Completamente fuso..help me(sono nuovo)
Salve.Sono nuovo del forum (ma non del sito visto ke la nostra prof c porta sempre in lab a fare i test k non facciamo
) fatta 1 po' d presentazione volevo kiedervi un po' di cosucce
Visto che sono all'ultimo anno del Liceo Scientifico PNI ora mi trovo nella situazione di migliaia di ragazzi e cioè la scelta universitaria. Io a dirla tutta non so proprio dove andare e vorrei chiedere aiuto un po' a voi che ormai lavorate o state studiando. Io ho escluso da subito i corsi che riguardano economia e ambiente e sare propenso più per corsi di tipo scientifico e tecnologico. Una vaghissima idea mi porta a pensare ingegneria elettronica oppure medicina.Lo so che sono due rami completamente diversi ma sono quelli che mi attirano di più (maggiormente ingegneria) anzi a dirla tutta diciamo che tutte le ingegnerie mi attirano tranne la meccanica, la civile, la navale per cui ditemi un po' voi. E ditemi un po' qualche cosa anche sui guadagni.Vabbè basta con le kiakkiere e ringrazio tutttti qll ke mi risponderanno
p.s.: ho anche messenger quindi ci si potrebbe sentire anche li volendo

Visto che sono all'ultimo anno del Liceo Scientifico PNI ora mi trovo nella situazione di migliaia di ragazzi e cioè la scelta universitaria. Io a dirla tutta non so proprio dove andare e vorrei chiedere aiuto un po' a voi che ormai lavorate o state studiando. Io ho escluso da subito i corsi che riguardano economia e ambiente e sare propenso più per corsi di tipo scientifico e tecnologico. Una vaghissima idea mi porta a pensare ingegneria elettronica oppure medicina.Lo so che sono due rami completamente diversi ma sono quelli che mi attirano di più (maggiormente ingegneria) anzi a dirla tutta diciamo che tutte le ingegnerie mi attirano tranne la meccanica, la civile, la navale per cui ditemi un po' voi. E ditemi un po' qualche cosa anche sui guadagni.Vabbè basta con le kiakkiere e ringrazio tutttti qll ke mi risponderanno

p.s.: ho anche messenger quindi ci si potrebbe sentire anche li volendo

Risposte
Ragà avete tutti ragione...purtroppo i motivi dell'abbandono sono tanti e il primo a mio parere è proprio l'impreparazione da parte delle scuole superiori.
Per fctk: lasciare per un po' di fica...ma dai! Comunque seriamente, non so a quale facoltà sei iscritto ma posso dirti con certezza che lasciare non è che sia la migliore delle soluzioni. I momenti di difficoltà ci sono ma bisogna saperli affrontare perchè sono quello che poi si avranno anche in ambito lavorativo e lì non è che puoi "abbandonare"...correggimi se mi sbaglio, soprattutto perchè non mi trovo ancora in ambiente universitario
Per fctk: lasciare per un po' di fica...ma dai! Comunque seriamente, non so a quale facoltà sei iscritto ma posso dirti con certezza che lasciare non è che sia la migliore delle soluzioni. I momenti di difficoltà ci sono ma bisogna saperli affrontare perchè sono quello che poi si avranno anche in ambito lavorativo e lì non è che puoi "abbandonare"...correggimi se mi sbaglio, soprattutto perchè non mi trovo ancora in ambiente universitario
"wedge":
[quote="fctk"]aggiungo altre possibili cause:
i) lontananza fisica tra la propria abitazione e l'università, e quindi conseguente logorio psico-fisico quotidiano associato al pendolarismo
ii) clima di assoluta indifferenza reciproca tra studenti all'interno dell'università
iii) mancanza di fica qualificata in alcuni corsi di laurea
sei un grande






non ci scherzare troppo che queste mie perle di saggezza arrivano di prima mano... nel senso che anch'io sono sull'orlo di abbandonare proprio per le ragioni di cui sopra.
"motorhead":
orale a crocette (indovinate perchè)
geniale
"fctk":
aggiungo altre possibili cause:
i) lontananza fisica tra la propria abitazione e l'università, e quindi conseguente logorio psico-fisico quotidiano associato al pendolarismo
ii) clima di assoluta indifferenza reciproca tra studenti all'interno dell'università
iii) mancanza di fica qualificata in alcuni corsi di laurea
sei un grande






il risvolto della medaglia è che troppo spesso questa disaffezione è indotta proprio del sistema dei corsi di laurea, da noi (economia) fino all'anno scorso per dare l'esame di matematica la procedura era questa:
primo modulo 5 cfu
scritto: che veniva corretto dal prof confrontando solo i risultati col suo foglietto prestampato con le soluzioni, il che significa che se sbagli un meno e l'esercizio è perfetto in sostanza devi rifarlo
a distanza di una settimana
orale a crocette (indovinate perchè)
secondo modulo 5 cfu
2,5 cfu
solito scritto
solito orale a crocette
2.5 cfu per l'intro alla mat. finanziaria
scritto a crocette
e poi verbalizzazione dopo 1 settimana
cioè ricapitolando per prendere 10 cfu si doveva andare SEI volte all'università senza che nessuno abbia veramente testato la preparazione delle studente
questo solo un esempio
primo modulo 5 cfu
scritto: che veniva corretto dal prof confrontando solo i risultati col suo foglietto prestampato con le soluzioni, il che significa che se sbagli un meno e l'esercizio è perfetto in sostanza devi rifarlo
a distanza di una settimana
orale a crocette (indovinate perchè)
secondo modulo 5 cfu
2,5 cfu
solito scritto
solito orale a crocette
2.5 cfu per l'intro alla mat. finanziaria
scritto a crocette
e poi verbalizzazione dopo 1 settimana
cioè ricapitolando per prendere 10 cfu si doveva andare SEI volte all'università senza che nessuno abbia veramente testato la preparazione delle studente
questo solo un esempio
"Cozza Taddeo":ci mancherebbe non intendevo semplificare così la situazione sugli abbandoni universitari che è molto complicata, oltretutto non sono neanche io un esperto, ho solo espresso una sensazione che ho "vivendo" l'univeristà da studente e vedendo molti colleghi decisamente poco presi dalle materie, insomma come una specie di scuola dell'obbligo come dici anche tu nel punto 4). Dato l'esame, via il dente via il dolore, 20, 18, 17.5 "massì basta che finisco alla svelta" non sò se rendo l'idea.
Ecco, naturalmente io non sono un esperto del settore e potrei sbagliarmi, tuttavia credo che la questione dell'abbandono degli studi universitari sia di gran lunga piú complessa di una semplice "mancanza di vocazione", fattore che può contribuire senza dubbio ma che non è, per come la vedo io, una della cause principali di questo fenomeno.
e ti quoto su tutti gli altri punti come la preparazione nelle scuole superiori; non ho difficoltà a dirti che da me molti arrivavano in 5 superiore di un ITIS sapendo a malapena cosa fosse un amplificatore, io compreso, ed ho avuto un voto di maturità superiore a 90, ma credimi se avessi avuto interesse per la materia me ne fregavo del voto e avrei provato ad apprendere veramente qualcosa di elettronica già pensando all'università.
aggiungo altre possibili cause:
i) lontananza fisica tra la propria abitazione e l'università, e quindi conseguente logorio psico-fisico quotidiano associato al pendolarismo
ii) clima di assoluta indifferenza reciproca tra studenti all'interno dell'università
iii) mancanza di fica qualificata in alcuni corsi di laurea
i) lontananza fisica tra la propria abitazione e l'università, e quindi conseguente logorio psico-fisico quotidiano associato al pendolarismo
ii) clima di assoluta indifferenza reciproca tra studenti all'interno dell'università
iii) mancanza di fica qualificata in alcuni corsi di laurea
"motorhead":
[quote="Cozza Taddeo"]Se avessi dovuto seguire la mia passione sarei andato a fare lettere classiche e con tutta probabilità ora farei il telefonista alla telecom, non avrei una casa e tantomeno famiglia.
ma infatti ti capisco e forse hai fatto bene questo nessuno lo sà.
Ho come l'impressione che ora molto più di anni fà si scelga pensando ad un ipotetico futuro impiego senza però tener conto della passione e anche divertimento necessari per completare il corso di studi in maniera ottimale, altrimenti non si vedrebbero i numerosi abbandoni che saranno anche in calo rispetto alle vecchie quadriennali ma persistono e sono anche "nascosti" (ai fini delle rilevazioni statistiche) da cambi laurea[/quote]
Perdonami ma ancora una volta non sono d'accordo.
La mia impressione è che gli abbandoni degli studi universitari siano dovuti ad un molteplice serie di cause spesso sovrapposte e difficilmente districabili.
Alcune di queste sono:
1) informazione scarsa o nulla sul "taglio" dei vari corsi universitari e sull'impegno di studio richiesto per affrontarli con successo.
L'orientamento a livello di scuola superiore è ridicolo: spesso vengono a presentare le facoltà qualche professore che tiene i corsi o, peggio ancora, il preside o il rettore dell'Università. Certamente queste persone sono le piú indicate per informare gli studenti sugli sbocchi professionali e sui contenuti del corso di studio in questione tuttavia, nella maggior parte dei casi, sono lontani anni-luce dalla realtà concreta in cui sono calati gli studenti che frequentano i loro corsi e dalle difficoltà a cui questi vanno incontro.
Di conseguenza buona parte degli studenti sbaglia incoscientemente corso di laurea fin dal primo anno, iscrivendosi ad un corso troppo impegnativo o verso il quale sono poco motivati (ATTENZIONE: la motivazione può venire da una "vocazione interiore" ma può essere anche di altra natura: prestigio sociale, ritorno economico, ecc.).
2) sfiducia nello studio come strumento di affermazione economica e sociale.
È sotto gli occhi di tutti che la realtà italiana del mondo del lavoro rende molto poco redditizio dal punto di vista economico il conseguimento di titoli di studio di un certo livello. Chi vince un concorso per un dottorato di studi se gli va bene prende una borsa di studio inferiore allo stipendio di un operaio...
Inoltre la maggior parte delle aziende italiane, essendo di piccole o medie dimensioni non sono bene che farsene di un laureato, magari con un master di specializzazione e, nella maggior parte dei casi, lo mettono a fare burocrazia o gli assegnano, in ambito tecnico, gli stessi compiti (e lo stesso stipendio) di un perito.
Anche dal punto di vista strettamente sociale la conoscenza non è piú fonte di prestigio. Fa molta piú figura agli occhi della società l'artigiano che passa col SUV in piazza o l'ultima ragazzetta denudata sul calendario di un laureato in filologia romanza o fisica nucleare.
3) degrado della preparazione fornita dalle scuole superiori
Il livello di preparazione fornito dalle scuole superiori è calato inesorabilmente in questi ultimi dieci anni. Grazie anche al sistema dei debiti è diventato possibile evitare di studiare 1-2 materie senza praticamente pagarne lo scotto. Il livello di preparazione richiesto si è notevolmente abbassato, mi capita sempre piú spesso di avere a che fare con studenti al quinto anno di ITIS che si trovano in difficoltà ad eseguire lo studio di funzione di un polinomio o di una funzione razionale fratta (gli unici tipi di funzione che il prof. pretende essi sappiano studiare!!!).
4) condizioni familiari
Non trascurerei questo fattore, visto che siamo in Italia.
Penso che ormai la maggior parte delle famiglie consigli il proprio figlio a proseguire gli studi, tuttavia non è per nulla facile mantenere (quasi) completamente un ragazzo (anzi no, dovrei dire un "bamboccione") per 3+2 anni (sempre che non ci metta di piú) per consentirgli di ottenere un titolo di studio elevato. Soprattutto se ci sono altri pargoli in fase di sviluppo e con la prospettiva di trovare lavoro come telefonista appena deposta la corona d'alloro.
È naturale che un ragazzo un po' in difficoltà che vede crescere il numero di anni di studio perché qualche esame gli va male prenderà la decisione di mandare libri e penne alle ortiche e di imboccare quanto prima possibile la (lunga) via che dal precariato porta ad un posto di lavoro che garantisca un minimo di stabilità.
Ecco, naturalmente io non sono un esperto del settore e potrei sbagliarmi, tuttavia credo che la questione dell'abbandono degli studi universitari sia di gran lunga piú complessa di una semplice "mancanza di vocazione", fattore che può contribuire senza dubbio ma che non è, per come la vedo io, una della cause principali di questo fenomeno.
"motorhead":
[quote="Cozza Taddeo"]Se avessi dovuto seguire la mia passione sarei andato a fare lettere classiche e con tutta probabilità ora farei il telefonista alla telecom, non avrei una casa e tantomeno famiglia.
ma infatti ti capisco e forse hai fatto bene questo nessuno lo sà.
Ho come l'impressione che ora molto più di anni fà si scelga pensando ad un ipotetico futuro impiego senza però tener conto della passione e anche divertimento necessari per completare il corso di studi in maniera ottimale, altrimenti non si vedrebbero i numerosi abbandoni che saranno anche in calo rispetto alle vecchie quadriennali ma persistono e sono anche "nascosti" (ai fini delle rilevazioni statistiche) da cambi laurea[/quote]
Sono d'accordo con te.
"Cozza Taddeo":
Se avessi dovuto seguire la mia passione sarei andato a fare lettere classiche e con tutta probabilità ora farei il telefonista alla telecom, non avrei una casa e tantomeno famiglia.
ma infatti ti capisco e forse hai fatto bene questo nessuno lo sà.
Ho come l'impressione che ora molto più di anni fà si scelga pensando ad un ipotetico futuro impiego senza però tener conto della passione e anche divertimento necessari per completare il corso di studi in maniera ottimale, altrimenti non si vedrebbero i numerosi abbandoni che saranno anche in calo rispetto alle vecchie quadriennali ma persistono e sono anche "nascosti" (ai fini delle rilevazioni statistiche) da cambi laurea
Si anche il mio modo di pensare si rispecchia nelle parole di cozza taddeo...alcune necessitano di vocazione sennò è meglio non affrontarla proprio.Altre invece vengono scelte per altri motivi, non meno importanti della vocazione ad esempio.
Logicamente ognuno la pensa come vuole ed è libero di farlo no?
Io perciò sto escludendo medicina sempre più, per il semplice motivo che questa vocazione così forte non è che la sento, mi sento più attratto dall'inventare qualche cosa di elettronico che potranno utilizzare tutti magari..e poi credo che l'elettronica nel futuro ce ne sarà in abbondanza quindi credo che restare senza lavoro sia quasi impossibile o mi sbaglio?
Certo forse sarà noioso preparare quegli schemi ma non so nemmeno se poi alla fine è mia piena competenza fare ciò
Logicamente ognuno la pensa come vuole ed è libero di farlo no?

Io perciò sto escludendo medicina sempre più, per il semplice motivo che questa vocazione così forte non è che la sento, mi sento più attratto dall'inventare qualche cosa di elettronico che potranno utilizzare tutti magari..e poi credo che l'elettronica nel futuro ce ne sarà in abbondanza quindi credo che restare senza lavoro sia quasi impossibile o mi sbaglio?

Certo forse sarà noioso preparare quegli schemi ma non so nemmeno se poi alla fine è mia piena competenza fare ciò
"motorhead":ma io direi di estendere questo consiglio a tutte le facoltà[/quote]
[quote="fu^2"]
una sola cosa per medicina...
se scegli di farla, falla per passione e non per lo stipendio...
è l'unico requisito essenziale per vari motivi
Non sono d'accordo.
Io ho fatto ingegneria per avere piú probabilità di trovare un lavoro, non perché fossi particolarmente attratto dall'elettronica. Se avessi dovuto seguire la mia passione sarei andato a fare lettere classiche e con tutta probabilità ora farei il telefonista alla telecom, non avrei una casa e tantomeno famiglia.
A mio avviso ci sono alcuni lavori per cui serve una vocazione (medico, insegnante, prete, ecc.), altri che possono tranquillamente essere svolti con buoni risultati senza sentire necessariamente un particolare "trasporto" per l'ambito in cui ci si muove.
Dipende tutto da quali sono gli obiettivi primari di vita per una persona: lo studio può essere un fine, ma anche un mezzo per fini piú alti...
"fu^2":ma io direi di estendere questo consiglio a tutte le facoltà
una sola cosa per medicina...
se scegli di farla, falla per passione e non per lo stipendio...
è l'unico requisito essenziale per vari motivi
Quoto pienamente con tutto quello che avete detto..Bello il fatto delle" Applicazioni biomediche della teoria dei giochi" solo che ancora non ho letto il tutto e non so cosa sia precisamente...chissà speriamo bene per la mia scelta e che sia fatta consapevolmente e che segui le mie attitudini più profonde come dicevano molti di voi. Comunque perchè non mi dite di dove siete magari se non siamo poi così lontani qualche volta ci si vede no? io vi ricordo che sono della prov. di caserta
ciau ciau

ciau ciau
"Fioravante Patrone":
anche i matematici si difendono...
per esempio noi stiamo applicando la TdG all'analisi di dati da microarray:
Applicazioni biomediche della teoria dei giochi, a Matematica, cultura e società 2007, Centro di Ricerca Matematica Ennio de Giorgi, 19 aprile 2007, ore 21.
qui c'è un "handout" (pdf):
http://www.diptem.unige.it/patrone/appl ... _8_pag.pdf
Game practice: la teoria dei giochi applicata sul serio, Seminari di Cultura Matematica, Politecnico di Milano, 23 maggio 2007, ore 12.30.
altra info qui:
http://www.diptem.unige.it/patrone/divulgazione-pat.htm
Cavolo, altro che matematico impuro...fai proprio del lavoro sporco!!!
E per di piú lo sbandieri ai 4 venti!

"X-Zon3":
Cozza (se ti posso chiamare così) hai detto che lavori da 6 anni e come reputi che sia il tuo lavoro? bello, creativo, monotono, una palla totale, attraente.... si si le ho lette le percentuali ed ho letto che è comunque un po' di tutto però preferirei che tu mi facessi capire bene se poi mi annoierò oppure no tenendo conto che a me piace più la pratica che la teoria (forse è anche per questo che mi attira medicina).
Sul fatto che tu ti annoi o meno dipende dai tuoi gusti e dalle tue aspirazioni. Tieni bene conto che poi oltre al lavoro in quanto tale conta moltissimo anche l'ambiente in cui svolgi il lavoro e il rapporto con i colleghi.
"X-Zon3":
Volevo chiedere ancora una volta na cosa, lo so che molti pensano che il mio unico pensiero è quello però siamo realisti ormai vivere in italia è diventato molto caro e crescere una famiglia non è semplicissimo
Straquoto, naturalmente.
Invece di buttare il tempo a blaterare tanto su coppie di fatto, dico, pacs, ecc., ecc. i rappresentanti politici dovrebbero darsi una mossa a mettere in piedi una politica per il concreto sostegno delle famiglie. Solo all'interno di questo contesto avrebbe poi senso inquadrare una discussione sull'allargamento del concetto di famiglia, altrimenti si rimane sempre nel vago e si crea solo confusione.
"X-Zon3":
per cui nessuno può parlarmi un po' dei guadagni?
Credo di non sbagliare di molto dicendo che lo stipendio iniziale per un ingegnere in azienda si aggiri attorno ai 1000 euro (netti). Negli studi di ing. civile-edile invece è piú basso.
anche i matematici si difendono...
per esempio noi stiamo applicando la TdG all'analisi di dati da microarray:
Applicazioni biomediche della teoria dei giochi, a Matematica, cultura e società 2007, Centro di Ricerca Matematica Ennio de Giorgi, 19 aprile 2007, ore 21.
qui c'è un "handout" (pdf):
http://www.diptem.unige.it/patrone/appl ... _8_pag.pdf
Game practice: la teoria dei giochi applicata sul serio, Seminari di Cultura Matematica, Politecnico di Milano, 23 maggio 2007, ore 12.30.
altra info qui:
http://www.diptem.unige.it/patrone/divulgazione-pat.htm
per esempio noi stiamo applicando la TdG all'analisi di dati da microarray:
Applicazioni biomediche della teoria dei giochi, a Matematica, cultura e società 2007, Centro di Ricerca Matematica Ennio de Giorgi, 19 aprile 2007, ore 21.
qui c'è un "handout" (pdf):
http://www.diptem.unige.it/patrone/appl ... _8_pag.pdf
Game practice: la teoria dei giochi applicata sul serio, Seminari di Cultura Matematica, Politecnico di Milano, 23 maggio 2007, ore 12.30.
altra info qui:
http://www.diptem.unige.it/patrone/divulgazione-pat.htm
Nel mese di marzo 2007 ho assistito a Padova ad una conferenza del prof. ALESSANDRO VENEZIANI (MOX-Politecnico di Milano), ingegnere meccanico/biomedico su
"Modellistica numerica del sistema cardiovascolare: nuovi strumenti per la medicina, nuove sfide per la matematica" nella quale parlava proprio dell'importanza dell'ingegneria in campo medico, in particolare dello studio della dinamica dei fluidi per poter effettuare dei by-pass ottimali, in modo che non si ripresentasse a breve il problema.
Certo che se la tua passione è quasi equamente distribuita la cosa (intendo ingegneria biomedica o altra ingegneria applicata alla medicina) potrebbe fare al caso tuo.
Potresti informarti presso le Università della tua zona se ci sono conferenze di questo tipo, quella che ho seguito io era indirizzata a studenti degli ultimi anni delle superiori e io ero un'infiltrata.
Per i soldi invece non so cosa dirti, ma io sono una matematica....
"Modellistica numerica del sistema cardiovascolare: nuovi strumenti per la medicina, nuove sfide per la matematica" nella quale parlava proprio dell'importanza dell'ingegneria in campo medico, in particolare dello studio della dinamica dei fluidi per poter effettuare dei by-pass ottimali, in modo che non si ripresentasse a breve il problema.
Certo che se la tua passione è quasi equamente distribuita la cosa (intendo ingegneria biomedica o altra ingegneria applicata alla medicina) potrebbe fare al caso tuo.
Potresti informarti presso le Università della tua zona se ci sono conferenze di questo tipo, quella che ho seguito io era indirizzata a studenti degli ultimi anni delle superiori e io ero un'infiltrata.
Per i soldi invece non so cosa dirti, ma io sono una matematica....
Concordo a pieno con quello detto da Cozza Taddeo e tecnos...x nulla con la domanda di rnsmirkr che a mio parere non significa proprio nulla a meno che non fosse stato un tentativo di fare una battuta..Con tutto rispetto parlando eh
Comunque chiedo anche a Camillo (cm mi diceva Cozza Taddeo) di unirsi alla conversazione
...sempre se può logicamente
Cozza (se ti posso chiamare così) hai detto che lavori da 6 anni e come reputi che sia il tuo lavoro? bello, creativo, monotono, una palla totale, attraente.... si si le ho lette le percentuali ed ho letto che è comunque un po' di tutto però preferirei che tu mi facessi capire bene se poi mi annoierò oppure no tenendo conto che a me piace più la pratica che la teoria (forse è anche per questo che mi attira medicina).
Volevo chiedere ancora una volta na cosa, lo so che molti pensano che il mio unico pensiero è quello però siamo realisti ormai vivere in italia è diventato molto caro e crescere una famiglia non è semplicissimo per cui nessuno può parlarmi un po' dei guadagni?
Ringrazio ancora tutti eh

Comunque chiedo anche a Camillo (cm mi diceva Cozza Taddeo) di unirsi alla conversazione

Cozza (se ti posso chiamare così) hai detto che lavori da 6 anni e come reputi che sia il tuo lavoro? bello, creativo, monotono, una palla totale, attraente.... si si le ho lette le percentuali ed ho letto che è comunque un po' di tutto però preferirei che tu mi facessi capire bene se poi mi annoierò oppure no tenendo conto che a me piace più la pratica che la teoria (forse è anche per questo che mi attira medicina).
Volevo chiedere ancora una volta na cosa, lo so che molti pensano che il mio unico pensiero è quello però siamo realisti ormai vivere in italia è diventato molto caro e crescere una famiglia non è semplicissimo per cui nessuno può parlarmi un po' dei guadagni?
Ringrazio ancora tutti eh
"tecnos":
Ingegneria biomedica?

@ x-zon3:
hai un cuore oltre al portafoglio?