torino. Mi baso su quelle, su cos'altro sennò. Trovo scritto che dopo un anno i 56 laureati lavorano tutti, però non si specifica
1. che tipo di contratto hanno? A tempo indeterminato o dopo due anni a casa?
2. che stipendio percepiscono? A quanto pare l'opener è interessato, come è giusto che sia, ad avere un buon guadagno (sono sicuro che non è così, ma per quanto ne sappiamo potrebbero tutti lavorare con uno stipendio da fame).
3. il lavoro che stanno facendo, che tipo di lavoro è? Magari si tratta di impieghi che non sono per niente inerenti al percorso di studi fatto.
Mi creda, signor Moderatore, potrei continuare, ma ha poco senso. Il concetto che volevo esprimere è che non vedo alcun senso nello scegliere una facoltà di stampo ingegneristico solo perchè 56 persone hanno trovato lavoro. Per questo motivo allora le facoltà di lettere e di psicologia dovrebbero essere vuote, perchè le statistiche fanno piangere.
Per altro, se all'opener già l'idea di passare delle ore in laboratorio non piace, figuriamoci studiare ingegneria! (qualcuno mi fermi se sto sbagliando qualcosa :roll: )
Ho riportato per prime le indagini del polito perchè sono le uniche che ho trovato dove si parla del 100%. Poi ho guardato quelle del polimi, e per quello che ho potuto leggere:
- Il 70% circa dei laureati ha trovato lavoro (che è buono, ma non è un 100%)
- Il 34% circa lavora a tempo indeterminato, il 38% è in apprendistato, il 16% è a tempo determinato
- L'89% circa ha affermato che per svolgere il suo lavoro non è necessiaria la laurea in ingegneria matematica
- Il 47% circa ha affermato che la sua formazione professionale è "abbastanza" adeguata a svolgere il proprio lavoro.
Tutto questo raccontato dall'85% circa dei laureati del 2013.

non è che io non mi fidi di te e della tua conoscenza dei meccanismi dietro l'elaborazione delle statistiche del polimi, ma per evitare che qualcun altro che in futuro legga questa conversazione possa pensare che tu sia solo uno studente di fisica col vizio di dare aria alla bocca su argomenti di cui non sa.


Signor Moderatore, lei sbaglia! Io non ho mai preteso di saperne dei meccanismi dietro all'elaborazione di questi dati. Al contrario, io non volevo proprio parlarne. Ma visto che me l'ha chiesto lei, ho cercato di accontentarla :smt007

Intervengo solo per fare un po' di mythbusting

Chiudendo il cerchio, signor Moderatore, io questo mythbusting non lo vedo. Non ha chiarito assolutamente niente riguardo ai dubbi dell'opener e non ha neanche corretto le mie "fesserie". Si è limitato a fare ironia (non si preoccupi, a me piace scherzare) e a farmi una specie di interrogazione, un po' come se fossi uno studente alla lavagna e lei il professore :lol:

donald_zeka
Un ingegnere matematico è un gestionale che sa usare matlab

Raptorista1
Intervengo solo per fare un po' di mythbusting, visto che ho letto un sacco di fesserie in così pochi messaggi.

"shot22":

Questa ingegneria matematica non convince per niente

Una tesi molto forte, sono sicuro che da studente della triennale in fisica hai conosciuto un gran numero di studenti e laureati ingegneri matematici, hai parlato con recruiter di aziende e professori universitari ed hai concluso che la figura preparata non ha successo, non è convincente nel mondo del lavoro E in quello accademico. Mi piacerebbe molto sentire questi aneddoti di cui suppongo tu sia in possesso.

"shot22":

già il nome mi fa venire i brividi. E' un'ossimoro!

Questa non l'avevo ancora sentita, mi è nuova quanto l'apostrofo su ossimoro!

"shot22":
Per come la vedo io o fai ingegneria o fai matematica, le mezze vie non portano da nessuna parte

Impeccabile. D'altronde chi ha mai sentito parlare di simili ambiti misti dai nomi altrettanto "ossimorici"? Sarebbe come se domani qualcuno si svegliasse e inventasse cose come la fisica matematica, la chimica quantistica o la biomatematica. Speriamo non succeda mai!
Immagino quindi che per ogni tesi magistrale in ingegneria matematica esista un matematico o un ingegnere [o un fisico, Gauss non voglia!] che poteva svolgere lo stesso lavoro altrettanto bene, o addirittura meglio!

Però non c'è bisogno di esagerare col sarcasmo e litigare adesso, siamo tutti adulti e vaccinati e sicuramente esistono statistiche [o "dati sperimentali", se l'espressione ti piace di più] che possono aiutare a fare chiarezza in maniera obiettiva sulla questione.

"shot22":

Le statistiche parlano di 100% di occupati a un anno dalla laurea

Come ti dicevo io le statistiche le lascerei perdere, ci sono una marea di fattori dentro a quel 100% che le statistiche non ti dicono.

Questa non ho voglia di spezzettarla perché altrimenti andrei troppo per le lunghe. Però sì, lasciamo perdere le statistiche, sicuramente i molti laureati che compongono lo 0% hanno qualcosa di rilevante da dire sulla questione. Propongo di convocarli e chiedere a ciascuno di loro, però ce li dividiamo perché sono tanti, sono addirittura lo zero percento :shock:
Scherzi a parte, siccome dici che ci sono una marea di fattori mi piacerebbe che elencassi cinque di questi [o anche tre, per quel che cambia].
Chiariamoci, non è che io non mi fidi di te e della tua conoscenza dei meccanismi dietro l'elaborazione delle statistiche del polimi, ma per evitare che qualcun altro che in futuro legga questa conversazione possa pensare che tu sia solo uno studente di fisica col vizio di dare aria alla bocca su argomenti di cui non sa.

borto97
Questo non lo so, ma la vedo dura :\

mivax96
Questa dei laboratori è un'altra cosa che mi frena un pò... 120 ore di laboratorio sono veramente tante il primo anno e non so quanto mi possano appassionare. Iscriversi a fisica e poi cambiare e passare a matematica nel secondo quadrimestre (a Torino sono 3 quadrimestri :shock: ) casomai non mi piacesse il laboratorio è fattibile? O rischierei di perdere un altro anno?

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